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con Mekura, Kaori

15:47 Mekura:
  [-->Ospedale] Follia. qualcuno sa dire quale è il senso della follia se non la ripetizione costante di azioni e scelte che portano costantemente verso un unico, costante ed immutabile risultato? Questo senso di follia è anche un senso di dejavù per Mekura, Ovvero Azrael che la riporta di nuovo in ospedale, di nuovo nello stesso modo dell'altra volta, di nuovo ferita, molto ferita. Guarda il suo braccio penzolante, rotto e poi il criminale e il Nara. Non dice nulla, lo fissa per un po' sapendo comunque cosa sarebbe capitato da li in poi e gli lascia in custodia il criminale, andando in silenzio verso il primo posto dove potesse bere qualcosa, anche se fosse una macchinetta all'interno dell'ospedale, o il bar o qualcosa, ha sete ed ha bisogno di bere...certo, le piacerebbe bere qualcosa di più forte che una bevanda di acqua calda sporcata di un sottoprodotto che assomiglia a te. La sua espressione? indecifrabile, al momento non sembra soddisfatta, non sembra arrabbiata, non sembra affranta, si sente solo vuota, con un grande interrogativo che, dentro di se si sta ponendo: ha fatto bene? ha seguito quello che le diceva il suo istinto ma quello stesso istinto le ha rotto il braccio. Ha fatto bene? doveva ucciderlo? potrebbe corrompere altra gente, potrebbe essere ancora un pericolo seppure gli abbia distrutto il suo principale senso del piacere, la sua principale arma: ha tolto i denti al leone, ne ha strappato gli artigli e lo ha condannato a vivere, quel poco che gli rimane, a succhiare da mangiare attraverso una cannuccia. gli ha strappato la dignità come lui l'ha strappata a lei...eppure Hiashi è morto e lei non sta trovando nessuna soddisfazione, probabilmente, non avrebbe trovato alcuna soddisfazione neppure nell'ucciderlo, come poteva? era solo un civile, molto malvagio e pazzo certo, lo odiava, ma paragonato a tutto era come schiacciare un insetto. Non si guarda neppure intorno per chiedere aiuto, il braccio le fa molto male ma al momento sarebbe sorda all'idea di andare a farsi vedere. Entra all'interno dell'ospedale non curandosi più di nient'altro e con il braccio sano si porta indietro i capelli cercando di rimettersi a posto e darsi un "contegno" alla sua attuale condizione. [ch on]

16:04 Kaori:
 < Bene. La ferita si è richiusa perfettamente signor Manae. Direi che con questa visita abbiamo finito. > sorride Kaori prima di voltarsi verso il mobiletto lì accanto per appuntare una serie di note e dettagli all'interno di una cartella clinica piuttosto fornita. Il paziente approfitta di quest'attimo di intimità per richiudersi la camicia e sorridente ringrazia la dottoressa mettendosi in piedi. Rivestito, ordinato e finalmente rimesso a nuovo infila la sua giacca e stringe calorosamente la mano della Hyuga quando questa, voltandosi, si ricaccia la stilo nel taschino del camice e gli tende il braccio destro. Questo è il momento che preferisce delle sue visite: il poter dire ad un paziente che è totalmente guarito e che può tornare a casa dai suoi cari. Il suo sorriso tuttavia non è pienamente sgombro di ombre né totalmente autentico. Una vaga traccia di preoccupazione permea ogni sua espressione, ogni gesto. Azrael è andato ad affrontare una missione assai pericolosa quest'oggi e la paura che possa essergli accaduto qualcosa la logora lentamente. Le ha mandato un messaggio telepatico ad un certo punto e poi-- svanito. Ha cercato di ignorare il pensiero della sua possibile morte buttandosi a capofitto nel lavoro, ma il cuore le ha fatto male per tutto il tempo e la sua mente ha continuato a ricercare i lineamenti del viso del Nara ogni volta che si concedeva un istante di riposo. Mentre il signor Manae lascia la stanza e dunque lei da sola al suo interno, la Consigliera si ritrova a poggiare la mancina sul proprio ventre con aria assente. Non ha ancora trovato un momento per chiedere ad una collega di farle un prelievo per le analisi del sangue e perciò non sa ancora se lì dentro ci sia o meno qualcosa. O meglio-- qualcuno. Distrattamente e istintivamente si ritrova quasi a voler proteggere quel grembo possibilmente inabitato ma con la paura di poter perdere Azrael da un momento all'altro si ritrova inconsciamente ad aggrapparsi alla speranza che una parte di lui sia proprio lì, con lei. Sospirando decide di prendersi una pausa: se davvero come pensa è in dolce attesa, deve prendersi più cura di sé. Esce quindi dalla sala visite per andare a restituire la cartella al banco delle infermiere, vestita del suo immancabile camice bianco. Sotto di questo indossa una camicia lilla a maniche lunghe stretta in vita da un'alta fascia in pelle nera dalla fibbia tonda e argentata, grande, sotto la quale si allunga una gonna elegante fino a poco sopra le ginocchia. Pantofole ospedaliere ai piedi e chignon acconciato in cima al capo completano la sua figura mentre si dirige verso le macchinette per bere un tè caldo. E' proprio arrivando nei pressi di queste che si ritrova quasi a sobbalzare nel notare la presenza di Mekura. Non solo Mekura, ma Mekura ricoperta di-- terra, fili d'erba e.. un braccio molle come fosse morto. < Mekura! > esclama la ragazza avviandosi a grande falcate verso di lei. < Va tutto bene? > domanda la Hyuga non avendo idea del fatto che ad accompagnare Azrael ci fosse stata lei. < Cosa ti è successo? Questo braccio sembra ridotto male. > osserva la Consigliera lasciando scivolare le iridi lungo l'arto in questione con fare critico e attento. [ Chakra: on ]

16:23 Mekura:
  [Ospedale] Mekura continua la sua ricerca come se nulla fosse, senza badare alle troppe occhiate che le verrebbero rivolte. Schiverebbe la maggior parte degli sguardi prima di confrontarsi con quello di Kaori. Cosa dicevamo sulla follia? il costante ripetersi di eventi senza possibilità di sfuggire. SI gira verso la capo degli Hyuga, perfetta nel suo aspetto mentre lei...è l'iconografia del fallimento umano, probabilmente da tempo c'è una sua immagine nel dizionario alla voce "miserabile", con tanto di esempio storico annesso. <Eh> sorride lasciandosi sfuggire un leggero sbuffo, andando a sollevare le spalle e nel farlo stuzzicherebbe quella parte del corpo che non andrebbe toccata ora come ora, dandole una scossa di dolore che le arriva direttamente al cervello. Si piega leggermente in avanti andando con il braccio libero a reggersi quello malconcio, gemendo leggermente cercando di sopprimerlo mordendosi il labbro inferiore. Per reazione al dolore, per contrastarlo, solleva la testa verso l'alto trattenendo il respiro, mentre con il piede sinistro batterebbe per terra con la punta ripetutamente. <ca**o> si lascia scappare a voce bassa prima di lasciare la presa dal braccio e cercare con quello rimanente il portafoglio dalla tasca porta oggetti dietro la schiena. <succede quando si schiva malamente una palla di insetti..non riuscendoci ovvio> si lascia scappare tra un mezzo sorriso un tono molto rammaricato. <comunque si...una favola...una favola, la missione è andata bene, sono morte le persone giuste, il tuo futuro marito ha voluto usare il sigillo e sta aspettando gli Anbu, deve essere ancora la fuori se non si è smaterializzato subito> sospira pesantemente cercando di controllarsi per evitare di fare un'altra scenata come l'ultima volta. Trattiene un magone in gola, tira su con il naso e sbatte le palpebre ripetutamente mentre gli occhi le diventano umidi. <è insensibile, cioè...se non faccio nulla è insensibile> piega la testa di lato raccontando una mezza verità: le fa male, ma al momento è come se volesse solo sentire dolore. <non lo muovo ed ha fatto un rumore orribile...quindi credo che sia rotto, lo so che va rimesso a posto al più presto, ma un minuto per bere qualcosa di caldo ne avrei bisogno...molto> è una richiesta che fa alla Hyuga, detto con calma per cercare di non spaventare nessuno. <ti va? sei in pausa?> non è neppure un comportamento troppo sano quello che sta adoperando ma...non è sana da un po' ormai. [ch on]

16:50 Kaori:
 La reazione di Mekura porta Kaori ad allarmarsi immediatamente nel notare il modo in cui il suo braccio deve farle male. Si contorce su se stessa, picchietta il pavimento con un piede e si regge con la mano l'arto offeso soffocando quella che probabilmente potrebbe essere una sonora bestemmia. Alla fine dalle sue labbra sfugge comunque una colorita imprecazione e Kaori si ritrova ad osservarla cercare il portafogli con la mano apparentemente sana mentre il discorso della compagna le arriva d'un tratto come ovattato alle orecchie. Era con Azrael. E Azrael sta bene. Forse è proprio fuori da quella porta in questo momento... Si volta a guardare con fare apprensivo l'ingresso per un istante, combattuta fra la voglia di correre a controllare se lui sia lì e il rimanere sul posto a occuparsi delle ferite della ragazza. In qualche modo riesce a rimanere abbastanza lucida da non abbandonare Mekura per correre ad abbracciare il Nara; sapere che è vivo è tutto quello che le basta al momento. La Hyuga ha bisogno di lei adesso e lei sarebbe rimasta. < Capisco... > commenta solo a quel punto sospirando a metà strada fra il sollevato e l'impensierito, tornando a guardare la ragazza. < Beh la cosa importante è che siate usciti tutti e due vivi da lì. E che vi siate portati quei farabutti appresso. > aggiunge Kaori quasi più per convincere se stessa che l'altra. Mekura nel mentre sembra avere gli occhi lucidi e descrivendo quello che prova in merito alla ferita subita si ritrova a chiedere all'altra un momento prima di procedere con le dovute medicazioni. Kaori tituba un istante trovando davvero poco saggia l'idea di aspettare prima di risistemarle il braccio, ma considerando che tutto sommato non si tratta di una ferita mortale e che la sua vita non è a rischio, decide di lasciarsi andare e acconsentire. Se sta bene a lei sopportare quel dolore... < D'accordo. Ma solo uno. > acconsente con un sorrisetto appena più morbido prima di estrarre dalla tasca del camice qualche moneta. < Faccio io. Non preoccuparti. > le direbbe tentando di andare a prendere un té caldo per entrambe alla macchinetta se Mekura glielo avesse concesso. < Pensavo che saresti stata-- diversa, quando questa storia si sarebbe conclusa. > confessa Kaori, dopo poco, una volta che il distributore avesse fornito loro quanto richiesto. < Non felice, non penso che eventi simili possano renderci *felici* > non nel senso proprio della parola, almeno. < ma... non lo so. Più leggera, più- libera. > continua girando col cucchiaino di plastica il contenuto del suo bicchiere fumante. < Invece sembri piuttosto a terra. Non era quello che aspettavi da mesi? > [ Chakra: on ]

17:17 Mekura:
  [Ospedale] Non era per niente saggio, ma oltre a bere era una cosa per ragionare su quello che è successo. Solleva un sopracciglio arrendendosi all'evidenza che sta avendo dei problemi a prendere i soldi dai portafogli. <hum, va bene> sospira < ti devo un tè, grazie> Si appoggia sul braccio sano contro la parete, riprendendo il fiato mentre guarda verso la donna vicino a lei. < hum..appresso ce n'è solo uno, quello che ha scatenato tutto questo, gli altri stanno facendo il compost per la foresta> spiega meglio la situazione mordicchiandosi il labbro inferiore mentre un'altra piccola fitta si aggiunge all'insieme del dolore che sta provando. La domanda arriva chiara e fa eco a quello che si sta domandando lei stessa: perché è infelice? <hum...che intendi per diversa?> lo chiede, più che altro per confrontare le aspettative della ragazza con quelle che ha lei stessa. Abbassa lo sguardo a terra piegando la testa di lato. Prende un lungo respiro guardando davanti a se e del fatto che sia comunque giù, pesante e non leggera <si, da mesi> rimane in silenzio per un po' cercando di cercare le parole all'interno della sua mente, o una risposta al suo disagio. <no, io sono...felice di aver risolto questo problema, di non essere morta, di tornare da Ai e Ken...di non aver dimostrato di essere del tutto una incompetente> si guarda il braccio per un po' prima di guardare di nuovo Kaori <bhe, credo> solleva un sopracciglio buttando gli occhi verso la bevanda fumante. <sono felice? non lo so, sinceramente non capisco cosa sto provando, non sono neppure sollevata. Il realtà non so neppure se ho fatto la scelta giusta nel portare in vita quel criminale e non ucciderlo per consegnarlo alla giustizia> Si stacca dalla parete avvicinandosi alla macchinetta. <ma non avrebbe riportato in vita Hiashi e non so neppure se avrebbe gradito> scuote la testa <...che dico, l'ho visto schiantare la testa di un tizio con una tecnica di vento che crea pressione, certo che gli sarebbe piaciuto vederlo con le interiora di fuori mentre viene mangiato da qualche bestia> afferma demoralizzata <ma non sarebbe servito a molto, neppure a soddisfarmi, la cosa buffa è che l'unica soddisfazione che ho avuto è quando ero all'interno della foresta in una situazione ridicolmente pericolosa..con un castoro gigante> stringe le labbra pensando alla immagine assurda che potrebbe avere il leader del clan in questo momento <storia lunga, tornando a quello che sento, non lo so, probabilmente sto solo, cercando di ragionarci su, parlarne con Magnus anche> abbassa di nuovo lo sguardo sentendosi sempre più a terra mentre ci pensa <non lo so, non...non credo che sia una cosa la mia che passi dalla infelicità alla felicità solo perché hai fatto la cosa che dovevi fare, non cancella il passato, non risolve il fatto che Hiashi è morto e che io sia io> [ch on]

17:44 Kaori:
 Sorride nel notare come la ragazza vada riponendo a posto il portafogli per lasciare che sia Kaori a occuparsi del té. Inserisce il denaro necessario e quindi pone alla compagna il bicchiere con il liquido caldo prima di prendere quello per sé. < Nah, figurati. Non serve. > le risponde tranquillamente per poi bere un primo sorso osservandola, il pensiero a volare ancora -a tratti- ad Azrael. < Sì, immaginavo che difficilmente sarebbero tornati tutti in cella. Mi sorprende che ne sia sopravvissuto uno, in realtà. > confessa alzando gli occhi al cielo quasi con fare divertito, ben conoscendo la reticenza di Azrael nel lasciare superstiti nelle sue missioni. Non conosce le attitudini di Mekura in questo senso, ma di certo non le ha mai dato l'aria di essere qualcuno di spietato che uccide senza ripensamenti. Ed è proprio perché confusa sulla ragazza che le chiede delucidazioni sulle sue attuali condizioni, ritrovandosi ad umettarsi le labbra pregne di té per spiegarsi al meglio. < Beh... E' praticamente un anno ormai che ho saputo di quanto è successo in quella foresta e da allora mi hai fatto presente quanto ti sentissi in colpa per Hiashi e quanto volessi fare il possibile per fermare i suoi carnefici. > principia la Consigliera guardando Mekura in viso con fare calmo. < Quindi pensavo che una volta risolta questa storia ti saresti sentita quanto meno più sollevata. Non trovo una parola per descrivere quello che immaginavo... sbrigativamente verrebbe da dire "felici" ma so che questo genere di situazioni ti fanno sentire in tutti i modi, tranne che questo. > continua poi con un sorriso amaro, prima di lasciarle modo di proseguire nella sua risposta. Ascolta in silenzio ritrovandosi a soppesare le parole dell'altra fino a quando Mekura non cita qualcosa che porta l'attenzione di Kaori ad avere qualche piccola difficoltà. < --Castoro? > domanda sbattendo le ciglia con fare perplesso, boccheggiando confusamente, prima di andare ad inspirare a fondo e quindi finire di bere il suo té per buttare il bicchiere di plastica ormai vuoto nel cestino lì accanto alla macchinetta. < Nessuno si aspettava che uccidere -o quasi uccidere- quell'uomo ti rendesse felice. La morte non fa quest'effetto. > le dice Kaori sorridendole con fare comprensivo. < Quando uccisi Cappuccio Rosso pensavo che mi sarei sentita così. Che avrei adempiuto ai miei doveri e che finalmente sarebbe andato tutto bene. Ma non successe nulla del genere: avevo solo ucciso un uomo che non poteva difendersi con le mie mani e tutto quello che aveva fatto non era stato cancellato. Mi sentivo vuota. Faceva davvero schifo, a dire il vero. > sorride la ragazza abbassando appena lo sguardo, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. < Ma è stato un passo per la ripresa. > aggiunge poco dopo risollevando il viso per osservare Mekura. < La risalita funziona così. Un passo per volta. Piccoli traguardi e obiettivi. Riprendi a mangiare. Riprendi a farti la doccia. Riprendi a cucinare. Riprendi a lavorare. Riconquisti la tua quotidianità, un equilibrio. > .. < Tu hai fatto un altro passo. Hai fermato quell'uomo. Hai probabilmente dato pace all'anima di Hiashi, ovunque lui sia. Adesso devi trovare un altro passo, un altro traguardo. Che sia finire di compilare tutte le scartoffie in ufficio o trovare indizi sul culto della luna. > continua Kaori prima di fermarsi e scuotere appena il capo. < Anzi. No, no, no. > ritratta immediatamente poggiando le mani sui fianchi. < Il prossimo passo è sistemare quel braccio. > esclama facendo un cenno del capo in direzione del braccio altrui per poi scostarsi lateralmente col corpo, di profilo, ed indicarle con un braccio il corridoio da seguire. < Su, su. > [ Chakra: on ]

18:09 Mekura:
  [Ospedale] <ha dato a me la decisione> rivela la donna consapevole che se fosse stato per il Nara le cose, con molta probabilità, sarebbero finite in modo macabro. La vede boccheggiare nei riguardi del castoro gigante e scuote il capo vistosamente. <come ho detto è una storia lunga e neanche Azrael conosce, ve la racconterò meglio in un'altra occasione ma...sono quasi sicura di aver incontrato uno spirito benigno e una delle cose che devo fare il prima possibile è dedicare un tronchetto al tempio in suo onore> rivela la donna scendendo sempre più nella follia di quella storia. Si rende conto anche che la risposta di Kaori è esattamente come se l'aspettava. Scuote la testa seriamente <ammetto di averti pensato quando mi sono trovata davanti al problema, a quello che mi avevi detto in passato e come ti sentivi> si umetta le labbra assottigliando le palpebre mentre la voce si fa più flebile. <io non ho mai avuto problemi a domandarmi se una persona dovesse morire o meno. Ho imparato molto presto che o uccidi o vieni ucciso. Uccidere in passato mi dava conforto, perché più ne uccidevo, meno persone mi avrebbero fatto del male> le scappa da ridere in quel momento sentendo quel pensiero che aveva fino a non troppo tempo fa <ma è una filosofia che non funziona, perché arriva il momento in cui ti rendi conto che non puoi uccidere tutti se non sei disposto ad uccidere te stesso e che la morte non sempre è una punizione> questa ultima frase la direbbe con una certa malignità. Scuote il capo andando a sorridere sentendo tutto il discorso sui passi da fare che le ricordano che ha un braccio rotto da curare, non volendo più affrontare il discorso per non sentire ulteriormente la sua voce esprimere il suo mal di vivere. Afferra rapidamente il tè andando a berlo in pochi sorsi dato che ha dato il tempo a questo di intiepidirsi, poi annuendo prende la strada per il corridoio continuando a discorrere con Kaori. <tecnicamente avrei un sacco di cose da fare insieme all'ufficio ed al culto della luna, tra questi sarebbe necessario preparavi un regalo> no ha bisogno di specificare di quale regalo stesse parlando facendo alludere chiaramente a cosa Kaori deve festeggiare a breve o comunque in un futuro prossimo <congratulazioni comunque> la notizia è apparsa sui giornali e ancora c'è un discreto eco mediatico riguardo al loro matrimonio.[ch on]

18:28 Kaori:
 Azrael deve aver compreso quanto per Mekura fosse importante occuparsi di quella situazione se aveva lasciato a lei la decisione finale su come chiudere quella vicenda. Chissà quale sforzo deve essergli costato? Il pensiero quasi la fa sorridere. Non quanto l'idea dello spirito benigno di un castoro a cui Mekura vuole dedicare un tronchetto in dono, comunque. Una risata leggera le esce vibrante dalle labbra portandola ad aggrottare appena le sopracciglia. < Non vedo l'ora di sentirla questa storia. > sorride, leggera, prima di procedere con un discorso ben più profondo ed intenso. Mekura le rivela un lato di sé che Kaori non conosceva, quello di una assassina senza rimorsi che uccideva senza porsi grandi domande secondo quella che, in fin dei conti, è sempre stata la legge della giungla. Un concetto che Kaori non condivide pienamente ma che non si permette di contraddire limitandosi ad ascoltare in totale silenzio il discorso della Consigliera. Non sa esattamente come dovrebbe o potrebbe rispondere ad un simile discorso e semplicemente lascia cadere lo stesso limitandosi a tentare di donare all'altra un po' di speranza. Dirle di considerare -sostanzialmente- quel 'passo' come un punto di partenza. Il primo di una lunga fila. Per esempio la lunga sequenza che conduce all'ambulatorio medico. Si incamminano verso di questo con la Hyuga che porta le mani al petto a formare il sigillo della Tigre. Cercherebbe di entrare in comunione con le energie che scorrono nel suo corpo ricercando il flusso di chakra ceruleo che la inonda da capo a piedi per visualizzarne la via. A quel punto ne guiderebbe la direzione e indurrebbe una ben nota e studiata quantità all'altezza degli occhi di modo tale da andare a riempire di energia i bulbi oculari ove risiede -da sempre- il gene Hyuga. Qui, farebbe in modo di nutrirlo con sufficiente forza da risvegliare l'antico potere del Byakugan che dovrebbe ora garantirle la capacità di vedere oltre cose e persone e di visualizzare le fonti di chakra. < A-ah. Grazie... > arrossisce la Hyuga quando Mekura, nel mentre, le fa le congratulazioni per l'imminente matrimonio, catturando l'attenzione di Kaori. Da quel giorno non ne ha parlato effettivamente con nessuno. Un tempo forse sarebbe corsa da lei per festeggiare insieme, ma da quando Mekura ha quasi rischiato di morire per mano di Azrael le cose fra loro si sono come incrinate. Oltretutto si sentiva enormemente a disagio all'idea di correre proprio da lei per comunicarle di aver accettato la proposta di matrimonio del suo ex. Insomma: magari non sarebbe stata proprio una mossa geniale. < Effettivamente sei la prima che mi fa le congratulazioni a riguardo, ora che ci penso. > sorride amaramente la Hyuga nel constatare la tetra ironia della cosa. Nel mentre le due raggiungono la sala desiderata e, aprendo la porta, Kaori lascia che l'altra entri indicandole con un cenno della mano di sedersi mentre chiude la porta dietro di sé. A quel punto la raggiungerebbe e con il Byakugan osserverebbe la situazione del suo braccio stringendo le labbra in una smorfia impensierita. < Mhn. > mugugnerebbe schioccando la lingua contro il palato. < E' una frattura scomposta. Devo sistemarla prima di procedere con il chakra medico. > le comunica avvicinandosi ad una cassettiera vicina. Apre una serie di tiretti prima di trovare una fasciatura ortopedica adatta allo scopo. < Adesso devo immobilizzarti il braccio con questa così da mettere le porzioni d'osso nella posizione giusta. Farà male ma solo per un momento. Poi sarà sopportabile se non lo muoverai, finché non avrò finito. > la informa così da prepararla a quanto sarebbe accaduto di lì a breve. < Pronta? > [ Byakugan IV ][ Chakra: 126/130 ]

18:43 Mekura:
  [Ospedale] <ci vuole almeno una bottiglia d'alcol prima di parlare> e magari la presenza di Azrael? del resto si devono prendere entrambi la responsabilità che hanno fatto la cosa che non si deve fare all'interno della foresta: separarsi e lui che ha rischiato di fare la base per il brodo di pollo. Non è proprio la prima cosa da dire alla futura moglie del suo Ex fidanzato. Solleva lo sguardo di nuovo verso l'altra consigliera quando sente quelle parole. <...> davvero era la prima? Furaya? Hitomu? la mamma di Azrael? c'erano un sacco di persone che sapendolo, ed era molto facile saperlo, si dovevano precipitare a congratularsi prima di lei, questo è grave. <allora sono fortunata ad essere la prima> taglia così il discorso senza fare domande imbarazzanti entrando dentro l'ambulatorio con una certa familiarità viste tutte le volte che è stata dentro questo ospedale andando a sedersi sul bordo del lettino aiutandosi con il braccio sano. Sente l'informazione: una bella frattura scomposta. <sono eccitata solo all'idea> afferma sarcastica rendendosi conto di quanto male faccia, come già specificato, si fa spesso male. Sospira assottigliando le labbra prendendo un lungo sospiro prima di rispondere alla Hyuga <no> afferma sinceramente <ma va fatto> guarda altrove andando ad afferrare con la mano sana il bordo del letto non tanto per reggersi ma per affrontare il dolore. <dovrò stare così con il braccio fasciato per quanto tempo?> chiede la donna intanto per far passare il tempo e pensare ad altro oltre a quanto le farà male.[ch on]

16:12 Kaori:
 Fortunata... beh, Kaori non sa se si possa trattare effettivamente di fortuna o se invece è solo il risultato di una serie di sfortunati eventi. Non ha avuto modo ancora di parlare con Kaime di tutto ciò, la madre di Azrael, né di incontrare Hitomu a causa degli impegni che sommergono entrambi ogni giorno. La cosa la fa sentire un po' sola, ma cerca di scacciare il pensiero fermandosi a pensare che la cosa importante sia che, alla fine, sposerà l'uomo che ama. < Immagino debba essere strano. Non dobbiamo parlarne per forza, non preoccuparti. > si limita a sorriderle la Hyuga prima di procedere a spiegarle quello che sarebbe accaduto di lì a breve per sistemare il suo braccio. Armata di tutore in mano e di Byakugan per tenere sotto controllo la frattura della ragazza, Kaori ascolta la domanda di Mekura rispondendole con fare confortante e gioviale. < Qualche minuto soltanto: serve solo per mettere le due porzioni d'osso nella posizione giusta e tenerle ferme fintanto che col chakra rinsaldo il tutto. Appena avrò ricongiunto le due metà potrò toglierti la fasciatura e sarai libera di andare. > le spiega con fare metodico e professionale. A quel punto andrebbe ad afferrare il braccio della ragazza e a premere il punto in cui l'osso si è spostato per metterlo in posizione ottimale. Il gesto è quanto più rapido possibile, ma il dolore che dovrebbe scaturire da questa manovra dev'essere acuto e penetrante. < Scusa. > le dice sinceramente mortificata di averle dovuto procurare tanto disagio, affrettandosi a tenere l'arto immobile grazie alla fasciatura precedentemente recuperata. A quel punto andrebbe a distanziare le mani da lei di una decina di centimetri per cercare di individuare nel flusso ceruleo di energia le sole forze fisiche. Le andrebbe a separare dal resto per spingerle oltre gli tsubo delle mani e quindi convogliarle in un flusso tiepido e benefico verso il braccio della ragazza. Il chakra medico dovrebbe quindi filtrare oltre carne e tessuti per raggiungere l'ossatura compromessa ed avvolgerla in piacevoli lingue verdastre e curative. < Okay, il peggio è passato. > la rassicurerebbe solo ora abbozzando un sorriso. [ Byakugan IV ][ Mani terapeutiche A ][ Chakra: 111/130 ][ Ps Mekura: 68+10: 78 ]

16:48 Mekura:
 Guarda di sfuggita Kaori, annuendo per quanto riguarda il matrimonio. Era strano, si, indubbiamente, ma non poteva non felicitarsi per loro due: a conti fatti se due anime affini si trovano, se non soffrono e se possono trarre solo forza dalla loro vicinanza allora non aveva neppure senso non osservare tale evento con un occhio obbiettivo: ergo, sono una bella coppia, migliore di quanto potesse essere lei e il Nara in passato. Ma è comunque concorde di non volerne parlare oltre: di solito riesce ad esprimersi male ed a rendere il tutto molto più complesso di quanto non lo sia già, si è limitata a fare le sue congratulazioni e la cosa doveva finire li se non c'era bisogno di approfondire ulteriormente. <bene, facciamolo> afferma la Hyuga spostando di nuovo lo sguardo altrove andando a chiudere gli occhi mentre, mentalmente inizierebbe a pensare al proprio respiro ed a focalizzarsi su pensieri positivi. Le verrebbe in mente tutto quello che le possa suscitare una certa attenzione, qualcosa che le piacesse. Le immagini sono più disparate: i figli, a sua casa, le nuove piante da mettere, le nuove decorazioni, i suoi progetti, il desiderio di parlare con i suoi serpenti e con Magnus alla quale si rende conto che forse chiede troppa attenzione seppure sia il suo lavoro. Vorrebbe rivedere sua madre, pregare i morti, rivedere il grande castoro gigante ed in quel preciso momento, mentre si sta preparando, mentre si sta "rilassando" prima dell'inevitabile dolore in arrivo, lo vede chiaramente nella sua mente: capelli neri lunghi, una criniera che scivola verso il basso, una figura corrotta da una fatica non comune eppure che sapeva apprezzare, non bellissimo ma comunque un corpo che la spinge ad abbracciarlo, un viso che la spinge a cercare le sue labbra e due paia di occhi verdi, che sa meglio di altri che non esistono più. Dal nulla, con questa figura nella sua mente, con questo desiderio irrealizzato e irrealizzabile, le sue labbra si schiudono aprendo una leggera apertura, abbastanza all'aria per permetterle di passare e sbattere tra i denti e alle corde vocali di pizzicarsi per produrre uno suono amaro come il veleno, pieno di biasimo e melanconia. <ho lasciato l'Akatsuki> che in quel momento, nel suo cervello non è la corporazione, non sono i suoi compagni, ma Akendo stesso. Sta di fatto che quelle parole uscirebbero come un fiume in piena proprio mentre Kaori le rimetterebbe a posto il braccio. Spalanca gli occhi e le labbra mentre una fastidiosa sensazione la attraversa e si ritroverebbe a lanciare un vero e proprio urlo mischiato ad una ringhiata ferale. Dura poco, come il rombo di un tuono, forte uguale nelle orecchie della Hyuga. Non sente neppure le scuse in quel momento ma una sorda sensazione alla testa. Si lascia scappare un altrettanto lungo gemito per rilasciare la tensione facendo cadere la testa in avanti e alla fine rispondere a Kaori <ah-anh> intanto ascolterebbe la piacevole sensazione del chakra curativo che le passa oltre la pelle. [ch on]

17:11 Kaori:
 Tutto procede in maniera abbastanza tranquilla. Mekura concorda nel non voler parlare della questione e Kaori procede con il suo intervento medico a beneficio della ripresa del paziente. Il tutto avviene abbastanza silenziosamente se non si vuole considerare l'urlo che la donna libera nel momento in cui la Jonin deve andare a mettere le porzioni d'osso in posizione per venir rinsaldate al meglio. Mentre tutto questo accade, Mekura le comunica poi di aver lasciato l'Akatsuki, probabilmente più per spezzare quel denso silenzio che per reale desiderio di condividere la notizia. Kaori, continuando a far fuoriuscire il chakra medico dalle proprie mani per accrescere la rigenerazione cellulare delle ossa della donna, si ritrova ad inarcare appena ambo le sopracciglia in una espressione colpita. < Pensavo fosse pericoloso abbandonare l'Akatsuki. > commenta la donna ricordando i forti timori che Azrael le aveva espresso quando aveva deciso di incontrare Akendo per dirgli di voler tornare ad essere un ninja di Konoha, al servizio di Konoha. Questo pensiero, tuttavia, la porta ben presto a maturarne però un altro: Mekura è stata nell'Akatsuki per molti anni, perché ha deciso proprio ora di lasciarla? Kaori non sa ovviamente dei rapporti fra l'altra e il Rikudo e perciò non immagina neppure che sia per via dello stesso possessore del rinnegan che la donna ha maturato questa scelta. Tutto ciò che lei sa è che Mekura ha lasciato l'organizzazione dopo che Azrael aveva fatto la stessa cosa. < E come mai? > domanda, quindi, a quel punto, stringendo leggermente le labbra nel tentativo di ricacciare indietro pensieri inopportuni e probabilmente paranoici. Nel mentre, comunque, rimane con lo sguardo ben fisso sul braccio dell'altra -non volendo distrarsi dal suo compito- e osserva come le ossa danneggiate vengano avvolte dal chakra verdastro andando a ricrescere, ricongiungersi lentamente, ricostituendo una sorta di stabilità naturale. [ Byakugan IV ][ Mani terapeutiche A ][ Chakra: 110.5/130 ][ Ps Mekura: 78+10: 88 ]

17:32 Mekura:
 <lo è> risponde senza mezzi termini, iniziando a sorridere amaramente. Scuote il capo portando la mano libera per rimettersi indietro una ciocca di capelli. <Ma che senso ha rimanere?> guarda Kaori rilassando il petto andando a spiegarsi. <Akendo...era molte cose: un saggio, un profeta, un idealista, una macchina costruita per la guerra, un Dio per me, ma tra tutte spiccava una realtà evidente> sospira piegando la testa di lato <non è mai stato un capo> spiega la donna amareggiata <non ci ha mai davvero guidato e qualcuno lo aveva notato da subito> Il pensiero va direttamente a Kimi con malinconia, mordendosi il labbro inferiore mentre ritorna ad organizzare i suoi pensieri. <non c'è mai stato se non per il suo tornaconto. L'Akatsuki doveva avere uno "scopo" che sinceramente sfuggiva a tutti perché tutti volevano qualcosa di differente dalla Akatsuki, ma cosa volesse lui era quello il mistero> guarda verso il braccio ferito, scuotendo il capo prima di continuare il suo racconto. <qualcuno direbbe che entrai per Yukio all'interno della Akatsuki, per assicurarmi di fargli da mamma anche in quelle circostanze, In realtà ero li dentro per tenere d'occhio tutti: Akendo, Yukio, Kurako gli altri poi per assicurarmi che le loro azioni non compromettessero la pace che al momento godiamo. A parte delle guerre interne e la guerra scatenata dal consiglio non abbiamo avuto guerre di scala globale ormai da tempo e così deve rimanere> scuote la testa <ma, Akendo è scomparso, gli altri a parte Azrael sono scomparsi, io sono l'unica rimasta operativa, un soldato senza ordini, una spia senza nulla da spiare anche se per un attimo avrei gettato volentieri questo compito che mi sono data da sola, per un po' ho creduto all'idea di un gruppo che mantenesse l'equilibrio nel mondo, in segreto, nell'ombra, ma ora di cosa devo temere? dell'ombra di un terrore? della morte? e quando dovrebbe mai arrivare questa morte da parte di Akendo? di un uomo scomparso? no....magari adesso è un Dio asceso> lo prenderebbe in giro, con tenerezza tuttavia, con un sorriso morbido sulle spalle. <non ho più uno scopo e l'akatsuki...non esiste più, sono rimasta indietro come in molte cose e trovandomi ad un bivio ho deciso di prendere una strada differente> scuote il capo continuando a parlare <magari un giorno L'akatsuki ritornerà e io ritornerò con loro, o affronterò la mia attuale scelta...ma per ora sono libera, da questo Dio e dal suo regno> [ch on]

17:49 Kaori:
 Il chakra continua a fluire lento, tiepido dalle sue mani, andando a rigenerare crepe, ricostituire una integrità perduta e riunendo frammenti e metà separatesi. Riunisce come cucendo tutto nuovamente assieme le porzioni d'osso spezzate e rende nuovamente saldo e perfetto ciò che un tempo era stato unico. Il dolore diminuisce gradualmente, man mano che il processo di guarigione si avvia al suo termine. Poco per volta tutto migliora e si sistema e tutto ciò che resta è un senso di pesantezza e indolenzimento dovuto all'eco rimasta del dolore provato fino a quel momento. Il Byakugan le permette di vedere il momento in cui l'osso torna ad uno stato di naturale compattezza e le indica quindi quando poter finalmente far dissolvere il flusso di energia che, dalle sue mani, si riversa nell'arto altrui. Nello stesso momento va dunque ad annullare la concentrazione di chakra alle mani ed agli occhi annullando sia il potere oculare di cui ha goduto fino ad ora che il jutsu medico appena utilizzato. Ascolta il dire dell'altra senza interromperla, nel mentre, respirando piano e a fondo, ritrovandosi a guardarla infine negli occhi con fare neutro. Non ha mai compreso lo scopo dell'Akatsuki, il motivo per cui quella organizzazione fosse ancora in vita: storicamente era stata prima una organizzazione criminale, poi una specie di squadra dove gente che si credeva troppo potente per i comuni mortali si riuniva per spadroneggiare sul mondo. Forse ha continuato ad esserlo, a ben pensarci. Gente che si crede troppo forte e che se gli va si offre di battere mali che altrimenti altri non riuscirebbero a respingere. Una manica di gradassi, in altre parole. Qualcosa che ad Azrael s'addice alla perfezione a ben pensarci. Ma Mekura? Questa descrizione sembra quasi stonata per lei. Insomma: l'ego della Hyuga è tanto piccolo quanto quello del Nara è immenso il che è un po' tutto dire. < Capisco. > si sente di commentare, semplicemente, alla fine preferendo tenere per sé il proprio pensiero a riguardo dell'organizzazione dalla quale l'altra ha preso le distanze. < Beh, sempre meglio aggrapparsi a ciò che si ha di concreto che rincorrere fantasmi, no? > si limita a dire mostrando un sorriso tranquillo prima di schiarirsi la voce. < Comunque abbiamo finito. Se senti il braccio pesante o un po' fiacco è normale, è stato un bel trauma. Ma con un po' di riposo tornerà alla normale funzionalità nel giro di una settimana al massimo. > le comunica andando a sciogliere l'abbraccio del tutore dal suo arto per lasciarla libera di muoverlo come vorrebbe. < Puoi tornare a casa se vuoi. O approfittare di una delle camere per riposare se serve. > aggiunge, alla fine, mettendola davanti ad una scelta. [ Byakugan IV ][ Mani terapeutiche A ][ Chakra: 110/130 ][ Ps Mekura: 88+10: 98 ] [ If end ]

19:14 Mekura:
 Già, Mekura cosa ha mai avuto a che spartire con loro? eletti o autoeletti pieni di forti convinzioni in un modo o nell'altro. Lei? chi era? era così facile credere che si fosse unita solo per un amore cieco e perché no, non del tutto errato, nessuno si sarebbe aspettato una serpe in seno, un qualcuno che cambiava le carte in tavola, magari sacrificabile per entrambe le parti, ma ecco chi era e che è sempre stata: l'errore. Uno di quegli errori che guardi con apprensione magari, piacevole da vedere, ma un errore. <hum> risponde la donna a Kaori come per dare il suo assenso <proprio per questo motivo me ne sono andata via. Ho smesso di inseguire e braccare parte della mia vita che evidentemente non vuole procedere, per quanto sia paradossale la frase che ho appena detto> controlla il braccio notando effettivamente la presa della mano fiacca e il peso dell'arto evidente, una volta che fosse libera dal tutore. <bhe...non credo che mi sia necessario troppa forza per impacchettare i vari regali da fare, spenderò un sacco> si lamenta, un finto lamento seguito da un sorriso soddisfatto prima di mettersi in piedi. <no non serve, davvero: voglio andare a casa e preparare qualcosa come si deve, così i ragazzi quando verranno a casa troveranno tutto pronto per loro> è emozionata mentre lo dice, tanto che i suoi occhi si illuminano di soddisfazione e gioia. <...Kaori> si gira verso la donna mentre continua a controllare il braccio come se stesse cercando di riabituarlo alla sensibilità <grazie..per il braccio e per avermi ascoltato> abbassa lo sguardo di nuovo mordendosi il labbro inferiore prima di guardarla di nuovo negli occhi <mi piacerebbe invitarti a casa un giorno di questi, è da molto che non parliamo del più e del meno...per di più bisogna capire come andare avanti per cercare tua madre e fermare questo Frollo. Per il resto salutami Harumi da parte mia e...Kouki si è vista?> chiede con un certo interesse derivato dalla preoccupazione <perché uno di Kusa ha chiesto di lei: capelli rossi, alto, denti affilati e Kokketsu> incrocia le braccia sollevando un sopracciglio quando pronuncia quel cognome. Aspetta una risposta e successivamente dopo un'altro veloce grazie ed un saluto più formale si incamminerebbe verso casa, con molto a cui pensare e valutare. [end]

Kaori incontra Mekura alle macchinette dell'ospedale dopo che Azrael l'ha lasciata lì a seguito della missione nella foresta. Le due scambiano qualche parola e quindi il medico va a sistemare il braccio rotto della compagna.