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Ritrovare il bagliore

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con Azrael, Kaori, Midori

09:25 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] Testarda a e limitata ragazza, colei che si auto impone dei paletti oltre al quale è convinta di non poter andare, l’ambizione non scorre nel suo sangue e tutto fa pensare che sia solo una ragazza, non una Senjuu, ma qualcuno che è destinato a vender fiori nel negozio di pompe funebri dei genitori per il resto della sua vita. Non è però quello che la famiglia vuole per lei, non solo quello almeno, nulla le vieta di fare tutto quanto ma lei deve essere anche una kunoichi. Le premesse ci sono tutte: è in grado di impastare correttamente il chakra, ascolta con attenzione, impara e oggi ha avuto un’altra conferma attraverso la tecnica della trasformazione. Una bellissima rosa rossa quasi perfetta che si adagia sul banco sotto gli occhi della sensei, un dono figurato per lei, per la sua dolcezza e tristezza così incomprensibile per la giovane Senjuu. Riprese le sue normali sembianze si sistema la coda alta stringendosela un altro po’, come se ce ne fosse bisogno, ancora un po’ e vien via lo scalpo, ricomponendo la frangia che risalta i blu occhi pennellati di viola, e quei ciuffi che le incorniciano il viso niveo. <Grazie sensei, per la lezione!> nervoso e tensione, ben lungi dall’essersi confortata per la riuscita di quella tecnica e sta anche per varcare la porta e andare via, lasciarsi quell’aula e quell’accademia maledetta alle spalle, nemmeno fosse la casa di Dracula in persona, eppure la sensei le rivolge particolari parole solo a lei, che la inducono a fermarsi per voltarsi verso di lei. <Lei dice? Uhm…> un caso disperato ormai, abbassa lo sguardo e inizia a tormentarsi le mani impacciata e nervosa. <Sono sicura che alla fine deluderò la mia famiglia e i Kami.> soprattutto Hashikuccio, diciamocelo. <C’è tanta pressione a casa e io vorrei solo dedicarmi alla vendita dei fiori, o pensa che dovrei seguire anche questa strada? Crede che io sia portata? E se non riuscissi a sviluppare l’innata? Sarebbe il peggio del peggio…> ci vuole un po’ prima che la testa bacata della Senjuu si renda conto che sta parlando tanto apertamente con la consigliera del villaggio, capoclan e Hyuga. Insomma ha una certa importanza e le si permette di parlarci come se nulla fosse! Inizia ad andare nel panico, stropicciandosi ancor più nervosamente le mani, e con espressione nervosa ma sorridente cerca di scusarsi. <Uh, mi scusi…! Non avrei dovuto!> una piccola risata per completare la scena pietosa e poi siamo a posto, un carattere proprio degno di una shinobi, proprio.

09:42 Kaori:
 E' sempre un piacere scoprire piccoli talenti fra i banchi di quell'Accademia. In qualità di sensei Kaori ha sott'occhio quasi tutti i nuovi giovani aspiranti ninja del Villaggio e quando si ritrova a notare allievi tanto promettenti si sente sempre particolarmente orgogliosa. Sa che i loro successi non sono esattamente dovuti a qualcosa che ha a che fare con lei, ma è un po' come se lo fosse. Quest'oggi la sua attenzione è stata catturata da una giovane Senjuu dai lunghi capelli scuri e l'espressione un po' tesa che, però, ha dimostrato una certa attitudine al ninjutsu a giudicare dalla velocità con la quale è riuscita sia nell'impasto del chakra che nel primissimo tentativo della sua vita di trasformarsi in qualcos'altro. Quando la Jonin congeda la classe, rivolge a Midori un ultimo complimento e la ragazza si ferma a guardare la sensei cercando in lei rassicurazione. Il resto della classe le scivola accanto come un fiume che viene diviso da una roccia che spunta nel bel mezzo del suo letto e continua a camminare verso la porta trovando dunque l'uscita lasciando le due sole nella classe. Kaori si siede sulla cattedra con le gambe che pendono oltre il bordo e osserva la deshi con espressione cordiale, disponibile. Ascolta le sue parole, i suoi timori, le sue domande e si ritrova a sorriderle con dolcezza ben comprendendo il peso che la povera fanciulla avverte gravarle sulle spalle. < Sai? > esordisce alla fine la Hyuga quando Midori arresta il proprio dire con quella risatina smorzata. < Mi ricordi tanto me quando ero una deshi dell'Accademia. > le rivela Kaori con sincerità, il tono pacato, tranquillo, mentre si sistema una ciocca di capelli viola dietro l'orecchio e quindi riprende il discorso con la schiena ben dritta e le mani aggrappate al bordo della scrivania ai lati delle cosce. < Nascere in un clan tanto antico ci mette sempre delle aspettative sulle spalle. Aspettative pesanti, gravose. > principia la donna guardandola dritta negli occhi. < Ci fanno sentire in dovere di fare quello che il clan si aspetta da noi anche se non è quello che desideriamo e di conseguenza la paura di fallire aumenta considerevolmente perché se sbagliassimo non deluderemmo solo noi stesse, ma tutti loro. > le rivela quello che è sempre stato il proprio peso, il proprio timore, la propria esperienza. < Quindi capisco la tensione che provi. L'ho provata anche io. > sorride Kaori per un solo istante. < Ma posso dirti che essere un ninja non è un obbligo. E' una scelta che deve venire da te. Che tu voglia imparare a gestire le arti del tuo clan, che tu voglia proteggere qualcuno, che tu abbia bisogno di sentirti utile per la pace, il motivo deve riguardare solo te. > le dice la Hyuga seria adesso, il sorriso svanito dal suo volto. < Ma non devi combattere solo perché è quello che ci si aspetta da te. Essere un ninja vuol dire sapere che domani potresti non tornare a casa dopo una missione. E nessuno dovrebbe essere costretto a rischiare alla vita se non per una scelta fatta con convinzione e per se stessi. > Il tono è calmo, basso, ma è palpabile la serietà del suo discorso. < Da quello che ho potuto vedere mi sembri straordinariamente capace, Midori. Sei all'inizio del tuo percorso Accademico eppure mi sembra che tu possieda già un incredibile controllo del tuo chakra. Sei attenta, meticolosa in quello che fai e questo è un dono per un ninja, perciò sono sicura che non deluderai proprio nessuno se sceglierai questa strada. > le sorride adesso, appena, con gentilezza. < Ma dev'essere una tua scelta, Midori, e di nessun altro. > [ Chakra: on ]

10:01 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] L’espressione che stravolge ora il viso della nostra eroina significa solo una cosa: oh, mio dio. Il solo fatto di essere paragonata a una kunoichi del calibro della consigliera le manda in pappa il cervello, sapere che lei una fra tante le ricorda la gioventù della Hyuga. Ci sono dei perché però che la Senjuu ascolta con molta attenzione, ma non c’è solo quello, c’è anche un’enorme dose di sollievo che le riscalda cuore e mente. Essere compresi ci fa liberare di un enorme peso che si credeva bisognasse trasportare da soli sulle spalle. La prima parte di quel discorso portata con gentilezza e un sorriso serve a rilassare la giovane, a permetterle di portare le mani lungo i fianchi per finire quel lavoro di stropicciamento delle dita, e le dita ringraziano. Non se la sente di interromperla, soprattutto ora che la serietà prende possesso del viso della sensei e un discorso importante e profondo le viene fatto. E’ probabile che la giovane cercasse proprio questo, un attimo per parlare con qualcuno e chiarirsi le idee, vomitare i propri dubbi così da scacciare la sfiducia in se stessa. <E’ un sollievo essere capiti… insomma, mi sembra già un grande onore che lei si riveda in me, insomma…! Sono solo una fra tante e lei sta parlando proprio con me!> sta delirando, ma che sta facendo presa dall’emozione? Si rende ridicola, ecco cosa sta facendo, fortuna che se ne accorge e si frena inchiodando. <Comunque…> ecco, riprendi il controllo di te stessa, respiro profondo ed eccola ripartire. <Difendere il villaggio, i suoi abitanti… mi creda, non c’è nulla che mi renderebbe più orgogliosa. Gestire le arti del mio clan sarebbe un sogno! E’ solo che… non sono convinta di averne le capacità, di avere le carte in regola.> è solo la paura del fallimento che la frena, se non ci fosse non avrebbe problemi ad andare in accademia e seguire le lezioni. <Perciò… se quello che lei mi ha detto è vero, che ho un buon controllo del chakra, che pensa che ce la posso fare, se pensa che io sia portata per essere una kunoichi… magari posso provare ad essere un pelo meno disfattista!> solo un po’, perché dall’essere sfiduciata a passare all’essere positiva, ce ne vuole ancora. Ma sono parole sentite che la riempiono di gioia, che la fanno sorridere in maniera delicata e dolce verso quella sensei dai viola capelli. <Lei come… insomma, ha detto che io le ricordo se stessa, quindi come ha fatto a trovare la sicurezza che serve?> sa che non dovrebbe chiedere consiglio perché sente di aver invaso una linea che non avrebbe dovuto oltrepassare. Chiedere qualcosa di tanto personale alla consigliera del villaggio! Ma dove andrà a finire? Certo chiamare Hashirama con quel nomignolo potrebbe sembrare altrettanto oltraggioso, ma lei ha un rapporto particolare con l’idea del primo Hokage.

10:38 Kaori:
 La sincerità e l'innocenza della giovane portano Kaori a sorridere con tenerezza. Nonostante tutti i problemi e gli oscuri presagi che negli ultimi tempi vegliano su Konoha, la presenza della giovane Midori non fa che portare un raggio di speranza e di calma nel cuore di Kaori. E' per lei e gli altri cittadini come lei che lei combatte ogni giorno. Perché piccole foglioline come lei crescano forti e sicure, perché superino paure e dubbi per sbocciare in tutto il loro splendore. Sapere che le sue parole possono confortarla le dà la carica, la riempie di voglia di continuare a combattere con tutte le sue forze. < Posso anche essere una dei Consiglieri oggi, ma un tempo ero proprio come te. Una deshi fra tante. Iniziamo tutti dalle basi, Midori. > le sorride Kaori inclinando appena il capo. < Magari fra qualche anno anche tu sarai famosa e riconosciuta e ti ricorderai di quel giorno in Accademia in cui temevi di non essere pronta per fare la kunoichi. > Proprio come lei. Il pensiero la fa sorridere e questa volta il sorriso accende una piccola scintilla persino nello sguardo, una nota di nostalgia al ricordo di quegli anni in cui tutto era più semplice e felice. Ma adesso tutto è cambiato ed è cresciuta. Adesso Kaori deve fare in modo che siano gli altri a crescere e risplendere ed è per questo che fa questo discorso a Midori: vuole che la ragazza si senta sicura di quello che fa. No. Dei motivi per cui lo fa. Vuole che l'altra sia convinta delle ragioni dietro le quali si allena ogni giorno perché non importa quante pressioni possa avere sulle spalle: la sua vita appartiene solo a lei e nessun altro può dirle come deve viverla. La giovane però sembra sapere già perché combatte. Desidera anche lei proteggere il villaggio, ma la paura di fallire la riempie di dubbi tanto da farla esitare. Al suo timido incentivo a credere di più in se stessa, la Hyuga la osserva con tenerezza negli occhi e va ad umettarsi rapidamente le labbra. < Io vedo un gran potenziale in te, Midori. E voglio dirti che è questo il momento per te di fallire. Se sbagli fra i banchi, nella sicurezza dell'Accademia, non morirà nessuno. Se sbagli durante una missione D o una missione C, il rischio di mettere realmente in pericolo qualcuno è quasi inesistente. > le spiega con tono sicuro. < Nessuno si aspetta che un deshi o un genin sia perfetto, Midori. Per questo prima di andare in una vera missione ci si fa una lunga gavetta di noiosissime missioni dentro il Villaggio. Pulire le strade, accompagnare degli anziani da qualche parte, cercare cose perdute... è per darci il tempo di allenarci, di imparare, di obbedire. Di sbagliare. > le sorride con candore prima di inspirare a fondo e cercare la forza di continuare. < Per quanto riguarda il dono del tuo clan... a volte succede. A volte alcuni non riescono a sfruttarlo: mia madre era una di queste. Non ha mai attivato il Byakugan, ma questo non l'ha resa una ninja meno efficiente, né la vergogna del clan. Se anche dovesse accadere a te, impara a punire in altri modi chiunque abbia da ridire a riguardo. Se hai bisogno di imparare qualche tecnica interessante adatta allo scopo, vieni pure a chiedere a me, sarò ben lieta di darti una mano. > le dice scoccandole poi un occhiolino complice prima di ascoltare quell'ultima domanda che la sorprende per un istante soltanto. < Oh! > mormora rimettendosi ben dritta e quindi abbandonandosi ad un sorriso ricolmo di dolcezza e di affetto, un sorriso che per la prima volta scopre i denti e la illumina da capo a piedi, portandola ad ammorbidire inconsciamente l'espressione. < Quand'ero una deshi dubbiosa come te mi allenavo giorno e notte per cercare di essere sempre pronta a qualsiasi evenienza. Sai il detto no? La pratica rende perfetti... Un giorno ero particolarmente stanca ed affamata e mi fermai da Ichiraku per mangiare. Lì incontrai un ninja leggendario che si credeva avesse lasciato il Villaggio da diversi anni ormai. > la voce diviene una carezza al ricordo del primo incontro con Azrael avvenuto ormai diversi anni prima. < Pranzammo assieme e parlando parlando lui mi disse di credere in me. Disse che secondo lui un giorno sarei stata una personalità importante e famosa per questo Villaggio... > sorride teneramente lei, al ricordo, alzando successivamente una mano per sfiorare poi polpastrelli il coprifronte legato attorno alla sua gola. < Mi diede il suo coprifronte come regalo anticipato per il diploma e mi promise che un giorno, quando il mio nome sarebbe giunto anche oltre i confini di Konoha, sarebbe tornato a prenderlo. Ed io mi impegnai per tener fede a quella promessa e meritare il regalo che mi aveva fatto. > si ferma, Kaori, andando quindi ad arrossire appena e grattarsi nervosamente la nuca. < Comunque, sì, ecco. La fiducia che aveva avuto in me mi diede la forza di crederci a mia volta. Se un ninja famoso e forte come lui credeva tanto nelle mie capacità, allora forse potevo farlo anche io. > riassunse, alla fine, stringendosi piano nelle spalle. [ Chakra: on ]

10:59 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] A volte, anzi diciamo pure molto spesso, si dimentica che i consiglieri e i ninja famosi e leggendari sono anche e soprattutto delle persone. Sono normali, hanno una personalità, pregi e difetti, ciò che li eleva sopra la media sono le loro abilità che li hanno portati ad essere riconoscibili ovunque. Tutto qui. E pare poco, in ogni caso la nostra irrequieta Senjuu sorride dolce e nervosa. <Ha ragione, nessuno è nato già leggendario! L’idea che anche la consigliera sia partita da qui, con mille dubbi e domande, mi fa sentire un po’ meno sola in effetti!> si permette anche di ridere, con quelle occhiaie che si porta dietro. <Chissà, potrei diventare una kunoichi famosa, oppure essere riconosciuta per l’attività di famiglia!> entrambe le cose non le dispiacciono, sempre e solo sé ne avrà le capacità ovviamente. Più sente le parole della sensei e più si sente sicura e motivata, ha intorno a sé un sistema che le permette di fallire, di fare i suoi errori per farne tesoro e migliorare e non c’è niente di malvagio in questo. <Siamo esseri umani e nessuno è perfetto… l’accademia e le prime missioni permettono di fare le cose gradualmente, giusto? Per imparare, migliorarsi e… alla fine anche i fallimenti servono per crescere, no?> sta cercando di rigirare la sua stessa frittata per cercare quella scappatoia luminosa di positività che può aiutarla a vivere meglio per lo meno. L’intera famiglia della Senjuu sarà riconoscente per questo colloquio tra allieva e sensei. Aveva già sentito che la madre della capoclan Hyuga non avesse sviluppato l’innata, come dimenticarsi di quel ragazzo che mangia ramen col pesce! Ma sentirlo dalla diretta interessata è tutta un’altra storia. <Uhm… dipende anche da famiglia a famiglia, sua madre non è stata messa da parte, ma magari i miei lo faranno.> sono molto severi e ligi alle regole e al clan, ma tutto sommato sono dei genitori dolci e protettivi, amorevoli e sensibili, il lavoro che svolgono al di la della carica ninja li ha portati ad essere molto empatici. <O forse sono solo io che mi faccio strani film mentali…> ridacchia nervosamente, ma per quanto sappia che i genitori non sono dei mostri come fa a non prendere in considerazione anche questa ipotesi? Però non dovrebbe farsi fermare da questo, punire chi avrebbe da ridire e accettare quella proposta per il futuro, è qualcosa che sicuramente la ragazza farà, altrochè. <Tipo il tuo pugno non gentile?> le sfugge qualcosa che si è trascinata dalla prima lezione, esponendolo con tono divertito e lieve, molto più a suo agio ora tanto da far emergere la sua parlantina senza freni e pensieri. <Oh… che vissuto carino! Chi era questo ninja che ha creduto in te? Sei stata molto fortunata!> si è persa il ‘lei’ per la strada. <Cioè, volevo dire… creduto in lei, è stata molto fortunata!> cerca di correggersi risultando solo più impacciata, ma le brillano gli occhi e ampio è il sorriso, si sente felice di quelle parole e si sente felice di vedere finalmente brillare lo sguardo della sensei. <Oh, brilla! Meno male… sembrava così triste prima, ma ora il sorriso è luminoso e gli occhi lo seguono a ruota. Uhm… deve essere stato proprio un ninja al quale tiene parecchio!> quella storia, quella svolta, deve avere un’importanza profondo per permetterle di illuminarsi finalmente come si deve. E ancora una volta diciamo addio alla capacità della ragazza di farsi gli affari suoi e di non essere invadente. Un applauso. <In ogni caso, è un po’ quello che sta facendo anche lei con me… credere in me!> sorrisone da orecchio a orecchio a momenti, entusiasmo che si trasmette da quello sguardo assonnato ma brillante.

11:18 Kaori:
 Annuisce con vigore Kaori nel notare come, poco a poco, Midori vada sciogliendosi. Forse tutto quello di cui aveva bisogno era parlare con qualcuno che potesse rassicurarla. Parlare con un suo parigrado l'avrebbe aiutata a sfogarsi, ma la rassicurazione di qualcuno inesperto quanto lei sarebbe potuta non essere sufficiente a calmare la sua ansia. Il semplice fatto di venir compresa da qualcuno più navigato può esser stata la spinta di cui aveva bisogno: per Kaori stessa, dopotutto, era stato così. Aveva timore di rivelare le sue paure alla famiglia, ma quando il famoso Azrael Nara l'ha incoraggiata e ha creduto in lei, tutto è sembrato andare meglio. < Sono sicura che puoi diventare tutto quello che vuoi se solo t'impegni a fondo. > dice Kaori, convinta, annuendo e quindi ascolta quanto la fanciulla dice in merito alla "gavetta" di cui la Hyuga ha parlato poco prima. E' felice di vedere che sta trovando un po' di serenità e positività e la cosa non potrebbe renderla più contenta. < Esatto! Non incontrerai nessuno che non abbia mai fallito almeno una volta e nessuno si aspetta che tu sia la prima a farcela, te lo assicuro. > ride con dolcezza la ragazza cercando di confortare la deshi che si ritrova a esporre i propri timori in merito alla reazione del clan se mai la piccola non avesse dovuto risvegliare la propria innata. Kaori si sente intenerita dalle reazioni della ragazza e vorrebbe abbracciarla per dirle che andrà tutto bene ma si trattiene limitandosi a guardarla con espressione cortese. < Credimi, storicamente i Senjuu sono fra le persone più tolleranti e gentili che siano mai esistite. Pensa solo ad Hashirama, l'uomo che ha creato tutto questo. Ha unito persone, clan, famiglie... E poi Tobirama, Sarutobi, Tsunade... e Hitomu! > esclama alla fine sollevando l'indice sinistro verso l'alto, all'altezza del viso. < Hitomu non permetterebbe mai che il clan ti emargini per un motivo simile. Per cui stai assolutamente tranquilla. Si può essere ninja in mille modi differenti. Conta quello che hai nel cuore e quello che spinge le tue azioni, non quali tecniche usi per combattere la tua battaglia. > le sorride, convinta, credendo fermamente in quanto le ha appena detto. Tuttavia quando le propone il proprio aiuto in caso avesse avuto bisogno di imparare qualche interessante jutsu, quello che la ragazza dice la porta ad osservarla con fare leggermente perplesso. < Eh? > domanda, confusa, non capendo bene a cosa si riferisca. Non pensava che molti conoscessero il nome di quel jutsu Hyuga: il pugno gentile. < Beh, non è esattamente la mia specialità ma... sì, potrebbe essere una idea. > sorride alla fine prima di udire quella domanda che la ragazza pone d'istinto, com'era da aspettarsi dopotutto. Kaori si ritrova a guardarla negli occhi con tenerezza, l'espressione morbida, dolce, mentre le labbra quasi carezzano quel nome. < Azrael Nara. > rivela sorridendo della reazione altrui. < Oh non preoccuparti. Sentiti pure libera di darmi del tu al di fuori di situazioni ufficiali. > le dice tranquilla, rimanendo poco dopo sorpresa dalle parole della Senjuu. A labbra schiuse boccheggia basita rimanendo interdetta dal fatto che la ragazzina sia riuscita a vedere oltre i suoi sorrisi e la sua apparente calma. < A-ah io... > mormora leggermente imbarazzata, le gote imporporate mentre abbassa leggermente lo sguardo. < Sì. Direi proprio di sì. > concede, alla fine, non trovando un motivo per il quale non avrebbe dovuto ammettere quanto importante Azrael sia per lei. E quando Midori le rivela che, alla fine, Kaori sta rappresentando per lei quello che Azrael è stato a sua volta per la sua se stessa più giovane, la Hyuga non può fare a meno di illuminarsi e tornare a guardarla con fierezza e quasi commozione. < Davvero? > le domanda con tenero impaccio, sentendosi estremamente felice. < Cioè, sì, ovviamente credo in te. Ma se posso darti la stessa forza che Azrael ha dato a me anni fa non posso che sentirmi orgogliosa e fiera di me! > ammette, radiosa, scendendo ora dalla cattedra con una rapida e aggraziata spinta delle reni. [ Chakra: on ]

11:37 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] Possiamo vedere ora un’esemplare di Senjuu che si sente sempre più tranquilla e rassicurata dalle parole di una sensei tanto importante e cortese, che sta spendendo il suo prezioso tempo per parlare con una deshi come lei. <Grazie per le sue parole, sono state illuminanti e credo mi possano davvero aiutare ad essere più sicura!> rassicurata più che altro e sospira profondamente scrollandosi di dosso quella terribile sensazione di inadeguatezza. È proprio vero che il suo clan è pieno di persone gentili e tolleranti, non ha mai trovato nessuno che potesse essere un’eccezione, forse un pochino Tobirama, era un po’ quello più severo in effetti. Rispetto al fratello che era un bonaccione. <Oh, si, per quello è vero! Da Hashikuccio e Hitomu, sono sempre stati esempio di gentilezza e bontà, oltre che forza!> non può esimersi da chiamare Hashirama con quel nomignolo, che non ha nulla di offensivo, ma solo qualcosa di molto tenero e amichevole, ma che i Kami ci scampino una punizione! <Ha proprio ragione, devo concentrarmi su questo e spazzare via la mia paura del fallimento.> concorda con Kaori ed annuisce soddisfatta di quel change of mood che sta vivendo. Ride poi quando si parla del pugno gentile, rendendosi conto di aver trasportato una battuta della prima lezione in questo discorso serio e importante. <Ieri alla prima lezione c’era Azrael Nara, e ha parlato del tuo pugno non gentile, cioè… sarebbe gentile ma non è gentile quando ti arrabbi, ecco. Avevo paura di incorrere in questo pugno!> ammette sempre un po’ nervoso, ma divertita alla fin fine, senza nemmeno rendersi conto, infatti, che sta parlando di cose dette da un compagno sulla sua compagna, insomma non c’è niente di rispettoso in questo! <Oh.> rimane piacevolmente sorpresa nel sapere che Azrael Nara è colui che l’ha aiutata e spronata anni fa, e che ora sono compagni di vita, da quello che ha capito, questo rende la storia ancora più bella e romantica, e non può fare a meno di sorridere. <Che cosa carina, siete tipo… anime gemelle fin dal principio! Oh, una cosa simile è successa anche ai miei genitori, sai? Si conoscevano fin da bambini, si sono sempre supportati a vicenda e poi si sono sposati! Fanno tutto insieme, anche il lavoro alle pompe funebri!> si sta lasciando trasportare ancora dalla sua parlantina. Mettiti in salvo fin che sei in tempo. Un sorriso più dolce alla sensei imbarazzata, non dice altro per non aggravare quel suo rossore e annuisce solamente. <Si, le sue… le tue parole mi sono state molto di aiuto per chiarirmi le idee! E se qualcuno come te… sta spendendo il suo tempo con me, a spronarmi e a credere in me, chi sono io per deluderti o non ascoltarti?> la guarda grattandosi la nuca. <Ti piacciono i fiori?> e poi eccola che spara una domanda totalmente a caso dopo un attimo di paura.

11:54 Kaori:
 La gratitudine sincera di un allievo sperduto è un compenso estremamente prezioso per un sensei. Sapere di star effettivamente aiutando qualcuno con delle semplici parole, con la semplice considerazione che si ha del prossimo è un potere meraviglioso e la Hyuga si sente onorata e felice di poter davvero dare una mano ad una ragazza tanto promettente semplicemente aiutandola ad affrontare i propri timori. < Ogni volta che vorrai puoi venire a bussare alla mia porta. > la invita Kaori con fare gentile, calmo, ascoltando quindi il modo in cui Midori pondera sulle più eminenti personalità del suo clan. Il modo in cui chiama quello che Kaori suppone essere Hashirama la porta ad esibirsi in una piccola risatina colma di infantile tenerezza. < Sai? Una volta l'ho incontrato. Hashirama, intendo. > rivela alla giovane ricordando ancora perfettamente quel giorno. < Qualcuno aveva riportato in vita i vecchi Kage del passato per mandarli contro la Foglia e distruggerla. Al tempo ero solo una genin ma mi ritrovai nel mezzo di questa storia e Hashirama mi diede una sberla tanto forte da farmi volare via per sei metri prima di schiantarmi contro un albero. > racconta la ragazza massaggiandosi la guancia che aveva subito il colpo. < Per un istante avevo avuto paura che potesse staccarmi la testa! > esclama al solo pensiero lasciando quindi scivolar via quel pezzo del suo passato dalla propria memoria. Ecco quindi che Midori va spiegando quanto aveva detto poco prima in merito al suo 'pugno non gentile' e quando Kaori scopre che tutto era nato da Azrael, si ritrova a sorridere potendo solo immaginare cosa egli abbia potuto dire alla sua classe di allievi. < Ah sì, diciamo che lui lo conosce bene il mio pugno non gentile. > scherza la Hyuga prima di scuotere appena il capo e capitolare. < Macché: non riuscirei a colpirlo nemmeno in un milione di anni temo! > ammette alzando gli occhi al cielo per poi tornare ad osservare la ragazza e metter su un'aria complice ed intima. < Ma tu non dirglielo eh? Altrimenti il suo ego non passerà più dalle porte! > sussurra scoccandole un occhiolino d'intesa prima di rimettersi ben dritta e ascoltare la storia d'amore dei suoi genitori. E' un bel racconto che le lascia un retrogusto dolce nel petto portandola a sistemarsi una ciocca viola dietro l'orecchio. < Sono felice per te. Sembra proprio una bella famiglia la tua. > commenta lei con tono sincero, inclinando il capo verso la spalla sinistra. < Per noi è stato un po' diverso. Al tempo lui stava con un'altra e poi è sparito per diversi anni da Konoha. Io nel mentre sono stata con un'altra persona con la quale avrei dovuto sposarmi. Ma poi non ha funzionato e quando Azrael è tornato... beh... insomma, il resto è storia. > spiega arrossendo appena, timidamente, giocherellando nervosamente con un lembo del suo yukata. Alla fine torna ad osservare la giovane sorridendole con rinnovata contentezza. Sapere di averla concretamente aiutata a credere in se stessa è una bellissima notizia che la riempie di gioia. < Sentiti libera di cercarmi ogni volta che sentirai di essere nuovamente in dubbio, okay? La mia porta è sempre aperta se avrai bisogno. Puoi trovarmi qui, oppure alla Magione o in Ospedale. In alternativa al Dojo Hyuga. > ripete il suo invito con tono tranquillo, gentile, udendo infine sorpresa la domanda dell'altra. < I fiori? Sì, mi piacciono. Un tempo ne conoscevo il linguaggio ma ammetto che ora non ricordo più molto bene cosa avevo imparato... > ammette un po' colpevole grattandosi nervosamente il capo. [ Chakra: on ]

12:09 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] Accetta di buon grado quell’invito, solo un pazzo non lo accetterebbe! Con ritrovata gioia e il sorriso stampato in viso che manco un ebete, gli occhi si sgranano ancora di più dalla sorpresa quando l’altra ammette di aver incontrato Hashirama. <Ma dai!> un sorriso e uno sguardo verso l’alto, fugace ma significativo con lei, come se si stesse rivolgendo a qualche Kami o direttamente all’essenza del fondatore del villaggio. <Hai conosciuto la sua forza allora, in effetti viene paragonato a un Dio! Ma devo ammettere che questo mi ha lasciata contrariata verso chi ha osato sfruttare il corpo degli Hokage.> ammette ora seria per la prima volta, mostrando la responsabilità che comunque c’è in lei, anche se molto in profondità. Ma lo deve ammettere… avrebbe tanto voluto incontrarlo anche lei! Si rilassa ancora una volta, la vediamo sorridere e ridacchiare alla battuta del pugno gentile e dell’ego di Azrael Nara, ricambia l’occhiolino che le viene fatto. <Tranquilla, il tuo segreto è al sicuro!> e va a incrociare gli indici per formare una X che pone davanti alle delicate e rosee labbra, una promessa di silenzio. <Si, lo è… in effetti lo siamo.> in effetti è dannatamente fortunata ad avere una famiglia come la sua. <Uhm…> ragiona sulla storia più dettagliata che le viene detta. <In ogni caso siete finiti ad essere compagni. Vuol dire che i Kami vi avevano già legati col filo rosso, e che nonostante quello che sia successo nel mentre, alla fine avete trovato il vostro posto l’una accanto all’altro. E’ una cosa meravigliosa!> ne parla con così tanto trasporto che il suo viso si illumina e brilla, stringendo le mani al petto estasiata da quella storia d’amore. <E ancora grazie, se avrò bisogno ti cercherò in questi posti, o magari potremmo anche trovarci in giro, chissà!> non che abbia la presunzione di essere amica della consigliera, di un ninja tanto importante, insomma lei avrà anche di meglio da fare, amici migliori e più alla sua altezza, ma nessuno le vieta di fantasticare. <Perfetto! Allora se ti fa piacere potresti passare al negozio di fiori della mia famiglia! Cioè… in realtà la mia famiglia ha le pompe funebri e il negozio di fiori è annesso… sai, per le persone che magari vogliono mettere dei fiori sulla bara, o le corone di fiori, qualche composizione…> sta divagando. Ancora, e in maniera inquietante. <Ah! Ma il negozio di fiori non fa solo quel tipo di servizio, insomma… aiuto i miei nell’attività occupandomi della vendita dei fiori, ma non è solo… solo per le bare, insomma, anche se ti va di prendere una pianta per la casa, ecco…!> mi sa tanto che sta dando un’idea un po’ sbagliata e più cerca di correggersi più sembra pazza. <Insomma, se ti piacciono i fiori…> vorrebbe piangere, voleva fare una cosa carina, invitarla a vedere i suoi fiori, ma nulla, si è espressa male e ha rovinato tutto.

17:24 Kaori:
 La Hyuga annuisce al dire di Midori ritrovandosi poco dopo a metter su una espressione pensosa. < Sì, l'ho incontrato. Però... non lo so. Credo che in qualche modo le loro capacità fossero state limitate perché considerando il divario di potenza fra lui e la genin che ero al tempo, anche solo uno schiaffo di quel tipo avrebbe dovuto farmi molto più male. > osserva Kaori riflettendoci seriamente solo in questo momento per poi sospirare e ravviarsi i capelli con un rapido cenno della mano. < In ogni caso sì, è stato un gesto deplorevole. Ma sembra che alla fine siamo riusciti a riportar la pace e la giustizia. Per i vivi e per i morti. > le sorride pacatamente. E' contenta di quella giornata, di quella breve chiacchierata: gli ultimi tempi sono stati dedicati solamente a lacrime e ricerche inconcludenti, forse un po' di semplicità era quello di cui aveva bisogno per ricaricarsi. Midori poi sembra essere una compagnia davvero piacevole e la sua risatina è quanto mai deliziosa. Ridacchia assieme a lei mentre teneramente scherzano su Azrael ed il suo ego smisurato, ritrovandosi quindi ad ascoltare il modo in cui la giovane Senjuu parla della sua famiglia. Lo sguardo di Kaori si fa appena più buio, una stilla di nostalgia e malinconia a bruciare dietro le iridi color perla. La sua famiglia è finita distrutta ed in frantumi da quando suo padre le è stato strappato via sotto gli occhi. La sua morte ha spezzato il suo cuore e ha disintegrato sua madre. Tomoko è rimasta sospesa in un eterno stato di apatia e disorientamento che, alla fine, l'hanno portata via dalla stessa Kaori. Kouki, la bambina che aveva accettato come figlia, è sparita ormai da tempo e Harumi è sotto minaccia da parte di un fanatico che vuole uccidere anche l'uomo che ama. Tutto è tanto complicato che al solo pensarci le viene da ridere istericamente. Ritorna al presente quando Midori parla del legame che unisce e lega il Dainin alla Jonin, strappandole un sorriso felice e gioioso. Anche lei ha sempre pensato a loro come due anime unite dal filo rosso del destino ed è davvero contenta che la ragazza abbia usato la stessa analogia. < Ti ringrazio. > ammette la Hyuga con le gote appena arrossate, l'espressione dolce e sincera. < E non preoccuparti: non devi ringraziarmi. E' nostro dovere occuparci delle piccole foglioline che studiano fra questi banchi. E poi mi è piaciuto parlare con te. Non mi sentivo così tranquilla e serena a chiacchierare con qualcuno da molto tempo. > rivela Kaori ripensando all'ultima volta che si è sentita così felice di parlare con qualcuno che non fosse Azrael. Alla fine Midori va proponendo a Kaori, con parole assai timide ed impacciate, di passare dal suo negozio di fiori se mai ne avesse sentito il bisogno andando a far stringere il cuore della Hyuga nel notare il modo in cui vada via via impantanandosi nel discorso. Kaori le sorride con dolcezza andando a snudare i denti e si ritrova a domandare con fare sognante: < Vi occupate anche di composizioni floreali per matrimoni? Magari un giorno mi servirà! > chiede con il tono mezzo scherzoso e mezzo ironico di chi fantastica su qualcosa che non sa se succederà davvero ma nella quale spera profondamente. Non che ci siano state proposte di matrimonio all'orizzonte di recente, non concrete e reali per lo meno, ma nel suo cuore sa che se anche Azrael dovesse chiederglielo in questo istante stesso, non c'è nessuna cellula del suo corpo che saprebbe dirgli di no. [ Chakra: on ]

17:43 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] Usare il corpo di Hashikuccio è stato un affronto e tale sentimento cala sulla nostra eroina della giornata come un velo nero e pesante, che diventa sempre più greve al pensiero che c’erano anche gli altri Hokage. Un gesto irrispettoso ma che è stato messo in riga dalle gesta degli allora ninja capaci, un giorno anche lei potrebbe unirsi a questa cerchia, chi lo sa! Ora lo crede veramente, e noi ci speriamo con lei, perché sopportare sogni infranti non ne ha voglia nessuno in famiglia, soprattutto da una ragazza facile alla sfiducia come la Senjuu. <Meno male! Bhe, anche se era chiaro che avete risolto tutto, insomma, non c’è traccia di zombie a Konoha!> e se la ride in maniera divertita anche, con un senso dell’umorismo tutto suo, lugubre di sicuro ma non poteva essere altrimenti nel crescere in una famiglia come la sua. Le parole della sensei lasciano intravedere ancora quella profonda tristezza, un malcontento o una frustrazione, la stessa che tentava di nascondere dietro sorrisi di tutti i giorni. <Davvero? La serenità e la tranquillità… devi avere davvero molto da fare, tante responsabilità e cose…!> sembra che su di lei gravi un enorme peso e che abbia bisogno di svagarsi in qualche modo. <Oh, se ti va potremmo andare a mangiare ramen un giorno! E… non so… se ti serve aiuto, qualsiasi cosa!> in realtà è una proposta che le era già stata fatta, genio! <In realtà Azrael Nara mi aveva offerto una ciotola di ramen con lui e te, però non so quanto sia il caso, insomma… il terzo incomodo e poi voi siete così… uuuh!> un’esclamazione mentre gesticola. <Mentre io sono così… meeeh…> insomma che ci azzecca una deshi a pranzo con due consiglieri? Per giunta compagni di vita! Vuole solo aiutare la sensei, vuole vederla illuminarsi come prima e forse è egoista e sciocco da parte sua, diciamo pure presuntuosi, va! Perché ci certo una donna come lei avrà amici ben più qualificati per starle vicina e distrarla un po’, alleggerirla dai problemi che sembrano gravarle addosso. Di sicuro non una 17enne alta un metro e un tappo. <Scusa, parlo troppo…!> si passa una mano fra i capelli corvini, sistemandosi la frangia e poi la coda, rinvigorendo il fiocco nero che adorna il capo di questa giovane matta. Una pazzia che sembra aumentare mentre cerca di invitare la sensei al negozio di fiori, ma per fortuna dei Kami non sembra fare quella figura. <Oh, si! Composizioni di ogni tipo! Anche matrimoni, nascite!> si porta le mani alle guance arrossate dall’imbarazzo di un pensiero che ora la colpisce in pieno come un macigno: creare composizioni per il matrimonio di due consiglieri! <Uuuh…> mugola come se non riuscisse a trattenere la gioia di quel pensiero, assistere un matrimonio, metterci del suo! Il sorriso da ebete diventa sempre più largo e gli occhi brillano rimanendo a fissare la donna e le mani sulle guance in fiamme. Che bell’immagine di serietà e integrità.

18:09 Kaori:
 Ride con leggerezza quando la ragazza fa quella specie di battuta che, in fin dei conti, è anche nient'altro che la verità. A guardarli non erano mai sembrati veri zombie, se solo non fosse per... lo sguardo morto. Erano distanti, freddi, manichini dalle sembianze umane. Lascia cadere il discorso non avendo altro da aggiungere in proposito e quindi lascia che la Senjuu esprima quel pensiero relativo al carico di lavoro che la Jonin ha sempre con sé. La sua osservazione la porta a sorridere amaramente, quasi come se tacitamente avesse borbottato un "E che ci vuoi fare?" che non ha bisogno di essere espresso a voce. Tuttavia è il suo successivo dire che la porta a rimanere davvero sorpresa. La giovane si offre di starle accanto, di pranzare assieme, di aiutarla in qualche modo a svagarsi. Kaori la osserva con gli occhi colmi di stupore, quasi la paura di accettare un aiuto così genuino. Un tempo era solita andare da Mekura quando tutto sembrava essere nero e deprimente: insieme quasi ridevano delle loro disgrazie e bevevano fino a dimenticare. Ma da un po' è andato tutto perdendosi ed ora di quei tempi non rimane che il ricordo. A ben pensarci con lei è sparito l'ultimo legame che la Hyuga aveva effettivamente stretto con qualcuno lì a Konoha. < Non mi dispiacerebbe affatto in tutta franchezza, sai? > sorride la Jonin con un mezzo sospiro. < Di questi tempi le amicizie scarseggiano e di conseguenza le persone con cui poter passare un po' di tempo fra un incarico e l'altro. Non posso mica star sempre addosso ad Azrael, lui ha già i suoi... > figli, vorrebbe dire, ma non sa se sia il caso di spiattellare così tranquillamente i fatti del Dainin. < -impegni a cui star dietro. > ride appena, mestamente, sistemandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie. Quando poi la ragazza rivela che lo stesso Nara aveva già provveduto ad invitarla a mangiare qualcosa assieme anche alla Hyuga, Kaori si ritrova a fissarla per un attimo sorpresa. < Ah sì? > domanda cadendo per un attimo dalle nuvole. < Oddio non me l'aveva detto. Non che mi dispiaccia eh, sia chiaro! A me andrebbe benissimo. > le dice con un sorriso prima di rassicurarla. < E non preoccuparti, niente terzo incomodo. > le sorride con fare tranquillo prima di ascoltare quella breve descrizione che la giovane offre dei due Consiglieri e di se stessa. Ride brevemente, sinceramente divertita dalla sua semplicità e quindi nasconde le rosee con la mano come educazione insegna. < Non sottovalutarti mai Midori. E poi, se due Consiglieri vogliono passare del tempo con te, forse non sei così-- meeeeeh, come dici no? > le dice scoccandole un nuovo occhiolino per tirarla un po' su. < Credimi, starei a parlare con te per ore. Ma purtroppo temo che dovrò tornare ai miei doveri fra poco. > sospira la giovane Jonin con fare dispiaciuto, osservando l'orologio appeso alla parete per rendersi conto dello scorrere del tempo. < Caspita, è volato! > esclama poi sorpresa di quanto velocemente siano passati i minuti in compagnia della deshi. Quando poi, nel mentre, Midori risponde alla sua battuta, una parola la porta a sgranare gli occhi e arrossire violentemente. < C-c-che? > balbetta violentemente, timidamente. < L-l-la mia era so-solo una battuta eh! Non è che- non è che ci stiamo s-sposando davvero! > esclama lei agitando le mani davanti a sé come a voler negare la possibilità di quel salto nel loro rapporto. In realtà non è tanto l'idea del matrimonio a spaventarla quanto quella successivamente citata dalla ragazza. Vorrebbe da morire avere un figlio dal Nara, in futuro, ma al tempo stesso è quasi spaventata da quell'idea a causa della situazione familiare dei due. Azrael ha due figli con Mekura, lei ha Harumi che è sostanzialmente la clone di suo fratello gemello, quindi una specie di sorellina, e poi c'è Kouki che ha adottato con l'uomo che avrebbe dovuto sposare e che poi l'ha abbandonata. Insomma: un altro figlio sarebbe stato davvero la ciliegina sulla torta. < Che questo discorso non esca di qui, ti prego! Chissà che razza di articolo stragonfiato verrebbe fuori sulla gazzetta di Konoha! Come minimo penseranno che sono incinta o chissà che! > supplica quasi la ragazzina come una adolescente spaventata dai pettegolezzi della scuola. [ Chakra: on ]

18:26 Midori:
  [Accademia (Aula A-2)] La nostra Senjuu è appena una deshi, non sa nulla di governo, responsabilità di clan e impegni, non ha nemmeno l’abilità adatta a sostenere la consigliera in nessun campo e allora? L’unica cosa rimane in suo potere da fare è quella di occuparsi dell’altro lato della vita sociale di una persona: lo svago. Non può aiutarla direttamente coi suoi impegni, ma può provare a rendere tutto meno pesante! L’idea non le dispiace e spera che non dispiaccia nemmeno alla sensei, ma i Kami siano lodati, la giovane Senjuu è apprezzata e l’idea piace anche alla Hyuga. Sorride con fare sicuro, da soldatessa e si batte il pugno destro sul petto dove c’è il cuore e quindi sopra a una tetta. Troppo forte, quindi in sostanza si fa un male cane che cerca di non mostrare ampliando sorriso e risata. <Conta pure su di me! Ci impegneremo a svagarci!> il che è un controsenso, per passare una serata/giornata senza pensieri non c’è bisogno di impegnarsi, ma è tutta un controsenso ambulante lei. <Due… consiglieri che vogliono passare del tempo con me…> la guarda con gli occhioni increduli, sfarfallando le ciglia lunghe e scure, e poi abbassa lo sguardo rossa in viso come un dannato pomodoro e un sorriso imbarazzato e felice che non le impedisce di lanciare un altro acuto mugolio di gioia. Lei mugola quando è felice, o meglio pigola, portiamo pazienza! <Oh, giusto! E’ tardi e avrai un sacco di cose da fare, mi spiace!> l’ha trattenuta anche troppo, ma la verità è che avrebbe voluta tenerla con sé per altre ore e ore… okay, è da maniaci, ma possiamo andare sul sicuro che è tutto genuino da parte della Senjuu. E quando vede la donna imbarazzarsi così tanto, non può che portare le mani a nascondere le labbra, assottiglia lo sguardo divertito come se volesse punzecchiarla in maniera innocente. <Una battuta, eh? Il filo rosso vi porterà a unirvi, io lo so!> non sa un accidente in realtà e nemmeno conosce le situazioni personali di queste due persone, ma sa che sono destinate a stare insieme, e mannaggia a Cupido, questo matrimonio sa’ da fare. <Ma tranquilla!> e ancora una volta gli indici a X si portano davanti alle labbra morbide. <Segreto.> occhiolino che viene dato di rimando e poi saltella sul posto mettendosi sull’attenti. <Ti ho già rubato troppo tempo, ma grazie davvero di cuore per questa chiacchierata! E se ti va… o vi va… appunto, possiamo trovarci per mangiare del ramen, rigorosamente con la carne però!> solleva un dito al cielo, l’indice, e poi saluta la sensei con voce alta e squillante. <Arrivederci! Spero di rivederti presto.> il cuore della nostra giovane amica che palpita come non mai, sentendosi viva e piena di gioia! Non le resta che uscire dall’aula, dopo aver salutato Kaori, e poi dirigersi a passo svelto verso casa, ha molto da raccontare, ma nulla che finirà sulla Gazzetta di Konoha, promesso! [END]

E nell'uscire dall'aula Midoi potrà notare un tipo con un cappello ed un impermeabile color legno armato di un registratore piuttosto antiquato ed una macchina fotografica altrettanto rudimentale che, all'uscita della deshi, si precipita nell'aula per assaltare Kaori < Signorina Consigliera, ma allora è vero! Lei ha ingabbiato il latin lover più voluto della Foglia! > Comincia ad urlare, agitando il registratore e scattando molto goffamente qualche istantanea della capoclan degli Hyuga < Ci dica, a quando il matrimonio? E come si chiamerà il pargolo? O è una femminuccia? La prego, mi dia l'esclusiva per la Gazzetta di Konoha, ho moglie e figli e non posso permettermi di lasciarmi sfuggire uno scoop simile! Mi dica, mi dica! > Prosegue, guardando con occhi speranzosi e quasi spiritati la ragazza. [ END fato gestionale demente ]

19:00 Kaori:
 L'allegria e la semplicità di Midori si rivelano essere contagiosi: Kaori sorride e si rianima poco a poco e nota con stupore come nel tempo si sia incupita. Un tempo era anche lei allegra e genuina come la Senjuu. Sempre sorridente, di buon umore, radiosa. Ovunque andasse era tutta un arrossire e cercare il lato positivo mostrando entusiasmo ed euforia. Adesso si è praticamente spenta, travolta dagli eventi tragici che hanno costellato la sua vita. E' quasi uno schiaffo la rivelazione che questa consapevolezza porta con sé, ma la Hyuga decide di non pensarci abbandonandosi alla serenità che quella conversazione con Midori le ha donato. < Magari ci ritroveremo ad organizzare un pigiama party. Una tuta larga, capelli sfatti, calzettoni pesanti e rivelazioni super segrete da non far uscire dalla stanza a costo della vita! > esclama con tono quasi cospiratorio prima di abbandonarsi a sua volta ad una sincera e frizzante risata, sorridendole con quella che in cuor suo non è altro che viva e sincera riconoscenza. Quando la ragazza si scusa per averla fatta attardare la Hyuga scuote dolcemente il capo andando a guardarla negli occhi con dolcezza. < No. In realtà devo ringraziarti per questa chiacchierata. Mi ci voleva davvero. > le dice sinceramente, senza vergogna, mostrandole il suo sorriso più onesto. Sorriso che ben presto diviene una espressione di vivo imbarazzo quando l'argomento verte su matrimoni, figli e unioni ufficiali. Kaori ci metterebbe la firma anche adesso, ma dato che ancora niente è stato deciso col Nara e che il momento non è affatto adatto per pensare a come allargare la loro famiglia, si ritrova ad arrossire e balbettare come una ragazzina impacciata quando la sua amica la sfotte parlando del ragazzo che le piace. < Lo spero! Ma- per ora è presto per pensarci. > confessa alla fine sentendosi sollevata nel momento in cui Midori la rassicura sul suo voler conservare il segreto. Kaori le sorride grata e quindi annuisce con convinzione alla proposta della giovane allieva quando questa si congeda per lasciare la classe. < Parlerò con Azrael e troveremo un momento per pranzare tutti insieme come promesso. Aspetta nostre notizie e noi saremo lì. > le assicura con un sorriso radioso prima di sollevare una mano e accompagnare la sua uscita con espressione addolcita. < A presto Midori. E ancora grazie. > un sussurro che sfuma nel silenzio della sera mentre la deshi se ne va lasciandola sola... o quasi. Non appena la Senjuu svanisce all'orizzonte, un uomo fa la sua comparsa in aula sorprendendo la Hyuga che, nel mentre, è andata a chiudere le finestre. Si ferma davanti alla veduta dalle ante ancora aperte voltandosi verso di lui. Alle parole dell'uomo la ragazza arrossisce vistosamente e, boccheggiando, rimane paralizzata per un attimo prima di agire d'istinto. "Dannati giornalisti!" esclama mentalmente, non sapendo come altro fare per liberarsi dell'invasato. Andando a concentrare il chakra verso le leve inferiori, la ragazza andrebbe ad addensarlo sotto le suole dei piedi facendolo passare attraverso gli tsubo presenti al fine di modellarlo a forma di suola. Andrebbe a plasmare il chakra fino a creare una patina adesiva che, sotto le piante, le dovrebbe garantire stabilità ed equilibrio assoluti su ogni sorta di superficie: orizzontale o verticale che siano. Andando a salire sul davanzale della finestra, ecco quindi che Kaori prenderebbe a correre lungo il muro esterno dell'edificio diretta verso il suolo, camminando orizzontalmente rispetto alla struttura, totalmente ignara delle leggi di gravità che la vorrebbero vedere sfracellarsi al suolo. Corre rapida facendo ondeggiare l'haori alle sue spalle, sicura che il giornalista non possa seguirla e che quindi sia riuscita a sfuggire alla sua persecuzione. "Azrael. Abbiamo un problema. Un giornalista è convinto che stiamo per sposarci. E che io sia incinta." esclama mentalmente rivolta all'uomo telepaticamente sempre connesso alla propria testa. [ END ]

Cosa c'è di meglio dopo una lezione proficua, che fermarsi a parlare con la sensei? E' quello che succede tra la sensei Kaori e la deshi Midori, che si fermano in classe a parlare tra loro affrontando diversi argomenti. Kaori aiuta Midori ad avere maggior fiducia in se stessa, credendo in lei e nelle sue capacità, e Midori cerca di fare amicizia con la donna promettendosi che passeranno del tempo tranquillo a svagarsi insieme, per sfuggire almeno per qualche ora a quello che grava sulle spalle della Hyuga. Un'uscita a tre per una ciotola di ramen è stata promessa, oltre a un matrimonio e un battesimo! E un giornalista un poco invadente come ciliegina sulla torta!