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Chiacchiere e ramen

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con Ushio, Midori

21:03 Ushio:
  [Chiosco] e come molte sere, dopo l'allenamento notturno, il giovane aspirante genin, s'era diretto al chiosco di Ichiraku, l'unico disposto a quell'ora, a cucinare per gli amanti del lavoro notturno. Indossa guanti nuovi, appena comprati, guanti indossati dai Ninja. Al fianco sinistro, un porta kunai, dove custodiva anche gli shurriken da utilizzare per lo scopo combattivo. Si siede quindi ad uno degli sgabelli <buona sera> dirà osservando i presenti, ossia, solo lui e i proprietari <vorrei una ciotola di ramen... con pesce se possibile...> chiede e ordina per poi poggiare entrambi i gomiti sul bancone, attendendo di venire servito. Aveva passato buona parte del giorno ad impastare il chakra, con impegno e sudore, oramai, doveva esserci vicino. Le mani tremano appena, ma non a causa di quell'allenamento, bensì, il successivo, quando aveva menato colpi su colpi ai manichini per ampliare le sue abilità marziali

21:14 Midori:
  [Chiosco (bancone)] Su Konoha è scesa la sera trasportata dalle nuvole che coprono il cielo lasciando solo pochi spiragli alla luna crescente, ma non siamo meteorologi e nemmeno astronomi, quindi lasciamo il cielo ai Kami e concentriamoci invece sulla ragazza che ora cammina per le vie di Konoha. E’ una ragazza bassa per la sua età e non risalta in altezza in mezzo alla folla, non tanto quanto in dolcezza e bellezza, lungi dall’essere poco modesti. Lunghi capelli neri che si dipanano sulle spalle e lungo la schiena, il colore della pece rubato alla notte mette ancor più in risalto la nivea pelle della giovane, viso sul quale sboccia una bocca dalle labbra carnose e rosate e un paio di occhi blu, perle del mare, che godono dei riflessi viola dei fiori. Diretta al chiosco per una fumante ciotola di ramen ci si fionda con poca grazia e garbo non appena sente l’odore di cibo, animale affamato altro che bellezza principesca. La ragazza veste un vestito, o per meglio dire indossa, per non fare della ridondanza, ma non siamo nemmeno poeti, dunque un vestito blu scuro le calza a pennello. Gonna che le sfiora le ginocchia, calze nere a ricoprirle le gambe, stivaletti ai piedi, in vita si stringe e sul petto emerge un piccolo fiocchetto nero. Le maniche lunghe e leggermente a sbuffo si stringono ai polsi fini e finalmente la ragazza raggiunge il bancone e lì prende posto, affianco a un ragazzo, Ushio, che non conosce. <Buonasera! Fa freddo, eh?> esclama con voce squillante e entusiasta, gran sorriso che le illumina occhi e viso. <Uh! Anche a me una ciotola di ramen, grazie, ma con la carne.> si rivolge all’uomo oltre il bancone che le risponde con un cenno del capo e si mette al lavoro. <Grazie.> e ora si volta verso il ragazzo sconosciuto, piena di brio e ahimè voglia di far conoscenze nei peggiori dei modi. <E così… ti piace il pesce nel ramen, nh?> ma chi sei e cosa vuoi, chissà se il ragazzo sarà così gentile da non mandarla a quel paese.

21:20 Ushio:
  [Chiosco (bancone)] e quando la sua ciotola verrà consegnata, accennerà un sorriso. Prende quindi con la destra, dal barattolo delle bacchette, una coppia che spezza separandole, con l'intenzione di usarle per mangiare. Ora che Midori le è più vicino, ella potrà meglio scorgere il vestiario dello studente dell'accademia. Indossa un maglione marrone e sopra di esso quel che sembra essere un lungo cappotto di stoffa leggerà, dai colori scuri comunque e per nulla vivaci. I pantaloni sono neri e sono di pelle. Gli stivali, come i guanti, sono quelli in dotazione ai Ninja aspiranti. I capelli sono corti e scuri, sotto la frangia, rivela due occhi verdi <si...> commenta verso la ragazza <ma non è solo questo> le spiega <il chioso è un punto di ritrovo per tutti gli abitanti di Konoha... inoltre, è qui che i ninja più leggendari si sono riuniti... e tutto questo percchè il ramen di Ichiraku è il migliore che tu possa trovare in città> confessa mentre impugnate le bacchette con la destra, solleverà un mucchio di spaghetti e condimento, portandoselo alla bocca, sorseggiandolo e succhiandolo, facendo comunque un pò di rumore. Masticherà ed inghiottirà prima di aggiungere < non ti ho mai visto... sei nuova?> chiede ora. Chissà perché quella notte, era in vena di dialogo

21:30 Midori:
  [Chiosco (bancone)] Fortuna vuole che per la nostra Senjuu, il ragazzo ha deciso non solo di rispondere alla sua domanda, ma anche di allargare il discorso esprimendo il suo pensiero e punto di vista per quanto riguardo il chiosco di Ichiraku, famoso in tutta Konoha. Anche lei non rimane con le mani in mano, le sue braccia si muovono e le mani afferrano il paio di bacchette da staccare. Un primo tentativo viene fatto, poi un secondo e un terzo. <Ggh…!> è cosa ardua si sa staccare un paio di bacchette e i suoi genitori la vorrebbero anche come ninja, mah. In ogni caso la nostra eroina riesce nel suo intento e con un sonoro -stock!- riesce a dividere le bacchette e a maneggiarle con la mano destra. Sospira, che fatica sembra aver fatto. <Il chiosco di Ichiraku è famoso, ma non credo che per un villaggio grande come Konoha ci sia solo questo! Dubito che proprio tutti gli abitanti si ritrovino qui.> afferma divertita perché ora tocca a lei dire la sua sull’argomento e la diverte l’immagine di un intero villaggio dentro un singolo chiosco, ovviamente non era quello che il ragazzo intendeva ma lo ha preso alla lettera. La nostra svampita scuote la testa e ringrazia l’uomo al di là del bancone quando le porge la sua ciotola. <Grazie!> torna a rivolgersi a Ushio. <Comunque no, sono nata e cresciuta qui a Konoha, non mi avrai mai vista perché il villaggio è grande e stasera abbiamo avuto la coincidenza di incontrarci! Non è magnifico? Il fato. I Kami.> sfarfalla le ciglia lunghe e nere, che pare un’invasata o una pazza, è uguale. Inizia a mangiare il suo ramen caldo che le scalda il corpo. <Uh!> bofonchia a bocca piena e le guance piene di spaghetti. <Che maleducata non mi sono presentata…!> perché parlare con la bocca piena invece non è da maleducati, ma la Senjuu non ci fa caso e deglutisce. <Mi chiamo Midori Senjuu, e tu? Sei un allievo dell’accademia?> domanda notando il suo vestiario.

21:36 Ushio:
  [Chiosco (bancone)] scuote il capo <sono anche gli unici che servono il ramen a quest'ora... gli altri ristoranti o chioschi, solitamente chiudono i battenti al calar del sole> o almeno questo era quello che aveva potuto imparare in anni vissuti li al villaggio della foglia <......> osserva i suoi tentativi di separare le bacchette ma non commenta, limitandosi a fare da spettatore, per poi mangiare altri spaghetti, facendo rumore com'è solito si faccia mangiando pietanze della cucina giapponese, ricca di brodo <.... io invece mi chiamo Ushio del clan Hyuga > spiega all'altra e si, sono un allievo dell'accademia, come altri... ma ancora devo sostenere gli esami per diventare Genin... per ora debbo conlcudere le ultime lezioni, prima di procedere con tutti il resto> non commenterà come quella abbia parlato con la bocca ricca di cibo, volendo forse ignorare la cosa <francamente, non credevo che altri vivessero la notte come faccio io... mi sorprende quindi vederti qui... i tuoi genitori non saranno in pensiero?> chiede all'altra, con curiosità tangibile, prima di riprendere a mangiare aggiungendo < vorrei anche una tazza di té > poi ovviamente, silenzio

21:55 Midori:
  [Chiosco (bancone)] La ragazza non può ribattere all’affermazione del ragazzo perché non ha le conoscenze adatte, allora lo guarda con espressione stupita e gli occhi spalancati. <Davvero? Pensavo che ci fossero altri chioschi aperti per i nottambuli!> non finisce mai di imparare la nostra giovane allieva non tanto convinta di essere allieva, se non chè prima o poi dovrà diventarlo a tutti gli effetti assistendo alla prima lezione. Prima o poi, spera il più poi possibile. Un saluto alla grammatica e continuiamo a seguire le avventure della giovane Senjuu che mangia e discorre col ragazzo. <Hyuga? Quindi fai quelle cose lì con gli occhi?> quali cose, ma che dice, che fa? Gesticola con le mani indicandosi gli occhi alludendo forse alla loro abilità innata, famosa in tutta Konoha. Interessata dalla cosa si sporge di più verso di lui, mangiando i suoi spaghetti ma rimanendo pericolosamente con la testa voltata verso di lui che se ne sta seduto al suo fianco. Brutte prospettive per quel povero vestito che rischia di sporcarsi. <Io devo ancora iniziare a frequentare l’accademia, i miei mi ci hanno iscritta a tradimento!> commenta sollevando le bacchette al cielo come segno di maledizione ai Kami, contrae anche il viso mostrandosi corrucciata e offesa. <Ad ogni modo dovrò andarci per forza prima o poi… dimmi, com’è l’accademia?> la nostra è una vera e propria eroina che già cerca di sondare il territorio nemico. <I miei genitori in pensiero? Quanti anni mi dai?> è una frase che si sentiva dire quando si perdeva per Konoha da bambina. <Mh! E tu? Quanti anni hai?> per la Senjuu niente tazza di thè, il brodo del ramen le basta.

22:01 Ushio:
  [Chiosco (bancone)] scuote il capo in gesto di diniego <non ho ancora risvegliato il Byakugan... e non so se mai riuscirò... purtroppo le abilità innate, possono saltare una generazione... ad esempio, la madre del nostro capo clan, ebbe la sfortuna di non possedere il potere del clan Hyuga... > sospira, poi sorseggia il tea che gli viene donato <a... tradimendo?> domanda perplesso <non credo sia possibile... intendi forse dire che non aspiri a diventare un ninja? > le domanda effettivamente non comprendendo a pieno <i sensei dell'accademia sono molti e dal carattere più disparato... ma le lezioni sono impegnative... ti consiglio quindi di impegnarti se vuoi sperare di raggiungere i tuoi obbiettivi > sentenzia riprendendo a mangiare. Quindi finirà il suo ramen, durante il tempo che l'altra, donerà delle domande aggiuntive <di certo la parlantina non ti manca...> dirà osservandola < ad occhio e croce ha qualche anno meno di me... io ne ho quattordici quindi tu ne avrai dodici o undici > dichiara infine e farà di nuovo silenzio, limitandosi a bere ancora un volta il suo tea, finendo anche quello per giunta

22:13 Midori:
  [Chiosco (bancone)] La giovane Senju compre più che bene il discorso del ragazzo tanto che annuisce con aria saccente socchiudendo un attimo gli occhi blu cielo. <Anche io dubito di riuscire a risvegliare la mia innata, non sono molto portata o almeno credo di non esserlo.> più ci pensa e più non riesce a vedersi con un coprifronte in una mano e un kunai nell’altra, una vera e propria delusione per il caro Hashikuccio, che riposi in pace. Non c’è freno alla parlantina della cara venditrice di fiori e infatti risponde subito. <Non è che non ne ho l’aspirazione, se avessi anche solo un briciolo di abilità e predisposizione vorrei davvero diventare una shinobi! Sarebbe un onore per me rappresentare il mio clan, nel mio piccolo, nella difesa del villaggio. Però… non so… sono convinta di non averne le capacità!> l’autostima è sotto alla suola delle sue scarpe e persino l’uomo al di là del bancone se ne è accorto! <Però i miei genitori sono convinti che sia la mia strada, quindi ci proverò. Anche se prevedo una gran disfatta!> convinta di questo suo pensiero finisce finalmente il suo ramen, così buono che se lo porterà fino a casa, lì sul suo vestito sporco di brodo. <Mannaggia.> cerca di pulirsi con un tovagliolo e intanto ascolta le parole dello Hyuga, tranquilla ascolta quelle informazioni sull’accademia, sorride, addirittura annuisce e canticchia e poi quel colpo basso. Dritto nello stomaco come un poderoso pugno, la Senjuu si irrigidisce e fissa il ragazzo con sguardo stranito e abbattuto. <H-ho 17 anni! Sono anche più grande di te… e più alta di te!> nonostante lei sia bassa per una della sua età, non credeva di dimostrarne così pochi di anni e in più ad occhio e croce dovrebbe comunque superare in altezza il ragazzo, come è giusto che sia dato che a quanto pare è più piccolo. Le gote si colorato di una spruzzatina di rosso… ma chi vogliamo prendere in giro: è diventata un peperone rosso in viso. <Aaah…> si accascia abbattuta sul bancone. <Sembro davvero così piccola?> che smacco, che terribile consapevolezza.

22:19 Ushio:
  [Chiosco (bancone)] annuisce <invero si, ti avrei dato un età minore della mia...> commenta accennando un mezzo sorriso, storcendo il labbro inferiore della bocca, senza quindi mostrare alcun dente < a quanto pare non sono il solo a sentirsi cosi... se non riuscissi a risvegliare l'innata del clan Hyuga sarei lo zimbello dell'intero clan, di conseguenza, non saprei dirti come mi sentirei... tuttavia > ed ora la fissa <non credere di non avere le capacità giuste... lascia che sia il tempo a dirtelo e non auto giudicarti... nel mio clan, esisteva un tempo una ragazza di nome Hinata, era la figlia del capo clan... anche ella dotata di un carattere gentile e ingenuo, non credeva di essere all'altezza eppure, le sue gesta, sono scritte negli annali del clan Hyuga... forse un giorno, anche noi, che oggi siamo nulla, saremo abili ninja del villaggio della foglia, di cui tutti parleranno oppure... > e lascia la frase in sospeso, cosciente del fatto che avrebbero anche potuto incorrere nella morte, perché il rischio di un vero ninja era anche quello

22:26 Midori:
  [Chiosco (bancone)] Non se la prende di certo la nostra giovane Senjuu, lei sorride verso il ragazzo e accetta così la visione di lui nel vederla più piccola dei suoi 17 anni, forse un giorno crescerà in altezza, come ogni pianta bisogna solo annaffiarla come si deve. Diventare lo zimbello del clan è un po’ anche quello che si prospetta nella sua mente, non solo in quella del giovane Hyuga, anzi giovanissimo, abbiamo appena scoperto che è più piccolo di lei. Stessi sentimenti e stesse paure, ma per fortuna non hanno la stessa autostima, lui infatti non si abbatte e anzi fa un gran bel discorso alla giovane falsa 17enne, le da’ un po’ di speranza. <Oppure… diventerò una bravissima fioraia e becchina.> conclude la frase per lui ma parlando solo per se stessa, anche se in verità dovrà fare entrambe le cose quindi a conti fatti il suo destino è quello di essere una kunoichi-fioraia-becchina. <Dimmi!> esclama d’un tratto mentre l’uomo al di la del bancone ritira le ciotole vuote. <Quali aspirazioni hai? Che ninja vorresti diventare? E perché?> lei si impiccia senza chiedere il permesso a nessuno negli affari altrui, intenerendo il tutto col suo sorriso e il suo entusiasmo.

22:31 Ushio:
  [Chiosco (bancone)] sussulta infine il membro del clan Huyga, non comprendendo il motivo di tale curiosità spicciola. Rimane in silenzio, preferendo stiracchiarsi appena, facendo scricchiolare le giunture. Rimuoverà quindi i guanti dalle mani, riponendoli nella sacca alla cintola, rivelando sotto di esse, mani fasciate da bende bianche, una prassi comune per i Ninja, eppure, i palmi, sembreranno macchiati di qualcosa... forse di colore rosso < ...... > appare ora pensieroso, incrociando le braccia all'altezza del petto < non ti conosco abbastanza per dirti le mie aspirazioni... quanto meno, potresti dirmi prima le tue... se non erro, del tuo clan, faceva parte il primo Okage... e la vostra abilità innata, ricade nell'arte del legno... oppure sono solo voci? > chiede adesso, rimanendo serioso, senza battere ciglio, rimanendo a fissarla intensamente

22:38 Midori:
  [Chiosco (bancone)] Muove gli occhi seguendo i movimenti delle mani del ragazzo che si toglie i guanti per metterli via, nude le mani non sono appaiono fasciate di bianco e leggermente sporche di rosso sui palmi. Sfarfalla più volte le ciglia per cercare di dare un senso a quelle mani e alla fine riesce a trovarlo tramite pensieri logici. <Ti alleni tanto, nh?> o è un pittore che colore con i palmi delle mani e gli è rimasta un po’ di tempera rossa, o si tratta di piaghe che hanno rilasciato un po’ di sangue. Alla sua risposta però raddrizza la schiena e lo osserva sorpresa, allargando gli occhi e schiudendo appena le labbra non aspettandosi una chiusura simile per una domanda tanto semplice per lei. <Volevo solo fare conversazione, non carpire i tuoi più profondi segreti.> afferma ridacchiando appena, vuol dire che non se l’è presa per la reazione del ragazzo e ci ride sopra, buttandosela alle spalle. <Hashirama Senjuu, già. Primo Hokage e fondatore del villaggio. Per me Hashikuccio.> il rispetto questo sconosciuto. Incrocia le braccia al petto, con le curve al posto giusto, e lo osserva rimandandogli uno sguardo divertito e complice. <Non ti conosco abbastanza per affermare o smentire queste voci.> gli rigetta in faccia le sue parole come una frittata troppo oliosa e sfuggente dalla padella, ma poi gli fa un occhiolino e sorride, ridacchiando appena. <Mi sa che si sta facendo un po’ troppo tardi ora, mh?> si guarda intorno, il buio è sempre lo stesso buio ma le lancette dell’orologio sono avanzate.

22:43 Ushio:
  [Chiosco (bancone)] annuisce < se voglio raggiungere i miei obbiettivi prima devo allenarmi duramente... idem dovresti fare tu... sempre veramente che non vuoi limitarti a vendere dei fiori > ignorando quando ella aveva affermato di voler divenire anche becchina. Annuisce poi, re indossando i propri guanti, assicurandosi quindi che le piaghe del suo allenamento non fossero più visibili, del resto, l'arte dei Juken, richiedeva molto sforzo, molto sacrificio e quindi anche molto allenamento < non mi sarei mai espresso cosi riferendomi ad uno degli Okage... ma non appartengo al suo clan, immagino che fra voi si usi affibbiare soprannomi agli altri... sebbene questi possano risultare anche offensivi > perchè per lui, chiamare qualcuno Hashikuccio era offensivo, un pò come se chiamassero lui Ushiuccio <comunque> si alza in piedi, lasciando delle monete sul tavolo < direi di si... torna a casa, i tuoi genitori saranno in pensiero > e cosi si allontanerà, salutandola con la destra ondeggiante, dandole le spalle, poi, ecco che sparirà dietro un angolo delle vie di Konoa, diretto chissà dove, forse, alla sede del suo stesso clan

22:53 Midori:
  [Chiosco (bancone)] Imbroncia leggermente la bocca all’affermazione di lui. <Lo dici come se vendere fiori fosse qualcosa da poveracci! E’ un gran lavoro, sai?> espone con orgoglio gonfiando il petto e persino fare il becchino è un gran lavoro. Un’espressione dolce e tranquilla si forma sul viso della Senju quasi ascolta il parere del ragazzo su dare o meno nomignoli e se questo risulti offensivo o meno, crede sia un po’ troppo serio in questo. <Rilassati, nessuno viene punito solo per dei soprannomi teneri! Soprattutto se non li dici con vera cattiveria e per offendere veramente. Il primo Hokage era un tipo alla mano da quel che mi hanno raccontato, divertente e infantile, mica come il fratello, molto più serioso!> il secondo Hokage se non va errando. Sospira ancora osservandolo mentre si alza e la saluta. <Guarda che quelli in pensiero saranno i tuoi genitori! Sei tu il ragazzino, mica io.> afferma sorridendo tranquilla ed agitando blandamente la mano in segno di saluto, anche se lui non può vederla dato che è già uscito dal chiosco. Lei rimane seduta a quello sgabello un altro po’ e poi si alza pagando il conto dovuto ed esce infine dal locale per riprendere la sua strada a pancia piena. La notte è appena iniziata e si prospetta lunga e così come abbiamo iniziato un altro sguardo verso al cielo per osservare le stesse nuvole che coprono la stessa luna crescente. [END]

Midori e Ushio mangiano ramen al chiosco e parlano del più e del meno facendo la conoscenza l'una dell'altro.