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Lo specchio dell'anima

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con Hanae, Nizu

18:20 Hanae:
  [Bancone] E' una notte particolarmente silenziosa all'interno del villaggio dell'erba. La pioggia permea l'ambiente di nuovi suoni e odori, portando il normale paesaggio notturno dell'avanzato villaggio a evolvere ulteriormente. Tante le nubi, ma non abbastanza da oscurare la luna. Ed in tutto ciò Kankri rimane semplicemente in attesa che l'orario di chiusura del locale nel quale sta lavorando giunga. Ad attorniare il luogo nel quale si trova l'aroma tipico del caffè, che se seguito, conduce all'entrata di un vero e proprio caffè: l'Asakusa. Il luogo si presenta con pavimenti di legno lucido ed ampie vetrate che permettono d'osservare l'intera cittadina. Presenti alcuni davanzali esterni con piante e decorazioni varie, e pochi tavoli, il necessario dal riempire il locale senza tuttavia renderlo troppo affollato o disordinato. Ed è presso l'entrata di questo luogo, dietro un bancone, che si trova la figura di Kankri. A vestire il suo corpo una giacca bianca dal taglio aderente ed un gilét nero; il tutto accompagnato da pantaloni lunghi con motivo a strisce verticali che s'alternano dal nero al grigio. I piedi sono coperti da un paio di stivali e sopra il naso poggiano un paio di occhiali dalla montatura rotonda. I capelli azzurri sono lasciati spettinati e fondamentalmente liberi di occupare l'intera sua fronte mentre, con diligenza, prosegue a pulire qualche tazzina di caffè usata con acqua e spugna. Poggiato sul bancone principale, il suo coprifronte che testimonia l'appartenenza al villaggio di Kusa in qualità di ninja, seppur a giudicare dalla sua attuale mansione non si direbbe. Inizialmente non era particolarmente entusiasta all'idea di lavorare per il proprio capoclan -Goryo- all'interno del suo stesso Caffè, però con il tempo ci ha fatto l'abitudine. L'ambiente è fondamentalmente perfetto e rilassante, le persone sono piacevoli, tra i clienti trova di tanto in tanto piacevoli conoscenze. Sarebbe davvero tutto perfetto se non fosse per il collezionista di teche. Il malato criminale che ha preso di mira i membri del clan Goryo per farne vere e proprie sezioni verticali da mettere in delle teche di vetro. Non sopporta l'idea di non poter far nulla, ma è troppo debole e i Goryo hanno già subito troppe perdite, per cui le ricerche sono state interrotte. < Chissà se arriverà qualche cliente prima della chiusura..> Alza lo sguardo verso una delle due grandi vetrate del locale, osservando verso l'esterno e guardando conseguentemente verso un orologio appeso su una delle pareti. {chakra spento} {vesti dell'Asakusa}

18:36 Nizu:
  [Esterno locanda - Interno] Solo un cappuccio a coprirne il viso, con la testa china .. avanza. Odori di lunghe giornate passate a fuggire iniziano a precedere i suoi passi: non ha avuto tempo ne possibilità alcuna per far deviazioni o soste: giungere a Kusa il prima possibile era diventata ormai, una priorità .. .. persino rispetto al cibo. Senza alcun punto di riferimento si è inoltrato nel villaggio, Kusa, che è per lui luogo oscuro e pieno di minacce. Potrebbero ucciderlo? Si. Potrebbero riconoscerlo? Forse no .. .. questione di fortuna ma il morso della fame - ormai troppo forte da poterlo ignorare - lo ha inevitabilmente messo in condizione di dover rischiare. Una locanda. Diritta innanzi a lui, le ampie vetrate fanno da anticamera a ciò che di caldo attende chi vi si avventura al suo interno. Rumoreggia lo stomaco. Langudo vociare di giorni senza cibo, suono ruvido e stridulo che lo attanaglia da ormai qualche giorno. Infine, il braccio si posa sulla porta .. aprendola. Un ultimo respiro prima del grande balzo, un ultimo passo verso l'interno < .. .. > Nessun suono dalla sua bocca, nessuna parola viene pronunciata se non, un piccolo cenno con il capo che - rispondendo allo stimolo curioso del momento - si volta a destra e a manca, studiando quell'angolo caldo di Kusa. Rimane lì, con ancora il cappuccio in capo .. .. osservando. Le cicatrici - visibili e mostruose - raccontano una storia che egli stesso tace: lui - ora - è solo il figlio di un traditore.

18:50 Hanae:
  [Bancone] Rimane immerso nei propri pensieri e piani futuri fintanto che il fato glielo permette. Le iridi permeate d'un falso azzurro - così come falso in realtà è il colore dei propri capelli - si posano celeri verso la porta d'entrata del locale quando il suono di una campanella annuncia l'arrivo di un cliente. Si sveglia in fretta dal proprio torpore e rimane sull'attenti, muovendo qualche passo per spostarsi dal retro del bancone ai pressi della porta dalla quale fa il proprio ingresso Nizu, figura a se sconosciuta. < Benvenuto all'Asakusa-- > Si ferma. A primo impatto potrebbe sembrare soltanto una normale persona che s'è coperta dalla pioggia con il cappuccio, ma a seguito di una rapida ispezione - anche se in penombra - dovrebbero apparire ovvi persino a Kankri i tratti che caratterizzano il ragazzo. Le cicatrici in primo luogo, ma esse potrebbero anche passare in secondo piano considerando quanti ninja nella propria carriera ne portano a presso. Persino il Goryo ha dei marchi nascosti nel corpo, di cui tuttavia non ha memoria. Ma nel caso di Nizu c'è un altro elemento. Probabilmente le sue vesti sono fradice e le sue labbra secche, così come il viso potrebbe mostrare in maniera evidente l'astinenza da cibo e potenzialmente acqua. La brutalità di quei segni lo portano a pensare naturalmente all'ultima volta che una cosa del genere è capitata. Kaine, un'altra ragazza che lavora nel locale, ha subito mostruosi trattamenti dal collezionista di teche. Che sia..un'altra vittima!? Le gambe accelerano appena il passo, portandolo ad avvicinarsi finchè gli è permesso invadere lo spazio personale altrui. < Signorino? > risponderà agli stimoli? Ma immediatamente dopo lo invita con un cenno della mano a prendere posto in una delle sedie del bancone, per trovare un punto stabile nel quale risiedere. Non è abituato a interagire con persone così malridotte, la cosa lo mette quasi a disagio. < --Le porto un bicchiere d'acqua, aspetti un secondo. > Si precipita dietro il bancone per riempire un bicchiere di semplice acqua a temperatura ambiente, riportandola rapidamente al giovane e porgendogliela sul bancone. Rimane vicino, attendendo una risposta ai propri stimoli. {chakra off}

19:03 Nizu:
  [Interno] In un unico e rapido gesto, il cappuccio viene fatto scivolare dietro la schiena. Un passo, due .. tre. Gli occhi - di un rosso acceso - riflettono l'orgoglio di chi è stato cresciuto come un membro del clan Kakuzu. Leggero il passo, si avvicina al bancone dove un tizio, sembra attendere in curioso silenzio. Un silenzio che dura un battito di ciglia, giusto il tempo di rendersi conto di quanto siano precarie le condizioni del Kakuzu. Stimoli di varia natura che continuano ad irrompere all'interno di quella testolina che - vuota tanto quanto lo è la pancia - non sembra riuscire più a rispondere in maniera lucida. La voce di quello sconosciuto raggiunge il kakuzu quasi per sbaglio: ovattata e lontana viene ravvisata con breve ritardo < C .. cosa? > ribatte confuso Nizu. Persino deglutire gli è faticoso, procurandogli - tra l'altro - non poco dolore. Acqua: l'ultima volta che ha bevuto .. .. no: non se lo ricorda. Annuisce lievemente, avvicinandosi al bancone, non ostacolando in alcun modo il fare altrui. Generoso quell'individuo: forse troppo(?). Non è tempo però di porsi queste domande: se non fossero stati gli Anbu, sarebbe stata la sete, ad ucciderlo. < Gr .. > deglutisce < .. grazie > sillaba con difficoltà evidente. Natiche che pesanti, si poggiano sulla sedia che lo sconosciuto gli ha gentilmente offerto: le labbra - violacee e secche - si schiudono rivelando piccole ferite dovute all'assenza di idratazione. Berrà .. eccome se berrà il Kakuzu. Il liquido scende vertiginosamente nello stomaco, quasi - così potrebbe sembrare - senza nemmeno passare dalla gola. Arido è il viso di sorrisi così quanto lo è lo spirito < Kurou Kakuzu .. > questo sillaba appena, con le poche forze rimaste ..

19:20 Hanae:
  [Bancone] Disidratato, a giudicare da quello che i propri occhi possono valutare, da un tempo abbastanza lungo dall'essere vicino al mortale. E se il tempo da cui non beve coincide con il tempo da cui non mangia..la situazione è grave. Non sembra normale che una persona possa girare così per il villaggio. Che sia..Arrivato da poco? Considerando la propria affiliazione temporanea al gruppo degli ANBU gli è naturale porsi domande, ma sa quanto può esser tremendo chiedere agli altri risposte. Sa che domandare troppo è sinonimo di crudeltà, sopratutto nell'ambiente ninja. Abbastanza spesso butta un occhio in direzione del ragazzo, assicurandosi che non accada nulla di strano, intanto pensa cosa potrebbe fare. Portarlo in ospedale, per fargli ricevere trattamenti specialistici dagli O.M.M.? Forse non è la scelta giusta. Quelle cicatrici non dovrebbero neppure essere più un problema per la sua salute. Ed inoltre, vuole prima inquadrare la situazione. Il bicchiere d'acqua viene svuotato con velocità impressionante, una volta afferrato lo riempie immediatamente e glielo riaffianca. < Dev'essere stata dura.. > le labbra s'allungano appena in un sorriso che non mostra alcuna gioia, quanto tentata empatia. Le braccia s'allungano verso un piccolo frigo, lo apre e punta lo sguardo su quanto presente. Sa benissimo quanto Nimura - la gestrice del locale - odi che si offra qualcosa. Però..questa è considerabile una valida eccezione, no? Tira fuori un piatto sul quale poggia una frazione di torta al cioccolato, una grossa frazione. Ci affianca una forchetta e la porge al ragazzo, che espone un nome. < E' il tuo nome? > Domanda mantenendosi quanto più in prospettiva possibile e lasciandogli tutto il tempo necessario. Contemporaneamente, s'avvicina alla porta d'entrata del locale e gira un cartello, impedendo l'accesso al pubblico. In ogni caso avrebbe chiuso a breve. Torna ad avvicinarsi al ragazzo. Ricorda i Kakuzu. Le loro cicatrici, le loro pecualiarità. Competono con i Goryo ed i Kokketsu in quanto all'essere macabri. < Io..Mi chiamo Kankri. Sono un ninja.. > Non vuole dirlo direttamente, ma dai propri occhi è palese che stia trapelando la fatidica domanda 'cosa ti è successo?' 'chi è stato?' E dopo qualche istante, dalla bocca trapela la fatidica domanda < ..E' stato un kakuzu a farti questo? > {chakra off}

19:35 Nizu:
  [Interno - Bancone] In questi anni passati con il padre, da quando sono rimasti soli, sa cosa fare, sa valutare le situazioni in maniera lucida e raramente .. .. sbaglia. Sa che non può permettersi di bere in maniera troppo precipitosa e sa che ciò che gli sta offrendo quello sconosciuto, potrebbe ucciderlo. Questo è il motivo per il quale tentenna. Tentenna nell'allungare il braccio destro e afferrare quel piatto: un dolce al cioccolato potrebbe essere pericoloso, soprattutto se mangiato in maniera troppo frettolosa ma .. .. la fame non si controlla. Come accaduto con i due bicchieri di acqua - anche il secondo viene svuotato in men che non si dica - la torta svanisce all'interno della sua bocca: ne fa, un sol boccone .. .. letteralmente. Scuote la testa a quella domanda: quale? Una delle due. Tutto è confuso, tutto si mescola in questo momento per lui: nulla è dove dovrebbe stare .. .. persino egli stesso. < Traditore .. > dice, rivolgendo a Kankri - il quale si è appena presentato - un rapido sguardo severo < mio padre > Parole scivolate via come in codice morse(?), come fossero presagio di sventure future - e per lui passate e presenti - che hanno bussato finalmente alla sua porta, chiedendo il conto da saldare. Lui sapeva chi fosse il padre: sapeva tutto. Paura e forse anche ciò che lo ha sempre legato a ciò che gli era rimasto della sua famiglia lo hanno però sempre fatto desistere dal muovere dubbi nei confronti delle azioni del consaguineo. < So dove si trova: mia vita per sua cattura > non può sprecare fiato, non può sprecare alcuna sillaba ora: tutto è minuziosamente lasciato all'osso < Se mi uccidete, mai dove sitrova > Sconnesse e grossolane, le parole riflettono quel viso tracciato da ferite profonde ed ormai cicatrizzate < Una vita, per un altra > conclude.

19:56 Hanae:
 Tutto ciò che è sconnesso diventa dopo ogni sillaba leggermente più chiaro, i dubbi si dissipano nel raggiungere più di una nuova convinzione nei confronti della figura che ha davanti: il figlio di un mukenin. E non un semplice ninja traditore, ma bensì uno che possiede un'innata che gli permette di avere capacità di sopravvivenza strettamente superiori alla media. Probabilmente dovrà fare forzatamente rapporto al riguardo, ma non si concentra su questo. Non è diventato ANBU per fare la caccia all'uomo, lo è diventato per aiutare qualcuno a se caro in grado di capire i propri obiettivi. La maschera che nasconde in un sigillo non rappresenta nulla in questo momento. Ascolta le parole altrui e le sfrutta per intuire quale stile di vita il ragazzo abbia seguito. Probabilmente ha vissuto immerso nell'oscurità, se il suo primo pensiero è di scambiare una vita per un'altra. Probabilmente non si fida di ciò che lo circonda, probabilmente il suo sguardo non osserva ciò che ha davanti con gli occhi di una normale persona. Valuta il pericolo. Non che sia una cosa negativa nel mondo in cui sono forzati a vivere, ma non è neppure definibile vera vita. Annuisce alle parole di Nizu, dimostrandogli che sta venendo ascoltato. Il nome Kurou Kakuzu viene marchiato a fuoco nella propria mente in vista del futuro. < Non tendiamo a fare le cose in questo modo.. > Le parole possono sembrare rudi se lasciate a se stesse, ma prosegue immediatamente. Riflette appena. Probabilmente quel ragazzo sta dando davvero tutto per quell'obiettivo. Ancora prima della sua vita, come ha già dimostrato, c'è la cattura di quell'individuo. Gli dei soli son testimoni della malvagità che un uomo deve aver per portare a questo. < Ma se davvero vuoi dare una vita, abbandona te stesso ora.. > I ninja attorno al villaggio probabilmente si saranno accorti di lui, e se non sono intervenuti un perchè dev'esserci. < E rinasci come membro del villaggio. Son sicuro che ti tratteranno meglio. Riceverai supporto per la cattura di quell'uomo e potresti guadagnare da vivere facendo ciò che sai fare meglio. Sia questo il ninja o il barista.. > o magari entrambi. Ma in ogni caso, lo scopo del Goryo è aiutare quell'entità confusa e traumatizzata ad ottenere una prospettiva, un obiettivo per non lasciare semplicemente tutto. < Lo cattureremo sicuramente. > Non esiste perdono per chi è capace di lasciare tali cicatrici su qualsiasi uomo meriti tale nome. {chakra off}

20:14 Nizu:
  [Interno - Bancone] Acceso è lo sguardo con cui il ragazzino osserva lo sconosciuto: se avesse deciso di ucciderlo, non avrebbe avuto nessuna possibilità di sopravvivere .. .. in quelle condizioni, sarebbe morto anche per mano di un vecchio. Affilato è però il sorriso che sghembo, scivola sul quel viso consumato dalle cicatrici < Non c'è morte nei tuoi occhi .. > pronuncia appena < .. è l'ingenuità che un giorno ti ucciderà > Infine, un lieve cenno con la mano destra .. il palmo che si apre in segno di resa < Non è di giustizia che questo mondo ha bisogno > Amare le parole del quindicenne, amare e grige. Lo sguardo - seppur fiacco - è deciso e orgoglioso, specchio limpido di una vita costruita per divenir qualcuno che infine .. .. ha deciso di non diventare. Vergogna, rabbia e paura si mescolano l'uno con gli altri, dando voce a ciò che non può permettersi di essere, dando vita a ciò che è stato addestrato .. .. ad essere: una macchina. Le articolazioni cedono - infine - sotto il peso di quella fatica e sotto la speranza - vana o meno - di aver trovato rifugio. La stessa speranza che è cresciuta in lui sottopelle e che si è insinuata come un serpente la notte in cui ha deciso di lasciare il padre. Cade quindi. Sviene lasciando il suo destino nelle mani di chi - è sicuro - non gli elargirà giustizia ma fredda sentenza. [ To Be Continued ]

20:26 Hanae:
 Le parole altrui lo portano ad uno stato di improvviso vuoto. Non è deluso dall'assenza di morte nel proprio sguardo, non è qualcosa che lo caratterizza nella sua forma standard. Ciò che lo delude è ricordare il riflesso dei propri occhi. E' pazzesco pensare che non riesca a vedere nulla oltre se stesso. La verità si nasconde in profondità, ma ogni volta che scava abbastanza nella propria mente per trovarla, è come se qualcuno lo spingesse via. Quel triste sorriso sul volto svanisce in uno sguardo assente, la lingua batte sul palato generando un suono sordo. E Nizu, infine, è prossimo a cadere vittima della stanchezza . Lo regge in modo che non cada, per poi guardarsi attorno e assicurarsi che nessuno ascolti. < Farò in modo che nessuno si ponga troppe domande su di te, d'ora in poi comportati come se kusa fosse la tua casa. > Termina così, attendendo qualche secondo perchè lui perda completamente i sensi. < Non lo so di cosa abbia bisogno questo mondo.. > sorride aspramente, sussurrando di fronte a quel corpo ora privo di reazione delle parole rivolte in realtà a se. farà in modo di trascinarlo o portarselo in groppa fino alla propria stanza - situata nella zona staff del locale - in maniera che possa concedersi questa dormita. Intanto avrà modo di contattare i propri compagni ANBU per raccogliere informazioni su Kurou Kakuzu ed infine farà in mondo che un gruppo di O.M.M. venga a prendere il ragazzo per dargli il primo soccorso necessario. Non sa di cosa abbia bisogno questo mondo. Non si è mai posto quella domanda, per certi versi è abbastanza egoista dall'ignorare volontariamente il mondo finchè non è quest'ultimo a cercarlo. Nizu, quando si risveglierà, sarà probabilmente dimesso dall'ospedale. Guardando nelle tasche del proprio vestiario potrà infine trovare un fogliettino che lo guiderà verso un vecchi appartamento disabitato. Il luogo dove fino a un po' di tempo fa viveva Kankri. {end!}

Nizu arriva all'Asakusa prossimo allo svenimento, dopo esser rimasto per prolungato periodo a digiuno e senza acqua.

Scappato dal padre Mukenin, Kankri gli presta primo soccorso, per dare poi informazioni agli ANBU riguardo il nome del padre ed infine chiamando gli O.M.M. per dare primo soccorso al ragazzo.

Prima free, anche se breve, per introdurre Nizu al gioco!