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Un ninja deve proteggere sempre il villaggio

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con Harumi

13:35 Harumi:
 I muscoli del viso tornano a funzionare in maniera consapevole e lesti si contraggono per sollevare le palpebre e mettere a nudo i bianchi e perlacei occhi della bambina dal crine albino screziato d’argento. Gli indumenti che caratterizzano la piccola Principessa sono i medesimi che ella indossava a casa: pinocchietti neri, maglietta a maniche corte -che nascondono il tatuaggio anbu sulla spalla- a strisce nere e bianche orizzontali e una felpa grigia lunga e morbida tenuta aperta e senza cappuccio dalle lunghe maniche. Si è scomposta leggermente l’acconciatura che prevedeva due piccole treccine raccolte ai lati del visino e poi unite dietro la nuca per mezzo di un piccolo fiocco azzurro. Il candore della stanza in un primo momento le ferisce gli occhi e le celluline grigie hanno registrato come ultima cosa questa nuova sensazione che è stata a lei donata dal tradimento. Ricorda perfettamente ogni cosa prima che ella perdesse i sensi e questo comprende il tradimento della madre di Kaori e i tre uomini entrati in casa come se nulla fosse a legarle caviglie e polsi; rammenta anche le patetiche scuse di una donna che -per quanto a pezzi- poteva fare scelte migliori ed è rimasto impresso nella bambina la sua estrema voglia di vendicarsi. Anche la vendetta è un sentimento per lo più nuovo per lei, che ben conosceva ma che non aveva mai sperimenti, non così forte almeno. Il volto della Principessa è una maschera fredda priva di ogni qualsivoglia emozione, lasciando al suo animo il compito di raccogliere i sentimenti e maturarli nel di lei corpo fino al momento propizio della raccolta. Il tentativo di muovere le mani risulta però fallimentare e la costringe a rivolgere a loro lo sguardo per assicurarsi di cosa le stia impedendo tale movimento, abbracciando le manette antichakra che avvolgono i suoi polsi. <Codardi.> sussurra donando tale voce bassa e atona solo a se stessa mentre constata che le mani le sono stati legate avanti al corpo con uno strumento che le impedisce di comporre il sigillo della capra. Lentamente e con la grazia di una figura piccola ed eterea, si mette eretta calpestando coi piedini nudi il pavimento bianco di quella stanza, candore che si riflette anche sulle pareti, e si guarda intorno placidamente senza che il panico prenda possesso del di lei cuore. Non prova paura e nemmeno dolore, solo rabbia e vendetta, e intanto gli occhi osservare la brandina e il bagno che le sono stati forniti, oltre alla porta e a una finestrella dalla quale entra la luce. [Chk: off]

13:46 Harumi:
 Il panico e la paura sono stati messi in secondo piano anche perché non sono mai stati essi a dominare l’animo della piccola ma piuttosto una sensazione di rabbia e ingiustizia, tristezza per il modo in cui viene considerata e delusione per non essere la Principessa che credeva di essere, però questo non le impedisce di considerarsi tale, dall’alto della sua infantilità perché è nata per esserlo e lo sarà a suo modo. Autodeterminazione è ciò che serve a una persona per considerarsi viva e autonoma, cosciente di sé e dei di lei diritti e nel mentre tale piccola persona muove passetti per la stanza percorrendone il perimetro e giungendo alla brandina. Con mente fredda e proiettata verso il dopo e il futuro, andrebbe ad osservare come è fatta tale brandina guardando con estrema attenzione il materasso e rovistando tra coperte e cuscino. Se lo scheletro della struttura fosse in qualche materiale utile come il ferro o qualche altro materiale metallico potrebbe sperare di ricavarne un’arma magari, fantasie da bambina che volano a scandagliare ogni possibilità pur di uscire da quella scomoda situazione. Si inginocchia e guarda sotto la brandina alla ricerca di molle o fili di ferro, non farebbe altro se non osservare con occhio critico qualsiasi cosa che potrebbe venire in suo aiuto. Solo perché non può impastare il chakra e solo perché è una bambina, non vuol dire che se ne debba stare con le mani in mano ad attendere il principe azzurro che viene a salvare la principessa in pericolo, non vuole essere quel tipo di principessa. Dopo la sua attenta analisi si siede col sederino per terra appoggiando la schiena contro il letto e si dedica ad osservare quelle strane manette. <Chissà se c’è un modo per scassinarle.> non ha idea se il loro meccanismo di chiusura/apertura sia gestito da qualche tecnica o dal chakra, o se forse è solo un semplice meccanismo, ma se riuscisse a trovare qualche molla o filo di ferro dalla brandina potrebbe provare a vedere se riesce ad aprirle. [Chk: off]

13:59 Harumi:
 Fa forza sulle gambe per alzarsi dal pavimento e dirigersi ora verso l’angolo della stanza che è stato adibito a bagno osservandone i particolari, sperando nella presenza anche di qualcosa per lavarsi però anche in questo caso andrebbe alla ricerca di qualcosa che potrebbe essere usato o come arma o come strumento per tentare di togliersi le manette, magari la presenza di uno specchio potrebbe essere utile, ma qualsiasi cosa -se utilizzata nella maniera giusta- potrebbe essere utile. Sempre che ci sia e sempre che lei riesca a recuperarla, in ogni caso per il momento lei preferisce solo osservare e pensare. Pensare ad un modo per uscire per vendicarsi, per sfogare tutto quel concentrato di odio, rabbia e paura che avverte nel di lei animo, unica paura che scaturisce dal fatto che potrebbero svuotarla per mettere qualcun altro nel di lei corpo. E’ l’unica paura che avverte al momento, non la spaventa il dolore dato che non riesce a provarlo e non la spaventa nemmeno che qualcuno le faccia qualcosa la dentro. Ripensa ancora a quella donna e nonostante possa avere tutto il tempo per analizzare il suo comportamento e cercare di capire le sue motivazioni, non riesce a focalizzarsi su quello. Non riesce e non vuole, non vuole perdonare e comprendere, non vuole provare altro che odio e vendetta verso chi ha tradito, certo ha tradito la bambina albina ma non perché aveva la presunzione di essere qualcuno per quella donna, ma per il semplice fatto che è una bambina e Kaori le ha insegnato che non si fa del male ai bambini, e soprattutto perché quella donna in questo modo ha considerato la bambina come un mero oggetto. Affronto questo che non è in grado di elaborare e perdonare. Il tradimento vero e proprio v’è stato contro la sua stessa figlia e il villaggio che serve, accecata da chissà quale dolore. Se le avessero detto di eliminare cento persone del suo stesso villaggio probabilmente lo avrebbe fatto e questo la rende un pericolo, ha sputato sulle fatiche di Kaori di contrastare questo culto. Solleva lo sguardo perlaceo ad osservare la finestrella posta fin troppo in alto per lei, dubita di arrivarci anche salendo sulla brandina e non dovrebbe avere altro mobilio da sfruttare. [Chk: off]

14:10 Harumi:
 Urlare non servirebbe a nulla dato che crede che l’abbiano portata in un luogo nascosto e isolato, urlare sarebbe solo uno spreco di voce ed energie e i passetti vengono ancora mossi ma questa volta per avvicinarsi all’unica porta presente in quella candida stanza. Non la tocca e la osserva solamente per capirne la fattura e quale tipo di materiale potrebbe essere e solo dopo allungherebbe le di lei dita per sfiorarla appena. Essa non è semplicemente chiusa, ma pare essere blindata e protetta da vari sigilli che la di lei mente non può conoscere anche se può solamente immaginarne l’utilizzo. Le manine si allungherebbero per portare le dita della destra a sfiorare uno di quei sigilli e con le unghie cercherebbe con lentezza di provare a staccare uno di quei foglietti. Tentativo inutile dato che non riesce in quel semplice gesto, come se facessero parte della porta ma molto più ovvio il fatto che non ha le conoscenze necessarie in sigilli per poter fare una cosa simile. Un rumore dall’altra parte della porta la fa sobbalzare sul posto, primo spavento che viene espresso dal suo allontanarsi dalla porta di qualche passo camminando all’indietro, mentre lo spioncino verrebbe aperto. La voce inquietante e riconoscibile di quell’uomo, Frollo, viene finalmente udita dal vivo e non attraverso i ricordi e gli incubi, una voce resa ancor più folle dalla realtà, più inquietante e viscida che le procura numerosi brividi lungo la spina dorsale. E’ quella voce a far nascere in lei una paura profonda, il ricordo di quella sensazione di mani che la toccano attraverso il vetro e quel modo di idolatrarla che la prima volta sembrava bello, ma ora non lo è per niente. Per quanto egli possa parlare e domandare, la bambina non apre bocca nemmeno una volta, mantenendo la maschera fredda di finta indifferenza e rimanendo ferma al centro della stanza; si siede sul posto inginocchiandosi a terra e posando il sedere sui talloni, le mani in grembo e il viso rivolto verso la porta senza muovere un muscolo. Orecchie atte a recepire le parole che a lei vengono donate ma che non smuovono nessuna reazione in lei che si preoccupa di mantenere segrete nel suo animo senza farle trapelare. Un silenzio e una immobilità stoica che si prefigge di comprendere quale sia il giusto modo di agire oltre a non dare nessuna soddisfazione a Frollo, anche se non sarebbe così diverso dal solito presente nei di lei ricordi. Lei immobile e muta mentre lui le parla. [Chk: off]

14:22 Harumi:
 Schiena dritta e testolina alta, l’animo scosso da brividi di paura e disgusto ma lei cercherebbe di non mostrare nulla però la tensione è sempre più forte e si allenterà solo una volta che quello spioncino verrà chiuso e la voce di Frollo non sparirà dalle di lei orecchie. Una volta rimasta ancora sola con se stessa non si smuove ancora da quella sua posizione intenta a riflettere sul miglior modo di agire per poter scappare da quel posto, unica cosa degna di nota sarebbe quella di mettere in campo doti recitative che non è sicura di possedere ma che potrebbero essere l’unica sua possibilità di provare a scappare. Lo spioncino verrebbe aperte ancora una volta per permettere a qualcuno di infilare nella stanza un vassoio carico di buon cibo e dissetanti bevande, tutto è ben curato per farla stare bene e questo vuol dire che la bambina comunque serve in forze, che la bambina serve viva. Come si potrebbe se no altrimenti travasare un liquido in una tazza rotta, bisognerebbe comprarne un’altra, ma se si ha poco tempo e pochi soldi, poco materiale, diventa di assoluta importanza che la tazza rimanga integra. Veloci i di lei occhi si muovono a destra e a sinistra, piccoli scatti che sono specchio delle sue celluline grigie in moto, intente in ragionamenti e pensieri nella speranza di arrivare ad un piano efficace. Tutto quello che la bambina riesce a concepire è che non mangerà e non berrà nulla di quello che le verrà portato, un digiuno atto ad andare contro alle volontà di Frollo e del suo culto, però non vuole lasciarsi morire di fame, sarebbe una scelta sciocca da parte sua in quanto ninja perdere le forze in codesto modo. Inoltre è pur sempre una bambina e chissà quanto potrebbe all’effettivo resistere senza mangiare nulla, la sua potrebbe essere una protesta che durerebbe un giorno e poi si scatenerebbe sul cibo corrosa dai morsi della fame. La piccola Principessa corregge il tiro dunque e decide che farà il suo digiuno, ma non appena sarà troppo divorata dalla fame mangerà solo quel poco per placarla e basta. Fosse per lei si lascerebbe morire di fame ma non è sicura di riuscire a resistere, quindi ci proverà fin che potrà. [Chk: off]

14:38 Harumi:
 Il cibo non viene dunque toccato e le bevande rimangono lì sul vassoio, lei non si sposta dalla posizione centrale assunta nella stanza e permane nella sua posa con lo sguardo vacuo fisso sulla porta blindata come in attesa di qualche cosa. E’ alla ricerca e in attesa di una idea migliore che magari possa venirle in mente in seguito o come colpo di genio, ma inizia a dubitare della di lei intelligenza man mano che passa il tempo là dentro. Riesce più o meno a comprendere il tempo che passa grazie alla luce che filtra dalla finestrella e tutto quello che farà sarà di ascoltare eventuali parole di Frollo nel più totale silenzio ed ignorare ogni vassoio che le verrà portato. Sa che non è la scelta più ottimale e intelligente però non conosce altro modo e se veramente ci tengono a lei in quanto tazza, allora dovrebbero allarmarsi o comunque fare in modo che lei non si rompa o si scheggi, quindi che non muoia o sia troppo debole. Man mano che passa il tempo la sua comprensione delle cose va oltre e la porta a pensare più in grande, la porta a pensare al villaggio che lei ha scelto come casa e che ha scelto di proteggere in quanto ninja. E’ un culto pericoloso il cui solo pensiero aveva spaventato Azrael quel giorno nella cucina di Kaori, un culto che prevede la venuta di una dea che punirà gli esseri umani salvando solo i meritevoli. Quando sarà il momento la Regina entrerà in lei, la dea scenderà e ucciderà chiunque non sia fedele a questo folle culto. Il villaggio è dunque in pericolo ed è compito dei ninja difendere il villaggio, inoltre se tutto questo si avverasse non pensa che solo Konoha sarebbe in pericolo. Quanto può valere la vita di una singola persona contro quella di milioni, è un interrogativo che ora aleggia nella di lei mente. <Avere me è quello che più vuole.> dona il di lei sussurro solo a se stessa mentre qualcosa di più grande grava sulle sue spalle. E’ compito dei ninja proteggere il villaggio e l’unico modo nel quale lei potrebbe proteggerlo è -in effetti- morire. Lei non è che uno strumento e un mezzo, senza di lei non crede proprio di fermarli, però almeno li rallenterebbe e farebbe guadagnare del tempo ed è una opzione che non può accantonare per semplice egoismo perché la vita di una singola persona non vale quella di milioni. La testolina si abbassa per permettere ai di lei occhi si osservare le mani e le ginocchia, il pavimento e andare oltre con la propria visione delle cose. Se mai la voce di Frollo tornerebbe a disgustare le sue orecchie allora le labbra della Principessa finalmente si dischiuderebbero per andare a far dono a lui della sua voce per la prima volta. Una voce infantile, placida e atona, senza sentimento ma che lascia trapelare determinazione e orgoglio. <Cerchiamo di arrivare ad un accordo, vorrei uscire da questa stanza e vorrei che mi fossero tolte queste manette, poi vorrei parlare con te in tutta tranquillità. O mi lascerò morire di fame, e se non riuscissi in questo modo ti assicuro che troverò qualsiasi altra maniera per togliermi la vita.> sia anche sbattersi la testa contro le pareti della stanza o segarsi i polsi con le manette, qualsiasi altro modo dopo tutto se non riesce a provare dolore fisico dovrebbe essere facile per lei. Però potrebbe anche usare tale minaccia per poter tentare la fuga, certo non lascia nulla intentato. [Chk: off][fine]

Giocata semplice dove Harumi cerca di capire la situazione e alla fine arriva a prendere una decisione e a tentare di agire.