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Un nuovo fabbro

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con Azrael, Yumiko

12:06 Yumiko:
 La giornata nel villaggio della Foglia si apre con un Sole luminoso, il quale andrebbe a rischiarare l'empireo e riscaldare la vivace cittadina di Konoha, la quale andrebbe ad esser abitata da diversi fanciulli e adulti di ogni età, intenti nelle loro attività commerciali o semplicemente passanti per passare il tempo. La luce andrebbe ad entrar dalla finestra della stanza della locanda dove la giovane Yumiko sarebbe residente, temporaneamente. Questa sarebbe, nella posizione del loto, locata sul pavimento, adiacente al proprio letto, nell'atto di meditare e rasserenare il proprio animo. Quella posizione sarebbe tenuta da diverse ore ormai, fino al momento attuale, dove, sciogliendo quell'intrigo di gambe, andrebbe a disfare la postura e, con un colpo di reni, dopo aver disteso la schiena sul freddo e ligneo pavimento e aver portato le mani sullo stesso. Le gambe andrebbero ad esser caricate verso il capo, per poi, con il colpo di reni sopracitato, andrebbe, teoricamente, a riprendere una posizione retta, reggendosi su delle nude estremità, mente il corpo sarebbe coperto da un pantaloncino di lino rosato e ed toppino bianco. Svolto ciò, andrebbe presso il piccolo armadietto, senza ante, dove, appese alle stampelle, andrebbe a recuperare il suo solito jeans, azzurro chiaro con una fantasia rassomigliante dei neri petali, i quali andrebbero a decorare cosce e stinchi, aderendo alle leve inferiori della giovane. Il torso andrebbe, inizialmente ad esser spogliato di qualsiasi indumento, se non dalle bende che adereribbero la spalla sinistra, colpita durante l'esame per diventare una Genin di Konoha che, per quanto guarita, darebbe ancora qualche doloroso fastidio alla giovane. In seguito un reggiseno di raso sarebbe indossato sulle curve, non troppo ingombranti, della giovane, per poi indossarvi al di sopra un trench nero che andrebbe, lasciato aperto, a rasentare il suolo, lasciando intravedere solo un paio di scarpe classiche di stampo maschili, nere ed a punta, con un piccolo ricamo all'altezza dei laccetti sottili. Ultimo capo di abbigliamento sarebbe quel bianco cappello di lana, dove sarebbe presente la stessa fantasia dei jeans, ma di gialla cromatura. Per esser completa le mancano solo due cose...la wakizashi, indossata dietro la zona lombare con l'elsa sul lato destro, e il chakra: Mani congiunte all'altezza dello sterno, in prossimità del centro energetico della 'Manipura', andando a rappresentare il sigillo della capra, facendo attenzione a portare le falangi di medio ed indice della destrorsa leggermente sovrastanti quelle della gemella. Occhi che vanno a celare le gialle iridi, alla ricerca di una calma interiore, dell'allontanamento di qualsiasi sentimento che nella propria mente possa rendere difficoltosa la procedura. La concentrazione sarebbe somma, come negli anni di studi presso la roccaforte dei Kami Kashin, andando a rappresentare, mentalmente, la sagoma vitrea e vuota del proprio corpo, etereo, andando a figurare, in seguito, due sfere, una blu, la Ajna, rappresentante l'energia psichica, posta al terzo occhio, ed una rossa, la Muladhara, rappresentante l'energia fisica. Per quanto molti shinobi vadano a concentrarsi sulle esperienze positive, sui ricordi felici e sulle soddisfazioni avute nella loro vita, Yumiko andrebbe a controllare le sue energie attraverso l'odio, l'odio verso un genitore troppo imponente, troppo menefreghista, legato solo ai suoi fini, per i cui comportamenti la giovane avrebbe pianto molto volte, come quella sfera azzurra, la quale, come attraverso una lacrima, andrebbe a far delineare nel keirakukei, ovvero il sistema circolatorio del chakra, un flusso di energia azzurra. D'altra parte andrebbe a lavorare sulla sfera dell'energia fisica, temprata da lunghi e dolorosi allenamenti, come se la giovane fosse stata semplicemente un soldato, un'arma e non una figlia, andando a far fluire una linea di rossastra energia, come una goccia di sangue, che più volte dalle sue membra è brillato sotto le flebili luci di quella palestra, andando, infine, a dirigersi contro la lacrima gemella, se non fosse per la cromatura. Infine queste energie dovrebbero andar ad incrociarsi all'altezza dello Svadhishthana, alla bocca dello stomaco, andando a collidere e 'abbracciarsi', un abbraccio che andrebbe ad essere ristoratore, caldo, fondamentale, che andrebbe a portare queste energie a fondersi in un'unica sfera azzurra, un azzurro limpido, alla cui creazione andrebbe ad esplodere in innumerevoli filamenti di energia, i quali, diretti verso gli infiniti canali del keirakukei, andrebbero ad irradiare tutto il corpo della houjutser, la quale dovrebbe, ivi, rinvigorita ed energizzata da tale forza. Fatto ciò la giovane andrebbe a varcare la soglia della propria camera, per poi ritrovarsi a scendere le lignee scale del piccolo palazzetto e, dopo aver salutato la gentile locandiera, andar a varcare l'ultima porta posta prima delle strade del villaggio, dove, sapendo che vicino il mercato sarebbe presente un negozio di armi, avente una piccola fucina, andrebbe verso questa nella speranza di una lucidatura e una manutenzione al filo della sua lama, mai avvenuta dopo la sua prova.[tentativo chakra on]

La mattinata a Konoha è traquilla, ci sono bambini che giocao, massaie intente a far le faccende di casa e uomini intenti a recarsi sul proprio posto di lavoro. Nella zona commerciale di Konoha, adibita al mercato, varie botteghe si affacciano sui viali principali. In particolare quella che sta cercando Yumiko. Una piccola casetta di legno, la cui insegna riporta un martello che batte su un incudine, finemente dipinta su legno. “La Foglia e il martello” recita la suddetta insegna, ma non è l’unica cosa che si può leggere. Sulla vetrina principale campeggia un piccolo cartello bianco “Cercasi aiutante”, che pare vecchio di qualche settimana. Fuori dalla piccola porta è presente u uomo rbusto, alto circa un metro e ottanta, le spalle larghe e la muscolatura ben definita lo segnano in tutto il corpo, coperto da una tuta da lavoro in cuoio spesso. Il volto è decorato da una fitta barba rossa che gli arriva fino al petto, i capelli, quasi più radi della barba, sono dello stesso colore. Se ne sta intento a portare alcune cassette di legno contenenti diverse armi da esposizione, chiarament non affilate per allestire l’entrata del negozio che, come si può intuire, ha appena aperto. [ ambient di lavoro ]

12:33 Yumiko:
 I passi della giovane andrebbero, mediante un incedere veloce, dove le leve inferiori andrebbero ad alternarsi, causando un involontario movimento oscillatorio del fondoschiena. Le distanze tra lei ed il suo obiettivo andrebbero a ridursi, fino a giungere alle porte del mercato cittadino, dove andrebbe a notare un negozio che andrebbe ad andar ad aprire in codesto momento. Avanzando gli ultimi passi andrebbero ad esser svolti, andando a, dopo essersi schiarita la voce, chiosar delicata e ingenuamente...<salve, vorrei chiederle se fosse possibile affilare la mia arma o se dovessi passare più tardi> andando a fermare qui il suo dire, leggendo, con la coda dell'occhio, il cartello appeso alla vetrina, attendendo risposta da parte dell'enorme fabbro innanzi alla di lei figura, per poi, indipendente dalla risposta dell'uomo, andar a chiedere, con tono mesto, quasi per non farsi sentire...<e per quanto riguarda il lavoro> andando ad alzare, infine, le gialle iridi a nord-ovest della sua visuale, portando le mani, dietro la schiena, ad intrecciar le dita delle rispettive mani, andando a formar un solo enorme pugno, cominciando ad oscillar avanti ed indietro, mediante un movimento dei lombi, ausiliato dall'alzare i tacchi e le punte delle scarpe in un modo continuo, quasi a palesare una aorta di ansia intrinseca.[chakra on]

L’omone, evidentemente sfiancato e stanco dal semplice fatto di dover aprire così di buon mattino senza avere aiutanti, accoglie l’arrivo della ragazza con uno sguardo piuttosto torvo e non accomodante. < Affilare l’arma, certo. Affilare l’arma. > Ripete, posando una pesante scatola di legno piena di armi da esposizione <Prima viene IL SIGNOR Azrael Nara a chiedermi di forgiargli una stupida limetta per unghie, poi una ragazzina che mi chiede di affilargli uno shuriken, probabilmente… dannato me e il mio lavoro. > Borbotta, in voce abbastanza alta da farsi sentire chiaramente sia da Yumiko che dai presenti che passano di sfuggita per il mercato. Il suo atteggiamento, però, cambia quando la giovane accenna al cartello di cercasi apprendista appeso alla vetrina. Il suo sguardo si illumina, le grosse e rudi mani lisciano ripetutamente la lunga barba. < Oh-oh! Mi scusi se sono stato così scortese signorina, prego entri pure. > Le dice, invitandola ad entrare nella piccola bottega piena di armi ancora grezze e di strumenti di affilatura < Hai altre esperienze lavorative? Hai piena disponibilità anche ad orari di mattino presto? > Domanda, in tono decisamente più cordiale, diametralmente opposto all’atteggiamento burbero ed irritato che aveva solo pochi minuti prima, attendendo una risposta mentre si pone dietro il bancone di legno, dividendosi dalla ragazza, ma continuando a tenerla d’occhio mentre sistema diversi espositori con kunai di ogni grandezza e tipo sulla parete dietro di sé.

12:00 Yumiko:
 Continuando a guardare verso l'empireo, la giovane ascolterebbe le lamentele burbere dell'uomo, il quale andrebbe a lamentarsi di una ragazzi che richiede l'affilatura di shuriken e del consigliere che richiede una...limetta per le unghie?!. Gli occhi, ivi, andrebbero ad esser puntati verso l'uomo alla ricerca di una faccia che rappresenti la menzogna di ciò che ha detto, ma questa sarebbe una speranza vana, quindi andrebbe in seguito, vedendolo infine posizionarsi dietro il bancone per allestire il chiosco, a guardar l'uomo ed il suo nuovo atteggiamento, d'un tratto diventato più calmo, educato, servizievole, chiosando domande dalle semplici risposte...<sono abbastanza brava ad affilare le armi, ma qui non ho gli strumenti, o meglio...sono brava a lucidare ed affilare le lame, con le armi piccole non ho mai provato> per poi, in seguito, replicare alla domanda riguardante l'orario...<mi alzo ogni giorno alle 5 per meditare, quindi non avrei problemi a venire di mattino presto quando volete voi> andrebbe ad affermare, attendendo, in seguito, una replica dall'omone, sperando di non vederlo mai arrabbiato, notando la sua mole.[chakra on]

L’omone, osservando bene la ragazza ed ascoltando quanto questa ha da dirgli sorride goffamente, come se avesse appena scoperto un tesoro nascosto e non sapesse bene cosa farne. Medita per qualche istante sul da farsi, prima di replicare a voce alta ed aplodendo in una grassa risata < Oh, ottimo! > Si sporge sul bancone per elargire una pesante pacca sulla spalla della ragazzina, con una forza senza dubbio fuori dal comune < Io posso pagarti il minimo sindacale, se non anche di meno. Però posso affilare tutte le tue armi gratuitamente. Anzi, farò di meglio! Ti insegnerò come si fa così te lo farai da sola e io non dovrò più lavorare| > Prosegue in quello che, per lui, sembra un ottimo piano. In fondo, è solo un lavoratore navigato che altro non sogna che andare in pensione. Aggira di uovo il bancone per andare alla vetrina e raccogliere il cartello “Cercasi apprendista”, stringendolo tra le grosse mani segnate dalla fatica del lavoro < Erano anni che aspettavo che venisse qualcuno a darmi una mano, i miei figli sono delle fighette, uno di loro vuole fare il medico, l’altro è interessato in quelle arti strane… sai… quelle coi foglietti. Si è persino rifiutato di farmi le carte bomba perché, secondo lui, la sua mansione è mantenere la pace e proteggere, non far esplodere tutto. > Sbuffa sonoramente, scuotedo il capo e lasciando ondeggiare la folta e lunga barba < Nessuno interessato al lavoro vero… > Termina, stracciando il cartello che ancora stringeva tra le mani, lasciandone solo piccoli brandelli sparsi al suolo < Sei assunta. Niente periodo di prova, sei assunta e basta. Puoi iniziare pulendo qui. > Abbassa il capo, evidenziando i pezzetti di cartello che giacciono al suolo, sparsi proprio da lui < Vado nel retrobottega a farmi un pisolino, se hai bisogno di me… veditela da sola. > E, infine, se ne va tutto contento a godersi il suo meritato riposino. [ end ]

Semplicissimo ambient in cui Yumiko viene assunta nel negozietto di armi di un ecchio fabbro che, a patto di darle un salario minimo e di poter dormire tutto il giorno, accetta di insegnarle le basi dell'arte a cui è legato, ovvero i fabbri, oltre che lasciarle il negozietto in gestione.

No exp in quanto entrata lavoro. See ya.