[PVP] - Colpa.
Quest
Scontro PvP
Giocata del 04/10/2018 dalle 10:16 alle 15:49 nella chat "Campi d'Addestramento"
"Vediamoci ai campi di addestramebto. Ho bisogno di parlarti" Queste le poche parole che ha scritto a Mekura, prima di recarsi nel luogo indicato per l'appuntamento. Non ha idea dell'impatto emotivo che avrà quell'incontro, ragion per cui ha scelto un luogo neutrale e che non mettesse in pericolo nessuno. Uno spiazzo nei pressi della zona dei tre tronchi andrà sicuramente benissimo. Vestito di tutto punto, come al solito. Una camicia nera a fasciargli il busto, mettendo in risalto la muscolatura allenata e tonica di braccia e petto, ricoperti come sempre dalle candide bende che occludono il marchio maledetto ed il tatuaggio anbu alla vista altrui. Mkura nemmeno sa che è tornato a far parte delle forze speciali al servizio della Foglia e, in effetti, non è nemmeno il caso che lo sappia. Lo ha confessato a Kaori, per ovvi motivi, ma non ha intenzione di appendere manifesti al riguardo. Le gambe sono fasciate in un paio di pantaloni scuri, terminanti alla caviglia ove arte l'allaccio delle scarpe di cuoio classiche, più adatte ad un evento formale che a quel luogo, ma oramai ci ha fatto l'abitudine. Alla cintola porta le due katae che gli servono per combattere, cosa che ha iniziato a diventare di rito da quando si è reso conto della guerra imminente che vedrà anche gli Hyuga coinvolti. Non ha con sé altra strumentazione, d'altronde non sta di certo partendo per andare in missione. Attende in piedi, col capo chino ed il viso diafano incorniciato dalla folta chioma corvina spettinata, la mancina che accarezza il pizzetto di barba tagliato d fresco, in attesa che Mekura giunga al luogo dell'incontro. [ Chakra ON | Equip: 2 katane (veleno allucinogeno S) - sigilli empatia Kaori e Mekura attivi (entrambi sul tronco lombare) ] Non si aspettava un messaggio del genere da Azrael, in genere era così distaccata dagli altri che non si aspettava neppure di essere contattata. In un certo senso a prescindere dalle intenzioni reali o meno del Nara, era quasi felice di allenarsi al campi di addestramento con qualcuno, le ricordava il periodo da genin, d'altra parte....l'ultima volta che si è allenata con qualcuno era una dichiarazione di morte nei suoi confronti ed è finita in ospedale trapassata da parte a parte da una spada. Indosso la donna porta una armatura di pelle nera opaca, cucita insieme in modo da simulare alla vista una pelle di serpente e di seguire le forme della donna come una seconda pelle, partendo da un colletto alto fino alle caviglie. le uniche parti scoperte sono nelle giunture, in modo da non limitare i suoi movimenti. La parte inferiore del corpo è coperta oltre da quella armatura completa, da una sorta di gonna lunga che parte da sotto il seno fino ai polpacci di colore viola scuro legata alla vita da delle fibbie mentre due tagli profondi e laterali permettono di muoversi agevolmente. Gli stivali sono neri, porta anche un paio di mezzi guanti grigi. I capelli corti sono tenuti in modo che non la infastidissero. Allunga il passo avvicinandosi. Non porta armamenti di sorta: non è il suo metodo di combattere e di solito li usa per andare in missione...non per un incontro con un criptico Azrael che ha bisogno di parlarle e che conoscendolo, potenzialmente, poteva significare molto e niente. Ma ha deciso di fidarsi, quindi eccola li, in direzione del Nara, seria in volto, labbra strette e chakra in circolo, mentre ne osserverebbe la figura che si avvicina ad ogni passo che lei compie in ascolto, non tanto attraverso l'udito, ma attraverso il sigillo empatico che porta nel solito posto. <sono qui> afferma, una volta che questa fosse abbastanza vicina. [chk on - equip sigillo empatia (tronco lombare)] Non passa molto tempo prima che il nara possa vedere in avvicinamento la figura di Mekura. Un leggero sorriso gli aleggia a fiori di labbra istintivamente. Ne avesse il controllo si punirebbe da solo per la gioia che prova anche solo nel vederla. I trascorsi che condividono sono troppi e troppo importanti perché vengano dimenticati così, col tempo. Neanche scoprire del suo nuovo compagno è bastato a strappare quei ricordi positivi né dalla mente né dal cuore, sebbene esso ora batta unicamente per un'altra persona. Solleva il viso, posando lo sguardo scuro sugli occhi perlacei della donna appena giunta. < Lo vedo. > Il sorriso gli si allarga, scoprendo la dentatura candida < Non hai caldo con quell'armatura addosso? > Scherza, riuscendo a malapena a trattenere quell'atteggiamento giocoso che ha sempre tenuto con lei, in contrasto col suo essere seriosa e militare. Tuttavia il sorriso gli si spegne immediatamente al pensiero di quanto ha visto e sentito da Kaori, la sofferenza dipinta sul di lei volto, dovuta ad una mancanza di aiuto da parte sia di Raido con cui, spera, un giorno potrà avere un incontro, sia della donna che ha di fronte. La mancina passa dal mento ai capelli scuri, ravviandoli all'indietro, espirando sonoramente dalle labbra ora appena schiuse < Come stai? > Domanderebbe, senza sapere esattamente cosa dire, come iniziare un discorso che non sa neanche se è pronto ad affrontare. La rabbia col tempo è scemata, vorrebbe unicamente sentire l'altra campana, vedere l'altro lato della medaglia, ora che ha potuto saggiare tutta la sofferenza che quel nefasto avvenimento ha portato, sebbene oramai non possa più farci nulla. [ Tag invariati ] lo ascolta, incrociando le braccia tra loro e fermandosi mentre piega la testa di lato. Continua a fissarlo osservando il sorriso. Lo fissa per un po' senza dire nulla, senza sapere come prendere quel sorriso, quel bel sorriso. Abbassa lo sguardo di nuovo, portandolo altrove per qualche attimo, prima di sollevarlo di nuovo incuriosita nel sentire quella domanda. Brevi attimi, poi sogghigna scuotendo il capo <si vede che non hai mai provato nulla dei miei lavori: sto studiando nuovi metodi e nuove strumentazioni, quindi testo i miei prodotti direttamente su me stessa> solleva le spalle portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro in modo che stesse fermo <e poi...si sa che sono un animale a sangue freddo da diverso tempo no?> un rettile, una vipera, un serpente in seno...è la sua storia che parla non tanto una critica verso se stessa. <...> come sta? bella domanda: Akendo è scomparso, non lo vede da molto tempo, Kaori l'ha reintegrata ma deve ancora parlare con Juusan e uccidere chi in definitiva ha ammazzato fisicamente Hiashi e umanamente lei. Il cappuccio rosso, o chi lo sta emulando, la preoccupa, vorrebbe parlare anche con Akane sua madre. Si sente avvilita, sola, infelice, furibonda, impotente di fronte al suo destino, smaniosa di raggiungere qualcosa che non sa neppure lei. Forse la ricerca della propria felicità, forse zittire i fantasmi che la tormentano, i suoi errori, i dolori delle ferite che ha sofferto e che non si rimarginano, i biasimi, una mente sempre più in balia della follia che si sforza di nascondere e tenere a bada e che sembra placarsi solo quando uccide...o quando pensa ai suoi figli. <Sono molto felice, Ken è...> sorride teneramente ripensandoci <è bello che stia parlando> dice solo questo, mentendo, in parte a quella risposta: Felice, lei, non lo è da anni. Prende un lungo respiro <ti vedo rilassato> fa un sorriso timido prima di gonfiare il petto e cambiare tono, meno gentile e più neutro <per quale motivo siamo qui?> va al sodo, aspettando una risposta di Azrael.[stessi tag] Si sta sforzando di non utilizzare il sigillo dell’empatia per non scrutare all’interno dei sentimenti di Mekura. È troppo difficile per lui, abbandonare l’idea di aiutarla quando è in difficoltà, dopo tanti anni di convivenza. La guarda sorridere, spostarsi la ciocca di capelli dietro l’orecchio e gli torna quel leggero sorriso che non riesce a trattenere, sebbene la situazione non sia delle più rilassate. Avanza di un passo, allungando la mano a raccogliere quella di lei che dovrebbe star abbandonando il di lei orecchio sinistro per prenderla nella propria. Sotto sotto è curioso. È dannatamente curioso di sapere se ha ancora quell’ascendente su di lei. Quell’effetto che scatenava in lei quando erano più giovani, che la portava a issarlo imbarazzata ogni volta che si accorgeva della bella presenza del Nara. Il sorriso si allarga nuovamente, mostrando i canini affilati e la maniacale cura che ha sempre applicato alle proprie arcate. < Mi ci vedi a indossare un’armatura? > Ridacchia a mezza voce, carezzandole le nocche col proprio pollice, se lei glielo stesse permettendo. Al sentir parlare di ken gli occhi nero pece inizierebbero a scintillare di orgoglio e di sincera gioia. < Sì. Ora ci vede, parla… la sua prima parola è stata ‘papà’… > Abbasserebbe lo sguardo ora, piuttosto imbarazzato da quel ricordo così tanto intenso < Sono stato davvero stupido ad abbandonarlo, ma va bene così. Non sarei mai stato pronto a prendermene cura anni fa, avere dei figli è una cosa a cui mi devo ancora abituare. > Risolleva gli occhi per portarli nuovamente ad immergerli nei suoi, riprendendo un tono più serio, ma senza mai lasciarle la mano, sia per testare le di lei reazioni, sia per scoprire le proprie che, fino ad ora, altro non hanno fatto che confermare che la via che sta intraprendendo è quella giusta. < Sono rilassato. Kaori è-- > Si arresta per un istante, troppo coinvolto sentimentalmente anche al solo nominarla, prima di continuare < --è perfetta. > La informa, con gli occhi splendenti tipici dell’uomo innamorato < Penso che potrei stare con lei anche per tutta la vita. > Aggiunge, scuotendo appena il capo per tornare alla vera motivazine per cui ha convocato Mekura in quel luogo < I parte perché avevo voglia di vederti, da quando sei tornata a Konoha non abbiamo trovato il tempo e l’idea di diventare due estranei non mi piace per nulla. E poi… mi sono fatto raccontare da Kaori quel che è successo con Cappuccio Rosso. Quel che è successo a lei, in particolare. Mi ha molto turbato e—pensavo che parlarne potesse aiutarmi ad espiare questi pensieri. > Chiosa, risultando sorprendentemente molto meno arrabbiato di quanto non fosse qualche mese fa < In verità all’inizio ero arrabbiato, volevo spaccare tutto e venire ad urlarti in faccia, ma poi ci ho pensato e credo che parlare con calma sia la scelta migliore. Mi conosci, sono una testa calda, ma poi qualcosa di giusto riesco a pensarlo… col tempo. > Tutto quel che vorrebbe chiederle è perché è successo quel che è successo, ma – in parte – aspetta solo di sentirla parlare, magari rendendo inutile quella domanda he non le ha ancora posto. [ Chakra n – stessi tag ] Guarda perplessa il semplice fatto che le prenda la mano, tenendo gli occhi leggermente sgranati come se le stesse domandando, senza dirlo, cosa stesse facendo. Ma quello sguardo perplesso viene annientato dalle successive parole. <huhu> le viene da sorridere quando sente quella domanda, non si trattiene abbassando il volto per cercare di nascondere la risata che le suscita una certa immagine mentre mostra i denti bianchi <no, non ti ci vedo, ma io faccio fatica a vederti con qualsiasi altro colore addosso che non sia il nero, davvero, secondo me il rosa ti starebbe un incanto> lo sguardo ritorna tenero per un momento, rimane a fissare la presenza del Nara lungamente, senza dire nulla, poi senza ritrarsi alla carezza, lasciando fare, alla fine cerca di allontanare la mano con gentilezza, come per mettere un freno. Lo fissa sentendo come parla di Ken, di come le sue emozioni cambiano costantemente. <no, tu non eri pronto> concorda la donna guardandolo <e non lo era neppure lui> gonfia il petto portando le mani ad incrociarsi davanti al ventre <non posso dire di essere felice che ci siano voluti anni per questo, meritavi la felicità prima, così come Ken...non so neppure bene spiegare perché le cose siano andate "bene"> sospira <ma siamo stati fortunati che questa sia stata la soluzione, poteva andare peggio> ripensa a tutto quello che ha passato, di tutti i pericoli che ha affrontato, per la paura di perderlo che si ripresentava ad ogni nemico, quando si è vista scegliere tra lui e Ai. Quindi, si arriva al vero motivo un sorriso amaro le compare sulle labbra: di nuovo. Sospira pesantemente chiudendo gli occhi mentre, quella ferita che poteva dire di aver lasciato una profonda cicatrice ma, quanto meno, rimarginata, viene stuzzicato dallo stesso Azrael, pronta a sanguinare di nuovo. Ma, non poteva fargliene una colpa: Kaori è la sua fidanzata, donna, compagna, forse moglie in un non troppo lontano futuro. Probabilmente come lui ha parlato di se stesso anche lei ha parlato di se e ovviamente ha parlato di quel fatto. Le conseguenze delle sue azioni, lo sapeva, le avrebbe pagate in eterno e con reazioni più disparate: comprensione, odio feroce, biasimo....quale sarà quella di Azrael? le viene da sorridere amaramente: dovrà ripetere un Raido due? Non mostra particolari emozioni è come se stesse...elaborando prima di assumere l'espressione solita che ha quando sente questa storia: piena di rimpianti. <hum> si porta una mano alle tempie massaggiandosi la fronte, prima di prendere coraggio e parlare. <non posso biasimarti e posso capire se parlando ritornerai in quello stato di furia...lo accetto> è palese che non parla a cuor leggero <immagino che vuoi partire da una domanda precisa? perché non le ho risposto> da per scontato che lei abbia detto quel fatto dell'auricolare[ stessi tag]. La carezza viene dapprima accettata, salvo poi venir ritratta all’allontanarsi della mano di Mekura. Il capo del Nara si piega sul lato sinistro, tipico gesto di quando non ha ben compreso la situazione che sta vivendo, comunque lascia che il discorso prosegua, senza aggiungere molto altro a quanto detto dalla donna in merito a Ken e al fatto che poteva andare tutto molto peggio di così < Può sempre andare male, per questo mi basta quel che ho adesso. > Chiosa, non volendo proseguire oltre in quel discorso, oltre che per passare allo step successivo. Il braccio ricade mollemente lungo il fianco, abbandonato nella stessa posizione del gemello, sospirando amaramente quando la Hyuga termina il proprio dire. Socchiude gli occhi, cercando di scacciare i pensieri che gli si agitano nella mente come il mare in friosa tempesta < Sì. Io so solo che tu e Mr. Matrimonio andato male- > Soprannomi fantasiosi da dare agli ex – che vorresti morti – e dove trovarli. < -dovevate proteggerla. Invece lui stava facendo i cazzi suoi, tu hai ascoltato mentre Akane la rapiva. Io… capisco che il coinvolgimento di tua madre deve averti scosso molto, ma—continuo a non capire come sia stato possibile ascooltare quel che stava succedendo senza intervenire. > Non la sta rimproverando né biasimando. Sta solo cercando di capire. Lui che sua madre l’ha uccisa, nel momento in cui ha scoperto cosa aveva fatto. Che sarebbe pronto a donare parti del proprio corpo per aiutare anche solo uno sconosciuto che ha bisogno di una mano. Ma non tutti sono come lui ed è proprio questo che ha intenzione di comprendere. < Non penso che sia colpa tua, ma… più ci penso e più ho voglia di spaccare qualcosa. > La voce gli trema, lo porta ad indietreggiare di un pass, tenendo lo sguardo basso, attendendo quanto lei avrà da drgli. [ stessi tag ] Annuisce e risponde non perdendo altro tempo <l'indagine sul cappuccio rosso è nata da un'altra indagine che stavo conducendo: la scomparsa di Akane Hyuga, mia madre> della quale Daiko ha sempre detto che era morta di vecchiaia insieme al padre. <grazie a Hiashi ed alle mie ricerche, siamo venuti a sapere che questi individui ci avevano derubato di campioni genetici direttamente da noi, ancora non abbiamo capito quando è stato> scuote il capo <ma era chiaro che qualsiasi cosa avessero sottratto, lo stavano...allevando. Capirai perché ho utilizzato questo termine più tardi> sospira proseguendo nella sua linea di pensiero <Il nome di Kaori uscì fuori da un'altra indagine: la avvertimmo della pericolosità e per un po' di tempo la portai insieme a Ken e Ai, nell'unico posto dove, chiunque volesse farle qualcosa lo avrebbe fatto nel villaggio di Kusa, sotto il controllo di Yukio...un nemico non da poco, che ci dava un po' di tempo per riorganizzarci e cercare alleati, io stessa misi in mezzo Raido per la protezione di Kaori> la sta prendendo lunga, ma ha bisogno lei stessa di una ricapitolazione degli eventi. <le indagini andarono avanti, prendemmo i provvedimenti per lasciare delle copie che assumessero le nostre distanze per lasciarle nel villaggio, ma dove andammo li trovammo, ci precedevano in qualsiasi cosa facessimo e li ho intuito chi era chi avevamo di fronte> corruga la fronte ripensandoci a quegli eventi a Iwa. <mi spaventò...sinceramente mi spaventò: aveva massacrato Raido aprendogli le porte del chakra facendo in modo che si consumasse da solo lui stesso, quando lo abbiamo ripreso era un ammasso di carne alla piastra, lo aveva lasciato in vita solo come un messaggio di avvertimento: era una tecnica Hyuga, una di quelle avanzate la stessa quantità di chakra...Azrael...era superiore alla tua e pensare che era un tuo parente, avere quel dubbio... Da allora feci di tutto per trovare un modo di arginare il pericolo, evitare di essere separati, addirittura volevo passare per Kumo e fare un giro lungo per far perdere le nostre tracce...ma era inutile: il nemico era stabilmente a Konoha, nascosto da anni> sospira stringendo le mani <accettammo di portate le ricetrasmittenti anche per andare a dormire, di non arroccarci ma di incontrarci in zone sicure: la mia casa, la magione Hyuga, la sua casa, dovevamo indagare anche su un tizio che poteva sapere qualcosa poi..perdonami il lungo discorso...adesso arrivo alla domanda principale> sospira arrivando infine a quella domanda <poi ho ricevuto la trasmissione di Kaori, con suo padre, lo scoprii durante la conversazione, che aiutava il cappuccio rosso ai campi di addestramento. Si trovava da sola, in un posto che non potevo raggiungere istantaneamente. Mi ritrovai a fare una scelta orrenda colta alla sprovvista nel sapere che si trovava ai campi di addestramento, lontano da tutti quanti a fare letteralmente da esca, volente o meno il risultato era questo. Non ci sarei arrivata in tempo, neppure se avessi corso con tutto il fiato in corpo> poi sente il termine dove "non ha fatto nulla" <...cosa?> solleva un sopracciglio cambiando immediatamente espressione: forse era un sinonimo che stava usando impropriamente per dire che non aveva detto nulla <...sapendo che non potevo arrivare a soccorrerla e anche se ci fossi riuscita non avrei potuto fare nulla. L'unica cosa che potevo fare era ascoltare con attenzione le informazioni che Kaori stava dando e mobilitare le forze di conseguenza. Chiamai Raido, chiamai Hiashi, chiamai Juusan facendo di tutto in modo che potessimo rintracciarla subito dopo con le informazioni acquisite, pattugliando Konoha. Non me ne stetti senza fare nulla, lavorammo senza dormire per giorni, nessuno rimase a guardare> e qui la parte più dolorosa <e...scelsi di non dirle nulla> abbassa lo sguardo colpevole <non è una scelta di cui vado fiera e non senza ripensamenti mentre stava accadendo> stringe le labbra abbassando lo sguardo mentre le nocche delle mani diventano bianche < ma allora, avevo come l'impressione che se le avessi parlato, il nemico avrebbe rigirato quelle stesse parole, quelle stesse azioni contro Kaori aggravando il problema. Era una paura irrazionale? no, più conoscevo Akane, più vedevo che erano un passo davanti a noi, che sapevano come ci muovevamo. Quindi, decisi di non dire nulla, di non dare la possibilità di usarci ulteriormente> il tono è amaro, distrutto dal solo pensiero. <feci una scelta disumana per fargli abbassare la guardia...la storia ha commentato da se quanto la scelta fosse sbagliata> Solleva lo sguardo per osservare Azrael sapendo, guardando la sua reazione a cosa stesse andando incontro. [ch on - stessi tag] Il racconto inizia, facendo viaggiare il Nara attraverso tutte le peripezie che li hanno portati ad uccidere, finalmente, Cappuccio Rosso. Nessun vincitore e nessun vinto. Solo una serie di persone distrutte dalla follia di un uomo solo. “Mi dispiace…” Pensa, rivolto non alla donna che ha di fronte, ma alla *sua* donna, la sua Kaori. “Mi dispiace tanto Kaori, amore mio…” Pensa e ripensa queste parole, che entrambe potranno udire, ritrovandosi ad abbassare il capo e a stringere i pugni più forte di quanto ricordi di aver mai fatto. È arrabbiato con tutte le persone coinvolte ed anche con se stesso, perché era in coma, steso in un dannato letto invece di essere a difendere i propri cari. < Un giorno, appena ne avrò l’occasione, mi maccherò dell’omicidio di Raido. > Sussurra a denti stretti, le arcate a premere violentemente le une sulle altre, quasi danneggiando i molari. Quando la parte che più gli interessa arriva, si ritrova a chiudere gli occhi e a lasciar andare la presa sulle proprie mani. Scuote il capo, in chiaro cenno di dissenso. < Capisco. Davvero, ti capisco. Ma non posso condividere la tua scelta. > Non è un vero e proprio giudizio od un rimprovero è semplicemente la prima cosa che gli è passata per la testa < Una parola, anche solo una parla e avresti potuto… > Fare cosa? Di certo non salvare la situazione. < …avresti potuto farle sentire che non era da sola. Avresti potuto correre più che potevi o anche solo dirle che lo avresti fatto, anche solo per farle sapere che c’era qualcuno che stava pensando di salvarla! > Solleva ul volto mostrando lo sguardo carico di sofferenza e rammarico, senso di colpa, tutte emozioni rivolte unicamente a se stesso, più che a Mekura < Avevi Yukio, cazzo. Avevi Akendo! > La voce si alza, i denti spono esposti come fossero quelli di una belva pronta ad attaccare perché spaventata e ferita < Nessuna delle persone che ti ho nominato ha bisogno di correre a perdifiato per raggiungere un posto e tu lo sai! Anche io avrei potuto farlo, se non fossi stato in coma e non hai idea di quanto cazzo io mi danni per questa cosa! > Urla, gli occhi lucidi ed arrossati, quasi vicini a sgorgare lacrime disperate, che vengono prontamente tamponate dal dorso della mano destra, per evitare di lasciarsi andare alla disperazione, tentando di ritrovare un equilibrio e la calma necessaria a contiuare il proprio dire. < Basta. Basta così. > Si volta, dandole la schiena e facendo qualche passo in avanti, distanziandosi da lei di qualche metro con una camminata nervosa e piuttosto scoordinata per gli standard del Dainin < E’ colpa mia tanto quanto tua e di Raido. E questa cosa non mi abbandonerà mai. Ma adesso basta o, davvero, ridurrò in cenere questo fottuto posto. > Qui, proprio dove tutto ha avuto inizio. Non ha più intenzione di parlarne, non riesce a mantenere la calma e la tranquillità e Mekura sa, sa benissimo, che questa non è una buona cosa, che in questo momento necessita di sfogare i propri istinti. [ Chakra on – stessi tag ] Poteva chiamare Yukio...no, Yukio poteva proteggerli a casa sua, ma non avrebbe mosso un dito al di fuori di Kusa. Poteva chiedere ad Akendo? no...Akendo, come sempre non era li. <nessuno dei due che hai citato poteva darmi una mano in quel modo. Yukio non riceveva nessuno: mi avrebbe aiutato dentro Kusa, ma non fuori da essa, Akendo è riapparso quando ormai era troppo tardi, l'akatsuki che poteva fare qualcosa, non c'era...tu, non c'entri nulla> non si stava discolpando, ma quella era la situazione di allora: chi poteva aiutarli davvero non c'era. Non dice più nulla, abbassando lo sguardo di nuovo, non c'era più nulla da dire, non approva? certo, neppure lei si approva. Ma quello che stava dicendo è illogico: non c'era modo che potesse riuscirci, non c'era nulla che potesse dirle per consolarla, per farla stare bene e come detto, allora aveva paura che qualsiasi cosa le dicesse sarebbe stata una tortura ulteriore per Kaori e ulteriore tempo per ritrovarla: cosa sarebbe successo se avesse parlato? se dava quella consolazione? cosa sarebbe successo se l'avessero ascoltata? se sapessero che c'era qualcuno che aveva sentito tutto e che avrebbe messo in mezzo altri Hyuga, Ken, Ai, chiunque? quanto poteva peggiorare quella situazione? ma non ha più importanza e preferisce tacere. lo osserva da quella distanza, lo punta prima di osservare le proprie mani e prendere un lungo sospiro <Raido mi ha incolpato di tutto> afferma la donna seriamente <ed ha cercato di uccidermi, mi ha trapassato da parte a parte e poi ha detto che era soddisfatto e che la questione tra me e lui era conclusa così> era solo un titolo informativo, non se ne stava lamentando <...io so di essere colpevole ma so che tu non hai colpe di nulla, ne per Kaori, ne per il cappuccio rosso...ne per quei bambini che hanno allevato...i miei bambini> c'è un nodo che le si stringe nella gola mentre lo dice mentre la scena di quei infanti sventrati si ripete nella sua testa: alcuni erano cloni le è stato detto, quindi le vittime erano più di quei corpici sventrati su dei tavoli d'acciaio. Si sente qualcosa ticchettare sulle sue scarpe: le sue stesse lacrime <se mi odi..va bene, io mi odio altrettanto> solleva la testa non cercando di nasconderle mentre il tono si irrigidisce <se mi disprezzi...va bene, mi disprezzo anche io. Per quello che sono diventata o forse sono sempre stata: Una debole> stringe le dita ancora una volta mentre le lacrime tracciano ancora delle linee sul suo volto <usami...Raido ha fatto lo stesso anni fa. Non puoi prendertela con lui, ma puoi prendertela con me, non mi tirerò indietro... ti chiedo solo di non colpirmi il ventre> [ch on] [stessi tag]
Giocata del 05/10/2018 dalle 10:27 alle 20:07 nella chat "Campi d'Addestramento"
Il cuore del Dainin pulsa dolorosamente nel petto e batte ad un ritmo pericolosamente irregolare, pulsando violentemente contro l’interno della gabbia toracica, facendogli vibrare le costole e fremere il torace. < Yukio è sempre stato un dannato cazzone. > Sibila, velenoso. Non ha mai fatto nulla, Yukio. È uno dei suoi migliori amici, certo, ma è un dato di fatto quel che ha appena espresso. Ai fu lasciata fuori dall’uscio di casa sua anche perché il Tessai non poteva prendersene cura. Lo stesso ingresso di Mekura all’interno dell’Akatsuki, in principio, avvenne perché lei temeva che il Kokketsu non se la sarebbe cavata da solo. Se ne andò, piantandola in asso, durante quel festival di Konoha che entrambi sicuramente ricordavano bene. Non ha mai saputo prendersi cura neanche di se stesso. < Akendo… oh, Akendo. > Un sorriso beffardo si dipinge sulle labbra sottili del Dainin. Inizia a ridacchiare amaramente, pensando sulle parole da esprimere nei riguardi del soggetto di cui sta per parlare. A causa del sigillo dello schiavo che gli è stato impresso il Nara non ricorda assolutamente nulla del legame affettivo che lo ha sempre unito al possessore del Rinnegan. Sono stati amici. Quasi una figura paterna, un maestro ed un ottimo amico, per Azrael, ma ora – grazie alla di lui decisione di cancellare tutto questo – non è più assolutamente nulla. < Dimenticavo, non è il caso di parlare di qualcuno che non esiste. > Commenta, acido, ponendo fine a quella parte di conversazione. Lo sguardo si incupisce nel momento in cui la Hyuga gli confessa che Raido l’ha incolpata di tutto, tentando addirittura di ucciderla, trapassandola da parte a parte. La mascella si serra, gli occhi si stringono fino a diventare sue fessure sottili, due linee d’ombra, una crepa in un abisso oscuro e profondo, senza fine. Il ticchettio delle lacrime sulle scarpe di Mekura gli ricorda in maniera assolutamente indesiderata il residuo che Kenbosho gli lasciò in testa per troppo, troppo tempo. La voglia di soccorrerla, di asciugarle le lacrime e di stringerla a sé è forte, inutile negarlo, ma no. Non può. Per una miriade di motivi diversi sarebbe assolutamente sbagliato. Non provano più quel trasporto che li legò la prima volta, è piuttosto evidente da ambo le parti, ma il bisogno di Azrael di consolarla è assolutamente avulso dai sentimenti. Ha bisogno di aiutare, di rendersi utile, di salvare. È questo il motivo per cui il senso di colpa non lo abbandonerà mai. Non si avvicina, non avanza la mano ad asciugarle le lacrime, non ricerca il di lei sguardo per ricacciare indietro quelle stille salate di tristezza e disperazione. La guarda, da quella distanza di vari metri che ha interposto tra loro due. La voce ridotta ad un filo sottilissimo, ma ugualmente udibile. < Pensavo avessi imparato a conoscermi, Mekura. > Si sente offeso, profondamente offeso dal modo in cui la Hyuga lo ha paragonato a Raido, dal modo in cui gli ha proposto addirittura di usarla per sfogarsi, solo per farle del male, per incolpare qualcuno perché non abbastanza uomo da guardarsi dentro ed incolpare se stesso, prendersi le proprie responsabilità. La mancina va sulla katana sul fianco corrispondente, sguainandola con un sonoro sibilo. Lo sguardo è serio, determinato, infuocato < Quindi saresti debole? Troppo lenta per salvare Kaori? > Le domanda, senza voler effettivamente avere una risposta, come si evince chiaramente dal tono retorico che sta adottando, continuando a fissarla. < Mostrami. Fammi vedere quanto sei incapace di difendere te stessa e gli altri. Io non ti odio, non ti disprezzo, non tenterò di ucciderti perché io *non* sono Raido. Ma questo sarà lo scontro più duro della tua vita, perché ho intenzione di assicurarmi che tu sia abbastanza forte da difendere te stessa, il Villaggio ed i nostri figli. > Le parole sono lapidarie, mentre avanza col piede sinistro e pone la katana dinanzi al petto, col filo e la punta rivolti verso di lei, in segno di sfida. < Tira fuori le palle per una volta, Mekura. Attaccami. > Termina, attendendo che lei faccia la prima mossa. [ Chakra ON – Equip: 2 katana (veleno allucinogeno S) , sigillo dell’empatia: Kaori e Mekura (attivi entrambi) ] Come fa a non colpirla la similitudine di considerazione di Akendo tra lui e Kimi? lei stessa metteva letteralmente in dubbio la sua esistenza, così come pure Mekura stessa. Un fanfarone, della Akatsuki è rimasta solo lei alla fine, di quello scheletro di corporazione che aveva come fine...cosa?si era ostinata per lealtà a tenere il mantello della akatsuki, verso di lui. Ma il capo della Akatsuki che lealtà mostrava verso di lei? Akendo che lealtà mostrava per lei? Tace, per non urlare. Lascia che le lacrime si asciughino da sole mentre lo fissa. Non è come Raido, ma vuole testarla, vuole chiederle di tirare fuori le palle, vuole metterla alla prova. Da una parte sa bene di meritarselo, dall'altra si domandava che era un bel po' patetico che una evocatrice di serpenti, con la sua esperienza, si facesse dire quelle parole da lui, superiore in tutto certo, un maestro ancora per lei, forse, probabilmente, un combattente alla quale non è ancora arrivata. Vede la sua faccia, sente le sue parole e si prepara. Le gambe si divaricano per aver maggiore controllo sulla terra sulla quale si trova, bilanciandosi e gonfiando i muscoli delle gambe mentre le piega leggermente, la gamba destra in avanti rispetto alla sinistra . allarga le braccia e piega la schiena in avanti quel che serve, appunto per slanciarsi. Osserva la spada, la posizione e riporta alla memoria il suo metodo di combattere, gli scontri fatti insieme e le missioni, gli occhi dilatati mentre prenderebbe la mira sulla sua figura. <sei così sicuro di te da metterti così vicino> commenta la donna guardando la distanza che li separerebbe, 5m, abbastanza per un ninjutser come lui, lo sa bene, ma questo è territorio degli scontri ravvicinati, la sua categoria: perché dovrebbe darle il tempo di attivare il byakugan? rimarrebbe in quella posizione, come i samurai che si fissano in attesa della prima mossa, ma non attenderebbe molto. Si concentrerebbe sul proprio bacino di chakra e comporrebbe due semplici sigilli con rapidità: il gallo e la tigre in modo da poter manipolare e raccogliere il chakra all'interno di se per fonderla alla alterazione naturale Fuuton. Questo, le permetterebbe di manipolare l'aria attorno a se, comprimendola a e alterandola in modo da creare delle lame, 2, invisibili ad occhio nudo della lunghezza di 12 cm a soli due metri di distanza da Azrael ed a 2m di altezza dal suolo. una a destra di questo e una a sinistra, quella di destra al livello de braccio teso, quella di sinistra al livello del polpaccio. Se fosse riuscita a crearle tali armi le direzionerebbe verso questo cercando di colpire rispettivamente braccio che sorregge la spada e gamba e costringerlo al movimento. Questo, tuttavia sarebbe solo la prima fase, perché dopo aver scagliato tale attacco, vuole spezzare la guardia dato che ha il vantaggio della prima mossa e se non ci fosse qualcosa che potesse bloccare la combinazione, la Hyuga concentrerebbe il chakra verso gli arti inferiori in particolare la gamba destra, comprimendo una certa quantità di energia in modo tale che arrivasse a toccare i punti di fuga e li stazionare. Abbasserebbe ulteriormente la propria figura e rilasciando tale flusso concentrato verso l'esterno scatterebbe in avanti nel tentativo di scomparire al nemico liberando al massimo la sua velocità. Si terrebbe bassa e cercherebbe di arrivare al limite di distanza di 2m facendo attenzione alla stessa Katana in modo da non finirci propriamente contro ma cercando di superarla dal basso, contando anche la differenza di altezza tra le e il Nara. E se la sua avanzata non fosse bloccata dal sottoscritto, portando le mani avanti sposterebbe il peso del corpo dalle gambe al busto ed alle braccia, facendo forza con queste e con i reni in modo da rigirare la propria figura in un atto acrobatico tale da farle mantenere l'equilibrio in una posizione invertita cercando di sfruttare lo stesso slancio della tecnica. Con le braccia piegate quindi, la donna le distenderebbe cercando di slanciarsi proseguendo il movimento continuo allungando la gamba verso l'alto e cercare di colpire il petto avversario. Non oserebbe toccargli la faccia. Se fosse riuscita nella manovra cercherebbe di rilasciare l'ultima parte dell'energia raccolta e di potenziare il proprio calcio ai danni di Azrael nel tentativo di sollevarlo. [armi di vuoto 12(7 base + 5 seconda arma) 2/4 di turno + tifone della foglia 14 = chakra tot 72/100] [stessi tag] [aggiunta] turni armi vuoto 2/4 + tifone 2/4 Ha sguainato la spada ed è rimasto in attesa, è vero, ma solo perché Mekura conosce a menadito il proprio stile di combattimento e ha meno dimestichezza col fatto che Azrael sia discreto anche nell’utilizzo delle armi. sa, tuttavia, che il combattimento ravvicinato è la mansione principale della Hyuga, a differenza della donna che ama, verso cui il pensiero, volente o nolente, corre anche in un tale momento di tensione. Ad ogni modo, qualunque siano le di lei intenzioni, non ha per nulla voglia di renderle facile l’avvicinamento. porterebbe l’elsa della katana alla bocca, per schiudere le rosee e tenerla saldamente tra i denti, con la lama rivolta verso destra, in maniera da poterla impugnare saldamente in qualunque momento con la lama rivolta nella direzione goiusta. Porterebbe le mani al petto per compiere una rapidissia sequenza di sigilli: gallo, lepre, bue e cinghale, per risvegliare in sé l’alterazione di uno degli elementi che più gli è caro. L’energia cerulea comincerebbe a vorticare così come se il plesso solare fosse l’occhio di un ciclone e le correnti vi gravitassero attorno, rapide e violente, per quanto eteree. Il vento, l’energia primordiale del Fuuton, darebbe allo stesso una colorazione verde e darebbe anche la spinta attraverso i dotti del keirakukei. Non è un punto specifico il proprio obiettivo, bensì tutti i trecentosessantuno tsubo presenti su tutto il corpo che, come prese d’aria, verrebbero aperti per lasciar fuoriuscire le correnti. Dinanzi a sé verrebbe a formarsi una barriera composta dalle correnti che virerebbero in direzione parallela al suolo, come la potenza respingente di due magneti dai poli opposti ed essa, poi, si allargherebbe in larghezza sino a ricoprirlo interamente in una circonferenza che prenderebbe ogni lato del Dainin, eccezion fatta per quella che tocca il suolo. Tale barriera non si fermerebbe a coprire solo le immediate vicinanze del Dainin, anzi, soffierebbe con potenza inaudita per allargarsi sino a corpire ben otto metri in ogni direzione che gli sia attorno, creando una semisfera che abbia proprio Azrael come centro e nucleo. Quali che siano gli attacchi che la Hyuga abbia intenzione di portargli, il Nara adesso dovrebbe essere avvolto dalle correnti, idealmente al sicuro da ogni cosa che non richieda un grande potenziale e, di consegueza, un grandissimo dispendio di chakra. Per una questione puramente logica, Mekura non avrà di certo iniziato con qualcosa che la traesse in svantaggio solo per una prima offensiva, momento in cui – solitamente – si testano le altrui abilità. Solo ora potrebbe rendersi conto che la donna non ha fatto la prima mossa che il Dainin presumeva, non ha attivato il byakugan, dunque lo svantaggio, solitamente inutile contro possessori di doujutsu, che la barriera dà alla vista altrui, non è poi così inifluente, a questo punto. I denti continuerebbero a premere saldamente contro l’elsa della katana, tentando di tenerla saldamente dritta nella propria bocca, in maniera da poter portare un’altra offensiva, mantenendo la barriera attiva per tutto il tempo necessario a non farla avvicinare in alcun modo. Se il piano che ha ordito stesse sortendo gli effetti sperati, sia che Mekura sia stata sbalzata di tre metri all’indietro, sia che la sua forza fisica e resistenza siano sufficienti al punto tale da farla rimanere ferma dov’è, recupererebbe la lama con la propria mano forte, ovvero la sinistra, con l’intento di impugnarla saldamente e di caricarla di chakra. Stavolta sarebbe il Raiton l’elemento risvegliato nel proprio plesso solare, con una scintilla che andrebbe a crepitare dall’addome sino alla spalla sinistra, discendendo lungo il bicipite per attraversare il gomito e ritrovarsi nella parte dell’avambraccio atta a fargli attraversare anche il polso per concentrarsi nella mano che impugna l’arma. Gli tsubo verrebbero aperti per lasciar fluire l’energia di fulmini e saette all’interno della lama, da sempre adatta alla ricomposizione fisica degli elementi di qualunque genere, per ricoprirla interamente, causando un cambiamento quasi del tutto invisibile ad occhio nudo, ma letale qualora quella spada dovesse impattare su qualunque superficie, scaricando in essa la corrente di cui, ora, dovrebbe essere carica. [ Chakra 120/130 (-8 Barriera, -2 Ricomposizione fisica del Raiton su armi) | 2/4 Barriera – 2/4 Ricomposizione Raiton | Equip invariato ]Sebbene Azrael abbia concesso a Mekura di attaccare per prima non ha alcuna intenzione di essere un facile bersaglio per i suoi attacchi: mentre la ragazza procede con la creazione di due armi di vuoto, lui erige tutt'attorno a sé una barriera di vento che lo circonda a tutto tondo -letteralmente essendo di forma circolare- ad una distanza di circa un metro da sé. [//OFF: La barriera è alta 8 metri e ha una circonferenza di 8 metri il che vuol dire che ha un raggio di 1,27 metri quindi in questo caso dista da te 1 metro in ogni direzione.] Mekura, dal canto proprio, ha creato due lame di chakra fuuton che compaiono all'altezza delle sue mani, dinnanzi a sé, esattamente come fossero vere e proprie armi impugnate. [//OFF: le armi di vuoto quando generate vengono create sempre accanto alle mani del soggetto, non si può farle spawnare dove si desidera, né distanti da sé] A causa della barriera eretta dal Nara non può prendere la mira in maniera precisa in quanto la sua figura appare leggermente distorta dalle correnti che compongono questo scudo composto da aria quasi compressata tuttavia può comunque vedere dove egli si trova e dirigere le proprie lame contro di lui. Queste, però, si ritrovano a fare una ben misera fine: se solo i due potessero vederle, noterebbero le lame sfaldarsi nell'impatto contro le correnti burrascose che formano la barriera, svanendo per via della forza superiore dei venti evocati dal Nara rispetto a quelli che compongono le armi evocate dall'evocatrice dei serpenti. I due però non vedono nulla ma sentono solo interrompersi di colpo il fischio generato dalle armi che sferzano l'aria lungo la loro corsa verso il loro obiettivo. La barriera resta quindi ben salda attorno al Nara e gli permette di richiamare l'energia raiton dentro di lui per infonderla nella lama della katana che ora impugna liberandola dalla presa dei propri denti. Mentre questo accade, Mekura -che non viene in alcun modo bloccata da Azrael e non ha alcun impedimento nel procedere con la sua offensiva, scatta rapidamente verso di lui senza tuttavia svanire alla sua vista [//OFF: Mente Azrael = Agilità Mekura] e fermandosi a poco meno di un metro dalla barriera di vento. Si china, si tiene in equilibrio con le mani e solleva il piede dal basso per cercare di mirare al petto del Nara ma-- le correnti sono tanto dense e forti da arrestare anche quest'ennesimo attacco. Il colpo della Hyuga non è abbastanza forte da riuscire a superare le correnti e viene respinto finendo allontanata di circa 3 metri senza però subire alcun reale danno. La distanza fra i due è di nuovo di 5 metri e questa volta tocca proprio al Nara portare avanti la propria offensiva... [ PVP ] [ Turni: Azrael - Mekura ] [ No tempo ] [ Distanza: 5 metri ] [ Distanza Az - barriera: 1 metro | Distanza Mekura - barriera: 4 metri ] [ //OFF: il chakra di Mekura è 65/100. La seconda arma di vuoto costa 7+5 e non 5 soltanto. ]
Le armi di vuoto si sfaldano contro la propria barriera e la stessa Mekura ne viene respinta, così come aveva previsto. Le labbra si incurvano in uno dei suoi canonici sorrisi pregni di arroganza. Mantenendo quella tracotante espressione andrebbe a flettere le leve inferiori, portando il corpo verso il basso. I talloni si lazerebbero da terra per fare pressione unicamente sulle punte, le ginocchia larghe e sospinte verso l’esterno, gli avambracci poggiati sulle cosce tese. La mancina andrebbe a poggiare la katana al suolo, in orizzontale rispetto alla propria figura, col filo rivolto verso l’esterno. La barriera verrebbe mantenuta attiva infondendo in essa la minima quantità di chakra necessaria e così sarebbe anche per la ricomposizione Raiton, che tiene attiva per qualunque genere di eventualità che lo veda protagonista di un corpo a corpo. Le mani andrebbero a congiungersi, formando rapidamente i sigilli: drago, serpente, tigre, scimmia e cavallo. Nel momento in cui la sequenza di posizioni delle mani verrebbe conclusa andrebbe ad incamerare una modica quantità d’aria che andrebbe a convogliarsi all’interno degli alveoli polmonari. In essi verrebbe fatto confluire una quantità di chakra mista all’elemento con cui ha preso dimestichezza da meno tempo, ovvero il Katon. La vivacità delle fiamme ed il colorito rossastro delle stesse invaderebbe i polmoni, andando ad alimentarsi con l’ossigeno in esso immessi per, infine, far divampare un vero e proprio incendio. Il capo del Nara si solleverebbe leggermente verso l’alto, data la posizione rannicchiata per soffiare quell’ammasso di fiamme davanti a sé perché esso possa venir plasmato a formare una sfera di due metri di diametro. Essa verrebbe scagliata in direzione di Mekura, non verso una specifica parte del corpo, essendo la sfera di dimensioni troppo grandi per bersagliarne una singola porzione, ma essa semplicemente andrebbe frontalmente alla di lei figura, come se fosse la perfetta asse centrale della sfera appena creatasi. Gli occhi scuri permarrebbero sulla Hyuga, attendendo che sia lei a fare un’ennesima mossa. < Vediamo quanto sei veloce, adesso. > Bisbiglierebbe, riportando le mani a giungersi al centro delle ginocchia per andare a combaciare perfettamente tra di loro, col pollice rivolto verso la sfera appena lanciata e le altre falangi verso il basso, nella classica posizione da stratega resa famosa da Shikamaru per primo e, successivamente, adottata dalla maggior parte dei membri del clan a ci appartiene. La frase potrebbe essere indicativa di qualcosa in particolare, sebbene non dovrebbe essere di facile interpretazione per chi non conosce quella tecnica che all’apparenza può sembrare una semplice palla di fuoco, ma che – se Mekura dovesse spostarsi – inizierebbe ad inseguirla ovunque ella voglia andare, fermandosi comunque entro i suoi limiti per non rischiare di svanire se non secondo il volere dell’utilizzatore di tale pericoloso Jutsu. [ C 1106/130 (-3 Barriera (mantenimento), -1 Ricomposizione Raiton (mantenimento), -10 Pioggia di fuoco) | 2/4 Pioggia di Fuoco | Equip invariato ] L'offensiva ha tre fasi: impostare il ritmo e mantenerlo, portare alla difesa, e poi la seconda fase, difendersi e schivare, questa è la seconda fase. Azrael è un avversario temibile: veloce, abile, intelligente e con delle conoscenze di tecniche che potessero difenderlo a distanza sia nel ravvicinato, lo ha imparato a sue spese dato che in uno scontro di allenamento le ha trapassato le mani, letteralmente. Ha anche constatato l'ovvio: la sua capacità di difendersi attraverso la propria conoscenza del ninjutsu. Sarà dura, perché c'è un unico modo per metterlo in difficoltà, il problema è arrivarci. l'attivazione della barriera è rapida o qualsiasi cosa fosse quella roba da i suoi frutti. Viene spinta indietro da correnti invisibili d'aria. Nessun danno, ma non ha messo neanche lontanamente in difficoltà Azrael riportandola in una condizione che la mette potenzialmente in pericolo, ma lo sapeva già che sarebbe arrivata a quella situazione. L'unica cosa che conta adesso è ribaltare l'andamento. Cerca di cadere in piedi, abbassando il suo baricentro e cercando di rigirarsi durante il volo, aprendo le braccia in modo da riacquisire equilibrio ed usare la stessa aria per rallentarsi durante il processo una volta uscita dalla barriera. piega il busto in avanti facendo forza sugli addominali e abbassando il bacino striscerebbe i piedi a terra ora allontanata di 3m...Ha compiuto un immenso spreco di chakra in una sola azione per nulla. Sogghigna amaramente. Sarebbe molto facile ribaltare l'andamento con una semplice tecnica di fuoco: la barriera come minimo si sarebbe consumata da sola alimentando il fuoco...e cuocendo Azrael. Bhe, verrà tenuto come memorandum per nemici futuri che usano una tecnica simile, del resto non ha quella affinità e questo seppure uno scontro duro, non è uno scontro che punta alla morte di qualcuno. Deve trovare un'altro modo, c'è un lato positivo: non permette di vedere bene ad occhi normali, si presuppone che la cosa sia ad ambo i lati. C'è un lato altrettanto negativo: una corrente del genere è un toccasana per velocizzare certi tipi di attacchi, presuppone. Ad ogni modo 5m, chakra quasi dimezzato, una difesa prolungata di Azrael. I piani non cambiano, anche perché non ci sono grandi piani B per ora e anche il piano A non è privo di difetti e incertezze. E quindi ecco un globo di fuoco gigantesco che le verrebbe addosso, veloce, rapido. Schivare con le sole forze è impossibile. Raccogliendo perciò le energie all'interno del corpo, movendole vorticosamente all'interno e verso gli arti inferiori proverebbe a comprimere il flusso verso i punti di fuga associati ai muscoli .Comprimerebbe scaricando tale flusso sulla muscolatura, stringendola in una morsa improvvisa mentre l'adrenalina entrerebbe in circolo. Quindi, cercherebbe di scartare, rilasciando l'adrenelina ed il chakra accumulato, alla propria sinistra, piegando la gamba dello stesso lato mentre con la destra si spinge verso l'esterno. Gli arti superiori si alternando al contrario rispetto a quelli inferiori, che intanto spingerebbero rapidamente sul terreno a quella che sarebbe una velocità triplicata rispetto al suo standard (125 base x3) imprimendo tutta la sua forza nel tentativo di deviare lateralmente l'assalto che, contando la grandezza effettiva e la distanza tra di loro, sarebbe solo un volo di 3 m. Non pretende di riuscire a schivare del tutto la tecnica seppure la velocità, ci prova tuttavia. Con lo scarto proseguirebbe cercando di mantenere una distanza crescente dalla barriera, ma allo stesso tempo girargli attorno nel tentativo di arrivare alle spalle del Nara e quindi arrivare a 8 circa da questo. La preoccupa il fatto che abbia utilizzato una tecnica di fuoco in combinazione con le sue sferzate di vento, contando come lo ha attaccato la prima volta sembra proteggerlo da più lati, significa che l'aria poteva incendiarsi in modo incontrollato. Non ne ha idea, non conosce quella tecnica lei vuole solo far perdere le sue tracce. Le importerebbe solo di tenersi alla larga, per ora. SE fosse riuscito tale movimento a quel punto la Hyuga cercherebbe di comporre il sigillo della tigre. richiamerebbe a se ancora una volta un'altra quantità di chakra e che rapidamente sposterebbe verso i punti di fuga delle tempi e dei bulbi oculari. Comprimerebbe facendo attenzione a non esagerare e rilascerebbe verso l'esterno così che, il chakra impregnasse gli occhi in modo tale da far apparire le caratteristiche venature grottesche attorno agli occhi e questi risvegliare la propria innata il Byakugan. la quale , le permetterebbe una visione attorno a se di 359 gradi con un unico punto cieco per almeno 120 m di raggio mentre con la visione di frontale con un massimo di 1.5 km. [2/4 sostituzione II + 2/4 tentativo attivazione Byakugan[chakra 57/100 tot][stesso equip]Abbandonata al suolo la katana, Azrael si ritrova ad optare per una semplicissima tecnica di natura katon da lanciare oltre la propria barriera di vento senza che quest'ultima vada minimamente ad influire sulla grandezza o la pericolosità del jutsu utilizzato. Una sfera di fuoco dalla grandezza di due metri viene sparata contro una Mekura che non conosce il jutsu in questione e che, probabilmente, per evitare di scoprire sulla propria pelle la natura di tale tecnica, decide immediatamente - senza nemmeno pensarci su due volte- di ricorrere alla tecnica della sostituzione del corpo. Non appena vede la sfera di fuoco venir generata, tenta di andare a potenziare i muscoli inferiori al fine di giovare di una immane rapidità di movimento così da potersi sottrarre alla traiettoria del colpo, ma cosa succede? Nel momento in cui Mekura riesce a vedere già la sfera di fuoco venir espulsa dalle labbra del Nara, è troppo tardi per generare un qualsiasi tipo di difesa efficace visto che la sfera di fuoco viene sputata dalle labbra dell'ANBU ad estrema rapidità. La ragazza ha appena il tempo di caricare di chakra gli arti inferiori e fare quello scatto laterale prima che il limitare della sfera infuocata vada a prenderla di striscio sul lato destro del corpo (essendosi lei spostata verso sinistra nello scatto iniziale). Il contatto non è sufficiente a far esplodere la sfera ma è abbastanza da bruciacchiare le vesti della ragazza e la punta dei suoi capelli. L'armatura assorbe parzialmente l'impatto con la compatta sfera infuocata, ma il braccio e la coscia soffrono comunque una leggera ustione per via del fuoco vivo a così stretto contatto e delle vesti bruciate. [ - 20 PV ] Questo non comporta impossibilità di sorta nei movimenti o nelle azioni e perciò la ragazza attiva con semplicità il proprio Byakugan mentre la sfera di fuoco generata da Azrael va sfumando svanendo dopo pochi secondi. A Mekura, adesso, la mossa. [ PVP ] [ Turni: Mekura - Azrael ] [ No tempo ] [ Distanza: 5 metri in linea retta ma Mekura è leggermente spostata sulla propria sinistra ] [ Distanza Az - barriera: 1 metro | Distanza Mekura - barriera: 4 metri ] [ MEKURA: Nell'azione hai scritto di attivare la sostituzione dopo aver visto la sfera di fuoco, questo vuol dire che la tua sostituzione non viene attivata nel primo quarto di turno perché in quel lasso di tempo Azrael sta ancora componendo i sigilli della tecnica (e per tua stessa specifica nel post tu la tecnica non la conosci, quindi non potevi riconoscerla dai sigilli). In teoria, quindi, secondo la descrizione -essendo i turni in contemporanea- avrei dovuto considerare la tua sostituzione attivarsi alla fine del 2/4 (quando la sfera di fuoco viene generata), ma non volendo penalizzare una pensata che comunque è stata davvero interessante e ben ideata, ho voluto comunque concederti la possibilità di non prendere il danno intero ma solo dimezzato senza malus di sorta. A parte il lato destro del corpo privo di armatura e praticamente scoperto lungo braccio e gamba. ] [ //OFF: Ogni volta che viene fatto un movimento è necessario dire di quanto ci si sposta. Uno scarto verso sinistra, sì: di quanto? Attenzione. ]
L'idea è buona, ma l'esecuzione ha i suoi difetti, se lo aspettava: ha avuto un ritardo nel attuarla e l'attacco era molto vicino. Spalla, capelli, gamba e armatura sono bruciate. Nulla di che, però il dolore si sente. Stringe i denti e le mani, cercando di non fare rumore o sforzandosi di non farne, non vuole lamentarsi. Ha comunque il byakugan, questo è un bene. Ma veniamo al dunque: ferita sul lato destro, metà quantitativo di chakra, Azrael che è all'acqua di rose, probabilmente potrebbe vederlo bene grazie al Byakugan ora e deve ancora superare l'ostacolo principale: la difesa del Nara.Può lanciare le tecniche che vuole, ma il tempo di una serie nuova di sigilli ed è tutto da capo., in più è frontale, di nuovo alla stessa barriera ed a lui stesso. A muso duro, non riuscirà a fare niente e ritentare quella azione di difesa difficilmente funzionerà questa volta. Corruga la fronte frustrata dal fatto che non sembrava ci fosse alcun modo per passare, forse solo uno, ma anche quello è chakra consumato senza prove che possa superare una barriera che ha già attaccato, ma non ha ben inteso se ha danneggiato o meno, causa, mancanza del Byakugan dall'inizio. Gonfia le guance e si carica. Si concentrerebbe cercando di comporre una immagine di se all'interno del proprio cervello. Ne raccoglierebbe prima le forme base, l'altezza, poi come uno scultore scenderebbe nei dettagli: la forma del viso, degli occhi, la corporatura, la lunghezza e la forma delle dita, la postura, la posizione dei piedi. Quindi continuerebbe fino a rivestirsi tenendo conto anche dei danni subiti, aggiungendo i colori della quale è composta. Continuerebbe a focalizzarsi fino ad avere una chiara immagine di se portando le mani al livello dello sterno comporrebbe una serie di sigilli: bue, cane, drago, cinghiale della quale la donna li sfrutterebbe in modo tale da manipolare il chakra all'interno del suo corpo trasciandolo dalla bocca dello stomaco, verso i punti di fuga del corpo. Li andrebbe a toccare uno per uno e successivamente rilascerebbe il chakra concentrato in ognuno di essi e da li, cercherebbe di far uscire all'esterno a 3m di distanza da se sulla destra una copia. Qual ora fosse riuscita a farlo e la coppia fosse apparsa, entrambe le donne, in sincrono solleverebbero ancora una volta le braccia cercando di comporre i sigilli della lepre, del cavallo, del cinghiale e del serpente cercando di mescolare l'alterazione del vento insieme al chakra all'interno dei loro corpi . Quindi una volta composti i sigilli e fusa quella quantità di energia, aprirebbero insieme le mani abbastanza da rilasciare in mezzo a queste il chakra alterato andando così a modificare l'aria attorno a loro comprimendola. Quindi, se ci fossero riuscite insieme lancerebbero le tecniche cercando di sprigionare un'onda d'urto doppia puntata verso la cupola in modo tale che i due attacchi si sommassero insieme e quindi cercare di passare oltre la barriera, la Hyuga, seppure ha diviso parte del suo bacino di chakra, allo stesso tempo ha cercato di raddoppiare le sue forze. [2/4 di turno moltiplicazione superiore del corpo chakra immesso nella copia 16 + onda d'urto 2/4 ][byakugan liv IV mantenuto chakra Mek 31/100 | chakra copia 10/16] [portata tecnica 20m] La sfera di fuoco non sortisce l’effetto sperato. Da un lato è piuttosto contento nel notare come la ragazza non si lasci ‘usare’, cme da lei stesso proposto inizialmente. D’altro canto la situazione comincia a smuovere il lato più ferale del Nara. I ricordi gli si affollano in mente, il ricordo del risveglio dal coma, il ricordo del suo ritorno alla vita, quando è corso da lei persentirsi rifiutato ed i sensi di colpa per non essere stato presente durante tutti gli avvenimenti che hanno messo a soqquadro la mente ed il corpo di tutte le persone a cui ha voluto bene nella sua vita. Mekura sparisce alla sua vista, ma il Dainin non se ne dispiace affatto, né il panico prende possesso della sua psiche. Chiude gli occhi per un istante, supponendo quale possa essere stata la tecnica a cui deve tale sparizione. Mekura non possiede la dislocazione ed unicamente una tecnica basilare come la sostituzione potrebbe averle fatto fare uno scatto talmente veloce da consentirle di spostarsi. < Noto con piacere che la sostituzione ti riesce bene anche con te stessa, oltre che con le persone che ti hanno amato. > Un commento acido, riferito al fatto che un altro uomo ha preso il posto che Azrael ha occupato nella vita di Mekura. Forse fuori luogo, ma di certo non ha potuto trattenere quella fracciatina ricolma di rimpianto. La barriera cessa di essere mantenuta perché, ora come ora, ha smesso di pensare a non farla avvicinare. Giocare sulla difensiva, per lui, è fin troppo facile per una Hyuga che fa del combattimento corpo a corpo la propria arma migliore. Si solleverebbe, cosa non troppo difficile dato che impegnerebbe unicamente la distensione delle leve inferiori, considerando la di lui posizione, non prima di aver allungato la mancina per recuperare la propria arma ancora abbandonata al suolo ed averla rinfoderata al fianco sinistro per avere emyrambe le mani libere, per osservare tutto il circondario, in particolar modo alle proprie spalle, unico posto ove Mekura potrebbe essersi cacciata, considerando la schivata che ha attuato. Qualora l’avesse notata, andrebbe ad osservarla, scorgendo i sigilli che sta componendo e riconoscendo, se possibile, in essi quelli della moltiplicazione. < Oh, andiamo… > Sbufferebbe, puntando la donna che ha composto i sigilli. Fletterebbe le leve inferiori per scattare in avanti, coprendo tutta la distanza che li divide, per ritrovarsi alla di lei destra, verso il fianco ferito, quindi. Per far ciò lascerebbe che sia la sinistra a dare la prima falcata, tenendo il busto leggermente flesso in avanti, ma mantenendo la testa alta verso il punto d’arrivo, che dovrebbe essere a pochissimi centimetri da Mekura. Una rapida successione delle gambe dovrebbe aiutarlo a percorrere quella distanza esigua al massimo delle proprie potenzialità, ma sempre tenendo le braccia unite ai fianchi per non creare comunque attrito con l’aria. Non gli importa cosa lei abbia intenzione di fare con quella copia, non gli interessa se prenderà qualche tecnica addosso, l’unica cosa che gli interessa è terminare quello scontro prima che l’adrenalina dello scontro prenda il sopravvento. Fissando l’origiale negli occhi, ora decorati col doujutsu tipico del clan, comporrebbe dinanzi al petto i seguenti sigilli: drago, bue e tigre. Richiamerebbe a sé il proprio chakra Suiton, rendendo la propria energia interiore fluida ed inarrestabile come un torrente d’acqua in piena. Tale chakra verrebbe fatto passare sino al braccio destro, attraversando tutte le giunture come avesse appena rotto una serie di dighe per riversarsi nella mano i cui tsubo verrebbero immediatamente aperti ed il braccio allungato quasi a toccarle il ventre. Non ha intenzione di colpirla, ma unicamente di far fuoriuscire il chakra in maniera tale da creare una sfera d’acqua atta ad imprigionarla, senza lasciarle scampo. Chakra 102/130 (-1 ricomposizione raiton, -3 prigione acqatica) | ¼ osservazione, ¼ scatto di 5 metri alla destra di mekura, 2/4 prigione acquatica | equip invariato ]Attivato il Byakugan Mekura decide di procedere lo scontro con una delle sue tattiche più note: la creazione di una copia. Crea al proprio fianco -a distanza di un metro o meno- [//OFF: Non decide il player dove compare la copia, questa compare sempre al fianco del pg.] una copia che sarebbe in tutto e per tutto uguale a lei se non fosse per l'assenza di Byakugan che la differisce dall'originale rendendo quindi perfettamente visibile la differenza fra le due. Mentre questo accade Azrael, dal canto suo, annulla il mantenimento della barriera di vento -forse stanco di continuare lo scontro in maniera tanto passiva essendo sempre stato più un uomo d'azione- e rinfodera la katana -ancora pervasa dell'energia del fulmine- rimettendosi in piedi così da porsi frontalmente alla Jonin [//OFF: dato che alla sua destra c'è la copia] con uno scatto che gli richiede solo una manciata di secondi. Arrivato a destinazione compone una serie di sigilli che indicano il suo desiderio di voler attuare una tecnica dagli effetti potenzialmente devastanti considerando l'irrisoria distanza fra loro. Mekura, per parte sua, starebbe per iniziare a caricare la sua onda d'urto ma nel vedere il Nara affiancarsi a lei ad una tale distanza, potrebbe anche decidere di cambiare idea e allontanarsi... cosa farà? In tutto questo la copia evocata dalla Hyuga non fa assolutamente nulla. Non avendo ricevuto ordini durante la creazione né comandi vocali dopo la sua comparsa, non può ricorrere alla strategia ideata dalla Jonin dato che le due non possiedono alcun tipo di collegamento telepatico. [ PVP ] [ DIFESA EXTRA per Mekura - 1/4 (puoi scegliere se continuare la tecnica o spostarti) ] [ No tempo ] [ Distanza: ingaggio ]
Giocata del 06/10/2018 dalle 15:05 alle 19:25 nella chat "Campi d'Addestramento"
Il modo, le parole, tutto. Le parole di Azrael la colpiscono più in profondità di quello che dovrebbero, più di quanto facciano le sue tecniche. Il modo, le parole, il tempo…tutto…tutto sembrava così sbagliato, così ingiusto che lui le dicesse questo. Il suono della battaglia diventa un semplice eco, il calore della ferita si raffredda all’improvviso, solo il battito del cuore si sente mentre lo osserva con gli occhi sgranati, allucinati all’inizio e pervasi da una delusione crescente, che vira alla vera insofferenza. Non si accorge neppure che stesse urlando in quel momento <IO SONO BRAVA? GUARDATI ALLO SPECCHIO! MI HAI SOSTITUITO IN POCHI MESI, IO CI HO MESSO ANNI, ANNI! NON PARLARE A ME DI BRAVURA NEL SOSTITUIRE LE PERSONE!> Azrael ignora categoricamente la minaccia: cambia strategia affrontandola direttamente arrivando a pochissimi cm da lei. Non va bene e per di più adesso, ha perso completamente la concentrazione per quelle parole e una parte di lei non ha più nessuna voglia di reagire, come se l’avessero legata ad una roccia e fatta affondare negli abissi, velocemente, inesorabilmente. Era un torpore personale, di rabbia, delusione e rammarico che non poteva sfogarsi lasciandole solo un senso di incompletezza e di impotenza. Il sentimento di un completo fallimento di quello che è stata la sua vita, quello che le ha fatto pensare più volte quanto la lama di un coltello potesse porre fine a tale sofferenza, per questo porta con se un tanto in missione senza mai usarlo. Non serve se non per piccoli lavori di manodopera o creare trappole, il vero senso di usare tale arma è per ricordarne il suo peso. Ora era li e doveva prendere una decisione. Annullando la tecnica per cercare quanto meno di risparmiare il chakra, tanto sa bene che qualsiasi tecnica le lanciasse adesso non riuscirebbe comunque a contrapporsi. Allarga le mani scollegando le dita tra di loro mentre con il piede sinistro striscia indietro, piegando la gamba in modo tale che il peso si ritrovasse indietro, sbilanciandosi rispetto al normale asse mentre la punta del piede si allarga verso l’esterno in modo tale che creasse abbastanza superficie per avere uno stabile appoggio. Le braccia per istinto vengono sollevate al livello del volto, piegate a 90° mentre la gamba più avanti, la destra spingerebbe indietro sul proprio lato sinistro, sollevando il resto del corpo grazie anche ad una veloce contrazione degli addominali mentre il bacino viene spinto a sua volta indietro per coinvolgerlo in un salto che la porterebbe arretrare rispetto ad Azrael di circa 5m di distanza frontale e 3 m sulla propria sinistra. Una Schivata semplice per quanto possibile in quel frangente, piuttosto disperata e consapevolmente non senza difetti, non ci ha pensato, non riusciva a pensare . [tentativo difesa Extra movimento 1/4 salto 5 m (max 12,5)]E mentre lo scontro infuria, salgono a galla questioni forse mai realmente affrontate o risolte fra i due; una frecciatina lanciata forse solo per sfogare la rabbia del momento per via di una situazione dolorosa non strettamente collegata al presente, forse solo per spingere la Hyuga a tirar fuori il meglio -o il peggio?- di sé induce la ragazza ad esplodere in un urlo che pare tutt'altro che insofferente. I sentimenti di lei vengono infine esposti mentre Azrael, troppo vicino, minaccia l'attuazione di una tecnica probabilmente sconosciuta alla Jonin che data l'irrisoria distanza potrebbe avere effetti più che disastrosi. Il sangue freddo che le situazioni di pericolo ed emergenza risveglia in guerrieri di vecchia data come i due contendenti pervade il corpo della ragazza andando a farla agire d'istinto in maniera anche piuttosto semplice e concisa: un semplice salto che la vede spostarsi all'indietro per distanziarsi dalla vicinanza della mano del Nara al suo ventre, punto che l'altra aveva espressamente richiesto di non colpire proprio al principio di tale scontro. La fortuna arride la Jonin: nonostante l'estrema rapidità con cui il Dainin è capace di sferrare i propri attacchi, il fatto che basti distanziarsi di soli 60 cm dalla sua mano per impedire al jutsu di prender forma porta la ragazza a trarsi in salvo dalla situazione uscendone illesa. Dalle mani del Nara non uscirà altro che acqua priva di un vero catalizzatore: senza un corpo attorno al quale stabilizzarsi e addensarsi, questa finisce semplicemente col ricadere a terra pregnando il suolo sottostante di acqua fresca e cristallina. A questo punto spetta ad Azrael reagire alla mossa della ragazza: cosa sceglierà di fare? [ PVP ] [ Turni: Azrael - Mekura ] [ No tempo ] [ Distanza: 5 metri frontali - 3 metri laterali. (Sinistra di Mekura, destra di Azrael) ]
[ EDIT: Chakra Mekura: 37/100 | Chakra copia: 16/16 ]
Le parole di Mekura lo colpiscono in pieno volto come uno schiaffo di inaudita potenza. Guardarsi allo specchio? Lui? Che l’ha raggiunta quando era allo stremo delle forze, dopo anni ed anni di lotta interiore in cui lei è stata l’uica persona a cui ha pensato? L’ha sostituita? No. Ha semplicemente avuto amor proprio. Ha tentato, una ed una volta soltanto, di riaverla con sé.memore dello sbaglio fatto anni prima, in cui la propria insistenza lo ha portato a compiere un torto verso un uomo che considera un carissimo amico, unicamente per rubargli la donna. La amava, certo, ma ha messo in discussione i propridettami di lealtà ed amicizia per lei e non ha abuto la forza di compiere lo stesso stupido errore. Ha rispettato una scelta fatta da lei, mentre Mekura si è limitata a prendere atto di una decisione voluta dal destino infausto, di certo non da Azrael. < Hai avuto la possibilità di riaccogliermi nella tua vita, di essere di nuovo felice con me! > Non urla né sussurra, la voce è decisa, carica di emozioni, ma non priva del controllo della ragione. < Non mi sentirò in colpa perché hai preferito la scelta peggiore! Non mi sentirò uno schifo solo perché dovevi trovare l’ennesimo motivo per lamentarti della tua vita! > Aggiunge, dimenticando per qualche attimo l’allenamento che stanno portando avanti, preferendo semplicemente dare sfogo ai propri pensieri < Io devo ringraziarti, devo ringraziarti perché il tuo errore mi ha permesso di essere felice davvero. > Non con lei, ma con Kaori, con cui ha potuto scoprire un modo diverso di amare e di essere amati. Un modo semplice, privo di ostacoli o difficoltà. Naturale, giusto, una predestinazione immutabile. Con gli occhi stretti in due buie fessure e la mascella contratta, dopo aver visto la propria tecnica finire a terra in una pozza d’acqua si lascerebbe guidare dal proprio istito. Rapidissimo andrebbe a comporre dinanzi al petto una ennesima sequela di sigilli: drago e lepre. Basterebbero unicamente questi due gesti per portare il Nara a prepararsi ad una delle sue tecniche più potenti, veloci e letali. Per prima cosa abbasserebbe il proprio baricentro in maniera tale da assumere una posizione semi rannicchiata. In particolare la gamba sinistra, gamba più forte per questioni di predisposizzione fisica, all’indietro. Raggiunta una breve distanza dalla gemella essa si piegherebbe verso l’esterno, lasciando entrambe le ginocchia flesse. Assumendo la stessa posa di un corridore pronto alla partenza terrebbe lo sguardo sempre fisso sulla Hyuga, per seguirla in caso dovesse decidere di spostarsi dalla propria traiettoria. La mano sinistra andrebbe a sfiorare il suolo a palmo aperto, raggiunta immediatamente dalla gemella che sarebbe intenta a reggerne il polso stringendolo tra le falangi sottili ed affusolate. Inspirerebbe per espirare dalle narici, cercando la concentrazione necessaria al richiamo dell’elemento da egli desiderato. Il centro del proprio keirakukei, ovvero il plesso solare, comincerebbe a crepitare, raccogliendo in sé la forza di una tempesta, lampi, tuoni e fulmini lo smuoverebbero richiamando il Raiton. Esso verrebbe sospinto in un flusso costante che attraverserebbe i sottili capillari addetti al trasporto del chakra dalla zona addominale sino al petto e da lì devierebbe verso la spalla sinistra per poter iniziare la propria discesa. Una cascata di scintille si riverserebbe all’interno della parte alta del braccio, il gomito e l’avambraccio arrivando a uperare il polso per caricare la mano principale del Dainin. Gli tsubo della stessa verrebbero aperti, neanche uno dei punti di fuga addetti alla dispersione del chakra su quell’estremità resterebbe chiuso per far s^ che il Raiton possa avvolgerla completamente. Una patina di energa la ricoprirebbe fluendo su ogni nocca, sul dorso, sul palmo e scivolando sulle falangi sino ai polpastrelli. Questo guscio di chakra si paleserebbe sottoforma di una serie di brevi lampi di luce e fulmini dalla colorazione bluastra, dalla tensione talmente elevata da emettere una serie di fischi simili a quelli prodotti dagli animali che danno il nome a questo pericoloso e famoso jutsu. A questo punto solleverebbe i talloni di entrambi i piedi da terra per scaricare il peso sulle punte, chinerebbe il busto in avanti per darsi lo slancio e contrarrebbe le fasce muscolari adibite al movimento, ovvero quelle delle gambe e quelle di schiena ed addome, richiedendo anche l’atto di rialzarsi leggermente dalla posizione accovacciata che ha precedentemente assunto. La gamba sinistra, rispetto alla posizione indietreggiata che occupava, sarebbe la prima a sollevarsi da terra, con la destra ad adempiere il compito di colonna portante per la prima falcata. Tutto il corpo resterebbe basso al fine di incorrere il meno possibile nell’attrito dell’aria, il braccio carico del Chidori verrebbe portato leggermente all’indietro, flesso a livello del gomito per non incorrere in infortuni alle articolazioni delle braccia. Il destro continuerebbe a coadiuvarlo in questo movimento, essendo le gambe impegnate ad alternarsi per coprire la distanza che lo separa dalla ragazza che ha intenzione di colpire. La direzione devierebbe leggermente verso la sinistra, data la locazione della Hyuga per coprire quei cinque metri di distanza. Tenendo sempre gli occhi fissi su di lei tenterebbe di seguirla in qualunque movimento lei dovesse fare per evitarlo, non fermandosi dinanzi a nulla, avendo com unico obiettivo quelo di arrivare a bersaglio. Giunto in prossimità del suo corpo ruoterebbe il busto verso sinistra per caricare la mano all’indietro, il gomito piegato ad angolo retto e la destra che solo ora andrebbe a lasciare il polso gemello per consentirgli di sferrare il colpo. Alla rotazione all’indietro ne corrisponderebbe una in senso opposto, seguito dall’estensione del braccio per impattare verso la di lei spalla sinistra. Un punto non vitale, ma egualmente invalidante e che – se colpito come dovuto – dovrebbe portare al termine di quell’allenamento, pur non causando alcun danno permanente di sorta se non qualche frattura da curare in un secondo momento. [ Chakra 74/130 (-1 Ricomposizione Raiton, -30 Mille Falchi) | ¾ Mille Falchi | Equip invariato ] Il ventre. Ha cercato di colpirle il ventre. La sua mente vacilla ulteriormente, ha il tempo solo per guardarlo una seconda volta spiazzata. Rimane con la bocca dischiusa per qualche secondo prima che i denti si stringano, la mette in questo modo? le da la colpa? le sta dando davvero la colpa? deve sentirsi solo lei in colpa? perché lo considerava morto? perché ha cercato di essere felice e non cadere in un baratro di disperazione? perché ha cercando di vivere e occuparsi di quello che era rimasto di lui? Perché ha mostrato un atto di lealtà verso quello che allora considerava oltre che al suo leader anche una speranza? <cosa volete voi da me?> non ce la fa più, non tanto per la stanchezza, ma per sfinimento...quanto sarebbe facile finire..con il filo di un pugnale. Azrael potrebbe attaccare da un momento all'altro. Mekura, sa che non ci sono speranza e senza forza combattiva nel corpo, senza chakra, senza volontà e già ferita cosa dovrebbe fare? potrebbe semplicemente aspettare li a braccia aperte il suo ex e fare in modo che un'altra persona le facesse male fisicamente e mentalmente. Al contrario si guarderebbe la propria mano ripensando ad una occasione passata. Non ci penserebbe troppo tralasciando quello che il Nara stesse facendo e concentrandosi su qualcos'altro, di folle, di oscuro. Per un attimo, l'istinto c'è: usare gli aghi di chakra per lacerarsi la gola e farla finita qui. La mano le trema vistosamente ripensando ai suoi figli, un ancora alla vita che sta reggendo un grosso peso. Un valido motivo per vivere, ma a che prezzo per i suoi figli? quanto sarebbero meglio se lei non ci fosse? Il ricordo di Raido le rimane nella memoria, vivido come impresso a fuoco: apre le braccia e attende il suo destino fissandolo mentre arriva e sorridendo mentre confusa non sa più che pensare. Rimane li con quel sorriso mentre le lacrime scorrono e ride mentre piange. <sempre voi...voi...io ho avuto la possibilità, io sono nel torto, io, non voi no, siete senza colpa, sempre, sono io che faccio di tutto della mia vita per rovinarla, ahahaha la rovino apposta solo per sentirmi biasimata da tutti voi ahahah perché altrimenti non riuscirei ad avere affetto ahahah quindi è questa la considerazione che hai? CAVOLO DOVREI FARE QUALCOSA!!AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH> solleva la testa <SMETTI DI FARE LA KUNOICHI, SMETTI DI VEDERE YUKIO; SMETTI DI ASCOLTARE DAIKO, SMETTI DI ESSERE DEBOLE, TIRA FUORI LE PALLE, DECIDI CHI DEVE MORIRE DEI TUOI FIGLI, MUORI, VIVI, TI AMO, TI ODIO, IO NON MI SENTIRò IN COLPA PER TE, PUTTANA, SGUALDRINA, DEBOLE, DEBOLE; DEBOLE!!! SEI TU NEL TORTO, QUALSIASI SCELTA PRENDI SEI NEL TORTO STUPIDA SERPE SEI NEL TORTO, PAGA, PAGA IL PREZZO, SCHIACCIALA, SCHIACCIALA PERCHé NON FA TESTO, TI RINGRAZIO PER AVERMI LASCIATO ORA SO QUALE è LA VERA FELICITà AVANTI COLPISCIMI, COLPISCIMI!> ed è qui che la mente di Mekura si romperebbe iniziando a gridare cose senza senso. [copia puf - Mekura non fa nulla e attende ][byakugan attivo 33/100] Il cuore batte all’impazzata, sta per farle molto, molto ,ae, ma—lei non fa nulla. Si mette a braccia aperte aspettando il suo destino. No. No. No. La mano carica di chakra non viene spenta, la corsa avviene, ma prima di poter raggiungere il proprio bersaglio il chakra viene meno, spegnando il chidori e portandolo a fermarsi a mezzo metro dalla Hyuga che ha appena dato sfogo di una follia di cui il Dainin aveva visto i segno, ma che non aveva mai visto esplodere così. Si raddrizza sulla propria schiena, sgranando gli occhi per lo stupore. Le labbra si schiudono, le sopracciglia si abbassano in un’espressione di muto dispiacere, prima di mutare il tutto in una chiara rappresentazione di rabbia e nervosismo. La mancina, ora scarica, le andrebbe al collo, cercando di afferrarlo con quanta meno cura gli è possibile in questo momento. < Ti saresti fatta ammazzare. Ti ho detto che io non sono come Raido, io non ti ammazzerò, ma-- > La voce si spezza, si abbassa, cercando di tenerla ferma in modo tale che lei stia semplicemente ad ascoltarlo, senza che possa ritrarsi. < Davvero mi avresti fatto finire in cella per omicidio? Davvero avresti lasciato Ken e Ai da soli? Mekura… io non voglio sapere cosa ti ha portato a questo, non voglio che aggiungi altro. > La mascella si serra in una chiara espressione di rabbia < Anzi, non azzardarti a dire altro. Tu hai bisogno di aiuto. Me ne soo andato dal Villaggio perché non sentivo di essere mentalmente capace di sostenere tutte le mie responsabilità ed è il momento che tu accetti la stessa cosa. > Non che se ne vada dal Villaggio, certo, ma che ammetta e comprenda cosa la rende così instabile. < Non ho intenzione di aspettare che tu ti faccia ammazzare da chi sia meno benevolo di me. Mi spiace averti ferita con le mie parole, mi spiace averti fatto credere che ti avrei colpita al ventre, non era una tecnica ad impatto, non ti avrei neanche sfiorata, volevo solo spingerti oltre il rammarico che provi e la tua reazione è questa? Arrenderti? > Striingerebbe la mano attorno alla di lei gola, attirandola a sé fino a trovarsela faccia a faccia. < Io adesso ti porto in Ospedale. Se osi dire a Ken e Ai che hai tentato di farti ammazzare da me mi vedrai davvero, davvero arrabbiato. > Sentenzia, formando il mezzo sigillo della capra dinanzi al petto < Che sia Kaori oppure no, tu hai bisogno di un aiuto meidco, sia per le ferite fisiche, sia per quelle mentali. Non ho intenzione di passare ogni giorno della mia vita ad attendere la notizia di un tuo crollo psicologico o della tua morte. > Perentorio ed autoritario, chiaramente non intenzionato ad accettare repliche. Richiamerebbe per l’ultima volta il proprio chakra per farlo viaggiare all’interno del proprio corpo sino agli tsubo, aprendoli tutti per ricoprirsi di quella energia e faere lo stesso con la Hyuga per portarli entrambi da Kaori, sperando che ella sia in ospedale di turno, per lasciare lì Mekura e lasciarla lì, senza dir nulla a nessuno, cercando di raggiungere un posto ove poter pensare a quanto appena accaduto, oltre che sfogare quel che gli smuove il petto e la mente. [ 2/4 presa al collo – 2/4 dislocazione istantanea – in caso, questa è la mia end ] What a master mind we have here. Azrael pensa che lei abbia fatto questo per mandarlo in prigione? Ammirevole! ma dovrebbe provare ad usare quel sigillo dell'empatia che ha per capire che non voleva arrivare di certo a questo: si fidava, a parte il ventre istintivamente in quell'atto di follia si fidava che non l'avrebbe uccisa, perché era una liberazione troppo semplice dalle sue sofferenze. Non ha idea di dove avrebbe colpito ma non immaginava fuori da ogni suo pensiero logico o folle che sia <perchè?...tu ....volevi uccidermi?> sorride con la voce sottile mentre gli stringe la gola. Una mano va verso quella di Azrael cercando di stringere il polso <davvero mi faresti questo regalo? ehehehe> un'altra incomprensione delle sue azioni. Perché dovrebbe ucciderla? lo ha detto chiaramente che non si sarebbero uccisi, <ho solo detto, colpiscimi, non è quello che volevi fare? non sta a me decidere cosa va colpito del mio corpo, se la mia faccia o il mio ventre urgh> la gola si stringe e per un certo senso annaspa. Non riesce a dire più nulla .Si è arresa e allora? per una volta nella vita lo ha fatto e sembra che per una volta abbiano capito che c'è un problema..un problema che l'avrebbe allontanata ulteriormente da chi la stava tenendo in vita in quel momento. La tecnica si attiva, viene scaraventata improvvisamente all'ospedale e li viene lasciata, come un sacco dell'immondizia. Sente le gambe cederle mentre guarda il vuoto davanti a se accorgendosi in ritardo dello spostamento. Confusa, si guarderebbe intorno girandosi su se stessa in completa confusione <dove mi trovo?> non segue più Azrael..[Byakugan liv IV attivo 29/100]