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con Raion

21:52 Raion:
 Tic, Tac, Tic, Tac è il suono dei tacchi a spillo che ticchettano con una certa distanza l'uno dall'altro, vuoi per l'altezza della persona che indossa tale scarpe, vuoi per il passo lento e ancheggiante. I capelli fluenti bianchi scivolano nella notte fresca del Tanzaku Gai o meglio in uno dei vicoli più isolati del Tanzaku. Un posto che sarebbe meglio evitare, sopratutto per una bella signora come lei in tutta la sua elevatura di due metri e tanta voglia di crescere, vestita con un trench rosso rivestito di viola, una cintura legata alla vita che mette in risalto il contrasto tra questa ed i fianchi. Occhiali da sole sul volto, seppure sia sera inoltrata, tacco nero non necessario e calze scure. Un boa rosa fa da girocollo contornando il volto come se fosse la testa di una ape regina. Labbra tinte di un rosso fuoco e perennemente tirate in un sogghigno, le mani con dei guanti in pelle nere. <ed ora, la fine e vicina> inizierebbe a cantare a voce bassa, continuando a camminare trionfante nel vicolo, quasi cercasse dei problemi. Il chakra attivo nel proprio corpo mentre altro verrebbe attivato. Una piccola quantità del suddetto flusso verrebbe spostata dalla base della bocca dello stomaco direttamente verso gli occhi. Compressa, controllata costantemente ed infine rilasciata dall'interno degli tsuba verso l'esterno, in modo da "corrompere" il bulbo occulare che, reagendo al flusso inizierebbe a scurirsi sempre di più iniziando ad intensificarsi ed a farsi grigio fino a diventare nero come la notte. Il passaggio allora risulterebbe breve e come gli occhi si trasformerebbero dietro gli occhiali in uno specchio nero e lucido, anche il proprio flusso di chakra di intensificherebbe nel colore fino a diventare completamente scuro. Nel mentre continuerebbe in tale processo di "trasformazione" la "donna" continua a cantare, alzando gradualmente il tono di voce. <ed ora affronto il verdetto finale> canterebbe con un certo tono gioioso anche se malinconico. [ch on - inntata Seiun III 97/100]

22:16 Raion:
 Cammina verso un palo afferrandolo con la mano destra, stringe la presa e lascia cadere il proprio corpo di lato, facendo perno sul piede sinistro in modo da compiere una piccola rotazione attorno a questo per abbracciarlo finendo con la gamba destra sollevata e il volto drammaticamente sollevato verso l'alto mentre continuerebbe a cantare. <amico mio, lo dirò chiaramente> spinge il peso indietro, aprendo le braccia, mostrando un sorriso affascinante, mentre con la sinistra scosta una ciocca di capelli, rimettendola al suo posto. <darò la mia dichiarazione, di cui sono certo> il tono si solleverebbe ancora di una tacca, come se avesse davvero intenzione di farsi sentire e avvertire qualcuno, o anche solo far incazzare la gente sbagliata, o giusta, dipende da come gira la testa di questa/o pazzoide, il/la quale, canta con voce profonda e..particolarmente maschile. <ho vissuto una vita piena>porta una mano al petto, recitando un sospiro malinconico prima di aumentare il passo verso dei sacchi dell'immondizia accatastati l'uno sopra l'altro <ho viaggiato in ogni luogo ed in ogni modo> inizierebbe a scalare tali sacchi dell'immondizia come se fossero dei gradini di marmo, stando attento a non cadere ma non curandosi più di tanto di quello che stesse facendo con tale spensieratezza <e molto più, molto più di questo....> starebbe già cantando a voce alta, tanto che potrebbe tranquillamente svegliare chi è andato a dormire a quest'ora o chi è all'interno degli abitacoli, pochi, ma non è detto <L'ho fatto a moooooooodoooo mioooooooo!!!> in questo crescendo aprirebbe le braccia, sollevando il mento, arrivando finalmente a cantare quasi volesse farsi sentire da tutta la tanzaku. [ch on - Seiun III 94/100]

23:40 Raion:
 Non gli importerebbe nulla di farsi sentire, ma davvero, nulla. Anzi, ha voglia di farsi sentire ancora di più, forse per questo da quel "palco" con i gatti che uluano ed i cani che miagolano alla luna il Seiun continua la sua serenata a se stesso. <Rimpianti, ne ho avuti diversi> continua con estasi mistica, cercando di scivolare verso il basso neanche quella pila di scarti fosse uno scivolo di neve <Ma comunque, troppo pochi per parlarne> si girerebbe nella direzione ove si troverebbe approssimamente il palazzo dell'Usokage distendendo drammaticamente il braccio sinistro in avanti e il destro piegato con la mano al petto Ho fatto ciò che dovevo. E l’ho portato a termine senza sconti> sorride trovando la cosa estremamente ironica mentre riprende a camminare velocemente Ho pianificato ogni traccia percorsa, Ogni passo attento lungo la scorciatoia....e soprattutto.... più di ogni aaaaltra cosaaaaaa....> prenderebbe un lunghissimo respiro a pieni polmoni, gonfiando il petto e sollevando il mento <L’ho fatto a mooooooooodo mioooooooo!> si stava davvero divertendo, in barba a chi potrebbe aprire le finestre e lanciargli una secchiata in testa: a suo scapito e pericolo, perché potrebbe aver tutta l'intenzione di fare un duetto. [ch on Seiun III 91/100]

01:12 Raion:
 La cosa dovrebbe aver generato un po' di caos e sopratutto gente che si lamenta, poco male, davvero: è da tanto che non se la spassava così <huhu> ma al momento deve andare a lavorare....lavorare, che bella parola. Non è un vero lavoro quello che fa, o meglio, non è un lavoro legale quello che fa, ma del resto che lavoro può mai avere un infanticida a sangue freddo? non certo il cuoco, non certo nel suo ristorante, come non può avere indietro la sua vecchia vita...o no? chissà, forse è arrivato il momento che lui smetta di scappare e che gli altri smettano di ignorarlo. Forse è arrivato il momento che lui si riprenda il suo posto e che lasci Madonna a dormire per un po' seppure sia stata la donna che ha salvato la sua vita e della quale non può più fare a meno, l'unica che ha permesso a questo di continuare ad amare se stesso e di rinascere in un certo senso dallo stato in cui vergeva. La sua Suiren tuttavia è morta, non si può cambiare e ancora non è stata vendicata. La sua bambina è morta e Madonna non potrà nasconderla per sempre <ah gioia mia> commenta tra se e se <la vita è bella anche da ricercati: la notte splende per noi e ne godiamo raccogliendo i frutti di ogni lavoro in qualche locale di dubbio morale> allunga il passo in direzione della strada principale senza guardarsi troppo attorno e salutando chi riconoscere il suo alterego, Madonna, per la strada, come se fosse una sorta di diva <ciao Carrrro, ti farai vedere oggi alla ruota huuuum?>. [ch on Seiun III 88/100]

02:19 Raion:
 La notte è lunga e la Ruota è attualmente il posto dove Raion/Madonna lavorerebbe per portare un po' di denaro in nero per sopravvivere. E cosa c'è di meglio che questo? lo ha già fatto sotto la guerra come copertura, lo fa ancora, per un'altro tipo di copertura. Entrerebbe dentro la ruota con fare quasi solenne. L'interno manca di decenza umana e non più di questo verrà descritto di quel luogo, ma è chiaro che Raion si muoverebbe con una certa disinvoltura mentre si di muove in direzione della matrona, la quale osserva e amministra <splendida serata non è vero? oggi chi mi ha richiesto?> domanda l'uomo mugugnando prima di rispondere successivamente < e chi è che vogliono? o meglio cosa vogliono?> domanda verso la donna con attenzione prima di annuire <ho capito, mi tolgo il trucco, tra dieci minuti sono pronto > si dirige verso le scale procedendo al piano superiore dove si trovano le stanze. Li, si chiude la porta alle spalle andando a togliersi il vestito ed il soprabito prima di togliersi buona parte del trucco lasciando solo un contorno occhi. IL giovane successivamente va a togliersi il trucco, rimanendo svestito se non con una sorta di...divisa interna. solo allora si stenderebbe sul letto della loggia aspettando il suddetto cliente. [ch on Seiun III 88/100]

20:45 Raion:
 Scivolando sul triclinio della stanza, si lascia cadere sospirando pesantemente, andando a incrociare le gambe, distendendosi sopra questo come se fosse una sorta di imperatore romano...un imperatore romano nudo, profumato e ingioiellato, insomma, imputtanito a dovere. L'unica cosa che si porta addosso oltre ad una miserevole copertura delle vergogne è una maschera di porcellana decorata e piumata con le penne di un pavone che coprono il retro della testa mentre davanti solo le labbra rimangono scoperte. Se ne sta li in attesa, quasi impaziente in effetti di iniziare a lavorare, in modo da poter finire prima per visitare la tomba della sua bambina con il suo pseudonimo Madonna. La porta si spalancherebbe lasciando spazio al cliente odierno <benvenuto signore alla ruota, sono qui per servirti al meglio delle mie possibilità> rilascia un sorrisetto divertito appena dice tale frase <vogliamo cominciare?> [end]

Giocata di puro intrattenimento per ricominciare a muovere il personaggio.