Giocata del 27/09/2018 dalle 15:17 alle 19:02 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Ingresso Dojo] Perché ha deciso di andare da sola a Oto? Sembrerebbe essere stata una scelta saggia e ragionata, nella quale la giovane Yakushi abbia scelto di risolvere da sola una questione che riguarda solo lei. Forse abituata ad agire sempre in questo modo, non conscia che alcune cose non riguardano propriamente solo lei, perché vive a stretto contatto con altre persone. Ha silenziosamente rifiutato l’aiuto di tutti per volercela fare con le sue sole forze. Non ha voluto compagnia. Non ha voluto nessuno con lei. Ha solo pensato di dover essere forte da sola, pensando forse a un qualche segno di debolezza in caso contrario. In realtà è stata solo sciocca… lì da sola nella tana del nemico che ha il nome di Otsuki, ma ormai non può tirarsi indietro. Il suo solito kimono dal colore rosso scarlatto del sangue avvolge il suo corpo, lo ha scelto per la partenza senza nessuna particolare ragione. Un kimono corto, che le arriva a circa metà delle cosce. Il tessuto dalla tinta unita è ornato da dei motivi floreali dai colori nero e dorati, i quali abbelliscono l’indumento senza sembrare troppo pacchiani. E’ chiuso in vita da una fascia dorata sulla quale vi è la placca in metallo del coprifronte di Kusa, con relativo simbolo ovviamente. Al di sotto indossa dei pantaloncini neri ed attillati, ma dal tessuto elasticizzato, che le arrivano fino a poco prima delle ginocchia. Non indossa nessun tipo di fasciatura, dunque sono visibili le cicatrici e le bruciature presenti su ogni centimetro di pelle dal collo in giù. I capelli raccolti permettono che si veda la scritta “E-001” scarnificata col ferro e col fuoco nella sua carne, incisa dietro al collo. Uno chignon elegante che raccoglie quella cascata corvina, lasciando solo due ciocche laterali al volto libere di ricaderle in avanti sulle spalle, incorniciando il viso pallido facendo infine risaltare i gialli occhi. Il porta kunai e shuriken alla coscia destra, e il porta oggetti allacciato alla vita, dietro la schiena. Ovviamente sul kimono non manca il simbolo del clan Yakushi che porta con orgoglio, sia sul davanti a livello del cuore, che sulla schiena fra le scapole. Poco più che una bambina in crescita, ormai alle porte dell’adolescenza anche se ormai pare averle già spalancate, il fisico infatti per quanto minuto e secco sta prendendo delle forme femminili anche se appena accennate. Passo lento e controllato, passi che la portano nei pressi del Dojo degli Yakushi presente lì a Oto, dove, ne è certa da quanto le aveva detto Otsuki, li sotto c’è il laboratorio dove è nata, o meglio dove è stata creata, con annesse tutte le informazioni su se stessa e il progetto, che cercava. Il cuore pulsa in maniera esagerata ma non può lasciarsi andare alle emozioni proprio adesso. <La biblioteca.> sibila guardando l’entrata e coloro che dovrebbero esserci di guardia all’entrata, ed è proprio a questi ultimi che chiederebbe il permesso di entrare, non essendo lei di Oto, ma essendo comunque una Yakushi probabilmente non dovrebbe essere un problema per lei fare il suo ingresso nel Dojo. Se ci fosse riuscita si guarderebbe intorno non avendo la minima idea di dove potrebbe essere la biblioteca, stanza nella quale, sempre a seconda di quanto detto da Otsuki, dovrebbe esserci il passaggio che dovrebbe portarla al laboratorio. Scuote la testa, non è comunque quello il suo obiettivo per il momento, ma solo la ricerca di qualche libro che possa aiutarla a trovare informazione su Manda e i serpenti. Qualcosa anche sul soggiorno di Orochimaru a Oto e le sue tecniche. Con rispetto si muoverebbe alla ricerca di qualcuno che possa indicarle la biblioteca o in alternativa sarebbe lei stessa ad avviarsi verso di essa. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro] [Biblioteca Dojo] Se fosse riuscita a trovare la biblioteca, allora ci entrerebbe senza alcun problema, facendo al massimo qualche cenno di saluto nel caso ci sia o meno qualche persona presente. Nel frattempo non guasta mai memorizzarsi un po’ il luogo, come sia strutturato e cosa insomma ci sia intorno a lei. Come sempre cerca di memorizzare e fare tesoro di ogni cosa che i suoi vedono. La giovane Chunin andrebbe quindi a iniziare ad osservare i vari scaffali e le varie mensole, iniziando a ricercare i libri che potrebbero fare al caso suo. Non ha fretta nella ricerca, del resto può prendersi tutto il tempo che vuole e farebbe scorrere lo sguardo sui vari titoli scritti ai lati dei libri messi in perfetto ordine. Innanzitutto forse sarebbe bene iniziare dalla storia del villaggio e del clan, pensando che forse essendo nel cuore degli Yakushi, possa trovare qualche informazione in più. Così come a Konoha e al Dojo a Kusa, ricercherebbe libri su Orochimaru, magari trovandosi nella culla del clan avrebbe potuto trovare qualcosa in più rispetto che a Konoha o al Dojo a Kusa. Dunque prenderebbe un paio di libri che tra tutti attirerebbero la sua attenzione: un libro su Orochimaru, se mai fosse riuscita a trovarlo, e un libro sulla storia del clan. Sempre ovviamente se fosse riuscita nella sua iniziale ricerca, andrebbe a ricercare un tavolo abbastanza isolato e tranquillo al quale avvicinarsi e sedersi senza indugiare oltre. Lentamente andrebbe a sedersi e a poggiare i libri trovati alla sua destra, iniziando a prendere il primo inerente a Orochimaru e metterlo di fronte a sé sul tavolo per iniziare la lettura. <Iniziamo con questi, poi vedremo.> sussurra ancora una volta un flebile sibilo, come se ancora parlasse con Mirako ma ormai ella è ritornata al suo posto da tempo. Inizierebbe ad aprire il libro e a leggerne l’indice per farsi un’idea generale di quello che il libro potrebbe offrire sul Sannin. Ovviamente oltre alla sua storia, che spera essere più ricca qui a Oto, spera come al solito di trovare qualche informazione sui suoi animali da richiamo: i serpenti. Lentamente inizierebbe a sfogliare le pagine e a far scorrere lo sguardo parola dopo parola immergendosi completamente nella lettura nel tentativo di ricavare non solo quante più informazioni possibili, ma anche un minimo cenno sui serpenti che possa aiutarla. Certo… se avesse accettato l’aiuto di Otsuki sarebbe forse stato tutto più semplice, ma non ha avuto, e mai ne avrà, l’intenzione di accettare. Meglio smetterla con determinati pensieri e pagina dopo pagina sfoglierebbe quel primo libro. Lo sa che sta cercando ogni volta cose ridondanti, ma preferisce essere così metodica piuttosto che frettolosa... non si sa mai del resto, potrebbe aver fortuna. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]La biblioteca è deserta quest'oggi. Nel Dojo qualche Yakushi passeggia con aria schiva e sguardo sottile aggirandosi per le stanze che compongono l'edificio, tuttavia all'interno della camera ricercata da Kouki non pare esserci nessuno a stuzzicar i suoi sensi. Indisturbata, entra all'interno della biblioteca che noterà essere modestamente fornita, non particolarmente ampia. La maggior parte dei volumi in essa contenuti riguardano ovviamente Orochimaru e la sua storia, nonché la storia della nascita del clan, la storia dello stesso e la sua evoluzione nel tempo fino a giungere ai giorni nostri. Ci sono anche saggi e volumi dedicati ad altri famosi Yakushi che sono vissuti ad Oto durante e dopo l'epoca di Orochimaru, come ad esempio il suo fidato compagno Kabuto o l'attuale capoclan Kunimitsu succeduta ad una donna di nome Arachimaru di cui ancora qualcuno ha memoria. Kouki inizia la sua lettura su quel libro raccolto e incentrato sulla figura del leggendario Sannin del Suono e quasi non s'avvede del tempo che scorre, della luce che varia fuori dalle finestre. Soprattutto non si rende conto della presenza che va unendosi alla sua all'interno di quel luogo. < Lo sapevo che avresti continuato a cercare fra questo inutile ammasso di pagine. > La voce roca, maschile, si abbandona ad una leggera risatina. Il tono par essere tranquillo, quasi divertito nel modo in cui pone quell'osservazione fine a se stessa. Rialzando lo sguardo dal volume posto sotto i suoi occhi, Kouki potrà notare la figura di Otsuki in avvicinamento verso di lei, verso il tavolo ove si è accomodata. < Permetti? > domanda l'uomo una volta raggiunta la sedia posta di fronte alla bambina, senza neppure attendere una sua risposta prima di sedersi davanti a lei. < Credi davvero che il grande Orochimaru abbia lasciato scritto a qualcuno come trovare una delle sue più portentose armi? > le domanda, con sincero interesse, inclinando leggermente il capo nell'osservare la chuunin negli occhi. [ Ambient ]
[Biblioteca Dojo] Continuerebbe a leggere senza farsi distrarre da niente e da nessuno, sguardo serio e concentrato, labbra serrate in un’espressione da perfetta studiosa, assorbendo come una spugna quante più informazioni possibili anche se magari le ha già lette e studiate molte altre volte. Dopo quei libri ovviamente cercherà anche qualcosa di inerente solo alle evocazioni e ai serpenti, anche nel profondo inizia a dubitare di poter trovare qualcosa, una piccola e leggera frustrazione che è appena nata in lei. Passo dopo passo, con calma, ogni pagina verrebbe letta e sfogliata, prendendosi tutto il tempo a sua disposizione e scacciando da lei il pensiero di poter incrociare lo sguardo con Otsuki. Si dedica anima e corpo a quella ricerca cercando di non tralasciare nulla. Il tempo scorre man mano che lei sfoglia quelle pagine, ma non tiene molta cura di esso non avendo nessun limite di tempo e lascia quindi che il sole faccia il suo corso cambiando la luce del luogo. Si perde tra quelle pagine probabilmente non trovando nulla di quanto sta cercando e tale frustrazione la porterebbe a mordersi il labbro inferiore di tanto in tanto. Fino a quando almeno non sente una voce fin troppo famigliare, roca e maschile, con quella sua inconfondibile risata. Bhe, le probabilità erano molto alte in effetti, ma che finisse con l’incontrare subito Otsuki è proprio una grande sfiga. Assottiglia lo sguardo e lo solleva lentamente per andare a puntarsi verso l’uomo, il quale riesce sempre a suscitarle orrore e disgusto anche solo a guardarlo. Resta immobile la sua figura, rigidi i muscoli e tese le orecchie a captare le sue parole e nemmeno prova a fermarlo quando egli si fa i suoi comodi, prende e si siede di fronte a lei. Smorfia di rabbia e disgusto si dipinge senza problemi sul suo viso, ben consapevole che al momento lui ha ragione. Lei sta sbagliando qualcosa nella sua ricerca, ma non sa cosa, non sa cos’altro cerca ma soprattutto dove cercare. <Tecnicamente non è un’arma che appartiene a lui. Presumo che Manda e i serpenti esistessero tempo prima di lui… lui ha solo trovato il modo di ottenere il loro favore. Li ha trovati.> fa spallucce e appoggia la schiena alla sedia fingendosi calma e rilassata. Non vuole dare l’impressone di essere nervosa come in realtà è, non vuole concedere a lui un certo piacere. <E se li ha trovati da qualche parte deve aver sentito parlare di loro, o aver letto di loro. Per questo cerco nei libri.> risposta alquanto semplice e banale, ostenta tranquillità e tutto lo schifo che prova per l’uomo che ha di fronte. Lancia occhiate fugaci intorno a sé, che tradiscono quella sua calma, come se cercasse qualcuno lì vicino o più semplicemente, come al solito, studia le vie di fuga più probabili e veloci. Vorrebbe solamente alzarsi da lì e andarsene, ma come al solito è inchiodata dalla paura e sa che il livello di forza e abilità tra loro due è ben ampio. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]Dalle finestre filtra una luce rossastra che si riflette sulla superficie scura del tavolo in ebano, sulle librerie antiche e solide, sulle coste di volumi e libri rimasti in attesa per anni. Otsuki l'osserva scrutando ciò che si cela dietro l'espressione della piccola Kouki andando ad afferrare il volume a lato della ragazzina per leggerne il titolo mentre le parole della Yakushi escono quasi sibilanti dalle sue labbra sottili. < Mh-mh. Certo. > commenta quasi con tono di scherno riponendo il libro sul tavolo in direzione della ragazza. < Dici così ma i libri che prendi in considerazione parlano di lui. O del clan. > le fa notare con tono tranquillo, saggio, alzandosi allora con le mani dietro la schiena, muovendo qualche passo verso la libreria di fianco ai due. < Qual è l'obiettivo della tua ricerca? > le domanda rivolgendole ora serio e quasi severo lo sguardo. < Sai, è sempre stato un tuo problema, un tuo limite questo, Kouki. > commenta poco dopo l'altro quasi con tono stanco. < Ti prefissi degli obiettivi ma sei così concentrata su quelli da mettere poca attenzione sulle tappe necessarie a raggiungerle, come se la cosa difficile sia il tuo obiettivo in sé e non il percorso che compi per realizzarlo. > spiega Otsuki prendendo una breve pausa. < Il tuo obiettivo è diventare più grande di Orochimaru. Per farlo hai bisogno delle sue evocazioni. Ma nella tua mente l'obiettivo non è trovare Manda: è seguire il percorso di Orochimaru. Così facendo non arriverai da nessuna parte. > Si ferma trattenendo il respiro per poi scuotere appena il capo e quindi tornando a guardarla con fare più calmo. < Immagino che parte della colpa sia anche mia. Non ho potuto insegnarti tutto come avrei voluto. Ti ho lasciata andare per troppo tempo prima di tornare a prenderti e quella gente ti ha distolto dal tuo obiettivo... ha corrotto la tua istruzione. > Sembra quasi mortificato per questa eventualità, nel sguardo par quasi brillare una scintilla di colpevolezza. < Ma non è troppo tardi. Posso ancora insegnarti. Posso ancora guidarti verso la tua strada... > Un passo. Un altro. Ed eccolo raggiungere il fianco della ragazzina, in piedi alla sua destra, con una mano a carezzarle i capelli corvini con un incedere tanto lento da apparir quasi premuroso. < Sai che io posso portarti più in alto di quanto potresti mai sperare. Lascia che ti aiuti-- Kouki. > Sembra quasi tentennare, ma alla fine pronuncia quel nome. Quella parola per lui priva di senso o significato, quell'identificativo rubato e che non appartiene per niente alla sua creazione. [ Ambient ]
[Biblioteca Dojo] Sa perfettamente che sta sbagliando qualcosa ma non vuole darlo a vedere, quindi incrocia le braccia al petto e osserva l’uomo come se volesse avvelenarlo con il solo sguardo. Lui prende il libro, ne legge il titolo… sa già cosa avrà da ridire ma non dice nulla, lo lascia parlare. <Lo so perfettamente di cosa parlano, li ho presi io.> il suo tentativo di rimanere calma e controllata sembra svanire man mano che procede quell’assurda conversazione, facendo trapelare il suo nervosismo dai sibili acidi che pronuncia. C’è solo astio verso quella persona. <Sto cercando di fare passo per passo. So benissimo che devo cercare i serpenti, ci arriverò.> ma non ha voglia di spiegare il suo metodo di ricerca proprio a lui, che diamine. A Konoha aveva cercato la storia di Orochimaru e poi solo dopo qualcosa sui serpenti, e non aveva trovato nulla. Stessa cosa ha voluto fare al Dojo a Kusa e ora vuole riproporre la cosa anche qui a Oto. Non ha fretta. <Dopo questi libri avrei cercato qualcosa incentrato sui serpenti e su Manda.> pronuncia anche se non deve certo giustificarsi con lui… e allora perché lo sta facendo? Secco è il sibilo che esce sinuoso dalle sue labbra e le mani si stringono attorno alle proprie braccia incrociate al petto. Quando l’uomo si alza tuttavia lei non può certo rimanere tranquilla e la schiena si scosta dalla sedia e cerca di posare i piedi per bene sul pavimento per avere un stabile appoggio per una eventuale fuga. Ogni suo singolo muscolo è rigido e teso, gli occhi non lasciano nemmeno per un secondo la figura di Otsuki che blando cammina e parla rivelandole cose… forse corrette. Per quanto non voglia darlo a vedere, ne prende atto e riflette seriamente su quelle parole, andando a pensare che forse si è posta degli obiettivi non corretti per la situazione. L’espressione seria e attenta si contrae in una smorfia frustrata nel sentirlo parlare, irritata dal fatto che proprio delle sue parole le stiano ponendo dei dubbi. In seguito lo lascia blaterale sul suo ruolo mancato di maestro, poverino, e sulla sua così detta istruzione corrotta… non lo ascolta nemmeno. Però quando lui si avvicina e sente la mano sui suoi capelli è decisamente troppo. La ragazzina scatterebbe in piedi come se fosse stata punta da un calabrone e lesta cercherebbe di scostare quella mano dal suo capo con un gesto del braccio destro. Brividi gelidi le percorrono la schiena e l’adrenalina fa battere il suo cuore permettendo a quella silenziosa malattia di percorrere velocemente il flusso sanguigno e raggiungerle il cervello… iniziando ad avvelenarlo. La testa inizia a pulsare dolorosamente e la smorfia di rabbia e disgusto diviene anche leggermente dolorante. <Non. Toccarmi. Più.> scandisce in un sibilo soffiato contro l’uomo, stringendo i pugni e fissandolo gelida. Il suo aiuto però… quanto le farebbe comodo? Un sacco. Potrebbe anche pensare solo di far finta di accettarlo per sfruttarlo e basta… non sarebbe lecito dopo tutto quello che lui le ha fatto? Ma riuscirebbe davvero a fingere dopo tutto quanto? Non lo sa. <Sai, cosa? È davvero solo colpa tua. Per tutto. E ora piangi perché altri secondo te mi hanno corrotto. Bhe, se tanto ci tenevi avresti dovuto fare maggiore attenzione e trattarmi meglio. O avresti dovuto premurarti che io non venissi mai a conoscenza dei miei stessi sentimenti.> fare in modo che rimanesse apatica come una volta insomma, quante volte aveva desiderato tornare a quel tempo? Quando i sentimenti erano ancora sepolti e sconosciuti, quando ancora non poteva rimanere ferita. Pronuncia queste parole quindi cercando un modo per oltrepassarlo, per mettere maggior distanza fra lei e lui e in funzione di ciò cercherebbe di compiere qualche passo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]Una risatina sommessa fuoriesce dalle labbra dell'uomo disperdendosi nella biblioteca vuota. La stanza non è abbastanza ampia da ricreare un rimbombante eco, soprattutto considerando quanto sia piena di scaffali e volumi per quasi la sua interezza. < Lascia che ti dia un suggerimento: non troverai niente su Manda se non qualche citazione sporadica qua e là. > sogghigna lui assottigliando lo sguardo. < Le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo possono essere divise in due categorie: i primi non sono sopravvissuti abbastanza per raccontarlo, i secondi hanno stranamente strappato un accordo con lui e farebbero di tutto per non infastidirlo. Compreso rivelare pubblicamente -per esempio su un libro, indizi su dove trovarlo. > Si stringe nelle spalle con una rapida scrollatina: < Non è un tipo molto socievole. > quasi a voler giustificare la cosa. Tuttavia quando Kouki si alza di scatto andando a scacciare la sua carezza, l'espressione fino a quel momento incrollabile di Otsuki si affila portandolo a ritrarre la mano e schioccare irritato la lingua contro il palato. < Non ho potuto starti accanto a Kusa, non capisci? > domanda quasi oltraggiato. < Se ti avessero trovato avrebbero cercato di eliminarti: eri un progetto che non volevano portare avanti. Ho dovuto nasconderti per salvarti la vita! Tempo dopo sono tornato ad Oto perché non posso permettermi di essere un fuggitivo e ho detto loro di essermi sbarazzato di ogni mio prototipo ed ogni ricerca. Hanno smantellato il mio laboratorio e cercato ovunque per Oto possibili nascondigli che potessi aver creato per te. Alla fine mi hanno creduto e mi hanno concesso una seconda possibilità: non avevo infranto la legge, conducevo solo un esperimento non autorizzato che per quanto ne sanno è stato fermato ed eliminato. > spiega lui fissando la ragazzina negli occhi. < Ti ho donato la vita, mi sono assicurato che continuassi a vivere e sono venuto a cercarti più e più volte per riportarti con me, per realizzare quello che è anche un tuo sogno. > muove un passo per bruciare la distanza che s'era insinuata fra loro, senza però fare alcun movimento avventato. < Nonostante ogni rifiuto, ogni offesa, sono tornato. Torno sempre. Non mi arrendo. > continua in quello che sembra un discorso sensato ma con una sfumatura malata di sottofondo. < E' più di quanto molti altri abbiano fatto per te, o sbaglio? > Raido l'ha abbandonata senza voltarsi indietro, senza nemmeno il coraggio di dirle addio guardandola negli occhi. Fumiko è sparita, lasciandola sola per proteggere quella bambina che l'ha sostituita. Kaori ha accettato la sua lettera d'addio senza cercare nemmeno di venire ad Oto a cercarla. < Sono davvero convinto di aver sempre agito per il tuo bene. Ma adesso potrebbe essere diverso. Adesso sei più consapevole, più grande: sei cresciuta. Potremmo collaborare senza bisogno di punizioni. Non sei più una bambina, no? > prosegue il suo discorso quasi tentatore, rimanendo a labbra schiuse come in febbrile attesa d'un minimo cenno da parte della chuunin. < Permettimi di aiutarti. Collabora con me. Insieme possiamo realizzare il nostro sogno come individualmente non riusciremmo mai. Persino Orochimaru non sarebbe arrivato ad essere la leggenda che è diventato se non fosse stato istruito personalmente dal Terzo Hokage... > mormora Otsuki andando solo ora a sollevare la destrorsa per porgerla verso di lei. < Vieni con me... > un ultimo sussurro, prima di lasciare interamente a Kouki la parola. [ Ambient ]
[Biblioteca Dojo] E’ innegabile che Otsuki ne sappia molto più di lei e di chiunque altro riguardo a Manda. Più lui parla, meno lei sa trattenersi, ed è per questo che non appena finisce di ascoltare quanto a da dirle su Manda e sul fatto che non troverà niente di scritto su di lui, le labbra si muovono senza ragione e va a rispondergli. <E allora tu come lo hai trovato Manda?> sbotta contro di lui in una esplicita richiesta di aiuto però. Chiede a lui come fare nonostante si sia sempre rifiutata di accettare il suo aiuto, e qui cara la piccola Yakushi, cade in contradizione. Ma se ne accorge, tanto che si morde il labbro inferiore e l’espressione si fa più stizzita che mai. Non è possibile che ci stia cascando, e non è possibile che tutto quello che dica in un certo senso le appaia logico e chiaro. Lo sa che il suo interesse era ed è malato, lo sa che per quanto lui possa metterla giù nel migliore dei modi, la sua rimane una storia falsa e morbosa. L’ha protetta, le ha permesso di sopravvivere, le ha dato la vita ed è sempre tornato a cercarla… oh, si, messa così sembra proprio un padre amorevole e lei la figlia senza cuore. Ma sa che così non è. Ognuno qui fa i propri interessi, lei i suoi e lui i propri, ne è consapevole… eppure perché le sue parole sembrano tanto convincenti? La promessa che non ci saranno più punizioni e torture, lei otterrebbe ciò che vuole anche se significherebbe farsi sfruttare da lui. Però questo potrebbe non avvenire se sarà lei a sfruttare lui, no? Apprendere abbastanza, raggiungere la forza tale per poi rivoltarsi contro di lui e ucciderlo una volta per tutte. Lui è sempre lì, a desiderarla più di altri… pensare a Raido non vuole nemmeno più farlo, Fumiko e la sua bambina, sua madre Kaori e il suo compagno tanto amato e i figli di lui. Dopo tutto lei stessa ha scritto di voler andare da sola a Oto per non pesare a loro, perché avevano già tante altre cose alle quali pensare essendo così importanti nel villaggio… odia sentirsi in questo modo, odia quando il dubbio del sentirsi un’estranea torna a divorarle l’anima. Stare a Konoha quando il suo posto è a Kusa… illudersi di poter avere una mamma alla quale effettivamente è stata imposta da Raido. E ora si che pensa a Raido. Le mani vengono portate alla testa, le dita a intrufolarsi tra i neri capelli, li stringe. Forte. Chiude gli occhi in un’espressione di dolore. Il cuore piange e si strazia, soffre dalla stanchezza e la malattia che le corrompe il sangue e la testa aumenta l’intensità di quel dolore fisico. <Niente… punizioni. Non mi toccheresti più? E cosa ci guadagneresti?> lei otterrebbe il potere e quello che vuole, ma lui in definitiva cosa ci otterrebbe nel renderla potente? Potrebbe prendere quella scelta, potrebbe fare solo finta di accettare il suo aiuto… si, potrebbe farlo, potrebbe fingere. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]Un sorriso trionfante -piuttosto malcelato- si mostra sulle labbra del genetista quando la domanda di Kouki viene sbattuta così violentemente fra loro. Lui ruota il busto totalmente in sua direzione, la guarda, e quindi smuove le rosee. < Cos'è Manda prima di essere un'evocazione? > domanda lui senza ancora dare una risposta chiara e precisa. < Un serpente. Che tipo di serpente? Che habitat predilige? > domande, piccoli ma preziosissimi indizi che lui le getta sotto gli occhi, come mollica di pane. < In che luogo corrispondente ad un habitat ideale potrebbe nascondersi un serpente così grande? > domande che iniziano a delineare il cammino che la ragazzina stava tanto disperatamente cercando. Non le dà una risposta chiara, diretta. Non le fornisce su di un vassoio d'argento la soluzione al suo problema: le fornisce indicazioni, la indirizza sulla giusta strada, ma poi starà a lei seguire il cammino, trovare la risposta. E lui sa, *sa*, che è perfettamente in grado di farcela. Lascia che lei pensi, rifletta sulle sue parole: non solo sulle sue indicazioni ma anche sulla sua proposta. Tace, nervosamente, senza mostrare alcun cenno di tentennamento rimanendo con la mano tesa in direzione di lei. La chuunin sembra sofferente ma Otsuki non dice altro, non aggiunge altro. La osserva, semplicemente, fino a quando non è lei a porre quelle domande che lo portano a sfoderare un sorriso al tempo stesso esausto e febbrile. < La realizzazione del sogno di una vita. La creazione di un nuovo Orochimaru. Il ritorno sulla terra del nostro Signore... > la sua voce è adorante, lo sguardo brillante. Si perde per qualche attimo nella contemplazione di quella possibilità prima di tornare a guardare Kouki per quello che è davvero, la ragazzina che potrebbe realizzare o distruggere il suo sogno. < Cosa decidi? > domanda allora tendendo, ancor di più la mano verso di lei, il palmo rivolto verso l'alto.[ Ambient ]
[Biblioteca Dojo] Pare che le vengano poste domande abbastanza ovvie… che sia un serpente è assodato, ma non credeva di poter trovare Manda semplicemente andando nell’habitat ideale di un serpente. E’ colpa sua, non ci aveva pensato, o meglio si, ma aveva tolto quella opzione fin da subito. Sospira sentendosi decisamente stupida. <Informarsi sui serpenti, pensare come dei serpenti.> un passo indietro, basta voltarsi e ripercorrere qualche passo giusto per poter riorganizzare il lavoro ed osservare il tutto sotto un’altra prospettiva. Non vuole nessuna risposta precisa e dettagliata, le sono bastate quelle domande per iniziare a riflettere su un altro tipo di percorso. Potrebbe benissimo finirla qui allora, prendersi quelle risposte e continuare da sola ma quel dolore che la tormenta non le permette di pensare in maniera logica… quei sorrisi trionfanti non li vede, non nota il suo sguardo ne tanto meno lui stesso, troppo presa dal dolore che sente alla testa per via dell’infezione, troppo presa dal dolore che ancora una volta sente dentro di lei. Non le piacciono comunque le sue parole, non ha intenzione di essere un nuovo Orochimaru, ma di essere se stessa e superarlo, ma si… le interessa avere tanta fama e importanza per essere la guida di qualcuno. Potrebbe servirgli davvero il suo aiuto ma potrebbe anche cacciarsi nei guai per questo… ma tutto torna a quello che potrebbe fare: fingere. Le mani lentamente vengono tolte dalla testa, le braccia finiscono ancora per incrociarsi al petto come se si volesse abbracciare, e fissa con dolore e freddezza quella mano che ancora le viene tesa. Ancora una volta. Per quanto malato e morboso lui è sempre stato lì per lei… forse dovrebbe semplicemente accettarlo, tanto cos’ha da perdere? Chiude gli occhi. Ha tanto da perdere in realtà, ma ora come ora è innegabile che le serve effettivamente il suo aiuto, potrebbe farcela anche da sola, è vero, ma lui potrebbe ostacolarla e lei dovrebbe dipendere dall’aiuto di qualcun altro, come al solito. Come pensato poco prima può fingere di accettare il suo aiuto e poi voltargli le spalle una volta che avrà imparato tutto da lui. Semplice, efficace e sicuro. La mano destra viene tesa e andrebbe ad afferrare quella di Otsuki, e con forza soffoca i brividi e il disgusto, per andare a ricreare un sottile sogghigno. <Va bene. Ma non devi più toccarmi.> questo è quello che le preme di più in assoluto, e spera con tutto il cuore che lui non comprenda il gioco della ragazzina perché allora si che sarebbe nei guai. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]Annuisce alla riflessione della ragazzina senza aggiungere altro, osservando interessato lo sguardo attento della chuunin nel momento in cui le sue sinapsi si mettono all'opera ed iniziano quel rapido processo cognitivo. Kouki pensa, riflette, ragiona e la sabbia scivola e scorre nell'eterna clessidra del tempo. Tic. Tac. Tic. Tac. Rimangono sospesi in una frazione d'istante, entrambi, nella straziante attesa d'una risposta che avrebbe cambiato le loro vite. Quella mano tesa non trema fra loro, nessun suono, nessun movimento spezza l'inesorabile quiete di quel momento. Occhi negli occhi, l'uno di fronte all'altra e solo il loro respiro a diffondersi nella camera. Kouki fa la sua scelta e nello sguardo di Otsuki compare una viva scintilla di sorpresa e gioia. La ragazzina pone la sua condizione e proprio mentre la sua mano sta per accettare quella di Otsuki... questa viene meno. Il movimento è tanto rapido che quasi la blocca sul posto prima che l'istinto possa prendere il controllo. La mano dell'uomo percorre un movimento a semicerchio verso l'esterno, verso l'alto con le dita strette e tese fra loro, il lato della mano ben rigido diretto verso la sua testa. Un solo istante di tempo che si dilata e protrae allo spasimo durante il quale Kouki capisce che ha fatto la scelta sbagliata. Ma è la consapevolezza di una sconfitta schiacciante: il lato della mano colpisce con precisione chirurgica la tempia privandola dei suoi sensi. La botta è tanto repentina e decisa da stordirla prima ancora di farle percepire il dolore. Kouki oscilla pericolosamente in avanti finendo -come aveva sempre temuto, fra le braccia del lupo cattivo. O meglio, fra le spire del suo serpente tentatore. Otsuki la prende in braccio mostrando un sorriso folle e trionfante: < Non ne avrò più bisogno, ben presto. > mormora grondante compiacimento prima di uscire dalla finestra e lasciarsi il Dojo alle spalle. [ END ]
[Biblioteca Dojo] La triste storia della piccola vipera che voleva prendersi gioco del cobra velenoso. La giovane Yakushi voleva fare il suo gioco, imparare da lui per poi voltargli le spalle, aveva paura di essere scoperta, ma in realtà non ce ne sarà bisogno a quanto pare. Lui l’ha ingannata fin da subito e lei è stato tanto sciocca da credere di potergliela fare, a quanto pare ha peccato di superbia e orgoglio, ma di certo l’unico motivo di tale gesto non può che essere la voglia di Otsuki di prenderla in giro… perché avrebbe potuto colpirla anche prima, ma ha apposta aspettato che la ragazzina facesse la mossa sbagliata, farle credere di avere la situazione in mano quando invece non era così. Quando la mano viene ritirata infatti, la bambina ha davvero poco tempo prima di elaborare quanto stia succedendo e forse non riesce nemmeno a vedere il movimento repentino dell’uomo mentre cala la mano sulla sua tempia. Si accorge troppo tardi di essere stata gabbata, non ha nemmeno il tempo di dire qualcosa, a malapena il suo sguardo fa intendo ad esprimere rabbia e paura. Troppo piccola ed insignificante, velocemente perde i sensi e il nero prende possesso della sua vista e della sua mente, le forze vengono meno, la coscienza si allontana sempre più dal suo corpo. Si sente leggera ed è come se avessero posto fine a un’assurda sofferenza, nell’ultimo istante di consapevolezza si rende conto che il suo errore è stato a monte, il giorno in cui ha scritto quella lettera, il giorno in cui ha preso in mano la penna. Troppo tardi per pentirsi, non le resta che sperare in una rivalsa futuro. Nel giro di un attimo si ritrova priva di sensi fra le braccia del boa constrictor, il quale l’avvolge tra le sue spire e nulla lei potrà per divincolarsi. [End]