Una lettera è arrivata alla porta della camera ove alloggia la giovane Yumiko, reduce dalla sua fyga dai samurai. Non era ben precisata la motivazione per cui è stata convocata all’Accademia a fare l’esame pratico, ma quel che è certo, è che era una convocazione piuttosto urgente. Per questo la ragazza, dopo aver impastato consuccesso il proprio chakra, si è diretta proprio lì, alle porte dalla palestra dell’Accademia, per incontrare un sensei incaricato di esaminare le di lei capacità. La palestra si presenta spoglia e si sviluppa su una pianta quadrata di dieci metri per dieci. Al centro di essa, in palese attesa, vi è un uomo alto poco meno di un metro e ottanta, dal crine biondo rasato solo su un lato ed un ciuffo molto più lungo che scivola sull’altro versante del capo. Indosso ha il giubbotto verde militare tipico dei chuunin e gli occhi verde scuro puntano immediatamente su Yumiko quando ella si palesa alle porte della sala. Quel che si può evincere sullo stile di combattimento dell’uomo è che è quasi idntico a quello professato dalla ragazza. Egli, infatti, porta con sé un porta kunai pieno delle rispettive armi, oltre che qualche shurikeed un fodero contenente quella che, per conoscenze, la ragazzina potrà capire essere una wakizashi. < Benvenuta e buiongiorno. Io sono Oniruka e sono il sensei che oggi dovrai affrontare per essere accettata in quanto genin della Foglia. > Pronuncia in modo solenne, dandole tacitamente il permesso di entrare < So chi sei, quindi abbandoniamo le presentazioni e passiamo all’azione. Ovviamente… prima le signore. > E si esibisce in un piccolo inchino con la mano volta verso di lei, per darle il permesso di attaccare. [ Distanza: 5 metri ]
Il suo saluto non attende troppo una replica. Il ragazzo, ora ben visibile, data l'adattamento al nuovo livello di luce, si erge statuario al centro della sala, vestito con lo stretto necessario ed armato di buon grado. La cosa che subito colpisce la giovane è la presenza di una seconda wakizashi, oltre la propria, il ché la porterebbe a sorridere, arricciando le rosee, prima di riprender a camminar, o meglio... La destrorsa andrebbe a impugnar l'elsa della wakizashi, sfodernandola e tenendone l'estremità verso il suolo, per poi, accelerando il passo in linea retta, andando a compiere uno scatto fino a giungere ad una distanza di cinquanta centimetri dal suo avversario, per poi, con un fendente obliquo, da destra a sinistra, andrebbe a sferrare un attacco all'altezza del manico della wakizashi avversaria, così, in caso il piano abbia successo, ferir la mano con la quale l'uomo dovrebbe essere portato a maneggiarla. Tipicamente la si porta al fianco opposto rispetto alla mano principale o, come la giovane, dietro il fianco della mano primaria, così da aver una più semplice manovra di estrazione. Questo attacco non sarebbe mirato a danneggiare il suo avversario, ma semplicemente ad impedirgli di estrarre l'arma, volendo mantenere, in teoria, un margine di supremazia. Ferendo la mano principale, inoltre, dovrebbe anche comportare la difficoltà a lanciar i kunai o shuriken, o almeno, una difficoltà a correlazionare mira e l'atto stesso del lancio. Se questo non bastasse, la tecnica avrebbe un ulteriore scopo: far comportare una manovra evasiva o difensiva, ma questo porterebbe la giovane a conoscenza delle capacità atletiche del suo avversario/sensei, così da elaborare, in seguito, piani efficaci contro la propria 'preda'.[chakra on][equip: invariato][turni: 1/4 spostamento 5 metri - 2/4 fendente]Il biondo permane con gli occhi verdi puntati sulla ragazza che, in risposta al proprio invito di dare il via alle danze, porta la destrorsa sulla wakizashi per iniziare uno scatto verso di lui. Sbuffa sonoramente dalle narici per, poi, tentare di intuire le intenzioni della giovane. La mancina, la sua mano non principale, scivola in direzione del portakunai, estraendo proprio una di queste armi per portarla sulla traiettoria della wakizashi di Yumiko per dfermare la corsa della sua lama a metà, prima che possa arrivare al proprio corpo. Incrociando ora il braccio destro col sinistro, ancora teso nell’atto di parare il colpo, porta lamano libera sull’elsa della spada per tentare di infliggerle un colpo dalla traiettoria simile alla sua, ma partendo dalla direzione opposta. Una mezzaluna orizzontale atta a colpirle il fianco destro. Il movimento del suo attacco non è veloce quanto lo è stato quello di parata, da questo si potrà evincere che il sensei non sta utilizzando tutte le proprie capacità con l’intento di ferirla, ma potrà senza dubbio sembrarle che non sta affatto tentando di renderle la vita facile. [ Distanza: corpo a corpo – ¼ di schivata ]
L'attacco non ha avuto l'esito sperato, ma il piano ha comunque funzionato, notando la velocità con la quale il sensei ha estratto quel kunai, con una mano secondaria, e la rapidità con la quale si sia difeso da quel fendente. Ma non sarebbe, questa, l'unica manovra del ragazzo, il quale, in un movimento alquanto articolato, andrebbe ad estrarre la lunga lama, con la quale cercherebbe di replicare al fendente subito. Non interessa quanto sia lunga la wakizashi del sensei alla nostra houjutser, le basti sapere che questa tipologia di lama non supera i sessanta centimetri di lunghezza e, con un minino calcolo, andrebbe a escogitare una manovra che, forse, la porterebbe a ferire il braccio principale dell'avversario. La leva inferiore sinistra sarebbe quella che darebbe l'innesco a tutto il movimento, avanzando con uno scatto verso la propria sinistra, ovvero la destra del biondino, cercando di portarsi al suo fianco. Nel frattempo l'elsa della spada andrebbe ad esser impugnata al contrario rispetto a prima, con la destrorsa, dove il pollice sarebbe in linea con il pomello del manico e il mignolo con la lama, lama il cui taglio sarebbe offerto in direzione del ragazzo. Questo per permetterle di tentar un taglio nel di lui braccio destro, o in caso fosse posto troppo alto, al suo petto/costato. Il movimento sarebbe fluido: la wakizashi sarebbe posta ad altezza seno, portando con la destra il movimento e con la sinistra, posta sul polso gemello, andrebbe a dar forza a questo attacco non molto usuale. Il movimento sarebbe così stato pensato anche perché, secondo la sua logica, l'attacco avversario sarebbe mantenuto in un determinato arco di azione, per garantir una ferrea presa e scongiurare l'eventualità di perdere il controllo dell'arma, quindi con questa sua traslazione Yumiko dovrebbe esser a sicuro da questo attacco e, essendo dal lato opposto, protetta dalla possibilità di una reazione del braccio mancino. Svolto il movimento, a prescindere dalla sua riuscita, la giovane andrebbe a percorrere successivi cinque metri, alla perfetta destra rispetto l'uomo, così da prendere le distanze ed aver il tempo di reagire ad eventuali repliche, mediante uno scatto che vedrebbe alternarsi il ruolo predominante le due leve inferiori, voltandosi, infine, in direzione dell'uomo non concedendo a questi, ivi, le spalle.[chakra on][equip invariato][turno: 1/4 movimento (fianco destro del sensei) - 2/4 attacco - 1/4 movimento 5 metri]Il movimento dell’allieva atto a portarla lontano dalla traiettoria del colpo è funzionale a farle schivare quell’attacco improvviso, reso più lento sia dalla volontà del sensei, sia dalla posizione non consona a quel tipo di attacco, così da consentirle di compiere quella sorta di affondo un po’ atipico per il fine e ligio stile dei samurai. Gli occhi del chuunin si sgranano, nel rendersi conto di quel che sta accadendo ed il colpo di Yumico lo colpisce al costato, appena sotto l’apertura del braccio ccompiuta in quella sferzata di spada. Il giubbotto chuunin si apre, cadendo a terra e qualche gocciolina di sangue colora il parquet della palestra, ma il ragazzo non sembra aver risentito troppo del colpo. Successivamente a questa manovra la ragazzina dal leopardato (ugh…) abbigliamento si sposta di cinque metri alla destra del ragazzo che, per tutta risposta si limita a voltarsi per averla perfettamente frontale. < Mpf… > Sbuffa dalle narici, leggermente indispettito, ma egualmente soddisfatto dalla riuscita del colpo. < Sei piena di sorprese, ragazzina. > Le rivolge qualche parola, prima di rinfoderare la wakizashi e sfoderare un secondo kunai dall’apposita tasca da cui, ricordiamo, ha già estratto un pugnale che ancora regge nella mancina. Porta le braccia al petto per racchiuderle in un incrocio ad X davanti al busto e, subito dopo, rilascia le braccia per laciarle i due kunai alla di lei destra e sinistra. Non si fermerebbe qui, tuttavia. Compie una serie di sigilli che la ragazza non potrà riconoscere per via dell’eccessiva veòocità, ma potrà vederne da subito l’effettivo risultato. Da due kunai le armi che le arrivano diventano cinque, per la precisione uno dritto al petto, due aalla sinistra, distanziati di circa mezzo metro e due alla destra, alla medesima distanza. [ 2/4 schivata – Distanza: 5 metri ]
L'attacco appena svolto, atto a ledere il costato del sensei, andrebbe ad aver esito positivo, tagliando il di lui giubbotto e, a vedersi quel porpora alone, anche il di lui costato, mentre il movimento successivo porterebbe, invece, la giovane a distanziarsi dal ragazzo, sottraendosi ad eventuali repliche ravvicinate. Ma, ahimè, non sarebbero le uniche tattiche adoperate dall'uomo: la lama andrebbe ad esser rinfoderata e, con la destrorsa, ormai libera, andrebbe ad estrarre un secondo kunai. Il movimento successivo sarebbe rapido e preciso, con il quale i due pugnali andrebbero ad esser scagliati alla destra ed alla sinistra della figura della houjutser. Yumiko non capirebbe inizialmente il motivo di tale tattica, ma ciò che accadrebbe in seguito andrebbe ad esser molto esplicativo. I kunai diventano cinque, andando a ricoprire un ampio raggio d'azione, portando gli occhi, dalle gialle iridi, a spalancarsi e, con un mesto sussurro, esprimere i propri sentimenti istintivi...<o cazzo>. La mente vacillerebbe per un istante, prima di portar alla mente un insegnamento basilare, impartitole nella roccaforte dei Kami Kashin: il chakra, dalla sfera fondamentale, andrebbe a diramarsi nei condotti del keirakukei, energizzando le leve inferiori, scendendo lungo il ventre, le anche, scendendo infine nelle coscie, rotule, tibie, caviglie e piedi tutti, energizzando i nervo, i muscoli e andando a proteggere le estremità delle ossa da uno scatto troppo gravoso, a causa di un eccessivo attrito. Tutto questo andrebbe ad esser fuso da una sana quantità di adrenalina, rilasciata dal cervello a causa dell'imminente pericolo, scorrendo lungo le vene. Il risultato di questa somma chimica andrebbe ad esser palesata attraverso un movimento verso la propria destra: la leva inferiore sinistra andrebbe a seguire lo scatto effettuato con la destra, dove, alzando leggermente la pianta del piede, il movimento sarebbe scaturito dalla spinta della parte anteriore del piede destro sul ligneo pavimento della palestra, ma non sarebbe abbastanza per evitare l'attacco, ergo, una nuova mossa andrebbe ad esser svolta. Dopo lo slancio, il piede sinistro tangerebbe il suolo solo una volta, con il compito di effettuare un secondo, minuto, scatto, che porterebbe, con l'abbassamento del baricentro, all'effettuare una capriola al suolo: la prima cosa che toccherebbe il suolo sarebbe il capo che, allungandosi e spinto verso il petto, andrebbe ad assecondare il movimento, rilasciando al suolo la forza cinetica malsana, ennesima possibile fonte di danni. Il seguito sarebbe proprio il collo ad aderire alla fredda pavimentazione e, subito dopo la schiena tutta, il fondoschiena e, attraverso le gambe, completamente flesse, la giovane andrebbe, ora, a tentar di riprendere la posizione retta. Le braccia, in tutto il movimento, sarebbero portate al petto in un modo specifico: il braccio destro, armato, sarebbe portato all'altezza dello sterno, mantenendo l'arma in orizzontale e offrendo al proprio corpo il piatto di quest'ultima, ma, come ulteriore protezione, il braccio mancino andrebbe ad esser posto al di sotto di tale lama, a proteggere il petto, anche mediante, in caso, la durezza della protezione presente sui di lei avambracci. Non dovrebbe esserci alcun pericolo per l'arma, in quanto, durante in movimento, non dovrebbe entrare in contatto con il suo, divenendo il tesoro di un involucro di carne. Se tutto il suo piano fosse andato a buon fine, la giovane dovrebbe aver evitato le armi avversarie e dovrebbe esser ritornata in posizione retta, mantenendo, però, l'arma in posizione orizzontale, così da offrile una possibile protezione alla prossima tattica del ragazzo, non essendo in condizioni di replicare subito con una propria mossa a casa di un leggero senso di spossatezza.[chakra on - 6/10][equip: invariato][turni: osservazione 1/4 - tentativo di sostituzione di II tipo (1.25 metri) 2/4]I kunai vengono lanciati dal sensei che utilizza una particolare tecnica per aumentare il loro numero e, con esso, anche la probabilità di colpire il proprio bersaglio. Da due le armi lanciate passano a cinque e, così facendo, riesce nell’atto di disorientare la ragazza che perde un poì’ troppo tempo nell’osservare quel che sta accadendo decidendo di optare per la moltiplicazione di secondo tipo fin troppo tardi. Non viene colpita in pieno, ma uno dei kunai, durante il suo movimento troppo tardivo, la colpisce di striscio la spalla destra, causandole uno squarcio ai vestiti e alla carne sottostante, che comincia a perdere del sangue che colora il parquet della palestra di un acceso color rosso. Il dolore non è molto, non essendo la lama affondata in maniera considerevole, ma la ferita, esposta all’aria aperta, brucia. Le labbra del sensei si corrugano, sembra piuttosto contrariato da quanto appena accaduto e, così, solleva il braccio sinistro per fermare il combattimento. Si avvicina di qualche passo alla ragazza, con gli occhi a puntare sulla ferita che le ha appena inferto, constatando, però, che non si tratta di nulla di grave. < Mmh. > Mugugna, a mezza voce, proseguendo immediatamente con il proprio responso < Hai atteso troppo prima della sostituzione. La prossima volta pensa di meno ed agisci di più. > La redarguisce, pur non tenendo un tono eccessivamente di rimprovero. < Per me abbiamo finito. Il combattimento armato rischia di farti più male di quanto non te ne sia già fatta. Fai un salto in ospedale o aspetta un po’ prima di combattere di nuovo. > Termina, andando così a recuperare i suoi kunai, infoderandoli nell’apposito alloggio, prima di lasciare la palestra. [ Abbiamo finito, non ho bisogno della tua end. Quel che avevo da spiegarti riguardo quel dannato quarto di osservazione inutile te l’ho spiegato, spero tu abbia compreso.]