Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Incontro notturno

Free

0
0
con Sho, Yama

22:51 Sho:
  [???---Prateria della Memoria] Aveva sempre sostenuto la gentilezza del silenzio: non pretende, non osa e risolve tutto in chiarezza. Il suo unico problema è che ottenerlo richiede un processo di reificazione complesso ai luoghi esterni, e deambulare continuamente stanca in tutti i sensi. Certi luoghi non sono sempre ideali luoghi di sosta. “Per pensare, o ancora meglio per fantasticare più nobilmente, bisogna star seduti” diceva un estata pigro. Quello che l’esteta pigro non sapeva è che non tutti vogliono restare fermi a pensare. Un vizio di forma. Konohagakure manteneva imperterrita il suo fascino. Quando si tornano in certi luoghi le prime istanze che ti rincuorano non sono tanto i ricordi - quelli vanno meticolosamente ricomposti -, ma sono i colori e gli odori. Appena uscito dal Gamagakure no Jutsu – per eludere la torretta presente con a guardia due ANBU Jonin e un ninja sensitivo - era stato l’odore delle graminacee a tranquillizzarlo: le giunture si erano sciolte, il diaframma rilassato e le tensioni articolatorie allentate. Si sentiva discretamente a casa. Obtorto collo aveva perlustrato la zona e abbracciato con lo sguardo la prateria circostante. La luce lunare non era clemente:<< Allora è vero…>> fletteva le gambe:<<…è davvero diventato un sepolcreto monumentale>> facendo spallucce. Il mukenin cercava di misurare il luogo con rapide occhiate. Lentamente si indirizzava, con passo felpato, verso quello che gli sembrava essere un qualsivoglia tumulo sproporzionato:<< Dovrebbero essere lì>>. Manteneva l’attenzione vigila. Quella notte era vestito sobriamente: i sandali sostenevano il passo e si abbinavano per colore a un pantalone grigio, che si stringeva alla vita; una maglia a maniche lunghe del medesimo colore faceva pendant con il resto dell’equipaggiamento: un portaoggetti al fianco sinistro, contenente 3 kunai, 3 shuriken, 3 carte bomba, 1 fumogeno, 1 bomba luce, 2 fuuda. La sua silhouette era mistificata dal tipico mantello dell’Akatsuki, mentre il volto si celava dietro il corrispettivo cappello, fatto di paglia battuta e intrecciata fittamente, con dei drappi bianchi ai lati che circondano il copricapo lasciando solo lo spazio davanti che lascia intravedere gli occhi e poco di più. Sulle dita filiformi della mano sinistra esaltava mestamente l’anello al dito medio, mentre sull’avambraccio destro si trascinava la lama celata. Non voleva in quella visita “turistica” fare incontri non programmati. Questa sera era solo tornato a rimenare il flusso dei ricordi. E non c’è luogo migliore di qualche tomba abbandonata? [Chakra On]

22:55 Yama:
  [Prateria della memoria] Nei prati della memoria per una passeggiata tutt'altro che mattutina, ben altro che consigliabile, il biondo si direbbe vagare con incenso e porta incenso verso una serie di lapidi a lui care, le due lapidi dei genitori deceduti e un'altra lapide più recente dedicata al Sensei Isami Kondou, posizionata poco distante per il passato trascorso insieme. Fa buio da tempo ormai, il chakra è da tempo impastato per evitare malandrini < sono venuto a trovarvi, .... papà, mamma, sensei ... uh, dovreste essere qui credo > gli occhi indicanti poca felicità come anche il resto del volto, porterebbero il biondo a camminare nella oscurità più assoluta, ed ad orientarsi a stento se non per la posizione mnemonica di qualche fila, è per la scarsa illuminazione offerta da luna ed astri. Abiti tradizionali con se, gi e hakama neri, sandali neri, coprifronte nero di konoha a fare da cintura, l'unica arma portata con se è una wakizashi rinfoderata e tenuta per motivi di formalità nel lato destro della cinta. Se la destra si direbbe portare con se l'occorente per un momento commemorativo, la sinistra porterebbe con se un fuda, riportante sullo stesso la scritta ideografica del kanji "fiamma", le orecchie nei suoi limiti andrebbero ad origliare nel suo limite ogni possibile rumore, muovendosi alquanto nei suoi limiti in un posto funebre dai toni serali alquanto spettrali. Tanta è l'indecisione del momento che il biondo andrebbe a concentrarsi per far scorrere il chakra in se verso l'esterno, l'energia impastata andrebbe scorrendo dal braccio sinistro fino agli tsubo della mano mancina mano che porterebbe con se l'unico oggetto che potrebbe concedergli in tutto e per tutto una vera illuminazione < dunque vediamo > dalla mano sinistra il chakra continuerebbe a scorrere verso il fuuda, poi una parola verrebbe dal biondo tirata fuori per aiutarsi in una tecnica di fuinjutsu < Haiso > e tentando quindi di illuminare il fuda di fronte a se come se fosse appunto una torcia o poco più, spingendo lo stesso ad una luce più sostenibile che dovrebbe illuminare l'aria attorno a se per 6 metri di raggio. Gli anbu stalker a fargli da spia? Probabile non vengan fuori neanche col fuinjutsu, ma del resto sono loro i maestri indiscussi a muoversi nell'ombra in fin dei conti. [chk on | tentativo di funjitsu torcia ] [Chk 50/50] [ equip: coprifrone | wakizashi | fuuda con kanji "fiamma" ]

23:14 Sho:
  [Prateria della Memoria] L’eremita si appropinqua nei pressi delle tombe. Il passo è cadenzato, ma risoluto l’incedere. I sensi sono completamente distesi: l’ultima cosa che desidera è farsi scoprire. Cerca di aiutarsi con ogni senso: le orecchie sono vigili, lo sguardo prova a insinuarsi nel contesso notturno, mentre pondera il proprio peso sul terreno, provando a non lasciare alcuna traccia [Conoscenza: Arte della dissimulazione. Mente 60]; infine l’organo olfattivo inspira, attivando, da un lato, associazioni analogiche, dall’altro, presenze evitabili. Commenta nel frattempo: << dove dovrebbe stare la sua tomba ? >> sussurra, procedendo a tentativi. Percepisce improvvisamente un odore d’incenso proveniente dalla sua sinistra. Si arresta repentinamente, spostando il peso corporeo verso quella direzione. L’odore è seguito da una luce improvvisa che con un raggio di 6 metri illumina la zona. Distano, casualmente, poco più di 20 metri: << C’è qualcuno?>> il tono è ascendente, ma è un’osservazione con un forte valore affermativo:<< Cazzo…>> mugugna con una smorfia:<<… è giusto accertarsi >> sentenzia. Avanza comodamente verso la fonte di luce, tentando di mantenere il profilo basso. L’arte della dissimulazione dovrebbe permettergli di mantenere la propria presenza nell’immediato celata [ se la sua mente è superiore a quella dell’altro attante naturalmente]. In caso contrario, il casuale protagonista di quella notte avrebbe rilevato e percepito la sua presenza. Sho, per evitare ogni quisquilia, avanzerebbe soppesando ogni paso, rallentando il respiro, ma evitando di palesarsi in maniera particolarmente troppo furtiva. Se fosse riuscito a non essere notato, proverebbe ad avvicinarsi allo sconosciuto/a placidamente e accostandosi, dandogli il fianco e un angolo di 30° a una distanza di pochi metri, esordirebbe:<< si identifichi>>. Le sillabe sono scandite e l’afflato d’aria esce contemporaneamente all’ordine. Il tono della voce è profondo e per nulla allarmista. Yama non dovrebbe vederlo in viso, a causa sia della scarsa illuminazione che del cappello. [ Chakra On]

23:49 Yama:
  [Prateria della memoria] Il biondo andrebbe camminando verso le lapidi, andando ad inginocchiarsi sulle ginocchia davanti le tombe della sua defunta parentela, portaincensi e incenso anderebebro piazzate nel centro perfetto delle tombe commemorative < sono successe tante cose, Azrael mi sta dando ascolto e credo la cosa vada migliorando > la spada con tanto di fodero andrebbe tirata fuori e posizionata a terra in maniera tradizionale, posizionando con cura millimentrica tanto di corde < non posso fare di testa mia, ma parlarne è già qualcosa > no, non si accorge poi da subito del Nara, ma il biondo si direbbe riposizionarsi con la schiena dritta sulle sue stesse ginocchia prima di sentirsi chiedere il nome con fare autorevole. Neanche andrebbe voltando la sua testa, neanche andrebbe a saltare a dubbi per la direttezza < Yama Senju, genin di Konoha, sono qui in visita ai miei chiedo scusa > bastando ricordarsi l'orario del resto basta affidarsi al senso comune, non è proprio l'ora per girovagare in luoghi come cimiteri. Sbattute un paio di volte le mani, sarebbe in seguito che il biondo andrebbe seguendo un qualche rito di saluto per le lapidi di fronte < in dovere di salutare quando il cielo osserva, un inchino è di dovere > non per una, non per due, ma per tre tombe < madre, padre, sensei, .... scusate devo salutare un attimo e distogliermi > già da inginocchiato, un inchino a terra verrebbe eseguito come saluto in pratica, tenendo entrambi le mani poggiate di palmo a terra sia per pura tradizione che per evitare di trovarsi mancanze di equilibrio nell'atto funebre. Un solo oggetto rimarrebbe nella mano sinistra, il fuuda illuminato che se non tolto da terzi continuerebbe ad illuminare la zona per rendergli chiara la visuale. [chk on ] [Chk 50/50] [ equip: coprifrone | wakizashi | fuuda con kanji "fiamma"]

00:08 Sho:
  [Prateria della memoria] Lo squadra con le iridi inframmezzate dai drappi bianchi. Contrae le fronte e la distende: <<Yama…Senju eh?>>. E’ solo un genin che commemora i propri morti. Si rilassa e resta fermo a studiare la fisionomia della schiena: le scapole, la larghezza delle spalle, i dorsali: non dovrebbe costituire una minaccia. Il fuuda con il kanji “fiamma” illumina il loco circostante, propaggini artificiose di luce scandiscono il volto del mukenin, che socchiude gli occhi ed inspira:<< non devi chiedere scusa, non ci sono momenti giusti o sbagliati>> si gira facendo pressione sui talloni che da perno di appoggio gli permettono di roteare di quasi 180°:<< …per commemorare i morti>> fa un passo, forse due in avanti, restando ancora nel cono di luce che la tecninca fuinjutsu provoca:<< quando hai finito, ti conviene abbandonare questo luogo, non è sicuro per un genin essere tanto lontano dal centro abitativo>>. Dopo questa frase perentoria, punta con il mento il manto celeste e per un attimo accompagna la commemorazione del conoscente funebre con un lungo sospiro. Dovrebbe cercare la tomba di Atlas prima che al posto del genin appaia qualcuno degli ANBU, non è pronto per alcun scontro. Si stringe nelle spalle e ritira prima il braccio destro e poi il braccio sinistro dalle maniche dell’ambio mantello, che rimangono a penzoloni sotto i colpi della brezza serale. Comincia a far freddo:<< Anche questa estate se ne sta andando>> commenta tra sé e sé, leggermente rintronato dai ricordi. Detto questo si muove parallelo verso una fila di lapidi e fruendo della luce del kanji misura i nomi di quegli eroi, molti di loro morti in battaglia. A bassa voce ripete i loro nomi, cerca di dargli una dignità provando a disegnare i contorni di qualche ricordo familiare. Nessun volto richiama a certi nomi. Nel frattempo ha dato le spalle e l'intimità al Senju, non voleva invadere la sua evocazione [Chakra On]

00:50 Yama:
  [Prateria della memoria] Finito con i saluti, ciò che si potrebbe definire come i dovuti riti < ... uh, quel cognome, dovrei usarne un'altro, fanno tutti reazioni strane, .... come se fossi chissà chi > il ronin andrebbe a sollevarsi da terra fino a raggiungere la posizione originaria: a terra sulle sue stesse ginocchia, posizione che verrebbe variata giarntosi verso il chunin per guardare nulla più che in faccia lo stesso. Ne è consapevole che non è educato parlare senza guardare in volto, e che la cosa valga anche per tenersi preventuti < uh, ci siamo mai visti da qualche parte? .... niente waki o katane, mi sembri un tipo a posto > il biondo che infatti terrebbe d'occhio l'altro, andrebbe con la solo mano sinistra a prelevare con tanto di fodero la sua wakizashi, lama che con tanto di fodero verrebbe stavola posizionata al lato sinistro. Complice di calma e clima apparentemente sereno, il biondo manterrebbe la mano sinistra sull'elsa, poggiando assieme ad essa il suo stesso fuda luminoso < sono un chunin degradato va tranquillo, il necessario per difendermi me lo sono portato appresso ... e se anche fosse, .... immagino ci siano già nascosti nell'ombra degli stalker seriali, amici miei ecco > lento ad alzarsi in piedi, il biondo sarebbe lento ad accorgersi di un mantello che tipico di un fu maestro Kurako, contraddistinguente gente alle volte al limite della fiducia < Rombo, Corvo, .... vi prego state boni, ... VOI SAPETE CHI avrebbe già tentato di uccidermi, non credo sia con lui > ecco appunto alle volte. Il biondo ormai da tempo al corrente di chi di buono lo segue, e chi di meno buono sia meglio tenersi alla larga, si direbbe tirar fuori dell'aria dei nomi in codice Anbu, nomi almeno che si spera evitino un'intervento del due Jonin, ed alla quale si spera una mancanza di cinismo come invece loro solito (?). [chk on ] [Chk 50/50] [ equip: coprifrone | wakizashi | fuuda con kanji "fiamma"]

01:19 Sho:
  [Prateria della memoria] Si arresta e inarca le spalle cercando di quantificare la distanza che si frappone tra il senju e il mukenin. Gli ripropone il busto. Adesso l’ex chunin potrebbe scrutare meglio nel volto del Nara. Non lo dovrebbe riconoscere, nonostante la fama antica che si porta dietro. Non gli confessa il nome, non avrebbe alcun senso e solo caustico nella risposta:<< i nomi sono importanti>> compie una pausa chinando il capo:<< dovresti ben vederti dall’essere tanto sincero>>. Le pupille cercano di incrociare quelle flebilmente illuminate dell’interlocutore dirimpetto. Ne misura la sostanza, la forma, le intenzioni:<< Trovo difficile che ci siamo mai conosciuti, io sono un semplice fabbro errante>> la vista si sposta sul fodero dell’arma, inclinando il capo cerca di pesarne la consistenza:<< hai una bella wakizashi, per quanto posso vedere>>. Attende che sia il silenzio a calare sui presenti. Impiega poco a recepire le parole del ragazzo:<< Corvo, rombo? …> interrompe:<< C’è qualcun altro?>> chiede inarcando le sopracciglia. Non può presentarsi impreparato. Le braccia possono già armeggiare sotto il mantello, essendo state precedentemente sfilate dalle maniche e si trovano difronte al petto, non accessibili alla vista del nuovo interlocutore grazie al mantello. Il mukenin tenta dunque di compiere il sigillo del ratto, congiungendo le mani e cercando di accavallare la mancina con le dita rette della mano destra. Questo sigillo viene compiuto tentando di piegare tutte le dita a eccezione dell’indice e medio destro, usando il palmo sinistro per il compimento Il capo è chino ad osserva che il senju non noti il suo “armeggiare”. Il vento sfiora il viso pallido dell’uomo, la tensione scivola con quest’ultimo e deglutendo inizia a manipolare il flusso di chakra, cercando di indirizzarlo agli tsubo, posti sulla pianta del piede. L’ombra dello shinobi è proiettata nel cono di luce provocato dal fuuda con il Kanji “fiamma”, adesso più vicino. La mente è completamente immersa nell’immagine dell’ombra. Egli la idealizza come un arto o più semplicemente come una parte fisica del suo corpo e per questo collocandola in relazione allo spazio, prova a somministrate con più semplicità , il chakra accumulato ai piedi, per tutta la zona ombrosa che la sua ombra occupa. Se tutto fosse andato bene l’ombra si sarebbe legata con Sho tramite un flusso constante di chakra e sarebbe diventata più spessa. Alla fine conclude:<< sai dove posso trovare la tomba di Atlas Hyuuga?>> chiede con tono accondiscendente.[Chakra 48/50][Ninjutsu 100][Hijutsu Nara lv.2]

01:59 Yama:
  [Prateria della memoria] Il mukenin di suo potrebbe aver ragione, non fosse per diverse vedute sul codice < uh, dire la verità è importante, senza si perde la credibilità, roba da non poco > nel suo caso un codice samurai più che un insieme di strategie shinobi < vengo dalla strada, ... avere nomi importanti lo vedo tuttora, strano ecco, .... come i suggerimenti sul vedersi dall'essere sincero, a quest'ora di notte > ma si può immaginare, divergenze di parola o meno, che il dialogo possa far acqua all'uno o all'altro. Il biondo che si direbbe volersi cauto ad azioni altrui, porterebbe per altro il pollice sinistro sulla tsuba della wakizashi senza ancora sfoderare o altro, fissa semplicemente l'altro con aria preoccupata, intento forse a sottolineare una frase posta in maniera inquietante < beh fabbro errante, giri con vestiti strani e vistosi, io fossi in te girerei largo e tornerei in un altro momento, .... sono seguito e non posso dire altro sui miei amici, se non che con te non voglio rogne, ... di mio ne ho già abbastanza > vestiti abbastanza inquietanti, probabilmente già incrociati, ma per quanto in parte timoroso non si direbbe il biondo il primo ad attaccare, ne tanto meno si direbbe intenzionato a farlo. Non accortosi di roba meno evidente le risposte non mancherebbero su domande un po più recenti < Atlas Hyuga? Forse vicino a Hiashi Hyuga, ... forse, ... è da un po che non faccio visita a quella zona in effetti > o meglio, su di una domanda ed anche abbastanza semplice, domanda che comunque non mancherebbe di portare il biondo a tenere d'occhio l'altro fino ad allontanamento compiuto, complice una frase vista come inquietante dal ronin in un orario alquanto discutibile. [chk on ] [Chk 50/50] [ equip: coprifrone | wakizashi | fuuda con kanji "fiamma"]

02:22 Sho:
  [Prateria della memoria] La tensione era diventata palpabile. La discussione poteva essere fraintendibile. Abbozza un sorriso pacificatore, mantenendo l’hijutsu attiva e le mani serrate nel sigillo ratto. Scrolla le spalle per rompere il momento di silenzio. In tralice osserva che ha impugnato l’arma. Non si fida. E le parole del genin sono consequenziali. Gli risponde con un sorriso e facendo ancora un mezzo passo verso il senjuu sussulta:<< Dovresti alleggerire il peso della tua mano sulla lama>> piega le ginocchia, socchiude leggermente gli occhi. Mentalmente traccia il percorso che il proprio chakra ha incanalato all’interno degli tsubo e ai propri piedi, dove vi è la propria ombra. La sente, la percepisce viva e presente. Tenendo le mani congiunte nel sigillo suddetto, proverebbe a somministrare un altro profluvio di chakra in quella zona, tanto da rendere la propria ombra più spessa. Se fosse riuscito in ciò cercherebbe celermente di mobilitarla verso gli arti inferiori, il busto, quelli superiori il capo. Cercherebbe, orbene, di far si che la propria ombra lo ricopri a guida di mantello e facendosi veicolare dal chakra. Il mantello d’ombra dovrebbe rapidamente ricoprirlo, deflettere la luce proveniente dal fuuda, nascondere e assimilare i propri odori e rumori. Se la mente di Yama è inferiore al Ninjutsu di Sho (100), il nara, previo funzionamento della tecnica, dovrebbe improvvisamente scomparire in una forma di invisibilità totale. Agli occhi del ronin sarebbe assolutamente impercettibile come se si fosse volatilizzato via. Se l’ordine delle cose fosse stato questo, il mukenin prima di scomparire si accosterebbe al giovane genine e gli sussurrerebbe:<< evitiamo che qualcuno si faccia male>> un sorriso prima di essere inghiottito nell’oscurità:<< salutami il piccolo Azrael>> detto ciò scomparirebbe e nel possibile stupore del ragazzo si allontanerebbe via. Non è il momento per visitare la tomba di Atlas[ Chakra 31/50][Mantello d’Ombra][Hijutsu Nara lv.2][Ninjutsu 100] [exit]

13:29 Yama:
  [prateria della memoria] Col dubbio nei confronti del mukenin ed un aria pesante tra i due, il biondo andrebbe leggermente ad estrarre a lama, mostrando l'ottone della wakizashi o quel poco che di solito si tende a scoprire prima dell'estrazione vera e propria. No, non si direbbe voler attaccare nel vero senso del termine, ed altri movimenti di lama non avverrebbero < Ti è stato mai detto che il tuo modo di parlare è inquietante vero? Non è che metto mano alle armi così a random > fin quando debole di mente qual'è, il biondo vedrebbe scomparire il mukenin d'avanti a se < uh, dissimulazione? > come forse in una dissimulazione o in una qualche illusione < nah, può benissimo essere anche un illusione, o qualche altro ninjutsu > versione creduta più facilmente dal biondo ma che comunque non impedirebbe di estrarre l'arma con la destrorsa per tenersi più preparato, rimane sempre un ronin dopo tutto. Il biondo tuttavia poco sorpreso quando accennatogli di Azrael < Da quanto mi pedini si può sapere? SPIONE > non andrebbe chiedendo come l'altro abbia fatto, ci sono più e più tecniche anche da lui conosciute per celare la presenza, non è che ci voglia un tessai ad immaginare che un qualche ninjutsu abbia celato l'altro no?. L'interesse a rimanere nel luogo e dar onore ai morti, svanirebbe per l'eventualità che il mukenin non sia stato l'unico a spiarlo < meglio tornare al villaggio > dopo la rivelazione di quell'ultimo minimo dettaglio, dettaglio che avrebbe potuto portare a cercare lo scontro con l'altro se solo rivelato altro. Il biondo intento quindi di far sparire le tracce a sua volta, e si spera a non farsi seguire andrebbe richiamando il chakra di elemento fuuton da far scorrere verso l'esterno ed in particolare verso gli tsubo della mano destra. Dagli stessi punti di fuga, una volta raggiunto l'esterno, il chakra d'elemento fuuton andrebbe fatto scorrere velocemente verso la lama, dove leggermente il biondo cercherebbe di creare una patina alla lama da utilizzare, non per attacco ma per scopi alternativi. Mantenendo costante lo scorrere di chakra sulla lama quanto sull'impugnatura, il biondo andrebbe così cercando d'incrementare la veocità della sua wakizashi, lama di specializzazione samurai e quindi per lui più manovrabile [+ 5% bonus agilità] . La lama andrebbe diretta quanto più velocemente dritta nel suo fodero, andando per effetto del veloce rinfodero e della patina a dar origine ad un ultrasuono udibile fino a 3 metri da se, fastidioso eventualmente per l'udito altrui o di altri malcapitati nei paraggi. No, non sa se l'altro avrà mai preso il colpo o meno, o se la cosa abbia avuto effetto [Hou 50 | Agilità 60 ] stia di fatto che il "drago che grida" verrebbe da lui tentato per allontanare eventuali curiosi prima di andarsene e seguire di conseguenza il consiglio di raggiungere un luogo più sicuro, andando quindi man mano ad allontanarsi dal cimitero e le sue lapidi. [tentativo colpo del drago che grida (bonus + 5% velocità per conoscenza della wakizashi) | allontanamento dalla zona ] [chk 40/50] [equip: stesso] [end]

Incontro casuale tra Yama e Sho, il primo rende omaggio ai defunti nell'ora più dubbia l'atro lo spia, l'uno si fa impressionare da frasi per lui inquietanti mentre Sho evita un quasi inevitabile scontro.

lo anticipo a tutti, ho dubbi seri che sia valutabile, sto in attesa soltanto del pezzo di rotolo