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Il travestito e la sacerdotessa

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con Raion, Kimiko

22:04 Kimiko:
 Luna alta in cielo e serata perfetta per fare quattro passi al centro di Kusa, districandosi tra i vari cerchi, vie, viuzze e passanti, intenzionata più che mai a raggiungere un parchetto dove poter passare un po’ il tempo. La ragazzina indossa i suoi soliti abiti da sacerdotessa miko che consistono in: una tunica di un kimono bianco dalle larghe maniche e sopra di esso un hakama rosso allacciato in vita con un fiocco sul davanti e che va a creare la classica gonna-pantalone. Calzine bianche ai piedi e geta di legno che alla vista possono sembrare davvero scomodo però la figuretta porta con una certa disinvoltura. Onnipresente è la folta capigliatura della giovane, tenuta corta e di un colore nero che possiede al suo interno delle sfumature che tendono al blu. Capelli mossi e ricci senza alcun ordine e controllo, una vera e propria matassa che sembra sproporzionata al resto del corpo basso e minuto. Il suo strambo abbigliamento non la fa passare certo inosservata, nella sua camminata volge i suoi occhi lilla da una parte all’altra della via, ricercando vetrine, negozi o chioschi nei quali potrebbe comprare qualcosa da portarsi al parco, magari qualcosa da mangiare. Espressione della ragazzina è -come sempre- serena a rilassata, composta da un sorriso gioioso e ben marcato intanto che gli occhi paiono brillare per ogni cosa su cui li posa. <Potremmo mangiare dei dolcetti… o forse delle frittelle?> voce che viene levata verso un interlocutore assente accanto a lei e non si cura neppure di abbassare il tono di voce perché non le interessa che venga scambiata per una piccola pazza, dopo tutto è abituata ai vari nomignoli che le vengono dati. <I dango secondo me sono migliori… o sono meglio delle patatine, che dite?> continua a rimuginare donando attenzioni chissà verso chi, e nel frattempo si avvicina ad un chiosco con il chiaro desiderio di comprare qualcosa da potersi portare al parco, qualcosa che possa mangiare e mettere d’accordo tutti quanti. [Chk: off]

22:12 Raion:
 Una serata fresca pre autunnale nelle temperature, ancora tranquillo, sereno mentre attorno a lui si sviluppa il rumore urbano. Raion o meglio Madonna se ne rimane li, immobile, ad osservare un edificio fatiscente, abbandonato da anni all'interno del 4° girone. La scritta è sbiadita, cancellata, le porte sbarrate, le finestre rotte e quelle ancora integre completamente sporche. Le pareti esterne completamente piene di scritte, di murales, di sporcizia varia. Il travestito osserva in silenzio una particolare scritta davanti alla porta "infanticida", tanto per ricordare a chi apparteneva quello che lui, forse solo lui si ricorda che fosse un ristorante, il suo ristorante. Indosso la "donna" porta uno spolverino rosso che si chiude sul lato destro con tre bottoni ed il colletto alto. Cappello a falda larghissima, drammatico, come gli piace vestirsi, trucco classico ma da vera donna fatale, capelli lunghi e bianchi che arrivano a metà schiena. Da sotto lo spolverino si può notare un paio di calze nere con un paio di tacchi neri alti, il che rende ancora più alta la figura della "donna" che è già alta, senza scarpe, più di due metri. Il tutto è correlato da due accessori ulteriormente vistosi: Un boa piumato rosa, guanti rosso scuri e una paio di occhiali tondi con le lenti scure. Una cosa che non ha senso tenere di notte, ma non sembra interessargli. In silenzio, se ne va via, allontanandosi da quel luogo, lasciandoselo alle spalle, continuando a camminare senza guardarsi indietro, dirigendosi verso un chiosco, uno di quelli più vicini, in modo da poter prendere qualcosa da mangiare prima di fare visita alla tomba di sua figlia e tornare al lavoro nei quartieri malfamati del Tanzaku[ch on].

22:30 Kimiko:
 <Dei dango per favore! E anche… una frittela… ah! Delle patatine e quei dolcetti lì se possibile!> alla fine ha scelto di comprare un po’ di tutto per risparmiarsi l’incombenza di dover scegliere e sta attenta a farsi mettere con cura tutto quanto in un sacchetto di carta, massimo due, giusto per dividere la frittella e i dango dalle altre leccornie. Saltella leggermente sul posto emettendo tutta la sua impazienza nel mentre che aspetta, facendo ondeggiare su e giù quegli incorreggibili capelli arruffati. <Grazie!> un ringraziamento frettoloso con quel suo tono alto e leggermente infantile, così come lasciano intendere anche le sue proporzioni e il di lei fisico, troppo esile e piatto per appartenere a una quattordicenne come si deve almeno ora può stringere fra le braccia i suoi due sacchetti di carta pieni di dolci e patatine. Essendo stata servita -e aver pagato- non ha più motivo di rimanere in fila quindi si scosta per lasciare posto al prossimo e si sofferma ad osservare la coda con aria sorniona e sorridente intravedendo una donna che non passa certo inosservata soprattutto per l’enorme altezza e stazza, quel che si suol dire un donnone che fa rimanere la piccoletta a bocca aperta. Occhi stralunati e espressione esterrefatta intanto che la testolina viene piegata quasi all’indietro per poter osservare in maniera completa la figura della sconosciuta. Spolverino rosso e boa piumato rosa, cappello a tesa larga, tacchi altissimi, guanti, appare ai di lei occhi lilla come una donna con una navigata esperienza se non fosse per quegli occhiali scuri che di sera stonato un po’ secondo i modesti gusti della piccola sacerdotessa. <Come hai fatto a diventare così alta?> e non sarà difficile per Madonna/Raion comprendere che la ragazzina stia parlando proprio lei/lui perché ella se ne sta proprio affianco a lei e urla quella domanda come se avesse paura che là -dall’alto dove se ne sta lei- le sue parole non potessero arrivarle/gli. Spudorata e senza un minimo senso del boton, si lascia guidare dalla di lei impulsività senza badare che il di lei modi di fare potrebbero sembrare maleducati agli occhi altrui. [Chk: off]

22:47 Raion:
 Raion/Madonna mugugna appena mentre continuando a camminare si accorge di aver attirato l'attenzione di una ragazzina, forse una delle sacerdotesse di qualche tempio per la venerazione all'interno del villaggio. <hum?> mugugna guardando nella sua direzione, per poi sorridere verso questa, allargando gli angoli delle labbra mentre con la mano sinistra scosta una ciocca di capelli portandola indietro con un movimento simile alla pubblicità degli shampoo, con i capelli che ondulano al vento compiendo varie oscillazioni, prima di fermarsi sulla schiena, lisci. <dici a me?> afferma con una voce addolcita, cercando di modularla in modo tale da non sembrare maschile ma senza essere troppo in falsetto. <huhuhu oww, mangiando tanta verdura cara> continua a sorriderle teneramente, trovando adorabile il modo di fare di quella sacerdotessa o presunta tale, che, in modo infantile magari, le ha fatto quella domanda innocente. <ci vuole tempo ed in più...> si rigira mostrando il fianco per poi sollevare la gamba destra curvando la schiena indietro, sollevando il mento e il piede destro, facendo che questo arrivi quasi a toccare il gluteo, rimanendo in equilibrio sul sinistro, mentre le mani vengono portate sotto i capelli piegando le braccia verso l'alto finendo per trovarsi in una posa teatrale, simile a quella, per l'appunto, di una pubblicità. <trucccooohh! i tacchi sono un aiuto per accentuale la amazzone che sono. Non è del tutto merito mio> [ch on]

23:00 Kimiko:
 La giovane sacerdotessa sembra ammaliata dalla figura dell’enorme donna che si è ritrovata a fissare quasi per caso, mostrando un certo brillio negli occhi viola e un sorriso che si allarga sempre di più man mano che osserva i modi di fare dell’altra con quel suo semplice buttarsi indietro una ciocca di bianchi capelli. <Ooh…> sbatacchia più volte le palpebre nel notare con quanta classe e regalità quella donna si muove e si pone, di certo non sarà lei ad accorgersi che in realtà sotto quelle vesti si nasconde un uomo. <Si, a te!> calca ancora la dose senza avere la minima intenzione di allontanarsi da lì ancora per molto, tutto pur di godere della presenza di quella donna misteriosa la quale ben presto dona risposta alla di lei domanda affermando la cosa più ovvia e anche la cosa che più fa storcere il nasino della ragazzina. <Verdura? Noi crediamo che sia solo la solita risposta che si da ai ragazzini per invogliarli a mangiare verdura, frutta e quelle robacce là!> esclama senza alcuna vergogna verso di lei, parlando con un plurale che non le si addice dato che la ragazzina risulta esser da sola. <Inoltre…!> le parole che tanto volevano essere liberate dalla gola della ragazzina, si fermano nel suddetto luogo anatomico non appena nota la posa assunta dalla donna, una posa teatrale che -secondo il parare della sacerdotessa- le dona davvero molto. Impossibile per la ragazzina non rimanerne colpita in positivo e ancora una volta le labbra vengono dischiuse in un’espressione di pieno stupore e anche di meraviglia però. <Ah! Porto dei geta! Anche questi hanno del tacco…> e solleverebbe il piede destro in avanti tenendo l’equilibrio sulla gamba sinistra così per cercare di mostrare la complicata struttura di quei sandali in legno scomodi ai più ma non per lei. <Come mai porti gli occhiali scuri di sera? Cosa compri al chiosco? Non hai paura di ingrassare e rovinare la tua bella presenza? Ah… ci stavamo anche chiedendo se per caso tu non fossi un’attrice o una donna di spettacolo!> inizia a ricoprirla di parole e domande, senza alcun freno. <Hai proprio una bella presenza e i tuoi sembrano vestiti da scena!> continua imperterrita e solo in questo momento tace per fare dono all’altra della possibilità di rispondere. [Chk: off]

23:24 Raion:
 Porta le mani ai fianchi stringendoli mentre allarga leggermente le gambe spostando il peso sulla gamba destra mentre piega la testa di lato e continua a sorridere osservando Kimiko. <noi?> le esce spontanea la domanda prima di rispondere alle sue affermazioni. <cosa sentono le mie orecchie? una anti salutista che non crede nella funzione naturale delle verdure e della frutta> porta la mano destra verso il mento andando a massaggiarselo, continuando a parlare dopo un breve silenzio. <in realtà è proprio così: frutta e verdura sono alimenti che se ben integrati in una dieta bilanciata, permettono al fisico un lungo sostentamento energetico non solo giornaliero ma anche per evitare malattie e deterioramento del fisico a causa di attività sedentarie o il semplice invecchiamento. Ovviamente si deve integrare anche carne, pesce, cereali e derivati> ne sa qualcosa il lui/lei: la cucina di qualità era una delle sue passioni...ma è da quando è diventato un mukenin che non ha più toccato una padella se non per se stesso. <Geta, uno stile classico, buona scelta> afferma schioccando le dita della mano destra che verrebbe sollevata al di sotto della spalla, sogghignando verso questa, mordicchiandosi il labbro e quindi rimettersi dritta/o < gli occhiali sono per evitare che la bellezza dei miei occhi possa danneggiare qualsiasi altro umano> afferma tragica/o ma, allo stesso tempo, è come se stesse parlando seriamente. <al chiosco? ho una voglia matta di spiedini di pollo e si si lo so...vuoi che non lo sappia? ma qualche volta bisogna indugiare nei contentini, altrimenti come si fa a godere la vita e quello che offre?> domanda verso la ragazzina, incrociando le braccia tra di loro, sollevando il mento, facendo scoccare la lingua una volta sola prima di riprendere a parlare <e poi, il cibo mi ama, io amo il cibo e non permetterebbe mai che io ingrassi e mi rovini> accarezza con le mani il suo boa attorno al collo, ridacchiando portando il polso della mano destra indietro e sopra la spalla facendo rigirare un pezzo del boa piumato, gongolandosi delle parole della bambina <huuum in effetti si, sono una donna di "spettacolo", ma io preferisco definirmi una donna spettacolare in generale, ma apprezzo comunque le tue parole, forse un po' troppe domande ma grazie comunque per i complimenti> [ch on]

23:47 Kimiko:
 Un cenno di assenso viene eseguito con il capo facendo ondeggiare pericolosamente quella folta chioma che pare voglia divorare la testolina della sacerdotessa, e in contemporanea viene lasciata libera anche la di lei voce. <Si noi, non siamo mai soli, lo sapevi?> ammette con una certa aria di mistero nell’abbassare anche il tono di voce ed assumere un’aria falsamente seria, che nasconde ancora un piccolo e divertito sorriso. <Io sono accompagnata da molti altri. Non vedi?> i nomi che le hanno affibbiato non sono menzogne e si rifanno fedelmente al suo modo di comportarsi e parlare che sono strambi ed inquietanti ma come punizione per la sua avversione alle verdure le tocca anche ascoltare una sorta di predica e spiegazione sull’importanza della suddetta verdura, nonché della frutta e dei vari alimenti. Una smorfia disgustata si forma sul viso rosato della giovane ragazzina, la quale esprime tutto il suo disaccordo sulla faccenda, nonostante riconosca le ragioni dell’altra. <Anche mia madre dice le stesse cose. Ma rimango della mia idea che il tuo corpo se decide di invecchiare lo farà comunque, si chiama crescere e non importa cosa o quanto mangi, alla fine muori lo stesso di vecchiaia e il fisico di deteriora!> annuisce convinta socchiudendo gli occhi come se avesse espresso una profonda verità che possa aprire il mondo dell’alta donna di classe che si trova di fronte. <Grazie, nella mia famiglia ci piace essere tradizionali, a parte mio fratello che ha deciso di adeguarsi alla modernità, povera nonna Kaede sta facendo di tutto per mandare avanti il Tempio!> si perde in chiacchiere non richieste parlando quasi a macchinetta e tenendo d’occhio il chiosco e la donna per evitare che nessuno le passi davanti. <Spiedini di pollo… avremmo dovuto prendere anche quelli!> sbuffa spazientita ma anche arrabbiata verso se stessa e gli -altri- per non aver pensato al pollo. <Anche io amo il cibo, ma non quello salutar.> ci tiene a precisare prima di osservare ancora una volta meravigliata i movimenti della donna con il suo boa rosa che si porta al collo. Nonché ovviamente rimanere colpita dalle risposte pregne di classe che le vengono date riguardo agli occhiali e il suo essere una donna spettacolare. <Mi piaci un sacco! Senti…> e qui si avvicinerebbe a lei azzerando le distanze se le fosse possibile. <Me lo daresti il tuo boa?> potrebbe essere una frase facilmente fraintendibile se lei sapesse che in realtà quella donna è un uomo però è chiaro a tutti si spera che lei stia intendendo a quel coso piumato che la donna si porta intorno al collo e che attira tanto il desiderio della sacerdotessa. [Chk: off]

00:26 Raion:
 <Oh no tesoro> scuote il capo mentre il tono di voce si fa più morbido ma comunque seria, sentendo il modo di pensare di quella che alla fine è solo una bambina che a causa delle gioventù prende sottogamba le problematiche di una cattiva alimentazione <spero che tu non fumi mai, perché è con questo atteggiamento che si prendono dei tumori> mugugna, quasi preoccupata per la ragazzina sconosciuta. Rimane a fissarla guardandola con interesse, non tanto per il caratterino che, trova adorabile, tuttavia non è solo per questo..forse è solo perché quella ragazzina le fa pensare a Suiren, a quanto le manca e che vorrebbe qui con se a mangiare insieme, una bambina di due anni, con i codini, vestita da principessa. < ahhh si posso capire tua nonna: alcune volte non mi sento neppure io in linea con i tempi> scuote la testa e torna a parlare con la ragazzina senza pensare più ai suoi problemi, ma piuttosto dedicarsi a questa sconosciuta e rispondere alle sue richieste. <hum il mio boa?> guarda verso il collo, andando a togliendoselo di dosso per porgerglielo. <certo, prendilo tutto> ormai sta diventando un gioco a come rendere una normale conversazione nella commedia del fraintendimento. Ormai serve un contesto. In ogni caso rimane li, tenendo il boa tra le mani lasciando che questa prendesse il capo d'abbigliamento. <tocca pure senza farti problemi> [ch on]

00:39 Kimiko:
 Il viso si trasforma e una nuova smorfia passa per quegli occhi storcendo il naso a quello che pare il peggiore degli insulti per la sacerdotessa. <Io non fumo e non fumerò mai! Va contro la nostra religione!> ammette chiara e decisa chiudendogli gli occhi, si porta la mano destra al petto e annuisce un paio di volte. Di tumori non ne vuole nemmeno sentir parlare, la concezione di malattia e morte al momento non vuole affrontarle preferendo stringersi i due sacchetti di carta che ancora sorregge. <Non ti senti in linea? Nel senso che ti senti più vecchia? O forse… troppo avanti per questo tempo?> ma nemmeno il tempo di finire la frase che un’espressione stupefatta e incredula si palesa sul di lei volto. <Non dirmi che vieni dal futuro?! Oh, si, potreste aver ragione!> parla ancora con qualcuno di invisibile ma è chiaro che il discorso sia riferito alla donna, e pare che la ragazzina abbia fatto una scoperta sconvolgente. <Senti come ti chiami? Dove vivi? Posso venirti a trovarti qualche volta? Hai altri vestiti come quelli a casa tua?> si ferma e prende fiato. <Vivi con qualcuno? Avrai sicuro un ragazzo!> fermatela perché potrebbe andare avanti in eterno e per fortuna un blocco lo riceve grazie al boa piumato della donna che viene gentilmente offerto dono, ma la ragazzina si rende conto di non poterlo prendere perché ha le mani occupate a sorreggere le buste. <Me lo puoi mettere tu?> si sprecano i doppi sensi, giocano senza sapere di stare giocando -almeno la giovane Kimiko- e si avvicina alla donna dandole la schiena. <Mettimelo al collo! Sarà come essere una vamp come te!> pare del tutto emozionata di poter indossare quell’accessorio per chissà quale associazione nella di lei mente. <Poi pensavo di andare al parco a mangiare quello che ho comprato, vuoi venire con me? Ah già…!> non smette mai di parlare, forse soffre di una qualche iperattività, o è solo espansiva. <Io mi chiamo Kimiko!> e attende di sentirsi avvolta dal rosato boa piumato, oltre che a sentir nelle di lei orecchie le varie risposte della donna. [Chk: off]