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con Azrael, Kaori

10:28 Kaori:
 Il sole è tramontato da un po'. La brezza serale s'è fatta più fresca, più leggera e solletica la pelle della Hyuga andando a strapparle un sorriso. L'estate sta finendo ed il clima si trova sospeso in quella sorta di indecisione fra la calura del mattino e la frescura della notte. Il cielo è buio, sfumato di meravigliose chiazze bluastre e trapunto di fulgide stelle. Uno spicchio di luna candida brilla distante rendendo questa serata meno oscura. Kaori si trova da sola per le vie di Konoha, passeggiando a passo lento e cadenzato. L'indomani sarebbe andata da Juusan per mostrargli quanto scoperto e rinvenuto nei laboratori di Taki e perciò cerca di calmare la tensione godendosi la sensazione dell'aria fresca sulla pelle. Indossa una camicetta bianca dalle maniche a sbuffo ed una gonnella rosa pastello che le scivola morbida lungo le cosce terminando all'altezza delle ginocchia. Una cintura alta e morbida -ma stretta- nasconde l'orlo superiore della gonna lasciando quasi apparire il suo completo come un unico vestito. Ai piedi calza semplici scarpette di un rosa spento con un cinturino a stringerle le caviglie ed un leggero tacco a rialzarle i talloni. Niente armi con sé, nessun coprifronte. I lunghi capelli viola son stati sistemati in una morbida treccia deposta lungo la spalla destra della Consigliera lasciando quindi visibili, sulla nuca, i sigilli dell'empatia e dell'Hiraishin lasciati dalla mano di Azrael. Le vie sono poco trafficate a quest'ora della sera: le attività commerciali hanno chiuso, i bambini dormono e poche anime vagano solitarie qua e là. Nessuno le presta particolare attenzione: qualche anbu di ronda le rivolge solamente uno sguardo prima di lasciarla andare per la sua strada, ma nulla di più. Ed è meglio così. Ha bisogno di pace per poter affrontare la nottata ormai giunta alla sua soglia e forse la solitudine che ha ricercato in questa tarda passeggiata è la cosa migliore per lei. Forse avrebbe potuto cercare la compagnia del Nara, forse fra le sue braccia avrebbe trovato un ben più rigenerante ristoro... ma non voleva lasciare Harumi da sola a casa e al tempo stesso vuole che il Dainin possa stare con i propri figli almeno qualche notte. [ Chakra: on ]

10:55 Azrael:
 Notte. Il cielo è scuro, il sole ormai è tramontato per lasciar spazio alle tenebre. Non è, tuttavia, quel buio di cui le giovani menti hanno paura, anzi. Milioni di stelle osservano Konoha da lontano, la pallida luce della Luna rischiara le vie del centro. È tutto così tranquillo da consentire a quelle povere anime in pena in cerca di ristoro di avviaggiarsi tranquillamente per le stradine che formano il Villaggio della Foglia. A far da contrasto a questa tranquillità v’è un uomo reduce dalla più crudele e cruenta delle attività. Egli sosta sul tetto della palazzina più alta del centro abitato della Foglia. Illuminato dagli splendidi raggi della luna a colorar d’argento la sua figura scura come la notte stessa, avvolto nel suo mantello color pece, ancora sporco di sangue. Non è di Azrael Nara, il Dainin e Consigliere della Foglia, l’uomo di cui si sta parlando, i cui occhi sorvegliano sicuri il Villaggio che in passato lo ha cresciuto e che ora è casa dei suoi bambini, no. È il Luogotenente delle forze speciali di Konoha. Colui che li ha comandati nel loro più florido periodo e che, adesso, è a comando della sezione che tanto lo ha reso famoso. Egli è il Sadico. Yami. La maschera di gesso bianco è posata sul volto diafano del Nara, calandolo nei panni di un’entità tutt’altro che accomunabile a quel ninja forse un po’ troppo arrogante e sicuro di sé, ma sempre pronto a far battute e far ridere chiunque con un po’ di sdrammatizzazione. Il sorriso perpetuo della maschera è perfettamente scolito su di essa, va da orecchio a orecchio ed è il sorriso più acuminato che si potrebbe immaginare. Le fauci ancora chiuse di una bestia. Dalla fronte due righe di vernice nera corrono giù come vere e proprie lacrime, segnandolo sino agli zigomi, oltrepassando l’alloggio per gli occhi da cui brillano le iridi d’onice. Si è autoimposto una ronda, stasera. Non perché abbia realmente timore che vi sia bisogno di lui, ma perché spera di trovare la donna che ama di ritorno a casa. Quello di cui deve parlarle non è un qualcosa a cui può far cenno mentre è privo della sua maschera, ha bisogno di lei per le questioni appena venute a galla riguardo i Samurai. Ha bisogno della sua abilità oculare, certo, ma ancor di più ha bisogno della di lei presenza al proprio fianco. Lo rassicura, gli permette di percepire quel rigenerante calore che tanto bene contrasta col gelo del proprio alter ego. Ed eccola lì, intenta a camminare tutta sola per le strade del centro. Un sorriso aleggia a fior di labbra, molto più dolce di quello in cui è bloccata l’espressione di Yami. “Non lo credevo possibile, ma con quella treccia sei ancora più meravigliosa del solito.” Un pensiero lanciato verso di lei senza che il Dainin possa propriamente controllarlo, ma quel che s’aspetta è che la di lei reazione sia voltarsi e sarebbe proprio in quel momento che il sigillo della capra verrebbe formato con la sola mancina all’altezza del petto. Il chakra, da prima risvegliato dentro di sé viaggerebbe per giungere alla realizzazione della tecnica che iù sente cara. Gli tsubo verrebbero aperti, permettendo all’energia cerulea di avvolgerlo completamente, fino a sostituire quasi il compito del mantello scuro. Sfrutterebbe il collegamento col sigillo che impresse sulla nuca di Kaori tempo fa per potersi dislocare alle di lei spalle in meno di un battito di ciglia. Sa che lei lo riconoscerà, è perfettamente consapevole del fatto che la donna che ama ha visto ogni suo intimo segreto, compreso Yami, nella cui vece le si sta presentando al momento. E sa anche che potrebbe arrabbiarsi, ma capirà. È sicuro che capirà che quello è il suo ruolo. Il suo posto nel mondo. In quanto tale, però, non vuole che le sia precluso perché non v’è posto nel mondo che il Nara vorrebbe occupare senza Kaori al proprio fianco. [ Dislocazione Istantanea | Maschera Anbu ]

11:14 Kaori:
 Un passo, un altro ancora. Ha camminato senza meta per un tempo indefinito in lungo ed in largo per il Villaggio, ma ora è tempo di ritornare a casa: non è totalmente rilassata ma si è schiarita le idee, è riuscita a placare gran parte della tensione che fino a quel momento l'aveva irretita. Ed ora avanza, un passo per volta, verso la strada che la porterà a casa dove Harumi e sua madre dormono tranquille. Dove Kouki non torna da un po'. E' mentre sta camminando con le braccia molli lungo i fianchi che qualcosa la blocca in un istante. La voce di Azrael raggiunge i suoi pensieri scaldandole il cuore in un primo momento, sorprendendola in un secondo: è lì. La sta osservando. Ma dove? Il primo istinto della Hyuga è quello di bloccarsi sul posto e voltarsi a cercare la sua buia figura, il cuore ad accelerarle inevitabilmente nel petto al solo pensiero di poterlo incontrare proprio in questo momento, quando meno se lo sarebbe aspettata. Nel momento in cui si volta verso le proprie spalle, ecco che le proprie iridi s'imbatterebbero nella sagoma buia che ormai bene ha imparato a riconoscere ed amare. Ma qualcosa è diverso, stavolta. Le labbra della ragazza si schiudono, le iridi color perla, prive di pupilla, si dilatano appena nel rendersi conto che di fronte non ha Azrael. Yami. Ed è la prima volta che questo accade. Qualcuno potrebbe quasi preoccuparsi per lei: a vederli sembra che stia per verificarsi la più preoccupante delle situazioni. Lui, alto, imperante, dalle spalle larghe e circondato di ombre e tenebre con quella maschera bianca a nasconderne persino il viso e lei, piccola, bianca, priva d'armi o protezioni se non la sua sola forza interiore. Ma Kaori non ha paura. Davanti a lei ha Il Sadico, sì. Ma davanti a lei c'è anche l'uomo che ama. Il suo lato forse più cruento e reale, forse il meno affine a se stessa, ma non di meno una parte di lui. < Yami. > chiosa solamente alla fine riscuotendosi dopo un lungo attimo d'analisi silenziosa. Non sa bene cosa prova in questo momento: se Azrael è tornato ad indossare quella maschera vuol dire che è tornato all'interno delle Forze Speciali ANBU di Konoha, non esiste un'altra possibile spiegazione. Non è una maschera che si possa indossare per diletto, quella. Ma nonostante questo, lei non ne aveva saputo alcunché. Sa che non è qualcosa di cui l'altro possa parlare ed è semplicemente questo a mantenerla calma, tranquilla, a non far esplodere alcun tipo di fastidio o di dispiacere in lei. Dopotutto nel non poterle dire di essere nuovamente un ANBU ha ugualmente deciso di mostrarsi a lei, ben sapendo che questo avrebbe voluto dire rivelarle la verità. Le labbra della Hyuga si incurvano appena verso l'alto. < Avevo sentito che foste sparito dalla circolazione molto tempo fa. > prosegue poco dopo guardandolo con aria semplice, quasi provocatrice, nel fingere di non avere idea di chi egli sia per chiunque potesse parlare di lì e origliare la loro conversazione. "Avrei dovuto immaginarlo" dice invece, mentalmente, con tono tranquillo. La cosa non le dispiace: in verità, a ben pensarci, le sarebbe sempre piaciuto incontrarlo in veste ANBU. Vederlo essere se stesso a tutto tondo, mostrarle anche questo lato di sé. [ Chakra: on ]

11:50 Azrael:
 Non può che lasciarsi sfuggire un pensiero incontrollato nel vederla lì, nell’averla così vicina. Un pensiero piuttosto ovvio e banale, ma incredibilmente sbagliato in questo preciso istante. “Quanto vorrei baciarti.” Pensa, prima ancora di poter notare le di lei reazioni. Sorpresa, stupore, ma non paura. Assolutamente non v’è traccia di timore in lei. È una sensazione piuttosto strana, solitamente chi si ritrova di fronte il Sadico ha come primo istinto quello di scappare e pregare per la propria vita. E la prima reazione di Yami, assolutamente, non dovrebbe essere quella di sentirsi incredibilmente attratto da colei che ha di fronte. anche se, in effetti, loro sono pur sempre Azrael e Kaori. Non esiste maschera che potrebbe toglier loro quella semplice realtà. E la Hyuga parla, gli sorride e finge di non conoscerlo, come è giusto che sia. In sostanza è un gioco che, pare, li diverta entrambi. Pur reso invisibile dalla presenza della maschera il Nara allarga il proprio sorriso fino a scoprire i denti candidi, emettendo un leggero sospiro che si rifrange contro il modulatore vocale della maschera. < Ho avuto più di una ragione per tornare, ma queste sono informazioni riservate, signorina. > Resterebbe serio, benché sia profondamente divertito ed anche sottilmente provocato da quella situazione. < Cosa ci fa tutta sola per strada a quest’ora della sera? Nulla di illegale, spero, o dovrei metterle un paio di manette e portarla via. > Inutile specificare che la osa non gli spiacerebbe affatto. Il pensiero della Hyuga, poi, gli arriva chiaro e forte alla mente, potendo permettergli di risponderle senza mettere in pericolo il proprio ruolo parlando apertamente del fatto che lei conosca l’identità di Yami. “Sono un uomo d’azione, dopo essere uscito dall’Akatsuki mi è sembrato doveroso offrirmi di nuovoi miei servigi al Villaggio. Anche solo per farmi perdonare della mia assenza.” Le riferirebbe, prima di avanzare un ennesimo passo verso di lei, bruciando quei già pochi centimetri di distanza che li dividono, imperando sulla di lei figura con la propria. Lo sguardo scuro, appena visibile dai fori creati appositamente per gli occhi, puntano nei perlacei di lei. Incredibilmente serio ed autoritario, ma con quella scintilla divertita che la Hyuga certamente riconoscerà. < Abbiamo bisogno del suo aiuto, c’è una persona da ritrovare e non ho saputo pensare ad altri che a lei. Sa, Consigliera della Foglia, Special Jonin più forte di tutti i Villaggi ed attualmente Jonin… > Sorriderebbe a fior di labbra, parlando in maniera che, da fuori, non si comprenda affatto il giochetto che stanno portando avanti, ma che unicamente loro possano comprendere il sottotesto di quanto si stanno dicendo. [ Chakra ON ]

12:23 Kaori:
 E' difficile non sorridere quando il pensiero di Azrael pervade la sua mente. Anche lei vorrebbe avvicinarsi, sfiorarlo e baciarlo. Ma nessuno sano di mente, probabilmente, riuscirebbe anche solo a stare ad una tale distanza dall'ANBU Yami della Foglia: figurarsi sfiorarlo senza timore di perderci le unghie delle mani o direttamente qualche dito. "L'idea di sfilarti quella maschera non mi dispiacerebbe affatto." ribatte Kaori mentalmente tenendo lo sguardo fisso nel suo, in silenzio, mentre il tempo scorre attorno a loro e il vento soffia fresco sulle loro pelli d'alabastro. Almeno le zone non coperte da gonne, camicie e mantelli, ecco. C'è qualcosa di sottile e delicato in atto fra i due: un gioco divertente, pericoloso che soltanto loro sono in grado di cogliere e riconoscere. Nascondere il loro sentimento, inserirlo in battute apparentemente casuali, nascondere messaggi ed intenzioni a chiunque potrebbe trovarsi di passaggio per quella via. Eccitante. Ma Kaori cerca di non pensarci, si limita ad ascoltare quanto viene detto dall'ANBU non sapendo trattenersi dal replicare a sua volta. < Consigliera. > lo correggerebbe al sentirsi chiamare 'signorina', trattenendo malamente quel sorriso beffardo che minaccia da un momento all'altro di schiuderle le rosee carnose. La successiva frase del ninja la porta a boccheggiare per un istante immaginando perfettamente le mani di lui allungarsi a rinchiuderle i polsi in un paio di manette d'acciaio. Ricorda perfettamente la volta in cui Azrael le aveva mostrato, per la prima volta *quel* lato di sé. E la cosa la fa fremere nel profondo, silenziosamente. < A dire il vero stavo tornando a casa. > risponde schioccando la lingua sul palato, umettandosi successivamente le labbra per guardare lungo la strada che conduce a casa propria. < Se vuole può accompagnarmi per averne la certezza. O, non so... > Torna a portare su di lui lo sguardo, allargando di poco le braccia. < Perquisirmi? > Tiene fisse le iridi in quelle nere visibili oltre le fessure della maschera, cercando un contatto visivo diretto con il volto del Dainin. Sa che sta tirando la corda. Sa che lo sta provocando. Ma la cosa la diverte profondamente. "Beh, avevi lasciato il tuo posto di Generale per seguire Akendo. Immagino fosse naturale decidere di tornare tra gli ANBU dopo averlo lasciato." osserva lei dandosi della stupida per non averci pensato prima. Non che sia cambiato qualcosa fra loro, adesso: deve solo stare attenta a non rivelare mai ad anima viva l'identità di Yami. O dar modo di immaginare che lei ne sia a conoscenza, quanto meno. Un altro passo ed ecco che l'Ombra si avvicina bruciando la distanza adesso irrisoria fra i due. Kaori gonfia il petto e alza la testa con fare fiero ascoltando il discorso dell'ANBU trattenendo il sorriso che invece vorrebbe illuminarle il volto. < ...Hyuga. > conclude lei inarcando maliziosamente un sopracciglio prima di inspirare a fondo per acquisire maggior serietà e quindi procedere. < Chi avete bisogno di trovare? > domanda mettendo da parte malizia e giocosità. [ Chakra: on ]

12:52 Azrael:
 Non è l'unico a provocare in questa situazione del tutto surreale, anzi. Kaori lo stuzzica, lo provoca in una maniera talmente naturale e sottile da fargli quasi abbandonare l'intento di parlare di lavoro, anche se nessuno ha mai detto che bisogna scegliere tra la leggerezza di un gioco tra i due amanti e le questioni relative al ruolo che i due occupano all'interno del Villaggio. "Come a me il pensiero di sfilarti tutto il resto." Le risponderebbe, mentalmente, lasciando che lei possa anche solo immaginare il solito sorriso tagliente e malizioso che gli si dipinge immediatamente tra le rosee sottili. < Mi perdoni, Consigliera. > Risponderebbe con voce ferma e sicura, ascoltando con attenzione tutto ciò che la Hyuga ha da dirgli. Lo sguardo permarrebbe attento, divertito anche, salvo poi cambiare nel momento in cui la ragazza apre le braccia, invitandolo ad effettuare una perquisizione. Le pupille si dilatano, il colore delle iridi diviene ancor più scuro e profondo, in un cambiamento che Kaori ha visto già tante volte nel suo sguardo. < Sarò delicato. > Annuncerebbe, prima di sollevare le mani per poggiarle la mancina sul fianco, stringendo le dita sulla sua pelle per anche solo fingere di star tastando la zona per assicurarsi dell'assenza di armi e portando la mancina a sfiorarle il lato del collo solo con le unghie. < La verità è che non me ne frega un cazzo se qualcuno ci vede. > Sussurrerebbe appena, in un soffio che, data la distanza tra i due, dovrebbe essere udibile solo a lei, proseguendo col proprio - faticoso e seccante - lavoro di perquisizione. Lascerebe scorrere le mani lungo le sue spalle, adesso, dalle clavicole fino ai polsi, per poi passare al busto. Molto più lento di quanto ci si aspetterebbe da una perquisizione, ma non per questo meno attento a far aderire bene i propri palmi sul corpo della Hyuga in quelle carezze del tutto fuori luogo. < Si chiama Fukumo. E' un ronin fuggito alla giurisdizione dell'attuale capo dei samurai. Si è rifugiato nella boscaglia tra il paese del Ferro e quello dell'Erba. > Non sa se la donna potrebbe mai immaginare la motivazione di quella spedizione di recupero così urgente, proprio per questo attende di aver catturato la di lei attenzione prima di andare a spiegarle i motivi. Intanto, nell'attesa di una sua risposta, lascerebbe unicamente la destrorsa sul suo fianco per aggirarla lentamente, andando a percorrere lo stesso tragitto che ha affrontato mentre le era di fronte, stavolta dalle di lei spalle. Le sfiorerebbe la uca, la zona delle scapole, sino a poggiarle le mani sui fianchi, facendo forza quel tantok che gli basterebbe per attrarla verso il proprio corpo che ha istintivamente bisogno di starle quanto più vicino possibile. Ed intanto si affaccerebbe oltre la sua spalla destra, quella ove poggia la treccia viola, accostandosi al suo orecchio in modo che possa essere udito pur parlando a voce cautamente bassa < Mi permette di darle del 'tu'? > [ Chakra ON ]

16:49 Kaori:
 Deglutisce la Hyuga passandosi la lingua fra le labbra in un rapido ed istintivo movimento atto non a provocarlo, bensì a placare la tensione che improvvisamente le sta risalendo le membra. Quel gioco è divertente, eccitante ma anche piuttosto rischioso: Azrael è un ANBU, un ANBU *molto* famoso e lei non dovrebbe in nessun caso conoscere la sua identità. Non possono fare passi falsi, non possono permettersi di essere visti in situazioni compromettenti. Deve rimanere tutto ordinario ad eventuali occhi altrui. Eppure come può rimanere indifferente, Kaori, quando i pensieri di Azrael si fanno così arditi e vivaci nella sua mente? Lei non ha una maschera di cera a nascondere l'effetto che quel gioco fa sul suo viso, non ha una maschera a nascondere i suoi sorrisi felici, il lucore brillante delle sue iridi quando l'altro pronuncia una qualsiasi parola. Abbassa il capo distogliendo da lui lo sguardo, solo per cercare di mantenere la calma, sorridendo poi -genuinamente, quando Yami corregge il proprio dire secondo il suo volere. Rialza lei lo sguardo cercando quello altrui e quindi annuisce appena col capo accogliendo quel suo dire. < Grazie. > replica malcelando il divertimento dietro tale farsa. Tuttavia se fino a quel momento le era parso difficile nascondere i propri pensieri verso quella maschera tanto rinomata e temuta, adesso tutto cambia: Yami porta le sue mani su di lei andando a sfiorare il suo corpo con fare scrupoloso, attento. Metodico. Sicuramente i suoi movimenti sono più lenti e curati di quelli soliti in un normale controllo, ma non è certa che esternamente qualcuno potrebbe davvero credere che Il Sadico, stia palpando una Consigliera per strada. Boccheggia Kaori a labbra schiuse, sbattendo le ciglia rapidamente mentre l'altro va esplorando il suo corpo con le proprie dita in un gesto fatto e rifatto migliaia di volte in luoghi diversi. Ma questa notte ogni contatto sembra come amplificarsi dentro di lei, ogni gesto par riverberarsi fino a moltiplicarsi nel suo ventre. Non sta sfiorandola in alcun punto... ardito, eppure è come se stesse andando a provocarla nel centro diretto del suo piacere. Frastornata sente il cuore battere più rapido nel petto mentre il sangue le scorre nelle orecchie con forza, con violenza, quasi creando una sorta di interferenza col mondo esterno. Vorrebbe toccarlo anche lei. Vorrebbe allungare le mani, poggiarle sulla maschera, toglierla. Ma non può. Deglutisce, stringe le labbra, trasale quando sente Azrael dirle che non gli importa se qualcuno dovesse vederli. “Azrael...” azzarda lei, mentalmente, con un tono a metà strada fra il supplicante e l'ansante. Sa quanto il Nara ami provocare, ma sa anche quanto in quella situazione quel gioco potrebbe finire col diventare pericoloso. Le mani di lui continuano a scivolare lungo il suo busto, le spalle, le braccia, per assicurarsi che nessuna arma sia nascosta su qualche fuuda o in qualche tasca segreta, o sotto i vestiti e quando prende a spiegarle il motivo di quell'incontro la concentrazione di Kaori è attiva solamente a metà. < E perché sarebbe di nostra competenza? > domanderebbe, deglutendo, cercando di mantenere un minimo di contegno sebbene il suo tono di voce sia molto più simile ad un ansimo che ad un tono deciso e professionale. < Il paese del Ferro ha richiesto aiuto a Konoha? > domanda, non avendo la più pallida idea di cosa stia succedendo all'interno delle fila dei samurai. Yami, intanto, prosegue nella sua perquisizione e, assicuratosi che sul busto della Hyuga non vi sia traccia di strumentario insolito, eccolo arrivarle alle spalle senza mai interrompere in alcun modo il contatto fra loro: non avrebbe mai pensato che questo lato di lui le sarebbe piaciuto. Yami ha il suo fascino nonostante il suo essere così-- cruento. Un fascino che a tratti cozza con la sensazione da brivido che quella maschera dona quando ti fissa troppo a lungo, troppo intensamente. Il suo capo fa capolino oltre la spalla di Kaori, la sua voce è ridotta ad un sussurro e la ragazza, ruotando appena il viso, si ritrova a distare pochissimi centimetri dalla cera di quella maschera. < Accordato... > mormora in un primo momento prima di proseguire. < ...se- > umettandosi una volta ancora le labbra < -mi concedete lo stesso privilegio... > Le iridi perlacee ricercano quelle nere di Azrael ritrovando quei ferventi pozzi neri che lei ben conosce. < -*Generale*. > E poco importa che quello non sia più il suo ruolo, che Gekido probabilmente l'avrebbe fulminata se l'avesse sentita: vuole provocarlo e vuole farlo fino in fondo, anche sfruttando quel piccolo tarlo fisso del suo uomo: la predisposizione al comando ed al potere. [ Chakra: on ]

17:36 Azrael:
 Vorrebbe togliersi la maschera e baciarla. O rendere decisamente più ardite quelle carezze, che sia in un luogo pubblico o meno non gli importa. L'identità di Tami dovrebbe rimanere segreta, certo, ma sono in molti a conoscere il volto che si cela dietro quella maschera. E chi anche non lo sapesse con certezza potrebbe fermarsi a pensare per qualch istante e non di più per comprendere che la figura di Yami non può che combaciare con Azrael Nara. Basta conoscerlo un minimo per comprendere che quello non può essere altro che un ennesimo lato di sé. Questo gioco, tuttavia, lo diverte. Le mani continuerebbero il loro lento esplorare il corpo di Kaori come fosse la prima volta, sebbene quel gesto sia stato ripetuto molte volte nell'arco del poco - ma intenso - tempo che i due hanno avuto la possibilità di condividere. Piuttosto distrattamente andrebbe a rispondere alle domande di una Hyuga giustamente confusa da quella richiesta di 'lavoro' che la vedrebbe come aiutante in un'operazione perlopiù segreta. < Ci sono pervenute informazioni che l'attuale capo dei samurai non sia chi dice di essere e che abbia mire espansionistiche o comunque avverse a Konoha. Sai-- > Si prenderebbe la briga di darle del 'tu', come da lei accordato. < --è un periodo burrascoso e meno nemici di Konoha abbiamo da fronteggiare meglio è, non trovi? > Una domanda piuttosto retorica quella che esce più come una serie di gemiti rochi che di vere e proprie parole.Ed è proprio quando Kaori fa leva sul bisogno del Nara di avere il controllo e di comandare, quando lo stuzzica con quell'appellativo che ormai non gli appertiene più che la presa sui di lei fianchi si farebbe più salda, avvicinandola ancor di più al corpo del Dainin, un corpo che manifesta tutto il proprio apprezzamento verso quella lusinga nel modo più naturale del mondo. < Accordato. > Confermerebbe di rimando, smettendo di sorridere, ma restando soltanto a guardarla serio, bramoso, infiammato dalle di lei provocazioni. < Nessuno mi chiama più in quel modo da molto tempo. Adesso sono un Luogotenente. > Direbbe non tanto per correggerla, quanto più per informarla in maniera indiretta e velata di qual è il suo compito in questo momento tra le file degli Anbu. "Non dovresti provocarmi così. Dovrei farti paura. Dovresti temere che io ti ammanetti e ti porti via, non desiderarlo così tanto." La rimbeccherebbe giocosamente coi propri pensieri, allentando la presa sui suoi fianchi senza, però, mai lasciarla andare del tutto. Le iridi d'onice resterebbero in quelle perlacee della Hyuga in un contatto che genera quel legame che ha qualcosa di mistico tra i due, un legame che nessuno sarebbe mai stato in grado di sciogliere, spezzare o anche solo indebolire, tantomeno non l'avrebbe mai fatto una semplice maschera. [ Chakra ON ]

18:07 Kaori:
 La voce di Azrael è bassa, roca, distorta sia dal respiro non più calmo e rilassato sia dal modulatore presente in ogni maschera ANBU al fine di nascondere la reale identità di ogni ninja. Kaori non si muove, si lascia perquisire senza opporre la minima resistenza ma, anzi, beandosi del tocco delle mani dell'altro sulla propria pelle cercando di celare la soddisfazione di quelle carezze dal suo viso. E' difficile, però: se sul suo viso può cercare di avere un minimo di controllo, così non è per il suo respiro, il suo battito accelerato, il rossore sulle gote ed i pensieri coloriti ed impazienti. "Spero tu non perquisisca così anche i vostri sospettati. Potrei essere gelosa." mormora nella mente dell'altro cercando di alleggerire le proprie provocazioni ma rendendo ben noto il piacere che quelle premure portano al suo corpo ed al suo spirito. Ascolta dunque la sua risposta in merito alle proprie domande e cerca di tenere un punto della situazione anche abbastanza vago, sebbene quelle mani siano fonte di enorme distrazione. < Sì, mi sembra una saggia decisione. > mormora la Hyuga schiudendo le rosee, annuendo appena, prima di ricercare sfacciatamente il suo sguardo. < Quindi quando volete che cerchi per voi questo fuggitivo? > Era davvero un fuggitivo? Non è sicura, è piuttosto distratta. < E come farò a sapere se è davvero lui? > domanda con voce bassa e carezzevole ricercando nei fori della maschera di gesso le iridi buie del Dainin. Avverte il modo deciso in cui Yami la stringe, la tira a sé, premendola contro il proprio corpo in un modo che avrebbe lasciato poco adito a dubbi a chiunque avesse potuto vederli in questo momento. E se un lato di lei è in allarme, l'altro decide di non volerci dare peso. Non le importa. Che il Villaggio sappia come lei gli appartenga e come lui le sia devoto. Che Konoha e tutto il mondo scoprano quanto voraci possono diventare -per lei e lei soltanto- quelle mani. Trattiene a mezza voce un ansimo basso tenendo fisso lo sguardo in quello bruciante di Azrael, sorridendo nel momento in cui l'altro le svela il suo nuovo ruolo all'interno delle fila ANBU. L'ascolta travolta da una violenta tempesta in atto nel suo corpo e quindi annuisce piano con fare comprensivo. < Oh. Chiedo scusa, Luogotenente. Non ne ero a conoscenza. > civetta lei stringendosi appena nelle spalle, provocatrice, sillabando lentamente la parola che definisce il di lui ruolo, quasi come a voler carezzare lascivamente con la lingua ogni lettera. La sua stretta si allenta appena, i loro corpi sono vicini ma non più incollati l'uno contro quello dell'altro, e la voce di Azrael si fa strada, naturale, nella sua mente. "E' solo che mi sono sempre chiesta che tipo fosse-- Il Sadico. Non mi dispiacerebbe conoscerla un po' meglio... Generale." E-- beh, sì. Probabilmente di questo passo l'avrebbe presa e portata via per davvero. Ma, dopotutto, non sarebbe esattamente quello che lei desidera di più al mondo? [ Chakra: on ]

18:39 Azrael:
 Una leggerissima risata, di quelle talmente delicate da non sentirsi molto spesso da dietro quella maschera, si libera dalle sottili rosee del Nara. "Davvero è questa la tua principale preoccupazione? Davvero al pensiero che io trascini degli esseri umani in cella per torturarli fino alla morte e disegnarne i loro cadaveri è secondario rispetto al fatto che, prima di farlo, io possa lasciarmi andare a qualche apprezzamento di troppo?" Pensa di rimando, lasciando che quella risata si propaghi ancora per un po' tra i due, leggera e poco interessata al macabro contesto di cui stanno parlando - o meglio pensando - attualmente. "Devo averti davvero condotta sulla cattiva strada." Terminrebbe, prima di specchiarsi nuovamente nelle iridi di perla della ragazza che ama più di ogni altra cosa al mondo. < Non preoccuparti, nessuno può venire ad interromperci. Dal momento in cui hai messo piede fuiori casa ho mandato degli Anbu ad osservarti ed aggiornarmi sulla tua posizione e, adesso, stanno adempiendo al compito di tenere lontano chiunque fosse nei dintorni. > Pronuncia, lasciando quasi ad intendere che quello sia davvero un incontro formale tra il Luogotenente e la Consigliera e non soltanto il capriccio di Azrael che voleva mostrarsi anche in questa veste a quella che, un giorno,diventerà sua moglie. < E' nei boschi da anni, presumo sia denutrito, debole, più simile ad un animale che ad un essere umano. Inoltr e... ha la mappa della Roccaforte dei Samurai tatuata sulla schiena. E' per quello che mi serve. > Chiosa, seppur stando parlando di un qualcosa di incredibilmente serio, in tono piuttosto basso e malizioso. Come se le stesse dicendo tutt'altro. La mancina si scosterebbe dal di lei fianco per portarsi alla maschera. Ne cingerebbe i confini con le dita, alzandola appena per rivelare la barbetta perfettamente curata e le labbra rosee, curvate verso lìalto in un sorrisetto beffardo. < Quel che sei capace di farmi fare rasenta il folle, Kaori. > Mormora, lasciando che il proprio frespiro possa ora riversarsi sul volto della ragazza, prima di abbassare lentamente la maschera ed aggirarla nuovamente per mettersi di nuovo davanti a lei, col proprio corpo pericolosamente vicino a quello della Hyuga, quasi potendo poggiare la fronte della maschera contro quella della donna che ama, sempre che lei non avesse intenzione di ritrarsi. < Non so ancora quando di preciso, ma verrò a prenderti e ti porterò lì nei prossimi giorni. Magari aspetterò la tua nomina ufficiale a capoclan. > Lo sguardo si incupirebbe ancora nel momento in cui la ragazza, nella propria mente, continua a provocarlo, riferendosi a lui come Generale. Un ringhio basso, quasi ferale, riverbererebbe cotro il modulatore vocale della maschera in un suono a lui piuttosto affine, che si libera spontaneamente dalle di lui rosee ogni volta che viene stuzzicato a quel modo dalla Hyuga. "La smetta di provocarmi... Consigliera." [ Chakra ON ]

19:05 Kaori:
 Non che Kaori abbia ancora pienamente accettato la predilizione del Nara per la tortura essendo qualcosa di davvero diverso alla natura solitamente pacata e pacifica della donna, ma in quell'esatto istante non ha affatto avuto pensiero per la fine che i sospettati capitati per le mani del ragazzo solitamente fanno. "Non ho alcun tipo di controllo sul tuo ruolo di interrogatore. A cosa porterebbe il mio preoccuparmi per i tuoi-- uh, interrogati?" pensa lei anche con una vaga nota di accettazione. Per quanto possa non condividere i suoi modi, sa anche che non può far nulla perché questi mutino: né sarebbe nel suo interesse. Anche quello è Azrael. E lei lo accetta così com'è. Non desidera cambiarlo, né farlo sentire sbagliato: fintanto che il suo interesse ricade solo su arrestati e criminali, può anche chiudere gli occhi davanti alle manie del suo uomo. "Ma se le tue mani volutamente cercano altri corpi-- quello *è* affar mio." E sorride, maliziosa, lanciando a lui il proprio sguardo. Sa che non lo farebbe mai, sa che può star tranquilla dopo aver affidato al Nara il proprio cuore. Ma vuole giocare. Quando poi sente di esser stata tenuta sotto controllo e seguita da alcuni ANBU Kaori si ritrova a sgranare appena gli occhi e guardarsi attorno disorientata, un po' confusa. < Uhm. Okay. Questo è-- > Inquietante? Esagerato? < --strano. > opta per quel termine tornando ora a guardarlo con fare incuriosito. < Tutto questo solo perché potessi avanzarmi questa richiesta in tutta libertà? > domanda, sorpresa da tale gesto da parte sua. Probabilmente aveva voluto sfruttare la cosa per permetterle di scoprire la verità sul ritorno di Yami in attività. Ascolta quindi la risposta del Nara alle sue domande sulla missione appena scoperta e le sembra ora di comprendere un po' meglio la situazione per quanto, ancora, si senta stordita e confusa dal segno che le mani di lui han lasciato invisibile sulla sua pelle. < Oh. Capisco. Allora-- sì, dovrebbe essere semplice. > chiosa non trovando alcun tipo di razionale difficoltà nel suo incarico di ricerca. Le basterà cercare coi propri occhi qualcuno che vive nascosto nei boschi con un ampio tatuaggio sulla schiena. Nulla di troppo complesso, in teoria. In pratica i pensieri della Consigliera vengono confusi dalla visione della maschera di Yami che viene lievemente scostata mostrando quella barbetta perfettamente ordinata che lei ha imparato a riconoscere ed amare nel tempo e quel sorriso beffardo capace di rapirle il cuore. < Quello che farei per te supera ogni umana definizione. Spero di non dover scoprire mai cosa arriverei a fare per te. > mormora a sua volta e nella sua voce, nel suo tono si fonde una inesprimibile tenerezza ad una profonda apprensione. Sente che per Azrael avrebbe capovolto cielo e terra se solo avesse potuto e non vuole neppure immaginare cosa arriverebbe a compiere per amor suo. Yami, ad ogni modo, rimette a posto la maschera e aggirando nuovamente la figura della Jonin riprende il suo posto di fronte a lei, avvicinandosi pericolosamente al suo viso. < Allora non dovremo attendere molto. Intendo andare da Juusan quanto prima. > annuisce lei mostrando un sorriso determinato e tranquillo, prima di sfumare in una leggera provocazione. I suoi pensieri lo stuzzicano, giocano con lui e il ringhio che si libra dalle sue labbra non fa altro che mostrarle come l'altro apprezzi quel loro piccolo gioco. "Altrimenti cosa potrebbe fare, Generale?" continua, provocatrice, portando ora una mano a posarsi sul petto di lui, esattamente di fronte a me. "Arrestarmi?" penserebbe, sensuale, inclinando appena il viso per meglio guardarlo oltre le fessure della sua maschera. [ Chakra: on ]

19:42 Azrael:
 Le riflessioni riguardo la gelosia della ragazza lo fanno sorridere, oltre che correggerla per quanto riguarda la nomenclatura degli sfortunati che si ritrovano ad essere da lui interrogati "--vittime." La missione è stata espletata, per lo meno per quanto riguarda la pianificazione. Andrà con lei alla ricerca del fuggitivo dei Samurai per carpirne la mappa dipinta sulla di lui schiena e, se possibile, salvarlo. Quel che non è terminato è il pericoloso ed inadatto gioo instaurato tra i due. Quell'accenno di tenerezza da parte della Hyuga quasi spezza l'atmosfera tesa del momento, strappando un sorriso dolce e gioioso alle labbra, ora nuovamente coperte, del Dainin. Si trova perfettamente concorde su quanto detto dalla ragazza. Farebbe qualcunque cosa per lei. Rovescerebbe i cieli, dividerebbe in due la Terra, aprirebbe le acque degli oceani. Andrebbe contro tutto e tutti, non importa quanto ingiusto e non importa quanto potente sia il suo possibile avversario. Gli stessi Kami si ritroverebbero un Azrael ostile ed inimico, se anche solo pensassero di separarlo dalla donna che ama. "Io ti amo, Kaori." Mentalmente questo sarebbe l'unica cosa che riuscirebbe a processare. L'amore che prova per lei va contro ogni logica, ogni regola, ogni legge dell'universo. E' semplicemente... oltre. Ma il piunto non è questo. I toni della discussione tra i due tornano ad essere dapprima seri, con una Kaori che lo informa di una notizia assolutamente apprezzata. < Potrei presentarmi anche io da lui. Così, per far scena. > Magari se Juusan si ritrovasse dinanzi a Yami avrebbe qualcosa di più interessante da dire, magari. Non lo farebbe, comunque. E' pienamente consapevole che la Hyuga può affrontare questo scoglio da sola, deve farlo da sola. E deve uscirne come unica vincitrice. Dopo questo siparietto fin troppo serio, comunque, si torna su toni piuttosto provocanti. I piensieri della ragazza lo portano a sollevare il sopracciglio destro, oltre che l'angolo della bocca in un sorrisetto sghembo, quasi sorpreso. Lo sta provocando. Lo sta provocando nonostante egli gli abbia espressamente detto di non farlo, le abbia fatto capire che non avrebbe retto oltre delle provocazioni di questo genere. Eppure sta continuando. Un fremito smuove il corpo del Nara, scaldandolo in una maniera incredibilmente familiare. Non le risponderebbe immediatamente, non a parole né in pensieri, almeno. Si limiterebbe ad allungare la destrorsa per raggiungere il polso della ragazza, portandolo tra i loro due corpi, davanti al ventre della Hyuga, infilando la mancina sotto il mantello per estrarne un paio di manette ed avvolgere il polso della sua donna. "Assolutamente sì." Le risponderebbe ora, raccogliendo anche l'altro polso per portarlo alla stessa sorte del gemello, incatenandola con quelle manette, prima di - sempre che lei non abbia altro da dire - compiere il sigillo della scimmia ed avvolgersi completamente di chakra , accompagnando quell'energia anche sul corpo della ragazza, portandole una mano alla gola, pur senza stringere, ma unicamente per creare un contatto tra i due. Il prossimo passo sarebbe piuttosto ovvio: immaginare le lenzuola rosse che tappezzano il letto del Dainin, la consistenza del materasso, la testiera ferrea che lo incornicia e, in un singolo attimo, ritrovarsi lì per una seduta di tortura diversa dal solito. [ se end ]

Azrael, nella sua controparte ANBU, incontra Kaori per chiederle aiuto nella ricerca di un uomo che possa condurre gli ANBU alla roccaforte segreta dei samurai.

Kaori scopre così che Azrael è tornato nel suo vecchio ruolo di ninja scelto al servizio del Villaggio e accetta l'incarico fra una provocazione e l'altra.