k&k Nascondino al parco
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Giocata del 12/08/2018 dalle 20:15 alle 23:47 nella chat "Centro di Kusa"
[Per le strade del centro] Respira. Respira. Trattieni più che puoi… <E…E… ET-CIU’!!> un poderoso starnuto venuto fuori da un esile ragazzina alta nemmeno un metro e cinquanta rimbomba per il loco con una violenza inaudita. I lunghi e fluenti capelli neri volteggiano qua e là per via del corpo che si piega irrigidendo gli addominali e le mani vengono portate a coppa a nascondere naso e bocca. Prendere il raffreddore in piena estate, ma si può? Ebbene si, signori e signore, la nostra Karai è capace anche di questo! Gli occhi dorati dalla pupilla stretta e verticale sbatacchiano un po’ di volte per cercare di scongiurare i lacrimoni che le sono venuti per lo sforzo. Si, ha uno sguardo come quello di un serpente che la rendono estremamente uguale al famoso sannin che fondò Oto, e il motivo c’è, solo che nascosto e ben lontano nel suo passato. A vederla si fa inoltre difficoltà a capire se sia un ragazzino effeminato o una vera e proprio ragazza, data la corporatura secca e priva di forme ma per fortuna la voce dovrebbe togliere qualsiasi dubbio perché di certo lei non si fa palpare! Indossa un kimono cinese rosso e delle scarpette nere e prive di tacco oltre al copri fronte che si è guadagnata a Kusa e che porta legato sulla testa come un cerchietto molto alla moda. Non si è vista in giro per un bel po’ e anche qui la motivazione c’è e se ne avrà voglia la racconterà a qualcuno, ma per il momento si prende la libertà di camminare per le strade di Kusa bella baldanzosa e sorridente, con occhi ricolmi di gioia e naso infetto. <Come diamine ho fatto a prendere il raffreddore in estate? Oh, Somma Kiyohime solo tu lo sai!> chi sia questa Somma è un mistero per il momento, una cosa è certa: non si fa problemi ad essere se stessa in mezzo alla gente. Esclama ad alta voce sospirando verso il cielo con quel tono un po’ grave per via del nasino tappato. Ha bisogno di qualche fazzoletto e anche subito! [Per le strade del centro] Dei sandali ai piedi. Pantaloni beige in cotone che sembrano essere appesi alle ossute ossa iliache e parzialmente sovrastati da una maglietta dello stesso colore, anch'essa appesa ma alle magre spalle del deshi. Un vestiario al quanto semplice ma funzionale. Il colore del vestito poco si discosta da quello della carnagione diafana dell'albino che, con il suo Bo sulla schiena, cammina per le strade del centro guardando come al solito le vetrine in cerca di ispirazioni. Legate alla cintura, nascoste dalla maglietta, due borsette porta oggetti. Sulla destra una piena di biscottini per cani mentre sulla sinistra solamente alcuni oggetti personali tra cui le chiavi di casa, il portafogli,e dei ninnoli. Lo sguardo celeste del giovane uomo accarezza qualsiasi superficie gli capiti a tiro ma, in questo momento, quelle più accarezzate son quelle che riflettono la sua pallida immagine, ovvero, le sopracitate vetrine. <eeeehh...> esala con rassegnazione. <nessun nuovo indizio...> commenta con un filo di voce parlando a se stesso. Per quanto riguarda Karai invece? Una persona tra le tante che camminano per quelle strade. [Per le strade del centro] Età non ben definita, sicuramente molto giovane a giudicare dal viso e dall’altezza, i suoi occhi sono anche truccati di viola come a voler imitare un idolo ormai lontano e dalla fine non ben precisata. Cammina lungo la strada osservando i negozi e i chioschi cercando qualcosa da fare e quindi probabilmente qualcosa da mangiare. Perché si sa che quando ci si annoia si mangia! Non sembrerebbe dalla sua corporatura ma questa ragazzina è una gran mangiona, comunque non è questo il momento, lei si limita ora a camminare rasente i negozi ad osservare le vetrine e il suo riflesso, anch’esso pallido come il giovane davanti a lei e non ancora calcolato se non fosse che viene attirata da quel sospiro carico di rassegnazione e chi è lei per farsi gli affari propri? Nessuno, ovvio. <Che indizio cerchi?> domanda alzando la voce alle sue spalle con un tono allegro ed occhi quasi spiritati con un sorriso troppo accentuato e troppo gioioso per chiunque. <Sei in missione? Indaghi su qualcosa?> ma poi una mano viene portata alla bocca, espressione carica di stupore e l’altra mano che lo va sfacciatamente ad indicare. <Aaah! Sei un ninja sotto copertura??> e anche se davvero lo fosse oramai la copertura è anche saltata con quel suo tono di voce alto. Sta per aggiungere altro ma il raffreddore non le da tregua! Respira. Respira. Respira… trattiene il respiro e poi. <ET-CIU’!> il corpo che si piega ancora in avanti e le mani a coprirsi naso e bocca, mentre i capelli svolazzano nuovamente in giro. Fissa il ragazzo con i lacrimoni agli occhi e un’espressione da povera malata in cerca di aiuto. <Non è che… avresti un fazzoletto per caso?> deve essere stata proprio una sciocca a prendersi il raffreddore. [Per le strade del centro] ad un certo punto una voce giunge da dietro di lei. L'albino trasale per un attimo e si volta. Certo per l'agilità che possiede non lo farà di scatto ma, comunque, cercherà di essere il più veloce possibile. <come dici?> domanda con voce pacata e cercando di mantenere il volume basso. Lo sguardo celeste accarezza il minuto corpo della ragazzina dall'alto al basso per poi tornare a posarsi negli occhi di lei osservandole la particolare conformazione della pupilla. <missione? Quale missione?> domanda perplesso, portandosi la mano sinistra dietro la nuce e grattandola un poco, visibilmente imbarazzato. <eh? come??> chiede ancora più incredulo iniziando a porgere le mani davanti a se, con i palmi rivolti alla ragazze ed iniziando a muovere le meni in movimenti semicircolari, come se volesse pulire freneticamente una macchia dall'aria davanti a se. <no, no!> diniega anche con il capo <non sono ancora un ninja!> direbbe quasi intimorito <sono... sono ancora un deshi... strano vero?> domanda retorico lasciando poi cadere il discorso quando la fanciulla starnutisce <eh,... ho solo il mio ma è già usato...> commenta abbassando ancora un po' la voce e poi riprendendo a guardarsi attorno. [Per le strade del centro] A quanto pare si è trattato di un malinteso o forse la Yakushi dovrebbe iniziare a farsi i fatti propri, poco ma sicuro ma ormai la frittata è stata fatta e ora non le resta che osservare quel povero ragazzo esile e alto del tutto imbarazzato nel cercare di spiegare la sua posizione sociale all’interno del villaggio. <Nessuna missione… oh, scusa!> diciamo che ha corso troppo con la fantasia e non si è saputa fermare, dopo tutto è una persona che dice quello che pensa senza alcun problema! <Cosa ci sarebbe di strano nell’essere un deshi, scusa?> non capisce questo suo modo di dire e lo guarda confusa inclinando appena la testa corvina. <Se ti serve aiuto comunque…> si indica il copri fronte in testa usato come cerchietto. <… Chiedimi pure!> si atteggia a tuttofare e posa le mani ai fianchi sollevando il mento e gonfiando il secco e piatto petto. Tira anche su un poco col naso, purtroppo ci sta dato che nessuno dei due ha un fazzoletto! <Dunque… come ti chiami? Vai all’accademia immagino se sei deshi, sei emozionato di diventare ninja?> sorriso solare ed atteggiamento più che amichevole e lo osserva guardarsi intorno. <Cerchi qualcosa in particolare?> un… indizio forse a giudicare da quello che ha detto prima, ma che indizio? La curiosità avanza! [Per le strade del centro] un'altro sospiro di sollievo quando la fanciulla sembra aver abbandonato l'idea che lui sia un ninja sotto copertura. Le mani vengono quindi messe dietro la schiena, scavalcando il Bo lì posizionato e, quindi, legate una all'altra tramite la stretta del polso sinistro nella mano destra. <beh...> dice facendo spallucce, <ho già trent'anni e... la media dei deshi è almeno la metà di quest'età, per questo potrebbe sembrare strano.> direbbe. Ormai ha già affrontato questa situazione più volte e, quindi, non è più così impacciato nello spiegare la cosa. <Oh! non l'avevo notato...> direbbe sorridendo appena lei gli fa notare il coprifronte. Ancora una volta fa spallucce mentre riporta le mani davanti a se <si, frequento l'accademia e... non sono troppo emozionato di diventare un ninja, a dire il vero> la voce si abbassa un poco, come se stesse dicendo qualche cosa di segreto o poco popolare <però mi è stato consigliato dal medico... storia lunga> afferma. Si guarda attorno per controllare con cautela la zona e, quindi, torna ad accarezzare con lo sguardo il volto della sua interlocutrice <davvero mi daresti una mani con le nozioni ninja?> conclude guardandola serio. [Per le strade del centro] Non vorrebbe fare quella faccia ma in realtà le viene spontaneo esagerare quell’espressione di totale stupore nell’apprendere l’età che il ragazzo ha. <Trent’anni??> esclama esterrefatta dando la sbagliata impressione che trovi strana quell’età legata al fatto di essere deshi, in realtà è tutta un’altra storia e si affretta a spiegarsi. <Non sembra affatto che tu abbia trent’anni! Hai scoperto il segreto dell’immortalità?> avvicina il viso al ragazzo protendendosi in avanti verso di lui come a volerlo guardare dentro più a fondo per trovare il suo oscuro segreto. <Complimenti, li porti bene!> ride appena e tenterebbe di dargli un’amichevole pacca sul braccio un po’ troppo energica. <Non sei emozionato?> l’entusiasmo sembra calare ora che ha scoperto cosa c’è dietro alla scelta fatta da questo ragazzo che non le ha nemmeno detto il suo nome, ma rimedierà lei. <Quindi non hai un credo ninja? Hai scelto di diventarlo solo perché te lo ha detto qualcun altro? Ma certe cose si devono sentire dentro! Come mai? Che ti ha detto questo medico?> ancora ad alta voce, sembra che questo povero ragazzo abbia compiuto chissà quale crimine, tanto che se le fosse permesso gli afferrerebbe le braccia per strattonarlo giusto appena. <Ascolta la voce dentro di te! Non lo senti il credo ninja??> una breve pausa, mollerebbe la presa alle sue braccia continuando ad ascoltarlo e ancora infine si protenderebbe verso di lui sollevandosi sulle punte dei piedi pure. <Eh? Senti nulla? Somma Kiyohime…> questa volta sacro nome è usato come imprecazione. Scuote la testa e poi ancora si sorprende delle sue parole. <Ah… ti serve aiuto con le lezioni? Uhm… non so se sono all’altezza, ma…> si porta una mano sotto al mento e si fa pensierosa. <Inizia a dirmi a quale lezione sei arrivato e mostrami quello che hai imparato allora! Uh, io mi chiamo Karai comunque!> tende la mano destra verso di lui per essere stretta. <Karai Yakushi.> conclude col cognome del suo clan e un sorriso. [Per le strade del centro] <hehehe> ridacchia tornando a grattarsi la nuca quando la ragazza gli fa i complimenti per l'età che dimostra tornando poi a farsi serioro. Ancora una volta si guarda attorno mentre la fanciulla gli si avvicina e proprio in quel momento incassa la manata sul braccio, spostandosi di qualche centimetro per il colpo subito <oooouhh!> si lamenta iniziando subito a massaggiarsi con la mano controlaterale, fregando il punto dove ha preso la botta. <piano! mi smonti!> le dice rimproverandola ed accigliandosi un poco, visibilmente contrariato da quel gesto. <certo che la discrezione non ti è conosciuta...> si lamenta ancora abbassando un po' il tono della voce e poi prendendo un profondo respiro, esalando poi lentamente e sonoramente. <Ci... ci spostiamo di qui?> domanda indicando un'altra direzione con la mano. Sentendosi poi afferrare per un braccio faticherebbe ad opporsi a lei in quanto a forza. <pia_a_a_anooo!> le direbbe con voce frastagliata per via di quello scuotimento. Tenterebbe poi di allontanarsi di un passo quando la presa è lasciata e, soprattutto, quando Karai si mette in punta di piedi <non so...> risponde quindi cercando di prendere ancora un po' le distanze <non so se ho un credo ninja...> ammette abbassando leggermente lo sgaurdo ma risollevandolo immediatamente per tener d'occhio le mani di lei. <il... il medico mi ha detto che, forse, frequentare l'accademia potrebbe essermi utile per farmi tornare la memoria...> conclude. <ehm... Komosinar... piacere...> direbbe infine con poca convinzione, voltandosi per l'ultima volta verso la parte opposta della strada. [Per le strade del centro] Anche lei ridacchia ancora una volta nel notare la reazione di lui a quella sua manata. <Scusa…!> lo osserva notando quanto anche lui sia secco e delicato, a quanto pare ancor più di lei se una delle sue manate gli ha fatto male! <Discrezione? Nah, non fa per me.> sventola una mano davanti al viso assumendo un’aria saccente ma allo stesso tempo buffa e continua col proprio atteggiamento anche se l’altro sembra voler solo scappare. Poverino. <Ci spostiamo se vuoi, dove vuoi andare? Al parco?> si guarda intorno anche lei per ricordarsi l’ubicazione del parco in questione, ma mantenendo sempre viva l’attenzione su di lui. <Pensa al tuo credo ninja e troverai lo scopo della tua vita, si tratta di cose profonde e fondamentali per un ninja!> una prima lezione personale che fa valere con l’aiuto del dito indice che viene sollevato e l’aria da maestrina che le si dipinge sul volto. <Uhm… perché sarebbe utile?> intanto se Komosinar è d’accordo inizierebbe a camminare verso il parco. <Un dottore di solito aiuta a far tornare la memoria, è una cosa prettamente fisica, no? Come potrebbe aiutarti il solo fatto di diventare ninja?> chiede camminando al suo fianco se possibile. <E l’ultima cosa che ricordi con precisione… cos’è?> lei non soffre di memoria quindi non può capire, ma cerca comunque di immaginarsi un mondo nel quale lei non hai ricordi e neppure certezze. Deve essere orribile! <Dunque a lezioni come sei messo allora?> ripete la domanda dato che poc’anzi le era sembrato desideroso di imparare qualcosa. [Per le strade del centro] inizia a camminare in direzione del parco, così come suggerito dalla genin e, quindi, sempre alternando il celeste sgaurdo tra la fanciulla e la strada, inizierebbe anche a rispondere alle domande che gli vengono poste. L'imbarazzo è comunque evidente sul giovane uomo, quasi intimorito dal modo di fare esuberante di Karai. <beh! A quanto dice il medico...> una breve pausa, mentre si guarda attorno con attenzione prima di attraversare la strada <come dice il medico, la mia amnesia è dovuta ad un fattore psicologico e non fisico...> le rivelerebbe così come ha rivelato ad altre persone nel corso di queste settimane <e mi ha detto che, forse... forse...> esita ancora un poco mentre porta le mani davanti a se, un po' tremolanti <prima di perdere la memoria ero uno shinobi, anche se...> si volta a guardare la genin e, dopo essersi morso appena appena il labbro inferiore per un secondo continua <non lo vedo molto probabile...> conclude facendo spallucce e lasciando che le mani tornino penzoloni. Un profondo respiro e quindi, dopo aver glissato sui tuoi ultimi ricordi:< ho fatto la prima lezione soltanto, a dire il vero, ma sono una montagna di informazioni e, soprattutto, un sacco di utilizi del chakra da poter fare, spiegati tutti insieme...> conclude facendo poi spallucce. [Per le strade del centro] <Un fattore psicologico, mh.> ancor di più allora avrebbe bisogno di un aiuto medico, ma se il dottore stesso lo ha indirizzato verso questa soluzione vuol dire che ne sa di più di una ragazzina come lei! Cammina sempre baldanzosa al fianco dell’uomo supergiovanile continuando la loro conversazione sulla memoria e sull’essere un probabile shinobi. Lo guarda con attenzione fissarsi le mani tremolanti prima di affermare di non credere molto ad un suo passato dimenticato da shinobi. La ragazzina dallo sguardo di una serpe allora gli prenderebbe una mano, proprio quando le rilascia molli lungo i fianchi. Afferrerebbe con forza ma senza fargli male, è solo una presa salda per carità non gli vuole spezzare anche una mano dopo lo spintone involontario! Osserverebbe la mano così come lui ha fatto poco prima. <Ah, divina Kiyohime, non leggo nessuna linea dello shinobi qui!> esclama avvicinando di più il viso quasi volesse entrare dentro la sua mano. <Quindi puoi essere stato uno shinobi come anche potresti non esserlo stato.> gli molla la mano perdendo di colpo interesse nella stessa. <E allora? Vivi per il presente e per il futuro. Il passato è di certo importante ma quello che conta è chi sei ora e in avanti! Attaccarti alla tua memoria perduta posso capirlo, lo farei anche io… ma non farne una malattia, inizia a vivere per te stesso ora e per il tuo futuro. Se sarà destino che tu ricordi il passato, allora succederà quando meno te l’aspetti! Nel frattempo vivi.> fa qualche saltello avanti, una piccola giravolta e si mette a camminare avanti a lui, ma voltata verso di lui quindi camminando pericolosamente all’indietro. Speriamo bene! Gli sorride, dolce e solare. <Fai quello che vuoi perché lo vuoi tu, vivi con passione ogni giorno della tua vita. Intanto…> cambia di punto in bianco argomento tornando a camminare avanti. <…Vuoi che facciamo un ripasso di quello che hai appreso?> continua a camminare e all’orizzonte ecco spuntare il parco! [Per le strade del centro] Ascolta con attenzione le parole della ragazza mentre questa gli parla e, quando ella gli prende di nuovo un braccio per andare ad osservargli la mano con attenzione, Komosinar tenterà blandamente di tirare tale mano verso di se ma senza riuscire a divincolarsi. Sbufferà quindi con il naso quando gli verrà fatta quell'approssimativa e superficiale lettura della mano ma non farà alcun commento a tal proposito. Dopo che Karai avrà terminato il suo soliloquio, Komo interverrà dicendole, sempre con voce pacata e volume un po' basso <probabilmente avevo una casa e qualcuno che mi sta aspettando... non è così semplice...> direbbe facendo poi spallucce, un po' rassegnato e passando a sua volta a nuovo argomento <Se ti va si...> afferma guardandola con rinnovato interesse per quell'argomento < beh. Una tecnica in cui non mi sono trovato troppo preparato è stata quella della dissimulazione> le rivela ricordando quella prova di 'nascondino' fatta con il sensei. <e a dire il vero non sono neppure sicuro di saper percepire altri Ninja nei paraggi, qualora ve ne fossero> aggiunge sorridendole appena. Un sorriso formale il suo, non troppo spontaneo ma neanche a maschera di qualche emozione negativa. [Per le strade del centro] Se si pensava che Karai fosse una ragazzina seria, allora non si era più in errore di così! Una lettura blanda e una divinità che probabilmente conosce solo lei e con la quale piace parlare a vuoto, atteggiamento infantile, certo, ma chissà che magari non nasconda dell’altro! Un giudizio affrettato non è mai una buona mossa, e questo vale anche per lei ovviamente. Sorride e si lascia sfuggire una piccola risata. <Hai ragione, scusa, non è mai semplice la vita. Se pensi di avere una famiglia da qualche parte allora perché non chiedi al capo villaggio di far diramare una tua descrizione negli altri villaggi? Penso che sia una cosa che si possa fare.> a questo punto tutto diventa chiaro e cristallino. <O diventi ninja e te la vai a cercare da solo.> il medico quindi aveva ragione, diventare shinobi non tanto per aiutare la mente ma per avere i mezzi per muoversi. <Alla tua età… pensi di avere moglie e figli? Ti viene in mente qualcosa?> si volta a guardarlo e intanto giungono al parco ma comunque non resta loro che camminare ancora alla ricerca di una panchina! Tira su col naso, povera lei, e prosegue per il sentierino. <Dissimulazione… spiegala a livello teorico innanzitutto. Nel minimo dettaglio per comprenderla al meglio e poi eseguirla alla perfezione.> trovata una panchina si ferma e non se ne starebbe con le mani in mano! Esse si alzerebbero per unirsi tra loro e formerebbero il sigillo della capra ad altezza della bocca dello stomaco e chiuderebbe gli occhi dorati e serpentini per aiutarsi a sentire le due energie, nascoste all'interno del suo corpo ambiguo, e dal potenziale non ancora svelato. Una serpe viola si formerebbe all'altezza della sua testa a livello interiore e pigramente andrebbe a mordersi la coda formando un anello, e quella serpe si nutrirebbe dell'energia spirituale che deriverebbe dalla sua forza mentale. Di contro una seconda serpe si formerebbe al ventre della giovane, pulsante di un colore rosso e anch'essa si morderebbe la coda, che non vuol essere da meno della gemella! E si nutrirebbe della forza fisica del suo corpo. Ruoterebbero su loro stesse come simbolo di immortalità e andrebbero a unirsi laddove avrebbe eseguito il sigillo della capra con le mani. Si scontrerebbero unendosi, e sfocerebbero in un'esplosione di energia che divamperebbe per tutto il suo corpo della ragazzina colmandolo di una potente energia azzurra. <Impasta anche tu il tuo chakra, intanto ti alleni in questo.> [tentativo impasto chakra][se chakra: 30/30] [Per le strade del centro] continuerebbe a seguire in silenzio la fanciulla ascoltandone il dire e limitandosi ad annuire alle sue parole ad eccezione di quando ella gli domanderà se gli viene in mente qualche cosa riguardo possibili mogli o figli. Solo in quel caso diniegherebbe abbassando solo un po' lo sguardo verso terra e, poi, con lentezza, portandolo verso il cielo in cerca della luna sulla quale si fisserà per qualche secondo. Giunti alla panchina, anche il deshi andrebbe a chiudere le dita della mano destra lasciando estese verso l'alto solo le prime tre mentre la sinistra, con le sue ultime dita, andrebbe a coprire quelle gemelle lasciando a sua volta le prime tre dita estese verso il cielo e parallele a quelle della mano desta formando così il sigillo della capre proprio davanti al plesso solare. Chiudendo gli occhi cercherebbe la concentrazione ideale per visualizzare le proprie energie interiori. Una sfera Azzurra verrebbe visualizzata a livello della testa mentre una rossa sotto l'ombelico e, come se si sciogliessero, ecco che le due energie visualizzate punterebbero proprio al plesso solare passando una accanto all'altra prima di arrotolarsi tra loro iniziando a vorticare e creando così una nuova energia di un azzurro intenso. Se tutto fosse andato per il verso giusto il chakra avrebbe avuto origine a quel livello e nelle membra del giovane uomo si potrebbe percepire un maggior senso di stabilità e forza. Riaprendo poi gli occhi, con una certa aria soddisfatta, il deshi inizierebbe a dire <bene... La dissimulazione consiste nel celare il proprio chakra e la propria presenza ad altri shinobi presenti nei dintorni. Questa tecnica funziona meglio con persone con capacità percettive inferiori alla tua abilità di nasconderti... ovviamente...> conclude guardando poi con aria interrogativa Karai. [Per le strade del centro] [tentativo impasto chakra][se chakra: 15/15] [Parco] Dopo aver impastato il suo chakra, e si spera anche correttamente se no sai che figura? Sentirebbe dunque la sua forza e potenza irradiarsi per tutto il suo corpo attraverso il sistema circolatorio del chakra stimolando persino gli tsubo. Una sensazione idilliaca nella quale crogiolarsi! Ma non si trova qui per queste distrazioni ma per ascoltare e seguire quanto l’uomo ha da dirle. L’argomento passato e famiglia messo da parte in funzione di un argomento più accademico, e anche se lei non ha alcun modo di capire se l’altro abbia impastato bene o male il chakra,sa comunque come accertarsene. <Tutto a posto? La senti l’energia dentro di te?> è una sensazione così palese che non può non capire se non ci sia riuscito. Sorride e si siede sulla panchina incrociando le gambe su di essa e posando le mani sulle ginocchia, a lui un sorriso e poi delle parole. <Bene. L’arte della dissimulazione serve a celare la nostra presenza ai nemici, ma non il chakra, credo sia impossibile celare questa energia soprattutto a determinati occhi provvisti di abilità innate particolari… La presenza dunque. Nascondersi.> solleva il dito indice. <Bisogna saper controllare il respiro e i movimenti per fare il meno rumore possibile, controllare che non si sia sottovento, perché l’odore non è possibile celarlo come i rumori. Quindi bisogna allenarsi a rimanere immobili e studiare bene l’ambiente per trovare un nascondiglio adatto!> porta l’indice sotto al mento pensando. <Che altro… uhm… ah! E stare attenti ad avere una buona visuale,dato che per lo più si usa per spiare il nemico senza essere visti!> le mani finiscono sulle ginocchia e si ondeggia avanti e indietro cullandosi. <Ti va di fare una prova con me? Io chiudo gli occhi e tu ti nascondi, siamo in un parco… sfrutta l’ambiente!> così mica se ne sta immobile! Ma va a coprirsi gli occhi con le mani ridacchiando. <Giochiamo a nascondino.> un sottile sorriso celato dalle proprie mani e dal viso che viene piegato verso il basso… ha proprio voglia di giocare! [Chakra: 30/30] [parco] <certo... si!> confermerebbe alla sua prima e seconda domanda, sorridendo appena in seguito alla sensazione di forza e stabilità che il chakra creato gli sta dando. Annuisce anche a voler sottolineare quanto le parole hanno confermato e, quindi, inizia ad osservare con attenzione la genin mentre ella gli corregge la definizione e la funzione di quell'arte. Ancor auna volta annuisce prendendo nota mentale delle correzioni fattegli e verbalmente sussurra a se sesso <respiro, immobilità e non sotto vento, bene!> conferma parlando più con se stesso che non con Karai. Appena detta quest'ultima cosa, quindi, porterebbe il dito indice destro alla bocca umettandone il polpastrello per poi sollevarlo in aria come a voler meglio sentire la direzione del vento. Lo sguardo celeste nel frattempo già inizierebbe a spaziare lì attorno per osservare con maggiore attenzione ciò che lo circonda. <come?> gli domanda infine quando ella gli pone quell'ultima domanda seguita dal gioco che intende fare <oh! si, certo! Volentieri!> dice annuendo più volte con dei movimenti molto piccoli della testa. In maniera più frenetica ecco che il deshi si volterebbe in ogni direzione per ricontrollare la situazione. Il vento, in questo momento, spira da nord e, pertanto, quella potrebbe essere la peggiore posizione dove nascondersi. A est komosinar può vedere un gruppetto di alberi nel pieno del prato. A sud est rispetto a quella panchina il sentiero prosegue dritto e senza ostacoli alla vista mentre a Sud una statua di circa due metri e mezzo rappresenta un cane con il suo padrone accanto - ovviamente in scala -. A sud est vi sarà invece la recinzione che conduce alla porta dalla quale hanno avuto accesso al parco mentre ad ovest dei cespugli non più alti di mezzo metro. L'albino si guarderà ancora attorno per un paio di secondi e, poi, ecco che sceglierà di iniziare a muoversi celermente verso il sentiero sgombro per una decina di metri. Fatto questo cercherà nuovamente la concentrazione per regolare il proprio flusso di chakra al fine di celare la propria presenza. Da quel punto in avanti tenterà di spostarsi verso Nord per andare a posizionarsi dietro il gruppetto di alberi prendendone uno come vero e proprio nascondiglio, rimanendo in piedi dietro di questo e facendo appena capolino per provare a veder la panchina su cui si trova Karai. [Tentativo di Dissimulazione][Mente: 20][Chakra: 15/15] [Parco] Che di male nell’aiutare un deshi nell’allenamento e a rafforzare concetti che già sa? Nulla di male e lei almeno passa anche la serata in maniera diversa! Tiene le mani sugli occhi e le palpebre calate e respira lentamente cercando di diminuire il flusso d’aria e cercherebbe di concentrarsi in questo modo sui rumori ambientali o provocati dal ragazzo in movimento, se mai riuscisse a sentirlo! Ondeggia avanti e indietro e anche da un lato all’altro attendendo un tempo non ben definito, forse il momento costellato dall’assenza di eventuali rumori. <Uhm… divina Kiyohime, dimmi un po’ dove possa essersi nascosto?> le mani vengono riportare sulle ginocchia e gli occhi serpentini riaperti per saggiare il territorio attorno a lei. Guarderebbe nelle diverse direzioni e forse avrebbe anche potuto sentire i leggeri passi dell’uomo dirigersi verso una determinata direzione, scoprendo il suo nascondiglio a tutti gli effetti! [Mente: 25] Non ne è del tutto certa e con un balzo si alzerebbe dalla panchina e inizierebbe a vagare per il parco. Passi lunghi e lenti, baldanzosa è la sua piccola figura coi capelli corvini che sobbalzano a ogni passo. Canticchia mentre si avvicinerebbe al gruppetto di alberi scelto dall’uomo per nascondersi, se fosse riuscita a sentirlo chiaro! <Tana per Komosinar!> esclamerebbe di punto in bianco puntando il dito contro il gruppetto di alberi ma senza indicare l’albero esatto dietro al quale si dovrebbe essere nascosto, e alla fine di ciò si lascerebbe andare a una risata divertita. <Bravo! Bravo!> con l’esperienza di certo migliorerà. [Chakra: 30/30] [parco] l'agitazione inizia a farsi sentire quando vede la ragazza iniziare a muoversi dalla panchina. Il cuore batte sempre più forte ma l'albino proverebbe a contrastare questo con il controllo del respiro. La sua concentrazione ora sarebbe divisa tra la regolazione di quest'ultimo ed il controllo del chakra dentro di se per dissimulare la propria presenza. Lo sguardo proverebbe quindi a seguire i movimenti di Karai che nulla fa per celarsi o rendersi silenziosa, canticchiando addirittura. Quando sente il dire della genin un sussulto lo prende, per un attimo, prima di esalare un sospiro di rassegnazione <accidenti...> direbbe iniziando a camminare verso di ella con lo sguardo basso <mi hai trovato subito... quale bravo?> domanda quindi continuando ad accorciare le distanze con la giovane. Lo sgaurdo celeste andrebbe quindi a cercare ancora una volta la figura della ragazza dagli occhi serpentini. <mi sa tanto che ci vorranno ancora molti allenamenti> conclude poi facendo spallucce e quindi suggerendo <ci vogliamo riprovare?>. [Chk 15/15] [Parco] Lo vede uscire dal suo nascondiglio, ebbene lei non aveva ben capito dietro quale albero fosse, aveva solo compreso la direzione e la zona, nulla di più! Lei ride e povero ragazzo, ma mica ride di lui, ma per la situazione che la diverte dopo tanto tempo. <Ma tieni conto che tu hai appena imparato, sei agli inizi, quindi va bene il risultato che hai ottenuto.> solleva un pugno al livello del viso come segno di incoraggiamento per dargli forza. <Ora non ti resta che affinare la tecnica, tutto sta a te!> fa una giravolta su se stessa a braccia aperte e facendo scivolare i capelli all’aria e nel mentre compie qualche passo per allontanarsi da lui e fermarsi ancora a guardarlo. Lei non ha fretta e non ha voglia di tornare a casa così presto, si sta divertendo finalmente dopo tanto tempo! <ET-CIU’!> ah, maledetto raffreddore. Non se n’era mica andato e lei che ci sperava. <Questa volta però mi nascondo io e tu mi trovi, così affini anche l’orecchio e l’attenzione!> batte un paio di volte le mani e lo guarderebbe con espressione intenerita e infantile, un sorriso lieve e dolce. <Ci stai? Chiudi gli occhi, dai!> se lui le avesse dato corda, cosa assolutamente da non fare, toccherebbe a lei nascondersi e poi? Poi continuerebbe a stare con lui facendo ancora a cambio e permettendo ancora una volta a lui di nascondersi. Una nottata all’insegna dell’allenamento! Ecco perché forse sarebbe meglio non darle corda… perché lei starebbe con lui tutta la notte a divertirsi. E’ una fantastica serata! [exit] [parco] Ancora una volta il giovane uomo si fermerà ad ascoltare le parole della genin, rispettoso del fatto che, nonostante la giovane età di lei, sia di livello superiore al suo, quantomeno come ninja. <certo! sono all'inizio, su questo hai ragione...> direbbe facendo un mezzo sorriso, che facilmente si potrebbe confondere con il tentativo di sopprimere uno sbadiglio. <però speravo di potermi celare un po' di più che solo per pochissimi minuti> conclude facendo poi spallucce. Ancora asoclta la nuova proposta che gli viene fatta dalla giovane e, facendosi serio, annuisce al suo dire. <ci provo!> aggiungerebbe mostrando uno sguardo particolarmente determinato. Porterebbe quindi le mani agli occhi. Cercherebbe di aumentare la concentrazione sul proprio olfatto e sul proprio udito e tenterebbe di seguire i presunti e possibili rumori che la genin farà nel muoversi. Dopo un certo periodo di tempo, quando penserà che sarà passato un tempo sufficiente per celarsi, Komosinar inizierà a muoversi verso sud per sfruttare il vento che giunge da nord come possibile informatore e, quindi tenterebbe di portare la propria attenzione alla vera e propria percezione delle presenze. Non sarà un esercizio facile per lui contro colei che certamente è più esperta sia nel trovare che nel celare ma, certamente, ce la metterà tutta concinuando ad impegnarsi fino a che le forze glielo consentiranno. [fine]