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Reintegro in clan

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con Azrael, Yama, Irou

Per moti questo è un giorno come gli altri, ma altrettando non si può dire per Yama e per il capoclan dei Senjuu. Il giovane ronin avrà ricevuto una lettera, quella mattina, che lo ha intimato a dirigersi alla Magione dei Senjuu, nellla sede ove l capoclan riceve i suoi ospiti. Ed è lì che lo sta aspettando Merumaru. Alto, imponente e regale, dà le spalle al portone di ingresso, aperto. La stanza in cui si trova è in legno, fattura della loro stessa casata, e si presenta su una pianta circolare, decorata allesterno co varie edere rampicanti ed all’interno con devori floreali di ogni sorta. Con le mani dietro la schiena, congiunte all’altezza dell’osso sacro, inspira ed espira lungamente, in attesa che colui che ha convocato si presenti. Indosso porta un lungo kimono color mattone, con un obi di un rosso più vivo che tiene legato in vita. I piedi sono scalzi, coperti unicamente dai tradizionali calzini giapponesi, appositamente fatti per tenere divise le falangi podali. Un tavolino basso da tè è sistemato al centro dlla stanza, con due cuscini posti frontalmente tra di loro, che dovrebbero consentire ai due interlocutori di conversare dinanzi ad una buona bevanda calda, per risolvere quello che, da tempo,, avviene all’interno dei senjuu stessi. [ Ambient per Yama ]

10:53 Yama:
  [Dojo clan] Giornata di convocazione si direbbe per il giovane ronin che di giovane si direbbe aver ben poco se non un età ben tenuta, la mattinata iniziata pressapoco con una lettera di convocazione si direbbe convocarlo nella dimora sontuosa del suo clan, o almeno al momento geneticamente parlando. Vestito elegante per la convocazione, il biondo indossa un gi nero come abito intimo, gli abiti prevalentemente bianchi includono tuttavia una hakama bianca da pieghe indicanti ogni precetto del bushido, un haori bianco e probabilmente una corda bianca ben annodata come decorazione al centro del petto, così da rendere completo un abito tradizionale sicuramente preso in prestito o in momentaneo affitto. Con capelli quest'oggi abbastanza curati e lunghi da permettersi il codino, il biondo indossa ai piedi i classici tabi neri della tradizione ed un paio di ciabatte di bambù in se molto simile a sandali, quest'ultimi altrettanto nuovi, curati, forse anche costosi si direbbero così puliti da non mostrare tracce di polvere al di sotto e forse più di una lavata sotto le suole prima di venire. Il biondo non mancante di chakra impastato, come da insegnamento impartito prima della sua degradazione, porta con se una wakizashi rinfoderata ed una katana, entrambe al fianco destro in segno di non belligeranza, entrambe difficilmente sfoderabili anche nonostante gli insegnamenti in ambito bellico appunto per aver scelto il fianco destro come posizione del daisho simbolo di riconoscimento della casta samurai a prescindere dall'appartenenza ad un padrone o meno. Sulla fronte, il ronin attualmente sotto grado di genin, indossa un coprifronte bianco in abbinamento a tutto il resto dell'outfit, abbinamento con il simbolo di Konoha sovra inciso e che verrebbe presentato formalmente ad ogni clannato presnte sotto forma di inchino < hay, buongiorno > saluti brevi < buongiorno signori, da che parte è il capo clan? > o lunghi che sia, che proseguirebbero per sicurezza fino alle porte sontuose dell'ufficio del capo con tanto di covocazione aperta nella propria mano destra. Arrivato alle porte, per pura cortesia siano esse aperte o chiuse, il biondo busserebbe prima di entrare < Sono Yama, è permesso? > decidendo piuttosto di un approcio diretto, di attendere il consenso del capo clan per il proprio ingresso. [Chk on] [Spade rinfoderate (katana e wakizashi) al fianco destro]

Nel giardino antistante alla magione nessuno dei Senjuu presenti si mostra ostile a Yama, per quanto sia stato temporaneamente allontanato dal clan. Ognuno di loro si mostra, anzi, cordiale e ben disponibile ad aiutarlo, indicandogli la posizione della stanza in cui Merumaru lo sta attendendo. Qualche metro, non di più, vengono percordi dal genin, prima che possa arrivare a bussare alle porte aperte della sala di ricevimento, attirando l’attenzione dell’uomo, che si volta a guardarlo con sguardo leggermente rammaricato, come fosse dispiaciuto di qualcosa. < Yama, certo, entra pure. Lì potrai posare le armi e toglierti le scarpe. Gradisci del tè? > Domanda e, se fosse arrivata una risposta positiva da parte del biondo, cui è stata appena indicata la zona adorata con un tappeto sulla destra dell’ingresso, in cui depositare i propri effetti personali, il capoclan andrebbe a richiamare un rampicante che si sposterebbe nelle zone della cucina, poco distante, per tornare con un vassoio ed il serviio da tè, da poggiare sul tavolino al centro della stanza. < Ebbene, ci sono stati diversi problemi, incomprensioni e divergenze, negli ultimi tempi. > Principia, senza troppi giri di parole, accomodandosi in ginocchio sul cuscino che fa da seduta al basso tavolinodi legno < Tali da portarmi a prendere l’infausta decisione di allontanarti temporaneamente dal clan, per potermi assicurare della falsità o della veridicità di certe voci, sono sicuro che capisci di cosa sto parlando. > Permane temporaneamente silente, in caso il ronin voglia dire qualcosa in merito < Vorrei, prima di proseguire col discorso, sapere cosa hai pensato di tutto questo, cosa hai provato, dove sei stato e come. Vorrei assicurarmi che tu stia bene, ecco. I miei clannati sono come figli, per quanto non biologici e mai e poi mai vorrei che qualcuno di voi stesse male. > Termina, lasciando all’altro la parola. [ Ambient per Yama ]

11:48 Yama:
  [Dojo clan] Sulla destra dell'ingresso, dove a lui mostrato, il biondo eseguirebbe un inchino col busto per rendere sulle armi la risposta affermativa < si, giusto > lo stesso durato poco, si concluderebbe con il rialzare del busto ed inanzi tutto con il rimuovere delle scarpe, una alla volta che rimarrebbero perpedicolari e simmetriche l'una affianco all'altra. Una volta rimossi i sandali, o le scarpe che dir si voglia, stesso avverrebbe per lo più per le spade, quest'ultime afferrate dal manico senza essere sfoderate, andrebbero rimosse dalla cintura dell'hakama comprese di tanto di fodero, ed una alla volta con la mano destra verrebbero collocate nell'angolo prima ancora di entrare. Ebbene si effetti personali verrebbero lasciati all'esterno, solo e solamente in seguito il biondo raggiungerebbe il capo clan e si siederebbe in ginocchio in posizione di seiza all'incirca a metà stanza, attendendo delucidazioni od affermazioni inerenti alla sua convocazione < francamente non credo di avere idea su cosa possa essere accaduto, potrebbe essere la mia degradazione ed il comportamento in missione, oppure ciò che Hitomu Sama ha riferito al summit, riguardante un informatore .... suvvia, credo almeno che i piani alti siano al corrente della mia provenienza dal ferro, sopratutto dopo l'armatura indossata al torneo > attendere si può dire in effetti perchè di motivi che l'hanno portato ad incomprensioni e divergenze possono esserci stati a bizzeffe, dal portamento samurai del ronin fino al fallimento dell'ultima missione che dal punto di vista strategico può avere mostrato sicuramente a non poche controversie. Non consapevole in effetti se i suoi problemi siano legati ad un elemento, od un altro, od entrambi, il biondo resterebbe seduto a disparte con le mani poggiate sulle ginocchia < il te si presuppone che venga servito dai giovani ai più anziani prima, mi passi la teirea e la tazza prego, ... poi vediamo se per me ne rimane abbastanza > attenuando indecisioni personali un po come il grado a lui superiore, con discussioni sul te ed il suo servizio. Calma nel tono verrebbe mostrata nel mentre, sebbene per sguardo melanconico sia facile tradirsi e mostrare il contrario < dipendesse solo da lei avrei aspettato volendo anche il suddetto sigillo per evitare onte, il dispiacere di non appartenere ad un clan non sta nel non potere sventolare il cognome a tutti, sta nel sapere che quella che si dovrebbe presupporre una famiglia, non ti offrira mai e mai il suo appoggio > seguendo così da parole seguenti il suo punto di vista ed il pensiero, riguardo parole rivolte dal capo clan < Vuole chiedermi lei come sono stato? Da schifo ai margini della società, dove almeno tra orfani ed emarginati mi sento a casa, ho provato a chiedere ecco l'appoggio alla Gran consigliera per alcuni miei problemi, ma sapere che una famiglia non da appoggio li dove dovrebbe ti lascia un vuoto se sai cosa intendo .... stavo iniziando tipo a pensare, che Kurako avesse ragione, chi fa per se fa per tre, specie con pregiudizi e preconcetti alle spalle > ed in seguito, parole in parte anche pesanti, nulla più che per risposta diretta a quanto lui chiesto in faccia. [chk on] [Equip: fuori la stanza]

Il vassoio con la teiera e le tazze, portati sul tavolo dal rampicante del capoclan, non vengono toccate dallo stesso, data la proposta di Yama di mostrarsi conforme alle buone norme d’educazione, lasciando a lui il compito di servirlo. L’uomo ascolta con attenzione tutte le parole del biondo senza interromperlo e senza mostrare alcuna accezione particolare di fastidio o rabbia, in fodno comprende la frustrazione del giovane ed è proprio per questo che lo ha convocato. Come ha detto, la sua considerazione nei confronti dei Senjuu è la stessa che un padre avrebbe per i propri figli e, in quanto tale, anche quando uno di essi sbaglia ha sempre la possibilità di essere perdonato. Annuisce lentamente alle sue parole, rispndendo solo nel momento in cui l’altro avrà terminato il proprio discorso < Comprendo, comprendo perfettamente. Il tuo comportamento in missione è stato malvisto, ma non per questo sei classificato come criminale. > Chiosa, con voce calma, bassa e neutrale. < Ho voluto prendere del tempo per assicurarmi che tu non fossi effettivamente una mela marcia, non tanto per miei sospetti al riguardo, quanto più per evitarti di affrontare il dissenso dei tuoi compagni. E ora che tali dubbi sono stati chiariti e che tu non hai fatto nulla per essere additato come traditore del clan, non ho potuto far altro che convocarti per parlartene. > Prenderebbe un sorso dal tè, quando Yama glielo avesse offerto, per umettarsi le labbra prima di completare il proprio dire. < Quindi passo a farti la mia proposta, che pui essere libero di accettare o no. Vorrei reintegrarti nel clan, date le accuse inconsistenti sul tuo allontanamento. Ma la scelta sta a te. Quanto detto da Kurako non è di mio interesse, ha deciso lui di allontanarsi, non siamo stati noi a voltargli le spalle e non abbiamo intenzione di farlo neanche con te. > Conclude, attendendo la risposta più importante della giornata, su cui si focalizza l’intero incontro e, perché no, anche il futuro del biondo che si è spinto fin dentro il Dojo in quella mattinata. [ Ambient per Yama ]

10:19 Yama:
  [Sede clan] Il giovane, fino a poco prima richiedente l'avvicinamento della tazza e teiera, risolverebbe inanzi tutto le distanze avvicinandosi ulteriormente la tavolino, quasi strisciando. Solo una volta vicino, la teiera verrebbe afferrata con entrambe le mani e per versare la mano destra solleverebbe il manico inclinando così la stessa verso una delle tazze. Tanto per evitare eccessi la mano sinistra rimarrebbe poggiata vicino l'orlo della teirea, un inchino moderato verrebbe eseguito durante la fase del versare e solo in seguito nel porgere la tazza al capo clan, senza fissare quest'ultimo come tradizione vuole neanche in faccia < ecco prego > e per poi ritirarsi quasi dritto aspettando che la tazza si raffreddi, non per ragioni d'educazione, ma perchè versare due volte un te bollente in tazza può rivelarsi ustionante per le dita se si regge per troppo tempo la teiera, quest'ultima verrebbe per un po di tempo mollata infatti, prima di pensar per se. Rimanendo in ascolto in silenzio, sulle parole di quel che per lui dovrebbero essere circa quelle di un padre, il biondo solleverebbe leggermente il muso tenuto fino a poco prima, per un espressione facciale in se più neutra e normale < comprendo il perchè, e ricordo, la reazione di altri genin sotto il mio comando quando ancora portavo il gilet > che rimarrebbe china in direzione del tavolo, fino a fine bevuta del capo clan od ordini ulteriori < io ecco, accetto la proposta ma ad una condizione, appunto perchè altri compagni un giorno potrebbero pensarla allo stesso modo, e perchè le mie parole .. per quanto accompagnate da gesti o talvolta prove, restino per molti sole parole > rimane un ma nel suo ingresso, nonostante il biondo si direbbe accettare al momento, dire un si < intendo entrare nuovamente del clan, ma alla condizione che tu discuta col comandante anbu in carica od invii a lui una lettera, ... il punto è che nessuno, nemmeno un samurai o un ronin, può resistere a genjutsu o droghe ecco, quando sotto interrogatorio, .... voglio domandare esattamente questo, un interrogatorio volontario consistente in uno di questi due elementi, o entrambi, domanda questo agli anbu, e forse le mie parole diventeranno prova, domanda questo e non avrò modo di rifiutare, ..... so che è strano, ma vorrei evitare le medesime circostenze del mio allontanamento, vedersi confusi per criminale è frustrante ... oddio criminale sono alla fine ma nel paese del ferro, per il solo fatto di aver appoggiato Konoha ed averla informata in guerra > farsi interrogare volontariamente da qualche anbu nel tenativo di trasformare le sue parole in prove concrete, magari nella speranza di trovarsi qualche esperto di mente ed illusioni e non qualche macellaio a far domande, non è che a tutti sia concesso di vedere il cadavere del vero Mifune. [chk on] [equip: fuori]

Gli occhi del capoclan permangono fissi sulla figura del biondo. Sono gli occhi di un superioore, certo, ma anche quelli di un padre comprensivo, che non si sognerebbe mai e poi mai di condannare a priori un proprio figlio. Soprattutto dopo la richiesta che quest’ultimo gli fa, che porta l’uomo a sollevare lo sguardo dalla propria tazza con sorpresa e, quasi, sconcerto. < Oh. > Chiosa questo semplicissimo fonema, riponendo la propria tazza nell’apposito alloggio sul tavolino. < La tua sola proposta è, per me, sinonimo di buona fede, Yama. > Lo informa, incurvando le rosee i un piccolo sorriso di approvazione < E sia, invierò una missiva alla Magione, con l’esplicita richiesta che venga letta dal Generale. Vedrò di specificare anche le circostanze della tua situazione, in modo che il tuo interrogatorio non venga scambiato per una mera tortura, invece he per una dimostrazione di buona fede. > Scuote leggermente la testa, palesando un certo ddissenso rispetto ai metodi che, si sa, gli ANBU utilizzano per estorcere le informazioni ai criminali. Quello che ha di fronte, per lui, non è un mukenin da interrogare, ma un giovane intento a combattere per il proprio buon nome e per la propria reputazione < Apprezzo molto la tua richiesta e, se davvero non hai nulla da nascondere, la notizia farà il giro del clan e le incertezze sul tuo conto si acquieteranno. > Termina, andando poi ad alzarsi per fare un inchino nei riguardi del genin < Allora alla prossima, Yama. Confido nel tuo reintegro, dopo che questa faccenda sarà risolta una volta per tutte. > Ed attenderebbe, in caso l’altro non avesse da aggiungere, di poterlo salitare ed osservarlo andarr via oppure, in caso, restare a scambiare due chiacchiere davanti quel tè che nessuno dei due ha potuto gustare davvero. [ end – se vuoi fai la tua, altrimenti dimmelo via sussurro ]

11:02 Yama:
  [Sede clan] Non si direbbe guardare in faccia il capoclan, seppur dispiaciuto si direbbe notare magari una certa mancanza di sorsi e di altri solti movimenti fisici più naturali per la degustazione di una bevanda nel vero senso del termine < ah, probabilmente questo è di disturbo alla bevuta, porgo le mie scuse > dando come la sensazione di discutere di orrori di guerra a pranzo (?), insomma non proprio il massimo per il godimento. Il volto sollevato dispiaciuto, e man mano sorridente per il semplice tentativo di non cadere in depressione per questo ed altri motivi alle spalle, verrebbe così rivolto al Senju dagli atteggiamenti paterni < so già che me ne pentirò conoscendo i modi anbu, ma visto le mie esperienze al momento non conosco altro modo purtroppo > a cui in buona fede verrebbe assicurato che in fin dei conti, nonostante il senso di dovere non si tratti da autolesionismo o simili < semmai qualche compagni dovesse di nuovo dubitare di me, o mettere in pericolo la sua posizione all'interno del clan, me lo faccia sapere e sarò io il primo a ritirarmi > e che eventuali allontanamenti o divergenze del clan in caso, difficilmente potrebbero venire da malesseri interni, almeno che la situazione lo richieda o peggiori. Ne va del suo orgoglio, anche se come Ronin non dovrebbe averne è al servizio di Konoha del resto, dimostrando a molti che il termine di samurai senza padrone per alcuni possa dimostrarsi solo un mito < alla prossima, la ringrazio per avermi dato ascolto > il biondo che dopo il saluto del capoclan risponderebbe, eseguirebbe un lieve inchino con il busto verso il tavolino, per poi tornare in posizione eretta e man mano alzarsi eretto in piedi. Armi e scarpe sono le sole cose che l'aspettano fuori una volta uscito, forse, almeno che non ci siano già ordini particolari o che i Jonin anbu a seguirlo nell'ombra non abbiano già udito la richiesta.

Yama viene convocato dal suo capoclan per parlare dei motivi del suo temporaneo allontanamento dai Senjuu. Il discorso termina con un accordo, a patto che a Yama sia concesso un interrogatorio volontario dagli ANBU, a cui - se verrà dimostrato che lui non ha a carico nessuna colpa - seguirà il suo reintegro nel clan. No EXP data la natura della quest.

See ya.