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{ANBU} Tsukiko

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con Furaya, Harumi

17:21 Furaya:
 Nella Base Anbu, non v'è un vero e proprio trambusto, si potrebbe dire che c'è un vociare confuso di gente che va e viene, innanzi a rapporti da stilare e consegnare al Generale o chi per esso. Il prigioniero è ancor nella rispettiva cella, distante dall'ufficio del Generale e sorvegliato costantemente da alcune guardie Anbu, proprio per accertarsi che tutto resti così com'è ed egli non si muova da dove si trova. Con le manette antichakra, in ogni caso, non dovrebbe causare problema alcuno. Per il momento, dovranno ancora ospitarlo, ma non è qualcosa che li tange in qualche maniera. Non par dar molto fastidio nei suoi giorni di degenza. In questo caso, il Generale è soltanto un tantino impegnato ed è chiuso nel di lei Ufficio, dietro un tavolaccio metallico pieno di scartoffie e altre cose simili, evidentemente rapporti da stilare, in uscita e in entrata. La porta s'apre lasciando entrare un LuogoTenente, uno dei pochi dei quali si fida e al quale lascia fare questo genere di lavori, il quale porta con sé le membra d'una ragazza dai capelli piuttosto chiari. Non la conosce, mai vista prima di questo momento, però gliene hanno parlato, altrimenti non si troverebbe innanzi alla donna per un presunto interrogatorio. Svenuta ( o per meglio dire, narcotizzata ), non può altresì essersi resa conto del tragitto effettuato per raggiungere la Base Anbu segreta. E' sistemata sulla spalla manca del Luogotenente, poiché ormai giunto alla Base Anbu, pronta per essere intenzionalmente interrogata dal Generale in carica. Sia il LuogoTenente che il Generale sono in mise Anbu, dal momento che sono di turno e di guardia, a voler ben vedere. La donna - dietro la scrivania - che altri non è che la Consigliera della Foglia, ha un paio di pantaloni neri aderenti alle gambe esili, ma allenate. A coprire l'addome, oltre ad una t-shirt del medesimo colore che copre sol le spalle e l'addome, vi è anche una pettorina protettiva col simbolo degli Anbu in bella mostra, al centro della stessa. Sul volto della donna, per ovvietà, compare una maschera simile ad una Volpe, un Segugio, con striature violacee molto scure, non totalmente rosse, ma tendenti al colore stesso sopracitato. E' visibile il tatuaggio sul bicipite destro, tipico degli Anbu al contempo. Sugli avambracci, vi sono anche protezioni metalliche; ai piedi, un paio di sandali neri con le protezioni a ridosso dello stinco. Contro il fianco mancino, vi è soltanto una Katana e una Tasca Porta Kunai e Shuriken è attorno alla coscia mancina. < L'hai portata qui? > Chiede, piegando la testa per osservare meglio la Hyuuga, venendo poi posizionata sulla sedia, la stessa che si trova frontale alla scrivania dietro la quale v'è la Nara. Purtroppo, gli arruolamenti Anbu funzionano in questa specifica maniera. Si preleva il suddetto dalla propria abitazione - od ovunque sia - per portarlo alla Base Anbu, segreta e sotterranea, innanzi al Generale che ne valuterà le doti, la tipologia di pensiero. < Lasciala lì e svegliala. > Mormora da dietro la maschera Anbu, la quale ha una tonalità bianca di base e delle finte lacrime violacee, nonché i denti d'un essere presumibilmente mitologico. Ne modifica la voce, oltre che coprirne il volto, motivo per il quale non è possibile riconoscerla. Inoltre, l'Anbu incaricato dalla Nara inizia a dar qualche buffetto, delicato, al di lei volto, purché non troppo forte, ma abbastanza per permetterle di svegliarsi. La Gran Consigliera, da dietro la sua scrivania, aspetta di godersi il risveglio altrui. Cosa potrà mai pensare in una situazione del genere? Se lo chiede sempre, ma solitamente dall'altro capo riceve gente che: vien colta dal panico, è sicura di non aver fatto niente o accusa il Generale di rapimento. E' divertente! [ Chk ON | Equip ANBU & Maschera ANBU ]

17:33 Harumi:
 I colori ancora una volta aleggiano di fronte ai suoi occhi creando una ragnatela di ghirigori dalle diverse tinte e sfumature, danzano attorcigliandosi l’uno sopra l’altro aleggiando intorno a lei nel buio tetro e profondo che la circonda; si ritrova nel suo mondo piccolo e rassicurante dove non riesce a muoversi, a parlare e nemmeno ad aprire gli occhi. Il suono che lei credeva essere la voce di sua madre, quel: bip bip che ha scoperto essere il suono del proprio battito cardiaco e nulla più, risuona ancora dolcemente nelle sue orecchie cantandole una ninna nanna piacevole che la trascina sempre più nell’immobilità dell’oblio. Galleggiare le dona emozioni positive e si rassicura per essere tornata nel suo mondo che tanto le mancava da quando l’hanno fatta scappare e questa volta non c’è nessuna voce a disturbare la sua pace. Non si fa dono di domande su come si è ritrovata nel suo mondo ma è abbastanza sveglia da capire che non è la realtà e nemmeno la sua immaginazione si tratta solo di un sogno e non vuole chiedersi come sia potuta cadere in un sonno così profondo senza neanche rendersene conto. La Principessa della Luna non ha ancora compreso di essere stata narcotizzata da un individuo mascherato che poi l’ha tranquillamente adagiata su di una sedia all’interno di un edificio e una stanza che a lei sono -per evidenti ragioni di narcolessia- sconosciuti. Lentamente la luci danzanti di fronte ai suoi occhi si fanno sempre più brillanti e il -bip bip- del suo cuore aumenta sempre più di intensità e velocità ed è indice di un imminente ritorno alla realtà grazie ad un brusco risveglio. Man mano che la di lei coscienza prende sempre più sopravvento il cervello si risveglia senza fretta permettendole di acquisire nuovi indizi sulla realtà che la circonda: è seduta su qualcosa di duro in una posizione non comoda per dormire -non sdraiata- e sente del legno sotto le dita ora che le manine si stringono convulsivamente attorno alla sedia e infine sente un tocco sempre più insistente sulla sua guancia. Non riconosce profumi, suono e colori a lei conosciuti e questo permette lo scatto rapito e repentino delle palpebre le quali si aprono facendole dono della vista; da quei suoi occhi bianchi e perlacei riesce a intravedere nulla che sia conosciuto alla di lei mente e il panico inizia a crescere corrompendo la di lei anime e il cuore che inizia a galoppare. Si irrigidisce sulla sedia incapace di dar forza e motore ai muscoli intanto che i lunghi capelli albini ed argentei ricadono sulle sue spalle, lungo la schiena e davanti ai suoi occhi per via della lunga frangia, nonostante il turbinio di emozioni però il viso rimane imperturbabile, neutro e apatico come se nulla l’abbia mai potuta toccare, indifferente al mondo e a quella gente mascherata inquietante. La piccola Principessa si ritrova in una situazione inaspettata e impossibile da decifrare secondo la sua pochissima esperienza di vita. Si mostra come lo scricciolo che è: 136 cm per un peso che si aggira intorno alla trentina con indossa un semplice vestitino bianco dalle spalline sottili e dei sandali anch’essi candidi ai piedi, inoltre è chiaramente visibile la lunga cicatrice che le percorre lo sterno. Gli occhi eseguono un gioco di movimento tra i due anbu presenti insieme a lei nella stanza non conosceva niente del villaggio e di questo nuovo mondo ma ha studiato a fondo ogni cosa per poter uscire dal di lei bozzolo e ritrovarsi in una condizione di pareggio rispetto alla media degli abitanti, dunque dovrebbe riconoscere le persone davanti a lei come anbu di Konoha, una corporazione di ninja di elitè agli ordini dell’Hokage. Le labbra non si schiudono e non fanno dunque dono della propria voce alle orecchie della donna mascherata limitandosi a fissare intensamente la sua maschera cercando di immaginare il viso che potrebbe celarsi dietro di essa; non parla perché in situazione di stress come questa la sua voce non vuole lasciare il nido sicuro della sua gola e inoltre si ritrova bloccata a non avere la minima idea di cosa pensare e dire. Il silenzio aleggia in quella stanza mentre la bambina segue delicata e di tanto in tanto le scie di colori che si innalzano dai corpi dei due anbu fino ad intrecciarsi sopra le loro teste fin al soffitto.

18:28 Furaya:
 Il Luogotenente resta di fianco alla ragazzina, la quale va svegliandosi di lì a poco. Il Generale non le toglie gli occhi di dosso, assicurandosi ch'eviti di dar di matto o far qualsiasi altra cosa. Contrariamente, rispetto a tutti gli altri interrogatori di questo stampo, la Hyuuga sembra esser.. immobile. Si sveglia, si guarda attorno, ma non esplica parola alcuna. Che sia spaventata? Che abbia visto qualcosa che non vuole vedere? Tutte le varianti sono possibili, esattamente come quella che sia sol la calma prima della tempesta e che possa dar di matto subito dopo. Con un cenno del capo, la donna indica la ragazzina al Luogotenente, il quale si ferma alle di lei spalle, pronto per entrar in azione nel caso in cui opti di scappare. La porta è chiusa, non a chiave, ma deve pur sempre superare un omone di quasi due metri per scappare via. Al di fuori della stessa stanza, non avrebbe comunque vita facile. La Nara, invece, vuole solo assicurarsi che non commetta follie. < Buon pomeriggio, signorina. > Afferma nei di lei confronti, salutandola. < Non vogliamo farti del male, anche se sei qui contro il tuo volere. > Si stringe nelle spalle, volendole far capire, a gesti, che probabilmente funziona così e non avrebbe potuto fare altrimenti. < Voglio fare una chiacchierata con te.. > Non "vorrei", "voglio". Imperativo. Non ha scampo ed è anche questa una delle cose che vuole farle comprendere prima ancor che iniziano a dialogare. < ..ci stai? > Non "ti va". Niente di tutto ciò. Ella non parla, par estraniata dal resto del mondo, ma c'è una solida motivazione che l'ha spinta ad arruolarla, in un modo o nell'altro. [ Chk ON | Stesso EQUIP ]

00:52 Harumi:
 I capelli albini sono sfatti nel ricaderle lungo il corpicino e gli occhietti continuano a fissare la donna mascherata di fronte alla di lei vista senza lasciarsi sfuggire nessun tipo di emozione; non che non le provi ma non riesce solo ad esprimerle quindi è spaventata ma non lo dimostra un perfetto esempio di shinobi che nasconde nel profondo i propri sentimenti e intenzionata a perseguire ogni ordine che le verrebbe dato perché così ha studiato. Ha studiato che un ninja esegue gli ordini e che la missione viene prima di ogni altra cosa, non sono ammesse dunque distrazioni e la piccola Principessa ha fatto suo questo principio per percorrere la strada che le si è districata davanti. L’altro uomo mascherato si pone alle di lei spalle aggiungendo al suo animo ulteriore stress però la bambina non si muove e non urla, di certo non tenterà di scappare ben conscia dei di lei limiti e di quello che un corpo speciale potrebbe fare. Le celluline grigie arrivano alla conclusione di dover mantenere la calma e attendere quello che verrà senza farsi idee inutili per la testa o cercare di arrivare a una qualche conclusione logica, perché in ogni caso loro le diranno quello che vogliono dalla Principessa, deve solo attendere le loro parole. Ha parlare è dunque la donna di fronte a lei con un tono di voce atono e modificato che a discapito di tutto dona una leggera nota di tranquillità in più nel suo animo stressato dalla situazione. Essi non vogliono farle del male nonostante non sia qui sia sua spontanea volontà e vogliono solo chiacchierare e lentamente la bambina esegue un cenno di assenso con la testa facendo ondeggiare delicatamente il crine albino. Composta ed elegante, etera come la luna candida nei sogni, la bambina si sistema meglio sulla sedia drizzando la schiena e poggiando appena le mani sulle di lei ginocchia senza distogliere sguardo ed attenzione dalla donna mascherata. <Va bene.> non si oppone perché dal tono e dalla scelta dei termini è evidente che non ha scelta ed è rassicurata dalla dicitura precedente che non le faranno del male. <Cosa vuole sapere… signora?> la voce della quale fa dono alla donna è priva di ogni inclinazione sentimentale apparendo alle orecchie altrui piatta e grigia però delicata allo stesso tempo, e ricolma di rispetto ed educazione. Lei non è nessuno per aver da ridire verso qualcuno appartenente all’elitè di Konoha, verso coloro che svolgono importanti lavori nell’ombra per conto dell’Hokage.

01:06 Furaya:
 Non proferisce altro rispetto a quanto già fatto, lasciandole il tempo necessario per poter replicare. Non le mette fretta alcuna, anche se in altri contesti l'avrebbe fatto eccome. Non vuol spaventare oltre la ragazzina che, seppur assolutamente fretta e distante, è palesemente spaesata. E come darle torto? S'è risvegliata in un posto che non conosce, che non ha mai visto: che nessun civile ha mai visto, a meno che non vi fosse una motivazione valida quale un probabile reclutamento. Soddisfatta delle risposte della ragazzina, indica al Luogotenente - tramite un cenno del capo - la porta alle di lui spalle. < Puoi lasciarci sole. > Conferma il gesto a parole, il quale vien ribattuto con un: "Agli ordini, Generale". Il Luogotenente citato apre la porta e si dirige altrove, restando però non molto distante dall'Ufficio, come al solito, nel caso in cui la donna necessiti ancora del di lui aiuto. Spera vivamente che non accada: solitamente, non è mai successo che un possibile candidato abbia voglia di fuggire o provi anche soltanto a farlo. Non sarebbe conveniente, anzi sarebbe piuttosto stupido, in fin dei conti. Anche ad una singola occhiata, dovrebbe capire che quelle maschere non sono uno scherzo, che son reali, che son legate alle Forze Speciali Anbu. < Hai idea del motivo per il quale io abbia voluto condurti qui, davanti a me? > E' la domanda di rito per eccellenza, poiché è solitamente da questo tipo che s'inizia a ragionare con il presunto malcapitato del giorno. Dietro la maschera, palesa un piccolo sorriso che, ovviamente, non sarà visibile all'altra. E' incuriosita da quel che Harumi, la cosiddetta Principessa della Luna, possa replicarle. Manterrà ancora quella fredda calma che finora ostenta? [ Chk ON | Stesso Equip ]

01:21 Harumi:
 I colori in codesto luogo sono distorti e confusi medesime caratteristiche che ha notato nella voce contraffatta della donna, danzano senza sicurezza alcuna e perdono lentamente di colore e vivacità facendosi sempre più scuri ed avvicinandosi al nero. Non riesce a decifrare questi colori che si palesano dinnanzi ai suoi bianchi occhi così come non riesce a decifrare la donna che ha davanti per colpa della maschera indossata; i colori non sono altro che la manifestazione -secondo la principessa- dell’animo della persona che ha di fronte, un sesto senso che le permette di farsi un’idea dei modi di fare di uno sconosciuto o meno, ma questa volta non riesce a fare chiarezza non avendo appigli visivi. I colori distorti e vivono un glitch oscuro quella stessa oscurità che avvolge gli anbu in missione e nel loro stesso modo di essere; la loro essenza è costellata di oscurità e allo stesso modo bisogna possederne dentro di sé per riuscire a sostenere un ruolo come questo. Congetture delle sue mere celluline grigie che la portano lontano dal presente e la costringono ad estraniarsi per osservare quelle strisce di colore scuro perdendosi nelle sue idee e pensiero, pur mantenendo un aspetto freddo e apatico. L’uomo alle sue spalle se ne va e coglie con l’orecchio fine l’appellativo che viene donato alla donna, il più alto che lei conosca tra le file di una gerarchia dunque è dinnanzi a qualcuno di importante e ora sa come correggere il di lei comportamento al meglio. Quella domanda però la lascia perplessa ma non turba la sua espressione, solo uno shock emotivo parecchio forte e profondo potrebbe permetterle di superare la sua maledizione per poter esprimere qualcosa in maniera involontaria. <Come ha detto lei stessa precedentemente, Generale, sono qui perché lei vuole parlare con me. Questo è il motivo.> spiega lentamente dipingendo il proprio tono di azzurra freddezza e candore delicato. <Il perché voglia parlare con me, invece, mi è del tutto oscuro. Forse vuole sapere qualcosa di più su di me dato che sono arrivata qui da poco, all’improvviso e dal nulla, e non si hanno notizie su di me, quindi è meglio interrogarmi per assicurarsi che io non sia una minaccia per il villaggio.> anche se lei stessa non ha notizie su di sé. <Se questa fosse la motivazione, Generale, se mi permette avrei un piccolo appunto. Se davvero lei voglia interrogarmi per decidere se sono una minaccia o meno, avrebbe dovuto farlo prima di permettermi di frequentare l’Accademia e quindi consentirmi di imparare così tante splendide nozioni sui ninja e questo villaggio.> non distoglie lo sguardo da lei. <Non penso che un Generale sottovaluti così la sicurezza del villaggio, quindi la motivazione deve essere un’altra e mi sfugge, mi spiace.> sta donando troppo della sua voce e appena se ne accorge si ammutolisce di colpo troncando ogni possibile voce futura e piegando appena il capo in avanti in segno di dispiacere e rispetto, nascondendo ora lo sguardo sempre più distante.

01:45 Furaya:
 L'analisi della Hyuuga le piace e la soddisfa. Non muove neppur un muscolo, lasciandole terminar ogni singola parte del proprio discorso. Sol il capo, al termine di tutto, va effettuando un movimento dall'alto al basso, annuendo a quanto da lei proferito. E' assolutamente concorde, anzi le fa piacere che ci sia arrivata in così poco tempo. Per non parlar del fatto che, quantomeno, non si sta comportando come ha fatto Raoku: da spaccone, insomma. Inspira, prima di poter finalmente dir quel che deve. < Brava, ottima osservazione. > Ecco una delle motivazioni per la quale vorrebbe includerla nel team in questione. < Nel caso in cui avessi voluto saper qualcosa in più su di te, non avrei avuto bisogno di condurti qui per parlarne. In casi simili, posso utilizzare le mie fonti per indagare, restando seduta dietro questa scrivania. > Senza muover un dito, in parole povere. Vuol renderle noto il potere posseduto sino ad ora, quel che potrebbe fare. Che voglia intimorirla? D'altronde, dietro la maschera v'è sì Furaya, la Gran Consigliera così nobile e gentile. Ma, nonostante questo, or è nei panni di Gekido: fredda, calcolatrice. Non sadica quanto l'ex Generale Yami, ma questa è tutt'altra storia che, vista la situazione, non è il momento di rivangare. < Non credo tu sia una minaccia, anzi.. > S'umetta le labbra con la punta della lingua, cosa che non sarà ovviamente visibile per via della maschera che ne copre, per intero, il volto e ne modifica, ovviamente, la voce. < ..son del parere che tu possa essere un valido acquisto. Una pedina nella mia scacchiera. > Come ha annunciato all'Oshiba qualche giorno prima. < La sicurezza del Villaggio è sempre al primo posto. > Rivela, per quanto ciò non fosse del tutto necessario: avrebbe dovuto lasciarlo sottinteso. Tuttavia, la situazione lo richiede, motivo per il quale ha optato per aprir un po' più in fretta la propria ideologia delle Forze Speciali Anbu. [ Chk ON | Stesso Equip ]

00:52 Harumi:
 Il Generale Anbu si complimenta con la Principessa della Luna donando a lei un breve attimo di soddisfazione che la porta a rassicurarsi sull’aver eseguite un’ottima deduzione logica e quindi risulta capace a se stessa di muovere le celluline grigie nel migliore dei modi. Tutto ciò che la bambina della Luna dona alla donna è un cenno positivo della testa che viene appena abbassata a mimare il gesto dell’annuire, però risulta intriso di educazione e rispetto contornato da quella sua medesima aria distaccata e da automa che si accompagna alla di lei maledizione. <Ne sono sicura, Generale. Penso che l’elitè scelta agli ordini dell’Hokage possa fare questo ed altro.> non ha studiato molto sull’argomento ma almeno è consapevole delle informazioni generali che ruotano intorno alla figura di questo corpo speciale. La bambina sperduta riconosce il valore del potere che la donna in maschera mette in mostra con la sola forza delle parole e del tono e non ha nessun motivo per dubitarne o screditarla, senza togliere il fatto che la piccola è in questo nuovo mondo da poco. Ciò che le viene rivelato in seguito è fonte di un leggero irrigidimento dei muscoli del corpo della Principessa, le cui manine si stringono inavvertitamente sulle ginocchia, stringendo il bordo del vestitino e la schiena permane dritta permettendola di mantenere lo sguardo fisso e vuoto sulla maschera del Generale: lei come membro di quelle forze speciali. <Pensavo che gli anbu fossero agli ordini dell’Hokage, non sarebbe più corretto che la scacchiera appartenesse a lui? Egli ordina e muove i fili, gli anbu agiscono. Anche lei, Generale, fa parte della scacchiera, ma ne è la Regina.> il tono sempre atono e meccanico che snocciola con cura ogni parte del suo pensiero senza azzardare nessun sentimento, dunque il di lei comportamento non risulta da sbruffona, saccente o irrispettosa. <La scacchiera è dell’Hokage, ma si… le pedine sono della Regina in quanto tale. Il capo del villaggio muove le sue mani per far avanzare i pezzi secondo una sua strategia e sulla scacchiera la Regina è la più importante e dona ordini agli altri pezzi secondo direttive a lei date.> un modo inusuale di vedere il semplice gioco degli scacchi e la bimba inizia a divagare secondo ragionamenti tutti suoi che la portano lontana dalla realtà, capace di arrivare chissà dove con quella associazione di idee ma per fortuna se ne rende conto in tempo e si ammutolisce per lunghi minuti. Al termine di questi minuti la Principessa riprende il dono della parola e regala nuova voce verso la donna in maschera: <I ninja sono guerrieri che seguono fedelmente gli ordini e portano a compimento la missione prima di ogni altra cosa per la difesa del proprio villaggio. Gli Anbu sono la massima espressione di questo concetto, quindi se lei è dell’idea che io possa essere un valido acquisto, allora sarei onorata di farne parte, sicura che questa potrebbe essere un’occasione d’oro per me e la mia crescita.> ha scelto la strada del ninja per trovare se stessa e il suo posto nel mondo ed è certa che questa occasione potrà darle nuovi spunti per comprendersi e camminare avanti su questa strada fino a quando non avrà trovato il di lei posto nel mondo. La voce è sicura anche se costantemente contornata dal nulla meccanico che la fa somigliare ad un pupazzo di pezza senz’anima, ma nessuno può mai affermare che non sia determinata e interessata in quello che ha appena verbiato.

01:21 Furaya:
 In silenzio, non la interrompe. E' curiosa di sentir quanto possa dire in risposta alle richieste, affermazioni ed insinuazioni del Generale. < Se l'Hokage mi permette di scegliere chi volere tra le mie fila, è perché egli stesso ha scelto me come capo di questa èlite. E, dunque, è a conoscenza di come io agisca. Caso contrario, mi avrebbe tolto questo privilegio. > Nel caso in cui non fosse stato d'accordo sul modo di fare adottato dal Generale in carica e dagli altri prima di lei. Fortunatamente, Harumi sembra mettersi a suo agio, tanto da iniziar a dialogar con la donna senza troppo fronzoli né mezzi termini. Prosegue in quella ch'è la propria analisi, con lo sguardo della Nara che va allargandosi, le pupille restano fisse sul volto di lei da dietro la maschera bianca. Quand'è entrata, svegliandosi seduta su una sedia, sembrava esser priva di parole. Adesso, invece, par averle ritrovate, tant'è che si rivolge con parole sicure, con un tono altrettanto innocente e certo. Ella non la interrompe per nessuna ragione al mondo, incuriosita da quel pensiero che viene esternato. Non può far a meno di concordare, dal momento che è esattamente così che funziona la Squadra Speciale Anbu, e non soltanto quella di Konohagakure. < Nonostante la tua età, sei particolarmente attenta e hai compreso qualcosa che, solitamente, le nuove leve non capiscono. Io non comando su tutti e tutto perché è così che mi gira, come se ci fosse una dittatura. Sopra di me, l'Hokage ha l'ultima parola e la decisione d'ogni cosa. > Non glielo nasconde, poiché l'avrebbe comunque scoperto di lì a breve, poiché è altresì qualcosa di cui vengono a conoscenza col passare del tempo e dell'addestramento. < Io sono la Regina e tu una Principessa. > La qual cosa non c'entra assolutamente con gli scacchi, bensì con una ulteriore analogia. < E, in quanto tua Regina, tu potrai succedermi un giorno. Potrai star al mio fianco e vantare d'esser entrata nell'èlite vera e propria. > E' questo a cui loro potrebbero ambire una volta negli Anbu. < In primo luogo: v'è la difesa del Villaggio. Non lo dimenticare. Qualsiasi ordine giunga, che sia facile o ancorché suicida, noi non ci tiriamo indietro. Seguiamo e prendiamo parte a missioni alle quali nessun Ninja sano di mente parteciperebbe. Rischiamo la vita, ma siamo Ninja: l'avremmo rischiata comunque. Qui, lo facciamo senza gloria né fama: con una maschera sul volto. > Professa quel ch'è il loro dogma vero e proprio, in soldoni. < E se tu sei pronta ad esser una pedina della grande scacchiera in cui io sono la Regina.. > Per metterla sullo stesso piano di lei. < ..dimmi il tuo nuovo nome. > Il nome in codice. [ Chk ON | Equip ON ]

01:36 Harumi:
 Nasconde un blando divertimento nel poter sentirsi stranamente libera di professare il suo punto di vista senza essere interrotta e essere considerata non come una bambina con le sue mere fantasie infantili, ma come un ninja con la sua linea profonda di pensiero. E’ il turno della Principessa a rimanere in silenzio ad ascoltare il dire verbiato dal Generale nei suoi confronti annuendo ogni tanto con atteggiamento lento e pacato. Comprendere il ruolo del Generale è stato semplice per le celluline grigie della bambina e accettarlo lo è stato altrettanto, è un ruolo delicato che non consegna solo potere nelle mani di una persona ma anche molte responsabilità, come ogni posizione di comando. <Si, la Principessa della Luna.> ribadisce quel concetto con un lieve filo di voce e gli occhi bianchi si allargano lentamente colta da un’improvvisa sorpresa nel sentirsi chiamare a quel modo in un contesto totalmente al di fuori dell’argomento che stanno trattando. Un cenno d’assenso per rendere partecipe la donna del fatto che la piccola creaturina ha compreso quanto ha appena sentito e le parole navigano nella sua testa accompagnate da caldi e freddi colori ancor confusi. <Ne sono consapevole e lo accetto.> i rischi ai quali vanno incontro i membri dell’elite sono maggiori nonostante un ninja rischi comunque la vita, ma nella mente di tutti v’è l’importantissimo compito di difendere il villaggio e portare a termine la missione sopra ogni cosa e lo sa e lo accetta. C’è però qualcosa che turba e aleggia nella sua testolina dopo aver compiuto tale similitudine con la tastiera: se l’Hokage è il giocatore, il Generale la regina e il resto dell’elite gli altri pezzi agli ordini di quest’ultima… <Il Re chi sarebbe in questa scacchiera?> mormora tornando a perdersi nelle sue nubi di pensieri lontane dalla realtà e si distacca lentamente. <Il pezzo che viene difeso da tutti e che non deve cadere.> non ha una risposta per se stessa e spera che il Generale dall’alto della sua esperienza possa rispondere a tale domanda nonostante non pare avere segni di averla rivolta proprio a lei. <Il mio nuovo nome?> torna al tempo presente risollevando lo sguardo perlaceo a fissare la maschera della donna e riflette su quello che dovrà essere il suo nome, una rinascita e una nuova se stessa in quel corpo speciale. <Tsukiko.> pronuncia infine dopo averci rimuginato per un paio di lunghi minuti, soffiando delicata e placida un nome che più la caratterizza e la individui, un nome che potrebbe e vorrebbe che sia legato anche alla sua maschera che dovrà portare per tenere segreta la sua identità.

01:57 Furaya:
 L'ha condotta innanzi a sé senza pensar al fatto che si tratti d'una ragazzina. Molti della sua età son entrati nella Radice, nonché nelle Forze Speciali come lei proprio per via di alcune peculiarità. In questo caso, oltre al possedere un Byakugan ( necessario ed utile, vista la dipartita di Okami, braccio destro del Generale ), ella è capace di ragionar come si deve, arrivando dritta al punto. Inoltre, è seria, non par lasciarsi prendere dalle emozioni in nessun momento o per nessuna ragione in particolare. E' anche per questo un possibile ottimo membro delle Forze Speciali. Ovvio come quest'aspetto vada approfondito all'interno dell'addestramento che vedrà partecipe sia lei che l'ultimo acquisto: Raoku. La risposta alla di lei domanda è ovvia, ma è naturale che la ragazzina voglia saperlo dal Generale. Il respiro di quest'ultima resta corto, quasi come se stesse valutando quanti respiri fare per non finire l'ossigeno. < Ovviamente il Villaggio, Konoha. > Soffia attraverso la maschera bianca con il modulatore per la voce. Solleva ed abbassa le spalle, quasi volesse far intender che ha appena detto qualcosa d'ovvio. < Noi siamo le vittime sacrificabili in questa battaglia, che combattono per il bene e l'amore del Villaggio. Esso non deve mai cadere, altrimenti noi non serviamo a nulla. > Se lasciano che il Villaggio cada sotto la loro protezione, vuol dire che a niente è valso tutto l'addestramento, tutte le parole che finora hanno speso, tutte le energie e le morti che hanno sulla coscienza. Nessun onore, nessuna gloria. < Tsukiko.. > Ripete ad alta voce, muovendo il capo in un cenno affermativo. < ..a breve, prenderai parte agli addestramenti e ti verranno consegnati i tuoi oggetti. Penso non ci sia bisogno di ricordarti la segretezza che vige dietro la maschera. Quando sei in questa Base, quando indosserai la tua maschera.. > Che riceverà appena possibile nella di lei dimora. < ..non esiste più Harumi, esiste solo Tsukiko. Fuori da queste mura, quando la maschera è messa da parte, esiste Harumi, ma non Tsukiko. > Gliela mette sul blando, volendo sol farle comprendere la veridicità di questa situazione. Infine, Harumi sarà ovviamente scortata sin alla propria dimora, laddove le verrà altresì consegnato l'equipaggiamento Anbu e la Maschera che, d'ora in avanti, a costo della vita, la etichetterà come un pezzo della scacchiera. [ END ]

02:04 Harumi:
 E’ entrata a far parte degli anbu accettando di compiere un dovere importante e pericoloso, non ci sono scappatoie e non ci si può tirare più indietro ormai, ma lei è pronta ad ubbidire a qualsiasi ordine non riscontrando nessuna difficoltà in merito per il momento. Una chiacchierata tutto sommato piacevole che si conclude con un nuovo nome pronunciato dalle di lei labbra verso colei che sarà Generale e Regina di quella loro scacchiera immaginaria. Il Re vien da subito svelato lasciando un senso di amaro in bocca alla bambina constatando grazie al Generale come esso indichi il villaggio stesso da proteggere; la risposta stona con il suo modo di ragionare e vedere le cose perché ad ogni pedina -fino ad adesso- ha associato una persona, mentre ora il Re sarebbe un intero villaggio. Insomma le suona male che una sola pedina sia un insieme di persone e non una sola persona ma sono pensieri e ragionamenti che tiene per sé limitando ad annuire con un lieve cenno del capo. <Giusto, logico e scontato.> una risposta comunque veritiera se loro devono difendere il villaggio e il Re deve essere difeso. <D’accordo Generale.> risponde affermativamente ad ogni nozione che le viene impartita partendo dall’addestramento al quale dovrà sottostare, alla segretezza e al ruolo della maschera in tutto questo: la maschera sarà lei e non lei non sarà la maschera. <Comprendo, grazie.> calma apparente e ora anche una calma che si è trasferita all’animo rendendola più rilassata e non più nervosa e preoccupata o in tensione, ed è pronta a farsi riportare a casa dove le verrà dato tutto il suo equipaggiamento. Inizia da oggi una nuova ramificazione della strada che ha scelto di intraprendere sperando che essa la porti lontana. [fine]

Nuovo ingresso tra le fila ANBU: questa volta, tocca a Tsukiko.