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Un passo alla volta

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con Furaya, Kaori

15:54 Kaori:
 Il suo nuovo ufficio è piuttosto accogliente e spazioso. Una grande finestra lascia filtrare la calda luce solare dall'esterno e candide tende bianche si smuovono al soffio di una rada brezza purtroppo calda. L'estate è scoppiata e Kaori non può fare a meno di sistemarsi i capelli in un'alta crocchia al fine di impedire alla pesante chioma di gravare sulla sua nuca e sulla sua schiena contribuendo all'afa estiva. Un camice bianco ricopre la figura della jonin assieme ad una camicetta bianca sottostante ed un paio di pantaloni neri sotto i quali son presenti delle ciabatte ospedaliere. Un contrasto assai curioso col suo abbigliamento al quale però lei non presta troppo attenzione: è lì per lavorare, non per sfilare. Il coprifronte di Konoha è come sempre tenuto legato attorno alla gola mentre nessuna arma è sulla sua figura. Siede dietro la propria scrivania leggendo diverse cartelle per sorvegliare l'operato dei suoi sottoposti sistemandosi i suoi sottili occhialini da lettura sul naso. Da quando è diventata primario il suo lavoro è sostanzialmente cambiato: raramente si occupa di curare personalmente i pazienti ma più che altro va ad insegnare ai medici e sorvegliare il loro operato. Siede alla scrivania di mogano davanti la quale son poste due poltroncine molto comode ed accoglienti, la porta del suo ufficio chiusa con il proprio nome stampato sulla lastra di vetro opaco che la compone per la maggiore. Un ventilatore a soffitto va a rendere la stanza un po' meno calda mentre il verso di alcuni grilli giunge dalla finestra rendendo un po' meno silenzioso l'ufficio. Inspirando a fondo legge l'ennesimo resoconto post-operatorio tenendo le gambe incrociate sotto la scrivania, ignara della visita che da lì a breve avrebbe ricevuto. [ Chakra: on ]

16:10 Furaya:
 La calura estiva si fa ormai sentire. Non le dispiace, ma a tratti è insopportabile, specialmente nelle ore più soleggiate e prettamente pomeridiane come queste ultime. Conscia di come dovrebbe riuscir a trovare Kaori in Ospedale, s'è subito quivi diretta. Ha delle questioni da sottoporle, nonché delle considerazioni da fare sullo stesso discorso. E' qualcosa che la tocca, sfortunatamente, nel profondo e non soltanto come Gran Consigliera del Villaggio. Nonostante debba far valere delle leggi, dei diritti, degli ordini è pur sempre un essere umano come tutti. Inspira profondamente, dopo esser entrata all'interno della struttura. Da regolamento, non dovrebbe aver accesso all'Ospedale con delle armi addosso. Fortunatamente, oltre ad una Tasca Porta Kunai e Shuriken ed una Porta Oggetti, ha solo una Katana. Motivo per il quale ha ovviamente estratto tutti gli oggetti appena citati, così da porli a chi di dovere, prima d'entrare effettivamente. Ella veste con un paio di pantaloncini neri, sotto ai quali compaiono dei sandali neri alti sin sotto le rispettive ginocchia, poiché comprendenti di schinieri rinforzati. A coprir l'addome, v'è una semplice maglietta bianca, dalla manica a giro, la quale è corta in avanti - non eccessivamente, ma abbastanza per mostrar l'ombelico - e poco più lunga nella zona posteriore. I capelli rosei son raccolti in una coda di cavallo alta, i cui ciuffi discendono però tra le scapole. Infine, subentrerà all'interno, recandosi alla Reception. < Salve. > Un nuovo saluto quel che vien dunque proferito a chiunque possa trovarsi dietro il suddetto bancone. < Dovrei incontrare il Primario Kaori Hyuuga, è possibile? > Chiede, tamburellando con le dita sulla superficie piana. Quest'ultima, in caso di risposta affermativa, dovrebbe anche indicarle dove potersi dirigere affinché possa aver un colloquio, un parlé con la ragazza appena citata. Ordunque, dovrebbe facilmente percorrere la strada che l'è stata riferita, per poter raggiungere l'Ufficio del Primario. Ha fatto carriera! Trotterella mantenendo un passo però cheto, evitando di esternar fuori quella poca rabbia repressa che ancor l'è rimasta dentro. Risolveranno la situazione, in un modo o nell'altro. [ Toc Toc! ] ..in ultimo. [ Chk ON ]

16:20 Kaori:
 Legge attentamente con la fronte appena aggrottata com'è solita fare ogni qual volta si concentra in qualcosa di estremamente importante e delicato. Legge ogni rigo con lentezza onde evitare di saltare dettagli importanti e per poter al contempo avere la possibilità di ripetere mentalmente il procedimento che lei stessa avrebbe eseguito e confrontarlo con quello che è stato descritto sulle pagine della cartella fra le sue mani.Il medico di questo caso ha adottato un procedimento al quale Kaori non avrebbe pensato preferendo rimanere ancorata ad un tipo di approccio più sicuro e da manuale ma non incontra il disappunto del primario: nonostante non ha eseguito quanto lei avrebbe fatto, ha comunque trovato una valida alternativa che Kaori è sicura potrebbe essere altrettanto risolutiva ed efficace. Annuisce soddisfatta quando si ritrova a notare che nessun appunto lì scritto sembra indicare qualche dimenticanza od errore di sorta e quindi sottoscrive il documento per testimoniare di aver controllato il fare del medico e di averlo approvato. Quindi, proprio mentre va riponendo la cartella in cima al piccolo mucchio di fascicoli già controllati, ecco che quel semplice bussare va richiamando la sua attenzione. Kaori depone la cartella sopra la pila di fogli e ruota a quel punto il capo in direzione della porta sfilandosi gli occhiali dal viso per poggiarli, molto semplicemente, sulla scrivania. < Avanti. > risponde, senza troppi giri di parole, pronta ad accogliere chiunque si sarebbe palesato alla sua presenza. Nel caso in cui Furaya avesse optato per aprire la porta e quindi identificarsi, Kaori sarebbe andata ad esternare un sorriso cordiale e gentile alzandosi al contempo dalla propria seduta, rimanendo tuttavia in piedi alle spalle della scrivania. < Furaya, che piacere. A cosa devo la tua visita? > domanderebbe Kaori invitandola ad accomodarsi tramite un semplice gesto della mano. < Spero non sia niente di preoccupante. > aggiunge, subito dopo, analizzando sommariamente la sua figura alla ricerca di possibili fasciature, ferite o segni di malessere che potrebbero disturbare lo stato psicofisico altrui. [ Chakra: on ]

16:38 Furaya:
 Attende una risposta dall'altro lato della porta, la quale giunge pochi istanti dopo. Non appena avverte il permesso per entrare, non farebbe altro che abbassar la maniglia e spinger in avanti l'anta. Non troppo, bensì quel tanto che basta per permettere al di lei esile corpo di superare la soglia. Chiude, subito dopo, la porta dietro le proprie spalle. < Buongiorno, Kaori~ > Saluta la giovane, or in piedi dietro la scrivania. Sul di lei volto compare sì un sorriso, ma che va conseguentemente sparendo nel momento in cui prosegue ed incede lungo l'Ufficio e nei pressi della scrivania altrui. < Come stai? > Piega la testa di lato, pronunciando parole associate ad una normalissima routine ed educazione. < Mi dispiace disturbarti.. > Ammette, stringendosi nelle spalle, individuando una delle sedie sulla quale potersi accomodare, come da lei altresì accennato. Piega le gambe, tenendole ravvicinate tra di loro, sporgendosi lievemente in avanti col busto. Attende che anch'essa si segga nuovamente, così da poter parlar faccia a faccia ed occhi negli occhi. < ..ma necessitavo di parlarti a proposito dell'ultimo caos generato a Konoha da.. > E' lì lì per dirle nome, cognome e data di nascita, ma ricorda come ella dovrebbe già conoscere il malcapitato di turno. < ..Reykas. Nara. > Aggiunge sol dopo il cognome, quasi fosse dubbiosa in merito al ricordarsi dell'altra di lui. < Oh, non ti preoccupare. Io sono sana come un pesce.. > Ridacchia distrattamente, anche se non ne dovrebbe essere così sicura. Mentalmente, non è proprio sana come un pesce, ma cerca di tenere a bada quel demone interiore. < ..volevo solo discutere di quanto accaduto con te. Vorrei un parere.. medico, ecco. > Gesticola con l'ausilio della dritta, probabilmente perché non sa che parole usare. La situazione è delicata, ma a sua volta non si fida molto delle risposte ottenute dal carcerato nell'ultimo interrogatorio. [ Chk On ]

16:51 Kaori:
 Furaya s'avvicina con passo tranquillo dopo essersi chiusa la porta alle spalle. Kaori attende ch'ella vada raggiungendo la seduta per poi seguire il suo fare ed accomodarsi a sua volta alla propria poltrona. Intreccia le dita dinnanzi a sé sulla superficie della scrivania tenendo lo sguardo fermo sul volto della jonin liberando quindi un mezzo sospiro. < Stanca. Ultimamente sto lavorando a diversi casi estremamente delicati fuori e dentro l'ospedale. E' un periodo difficile. > ammette lei umettandosi le labbra per poi scuotere appena il viso e quindi tornare a sorridere. < Ma non mi lamento. Dopotutto ho scelto io di occuparmene. > aggiunge con tono più leggero non volendo far uscire discorsi dei quali non potrebbe, ancora, parlare. Non prima di aver parlato con Juusan per quanto riguarda il laboratorio di Taki e ciò che ha scoperto a riguardo. Ascolta il successivo dire di Furaya facendosi quindi assai più attenta, assottigliando di poco lo sguardo fino a quando non ode il nome di Reykas. Sa cos'è successo, la notizia si è sparsa in fretta per il Villaggio e l'ha lasciata semplicemente a bocca aperta. Non riusciva a credere che proprio lui potesse aver fatto una cosa simile, proprio lo stesso ragazzo che con tanta gentilezza le aveva detto di essere disposto ad accettare la complicata situazione che Kaori stava vivendo con Raido, Kouki e Fumiko, pur di starle accanto ed uscire con lei, ormai un anno prima. Lo sguardo si rabbuia appena nel ripensare al triste episodio che ha visto il Nara protagonista, ritrovandosi ad annuire piano per far intendere alla compagna di sapere a chi si stia riferendo. < Non riesco ancora a credere che abbia potuto fare una cosa simile. Sembrava un ragazzo a posto. > commenta lei perdendo lo sguardo nel vuoto per qualche attimo prima di espirare e scuotere appena il viso. < Immagino che debba essere stato un duro colpo per te, eh? > mormora poi cercando di mostrarle empatia e vicinanza, al pensiero di come la capoclan dei Nara deve aver dovuto fare i conti con la pessima condotta di un suo allievo. Non ha idea di quella che in realtà è la relazione fra i due e non potrebbe immaginare neppure quanto quella notizia sia stata debilitante per Furaya su ogni fronte. Questa continua quindi a chiosare e quel suo ultimo dire porta Kaori ad inclinare leggermente il capo in una espressione interrogativa. < Un parere medico su questa faccenda? > domanda la Hyuga aggrottando appena le sopracciglia, confusamente. < Qualcuno ne è uscito ferito? > chiede, incerta, non ricordando di aver sentito niente del genere in merito. [ Chakra: on ]

17:12 Furaya:
 Sedutasi, non fa altro che rilassarsi, o provando a farlo. Non è sicuramente una situazione nella quale poter star calme e tranquille, nonostante sia effettivamente il suo compito e ruolo. Ribolle, ma deve controllarsi. Vorrebbe strozzarlo, però deve trattenersi. Sospira, spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte, fastidiosa ed irritante come quelle ciocche troppo corte che non entrano nell'elastico. < Posso immaginare.. > Il lavoro che deve svolgere la Consigliera. < ..e comprenderti benissimo, direi. > Ridacchia, palesando la propria triste ironia nell'aver, a sua volta, un lavoro a tempo pieno che la tiene strettamente lontana da casa. Anche sin troppo spesso. Capita che ci torni sol per dormire, delle volte. Tuttavia, non è questa la motivazione che spinge la Nara a rivolgersi alla Hyuuga, motivo per il quale soprassede dopo poco tempo, cambiando argomento e concentrandosi maggiormente sulla questione delicata e relativa a Reykas. Il capo vien mosso dall'alto al basso un paio di volte nel sentir come Kaori descriva il Nara, senz'aggiunger altro fintantoché non avrà terminato il proprio dire. < Credo che.. > Facendo spallucce. < ..nessuno si sarebbe aspettato qualcosa di simile da Reykas. Finora, non ha mai dato nessun problema, anzi non credevo neppure fosse possibile da parte sua. Si è sempre comportato bene, diligente.. > Interrompe il proprio dire, lasciando la frase in sospeso, poiché non avrebbe altro da aggiungere: necessita sol di far capire il proprio punto di vista. < E' capitato facesse qualche errore in missione.. > Come l'è stato raccontato. < ..ma mai niente di simile. Sono stata a fargli visita ed è esattamente di questo che mi premeva dirti. > Riporta le iridi azzurre sul volto della giovane Hyuuga, prendendo fiato e proseguendo nel proprio dire. Cerca di tener un tono pacato, ovviamente attenta alle parole che potrebbe esternare. < Volevo capire cosa avesse fatto scattare quel raptus di violenza. Lui ha parlato di traumi infantili, di star impazzendo, di non capir più niente in quel frangente. > Qualcosa di simile, ecco, facendo un sunto di quel che si son scambiati, evitando di scendere in ulteriori particolari. < Non riuscendo ad adoperare tattiche basilari, ha parlato di alcuni eventi che gli hanno ricordato la sua infanzia e, generalmente, di questo stampo. Non so quanto ciò possa esser veritiero, però. Non era mai successo e, fino a questo momento, non ha mai avuto nessun attacco del genere. Stiamo ponderando sulla pena da dargli, ma necessiteremmo d'una visita approfondita per capir se, effettivamente, a livello mentale, abbia dei.. problemi. > Gesticola, dal momento ch'è difficile parlarne per lei ma, al tempo stesso, non sa quali parole utilizzare esattamente. [ Chk On ]

17:37 Kaori:
 Non ha dubbi Kaori che Furaya possa perfettamente comprenderla: dopotutto proprio come lei è una Consigliera, Jonin e sensei dell'Accademia. A dirla tutta è tutto questo da molto prima che lo fosse anche lei, perciò non ha proprio nulla di nuovo da raccontarle da questo punto di vista. Kaori sorride amaramente al commento della Nara senza però aggiungere altro lasciando che la donna prosegua con il suo dire per spiegarle e rivelarle il motivo principale per cui è venuta a trovarla nel suo ufficio. Quando inizia a parlare Kaori ascolta con attenzione ed un certo grado di sconcerto: anche la sua capoclan aveva sempre pensato a lui come uno shinobi affidabile e dal grande impegno, lasciando intendere che neppure lei si sarebbe mai aspettata una simile uscita da parte sua. Tuttavia quando Furaya va dicendole quanto Reykas le ha riferito a seguito della visita che Furaya gli ha fatto, l'atteggiamento della Hyuga muta impercettibilmente facendosi d'un tratto estremamente più attento e sottile. < Come ti è parso mentre ti diceva tutto questo? > domanda Kaori guardando Furaya dritto negli occhi, lo sguardo serio e concentrato, la voce ferma e pacata, quasi melodiosa. < Ti è sembrato spaventato o agitato? O sembrava controllato e razionale? > domanda la ragazza, ancora, cercando di farle capire meglio cosa intendeva con il suo precedente quesito. < Sai a che tipo di traumi infantili si stesse riferendo? Questi potrebbero portare, talvolta, allo sviluppo di patologie psichiatriche serie e delicate, ma è strano che, in tal caso, si stiano manifestando solo adesso, così di punto in bianco. > inizia a mormorare lei portandosi una mano al mento nell'atto di riflettere attentamente sulle proprie conoscenze mediche e sulla questione sottoposta da Furaya. < Quindi mi stai chiedendo di sottoporlo ad una perizia psichiatrica. > riassume alla fine, Kaori, annuendo piano col viso. < Certo. Nessun problema. Se davvero sta impazzendo è bene assicurarci che non possa essere una minaccia per nessuno e men che meno per se stesso. Se sta mentendo ha volutamente tentato di assassinare una civile e la situazione diverrebbe davvero nera per lui. > pondera la ragazza espirando con sconforto, lasciandosi andare contro lo schienale della poltrona. < Odio queste situazioni. > sospira la ragazza stringendo le labbra e spostando lo sguardo verso la finestra. [ Chakra: on ]

18:08 Furaya:
 L'argomento principale della discussione torna ad essere: Reykas. Tralascia l'argomento principale e il classico modus operandi di due persone che s'incontrano dopo del tempo. E' superfluo, motivo per il quale preferisce progredire nella discussione relativa al carcerato più famoso di Konoha. < Mhm.. > Si fa un po' pensierosa in merito alla faccenda, cercando di ricordar quel che si son detti e, soprattutto, il come. < ..da quel che ho potuto constatare, sembra che abbia accettato già la sua condizione, il suo errore e la sua attuale posizione nei confronti di tutti. Quindi, posso dire che fosse razionale, forse un po' agitato. Non ha battuto ciglio quando gli ho chiesto di non mettere in mezzo questioni personali, e rispondere soltanto alle mie domande. > Nonostante il legame che li unisca, seppur non sappia chi sia a conoscenza di questo particolare e chi no. < Ha acconsentito, forse altrettanto impaurito da quel che potrebbe capitargli a seguito di quest'accusa. Non sono brava a capire le mentalità delle persone, seppur vi abbia avuto a che fare spesso. C'è chi è bravo a mentire, chi sa nascondere bene le proprie intenzioni, chi invece è totalmente privo di qualità simili. > Spiega al di lei indirizzo, cercando di trovar le giuste parole per farle comprendere la situazione che si è vista di fronte. < Ha detto che, avendo fallito alcune tattiche durante la missione, ha ripensato ai suoi genitori, ad alcuni avvenimenti strambi accaduti precedentemente. Visioni d'animali in situazioni tragicomiche nei panni del padre. > Non sa neanche come dirlo, poiché le vien da ridere, ma cerca di trattenersi, mordendo il labbro inferiore. < Perdonami, ma non riesco a crederci. > Porta la dritta sulla fronte, lasciando scivolar poi la suddetta dabbasso, a contatto con il mento dove tamburella con le dita. Potrebbe anche essere paragonata ad una risata isterica vista la situazione (?). < Tolto questo, non so esattamente se prenderlo sul serio oppure impazzire anch'io, a questo punto. > Viste le problematiche che la donna ha avuto con suo padre, la sua famiglia, il suo clan e molteplici altri avvenimenti. Scuote il capo, sospirando e poggiando la schiena contro la sedia. < Sì, esattamente. > Accennando alla perizia psichiatrica. < Stiamo decidendo quale pena dargli, motivo per il quale vorrei anche fare chiarimento da questo preciso punto di vista. Le cose potrebbero variare in base all'esito della perizia. > Infine, con un lento e più lungo sospiro, socchiude le palpebre e ribatte: < ..a chi lo dici. > Infine. [ Chk ON ]

15:17 Kaori:
 Kaori apre un cassetto della scrivania e da questo estrae un foglio pulito sul quale va ad appuntare alcuni dei dettagli espressi da Furaya in merito al favore venutale a chiedere. Ascolta con estrema attenzione quanto la Nara le spiega e abbozza su quel foglio qualche piccola informazione al fine di farsi una idea su ciò che si sta verificando nella mente del suo conclannato. A quanto pare il ragazzo sembra aver accettato di buon grado quanto gli è accaduto e non ha osato ribellarsi minimamente a ciò che gli ANBU e la legge in generale gli hanno imposto. La cosa denota consapevolezza da parte sua e perfette capacità logiche. Inoltre il fatto che non sia parso minimamente terrorizzato o spaventato dall'idea di essersi scoperto improvvisamente "pazzo" portano la Hyuga a stringere le labbra con espressione piuttosto scettica. < Mh. > mugugna, semplicemente, staccando la penna dal foglio e tornando ad osservare Furaya con espressione assorta e coinvolta. < Quindi sa esattamente cosa è accaduto e cosa questo ha comportato. > riassume la Hyuga umettandosi le labbra, inspirando a fondo mentre un alito di brezza entra dalla finestra per alleviare appena la sensazione della pesante afa che grava sulle presenti. < Non preoccuparti Furaya: capire se qualcuno è sincero o meno non è semplice e spesso potremmo non scoprirlo mai. Ma mentire e fingersi mentalmente instabili sono due concetti assai diversi che molti detenuti e pazienti hanno sempre confuso. > spiega Kaori sulla base della propria esperienza e dei propri studi. Ascolta poi le ulteriori informazioni che la Gran Consigliera le offre, quei pochi dati che lo stesso Reykas sembra averle confidato a giustificare le proprie azioni trovando la ragazza piuttosto perplessa in risposta. < Non so cosa abbia vissuto coi suoi genitori perciò non so dirti se effettivamente questi ricordi possano aver scatenato un episodio di psicosi... tuttavia se basta semplicemente fallire una tattica per scatenarli di sicuro abbiamo un problema. > commenta la ragazza espirando, massaggiandosi l'arco nasale con due dita. < Tu hai avuto modo di incontrarlo e sentire da lui ciò che è successo. Inoltre sicuramente lo conosci più di quanto lo conosca io. Praticamente l'ho incontrato una volta sola in vita mia, perciò non darò giudizi o impressioni prima di averlo visitato. Tuttavia tengo in enorme considerazione il tuo pensiero Furaya. > dice Kaori cercando di essere quanto più neutra ed imparziale possibile, senza esternare le proprie riserve sul credere o meno alle parole di Reykas ed al suo atteggiamento razionale e tranquillo nella propria cella. Sospira senza notare il tentativo di non ridere della compagna andando quindi a schiarirsi la voce e sistemarsi sulla poltrona. < Lo visiterò al più presto e ti invierò i risultati della perizia immediatamente. Immagino che per te debba essere particolarmente spinosa come situazione visto che era un tuo conclannato. > le dice con dolcezza come a volerle mostrare appoggio e comprensione, totalmente ignara del rapporto sentimentale che lega i due. [ Chakra: on ]

15:53 Furaya:
 Nota il fare della Consigliera, la quale recupera un foglietto sul quale iniziare ad annotare alcune informazioni. La Nara, nel mentre, resta attenta a quel che vien altresì proferito in risposta dall'altra. < Sì, a quanto pare sì. E' come se fosse stato un caso isolato. > In quel preciso istante, come se fosse voluto, dichiarato, ricercato. Premeditato? Non può saperlo ed è proprio per questo ch'è andata a parlare con la Jonin. Non sa esattamente cosa fare né cosa pensare in merito alla faccenda. Muove il capo in un cenno affermativo nei confronti di lei, poiché non ha assolutamente torto in quel che sta affermando. < Sì, credo sia esattamente come dici tu. Però, in questa determinata circostanza, ci tengo particolarmente a capire se stia dicendo o meno la verità. Voglio capire fin dove si estenderà la sua pena. > Poiché potrebbe comportare anche la perdita del Clan, come gli ha accennato durante l'interrogatorio nella Base Anbu. Passa la mandritta tra i capelli sulla fronte, spostandoli lievemente, per quanto non le diano affatto fastidio in questa circostanza. Non sa cosa fare per evitare che si innervosisca ulteriormente. E' arrabbiatissima con Reykas, sia perché ha perso l'autocontrollo sia perché non ha parlato di casi come questo durante la loro "Breve" relazione. E, in ogni caso, succede sempre questo: ha delle relazioni complicate e, la maggior parte delle volte, terminano con la morte dei suddetti. Non è affatto un bel quadro: per niente. < Non so dirlo con certezza neanche io, per questa ragione mi sono rivolta all'Ospedale e a te, Kaori. Non sapevo a chi altro chiedere e ne ho approfittato, essendo anche tu un Membro del Consiglio. > Specifica, quasi fosse necessario. E' sottinteso, ma preferisce renderlo noto. < Sono contenta di questo. > Muove il capo in un piccolo inchino verso il basso, prima di riportar le iridi azzurre in sua direzione. < Allora, appena sarà possibile, ti condurrò qui il prigioniero. Penso che verrà tenuto sotto controllo da alcune guardie, fintantoché non sarà visitato, per poi essere riportato. Ti ringrazio davvero tanto per il tuo supporto, nonché per aver accolto la mia richiesta. Ti devo un favore. > Cinguetta in ultimo, con un piccolo sorrisetto che farebbe affiorare sul proprio candido visetto. [ Chk ON ]

17:12 Kaori:
 Kaori non sa cosa pensare. Non vuole dubitare del ragazzo con cui ha persino condiviso una cena non troppo tempo prima, ma al tempo stesso la situazione non si prospetta essere affatto rosea per lui. I dati raccolti non sono incoraggianti e l'assenza di eventi antecedenti a quest'episodio la preoccupano enormemente. Tuttavia non vuole sbilanciarsi nel dare alcun tipo di parere prima di averlo visitato. < Capisco... > si limita a mormorare, semplicemente, lasciando andare la penna sul foglio e sui pochi appunti che ha scritto qua e là sulla carta. Torna ad osservare Furaya ed annuisce in segno di comprensione delle sue parole andando quindi a sciogliere l'intreccio delle gambe sotto alla scrivania per sistemarsi una ciocca violetta dietro l'orecchio. < Posso solo immaginare Furaya. Non sarà una decisione semplice. Dover decidere del futuro di un tuo compagno di clan, intendo. Se dovessi aver bisogno di qualunque cosa -anche al di là dell'ambito professionale, fammi pure sapere okay? O... beh, sono sicura che anche Azrael sarebbe felice di darti una mano se dovessi aver bisogno di un secondo parere, ecco. > balbetta appena quelle ultime parole riferendosi per la prima volta in maniera anche piuttosto evidente al Nara come al proprio compagno: non lo fosse, sarebbe stato strano da parte sua osare esprimere un parere su quello che lui avrebbe o non avrebbe voluto fare no? Ad ogni modo alla fine Kaori le sorride e, alzandosi dalla propria poltrona, va guardando la ragazza con fare fermo e sicuro. < Sono felice che tu sia venuta da me. Darò a questa perizia la massima priorità e tratterò il caso con la dovuta attenzione. > le dice sinceramente felice di essere subito venuta in mente alla Gran Consigliera nel momento del bisogno. < Perfetto. Portalo pure qui quando desideri: se anche dovessi essere impegnata posso sempre lasciarti una copia ad occuparsi del colloquio con lui. Oppure posso farmi condurre da lui dagli ANBU se si volesse preferire fare una cosa un po' più.. 'sicura'. Non so: qualunque decisione a me va bene. > Dà la sua massima disponibilità prima di sorriderle con maggior dolcezza e quindi snudare i denti bianchi. < Non dirlo neppure Furaya, è mio compito. E poi siamo compagne, aiutarsi è naturale. > la tranquillizza, con gentilezza, prima di umettarsi le rosee sottili. < Bene. Allora attendo tue notizie su come e quando procedere. > concluderebbe, la Hyuga, infine, in un tono semplice e pragmatico che lascerebbe modo alla Nara di congedarsi o di farsi avanti, eventualmente, per una possibile altra richiesta o domanda. In caso non avesse altro da chiedere, Kaori andrebbe semplicemente a salutarla e quindi a tornare alle sue scartoffie con la testa un po' meno sgombra e libera di quanto non lo fosse stata poco prima. [ Se end ]

17:59 Furaya:
 Nessuno avrebbe voluto dubitare di Reykas, eppure tutto porta a dubitare eccome di lui. La situazione in cui si è buttato da solo, senza esser coinvolto, ma facendo tutto con le proprie mani, non è assolutamente qualcosa su cui poter soprassedere con tanta facilità. Bisogna trovare la giusta pena, ma bisogna anche passare per vie simili: ospedaliere e psichiatriche. Delle volte, servirebbe anche a lei una perizia psichiatrica, ma non è questo il momento adatto né la situazione par richiederlo più di così. Muove il capo in un cenno affermativo, giusto un paio di volte, per confermar la veridicità della cosa. < Purtroppo sì, ma è mio dovere. Mi dispiace soltanto che la situazione sia questa e che riguardi proprio Reykas. > Ammette, stringendosi nelle spalle e mordendosi l'interno della guancia destrorsa. Socchiude per un attimo le palpebre, cercando nuovamente quella calma interiore che solitamente la contraddistingue, ma ch'è facile perdere in circostanze come questa. E' arrabbiata con il Nara, non può farci niente. E' come se l'avesse tradita, come se fosse venuto meno ad una promessa che s'erano fatti. < Ti ringrazio, davvero. > Ripete alla di lei volta, quando le chiede di contattarla, di cercarla nel caso in cui ci siano delle questioni delle quali vuol parlare, anche esternamente all'ambito professionale. < Sì, penso che mi consulterò anche con Azrael. Una mano penso mi sia d'aiuto, viste le circostanze non posso muovermi da sola e devo dar conto anche a tutte le vicissitudini del caso. > Quindi, due mente che pensano anziché una sarebbe decisamente meglio. < Va benissimo: l'importante è che tutto venga svolto come si deve. Confido nelle tue capacità e nel tuo giudizio, altrimenti non sarei qui. > Ammette con tranquillità, mostrando altresì un piccolo sorrisetto che s'estende sul proprio volto. Mera circostanza: questo è risaputo. S'alza a sua volta in piedi, piegando il busto in avanti in un semplice inchino di ringraziamento. < Appena possibile, ti farò sapere quando lo condurremo qui e con quali precise misure di sicurezza. > Infine, si congederebbe, salutando la donna a sua volta con un cenno della mano ed un altro sorrisetto amichevole. E' felice di poter contare su persone come la Hyuuga, nonché su Azrael. L'importante, ora come ora, è decidere la pena del Nara e capire cosa fare della propria vita. [ END ]

Furaya si reca da Kaori per parlarle d'un possibile riscontro psichiatrico per Reykas, per valutare le sue condizioni mentali e la possibile pena da assegnargli in futuro.