una cena a casa
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Giocata del 26/07/2018 dalle 20:17 alle 23:16 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Ingresso] E' da poco uscita dall'Ospedale. Per fortuna non ci è voluto molto alla dottoressa per curarla, ma non ha apprezzato molto il bruciore dovuto alla disinfezione. Ma le parole del sensei ancora le rimbombano in testa ed è così sovrappensiero che non ha nemmeno impastato il chakra. In fin dei conti non le serve ora come ora. Giunta davanti alla porta della casa di Gekko, farebbe per aprirla <Tadaima!> Andrebbe a dire con la sua vocina squillante, quasi infantile. In una mano tiene un sacchetto della spesa, con dentro varie verdure e della carne. Come promesso a Gekko, vuole occuparsi non solo della pulizia della casa, ma anche di tutte le faccende che girano attorno a questa, spesa e cucina compresa. Come al solito veste con una maglia senza maniche verdone militare, con uno scollo così casto da negare completamente le sue già quasi inesistenti forme, quindi porta un paio di pantaloni neri a pinocchietto e dei sandali. La stoffa dei pantaloni è lacerata all'altezza della coscia sinistra. Di lì è passata la punta di uno shuriken, di certo non poteva rimanere intatta! I lunghi capelli biondi sono raccolti in una coda alta che si lascia sfuggire solo la frangia che va ad incorniciarle il volto caratterizzato da quegli occhi grandi e da quel grosso sorrisone che all'improvviso riappare non appena andrebbe a varcare la soglia della dimora. Nell'altra mano, quella che non tiene la busta della spesa, ha una sacca di stoffa in cui stanno tutti i vari attrezzi, protezioni e armi che aveva portato in accademia per la lezione che, alla fine non è andata così bene. Appena entrata andrebbe ad abbandonare questa sacca vicino alla porta, senza fare troppo attenzione. [Chakra Off] Casa... un luogo familiare, ma anche alieno. In molti mesi trascorsi a Kusa il 5° Cerchio è sempre stato il luogo dove ha abitato, però per una ragione o un'altra ha sempre vissuto poco tra queste mura. Ci ha dormito, ci si è lavato e vestito, ha indossato il proprio equipaggiamento ninja ed il coprifronte. Qualche volta ha pure cucinato... insomma, quando si ricordava di fare la spesa per avere qualcosa da cucinare (?) però altri cucinano meglio di lui e lo fanno per professione, quindi perché non andare da loro? In Ospedale non aveva molta scelta... o mangiava quello che gli propinavano oppure... oppure doveva riuscire a farsi portare qualcosa da fuori, ma per fortuna quella tortura di cibi insipidi non è dovuta durare molto. Fosse stato per alcune infermiere ci sarebbe rimasto pure dopo essere stato dimesso, dato che non gli avevano comunicato che potesse andarsene. Ma ora è a casa e da un po' non è solo. Torako è diventata un membro di quella piccola casa. E proprio lei irrompe con la sua gioia di vivere, o almeno questo è l'aspetto di sè che mostra a tutti "Ciao Tora chan.> sorriderebbe il ragazzo <Vedo che hai fatto la spesa. Cosa cucini oggi di buono?> chiederebbe, lasciando però cadere lo sguardo sui pantaloni lacerati <Com'è andata in Accademia, in questo periodo che sono stato in Ospedale?> chiederebbe direttamente. Non ha il chakra attivo e non indossa alcun equipaggiamento, ma solo i suoi pantaloni e la maglia di tessuto tecnico di colore nero, come i ciuffi ribelli, che ormai sono cresciuti tanto da costringerlo a legare i capelli all'altezza della nuca... non in una di quelle code alte che tanti ragazi usano. E si farebe incontro alla ragazza.[chk off][equip nulla] Il sorriso si fa ancora più accentuato sentendo il saluto di Gekko e vedendolo lì a casa. <Oggi Ramen!> Esclama la ragazzetta avviandosi verso il cucinino e pogiando il sacchetto della spesa sul piano. Tira fuori porro, uova, germogli di soia, miso, fettine di maiale, naruto e zenzero. Si avvia verso il lavandino e apre l'acqua, andando a lavarsi le mani velocemente, quindi prenderebbe un grembiule e lo indosserebbe. Che brava massaia. Non fosse che ha cominciato a cucinare solo da quando vive in questa casa. Prò si è tanto impegnata a leggere libri di cucina e anche se non è una cuoca provetta, per il momento non ha ancora avvelenato nessuno e tutti i suoi piatti sono usciti commestibili. Che è già una gran cosa. <Mh, così così> Risponde riguardo l'Accademia, mentre prende un pentolino e lo riempie d'acqua. Va poi a metterlo sul fuoco e a metterci dentro tre uova perchè cuociano fino a diventare sode. <Non ho superato l'ultima lezione oggi> Ammette, nonostante mantenga sempre il sorriso, come se la cosa non la tangesse più di tanto. Prende un altro tegame e lo mette sul fuoco. Ci versa dentro acqua, un po' d'olio, il miso, della salsa di soia, un goccio di sake, quindi va a prendere dello zenzero e dell'aglio e li fa a pezzettini piccoli piccoli. Fatto questo mette tutto nel tegame, per preparare il brodo. <Come sta la tua gamba?> Chiede girandosi a guardare il padrone di casa e sfogiando un bel sorriso solare. I suoi occhi però non sono così brillanti e lucenti come il suo sorriso. <Ah buono il ramen.> invero è un cibo che ha mangiato davvero poche volte... troppe cose da preparare per cucinarlo lui e decisamente richiede ingredienti e preparazioni che si adattano male alla vita di una carovana, quindi lo ha mangiato solo qualche a volta in qualche chiosco... ma questa circostanza torna favore della biondina... significa che l'Ametista non ha molti termini di paragone. Glisserebbe un istante sull'esito dell'ultima lezione, un argomento su cui torneranno più tardi nella serata, dato che rispetto ad altre è quella più cruenta ed il fatto di non averla superata, combinato con la lacerazione sui pantaloni, lascia intendere che forse lo Shoton potrà essere in grado di elargire qualche consiglio, essendo il combattimento corpo a corpo il suo campo. <Ah la mia gamba sta bene.> ridacchierebbe <La dimissione era già stata firmata stamattina, ma le infermiere non sono venute a dirmelo.> mormorerebbe <Nel pomeriggio è arrivata una...> breve pausa a caccia della parola giusta o per evitare quella sbagliata (?) <un'altra infermiera, che voleva rifare la stanza e ha trovato dentro me e Karitama che parlavamo <A dire il vero lui stava approfittando del fatto che avessi le gambe immobilizzate per disegnarmi in quel cavolo di letto.> riderebbe <Oh cavolo, mi sa che il disegno è rimasto lì e se l'è tenuto l'infermiera cessa.> eh sì, alla fine gli scapperebbe la parola sbagliata <Domani posso già tornare in missione.> sorriderebbe stendendo il braccio con il pollice chiuso ed il solo dito pollice alzato <E ovviamente ho tutta l'intenzione di darmi da fare.> sorriderebbe. Mentre il brodo si prepara e le uova si cuociono, riempie l'ennesima pentola d'acqua e mette pure quella sul fuoco, aspettando che inizi a bollire per poi metterci dentro dei noodles disidratati a cuocere. Prende una padella e vi versa un po' d'olio dentro, quindi mette lì a rosolare le fettine di carne. Si sposta verso il piano e inizia a tagliare a pezzettini il porro. Ridacchia sentendo che non è potuto uscire prima dall'Ospedale per colpa di una mancanza delle infermiere <Non volevano proprio lasciarti andare, ormai si erano affezionati> Ridacchia divertita <Dovresti passare a trovare quelle infermiere ogni tanto, o la prossima volta non ti faranno più uscire per paura di non rivederti!> Aggiunge ancora, con quel suo largo sorriso, girandosi a guardare lo shinobi per un attimo, prima di tornare a cucinare. Sorride ancora sentendo parlare di Karitama. Non l'ha mai più rivisto, ma non conoscendo il suo nome non può sapere di chi l'altro stia parlando. <Non avevo dubbi> Ridacchia ancora quando sente che Gekko è già pronto a partire per missioni e farsi male di nuovo. Anche se magari l'ultima parte l'ha aggiunta Torako... E non sarebbe nemmeno male evitarla. La reazione della ragazza è molto... composta. Eppure lui era sicuro che fosse Karitama l'autore del disegno mostratogli da Torako, anzi lo sa proprio per certo, dato che l'altro glielo ha pure confermato in ospedale... forse la ragazza non conosce il nome della Gemma Ishiba ed allora partirebbe con un tentativo di descrizione <Un tipo alto mezza spanna più di me, magro, capelli violetti e occhi indaco. Si porta appresso un bo tinto di viola.> non una descrizione da farne un identikit, anche se forse Karitama stesso potrebbe riuscirci <Lo stesso artista che aveva fatto il tuo disegno.> rivelerebbe poi <Era con me in missione, assieme a sua sorella, che già conoscevo prima.> ridacchierebbe <Insomma, non penserai mica che io conosca solo demoni, vero?> riderebbe rimanendo ad una distanza tale da non essere d'ostacolo nei movimenti di Torako <Riguardo le infermiere ci ho pensato e anche l'Artista mi ha dato lo stesso consiglio. Farò anche qualche pensierino per ringraziarle di essersi prese cura di me.> annuirebbe <E devo anche ringraziare l'Hebi no Ojo.> introdurrebbe il nome del medico col il suo titolo il cui significato è Principessa dei Serpenti <Yakushi Saiseiko. E' lei il medico che mi ha rimesso in grado di camminare così in fretta.> insomma ha in programma una serie di ringraziamenti, nemmeno fosse un attore che ha appena vinto l'Oscar (?) <Comunque stai tranquilla che non fosse per far visita alle infermiere in ospedale non mi rivedranno tanto presto.> ridacchierebbe <Non esiste che mi faccia colpire due volte dallo stesso colpo.> sorriderebbe <Non è riuscita nemmeno Kaime a colpirmi usando delle tecniche che avevo già visto usare, figuriamoci se potrebbe mai riuscirci qualcun altro.> ridacchierebbe lodando in questo modo le doti ninja della sua amica e compagna di missione. <Oh!> Esclama lei finalmente capendo di chi l'altro stia parlando <Non sapevo si chiamasse così> Ridacchia divertita andando ora a prendere due ciotole. In entrambe versa del brodo, poi mette dei noodle, due fettine di carne, un po' di porro a crudo e dei germogi di soia, infine le uova, ma non prima di averle sbucciate per bene. Facendolo si brucia un po' le dita, cosa che la porta a saltelare da una parte all'altra, esibendosi in una specie di balletto finchè alla fine non riesce a togliere il guscio a tutt'e tre. Due ne mette nella ciotola di Gekko e una nella sua. <Pronto!> Esclama tutta felice, prendendo quattro bacchette e mettendone due vicino ad ogni ciotola. Si leva il grembiule di dosso e va a sedersi a tavola, aspettando comunque che sia Gekko a cominciare a mangiare. <Quindi oltre a demoni e artisti conosci anche una principessa?> Chiede con gli occhi che iniziano a luccicare. Già se la immagina con una lunga chioma bionda, con una corona in testa fatta di serpenti d'oro e che guarisce ogni malanno e ferita con solo uno sguardo. Come al solito, la fantasia della ragazzetta galoppa anche fin troppo velocemente. <L'importante è che non ti attacchino con attacchi nuovi> Ridacchia la ragazzetta divertita all'idea che Gekko sia in grado di schivare ogni attacco... A patto di averlo visto almeno una volta, altrimenti viene centrato in pieno, senza possibilità di scampo. <Io sapevo come si chiamasse prima ancora di vederlo la prima volta, dato che sua sorella mia aveva parlato di lui.> sorriderebbe, tacendo quanto trovi strano il fatto che qualcuno passi abbastanza tempo assieme ad una persona senza dirle il proprio nome <E' un ragazzo simpatico.> direbbe la sua, per quel poco che lo ha conosciuto in missione e durante la visita in ospedale <Non capirò mai perché alcuni abbiano il vizio di fumare.> alzerebbe le spalle andando a prendere qualcosa di fresco da bere in frigorifero, mentre Torako serve i pasti <Beh, sì.> ridacchierebbe <Ha dei bellissimi occhi dorati ed i capelli neri.> come un certo Sannin di cui non serve fare il nome essendo riconosciuto da tutto il mondo come un genio <La sorella di Karitama è una ballerina.> aggiungerebbe tornando al tavolo e posando due bibite fresche sul tavolo <Non ti ho chiesto cosa bevessi, ma spero che del the freddo verde possa andare.> sorriderebbe <Con il caldo di questi giorni mettere su il bollitore e bere the caldo mi sembrerebbe eccessivo.> ridacchierebbe sedendosi e prendendo le bacchette in mano, unendole in segno di ringraziamento ai Kami <Beh, non è che io non riesca a schivare attacchi che non conosco.> sorriderebbe con un certo imbarazzo <Però se vedo comporre i sigilli per una tecnica che ho già visto in azione so già che effetto abbia e posso permettermi di preparare meglio la controffensiva o anche passare subito all'attacco, se so di poter agire più velocemente del mio avversario.> spiegherebbe immergendo le bacchette nella ciotola ed iniziando a mescolarne il contenuto, sprigionandone l'aroma <Mmm dall'odore è decisamente venuto bene.> sorriderebbe prendendo con le bacchette dei tagliolini e facendone un boccone. <Wow, sua sorella deve tenere molto a lui> Commenta annuendo pian piano, tenendo per sè che lei invece non ha mai sentito parlare della sorella dell'artista... Ma in fin dei conti Karitama non si è nemmeno mai presentato a lei, quindi non aveva motivi per parlarle di niente e di nessuno. <Credo che d'inverno lo facciano per scaldarsi le mani> Annuisce con convinzione <E poi quando arriva il caldo ormai hanno preso l'abitudine e continuano> Ecco la sua ingenua spiegazione al vizio del fumo. Per lei è sempre tutto così semplice e ovvio, eh. <Ma tu conosci un sacco di persone!> Esclama Torako alzandosi in piedi e battendo le mani sul tavolo. Fa piano, è più un'espressione di stupore che di chissà cos'altro. Lentamente torna a sedersi. Annuisce convinta all'offerta di quella bibita. <Bevo tutto!> Esclama convinta, alzando una mano <E mangio tutto> Ridacchia in aggiunta. Non ha mai potuto farsi tante fisime su ciò che le piacesse o meno, quindi di certo non comincerà a farle adesso, anche se ha un tetto sopra la testa e lo stomaco sempre pieno. <Mi sa che sei proprio fenomenale in combttimento...> Esprime ammirazione, con tono sognante, appoggiando una guancia al palmo della mano. Cosa si sta immaginando ora, non ci è dato di saperlo, ma vista l'espressione starà immaginando qualcosa di fantastico e assolutamente utopico ed impossibile. <Speriamo!> Risponde a commento sul'odore del ramen. Non appena Gekko inizia a mangiare, anche lei fa altrettanto. Si fionda sulla sua ciotola senza alcuna grazia o compostezza, come farebbe un cane affamato su un osso già spolpato. La fame a quanto pare non passa nemmeno se si ha spesso lo stomaco pieno... al commento di Torako la risposta dovrebbe essere... non hai idea di quanto ci tenga, anzi forse è il caso che tu non sia molto espansiva con lui oppure Kaime potrebbe decidere che non hai bisogno di avere una testa attaccata al corpo... però per qualche ragione si trattiene <Già, quei due hanno un rapporto molto profondo.> sarebbe invece il suo commento e smetterebbe di mangiare per ridere alla battuta sulle ragioni del vizio del fumo. E poi riprendendo, dopo un po' si troverebbe a gonfiare il petto inorgoglito al commento sulle sue abilità in combattimento <Quando diventerai Genin andremo a fare una missione vera.> a lasciare sottinteso come quelle che si possono fare da Deshi non meritino nemmeno di essere definite tali, ma vengono riconosciute e pagate, quindi va tutto bene <Lì potrai vedere come sono davvero in una situazione di combattimento.> sorriderebbe prendendo un'altro boccone di tagliolini ben conditi <Però se vuoi possiamo anche fare un po' di pratica, una volta digerito.> sorriderebbe <Senza colpi diretti, ovviamente.> eh già perché non sarebbe molto rassicurante l'idea di affrontare, seppure in allenamento uno shinobi che ha già dell'esperienza e che a mani nude ha eliminato un'avversaria che è riuscita a colpirlo una singola volta, per quanto pesantemente <Buono sul serio.> commenterebbe riferendosi al ramen <Ah già che parliamo di schivare attacchi.> mormorerebbe con fare ora più serio <Cos'è che non sei riuscita a schivare?> chiederebbe alludendo alla gamba, dove il taglio sul pantalone è chiara testimonianza di un taglio.
Giocata dal 27/07/2018 20:24 al 28/07/2018 00:14 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Istintivamente alla ragazzetta viene da pensare cosa significhi avere un 'rapporto molto profondo'. Non sa bene come interpretare queste parole. Boh, magari è così per tutti i fratelli e lei non lo sa semplicemente perchè non ne ha. O non ne ha mai conosciuti. Non si è mai fatta grandi domande sulla sua famiglia biologica e spesso quando le viene in mente questo argomento scaccia tutto via con un'alzata di spalle. E' un argomento noioso e poco interessante, quindi meglio non soffermarcisi troppo. Deglutisce con un certo nervosismo quando sente 'quando diventerai Genin'. <Eh eh... Già> Ridacchia un po' nervosa, tenendo lo sguardo basso e continuando a mangiare, intervallando di tanto in tanto con qualche sorso di tè freddo. <Ehm... Sì... No... Non so...> Più vaga di così non poteva essere. Non sa se accettare o meno l'offerta di aiuto di Gekko. Anzi, sa benissimo che non vorrebbe accettarla, ma non se la sente di dirgli di no e basta. Non vuole essere una specie di fallimento per lui, ma al contempo non riesce a trovare motivi per cui non dare raione al sensei. <Uno shuriken...> Bofonchia imbarazzata, alzando ora il volto e mostrando un enorme sorrisone, tanto esagerato da spingerle gli zigomi cosìin alto da costringerla a socchiudere gli occhi. <Sì, l'ho visto, ma non ho proprio fatto in tempo a schivarlo. Eheh> Ridacchia un po' imbarazzata e un po' nervosa, portando una mano dietro la nuca. Le manca solo più ua grossa goccia di sudore a lato della fronte e sarebbe bella che a posto. <Hai proprio un buon fiuto per gli indizi> Cerca di portare il discorso altrove <Mai pensato di intraprendere una carriera da detective privato?> Chiede riprendendo a mangiare, tenendo lo sguardo basso basso. Continuerebbe a gustare la cena preparata da Torako, prendendo ogni tanto un sorso di the verde freddo. Ascolterebbe quanto la Deshi balbettando dice... o meglio cercando di comprendere cosa cerchi di non dire. Ormai sa che la ragazza è molto orgogliosa e non accetta volentieri il fatto di ricevere aiuto. E questa volta non c'è modo di costruirci qualcosa attorno, del tipo che per lui sarebbe un valido allenamento. E' in grado di schivare attacchi solamente perché riconosce i Sigilli che vengono usati e comprende l'estensione e la portata che possono avere... ok qualche volta si prende dei rischi, e il fatto di essere stato ferito in missione lo dimostra, però non può semplicemente dire a Torako che tutti prima o poi sbagliano e che è meglio sbagliare a lezione piuttosto che in una situazione in cui ne va della vita propria e di altri... con ogni probabilità altri avranno già fatto questo discorso e, come prevedibile da chi conosca la piccola tigre, la cosa non avrà avuto il minimo effetto positivo su di lei <Uno shuriken?> ridacchierebbe <Beh adesso conosci la sensazione che da essere colpiti.> mormorerebbe tranquillo <La prossima volta lo eviterai.> alzerebbe leggermente le spalle continuando serenamente a mangiare <Oppure troverai un modo per evitare che il tuo avversario possa anche solo provare a colpirti.> sorriderebbe <I metodi ci sono e li conosci, però è normale agitarsi la prima volta che si affronta uno scontro, anche se si tratta solo di un allenamento.> sorriderebbe <All'improvviso sparisce tutto, ci sei tu e lo shuriken e nella tua mente c'è il vuoto.> sorriderebbe... a dire il vero non ah idea di cosa possa essere passato per la mente della ragazza, ma questa è sempre una valida ipotesi quando si parla di un primo scontro. Poserebbe un attimo le bacchette sulla ciotola per bere. <Chi era il sensei a lezione?> chiederebbe, richiamando alla mente l'immagine di quello che aveva fatto la lezione ed anche assistito all'esame pratico suo e di Eiko <Per caso era un tipo alto una buona spanna più di me, molto muscoloso e con il coprifronte legato ad un bicipite e delle fasciature sugli avambracci? Capelli lunghi e neri?> mormorerebbe anche se all'epoca lo vide disarmato... però non sa ancora se sia stato il sensei a ferirla oppure un Allievo. Continua a mangiare, tenendo gli occhi bassi e intervallando i bocconi con alcuni sorsi di tè freddo. Una volta finito quanto di solido ci fosse nella ciotola, prende questa e la porta alle labbra, bevendo un po' del brodo. Poggia di nuovo la ciotola sulla tavole e annuisce piano <Sì... Certo...> Annuisce non particolarmente convinta di quanto detto da Gekko. Non pensa che non abbia ragione e stia sbagliando, quanto più pensa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei e quanto detto dai sensei certo non l'aiuta a pensarla diversamente. Scuote la testolina alla domanda <In realtà non si è presentato... Però è esile, con i capelli neri> Annuisce, dando una descrizione molto sommaria di quell'uomo che l'ha seguita durante il suo primo combattimento. <Alto più o meno come te> Aggiunge mostrando un sorriso relativamente convincente. Relativamente. <Però, ecco, mi ha detto una cosa dopo che non sono riuscita a schivare il suo shuriken> Spiega annuendo. <Mi ha chiesto di pensare se sono pronta a subire altre ferite> La voce si fa man mano più fievole e gli occhi tornano ad abbassarsi sul brodo, mentre prende a giochicchiare con le bacchette <Perchè, ecco, potrei non essere portata per diventare una Kunoichi e magari è il caso di trovare un'altra strada...> Queste parole le pronuncia velocemente, una di seguito all'altra, senza pause e senza prendere fiato, strizzando gli occhi, come le costrasse fatica dire una cosa del genere a colui che l'ha accolta in casa. Dopo un poco di silenzio, tornerebbe a parlare, stavolta con il sorriso e guardando il volto Gekko <Sai, penso potrebbe piacermi fare l'addestratrice di animali> Dice così, portando avanti la sua soluzione a quella che per lei è una sentenza emanata dal sensei. prenderebbe la punta del mento tra il pollice della mano sinistra ed il dito indice ascoltando la descrizione del sensei <No. Questo non lo conosco.> rimarrebbe abbastanza neutrale, ascoltando quanto il sensei avrebbe detto e che per lui ha solo due possibili interpretazioni. <Capisco, capisco.> mormorerebbe <Beh, se ti piacciono gli animali, potremmo anche trovarti un lavoro. Ci sono vari ninja che usano animali per farsi aiutare.> sorriderebbe <E poi un lavoro non è per forza un'alternativa alla via del ninja.> dichiarerebbe <Pensa a me. Io sono un conciatore ma sono anche uno shinobi.> sorriderebbe... vorrebbe dire qualcosa sul sensei... kami onnipotenti se vorrebbe... però cerca di trattenersi dal farlo e cerca anche di non fare trasparire questa sua voglia di decretare per il sensei una sentenza inappellabile, una che magari passi per vedere i propri shuriken infrangersi contro i vambracci dello Shoton, trovarsi bloccato nei propri stessi abiti e scoprire quanti colpi è disposto a sopportare prima di rinunciare ad essere uno shinobi... però la volontà dell'Ametista è forte... cristallina e non vuole far trapelare nulla di ciò, del resto se qualcuno lo ha fatto Sensei non sarà proprio un idiota totale e sarebbe un idiota Gekko ad agire impulsivamente. A questo punto sposterebbe le bacchette da sopra la ciotola e la solleverebbe per bere il brodo che ancora contiene, posandola poi nuovamente sul tavolo e prendendo un generoso sorso di the <Farti iniziare un lavoro è una cosa che possiamo fare in ogni caso.> ripeterebbe <Ma ora vorrei che mi spiegassi esattamente cos'ha fatto dopo averti colpita e come ha reagito in quel preciso istante.> chiederebbe, anche se il tono... beh non è proprio quello di una domanda <Poi sei andata in ospedale o ti ci ha portata lui?> chiederebbe ancora... non è proprio chiaro cosa voglia appurare, quale sia la sua teoria <E cos'ha detto il medico che ti ha curata della ferita?> questa ha proprio l'aria di essere l'ultima domanda dell'inquisitore Gekko... chissà a cosa stia pensando. Annuisce sentendo che in effetti può fre l'Addestratrice essendo comunque anche una kunoichi. A dire il vero lo sapeva già, e inizialmente l'idea era proprio quella, ma forse è meglio dedicarsi solo agli animali, o almeno questa è l'idea attuale della ragazzetta. Bisogna anche ammettere che cambia idea molto in fretta. <Sì, così poi posso comprarti le cose più più più buone da cucinarti!> Esclama convinta, alzando le braccia al cielo. Un lavoro vorrebbero dire più soldi e visto che ora un tetto sopra la testa ce l'ha, la preoccupazione primaria è quella di procurare del cibo sempre più buono e miglire. <Mh?> Mugugna inclinando la testa da un lato, sentento tutte le varie curiosità del ragazzo. Non riesce a trovare una motivazione a tutto quest'interesse, ma decide di rispondere. In fin dei conti non le costa nulla farlo. <Beh, si è avvicinato e mi ha subito bendato la ferita> Risponde alla prima domanda, quindi scrolla le spalle <Beh, ecco, io... Non saprei> Ammette incassando la testa fra le spalle <Ero concentrata sullo Shuriken, ho certato di usare il Kawarimi no Jutsu, ma non ho fatto in tempo. Non ero attenta, non abbastanza> Bofonchia imbarazzata per la sua grave mancanza. <Sì, poi mi ha portata lui.> Annuisce riguardo al tragitto dall'Accademia fino all'Ospedale. <La dottoressa mi ha detto che lei prima di diventare Genin ha dovuto rigare l'esame sei volte> Ridacchia piano piano <O sette... Non sono sicura> Probabilmente non era questo ciò che voleva sentire Gekko <Per fare una cosa così, dev'essere una donna molto determinata. E' da ammirare> Annuisce davvero convinta. Non sta cercando scuse per la dottoressa, pensa davvero che si debba essere realmente tenaci per non demoralizzarsi dopo vari fallimenti. effettivamente... non era proprio ciò che Gekko sperava di sentirsi raccontare, però come immaginava, qualcuno aveva già fatto il discorso sul fatto che i fallimenti da Deshi contino più o meno come una goccia nel mare e che con la volontà si può arrivare ovunque... lui sperava di sapere dell'entità della ferita, se davvero fosse cosa da richiedere l'intervento di un ninja medico oppure se fosse tutto fatto per farle fare un'esperienza che la scuotesse... del resto se vieni ferito e provi il dolore, poi farai ciò che serve per evitarlo, ma potresti anche decidere di sopportarlo se ciò si richiede per necessità, per salvare qualcun altro, ad esempio. Soprattutto però sperava di cogliere la prima istintiva reazione del Sensei, accorgendosi che la Deshi si era ferita... in realtà ora l'Ametista ha solo più domande di prima. <Volendo pensarla in modo positivo...> mormorerebbe quello che forse dovrebbe essere un pensiero <...direi che il Sensei si sarebbe aspettato che schivassi e la sua reazione e quanto ha detto siano una conseguenza del fatto che fosse accaduto un incidente imprevisto.> continuerebbe e poi prenderebbe un tono più normale <In questo caso la domanda che ti ha fatto avrebbe un senso leggermente diverso da come lo hai inteso.> sorriderebbe <Un ninja quando va in missione rischia inevitabilmente di ferirsi.> spiegherebbe <Non ci sono solo gli attacchi rivolti verso se stessi, a volte può essere necessario proteggere qualcun altro e non sempre si può riuscire a farlo senza mettersi in pericolo. Per farlo uno deve essere pronto ad essere ferito.> certo, se non dispone di una difesa assoluta che però solo a pochissimi è concessa <Il rischio c'è sempre. Non importa quanto un ninja sia abile.> sorriderebbe... già perché più un ninja è abile, più si fida delle proprie capacità e maggiori rischi accetta <C'è anche l'eventualità che chi ti deve coprire le spalle, per qualche ragione non ci riesca.> alzerebbe le spalle <Poi c'è anche l'eventualità che lui sia uno di quelli che detestano l'idea di qualcuno che non proviene o non è cresciuto in una grande famiglia ninja che si diploma in Accademia, figuriamoci qualcuno che arriva dal 5° Cerchio.> sorriderebbe <Figuriamoci uno cresciuto da mercanti.> rincarerebbe la dose <Però questo figlio di mercanti si è diplomato al primo colpo e figli di ninja non hanno mai finito le lezioni.> ghignerebbe <Certo, potresti pensare che io ho avuto successo perché in realtà discendo da una grande famiglia di ninja.> mormorerebbe <Però ci sono anche coloro nati da una potente linea di sangue, che non sono in grado di risvegliare il proprio potere. Quindi anche il sangue significa poco.> mormorerebbe convinto e se fossero a Konoha potrebbero ricordarsi molto bene del 5° Hokage, Tsunade Senju, uno dei tre Sannin della Seconda Grande Guerra dei Ninja, un leggendario ninja medico... una Senju che però non poteva padroneggiare il Mokuton, l'Arte del Legno del suo Clan. <Quello che conta è solo la volontà di arrivare a fare ciò che si desidera.> sorriderebbe <Come la dottoressa che ti ha curata.> mormorerebbe <Gli esami possono essere falliti. Anche le lezioni possono non essere superate, ma se veramente lo desideri, riuscirai a superare la lezione e anche l'esame.> sorriderebbe <E se ti troverai di nuovo davanti a quel sensei e se lui ti domanderà se sei sicura di voler provare di nuovo, tu gli potrai dire che vuoi arrivare dove desideri e che per arrivarci supererai la sua lezione.> sorriderebbe e questa volta ha usato il "se", quindi non è che voglia imporre a Torako di riprovare, solo è convinto che lo farà <Se poi avesse qualcosa da ridire.> alzerebbe le spalle <Digli pure di venirsi a lamentare con me.> ghignerebbe mostrando i denti in un modo poco rassicurante, come a significare che se il Sensei volesse fargli cambiare idea sul fatto che basti la sola volontà, dovrà imporglielo con la forza... beh diciamo che dovrebbe provarci. Torako ascolta tutto con attenzione, andando poi a vinire il brodo nella sua ciotola e posandola di nuovo sul tavolo. Riprende in mano le bacchette e torna a giocherellarci, rivelando quanta poca educazione abbia ricuvuto su come ci si dovrebbe comportare a tavola. <Sì, lo so, seguire la strada dei ninja è pericoloso, e bisogna esserci portati, discendenza eccelsa o meno> Usa termini meno infantili del solito, ed è anche più seria di quanto non si dimostri soitamente. <Che bisogna essere testardi, disposti a rischiare e a sacrificarsi...> Si zittisce per un po'. <Sai, quando mi sono iscritta all'Accademia speravo che mi avrebbe cambiato la vita, che sarei riuscita ad avere un tetto sulla testa e la pancia sempre piena> Spiega allargando un bel sorrisetto sulle labbra sottili. <Sono cose che ho già ottenuto> Ridacchia. In effetti è quello che le ha dato Gekko. All'Accademia, bene o male, accettano tutti, poi le scremature avvengono con le lezioni e gli esami. Le sembrava il modo più semplice per lei per migliorare la sua condizione. Poi si è scontrata con la realtà, con la paura di fallire, con tutti quegli altri Deshi più giovani e più bravi di lei... E poi è riuscita, grazie allo Shoton, ad avere quello a cui ambiva senza nemmeno dover diventare una Kunoichi. <Quindi adesso mi sto chiedendo se valga davvero la pena continuare qualcosa per cui potrei non essere portata.> Rialza lo sguardo sul ragazzo. <Non è tanto il male che mi fa paura> Spiega. In fin dei conti lo sa anche Gekko, o almeno ha avuto modo di ipotizzarlo, che la ragazzetta abbia preso botte per parecchio tempo e se avesse paura del dolore, di certo non sarebbe stata in grado di mantenere quel suo sorriso così a lungo. <L'hai detto anche tu, in missione potrei dover proteggere qualcuno... Se non fossi abbastanza brava, cosa succederebbe?> Chiederebbe seria. E' forse la prima volta che fa un discorso così serio. Ed eccolo il risvolto inaspettato... la ladruncola del 5° Cerchio non ha più bisogno di andare in giro a rubare, il che è quello a cui voleva arrivare, quindi è stato proprio l'Ametista a toglierle lo stimolo a perseguire la difficile via del ninja... passerebbe una mano a coprirsi gli occhi e quindi la farebbe salire a ravviare gli scompostissimi ciuffi neri... cercando di fare in modo che potesse pensare solo all'Accademia ha fatto passare tutto in secondo piano e non è che in fondo a lui dispiacerebbe saperla al sicuro a casa, mentre lui va in missione. Anche pensarla a lavorare come addestratrice di animali non sarebbe un pensiero fastidioso... è ufficiale... Gekko è un disastro quando cerca di aiutare le persone... è più bravo a catturarle o eliminarle. <Beh, come ho già detto non c'è nulla che faccia pensare che tu non sia portata per fare la kunoichi.> sorriderebbe cercando di raccogliere i cocci del casino che ha combinato e magari incollarli assieme... poi potrebbe cristallizzare tutto e nessuno si accorgerebbe del danno (?) <Si tratta della prima lezione che va storta, dopotutto.> sorriderebbe <E tu sei riuscita a sopravvivere contando solo sulle tue forze fino ad ora, significa che di volontà ne hai parecchia e anche tenacia.> sorriderebbe <E so benissimo che in tutti questi anni non può sempre esserti andata liscia, anzi, saranno state più le volte che le hai prese mentre cercavi di derubare qualcuno.> ridacchierebbe <Poi in missione è vero che ci si copre le spalle tra compagni.> mormorerebbe sentendo la perplessità, questa volta davvero seria della Deshi <Però quando si decide di fare squadra, lo si fa in modo da sfruttare al massimo le varie capacità.> spiegherebbe <Quindi avrai le capacità per coprire il tuo ruolo, perché il tuo ruolo sarà deciso in base alle tue abilità.> sorriderebbe spiegando quello che in fondo è un serpente che si morde la coda <Se poi commettessi un errore e il tuo compagno venisse ferito, dovresti solo cercare di rimediare e di non ripetere lo stesso errore.> mormorerebbe lo shinobi <Alla fine anche una combinazione perfetta e un esecuzione priva di errori potrebbero non bastare, magari perché il tuo gruppo parte da uno svantaggio in termini di affinità elementali.> spiegherebbe <L'importante e fare il massimo che si può, allenarsi per migliorare ed imparare ogni volta dai propri errori.> sorriderebbe Andrebbe a ridacchiare quando le viene fatto notare che deve aver preso non poche botte negli anni. <In effetti non mi è sempre andata liscia> Ammette in un risolino divertito, come se la cosa non la tangesse più di tanto o non fosse poi così importante. Alla fine chi è che non è mai stato menato per un tozzo di pane? Alla biondina sembra una cosa così normale... Sì, Gekko non è proprio la persona migliore per spronare qualcuno. Certo, a portare di peso le persone a fare qualcosa che non vorrebbero fare, è imbattibile, ma a parole... Meh. Quello che sente Torako è, infatti, che anche se fosse la migliore kunoichi sulla piazza, nemmeno allora sarebbe immune alla possibilità che qualcuno del suo gruppo venga ferito per colpa sua. <Questo non mi aiuta molto, sai?> Ridacchia Torako divertita da tutto quel fiume di parole. Farebbe per alzarsi in piedi e prendere le ciotole vuote e le bacchette, per poi portarle al lavandino e iniziarle a lavare con movimenti lenti. Rimanendo di spalle, decide di fare una domanda all'altro. <Devo chiederti una cosa> Aggrotta un poco la fronte. Non si gira ancora, non volendo vedere l'espressione che potrebbe fare il ragazzo di seguito alla domanda e quindi rispondendo. <Tu ti fideresti ad andare in missione con me?> Chiede infine, arrivando al nocciolo del discorso. <In una missione vera, intendo> Specifica, usando bene o male la stessa terminologia che ha già usato in precedenza lo Shoton. con le parole lui ci sa anche giocare... però lo sa fare come un mercante e non ha mai dovuto o avuto l'occasione, fino ad ora, di usare le parole per convincere qualcuno che può fare ciò che vuole... come motivatore insomma è un vero e proprio fallimento... carriera da mental coach depennata (?) <Cavolo.> mormorerebbe <Mi sembra che più parlo e più faccio danni, questa sera.> ridacchierebbe grattandosi la nuca con fare proprio imbarazzato. <Volevo dire che ci sono molte ragioni per cui le cose vadano diversamente dallo sperato ed in quel caso non sarebbe colpa di nessuno, mentre negli altri casi impegnandosi si può riuscire a migliorarsi sempre e non fare errori.> forse per l'imbarazzo avrebbe pure un leggero rossore sulle gote, ma Torako di spalle non lo sta guardando <Insomma mi sono incasinato da solo a quanto pare.> ridacchierebbe cercando di smorzare il proprio imbarazzo <Forse mi ricorderò di questa chiacchierata quando ci sarà da convincere qualcuno a fare o non fare qualcosa e lascerò parlare qualcun altro, dato che proprio pare non sia il mio campo.> direbbe alzandosi a sua volta <Chiedimi quello che vuoi.> mormorerebbe serio ascoltando poi le parole della Deshi lasciando però una pausa tra la domanda e la risposta... come se non avesse già deciso cosa rispondere... come se dovesse pensarci... come se non fosse stato lui stesso a dirle che l'avrebbe portata con sè in una missione che non fosse una mera commissione chiesta ai ninja per una qualche sorta di pigrizia <Certo che mi fiderei.> mormorerebbe con sicurezza infine <Credi che ti avrei caricata come un sacco di patate per portarti in Accademia, se non avessi pensato che potessi diventare una kunoichi di cui potessi fidarmi?> sorriderebbe incrociando le braccia davanti al petto <Però questa domanda apre una altro discorso piccola tigre.> ridacchierebbe <Conosci i vari tipi di Jutsu, anche se nessun Deshi apprende ad usare i Genjutsu.> mormorerebbe <Che genere di kunoichi vorresti diventare?> le chiederebbe così a crudo, dopo che per tutta la sera si era navigato a vista sul tema se lei se la sentisse o meno di diventare una kunoichi <Verso quali tecniche ti senti più portata, per iniziare?> <Ma no> Ridacchia Torako una volta finito di lavare i piatti e andando ad asciugarsi le mani <Tu sei bravissimo, sono io che sono troppo testona> Ridacchia ancora, girandosi verso Gekko e facendogli una linguaccia. Probabilmente qualcuno più malleabile si sarebbe già fatto convincere da Gekko. D'altronde le battaglie troppo facili non danno soddisfazione quando vengono vinte, no? Poggia lo strofinaccio sul lavandino e rimane lì in piedi, appoggiandosi agli stipetti con le mani e iniziando a dondolarsi lentamente da una parte e dall'altra, tornando a mostrare il suo solito ed immancabile sorriso così largo da essere esagerato. <Allora facciamo così> Esclama lei in seguito alla risposta del ragazzo. <Io proverò ad intestardirmi un po' di più riguardo l'Accademia, ma tu devi prenderti le tue responsabilità> E ride, divertita dalle sue stesse parole. Come se averla accolta in casa non fosse già bastato. <Mi devi allenare tu, mh?> Propone. In fin dei conti è stato Gekko stesso a proporsi durante il pasto, quindi non sta portando avanti nulla di scandaloso <Così arriverò sicuramente alla lezione pronta> Ridacchia ancora, divertita da non si sa bene cosa. Per dare maggiore enfasi alla questione, fa anche un piccolo saltello sul posto. <Non sono nemmeno certa riuscirò a diventare una Kunoichi, non posso già sapere di che genere potrei essere> Ride di gusto, spingendo così in alto le gote da costringersi a socchiudere gli occhi. <Ma mi attira molto il Fuuinjutsu...> Ammette annuendo, smettendo di ridere, ma rimanendo sempre sorridente. <*Yawn*> Le scappa uno sbagdiglio, che la porta a spalancare la bocca. Pone la mano davanti alle labbra forse un po' in ritardo. <Forse per me è meglio andare a dormire adesso> Andrebbe ad annuire. Aiuterebbe Gekko a sistemare ancora qualcosa, se ve ne fosse bisogno, quindi andrebbe a cambiarsi con una maglia un po' troppo grande per lei che usa come pigiama, e si piazzerebbe a dormire nel suo giaciglio, anche il divano se effettivamente la casa avesse un solo letto. [END] beh testardaggine e volontà forte vanno di pari passo... il punto è riuscire a mettere questa testa dura sui giusti binari... e poi convincerla che essendo sui binari non deve per forza essere un treno (?) Però alla fine parrebbe che il discorso per quanto apparentemente fallimentare abbia sortito gli effetti sperati... solo che... oddio e adesso che responsabilità dovrebbe assumersi? Insomma non hanno mai combinato nulla per cui possa sorgere qualche "responsabilità"... ed ecco che l'immaginazione corre troppo, chiaro che la ragazza non intendesse quello ma qualcosa decisamente nelle corde di Gekko <Beh sì.> sorriderebbe <Per me non c'è problema ad allenarti, anzi, dato che vorrei diventare Sensei, la cosa sarà proprio l'allenamento che mi serve.> ridacchierebbe e mica per il fatto dell'allenamento... no è solo sollevato che la ragazza non gli abbia detto che c'è una sorpresa in arrivo... e come mai poteva esserci, uno si dovrebbe chiedere <Beh, è vero. Mi avevi detto che ti piace il Fuinjutsu.> sorriderebbe <Avevo anche promesso di farti vedere qualcosa che va un po' oltre il livello dell'Accademia.> direbbe <Però dato che l'abilità nel Fuinjutsu è legata direttamente al Ninjutsu, probabilmente svilupperai le tue doti soprattutto in quell'ambito> mormorerebbe <Ad ogni modo è proprio il caso di andare a dormire sul serio.> ridacchierebbe <Altrimenti domani chi la sente Kaime se faccio tardi all'incontro per la missione.> tirerebbe fuori un biglietto dalla tasca <Ancora nemmeno so che missione abbiamo accettato.> riderebbe rimettendolo via ed andrebbe con Torako verso le due stanze da letto della casa, pronto per un sonno ristoratore.[End]