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[ Missione C ] - Falciare il prato pt.2

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Missione di Livello C

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con Kaori, Karitama, Kaime

La squadra ninja del giorno è stata chiamata per risolvere un problema di dimensioni potenzialmente catastrofiche. Qualche kusano ha riferito di aver visto sbucare dal giardino dei Daimyo dell'Erba una talpa dall'atteggiamento piuttosto aggressivo: un bambino che si trovava fuori dal giardino, infatti, nel vederla ha tentato di rincorrerla per giocarci e questa -invece di fuggire via tornando sottoterra, gli è andata incontro col chiaro intento di morderlo. Il nobile, immediatamente avvertito, ha chiamato un team di shinobi per risolvere il problema onde evitare di ritrovarsi attaccato da quest'animale direttamente in casa propria. Ecco perché il nostro duo del giorno si trova adesso in tale giardino. Si tratta di uno spazio quadrato di 50 x 50 m delimitato da un grazioso recinto di legno con assi appuntite e perfettamente dipinte alte all'incirca 1 metro e mezzo. La casa, sviluppata su due piani, si erge nel centro del giardino con una base quadrate di circa 20 metri per lato. L'ingresso nell'are adel Daimyo corrispondente allo sportello del recinto ed al sentiero in pietra che conduce all'ingresso dell'abitazione, si trova sul lato sud del terreno tagliandolo esattamente a metà. I due genin si trovano proprio qui, un passo oltre la soglia del recinto -chiuso alle loro spalle- e possono vedere come a 15 metri di distanza si erga l'edificio. Questo dista da ogni lato del giardino 15 metri essendo stato costruito esattamente al centro dell'area verde e si eleva verso l'alto per 10 metri. Il giardino si presenta ben curato con siepi e aiuole fiorite a circondare la casa. Il recinto, internamente, è delimitato dalla presenza di vari alberi dalla chioma rigogliosa mentre per il resto v'è la totale assenza di cespugli ed erbacce. Tutto sembra essere in ordine se non fosse per qualche cumulo di terra, qui e lì, apparentemente smosso. [ Missione lv. C ] [ Turni: ??? ] [ Tempo: No. ] [ Ore: 16.32 ]

16:56 Kaime:
 La giornata nasce in una totale pace. La giovane, richiamata per una missione, da svolgere con il suo amato fratello, avrebbe già svolto la sua toelettatura quando andrebbe a prepararsi. La sua mise sarebbe molto molto meno 'alla moda' del solito, sapendo che di mezzo vi è un animale che con i propri denti potrebbe dilaniare quelle preziose stoffe. Un pantalone nero in pelle aderente andrebbe a rivestire le leve inferiori della ballerina, che fascerebbe le gambe fino alle caviglie, dove sarebbero presenti degli stivaletti neri con tacco a spillo da cinque centimetri e dalla estremità anteriore a punta. La vita dell'indumento sarebbe alta, tanto da consentire ad una bianca camicia, con ricami neri verticali rappresentanti delle semplici righe, di ricoprire addome, forme e arti superiori, dove i bottoni sarebbero perfettamente abbottonati. Capelli raccolti in una coda alta, senza che alcun ciuffo di capelli possa incorniciar quel niveo viso dagli occhi ambrati, mentre, forse per la prima volta, un velo di trucco sporca quelle rosee labbra di una tinta marroncina, ma cercando di dar, comunque, la sensazione visiva che queste siano di cromatura naturale. Al fianco destro andrebbe ad esser indossato un nero porta-oggetti, al cui interno vi sarebbero 10 fuuda bianchi, con allegato pennino e inchiostro, due tonici coagulanti speciali e due recupero chakra speciali. oltre a questo andrebbe ad esser portato con sé un respiratore, degli occhiali monolente, in caso ce ne fosse il bisogno, e 3 fuuda al cui interno sono contenuti dei tronchetti per la sostituzione. Al di sotto di maniche e gambali andrebbere, invece, ad esser indossati degli schinieri e dei vambracci, così da avere una protezione ulteriore, oltre alla resistenza corporea della kunoichi. Per quanto riguarda la leva inferiore sinistra, bhè, all'altezza della coscia andrebbe ad esser indossato un porta kunai e shuriken, al cui interno sarebbero contenuti sei kunai. La sua preparazione sarebbe completa, se non fosse per l'ultima arma da portare con sé: La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia primordiale e fondamentale per l’utilizzo di qualsivoglia capacità magica, sia questa ninjutsu, genjutsu o fuuinjutsu, andrebbe a chiuder le palpebre, celando quelle ambrate iridi, quelle iridi che, se potessero, esprimerebbero tutte le emozioni che caratterizzano la psiche della ballerina…i suoi dubbi, la sua sofferenza, il suo morboso affetto nei confronti di Karitama, suo fratello e sua ispirazione di tutte le azioni che svolge lungo la giornata, lungo la sua vita. Il femmineo corpo andrebbe a rilassarsi, a cercare una pace interiore che mai, se non in questa pratica, riesce a trovar, tranne per quanto riguarda gli arti superiori, le cui estremità andrebbero a porsi all’altezza dello sterno nella rappresentazione del caprino sigillo. Le leve inferiori verrebbero, leggermente, divaricate; il respiro si farebbe regolare, melodioso, ritmico; la testa si abbasserebbe delicatamente e lentamente, a causa del rilassamento ed, infine, la mente si sgombrerebbe, si sgombrerebbe da tutte le preoccupazioni, da tutte le brame, da tutte le distrazioni o impulsi che potrebbero distoglierla dalla azione appena intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, quasi come fosse un riflesso di uno specchio, ma uno specchio ingiusto, in quanto, il riflesso parrebbe spento, inanimato, indefinito, distorto, manufatto…un contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Solo e soltanto due forme andrebbero a distinguersi all’interno di quella immagine: una piccola rappresentazione dal femminil sesso, all’altezza dei seni nasali, dallo smeraldino colore, il color dell’erba bagnata, il color dello smeraldo, il color di un prato di Ame che, nutrito dalla pioggia, è sempre luminoso, radiosi, felice, una figura dal lungo manto, il quale ondeggerebbe dietro la sua silhouette, silhouette non dissimile a quella della Ishiba, dalle curve appena pronunciate e dalla sottile vita, dalla quale andrebbero ad estendersi due leve inferiori, lunghe ed affusolate. L’altra figura, invece, sarebbe quella di un ragazzo, dal violaceo colore, un colore non facilmente spiegabile, né, tantomeno, facile da ritrovar in natura, facile da ricollegare…è un viola che solo la ragazza sa cosa rappresenta, è un viola che accende il suo animo. Questo verrebbe rappresentato con una capigliatura spettinata, dalla media lunghezza e posta un corpo snello quanto elegante, ma non per questo debole, un corpo definito e tonico, corpo di una figura rappresentata all’altezza della bocca dello stomaco. Mediante la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbe cominciar a muoversi, lentamente, l’uno verso l’altra, per poi, presi dal loro impulso, prender velocità, ricercando quel contatto con bramosia, desiderio…lussuria. Nel muoversi le due figure andrebbe a dar vita ad un evento…la femminea figura andrebbe a rilasciar, dietro di sé, una velata sfumatura verdastra, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentale, mentre la sua parte maschile andrebbe a rilasciar alle sue spalle, in modo analogo, una fitta linea di denso fumo, sinonimo di potenza del corpo e dell’aggressività dell’impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuar a correre fino a giungere all’altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene fermo il sigillo della capra, dove, dunque, riuscirebbero a congiungersi. Il lor contatto è basato su un semplice gesto: prender le mani del partner e cominciar, con questi, una leggera danza, un semplice movimento orario, il quale permetterebbe alle due figure di sfumar nel colore opposto, prendendo parte dell’altro e rendendolo proprio. Il ballo continuerebbe fino a quanto, ormai omogenei nel colore, non si unirebbero, infine, mediante un bacio, un tenero bacio che nulla ha a che fare con la sessualità, con la mera passione fisica, ma un bacio di amore, un bacio basato sul sincero sentimento che l’uno prova verso l’altra, un bacio che permetterebbe,, dunque, la composizione dell’energia in tutta la sua potenza, sancendo così quell’amore che due amanti, impossibilitati dalla distanza, qualsiasi questa sia, possono sancire almeno una volta nella loro vita. Un’ amore, un’ amore inscindibile, dal quale verrebbero a nascere centinaia, migliaia, milioni, o anche miliardi di filamenti dalla sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale, la suddetta energia, andrebbe ad irrogare interamente la figura della kunoichi, rendendo così possibili, attraverso la fuoriuscita di chakra dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo in trecentosessantun punti differenti, le più disparate tecniche ninja, o semplicemente azioni precedentemente impossibili per la ballerina. Or dunque la giovane si troverebbe ad aprir le palpebre, come un sipario che riapre all’atto successivo di uno spettacolo, con una lucentezza nello sguardo maggiorata rispetto al solito, se il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi. Una volta che il fratello l'avesse raggiunta, così da giungere insieme la dimora del Daimyo, la giovane andrebbe a chiosar verso il fratello...:<Karim, penso che dovremmo pensare prima a controllare la zona, e il vialetto dovrebbe essere il luogo più sicuro al momento...non penso che questa cosa spunti da sotto i ciottoli...> andrebbe a verbiare, per quanto non troppo sicura di questa sua affermazione, rimanendo ferma, appena superata quella soglia schiusa alle sue spalle, in osservazione dell'ambiente.[se impasto chakra: chakra 25/25][equip: 3 fuuda per la sostituzione - 10 fuuda bianchi con pennellino ed inchiostro - respiratore - occhiali monolente - tonico coagulante sp. x2 - tonico recupero chakra sp. x2 - vambracci - schinieri - portakunai e shuriken: kunai x6][turni: 3/4 imposto - 1/4 osservazione]

17:09 Karitama:
 Il sole sarebbe da poco sorto nel cielo di Kusa filtrando con i suoi flebili raggi dalla finestra della camera dell’artista. La debole luce andrebbe a svegliare Karime che, dopo un paio di secondi per riprendere conoscenza, andrebbe ad alzarsi e a recarsi verso il bagno in vista di una nuova giornata di missioni. Dopo aver portato a termine tutti i rituali atti ad eliminare i segni dell’insonnia, che lo affligge ormai da tempo immemore, andrebbe ad agguantare rapidamente degli abiti dall’armadio di ciliegio posto vicino alla parete della sua camera. Indosserebbe una camicia di lino nera, larga sulla vita e sulle braccia che andrebbe a coprire i vambracci indossati in precedenza, un pantalone di stoffa nera, per nascondere gli schinieri che andrebbe ad indossare, e degli anfibi neri con dettagli bianchi. Vestitosi andrebbe a legare un portakunai alla gamba sinistra contenente 6 kunai e tre shuriken, e alla destra un portaoggetti contenente due tonico coagulante speciale, due tonico recupero chakra speciale, set da cinque fumogeni, quattro fuuda da sostituzione, due filo di nylon, cinque carta bomba, due bomba luce, dieci fuuda vuoti, pennino e inchiostro. Fatto questo andrebbe a legare il coprifronte dalla fascia viola sotto al collo e a calzare l'anello regalatogli dalla sua principessa al medio della destrorsa. Messo il guanto ninja alla mancina andrebbe ad attaccare il bo dietro la schiena e a sedersi sul letto nel tentativo di richiamare il chakra in vista della giornata di lavoro che lo attende. Poste le gambe in un incrocio perfetto e congiunte le mani all’altezza del plesso solare nel sigillo della capra, lascerebbe cadere delicate le palpebre nel tentativo di rallentare, calmare, il respiro e battiti di quel cuore turbato. In quel corpo sentirebbe intrappolate due energie separate ma spinte l’una verso l’altra in un’eterna ricerca di contatto. Un uomo, lungo crine corvino e occhi di un viola tanto profondo da perdercisi, due ali viola trattenute da catene oscure, nere come la pece e forti come il legame che si ha con la vita, nate dal male che intrappola ognuno di noi a quella realtà faticosa e disgustosa che è l’esistenza in un corpo materiale. Un ragazzo che cerca di fuggire invano da quel dolore per essere libero. Dinnanzi a lui una donna, lungo crine dorato e occhi di un azzurro simile a ghiaccio tanto freddo da far raggelare il sangue, sospesa a mezz’aria grazie a due ali, bianche e luminose, simbolo della libertà che risiede nella mente di ognuno di noi. La libertà di sognare e fuggire dal male. Una mano candida a sfiorare il volto distrutto di quel ragazzo, una luce incandescente a rompere la nera prigione, un volto che ora si rivolge verso di lei, ad incrociare quelle gemme l’una nell’altra. Le ali spiegate ora pronte a librare libere, le piume bianche a sfiorarsi con quel viola ora e per sempre. Un abbraccio, un bacio rubato e un lampo blu incandescente. Dalla luce una figura, non più l’una né più l’altro, ma entrambi un una sola cosa, un angelo e un demone ora insieme per dar forza all’ artista che ha voluto raccontare questa storia. L’energia scaturita andrebbe ad invadere il keirakukei fino a raggiungere ognuno dei 361 tsubo di quell’esile corpo che si alzerebbe rapido da quelle lenzuola cremisi per scendere le scale e trovare la sua principessa lì ad aspettarlo. I passi si muoverebbero lenti fuori dall’abitazione, tra le strade battute del villaggio dell’erba, per raggiungere la loro destinazione non esageratamente distante. Aperto il cancelletto dell’abitazione designata, andrebbe a lasciar entrare prima Kaime per poi seguirla sul vialetto in pietra. Le iridi indaco andrebbero a viaggiare rapide sulla costruzione e tra le fronde di quel giardino ascoltando le parole della sua principessa e rispondendole tranquillo: <Sono d’accordo, cerchiamo di capire da dove potrebbe arrivare e prepariamoci a stanarla.> concluso questo continuerebbe ad osservare la zona in attesa di qualche segnale da parte della creatura malefica che li attende in quel prato distrutto dal suo scavare. [Tentativo impasto chakra ¾ , Osservazione ¼ ][Equip= guanto ninja sx, vambracci, schinieri, coprifronte, anello, porta kunai (6 kunai di cui 2 con carta bomba, 3 shuriken), porta oggetti (2 tonico coagulante speciale, 2 tonico recupero chakra speciale, set 5 fumogeni, 4 fuuda da sostituzione, 2 filo di nylon, 3 carta bomba, 2 bomba luce, 10 fuuda vuoti, pennino e inchiostro), bo 1,50m]

I due fratelli impastano correttamente il proprio chakra prima di dirigersi verso l'abitazione del Daimyo e si ritrovano quindi alle prese con la missione odierna. Decidono -saggiamente- di rimanere sull'acciottolato che conduce dall'uscita del recinto alla casa e si guardano attorno per notare l'ambiente circostante. Un giardino sicuramente ben tenuto, molto curato, con bellissime aiuole colorate a circondare l'abitazione nel bel mezzo del giardino. Fiori viola, blu e rosa vanno ripetendosi in una bellissima ondata di colore attorno alle fondamenta della casa dando un effetto meravigliosamente artistico circa una sorta di evoluzione del colore che sfuma fino a divenire un'altra tinta. Vicino alle aiuole il terreno par essere smosso in più punti e par essere stato poi, successivamente, grossolanamente ricoperto. Nessun cespuglio, nessuna roccia a decorare la distesa verde attorno alla casa, solo gli alberi che accompagnano il limitare del terreno di proprietà. La zona sul retro dell'abitazione non è naturalmente visibile da dove si trovano i due shinobi, tuttavia il suono ritmico di legno che batte contro la roccia lascia immaginare la presenza di un Shishi odoshi sul retro, ovvero una fontanella zen in bambù che si riempie e svuota costantemente sotto il getto dell'acqua man mano che la gravità porta la canna di bambù ad abbassarsi e rovesciare il proprio contenuto nella vasca. Per il resto tutto sembra tranquillo almeno fino a quando, in un istante, entrambi gli shinobi sentiranno una leggera vibrazione sotto i piedi. Il terreno sembra come venir leggermente smosso e tanto basta ai due per notare che, ai propri lati, ben due talpe vanno fuoriuscendo dal suolo per scattare -goffamente- verso le caviglie dei due in vista con i loro denti sguainati. [Difesa per entrambi: 1/4] [ Missione lv. C ] [ Turni: Kaime - Karitama ] [ Tempo: No. ] [ Ore: 17.26 ]

17:47 Kaime:
 Il giardino avanti gli occhi della giovane è magnifico: un prato ben curato con alberi a circondare la proprietà in una pace assoluta, scandita, per di più, da una fontana meditativa. Non sembra che ci possano mai essere problemi in un luogo del genere....e invece eccoli. La giovane, andrebbe ad inquadrare, con la coda dell'occhio, una talpa che alla propria destra è in procinto di azzannarle le caviglie e...gli stivali appena comprati. Il movimento dovrebbe essere rapido: la leva destra sarebbe quella che darebbe il moto al tutto, avviando uno scatto in avanti di circa tre metri e mezzo metri. Le leve inferiori, ergo, dovrebbero muoversi alternandosi, lasciando, passo dopo passo, il ruolo dominante la gemella, così da avere un rapido incedere alternato e preciso. Se il movimento fosse stato svolto correttamente e con una buona tempistica, la giovane andrebbe a voltarsi, portando già le mani avanti al petto, congiunte, pronte a rappresentar delle evocative figura animali, animali che vengono adoperanti anche per lo scandir di anni importanti e dei segni zodiacali orientali. Gallo e tigre, questi sarebbero i sigilli composti, mentre dalla sfera fondamentale del chakra andrebbe ad esser diramato, dopo aver attuato un'alterazione elementale, quella del fuuton, un flusso di chakra, il quale salirebbe su per l'addome, il petto, andando in seguito a convergere nella spalla sinistra, opposta alla direzione dove, intuitivamente, dovrebbe trovarsi Karitama. Dalla spalla il chakra, attraverso il keirakukei, dovrebbe scendere lungo il bicipite, i legamenti del gomito, l'avambraccio, polso, ed infine mani, dai cui tsubo dei palmi andrebbe ad essere espulso il chakra fuuton. Questo chakra andrebbe a creare una lama di vuoto assoluto, un vuoto contenuto in un involucro di chakra di 4 centimetri, dimensione che dovrebbe corrispondere alla lama invisibile a chiunque, tranne a chi è dotato di doujutsu particolari. La lama, se fosse stata creata, andrebbe ad esser lanciata con il corpo della talpa che voleva compire le di lei caviglie, cercando di mirare alle zampe posteriori, zona più ampia, in quanto rattoide, e zona che, se colpita, dovrebbe impedire movimenti alla bestiola, così da renderle, teoricamente, impossibile la possibilità di rintanarsi nel sottosuolo. Lo sguardo resterebbe fermo sull'animale, nella speranza di averlo colpito e nella speranza che quest'incubo finisca presto...[chakra on][chakra 7-25=18][tentativo armi di vuoto][equip: invariato][turni: 1/4 schivata; 2/4 armi di vuoto]

18:09 Karitama:
 Tutto sembrerebbe più che tranquillo, finché il terreno sotto i piedi dei due Ishiba andrebbe a tremare, portando i fratelli sull'attenti e preavvisando la presenza di quelle che poi si sarebbero rivelate come due talpe, le loro prede. I due animaletti tenterebbero di attaccarli goffamente ma, rendendosene conto rapidamente, Karitama tenterebbe una schivata in avanti di tre metri e mezzo per poi voltarsi verso i due animaletti, ignari, ed attaccare. La gamba sinistra andrebbe ad essere flessa rapidamente per fare da primo appoggio e spinta a quel movimento frenetico e sicuro. Dopo averla distesa con forza, senza però portarla al limite, andrebbe ad alternare le due leve inferiori con una traiettoria rettilinea atta a schivare quell'attacco sulla sinistra e trovarsi accanto alla sua principessa. Durante tutto il movimento i passi sarebbero attenti su quella pietra per evitare di mettere il piede in fallo e inciampare, mentre lo sguardo sarebbe sempre rivolto verso l'animaletto alla sua sinistra per evitare sorprese o reazioni inaspettate. Se la parte iniziale del movimento fosse andata a buon fine, facendo affidamento sulla gamba sinistra come perno, andrebbe a voltarsi con un'attenta rotazione di 180 gradi verso le due bestie, trovandosi Kaime alla sua sinistra e le talpe dinnanzi a lui a tre metri e mezzo. Assicuratosi con le estremità al terreno di pietra per evitare di perdere l'equilibrio, andrebbe a comporre i sigilli del gallo e della tigre per poi affidarsi all'alterazione fuuton del suo chakra. Attraverso il Keirakukei questo verrebbe mosso dal plesso solare all'altezza delle scapole per essere rapidamente espulso dagli tsubo lì posizionati al fine di creare un piccolo spazio di vuoto sopra la testa dell' Ishiba. Il chakra andrebbe ora a modificare l'aria circostante generando un piccolo spazio di vuoto che verrebbe modellato per prendere la forma di una lama sottile e dalla lunghezza di quattro centimetri. Questa lama, invisibile, andrebbe ad essere ora scagliata verso la talpa alla sua destra, quella che in precedenza avrebbe tentato di attaccarlo, seguita dalle iridi del ninja per evitare di mancarla. La lama verrebbe quindi scagliata rapidamente all'altezza del ventre dell'animale generando nell'aria un leggero fischio innescato dallo spostamento d'aria generato. [Schiavata 1/4 , Armi di vuoto 2/4] [Chakra 18/25] [Equip invariato]

Essendo queste talpe dei semplici animali è semplice per i due shinobi andare a schivare il loro assalto fin troppo lento per i loro riflessi allenati. Entrambi schivano quei morsi con estrema semplicità allontanandosi dal punto dove si sarebbe dovuto verificare l'impatto di tre metri per Kaime e tre e mezzo per Karitama, sostanzialmente mezzo passo dietro la sorella. Non hanno bisogno di comunicare né di parlare: la loro intesa scorre nel loro sangue e questo li porta ad avanzare la medesima tattica. Entrambi vanno infatti a comporre i medesimi sigilli alla stessa esatta velocità muovendosi in perfetto sincrono come una unica entità. Generano la stessa lama di vento e chakra e mirano alle due bestie che, troppo lente, nulla possono contro la rapidità d'esecuzione del duo. La talpa colpita dal genin muore trafitta da parte a parte dall'arma di vuoto dell'Ishiba che apre una ferita piuttosto ampia nel ventre della creatura considerate le dimensioni assai ridotte dell'animale rispetto un essere umano. Il sangue esce cremisi dal suo corpicino peloso andando a bagnare l'erba circostante fino a colare in parte nella buca dalla quale è uscita fuori poco prima. L'altra talpa, invece viene ferita ad una zampina posteriore, con la lama che -anche in questo caso- passa da parte a parte del suo corpicino lasciando una ferita di discreta entità. Il sangue cola a fiotti ma data la zona non vitale l'animale non muore sul colpo: squittisce e si dimena sofferente, agitando le zampine non ferite disperatamente. Non può muoversi e si ritrova a mostrare i denti con fare minaccioso prima di iniziare a scavare sul posto con le zampe anteriori e i lunghi incisivi biancastri, probabilmente in segno di ritirata. Cosa faranno i due ninja? La lasceranno andare o finiranno il lavoro? [ Missione lv. C ] [ Turni: Kaime - Karitama ] [ Tempo: No. ] [ Ore: 18.23 ]

18:38 Kaime:
 L'arma di vuoto verrebbe affiancata da una gemella, formata dalle capacità magiche del fratello, il cui attacco andrebbe ad uccidere di colpo il proprio bersaglio, mentre la propria, diretta ad una zona priva di punti vitali, andrebbe solo a ferirla, per vederla, dolorante, cercar di scavare per trovare una via di fuga a morte certa, morte che comunque avverrà naturalmente. La giovane non si aspettava che l'arma sarebbe stata risolutiva, e non vuole, per quanto le faccia un po' schifo, far soffrire più del dovuto quella povera bestiola. Nuovamente i sigilli del gallo e della tigre, andando, come in precedenza, a sfruttare l'alterazione del chakra elementale del fuuton, il quale, scorrendo lungo lo stesso percorso adoperato precedentemente, ovvero risalendo lungo l'addome, il petto, la spalla sinistra, così da far discendere l'energia fino agli tsubo del palmo della mani sinistra, andrebbe, teoricamente, a ricreare una seconda lama di vuoto, la quale, questa volta, verrebbe indirizzata verso il capo del rattoide. La lama, lunga quattro centimetri, andrebbe ad esser scagliata verso l'obiettivo con il massimo della concentrazione, garantendo alla vittima del suo secondo attacco il solo senso dell'udito per avvedersi della tecnica, essendo unica nota percettiva di una tecnica invisibile un acuto sibilo. Spererebbe di uccidere sul colpo la bestiola, così da evitarle sofferenze inutili, sperando, inoltre, che la velocità della sua arma di vuoto sia superiore a quella di una talpa azzoppata. Solo una parola andrebbe ad esser sussurrata...<scusami talpina> per poi attender di veder cosa possa succedere in seguito. [chakra on - 7-18= 11][tentativo di armi di vuoto][equip: inalterato]

18:56 Karitama:
 La talpa, che in precedenza aveva tentato di colpirlo, andrebbe a cadere dopo il colpo lanciato dall'Ishiba, che proverebbe ora a voltarsi verso la sua principessa vedendo come la sua sarebbe ancora viva, anche se morente, meritevole di andarsene senza soffrire. Le iridi, per evitare attacchi da parte di altre talpe, andrebbero a muoversi nel verde di quel prato per controllarne ogni centimetro e non farsi cogliere alla sprovvista. Le orecchie andrebbero ora a percepire il suono dell'arma di vuoto che dovrebbe colpire la creatura ormai morente lasciando altro sangue cremisi su quei fili d'erba. Se la talpa fosse caduta come la compagna, andrebbe a notare l'espressione della sorellina posandole la mancina sulla spalla e sorridendole dolcemente. <Va tutto bene piccola, non distraiamoci> chioserebbe dolcemente per rassicurarla e darle il suo appoggio fraterno. Il calore del palmo sottile andrebbe a passare attraverso al cotone della camicia raggiungendo la candida pelle della sua principessa. <Non distarti, potrebbero non essere finite e quei denti sembrano davvero affilati> concluderebbe muovendo ancora le iridi sul prato alla ricerca di qualche movimento. [4/4 osservazione][Chakra 18/25][Equip invariato]

Mentre la talpa va rapidamente scavando la terra sotto le proprie zampe tramite i denti e l'ausilio delle zampe anteriori, Kaime carica il colpo che si rivelerà infine fatale. Un'ultima arma di vuoto viene evocata e va conficcandosi, semplicemente, nel cranio del povero animale che, senza un singolo verso, si riversa sull'erba esanime. Il resto del giardino sembra essere totalmente tranquillo, nel mentre, sotto l'analisi dello sguardo di Karitama che potrà notare la più assoluta pace nel circondario. Alcun tipo di movimento, nessuna vibrazione del terreno circostante: niente di niente. Le talpe, si sa, sono animali che amano la solitudine e perciò è probabile che queste siano le uniche due presenti sotto il giardino del Daimyo. Se i due fossero rimasti in attesa di eventuali altre novità non avrebbero fatto altro che attendere vanamente fino al momento in cui, alla fine, avessero deciso di lasciare la casa del nobile. [END]

Nel giardino del Daimyo dell'Erba sono state scoperte delle talpe mangiauomini.
Kaime e Karitama sono stati chiamati per liberare il giardino del nobile da tale minaccia.
I due arrivano, sparano armi invisibili e se ne vanno.

Letteralmente, il sunto della quest è questo!
Non sapevo davvero in che modo rendervi 'insidioso' il fermare delle talpe perciò mi rendo conto di quanto la quest sia risultata semplice e probabilmente noiosa e perciò mi scuso ;;
Siete stati comunque bravi a livello descrittivo e di turnistiche e avete agito in maniera semplice e lineare.

Un bel px tutto per voi, data la semplicità della quest!
E, come sempre, buona fortuna coi drop ♥