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Una sorpresa a colazione

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con Raoku, Azumi

10:37 Raoku:
  [Strada] È domenica mattina in quel di Konohagakure no Sato. Negli ultimi giorni è stato lontano dal Villaggio, praticamente dal giorno successivo a quella splendida notte trascorsa insieme ad Azumi, e non ha avuto modo di rivederla da allora. Dire che gli manca forse è riduttivo: il giovane Nara non riesce a non pensare a lei, e la qual cosa lo obbliga a scendere in uno stadio di meditazione profonda per potersi allenare al meglio, specialmente quando si sforza di migliorare nel controllo della sua Ombra. I lunghi capelli corvini, estremamente ribelli tanto che alcune ciocche finiscono per incorniciargli in maniera un po' disordinata il volto, sono raccolti per quanto possibile in un'alta coda morbida sulla nuca: appena sotto il legaccio della coda, la fascia del coprifronte di Konoha si confondo per colore tra quei capelli così neri finché non spunta sulla fronte, dove capeggia il simbolo del Villaggio sulla piastra metallica. Raoku indossa un abbigliamento dal tessuto piuttosto leggero, nonostante sia guarnito come uno shinobi a tutti gli effetti anche in questo giorno solitamente festivo. Il busto è rivestito da una canotta di rete indossata a pelle a maniche lunghe, tali da raggiungere la metà degli avambracci; a sua volta la canotta è sormontata da una tunica realizzata con tessuto leggero di colore nero a mezze maniche che arrivano a rivestire gli arti fino all'altezza del gomito. L'indumento - che sul retro della schiena porta il simbolo del suo clan in stampa bianca - è ben stretto in vita da una fascia di colore rosso cremisi che cinge il ventre e la parte bassa del busto fino all'inguine. Gli avambracci sono rivestiti invece da due vambracci di cuoio ben allacciati: nella parte inferiore dell'avambraccio destro è posizionato un Fuuda in cui Raoku ha precedentemente sigillato un pugnale kunai con la lama intinta di un veleno composto speciale, mentre nella parte inferiore dell'avambraccio sinistro un secondo Fuuda è posizionato con all'interno sigillato un ulteriore kunai dalla lama intinta, stavolta, di un veleno inibente. Guanti da shinobi senza dita con una piccola placca protettiva sul dorso rivestono le mani, mentre altri 4 Fuuda sono posizionati sul torace (due ai lati del costato, due all'altezza del ventre), a livello della canotta a rete: tutti e quattro contengono sigillati al loro interno altrettanti tronchetti utili per effettuare la tecnica della sostituzione, qualora si ritenesse necessaria, e rimangono celati dal tessuto della tunica. Sul retro della fascia lombare invece, dal lato del fianco sinistro, è posizionata una sacca porta-oggetti: al suo interno, oltre al filo di nylon arrotolato, sono immagazzinate due semplici carte bomba arrotolate in due piccoli rotolini e infilate in un medesimo vano, mentre negli altri due vani rimanenti sono contenute una confezione medica contenente un tonico speicale per rivitalizzare e potenziare il flusso di chakra e un altro involucro contenente un tonico coagulante speciale. Una seconda sacca porta-oggetti è invece portata sul lato destro della fascia: non tutti i suoi vani sono pieni, bensì soltanto tre di essi contenenti ciascuno un fumogeno. Pantaloncini piuttosto affusolati del medesimo colore chiaro della tunica fasciano le cosce di Raoku arrivando fin sotto il ginocchio, a livello degli stinchi: sulla coscia destra è posizionato, ben allacciato, un porta-kunai che al suo interno presenta nel primo vano 3 semplici pugnali kunai, nel secondo 2 kunai-bomba (realizzati unendo con un lembo di filo di nylon una carta bomba all'elsa di ciascun kunai) e nel terzo 3 shuriken. Dalla zona appena sotto il ginocchio (in corrispondenza dell'ultima parte, cioè, dei pantaloncini indossati da Raoku) fino alle caviglie di ciascuna gamba il genin indossa anche un ulteriore protezione, due schinieri di cuoio ben stretti intorno ai polpacci. Sandali da ninja neri ben allacciati alle caviglie completano infine il suo outfit per questa giornata.
Il ragazzo si trova in questo momento davanti ad un edificio un po' fatiscente che conosce bene, almeno dall'esterno: la casa di Azumi. Ha fatto appena in tempo ad avvisare la ragazza prima di partire lasciandole un biglietto con su scritto semplicemente "Devo lasciare il Villaggio per qualche giorno per una missione. Niente di pericoloso, tornerò presto. Ti amo" ma oltre a questo moriva dalla voglia di rivederla ora che è tornato alla Foglia. Nella mano destra tiene un sacchetto di carta che pare pieno di qualcosa, richiuso con il vertice alto ripiegato più volte su se stesso. È davanti all'ingresso dell'abitazione, in attesa di Azumi. Prima infatti, non appena è arrivato, accorgendosi di non voler disturbare eventualmente la madre di Azumi - di cui non conosce le attuali condizioni, potrebbe pure stare male - aveva optato per "circumnavigare" l'edificio nel tentativo di trovare una finestra o un pertugio che indicasse la camera di Azumi. Trovata eventualmente la ragazza all'interno, avrebbe bussare alla finestra salutandola con un sorriso e facendole cenno di uscire in strada, dove adesso è tornato ad aspettarla. È dunque lì, appoggiato ad un palo della luce dall'altra parte della via in quel sobborgo non certo abbiente di Konoha, con il sacchetto in mano. Non sapendo cosa fare nell'attesa - si spera breve - porta il sacchetto alle labbra dove lo terrebbe tra i denti, quindi passa - come consuetudine - a risvegliare il proprio chakra. Per prima cosa andrebbe a comporre nel modo più preciso e rapido possibile il sigillo della Capra all'altezza del petto. Composto tale sigillo andrebbe quindi a focalizzarsi sulle proprie energie interiori. Per prima cosa andrebbe ad agglomerare, visualizzandosela mentalmente, l'energia spirituale in una sfera di colore rosso all'altezza della fronte, quindi passerebbe contestualmente a quella fisica che tenterebbe di raccogliere in prossimità del ventre in una sfera dal colore blu acceso. Proverebbe quindi, fatto eventualmente ciò, ad imprimere ad entrambe un moto rotatorio e circolare cercando di spingerle una verso l'altra in un movimento vorticoso intorno all'asse centrale del proprio corpo: l'obiettivo, nelle intenzioni di Raoku, sarebbe quello di farle incontrare e amalgamare armoniosamente all'altezza del petto, proprio in corrispondenza del sigillo precedentemente formato con le mani giunte. Mischiandosi, queste due fonti energetiche dovrebbero dare origine al chakra del giovane Nara il quale andrebbe eventualmente a spandersi attraverso il suo proprio sistema circolatorio in ogni anfratto del suo corpo, rivitalizzando carne e spirito. Rimarrebbe dunque lì, andando eventualmente a riprendersi il sacchetto con la mano destra qualora sia riuscito a risvegliare il proprio chakra con successo, ad aspettare Azumi. [tentativo impasto chk 4/4][Chk se on 30/30][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto]

10:55 Azumi:
 Come sempre, anche la domenica, la giovane è costretta a sbrigare le faccende domestiche, che altrimenti nessuno svolgerebbe per lei e stava proprio pulendo il pavimento della sua camera quando ha sentito qualcuno al disotto della sua finestra e affacciandosi ha potuto distinguere il volto, ormai estremamente familiare, di Raoku. Ha dunque fatto cenno al ragazzo di aspettarla cinque minuti e ha lasciato tutto quello che stava facendo, correndo all’armadio per vestirsi. Non che la scelta sia tanta costringendola a scegliere la solita maglietta larga e sbiadita nera che si è velocemente infilata, sfilando prima il pezzo sopra della tuta che indossa quando pulisce casa, e un paio di pantaloni neri leggermente aderenti che le garantiscono movimenti più ampi non dandole intralcio in alcun modo. Una volta vestita, fortunatamente non ci vuole poi molto, si piazzerebbe davanti allo specchio per ravvivare e sistemare la chioma rosea che pettina con qualche colpo di spazzola e lascia cadere oltre le spalle mentre i soliti due ciuffi di capelli le incorniciano il volto più pallido del normale. Sospira leggermente, probabilmente perché quello che vede allo specchio non le piace abbastanza ma lascerebbe andare quel pensiero con una scrollata del capo. Dunque a passi veloci si dirige verso la porta della camera della madre e con tocchi veloci delle nocche delle mani bussa, aspettando che la donna all’interno le dia il permesso per entrare. <Io sto uscendo per qualche ora, quando torno finirò tutte le faccende, va bene?> Fa capolino dalla soglia senza entrare completamente e ricevendo una risposta affermativa, chiude nuovamente la porta ma non prima di aver concluso quella breve conversazione con <Riposati mi raccomando, ci vediamo dopo.> Ancora una volta percorre quei brevi metri che la portano alla porta d’entrata, o di uscita, della sua abitazione, sedendosi sullo scalino che rialza la pavimentazione della casa rispetto all’ingresso per infilare velocemente le scarpette nere che ha lasciato nella scarpiera, appunto all’ingresso. Le calza velocemente, allacciando entrambi i lacci ed alzandosi per afferrare anche la borsa nera, oggi è totalmente nera nel suo abbigliamento, e gettarla a tracolla. Finalmente esce dalla propria abitazione, dirigendosi verso Raoku che potrà notare subito come sotto gli occhi celesti della giovane siano disegnate due occhiaie violacee piuttosto ampie e che la ragazza nasconde la proprie mani all’interno delle tasche dei pantaloni. <Buongiorno.> Le labbra si distendono in un sorriso dolce.

11:07 Raoku:
  [Strada] Attendere la propria ragazza significa, per un maschietto, aspettare che l'universo intero faccia il suo corso riallineando una serie di costellazioni lontane anni luce in modo da permettere un evento straordinario come, appunto, il fatto che sia pronta. Raoku non si spazientisce affatto, fortunatamente non solo è un tipo paziente ma è pure domenica e non ha niente da fare, essendo ritornato da appena un giorno da un viaggio che l'ha portato quasi ai confini della Nazione del Fuoco insieme all'ormai fedele compagna di morte Harumi. Si lascia andare solo ad un paio di sbadigli mentre aspetta, godendosi nel frattempo la sensazione di pienezza e completezza che gli fornisce il fluire nel Keirakukei del proprio chakra appena risvegliato. Azumi in realtà è pure abbastanza spigliata nel prepararsi e, dopo non così tanto tempo, la vede finalmente uscire dalla porta d'ingresso e farglisi incontro. <Buongiorno, Azumi...> ormai i suffissi non li utilizza neppure più, pensa - o magari si illude - di aver raggiunto con lei un'intimità tale da potersi permettere di chiamarla direttamente con il suo nome di battesimo <scusami se sono capitato qui senza avvisarti neppure...è che...> arrossisce un poco, ancora evidentemente non riesce a mascherare del tutto l'effetto che la vicinanza della ragazza gli provoca nonostante abbiano condiviso ben più del loro passato e delle loro prospettive per il futuro <...sì insomma, mi mancavi parecchio....> e quindi questo giustifica la carrambata di domenica mattina, almeno secondo la sua concezione di pensiero. Per togliersi d'impiccio, porterebbe in avanti il braccio destro mostrandole il sacchetto <non so se hai già fatto colazione...sono andato a comprare dei muffin venendo qui...> le rivela così in anticipo il contenuto di quella sacca di carta <sono al cioccolato e un paio ai mirtilli, credo...spero ti piacciano...> conoscendo l'amore della ragazza per i dolci, pensava di andare abbastanza sul sicuro. Nota solo in questo momento i segni sul volto della fanciulla dai rosei capelli, le due occhiaie violacee che vanno ad unirsi un po' in quell'atteggiamento sulla difensiva, con le mani infilate nei pantaloni. Il leggero imbarazzo per essere piombato lì di domenica mattina lascia appena il posto ad un leggero velo di preoccupazione <...Azumi, va tutto bene?> le chiederebbe quindi, inclinando appena il capo verso sinistra come per scrutare meglio il volto della ragazza. La mano sinistra intanto si sporgerebbe in avanti, cercando - qualora lei non si ritragga - di accarezzarle il volto, scostandole eventualmente appena uno di quei ciuffi rosa e andando a posare delicatamente quel tocco sulla sua guancia, i polpastrelli che arriverebbero a sfiorare anche il collo della giovane (sempre che glielo lasci fare). [chk on][Equip. come sopra]

11:22 Azumi:
 Pochi passi e finalmente azzera le distanze tra i due ed ora, che il Nara è lì con lei, sembra essere visibilmente più tranquilla, quasi in pace con se stessa tanto da abbandonarsi ad un ampio sorriso che le fa brillare gli occhi chiari di allegria e felicità, in netto contrasto con le occhiaie che si palesano sul suo volto. <Mi sei mancato anche tu e non vedevo l’ora di poterti rivedere, questo villaggio è vuoto senza di te.> Sorride maggiormente scoprendo anche la dentatura bianca al disotto delle labbra ora, mentre le palpebre si chiudono appena ed il capo si inclina verso destra ma il tutto dura solo pochi istanti perché subito tornerebbe nella posizione precedente solo con quel vago sorriso. <Oh!> Gli occhi si fissano sulla bustina bianca per qualche secondo prima di risalire sul viso del genin. <Sono bene accetti visto che la mia colazione risale alle sei di questa mattina.> Solo ora sfila le mani dai pantaloni ed è la destra ad essere ricoperta da una fasciatura macchiata di rosso in più punti, soprattutto nella parte delle nocche dove la benda sembra essere stata avvolta con più di un giro, mentre la mano sinistra ha solamente qualche escoriazione che ha già formato la crosta superficiale. Senza badare troppo a quella situazione allunga la mano per afferrare il sacchetto che apre ed inspira il profumo dei dolci. <Ormai stai imparando a conoscermi piuttosto bene.> Infila la mano nella busta per prendere il muffin ai mirtilli e porgere l’altro al ragazzo. <Ti ringrazio, sai come fare felice una donna.> Sorride mentre allontana la carta dell’involucro dalla base del muffin. Ne stacca un piccolo pezzo dalla cima e lentamente le porta alle labbra masticandolo piano. <Perché?> domanda sbattendo per qualche attimo le lunghe ciglia rosee e solo dopo qualche attimo riesce ad intuire a cosa l’altro si stia riferendo. <Dici per il mio aspetto vero?> Si passa la mano libera dal muffin sul volto, grattando con l’indice l’angolo interno dell’occhio sinistro che si arrossa leggermente. <Sto studiando parecchio ultimamente, soprattutto dopo la prima lezione.> Fa una piccola pausa con un sorriso trionfante che le si apre sulle labbra.<Perché sono finalmente riuscita a svolgere la mia prima lezione in Accademia!> Lo informa sorridente. <Comunque sto approfondendo diversi argomenti, quindi la notte vado a dormire tardi e il giorno sono costretta a svegliarmi presto…> Intanto si gode quella carezza che le fa appena socchiudere gli occhi e riaprirli direttamente sul volto del ragazzo. <Si, mi sei mancato..>

11:40 Raoku:
  [Strada] La ragazza pare apprezzare particolarmente la premura del giovane Nara di portarle la colazione a sorpresa, la qual cosa non può che strappare un sorriso dolce e al tempo stesso fiducioso sul volto di Raoku: nonostante ormai con Azumi abbia raggiunto un'intimità e un'intesa che nemmeno poteva immaginarsi, si sente sempre sulle spine in sua compagnia, come destabilizzato. Molto più a suo agio in battaglia che con lei al suo fianco, eppure non vorrebbe trovarsi mai in nessun altro posto al mondo. È una sensazione strana, gratificante e al tempo stesso meravigliosa. Una sensazione che - ha imparato - riesce a renderlo felice come non lo era da anni. <Non esagerare, dai...sono stato via solo pochi giorni in missione, niente di che...> mormora, schernendosi e arrossendo visibilmente alle parole di Azumi che, evidentemente, hanno colpito nel segno e gli provocano interiormente un certo piacere. Le porge dunque il sacchetto ed è proprio in questo momento che nota le fasciature sulla mano destra e le croste superficiali sulla mano mancina. Le parole seguenti di Azumi dunque vengono recepite, ma soltanto di sfuggita. Tanto che anche quella battutina sul far felice una donna viene colta sì, ma senza generare nel ragazzo l'imbarazzo che altrimenti avrebbe scatenato nel suo animo. <Azumi...si può sapere che hai fatto?> le chiederebbe, visibilmente preoccupato adesso delle condizioni della ragazza. Lasciando a lei il sacchetto per qualche momento, entrambe le mani del ragazzo andrebbero a stringere il braccio destro della fanciulla, avvicinandosi ad ella e osservandone eventualmente con maggiore attenzione la fasciatura e la ferita che, in modo non proprio eccellente (così pare), sta nascondendo sotto di sè. <Non è per il tuo aspetto, Azumi, sei bellissima come sempre...anche se sembri un po' stanca...ma queste come te le sei procurate?> le chiederebbe ancora, spostando ora le iridi verdi sul volto di lei, l'espressione seria e anche un po' preoccupata mentre cerca di incrociare il suo sguardo, quegli occhi azzurri così espressivi che, ne è sicuro, non possono nascondergli la verità. Ne ascolta le parole, la rivelazione di aver finalmente iniziato il suo percorso di studi, il perché ultimamente dorme meno. La accarezza, riprendendo anche il sacchetto in mano e lasciando che lei scelga e addenti il muffin ai mirtilli. <Azumi...le ricordo anche io le lezioni in Accademia, ma non mi sono mai ridotto in questo stato. Di solito, specialmente la prima lezione, è perlopiù teorica....che ti stanno facendo fare?> è abbastanza stupito: lui non si è mai ridotto così, almeno non prima di arrivare ad uno stadio avanzato dei propri studi, quando ha iniziato ad esercitarsi nei combattimenti in vista della prova pratica dell'esame. Le sorride, dolce e comprensivo però, attenendo le sue risposte ma andando anche a poggiare delicatamente - qualora lei glielo conceda - la propria fronte sul capo di lei (data la differenza di statura). Il braccio destro intanto, quello la cui mano che regge il sacchetto da cui non ha ancora preso il suo muffin, tenterebbe di a circondarle la vita, stringendola delicatamente a sé <sono orgoglioso di te, Azumi, sono sicuro che ti stai impegnando moltissimo. Ma vedi di non farti male, ok? Non voglio ripartire in missione con la preoccupazione che tu soffra...in qualunque modo...> le mormorerebbe, stampandole un casto bacio sulla fronte mirato a sottolineare le parole che le ha appena detto, e quanto ci tiene davvero a lei tanto da preoccuparsi anche per un nonnulla. [chk on][Equip. come sopra]

11:59 Azumi:
 Inclina lievemente il capo a quelle parole, facendo scivolare parte della chioma oltre la spalla, sopra il petto. Abbassa lo sguardo per un istante mentre le labbra si stringono lievemente. <Scusami, ma è vero…> Lo dice a voce bassa come se avesse preso come un rimprovero le parole del genin ma l’entusiasmo per i dolci e per quella sorpresa le ha fatto dimenticare in quale condizione vertono i suoi arti e nel momento in cui il ragazzo sembra accorgersene lei cercherebbe, in vano, di ritirare la mano ma in vano perché l’altro è più veloce e le afferra il braccio e lei non riesce a divincolarsi. <No, non è niente!> Cerca di minimizzare con una piccola risatina nervosa, rimanendo il silenzio per qualche attimo prima di rivelare davvero come si sia procurata quelle ferite. <Mi stavo allenando.> Ed abbassa lo sguardo perché, ora, perfino a lei quello che sta per dire le sembra stupido tanto non riuscire a sopportare lo sguardo di Raoku che, comunque, percepisce ugualmente. <Ho letto un trattato di Taijutsu sul condizionamento del corpo nelle arti marziali…e di come farle diventare più forti> fa una piccola pausa ed ora è come se si vergognasse di andare avanti tanto la sua voce si abbassa e sembra più simile ad un borbottio che ad una vera frase. <Così visto che il mio corpo non è molto allenato e potente si insomma.. non ho un fisico da shinobi ecco..> Deglutisce mentre le guance si tingono di un lieve rossore diffuso per la vergogna, probabilmente, di non essere quasi degna di intraprendere la via che ha scelto. <Così ho passato il pomeriggio a colpire il tronco di un albero ma non ho voluto utilizzare il chakra altrimenti sarebbe stato inutile e poco doloroso.> Conclude stringendo ancora le labbra tra di loro mentre lo sguardo non si decide ad alzarsi. Si lascia, però, stringere dal ragazzo e solo quando si sente stretta a lui trova il coraggio per guardarlo nuovamente in volto. <Lo so che può sembrare stupido.> sospira alzando petto e spalle e spingendo il fiato immagazzinato nei polmoni fuori grazie alle labbra che si dischiudono. <Ma credevo.. ecco…> Scuote il capo e non continua con quella frase, preferendo rimanere in silenzio ancora vinta da quel senso di vergogna che è facilmente visibile sul suo volto, probabilmente nella convinzione di essersi comportata come una bambina che fa qualcosa di stupido e con la paura di sentire un giudizio negativo da parte dell’altro. <Poi questa mattina ho toccato l’acqua e le ferite si sono riaperte e non ho fatto in tempo a farmi una nuova fasciatura.> Spiega velocemente come se si sentisse anche in dovere di spiegare perchè quelle ferite ancora sanguinano.

12:24 Raoku:
  [Strada] Evidentemente la ragazza non ha colto il gratificato piacere che Raoku ha provato nel sentire dalle sue labbra quanto davvero le è mancato. <...mi fa piacere...nel senso, non che tu abbia sofferto la mia mancanza...> niente, si è incartato di nuovo. È una frana, non c'è niente da fare <...il fatto che ti sono mancato in sé, ecco...più che altro quello...anche se era solo per pochi giorni...> cerca di spiegarsi, rifugiandosi in corner, la voce che si affievolisce appena come vinta dall'imbarazzo nell'accorgersi che anche un semplicissimo concetto come quello diventa difficile da spiegare quando il cuore ti batte così forte. L'amore però ha tante forme, e se da un lato c'è la tenerezza, dall'altro scaturisce in una sobbarcante ondata di preoccupazione quando scorge quelle ferite sulle mani e quella fasciatura raffazzonata e arrossata dal sangue. <Azumi...> cerca di elaborare il proprio pensiero, mentre le iridi verde assumono un tratto un po' severo nel piantarsi sul volto della ragazza. La lascia spiegare però, ascoltando le sue parole e quel borbottio che è la chiara manifestazione della vergogna che la giovane dai capelli rosa prova nel raccontargli quanto grande sia stata la stupidità che ha commesso. <...credevi davvero che prendere a pugni un albero ti avrebbe aiutato a migliorarti?> le chiede, il tono da cui traspare ancora un poco un accenno di severità. È un istante però, poi lo stesso sguardo del giovane si addolcisce, lasciando libero il braccio sinistro della ragazza <...immagino tu sappia già di avere commesso una stupidaggine, non credo abbia senso ripetertelo...non lo fare più, te ne prego...anche perché quelle fasciature vanno cambiate o rischiano di peggiorare le ferite che ti sei inferta> le chiede soltanto, il tono dolce e caldo mentre la stringerebbe a sé, gli occhi che tornerebbero a cercare quelli azzurri e intensi di lei <Devi procedere con calma, Azumi. Konoha non è stata costruita in un giorno: è giusto allenarsi, ma devi imparare prima i fondamenti. Hai soltanto iniziato il tuo corso di studi, ma l'Accademia ti insegnerà tutto. Non serve prendere a pugni un albero, anche perché non ti rafforzerai di certo in quel modo. Potevi chiedermi consiglio magari, ti ho detto che ti avrei aiutato volentieri...> le ricorda lui, sorridendole stavolta <se vuoi allenare il tuo fisico, fai addominali, corsa e flessioni. Rafforza la muscolatura, irrobustisciti, ma serve tempo e impegno. E comunque...> poggerebbe adesso la fronte contro quella di lei, gli occhi che cercherebbero di rimanere fissi nei suoi mentre le sorride quasi divertito adesso <...non c'è niente che non vada nel tuo fisico...credimi. Non esiste affatto il fisico da shinobi, o come l'hai chiamato tu> si scioglierebbe adesso da quell'abbraccio, visibilmente divertito ora dalla situazione, tanto da andare a prendere dal sacchetto un muffin al cioccolato. Richiuso il sacchetto, tenuto ora nella sinistra, andrebbe con i denti a separare la carta del muffin, quindi a prenderne un ampio morso per poi masticare il boccone e inghiottire <...la kunoichi che è venuta con me in missione, ad esempio...> le racconta adesso, godendosi i rimasugli e il sapore intenso del cioccolato del dolcetto, mentre con la schiena si appoggerebbe al palo di prima, ad un passo da Azumi <è una ragazzina di appena dieci anni, l'avevo già conosciuta mentre ancora frequentavo l'Accademia...Harumi, si chiama...> le rivela <...è uno scricciolo, sul serio. Non scommetteresti un solo Ryo su di lei a vederla. Eppure ha ucciso un uomo in un colpo solo, gli ha squarciato la gola con uno dei suoi jutsu mentre io lo tenevo bloccato con uno dei miei> un racconto piuttosto cruento in realtà, ma non ci fa caso adesso. Il concetto che vuole esprimerle è un altro <ognuno ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Magari tu sarai fortissima con i ninjutsu, o con i genjutsu...o magari con l'utilizzo delle armi ninja, che ne so...lo scoprirai soltanto andando avanti all'Accademia> le spiega, addentando ancora una volta il muffin e masticando. <Io...ad esempio...> borbotta, finendo di masticare prima di buttar giù il boccone <...non sono granché come taijutser...anzi, diciamo che non sono proprio adatto...però me la cavo piuttosto bene con le arti magiche...> fa spallucce, sorridendole adesso senza accorgersi delle labbra un po' sporche di cioccolato <sono sicuro che troverai la tua strada, Azumi...e diventerai un ottimo ninja medico...> si ricorda bene infatti il sogno che la ragazza gli ha confidato <anzi...a tal proposito avrei anche una sorpresa per te...ma dovrai pagarla con un bacio o non te la dirò...> la punzecchia adesso, arrossendo leggermente nel prendersi una tale confidenza. Forse, si è lasciato un po' andare proprio come sfogo dopo la preoccupazione inizialmente provata: alla fin fine, si è trattato solo di un atto di stupidità e niente di più grave. [chk on][Equip. come sopra]

12:56 Azumi:
 Quella spiegazione le arriva alle orecchie ed un sorriso le scoglie le labbra. <Ho capito.. Certo che mi sei mancato, anche dopo un’ora mi mancheresti.> E lo dice con una certa spontaneità mentre si acciglia subito dopo per quello che ha fatto. Alza gli occhi celesti colpevoli sul volto di lui, annuendo leggermente con il capo per un attimo prima di decidersi a parlare sebbene quella vergogna non voglia lasciare il suo corpo. <Si, sul libro che ho letto era scritto in maniera chiara che più le ossa vengono colpite e più c’è un’alta probabilità di indurirle e renderle più resistenti quindi l’ho fatto in buona fede. Solo che…> Le labbra vengono inclinate verso il basso in una piccola smorfia. <Ecco forse ho esagerato un po’ troppo.> Abbassa lo sguardo sulle proprie mani che le fanno piuttosto male e per nascondere il proprio imbarazzo andrebbe a prendere un morso dal proprio muffin, impegnandosi a fare altro per qualche attimo mentre, però, continua ad ascoltare tutto quello che le viene detto. <Si ma non posso nemmeno procedere con troppa calma altrimenti non migliorerò mai e non voglio che questo accada così ho deciso di allenarmi e di studiare anche da sola, giusto per non ritrovarmi troppo indietro o peggio di ritrovarmi ad essere un genin mediocre.> E quell’ultima affermazione le strappa un’ulteriore smorfia quasi disgustata, tanto che sembra essere ben disposta a farsi del male piuttosto che pensare di diventare un pessimo genin. <Oh ma guardami!> sbotta alla fine abbassando il proprio sguardo sul suo corpo ed allungando entrambe le braccia verso l’esterno per farle poi ricadere velocemente e con una sorta di violenza irosa contro i propri fianchi. <Sono bassa e sono magra se ricevessi un calcio in faccia sarei messa fuori combattimento prima di rendermene anche solo conto!> E gli occhi che normalmente sono quieti ora ardono di quella solita testardaggine che sembra essere propria del carattere della ragazza, testardaggine che le parole di Raoku tramutano in un velo di depressione. <Ecco appunto, pure una ragazzina che si fa chiamare principessa della luna è più forte di me.> Sibila con un vago senso di rabbia che inizia a strisciarle per tutto il corpo e che le fa indurire lo sguardo, i cuoi occhi prendono il colore del ghiaccio e probabilmente anche la stessa freddezza. E rimane perfino più di qualche minuto chiusa in quell’ira che riesce a dominare solamente dopo tanto, troppo tempo. Non dice nulla ma si limita a rialzare lo sguardo sul Nara, incuriosita dal suo dire. <Aspetta..> Afferma con un tono un po’ più calmo e tranquillo mentre la mano libera si allunga verso le sue labbra sporche di cioccolato per pulirle con il pollice che viene delicatamente strofinato sulla sua pelle. <Ecco adesso sei pulito.> Torna a sorridere per qualche breve istante e in risposta alla sua affermazione si sporge in avanti, alzandosi sulle punte come sempre per eliminare il divario di altezza piuttosto elevato che i due anno e inclinando il capo lateralmente raggiungerebbe le sue labbra, con un tocco piuttosto delicato.

23:13 Raoku:
  [Strada] La tenerezza di Azumi lo avvince, gli strappa un sorriso dolce dalle labbra senza nemmeno che Raoku lo voglia veramente: è semplicemente più forte di lui, la ragazza dai rosei capelli riesce sempre con la sua spontaneità a sorprenderlo e a colpire soprattutto nel segno nel suo cuore. Che, non per niente, gli appartiene in toto. Anche se certi atteggiamenti, come quello di sfracellarsi le mani contro un tronco solo per una folle idea di allenamento, generano nel giovane Nara una sorta di preoccupato rimprovero dettato, per l'appunto, unicamente dall'apprensione che lei si faccia più male del dovuto. Un qualcosa (l'amore, magari?) dentro di lui lo spinge ad essere particolarmente protettivo nei suoi confronti. <Non so dove tu abbia letto una bestialità simile, ma non è affatto vero. Non è maltrattando il tuo corpo che questo si irrobustirà, ma allenandolo con metodo. Sicuramente qualche livido ti verrà fuori> le assicura, un sorrisetto beffardo che gli tende le labbra <ma non così: il tuo ha sfiorato l'autolesionismo, Azumi...> è un rimprovero bonario, in fin dei conti, ed è palese dal suo tono la preoccupazione per il fatto che la ragazza soffra per quelle ferite che si è stupidamente inferta. A niente però valgono i richiami a mantenere la calma e a pazientare di Raoku, l'impazienza della giovane aspirante medico pare prendere costantemente il sopravvento. E, da un lato, la cosa sembra anche divertire fino ad un certo punto il giovane Nara. <Non puoi neppure procedere in fretta e cercare di spingerti oltre i tuoi attuali limiti con incoscienza> le risponde, di rimando e un po' piccato, il ragazzo <il percorso di studi in Accademia serve proprio a far comprendere a tutti le proprie peculiarità e i propri punti deboli, e in che modo migliorarsi. Non puoi pretendere dopo una sola lezione di voler diventare già più forte o più capace di prima> le spiega <nè tantomeno puoi razionalmente avere paura di diventare un genin mediocre> è serio ora che le dice questo, ma il tono è caldo e comprensivo, dolce persino <un giorno, quando i sensei ti giudicheranno pronta, completerai l'Accademia e diventerai in tutto e per tutto una splendida kunoichi> sospira, puntando con il dito indice dapprima sul petto di lei, appena sopra il seno sinistro <ti dirò una cosa che mi disse mio padre e che mi è stata ripetuta da un grande shinobi di recente: un ninja non si giudica dai jutsu e dalle abilità che possiede, ma dalla sua volontà e dalla sua fermezza. Due qualità che risiedono qui e...> sposta il dito sulla fronte della ragazza <...qui. Potrai anche essere una kunoichi incapace di lanciare un singolo jutsu, ma se avrai queste qualità nessuno potrà mai darti della mediocre, ricordatelo> è un insegnamento cui Raoku dà molta importanza, sia perché gli deriva da persone che stima profondamente (suo padre, Furaya ed Azrael) sia perché è da questo che, in fin dei conti, deriva anche il suo stesso nindō. A vuoto però sembra finire anche il suo racconto riguardante Harumi: nelle sue intenzioni doveva tranquillizzarla, invece scatena ulteriori lamentele da parte della ragazza. Che lo squadra con occhi a dir poco iracondi, una furia che non è diretta a lui ma che è frutto semplicemente di una testardaggine e di una determinazione che evidentemente le bruciano dentro. <Azumi...guarda che hai completamente frainteso ciò che ti stavo dicendo...> sospira, tentando di spiegarle quello che doveva essere il reale messaggio, il nocciolo importante della questione <proprio l'esempio di Harumi dovrebbe farti stare tranquilla. Pensi che quella bambina, se ricevesse un calcio in faccia, non finirebbe stesa come uno straccio gettato al vento? Certo che sì> le assicura <e come lei tantissimi altri ninja. Io stesso ho tantissimi punti deboli, alcuni anche legati alle mie tecniche, che un qualunque avversario potrebbe riuscire a sfruttare> le rivela, gli occhi verdi che si fissano in quelli azzurri di lei, ardenti di quella passione e di quell'entusiasmo che sì, finisce con il renderla testarda, ma che l'ha fatto innamorare di lei probabilmente fin dal loro primo incontro. <Eppure, nonostante fisicamente Harumi sia uno scricciolo, è riuscita a valorizzare i suoi punti di forza, allenandosi sulle tecniche che ha imparato a padroneggiare, e così ha sviluppato dei modi per essere forte nonostante i suoi limiti fisici. Sono sicuro che ci riuscirai anche tu, amore, solo devi darti tempo e armarti di pazienza negli allenamenti, senza prendere scorciatoie che rischiano solo di farti del male> e il riferimento alle ferite sulle sue mani è tutt'altro che velato. Detto ciò, alla prospettiva della sorpresa che le ha preannunciato Azumi sembra tornata la versione curiosa ed entusiasta che ha imparato ad amare, perciò Raoku si gode appieno quel bacio delicato che sa di lei, e che è pure giocoso per come l'ha messa sul piatto il giovane Nara. <Ok...diciamo che ti ho vista fare di meglio ma è un pagamento sufficiente...> le sorride, palesemente malizioso ma anche arrossendo un po' sulle guance, segno che in realtà quel bacio così intimo e leggero gli è piaciuto eccome <allora...giusto ieri, appena sono tornato dalla missione, mi trovavo al Dojo dei Nara> le inizia a raccontare <e ho avuto modo di incontrarvi anche Azrael-sama. Il suo nome dovrebbe dirti qualcosa, giusto?...> non sa quanto confidare nelle sue conoscenze sui grandi ninja di Konoha, dato che ne è stata all'oscuro per tanto tempo <...è il consigliere della Foglia che ha ucciso Kuugo Gaito durante l'ultima guerra. Comunque...si dà il caso che, nei nostri discorsi, io abbia finito per parlargli di te e di quanto tu sia determinata a diventare una kunoichi di Konoha, e che ti sarebbe piaciuto intraprendere la carriera di ninja medico. L'ho fatto senza pensarci> premette <però lui mi ha proposto di farti incontrare Kaori Hyuga. È la sua fidanzata, credo, o forse compagna...non lo so...> in effetti non si è dilungato troppo sul loro rapporto <però è il primario dell'ospedale della Foglia. E Azrael-sama mi ha assicurato che le avrebbe parlato di te e l'avrebbe convinta a conoscerti...> gliela lascia così, in sospeso, un sorriso radioso rivolto alla ragazza mentre le iridi di Raoku osserverebbero con attenzione le sue eventuali reazioni alla notizia. [chk on][Equip. come sopra]

23:43 Azumi:
 Le parole del Nara le fanno abbassare ancora una volta lo sguardo sulle mani malamente bendate che si, le fanno male da morire, eppure riesce a mettere da parte quel dolore che diventa man mano più ovattato sebbene faccia fatica a muovere gli arti in maniera corretta. <Io volevo solo diventare più forte, non mi interessa come..> Sussurra a bassa voce e quella che agli occhi del giovane poteva sembrare incoscienza non è altro che pura ambizione, la stessa ambizione che l’ha portata a sfracellarsi le nocche contro la cortecce di un albero solo per la convinzione di poter diventare più forte. Un pensiero pericoloso se non saputo controllare. <Ho capito la lezione..> afferma solo dopo alzando lo sguardo verso il ragazzo ed annuendo con lenti cenni del capo con un’espressione che sembra voler arrendersi all’evidenza e a ciò che Raoku ha cercato di farle capire. <Prima di decidere qualsiasi cosa aspetterò di completare il mio percorso accademico, poi vedrò come comportarmi.> Lo dice con lentezza e scandendo bene le parole come a dimostrare che ha, in fondo, capito di aver sbagliato nel suo punto di vista. Si lascia picchiettare la fronte ed il cuore senza aggiungere altro, solo un vago sorriso che indica che sta ascoltando quello che dice eppure non si pronuncia più sulla questione. <Va bene, dovrò cercare i miei punti di forza e sono sicura che una volta diventata genin riuscirò a trovarli, almeno lo spero, anzi.> Lo sguardo perde tutta la rabbia che aveva, fino all’ultimo briciolo, e la determinazione torna potente all’interno del suo corpo. <Ne sono sicura!> Esclama con quello sguardo sicuro di chi è fermamente convinto di quello che fa e di ciò che farà, determinazione che nella ragazza a volte si trasforma in vera e propria testardaggine. E poi va a schioccare quel bacio leggero sulle labbra del ragazzo, effettuando il pagamento richiesto per le informazioni che le vengono date subito. Gli occhi si dilatano e, se possibili, diventano più grandi di quanto lo sono già normalmente, in preda ad una grande euforia ed eccitazione mentre le labbra si distendono in un ampio sorriso. <Davvero!> Non si rende conto che la contentezza la sta facendo praticamente urlare e con uno scatto veloce circonda il collo del giovane con le proprie braccia, scoccandogli un secondo bacio sulle labbra questa volta, però, durerebbe alcuni secondi. <Ma è meraviglioso!> E’ diventata un turbine di allegria e velocemente si discosta da Raoku lasciando che le bracciano ricadano all’altezza dei propri fianchi. <Cosa credi che dirà? Le piacerò? Oh credi che farò una buona impressione?> Tutte quelle domande vengono formulate a raffica con una velocità che non permette alla giovane di respirare e sarebbe, alla fine ella frase, costretta a rirendere fiato.

00:08 Raoku:
  [Strada] L'ambizione è una brutta bestia: può risultare positiva e utile se domata e tenuta sotto stretto controllo; può rivelarsi distruttiva se lasciata libera di scatenarsi sfociando, appunto, nell'incoscienza - come nel caso di Azumi - o, ancor peggio, nell'arrivismo senza scrupoli. Raoku però, forse accecato dall'amore che prova per Azumi, non sembra avvedersi di questo aspetto della ragazza: ne scorge soltanto una sana incoscienza e la ritiene (come si evince dal suo rimprovero tutto sommato bonario, dettato più che altro dalla preoccupazione per la sua salute) frutto dell'entusiasmo più che dell'ambizione di diventare seriamente sempre più forte. Alle sue orecchie non sembra impantanarsi quel "non mi interessa come" che dovrebbe fargli risuonare come un campanello di allarme: finisce invece per trascurare quel particolare, cercando di spiegarle quel messaggio sull'accettare se stessa e i propri limiti e superarli non passando dalla via più veloce e pericolosa, ma da quella più lenta ma sicura degli allenamenti. <Non è questione di decidere...semplicemente capirai cosa ti riesce meglio e cosa peggio, e imparerai a potenziare l'uno e a nascondere l'altro ai tuoi avveresari> le spiega, condendo il tutto con un occhiolino di rassicurazione nei suoi riguardi e un sorriso fiducioso. Sembra proprio che il giovane Nara abbia una fede incrollabile in quella ragazza che gli ha in fin dei conti rapito il cuore. Il cambio repentino nei suoi occhi e nella sua espressione, dalla rabbia verso se stessa e i propri limiti alla determinazione e alla rinnovata fiducia nei propri mezzi, sembrano convincere l'Oshiba - che pure non si è accorto della vena marcata di ambizione della ragazza - che stavolta il messaggio è stato recepito in pieno. <Ecco, brava...è così che ti voglio vedere> e senza attendere un invito accosterebbe nuovamente il proprio volto al suo, coprendo la distanza esigua che li separa di slancio, cercando - qualora lei non si scosti - di rubarle un bacio intenso, provando a schiudere stavolta le labbra della ragazza allo scopo di ricercarne la lingua con la propria, mentre le braccia le circonderebbero la vita (con il sacchetto dei muffin nella mano sinistra) stringendola repentinamente, qualora lei non lo scosti, a sè. Prolungherebbe per quanto possibile quel bacio, anche fosse per una decina ulteriore di secondi (sempre che ci riesca e lei risponda al suo iniziale slancio), quindi - separatisi dalle labbra della ragazza - le racconterebbe di Azrael e di quanto il Dainin gli ha riferito in merito a Kaori. Come si aspettava, l'entusiasmo di Azumi le fa letteralmente brillare quei topazi azzurri che ha per occhi e che sembrano ricolmi di pura eccitazione all'idea di poter progettare un colloquio con il primario dell'Ospedale. Per la felicità la ragazza gli salta letteralmente al collo, e Raoku dal canto suo risponderebbe con altrettanta gioia circondandole la vita ancora una volta con entrambe le braccia e, stringendola, finendo con il sollevarla anche da terra compiendo una giravolta su se stesso mentre le loro bocche si uniscono ancora in un nuovo bacio. Si gode ogni momento, soprattutto la sensazione di diffuso calore che gli si spande nel petto nel vederla così radiosa per un qualcosa che ha potuto fare per lei, intercedendo - pur involontariamente, senza chiederglielo ma accogliendo la proposta del Dainin - presso Azrael. <Beh, non saprei> si riprende anche lui, non riuscendo a nascondere un sorriso scaturito dalla felicità irradiata da Azumi, nel momento in cui la ragazza si stacca così repentinamente, sommergendolo con le proprie domande in merito a quella prospettiva <non la conosco in realtà, non ho mai avuto a che fare con lei, nè mai incontrata nè ci ho mai parlato> ammette <di Kaori-sama so soltanto quello che è ben noto a tutti nel Villaggio: è una kunoichi leggendaria per le sue imprese, oltre che consigliera della Foglia e primario dell'Ospedale. Inoltre Azrael-sama mi ha detto che è stata lei a vincere il torneo tra Villaggi che è stato organizzato lo scorso anno> le riferisce quello che sa o che si ricorda in merito a Kaori sul momento <magari potrà aiutarti anche a risolvere le tue paure sul diventare una kunoichi mediocre...> la punzecchia, riferendosi all'argomento trattato fino a poc'anzi nella loro conversazione. Non toglie intanto gli occhi dal di lei volto, cercando di fare tesoro di ogni reazione della ragazza ma anche perdendosi ad ammirarne la bellezza. Perché sì, Azumi non l'ha attratto solo per la connessione mentale e caratteriale ma anche perché agli occhi del giovane Nara è una bellezza delicata e sensuale, più unica che rara. Almeno secondo lui. [chk on][Equip. come sopra]

00:30 Azumi:
 Il malumore della ragazza sembra essere svanito velocemente, quella rabbia sorda come è giunta si è allontanata dandole la possibilità di calmarsi e tornare l’ Azumi di sempre, almeno per il momento. Ascolta le prima parole del ragazzo a cui annuisce, è chiaro che non voglia continuare con quel tipo di argomenti, avendo ormai chiaramente intuito il punto di vista di Raoku sulla questione. <Basta solamente aspettare che io diventi genin e per il momento, allora, mi impegnerò solamente in quello. >Eppure nonostante stia sorridendo il su sguardo dice qualcosa di più, che probabilmente non manterrà ciò che ha appena detto ma che impiegherà tutta se stessa per guadagnare quel coprifronte che è diventato il suo obbiettivo primario. Ormai è abituata a quei baci e nel momento in cui Raoku si avvicina lei, istintivamente, già chiude gli occhi per ricevere le labbra dell’altro in quel bacio intenso che ormai è capace di farle provare sensazioni estremamente intense ed è per questo che nel momento in cui l’altro si scosterebbe dalla sua bocche che la ragazza rimarrebbe boccheggiante, con il volto ancora proteso in avanti e le servirebbe qualche istante per riprendersi. Quella successiva rivelazione, però, la rende estremamente felice, così tanto felice da non riuscire a mascherare quello stato d’animo in nessun modo, finendo per contagiare anche Raoku stesso. Ascolta le sue parole soppesandole per bene mentre assorbe quelle poche informazioni sul conto della donna come una spugna, sgranando appena gli occhi nel sentire della sua vittoria al torneo tra villaggio e per qualche attimo la sua felicità torna a fermarsi. <Tu credi davvero che una donna come lei possa interessarsi ad una come me?> Gli domanda di punto in bianco, mordendosi il labbro inferiore che per qualche attimo trattiene tra i propri canini, come sempre torna a sminuire se stessa in una maniera poco sana ma le abitudini di una vita sono dure da abbandonare, specialmente quando ci si confronta con cose e persone molto più grandi e questo la ragazza lo sa bene, ora che si sente come un perfetto zero. Intanto si accorge dello sguardo del giovane, sguardo che ricambia per qualche attimo senza capire veramente che cosa ci sia dietro tanto che candidamente chiede. <Ho qualcosa che non va sul viso.> E intanto non si accorge che l’entusiasmo per quella notizia le ha fatto finire il muffin per terra, semplicemente lo ha lasciato per andare ad abbracciare il ragazzo, lasciandolo atterrare con uno “splof” sulla pavimentazione, senza curarsene più.

00:54 Raoku:
  [Strada] Raoku dà ormai per scontato che quel messaggio che le ha voluto trasmettere - così importante per la sua stessa sicurezza ma anche per lo stesso Nara, dato che è uno dei principi su cui si basa la sua stessa filosofia di vita nonché di ninja - e sembra proprio non avvedersi di quella menzogna che aleggia per qualche istante nell'ombra profonda degli occhi di Azumi. Non che sia superficiale o ingenuo, nient'affatto: semplicemente i suoi occhi non riescono a vedere un lato negativo nell'entusiasmo di Azumi. È principalmente tendente a credere il meglio di lei in assoluto, tanta è la fiducia che ripone nei mezzi della fanciulla dai rosei capelli: è un fattore principalmente istintivo, a pelle, ed è anche ciò che lo spinge a credere in maniera incrollabile in lei. Forse ancor più di quanto creda realmente in se stesso: a differenza della ragazza però, dalla sua sfiducia verso le proprie capacità Raoku sembra trarre una sorta di forza, uno sprone ulteriore al sacrificio, più che all'ambizione. Cosa tra le due sia meglio e, soprattutto, più salutare è difficile dirlo: non è stato forse per spingersi oltre i propri limiti che si è ritrovato spesso ad esagerare in allenamento, talvolta finendo addirittura svenuto ai piedi di Furaya senza più la forza di mantenere attivo il flusso del proprio chakra? E dire che ne possiede pure una discreta riserva, per essere un genin. Queste però sono tutte riflessioni che si spengono nell'esatto momento in cui esplode quella felicità sul volto di Azumi. Raoku, altrettanto contento per lei e per essere lui foriero di tanta gioia alla ragazza che in cuor suo sente di amare, si lascia trasportare e sommergere dallo slancio della ragazza che addirittura finisce con il lasciare cadere a terra il muffin ai mirtilli sbocconcellato solo in un paio di punti. Non se ne avvede neppure lui in realtà, almeno non all'inizio, perdendosi ad ascoltarla e beandosi dei suoi occhi così entusiasti e carichi di adrenalina e aspettative. In effetti, la sua è una reazione ancora più gioiosa rispetto a quella che si era immaginato lui. Di punto in bianco, poi, piomba quella domanda a raffreddare per un istante gli animi e il giubilo. <Beh, certo che sì...perché non dovrebbe prendere in considerazione l'idea di incontrarti e di interessarsi a te?> le chiede, lo sguardo perplesso puntato sul volto della ragazza e un sorriso che lentamente si spande sulle rosee labbra del giovane Nara <Azumi...devi creare di più in te stessa. Non esaltandoti, questo no, ma sminuirti così non va bene allo stesso modo> le si avvicinerebbe nel pronunciare queste parole, andando ad afferrare con entrambe le mani (la mancina in realtà si appoggerebbe soltanto, reggendo ancora il sacchetto, ma lo farebbe con decisione) le braccia della ragazza all'altezza della curva delle spalle <sei una ragazza splendida, hai buon cuore e soprattutto hai delle forti motivazioni che ti spingono a voler raggiungere i tuoi obiettivi> le dice, il tono sicuro che rimarca ogni parola che fuoriesce dalla bocca di Raoku <Kaori-sama è la fidanzata di Azrael, non ce la vedo ad essere una donna scostante e altezzosa. Per quanto ho avuto modo di conoscere Azrael-sama, mi è sembrato una persona gentile e disponibile. Non la pensiamo allo stesso modo su tutto> ammette, ricordandosi la discussione sull'etica e sul divertirsi ad uccidere i propri avversari <ma è comunque uno shinobi di grande esperienza e saggezza, uno sempre disposto a confrontarsi con chiunque. Sono sicuro che Kaori-sama, stando con lui, non può essere da meno> le assicura, il sorriso che si amplia sulle sue labbra. Si ritrova ad osservarla, ad ammirarla colpito e a riscoprirsi sempre più innamorato di quegli occhi azzurri così penetranti ed espressivi, di quelle labbra morbide dal sapore per lui inconfondibile, come quello di un nettare prelibato. <Uh...come dici?> si riscuote quasi quando lei gli chiede se ha qualcosa che non va sul volto, finendo per arrossire visibilmente, un rossore diffuso si spanderebbe sulle gote del genin <ehm...no no, nient'affatto...è che sei davvero bellissima, Azumi...ogni volta che ti guardo è come se mi innamorassi di nuovo...> le sussurra, arrossendo sempre di più. Si sforzerebbe quindi di distogliere, imbarazzatissimo dall'esprimere così i propri sentimenti, lo sguardo dal di lei volto, mentre le mani ammorbidirebbero la presa e finirebbero col mollarla, ricadendo mollemente lungo il proprio corpo. Proprio in quel momento noterebbe il muffin caduto a terra. <...oh, ti dev'essere caduto il muffin prima...non ti piaceva forse?> le chiede, appena dubbioso dato che solitamente Azumi è una che muore dietro ai dolciumi <...se vuoi ne ho altri, anche al cioccolato..> le ricorda, forse immaginando che, appunto, la ragazza l'abbia gettato via perché ai mirtilli. [chk on][Equip. come sopra]

01:14 Azumi:
 I suo cambiamenti di umore sono imprevedibili e repentini, dall’euforia e dall’esaltazione più totale per la notizia che le è stata data è passata ad una sorta di avvilimento ed autocommiserazione che le fa abbassare gli occhi verso il terreno come se, in qualche modo, volesse nascondersi per la vergogna. Vergogna di non essere ancora riuscita a diplomarsi in Accademia, di essere indietro rispetto a molte altre persone, pensieri che continuano a gravare sul suo cuore con risultati non proprio buoni. Eppure quando si trova vicino a Raoku non riesce a non pensare in modo positivo, grazie alla tranquillità e alla pace interiore che il ragazzo le trasmetterebbe. Per questo motivo alza nuovamente lo sguardo chiaro sul suo volto con una sorta di gratitudine negli occhi quando lui le rivolge quelle parole gentili.<Sai quando ti hanno ripetuto per tutta la vita che non vali nulla ad un certo punto inizi a crederci..> Sono poche parole le sue che spiegano il perché di quel pessimismo e soprattutto di quella scarsa fiducia che ripone in se stessa. <Ma cercherò di allontanare questi pensieri, dopotutto tu mi stai aiutando molto in questo.> Gli sorride caldamente come a ringraziarlo implicitamente per tutto quello che sta facendo per lei, per tutta la fiducia che ha in lei, nelle sue capacità e potenzialità. <Non conosco le parsone di cui mi stai parlando ma anche solo per avermi dato questa opportunità le reputo davvero gentilissime.> Conclude con il solito sorriso che le svetta sulle labbra. Nota quindi la fissità del giovane e richiamandolo, forse in maniera un po’ ingenua, riceve quella risposta che la fa leggermente arrossire all’altezza delle gote. La mano destra si alza appena per grattare delicatamente la rispettiva guancia in un moto di imbarazzo che, però, si perderebbe subito dopo. <Grazie anche tu sei estremamente gentile.> risponde in questo modo ma senza scostare lo sguardo da lui mentre alle sue parole lo sguardo si trasforma in un’espressione sorpresa. <Non me ne ero accorta, mi deve essere caduto nel momento in cui ti ho abbracciato, per l’eccitazione.> Lo sguardo le cade sul muffin a terra, stringendo le labbra per qualche attimo. <Assolutamente si, mi piaceva molto!>Esclama. <Figurati se una persona come me sprecherebbe il cibo.> E con la frase come me intenderebbe le persone povere che devono alzarsi la mattina presto per andare a lavorare e guadagnare qualche soldo per mettere un po’ di cibo sotto i denti. Ma la tristezza per l’omicidio del muffin durerebbe poco perché nel momento in cui l’altro la lascia lei andrebbe a muoversi di un passo, allungando entrambe le mani per stringere quelle del Nara nelle sue. <Raoku..> Lo guarda per qualche istante con un sorrido caldo sul volto, come dolce è il tono di voce che ha utilizzato per pronunciare il suo nome e come anche lo sguardo brilla di una vaga luce dolce, come se volesse trasmettergli in quel modo tutto ciò che prova nel suo cuore e che si traduce con un sorriso più dolce di quei due muffin.

01:51 Raoku:
  [Strada] Raoku ascolta quel breve sfogo della ragazza sul ritenersi inadeguata e su come le vessazioni di cui è stata vittima in passato abbiano minato a tal punto la sua fiducia in se stessa da ridurla in questo stato di completa incertezza per quel che riguarda le proprie capacità o speranze di migliorarsi. Nell'ascoltare le parole di Azumi, una morsa di rabbia e dispiacere attanaglia il cuore del giovane Nara che invece, dal canto suo, nutre - e l'ha dimostrato in più occasioni - la massima confidenza in ciò che Azumi un giorno sarà capace di fare con la forza della sua determinazione. Non è forse questo che ha detto ad Azrael, tessendo le lodi della giovane dai capelli rosa? <Allora ascolta soltanto me, d'ora in poi. Cancella quelle voci stupide del tuo passato, e concentrati soltanto sulla mia> le mormora dolcemente, il tono caldo e rassicurante e che mal cela la forza della sua determinazione <sei la persona più preziosa ed importante che ho la fortuna di avere nella mia vita. E sei l'unica cui affiderei tutto me stesso...> un sorriso gli spunta sul volto altrimenti serio, concentrato nel pronunciarle quelle parole <...in effetti, il mio cuore penso di avertelo già affidato interamente...> una constatazione che è pura verità quella del Nara, oltre che consapevolezza (che traspare sensibilmente dalle sue parole) che davvero la ragazza che sta stringendo tra le sue braccia potrebbe avere un ascendente enorme su di lui, spezzandogli il cuore o conservandolo amorevolmente e gelosamente per sè. Il momento di imbarazzo dovuto alle dichiarazioni stesse di Raoku è però destinato ad intensificarsi, se possibile: eppure ormai i due giovani dovrebbero aver raggiunto quello stadio di intimità, avendo consumato il proprio amore solo qualche sera prima, in grado di vincere l'imbarazzo. Pare proprio invece che in certi momenti ancora questo prenda il sopravvento sui loro animi gentili, specialmente su quello del giovane e un po' impacciato Nara. Che, nel sentirsi rispondere che è una persona "estremamente gentile" a quella che è una rinnovata dichiarazione d'amore nei confronti della ragazza, interiormente - ma non lo dà a vedere - ci rimane un po' maluccio. Una sensazione che acuisce se possibile l'imbarazzo, costringendolo a distogliere lo sguardo, forse anche lievemente ferito, e ad incrociare quel muffin onorevolmente caduto per la patria (?). <Oh beh, poco male comunque, non ti preoccupare> la rassicura, sollevando il sacchetto con ancora alcuni muffin all'interno <ce n'è almeno un altro ai mirtilli, e un altro al cioccolato> già, perché l'altro se l'è mangiato lui prima. Proprio in quell'istante però sentirebbe le sue mani preda di quelle delicate di Azumi, e la cosa lo sorprende al punto tale che solo per un soffio riesce a tenere salda la presa su quel sacchetto di prelibatezze dolciarie. Sente pronunciare il suo nome in quel modo, ne avverte la dolcezza attraverso lo sguardo della ragazza che sembra ricercare le iridi verdi del genin mentre gli sorride. Un sorriso che vale milioni di parole e un numero indefinito di giornate di sole. <Azumi....> sussurrerebbe a sua volta il nome di lei, lo sguardo innamorato che si perderebbe nell'azzurro dei suoi occhi mentre si chinerebbe verso il di lei volto, andando - qualora lei lo voglia - a baciarla dapprima in modo casto, poi - parallelamente al sollevarsi eventuale della mano destra al volto di Azumi, che accarezzerebbe scostandole una ciocca di capelli dalla guancia sinistra - traendola a sé e schiudono quel frutto succulento che sarebbero le labbra della ragazza per intrecciarsi alla sua lingua. Sarebbe, qualora lei non si discostasse, un bacio profondo e lungo, da togliere il fiato sia a lui che a lei, in cui Raoku cercherebbe di trasmetterle quanto gli è mancato la vicinanza della ragazza, il suo profumo, quello stesso corpo che ha acceso in lui sensazioni ed esperienze nuove. E che, con sempre maggiore desiderio, vuole rivivere ancora e ancora, come se nient'altro al mondo avesse importanza. Solo quando, più avanti, riuscirebbe a discostarsi da lei, rimanendo a fil di labbra con la ragazza, le sussurrerebbe <ero venuto solo a portarti la colazione per poi andare ad allenarmi...ma mi è come venuta un'idea un po' pazza di passare tutta la mattinata con te...magari da soli....> è una proposta velata (ma neppure troppo), parole pronunciate con un tono carico di malizia ma al tempo stesso pregno di sensualità e desiderio. Desiderio di lei, del suo corpo (ha 17 anni in fondo, gli ormoni vogliono la loro parte), della sua stessa anima. Un sorrisetto malizioso e anche un po' furbetto gli comparirebbe quindi sul volto, mentre scoccherebbe - qualora lei non si discosti - un altro bacio, più fugace ma carico di voglia, ad Azumi <pensi che tua madre potrà cavarsela da sola per qualche ora...?> un briciolo di spacconeria, nel sopravvalutare la propria resistenza a quel modo? Ad ogni modo, attenderebbe la sua eventuale risposta: se fosse positiva, certamente non se lo farebbe ripetere due volte e andrebbe via con lei, in qualunque posto decidano di andare per vivere ancora una volta la loro intimità; se invece lei rifiutasse, pur scoprendo in profondità dentro di sé quanto fa male l'artiglio di un desiderio carnale insoddisfatto, accetterebbe quanto da lei deciso, probabilmente lasciandole gli ultimi muffin per colazione e, dopo un ultimo bacio, dirigersi verso i campi di addestramento. Quantomeno in quel modo, forse, riuscirebbe a sfogarsi e a distrarsi da pensieri più bollenti dell'afa estiva di Konoha. [end]

02:09 Azumi:
 Socchiude leggermente gli occhi ed inspirando lentamente l’aria dalle narici, in un sospiro piuttosto rumoroso che sottolinea quanto quei pensieri le facciano ancora male eppure c’è la voce, la presenza del giovane Nara a lenire quelle ferite. Alza nuovamente lo sguardo in sua direzione mormorando un <Grazie> con un tono grato mentre alla successiva dichiarazione del ragazzo alza entrambe le mani, portandole all’altezza del proprio cuore, stringendo appena la maglietta a ribadire che il cuore del Nara è nel suo cuore e viceversa ma non aggiungerebbe altre parole perché non ce ne sarebbe poi bisogno. Quello di cui non si avvede è la successiva reazione del ragazzo che non voleva assolutamente offendere, conscia dei sentimenti che lui prova per lei e lei per lui, e che si sono giù ampiamenti dichiarati nella maniera più bella e naturale di questo mondo. Passa in secondo piano anche la questione dei muffin che, ora, non sembra interessarle più di tanto ma si limiterebbe a chiamarlo per nome ma caricando in esso tutta la mole del suo sentimento. Non ci vuole poi molto a comprendere che si stia attaccando a lui come se fosse l’unica cosa in grado di farla stare bene a questo mondo. Ascolta anche il proprio di nome che rispecchia quegli stessi sentimenti e sorride maggiormente e con maggior dolcezza, se possibile. E si lascia baciare, perdendosi nella sua intensità e passione che sottolinea il desiderio che i due hanno di stare insieme, finalmente dopo quello che sembra un secolo invece che pochi giorni. Ascolta la sua proposta e volta appena il capo per poter osservare la propria casa, rimanendo per qualche attimo in silenzio in evidente atteggiamento di riflessione. Forse avrà una marea di lavoro e di studio di portare a termina nel tardo pomeriggio ma, dopotutto, perché dovrebbe negarsi una delle poche cose che la fa stare bene? <Si, posso allontanarmi per qualche ora.> Afferma con un sorriso complice mentre si porta la suo fianco diretta, insieme a lui, per godere a pieno di quella mattinata. [End]

Raoku si reca a casa di Azumi presentandosi con un sacchetto di muffin per colazione. La ragazza pare gradire, ma è costretta a rivelare di essersi sbucciata tutte le mani in una sorta di avventato allenamento contro un innocente tronco d'albero. Redarguita bonariamente da Raoku, quest'ultimo le rivela della conversazione avuta con Azrael: il Dainin si è infatti proposto per convincere Kaori ad incontrarla, dato che il giovane Nara gli ha parlato delle ambizioni di Azumi di diventare un giorno un ninja medico. Conclusa questa parentesi di felicità per la bella sorpresa, i due decidono di mandare a monte impegni e allenamenti per dare sfogo in intimità al proprio reciproco desiderio.