Una giornata soleggiata - e quando mai - nel Villaggio della Foglia. L'Astro splende alto in cielo, i deshi si affrettano alle loro prime lezioni e chi quelle lezioni le ha già compiute, si accinge ad affrontare l'esame. E' il caso del nostro Hichi Aburame il quale, dopo essersi fatto dare ke dovute indicazioni da sensei presenti in loco, giunge all'aula dedicata alla sua prova teorica. L'aula si sviluppa su una pianta quadrata, di cinque metri per lato, varie file di banchi si sviluppano in orizzontale e sono già piene di studenti. Ogni banchetto, per l'occasione, presenta un foglio bianco rivolto verso chi lo guarda dalla propria seduta, ma si intravedono le varie scritte d'inchiostro rivolte in maniera che non possano essere viste. < Oh sì, prego, mancavi soltanto tu. > Pronuncia una voce, alla presentazione del ragazzo. Si tratta di un uomo sulla trentina, giubbotto da chuunin indosso sopra una tuta da shinobi color nero. I capelli corvini e gli occhi perlacei scrutano ogni nuovo arrivato, fermandosi adesso sul deshi del clan degli insetti. Gli sorride e gli indica con la destra il banco vuoto verso la prima fila. Se egli avesse preso posto, il maestro avrebbe cominciato a parlare. < Il foglio che avete davanti dovrà essere girato solo quando darò il via. Si tratta di cinque domande obbligatorie e una facoltativa, da compilare in trenta minuti. > Spiega brevemente, andando a dare un'occhiata all'orologio che ha sul polso destro < Quando avrete finito vi basterà poggiare il foglio sulla cattedra ed uscire dall'aula. Se siete pronti il tempo comincia... adesso. > Termina, dando a tutti il permesso di iniziare il proprio esame teorico. [ Off: ti spedirò una missiva con le domande, avrai 30 minuti dall'orario di invio per rispondere e mandarmi il tutto, sempre tramite missiva. Una volta fatto, fai la tua end qui in chat e avremo finito. ]
Risposte ricevute e lette, attendo la tua end e poi abbiamo concluso
[Accademia] < Mmmm > Mugugna mentre legge le domande prima di mettersi all'opera. Legge le richieste eScrive velocemente sul foglio, passando i rassegna tutte le domande poste dal sensei. Scrive grazie alla penna sul foglio di carta bianco, come se ad ogni tratteggio venisse colpito e perdesse sangue nero, ovvero l'inchiostro. Passa quella penna e scrive "Che calligrafia pessima". Pensa, sebbene sia già alla quarta domanda, quindi, era un problema da porsi, eventualmente prima. Scrive, si sporca palmi di inchiostro, come un bambino in preda ad un raptus e alla voglia di scrivere tutto quello che gli hanno insegnato. Mentre scrive tira su i piedi sulla sedia, rannicchiandosi e cominciando a scrivere scomposto, con la penna impugnata malissimo. Probabilmente la cosa verrà notata dal sensei e dai compagni ma ha poca importanza. Guarda l'orologio. Ha tempo per la domanda facoltativa. < Bene > Dice poggiando la penna sul tavolo e guardando il sensei. < Ho finito > Dice con la sua solita voce piatta, atona e soprattutto guardandolo con quegli occhi tondi e fissi. Si alza quindi per andar alla cattedra e consegnare. < Posso andare, quindi. > Dice per poi, effettivamente, uscire dall'aula ed andarsene attendendo con ansia (?) l'esito. [END]