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{Allenamento Innata - Raoku} Allenamento col morto (?)

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Giocata di Clan

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con Furaya, Raoku

16:52 Furaya:
 Indossa un pantaloncino di colore nero, arrivante sino a metà cosce, con un paio di sandali ninja del medesimo colore, rinforzati metallicamente e raggiungenti la base delle ginocchia. A coprire l'addome, ha una maglia a rete, tipicamente utilizzata dai Ninja, con un lieve scollo a V, ma niente di veramente eclatante, anche perché se porta una terza di seno è un miracolo per lei. Ovviamente, è rigorosamente nera e non lascia intravedere granché al di sotto. Sulle spalle, è poggiato anche un haori grigio scuro, quasi nero, con il simbolo del Clan Nara, in bianco, tra le scapole. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Contro il rispettivo fianco mancino, sorrette tramite una cintura nera attorno alla vita, son presenti due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera e pare in ottimo stato, nel proprio fodero; la seconda, invece, ha l'elsa sfilacciata ed è difficile interpretare di che colore realmente sia il tessuto che la compone. Agganciata attorno alla coscia destra, quindi dal lato opposto delle due Katane, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici: meno ne mostra e meglio è per se stessa. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. Ricordi nefasti di guerre e battaglie. Attualmente la donna si trova all'interno del Dojo d'allenamento per i Nara, al quale s'accede tramite l'esterno da un portone completamente nero, altrimenti dall'interno della Magione previa scala interna. Trattasi di uno stanzone piuttosto vasto, di almeno una ventina di metri, affinché la gente - i conclannati che abbiano o meno attivato l'innata, ma che vivono lì - possano allenarsi e far sì che il Dojo sia il loro punto d'incontro. Ha una forma rettangolare, con le pareti dipinte di un blu notte. Ad ogni parete, è presente il simbolo del Clan Nara disegnato di bianco. Il Dojo stesso è facilmente raggiungibile dall’esterno, tramite un piccolo corridoio che conduce direttamente all’area preposta all’insegnamento dei nuovi entranti nel Clan, ma anche per i più veterani ed esperti. La piccola arena è posta centralmente, circondata da ben quattro colonne, una per ogni angolo. Altre colonne sono invece poste a circa due metri dall’arena centrale, il cui pavimento ha un colore diverso – un bianco spento – rispetto al resto della pavimentazione, la quale è di un bianco perla, affinché l’Ombra possa “vedersi”. Le altre Colonne sembrano sostenere il peso del piano superiore, adibito a Magione per il CapoClan. Ne sono quattro, poste parallelamente alle altre che circondano la piccola Arena. Il Dojo e la Magione son state ricostruite a seguito dell’attacco di Ryota Nara. Inoltre, al suo interno, son ancora presenti delle cimici per tenere la situazione sotto controllo. Alle estremità superiori del Dojo, son presenti delle piccole finestrelle che, oltre a delle torce appese tra le Colonne esterne, donano la luce necessaria a vederne l’interno. Il soffitto è dello stesso colore delle pareti. Sono laterali. Le travi che vi erano in precedenza son state rimosse dopo l’attacco subìto, pertanto il soffitto è come il più classico dei soffitti. In tutto ciò, ha mandato a chiamare Raoku Oshiba, dal momento che questi deve prender parte ad un altro Allenamento, questa volta all'interno del Dojo Nara per eccellenza. Lo aspetta in prossimità della zona in cui allenarsi, laddove egli ha scoperto la propria Kagemane. In attesa, ferma sul posto e attenta ai dintorni, coi sensi sempre all'erta. [ Chk On ]

17:10 Raoku:
  [Dojo Nara] È stato mandato a chiamare per recarsi quel pomeriggio al Dojo dei Nara, laddove ha appreso in via inequivocabile e definitiva la propria appartenenza al clan delle ombre, lo stesso di usa madre e di suo nonno prima di lei. Si è allenato parecchio negli ultimi giorni, sia da solo che insieme a Furaya, provando a migliorare le proprie capacità per quel che concerne le sue tecniche abituali che quelle legate strettamente al clan. Oggi non sarà diverso, almeno per quel che può immaginarsi Raoku. Il diciassettenne, convocato dalla stessa capoclan con un messaggio che gli è stato recapitato direttamente a casa, entra adesso nel Dojo, quella struttura che inizialmente l'ha stupito per la propria austera maestosità e per l'atmosfera quasi sacrale che trasmette a chi lo popola e che ormai ha imparato a conoscere ed apprezzare nei suoi dettagli e nella sua pace. I lunghi capelli corvini del genin, estremamente ribelli tanto che alcune ciocche finiscono per incorniciargli in maniera un po' disordinata il volto, sono raccolti per quanto possibile in un'alta coda morbida sulla nuca: appena sotto il legaccio della coda, la fascia del coprifronte di Konoha si confondo per colore tra quei capelli così neri finché non spunta sulla fronte, dove capeggia il simbolo del Villaggio sulla piastra metallica. Raoku indossa un abbigliamento dal tessuto piuttosto leggero, nonostante sia guarnito come uno shinobi a tutti gli effetti: si sta infatti abituando sempre più a portare con sé l'armamentario necessario per qualunque evenienza. Il busto è rivestito da una canotta di rete indossata a pelle a maniche lunghe, tali da raggiungere la metà degli avambracci; a sua volta la canotta è sormontata da una tunica realizzata con tessuto leggero di un colore rosso cremisi, a mezze maniche che arrivano a rivestire gli arti fino all'altezza del gomito. L'indumento è ben stretto in vita da una fascia di colore nero che cinge il ventre e la parte bassa del busto fino all'inguine. Gli avambracci sono rivestiti invece da due vambracci di cuoio ben allacciati e, nella parte inferiore dell'avambraccio destro, è posizionato un Fuuda in cui Raoku ha precedentemente sigillato un pugnale kunai da estrarre all'evenienza, qualora se ne renda palese il bisogno. Guanti da shinobi senza dita con una piccola placca protettiva sul dorso rivestono le mani, mentre altri quattro Fuuda sono posizionati sul torace (due ai lati del costato, due all'altezza del ventre), a livello della canotta a rete: tutti e quattro contengono sigillati al loro interno altrettanti tronchetti utili per effettuare la tecnica della sostituzione, qualora si ritenesse necessaria, e rimangono celati dal tessuto della tunica. Sul retro della fascia lombare invece, dal lato del fianco sinistro, è posizionata una sacca porta-oggetti: al suo interno, oltre al filo di nylon arrotolato, sono immagazzinate due semplici carte bomba arrotolate in due piccoli rotolini e infilate in un medesimo vano, mentre negli altri due vani rimanenti sono contenute una confezione medica contenente un tonico speicale per rivitalizzare e potenziare il flusso di chakra e un altro involucro contenente un tonico coagulante. Pantaloncini piuttosto affusolati di colore grigio scuro, praticamente un nero appena più opaco rispetto a quello della cinta lombare, fasciano le cosce di Raoku arrivando fin sotto il ginocchio, a livello degli stinchi: sulla coscia destra è posizionato, ben allacciato, un porta-kunai che al suo interno presenta nel primo vano due semplici pugnali kunai, nel secondo due kunai-bomba (realizzati unendo con un lembo di filo di nylon una carta bomba all'elsa di ciascun kunai) e nel terzo 3 shuriken. Dalla zona appena sotto il ginocchio (in corrispondenza dell'ultima parte, cioè, dei pantaloncini indossati da Raoku) fino alle caviglie di ciascuna gamba il genin indossa anche un ulteriore protezione, due schinieri di cuoio ben stretti intorno ai polpacci. Sandali da ninja neri ben allacciati alle caviglie completano infine il suo outfit. Appena arrivato sulla soglia di ingresso del Dojo, nota che Furaya già è presente e pare attenderlo al centro di quel colonnato che delimita l'arena centrale dal pavimento di un bianco spento, differente dal bianco lucido e color perla che domina nel resto della pavimentazione. La scorge e, consapevole che l'allenamento odierno inizierà nel momento stesso in cui metterà piede in quell'androne, Raoku - apprezzando contestualmente la decisione di convocarlo lì, visto il caldo torrido che aleggia in tutta Konoha e invece la relativa freschezza di quel luogo un po' ombroso e meno assolato - decide di prepararsi preventivamente tentando di risvegliare il proprio chakra. Andrebbe quindi innanzi tutto a comporre davanti al petto il sigillo della Capra con entrambe le mani, provando a concentrarsi allo stesso tempo sulle proprie energie interiori. Tenterebbe di focalizzare la propria energia spirituale immaginando di raccoglierla tutta in una sfera pulsante di colore rosso allocata nei pressi della propria fronte; di pari passo tenterebbe di immagazzinare la propria energia fisica in una corrispettiva sfera di uno sfavillante colore blu in prossimità del ventre. Qualora ci riuscisse, andrebbe contestualmente a provare a imprimere ad entrambe un moto rotatorio e circolare così da tentare di spingerle l'una verso l'altra intorno all'asse centrale del proprio corpo. L'intento, sempre che ci riesca, è di portare ad incontrarsi e ad unirsi armonicamente all'altezza del petto, proprio in corrispondenza del sigillo che sarebbe andato precedentemente a comporre con le mani. Lo scopo del giovane Nara sarebbe quello di risvegliare e attivare per l'appunto il proprio chakra, commistione di queste due forze interiori, spandendolo poi immediatamente in ogni anfratto del proprio corpo, rivitalizzando fisico e mente. Solo una volta attivato il chakra, Raoku andrebbe a compiere gli ultimi passi che lo separano dal centro di quell'androne, quello spiazzo delimitato da colonne che è l'arena centrale, laddove Furaya lo sta attendendo. <Ohayō, Furaya-sama> la saluterebbe, facendo ovviamente notare la propria presenza alla sensei (che probabilmente se ne sarà già accorto con largo anticipo) e salutandola rispettosamente unendo alle parole anche un leggero inchino con il capo e il busto <spero di non essere troppo in ritardo per l'allenamento di oggi> concluderebbe, tornando con gli occhi verdi sul volto della sensei, guardandola dall'alto soltanto per ovvi motivi legati alla sua stazza rispetto a quella della venticinquenne. [Tentativo Impasto Chakra][Chk on: 30/30][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 5: 4 tronchetti, 1 kunai | Porta-kunai: 2/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante][Turno 4/4 (impasto chakra)]

17:33 Furaya:
 Resta in attesa dell'arrivo di Raoku, il quale non tarda di molto. Si volta verso l'ingresso, dal quale l'Oshiba entra e s'avvicina in sua immediata direzione. Ella sbatte le palpebre, giusto per meglio metterlo a fuoco e gli dona il fianco manco, girando di un quarto su se stessa. < Ciao, Raoku! > Esclama, sorridendogli come al solito, esattamente come le precedenti volte in cui si son incontrati, che sia stato per allenarsi o meno. Solleva ed abbassa le spalle con noncuranza, poiché in effetti non le importa di quel micro ritardo commesso dal giovane, paragonabile ad appena un paio di minuti. < Penso d'esser arrivata io in anticipo. > Rivela, senza preoccuparsi oltre della situazione. < Allora.. > Inizia, piegando il capo verso la spalla destra e sollevando, al contempo, un po' il collo data la differenza d'altezza che tra i due intercorre. Sfortunatamente, non è mai stata la ragazza più alta dell'Accademia, mantenendosi sempre su una media normale e mai ergendosi eccessivamente. Ciò che non è riuscita ad avere in altezza, molto probabilmente, l'ha avuta in gradi, cariche e guadagni, che siano monetari e non. Il di lei Chakra, a dispetto di quello altrui, circola nel di lei organismo fin da quando è sveglia, poiché è solito disattivarlo sol durante il riposar notturno. < ..da dove vogliamo iniziare? L'allenamento coi Kunai dell'ultima volta non è andato affatto male. > Man mano, difatti, gli ha rifilato tutti gli atteggiamenti, giusto o sbagliati, tenuti durante la suddetta seduta di allenamento ai Campi d'Addestramento. < Quindi, trovo inutile riproporti la stessa solfa. > Si riferisce all'esercizio fatto: far passare l'Ombra tra due Kunai distanti un metro appena, a zig zag. Il di lei sguardo dice tutto: deve attivare l'Hijutsu Nara, ma non necessita di altre parole per farglielo capire. D'altronde, è un ragazzo sveglio. [ Chk ON ]

17:59 Raoku:
  [Dojo Nara] Messi da parte i brevi convenevoli che l'educazione impone tra sensei ed allievo - soprattutto in senso inverso, dal più basso in grado alla persona che invece elargisce consigli e che ha ottenuto una carica tale da garantirle il rispetto dell'intero Villaggio, non solo dell'allievo - il genin si lascia andare ad un sorriso complice nel notare la Vomitalava intenta ad aspettarlo e ben disposta ad incontrarlo ancora. Gli occhi verdi si incatenano a quelli azzurri della gran consigliera mentre questa lo introduce al nuovo allenamento da eseguire questo pomeriggio. Rimane criptica, la Vomitalava, ma Raoku ha ormai imparato a conoscere la propria insegnante, le sue abitudini d'allenamento e i messaggi impliciti che celano le sue parole. D'altra parte la capoclan Nara lo sta formando, plasmando quelli che erano i suoi entusiasmi da neo-genin ancora fresco di Accademia a pura determinazione e consapevolezza di propri obiettivi. Baciati entrambi dalla tenue luce che filtra dalle finestrelle del Dojo riflettendosi morbidamente su quel pavimento perlopiù perlaceo (tranne proprio nell'area in cui sono loro, in cui il bianco è opacizzato), Raoku ascolta con attenzione le parole della sensei che ancora una volta paiono nascondere un soddisfatto complimento per lo slalom tra i kunai provato ai campi d'addestramento in notturna: alla fine, se è stato davvero così bravo, il merito è anche della stessa Furaya e dei suoi consigli oltre che della caparbietà dell'Oshiba. <Se non sbaglio, Furaya-sama> le risponde quindi, quando lei pare aver concluso il suo dire, gli occhi che non si staccano dalla di lei figura <ci eravamo ripromessi di tentare un esercizio un po' più divertente e complicato...> il tono di voce di Raoku esplica efficacemente la luce quasi famelica che brilla nelle sue iridi verdi e che Furaya potrà notare facilmente: muore proprio dalla voglia di mettersi alla prova. E lo sguardo che la Vomitalava gli rivolge, altrettanto esplicito per non dire sfrontato nello sfidare la determinazione dell'allievo, è uno sprone in più a non attendere un istante ulteriore ed entrare nel vivo dell'addestramento. Rapidamente quindi Raoku fletterebbe il ginocchio destro arrivando a poggiarlo a terra; il sinistro invece si fletterebbe ma si manterrebbe in alto, con la sola parte superiore della gamba che si piegherebbe ad assorbire e bilanciare il peso del corpo del diciassettenne intento in quel modo ad inginocchiarsi sulla sola articolazione destra. Contemporaneamente, Raoku tenterebbe di comporre con entrambe le mani il sigillo del Ratto, necessario a risvegliare la propria Hijutsu tipica del clan Nara. Corrucciando lo sguardo e la fronte, nel mentre si concentrerebbe sul flusso del proprio chakra che, da sparso omogeneamente in tutto il suo corpo, tenterebbe di focalizzare verso il basso, dapprima verso le piante dei piedi e poi, attraverso di essi (che fungerebbero da punto di contatto, luogo di confine tra sé e il simbionte), tenterebbe di farlo fluire dal suo corpo all'Ombra sotto di lui. Questa, da normale, avrebbe la forma un po' ovalizzata vista la posizione del corpo del giovane Nara, con i fuochi dell'ellisse in corrispondenza del ginocchio sinistro e del piede destro (in posizione arretrata). Raoku tenterebbe quindi di calarsi in questo stato di profonda concentrazione provando a stabilire un flusso continuo di chakra dal proprio corpo all'Ombra da esso generata, cui proverebbe in questo modo a dare vita risvegliando quello che simpaticamente ha sempre immaginato come un simbionte, una parte di sé in una dimensione ombrosa e particolarmente duttile. Qualora riuscisse a stabilire l'equilibrio tra il proprio flusso e quello dell'ombra sottostante - esercizio cui ha dedicato gran parte dell'ultimo allenamento insieme a Furaya e su cui poi si è esercitato anche da solo, cercando di migliorarsi in quanto a precisione e a rapidità nello stabilirlo - questa dovrebbe assumere un aspetto più scuro, impenetrabile allo sguardo, quasi fosse un'Ombra densa nella sua oscurità. Sempre nel caso in cui riuscisse a risvegliare dunque in questo modo l'Hijutsu Nara, tenterebbe immediatamente di allungarla con l'intento - e anche l'effimera speranza, che tuttavia non muore mai - di sorprendere la propria sensei. Raoku proverebbe infatti, mantenendo il sigillo del Ratto e tentando di intensificare la portata del flusso di chakra dal suo corpo al simbionte oscuro sotto di sé, di modellare l'Ombra. In particolare proverebbe a spingerla con la cuspide frontale in avanti, cercando di allungarla direttamente nel tentativo di coprire i pochi metri che dovrebbero separarlo da Furaya e provando ad agganciarsi alla di lei ombra. Un tentativo piuttosto banale e magari pure prevedibile, ma che cercherebbe di sfruttare quello che, nelle sue intenzioni almeno, dovrebbe essere un effetto sorpresa dettato dalla rapidità della modellatura dell'Ombra, che il genin tenterebbe di impartire proprio cercando di sfruttare l'intensità del proprio flusso di chakra trasmesso da sé a quell'appendice ombrosa. [Tentativo Hijutsu Nara][Chk on: 29/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 4/4 (2/4 Hijutsu Nara, 2/4 eventuale movimento ombra)]

01:18 Furaya:
 Attenta alla figura altrui, ella resta a circa un paio di metri di distanza da Raoku. Gli lascia attivar l'Hijutsu Nara, la quale vien, appunto, richiamata attentamente e correttamente dal ragazzo. Al di sotto dei di lui piedi, essa diventerà più scura, ben più visibile sulla pavimentazione sottostante. Gli occhi della Jonin sarebbero diretti proprio in tal direzione, con ambedue le mani poggiate sui rispettivi fianchi. Le gambe son lievemente divaricate, per assumer una posizione maggiormente comoda, dato l'allenamento che si sta per tenere. Il di lei capo vien mosso dall'alto al basso e ritorno, mentre i lineamenti del viso permangono perfettamente calmi e lo sguardo attento. La velocità dell'altrui Kagemane non è elevata, motivo per il quale la Capo Clan si può facilmente rendere conto del movimento della stessa. Riesce a raggiungere l'Ombra naturale della Gran Consigliera, ma nient'altro. Non vi sarà un aggancio, non vi sarà un blocco nei movimenti della donna dai capelli rosei: non avendo ancor conseguito la sua totale affinità, non è ancor in grado di passar agli allenamenti successivi, decisamente più intensivi e importanti. Non che quelli attuali non lo siano, ovviamente: anzi, è altresì noto come siano questi gli esercizi più difficili e stancanti. < Vedo che la tua dimestichezza con la Kagemane aumenta a vista d'occhio. > Il che è positivo, vuol dire che, ben presto, riuscirà ad ottenere un controllo del tutto completo sull'innata, tant'è che potrà passare alla fase successiva. La Nara, per quanto non glielo abbia ancora detto, ha già suddiviso gli Allenamenti da fare in futuro, ognuno con un esercizio particolare da svolgere assieme ad ella, in quanto Capo Clan e sua Sensei personale. < Va benissimo. > Conferma le iniziali di lui parole. < Al mio tre.. > Piegherebbe le ginocchia in avanti, irrorando le proprie inferior leve di Chakra dalle anche alla punta dei piedi. Le fasce muscolari sarebbero in tensione, cariche e pronte a scattare al momento propizio. Il baricentro si abbasserebbe, formando con cosce e polpacci un angolo di circa novanta gradi. Le stesse gambe sarebbero lievemente divaricate, per favorir il conseguente movimento. < ..uno.. > Le superiori leve, contrariamente alle inferiori, si troverebbero appiccicate al proprio busto, a difesa dei fianchi. < ..due.. > La schiena, infine, sarebbe lievemente inarcata in avanti, così da esser pronta al balzo che ne dovrebbe conseguire. Una volta caricate, le inferiori leve fungerebbero da molle che, una volta totalmente ravvicinate, si distendono in toto. Manterrebbe una velocità bassa, tale da poter esser individuata senza troppe difficoltà dall'Oshiba. Il di lei busto tenderebbe a dirigersi verso manca, il che sarebbe un ulteriore aiuto nei confronti di Raoku: tutto è voluto. Premerebbe verso il terreno dapprima col pié manco, il quale fungerebbe da "direzione" per traslar esattamente verso sinistra. Esso spingerebbe, dando forza e spinta al resto del corpo. Per ultimo, s'alzerebbe il gemello, spiccando il consueto balzo, il quale la condurrebbe a circa un metro e mezzo di distanza verso la direzione scelta: sinistra. Inoltre, come se ciò non bastasse, aspettando il movimento del ragazzo o, comunque, cercando di tener sotto controllo la situazione, aspetterebbe ch'egli inizi a muover la Kagemane prima d'effettuar medesimo movimento, ma contrario, per balzar verso destra, di un ulterior metro e all'indietro, raggiungendo una distanza frontale di tre metri da Raoku. Riuscirà a seguirla? [ Chk ON ][ Salto Laterale con attesa ]

01:58 Raoku:
  [Dojo Nara] L'ormai abituale sensazione di un fiume in piena che si trasferisce in un circolo continuo di "do ut des" tra il se stesso corporeo e il simbionte d'Ombra si impossessa di lui, ed è in quel momento (ancor prima di vedere materialmente la sua ombra diventare più scura e densa assumendo vita propria pur sottostando alle sue direttive) che Raoku capisce che il risveglio dell'Hijutsu ha avuto effetto. Si rende infatti conto di conoscere molto di più, dopo i suoi allenamenti, non solo le caratteristiche fisiche e tecniche ma proprio le sensazioni che l'utilizzo della capacità innata dei Nara gli trasferisce. Quello strappo che avvertiva all'inizio e che quasi gli provocava una sorta di fastidio, innescando un istintivo tiro alla fune per il completo controllo del proprio chakra (cosa che lo obbligava contestualmente a trovare ad un ritmo piuttosto lento l'equilibrio giusto per stabilire la connessione con l'Ombra, adesso sembra viverlo più come un gesto consuetudinario: ancor meglio, un cenno di coesione e complicità tra sé e il simbionte ombroso ai suoi piedi. Ed è lui infatti il primo a condividere con quell'appendice oscura che ha risvegliato quel flusso in una misura decisamente ingente, molto più rispetto agli inizi quando non riusciva a controllarne alla perfezione gli equilibri necessari per mantenerlo continuo e senza cali o interruzioni. Anche il tentativo di muovere la propria ombra rapidamente verso Furaya pare funzionare alla perfezione, tant'è che riesce pure a raggiungere l'ombra della gran consigliera. A quel punto però Raoku soffoca una leggerissima imprecazione: il suo intento era di tentare proprio di arpionarsi all'ombra della kunoichi - cosa che aveva visto fare anche ad altri Nara, lì nel Dojo, osservandoli nei loro allenamenti - eppure non appena arriva ad intersecare la propria ombra con quella di lei è come se avvertisse di...scivolarci sopra, o sotto. Di non toccarla davvero, di non avvertirla sufficientemente compatta da arpionarla in qualche modo. Un po' frustrante a dire la verità, tanto più che la Vomitalava - pur facendogli complimenti cui il diciassettenne non pare dare eccessiva importanza - prosegue nel suo discorso e nella preparazione dell'esercizio vero e proprio. <Ai, sensei...> risponde soltanto Raoku, mantenendosi concentrato e anzi intensificando al massimo delle sue capacità il flusso di chakra da infondere dal suo corpo all'Ombra così da poterla modellare quanto meglio e quanto più rapidamente possibile. Gli occhi verdi del giovane, corrucciati nello sforzo, passano a scrutare dalla cuspide dell'Ombra al corpo di Furaya ed è proprio da lì che gli arriva il primo indizio: il busto sbilanciato verso sinistra nel rapido movimento che porta la capoclan ad eseguire quell'iniziale balzo dal lato mancino. <...tre...> borbotta lui, al posto dell'insegnante, quando la vede infine scattare. Mantenendosi immobile e conservando quindi di pari passo anche il sigillo del Ratto ben composto da entrambe el mani, si concentrerebbe sul mantenimento della costanza del proprio flusso di chakra tentando di modellare quanto più rapidamente possibile la forma e la direzione della propria Ombra. "Verso destra..." rifletterebbe, osservando i movimenti della sensei che, posta frontalmente a lui, si muoverebbe in direzioni a specchio rispetto alla propria relativa concezione di moto nello spazio, e imprimendo tale pensiero al simbionte, così da spingere l'Ombra a rimodellarsi in quella direzione e a scattare con la cuspide in quel preciso verso: avendo in precedenza compiuto quegli iniziali 2 m praticamente in rettilineo, adesso Raoku tenterebbe di plasmare l'Ombra in modo tale da ispessirsi in tutto quel primo tratto e promulgare, dal lato destro della cuspide, un nuovo vertice che scatterebbe verso la destra di Raoku andando a formare con il primo tratto di allungamento un angolo di 90 gradi <non mi renda la vita troppo semplice, Furaya-sama...> borbotterebbe, quasi in tono di divertita sfida (è ben consapevole infatti che se vuole con la sua agilità la capoclan potrebbe addirittura nascondersi alla vista del genin), mentre tenterebbe di imporre quel preciso movimento e mutamento al simbionte. Furaya però, anche qualora gli riesca questo iniziale cambio di rotta, si sarebbe certamente accorta anche di questo suo prossimo intervento tant'è che sembra già tutto pronto per schivarlo, come se fosse stata in grado di prevedere una mossa del genere da parte sua e a quella velocità. La capoclan infatti fa giusto in tempo a poggiare i piedi che ripete il medesimo balzo precedente e con la stessa rapidità fulminea, stavolta però verso all'indietro di un metro e in diagonale verso la sua destra (quindi la sinistra di Roaku). Se tutto fosse andato come nelle intenzioni del giovane genin, l'Ombra starebbe ancora cercando di raggiugnere il secondo, veramente momentaneo, step di quella particolare "fuga" al momento del nuovo cambio di rotta della kunoichi. Mantenendo sempre il sigillo del Ratto quindi, il piano di Raoku sarebbe quello non di raggiungere quel punto dove era atterrata Furaya per poi andare a cerare di raggiungerla, quanto invece di curvare immediatamente il simbionte spingendolo ad un brusca quanto potenzialmente efficace sterzata. Proverebbe dunque a modellare la cuspide ombrosa in modo tale da interrompere per una micro-frazione di secondo la corsa verso l'area del primo atterraggio di Furaya per poi modificarne la traiettoria in quella che, per l'angolo stretto in cui la vorrebbe compiere, sembrerebbe quasi un'inversione ad u della traiettoria. Non fosse per il fatto che, anzichè ripercorrere in senso inverso il tragitto fatto, in realtà questa dovrebbe prendere (almeno nelle intenzioni di Raoku) assuma una direzione obliqua tendente al punto di definitivo atterraggio della sensei, a 3 m e frontalmente alla sua posizione. Conseguentemente, anche l'Ombra di Raoku dovrebbe quindi spingersi - o almeno questa è la direttiva che il giovane imprime - verso la sinistra del proprio creatore e verso l'alto, così da cercare di tagliare il percorso, guadagnare centimetri che possono essere utile a garantire maggiore durata del controllo sull'Ombra e soprattutto cercare ancora una volta di sfruttare l'effetto sorpresa per quantomeno raggiunger e arpionare - seppur ancora figurativamente e non concretamente - l'ombra di Furaya. [Chk on: 28/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (Movimento ombra Hijutsu)]

02:26 Furaya:
 Spostandosi verso sinistra e, subito dopo, verso destra, mette lievemente in difficoltà il giovane. Raoku è costretto a cambiar direzione alla Kagemane nel momento stesso in cui la sta dirigendo verso il primo punto verso il quale s'è diretto la donna. Non gli vien difficile, anzi è un saggio movimento poiché, come ben pensato, recupera alcuni dei centimetri che, contrariamente a quanto fatto, avrebbe perso. La Gran Consigliera ne par abbastanza soddisfatta, tant'è che l'angolo destro delle labbra va sollevandosi, formando un piccolo sorrisetto di circostanza. < Si aumenta per gradi. > Sentenzia alla di lui volta, riferendosi al non fargliela troppo semplice. Non è certo finita lì. Difatti, non appena la di lui Kagemane giungerà in prossimità dell'ombra emanata dal corpo della donna, quest'ultima riprenderà il suo normale movimento da grillo. < Per unire la tua Ombra alla mia.. > Nel frattempo, le vien altresì naturale parlare e spiegargli parte di quell'apprendimento futuro, ormai abbastanza vicino. < ..necessiti del Controllo dell'Ombra. Finché non saprai usare alla perfezione la tua Ombra.. > Cosa che, effettivamente, ancora non sa fare al cento percento. < ..non potrai pensare neanche lontanamente.. > Non vuol esser troppo dura con l'Oshiba, tuttavia se v'è da dir qualcosa, non se lo terrà sicuramente dentro. < ..di sfruttare le altre capacità della Kagemane. > Specifica ed ultima in sua direzione, preparandosi al movimento successivo. Il di lei peso corporeo si sbilancerebbe verso SINISTRA, nuovamente. La punta del pié manco sarebbe, come poc'anzi, la prima a direzionarsi verso la scelta di direzione che ha preso. Contrariamente, seppur le ginocchia vadano flettendosi, confluendo nuova Energia nelle fasce muscolari delle intere gambe, ella non scatterebbe verso la direzione in questione. Premerebbe con la pianta del mancino al suolo, proprio come se volesse fargli intender che andrà in tal direzione. Invece, sarà il destrorso, in un rapido guizzo, a staccarsi da terra per primo, facendo sì che il proprio corpo vada verso suddetta direzione, mutata rispetto a quella che pensava d'intraprendere. Ovvio come l'intenzione fosse quella di destabilizzarlo, dal momento che una finta potrebbe anche non aspettarsela da una Sensei d'alto rango come lei. Invece, flesse le ginocchia, sempre rivolge in fuori, piegherebbe le inferior leve così da caricar in esse la spinta necessaria per il balzo laterale. La schiena resterebbe lievemente arcuata in avanti, il necessario per garantirsi il giusto equilibrio. Ordunque, il di lei corpo verrebbe spinto, tramite la forza delle gambe verso DESTRA, ulteriormente d'un metro. Oltre alla finta, aumenterebbe ancor la velocità, visibile ancor agli occhi dell'altro, il quale potrà però rendersi conto del lieve aumento relativo allo spostamento. Sta a lui cercare di seguirla, nonostante la finta! [ Chk On | Finta + Spostamento ]

15:03 Raoku:
 L'allenamento si dimostra tutt'altro che semplice, ma il fatto che Raoku arrivi a sfidare con quella sorta di sbeffeggiamento la sensei è un chiaro segnale di quanto il giovane genin - pur faticando e sforzandosi al massimo delle sue potenzialità per mantenere attiva la propria Hijutsu e controllare stabilmente il flusso del proprio chakra - si stia divertendo. Le iridi verdi lasciano sì trasparire tutta la tensione del momento e la concentrazione del diciassettenne, eppure allo stesso tempo sono lo specchio della sua esaltazione, di quella sensazione galvanizzante che prova nello sfidare qualcosa di più grande e potente di lui. Sì, potrebbe dare pure l'impressione di un esaltato, soprattutto alla luce del sorrisetto teso eppure adrenalinico che gli muove, pur a tratti frenato dal buonsenso del giovane, le labbra rosee. Ma si aumenta per gradi, come sentenziato da Furaya, e così infatti avviene. Nonostante i tentativi di unire la sua ombra a quella della sensei, infatti, la capoclan pare padroneggiare perfettamente la situazione e, non appena la Kagemane del genin giunge in prossimità dell'ombra prodotta dal corpo minuto della venticinquenne questa torna ad evitarla con la leggiadria di una piuma. Gli occhi di Raoku ne seguirebbero con un'attenzione estrema e maniacale ogni movimento, ogni accenno di equilibrio che potrebbe fargli intendere una direzione da prendere anziché un'altra. Noterebbe dunque il peso corporeo della figlia di Ryota sbilanciarsi ancora verso sinistra e, consapevole di dover ragionare come di fronte ad uno specchio, già si sarebbe preparato mentalmente a compiere quella traiettoria nel minor tempo possibile onde tentare ancora una volta di sfruttare l'elemento rapidità come una specie di effetto sorpresa. Invece di scattare in quella direzione però, Furaya prova a beffarlo e guizzerebbe invece verso la propria destra, ovvero la sinistra di Raoku. Aumentando la velocità di quello spostamento, per il giovane Nara tutto capita in un attimo e solo all'ultimo istante si accorgerebbe effettivamente del mutamento di direzione. <Cazzo....> borbotterebbe a denti stretti, mentre il labbro inferiore verrebbe fatto preda spasmodica degli incisivi superiori che si conficcherebbero subito a fondo nella carne rosea lasciando segni chiari del loro passaggio. In quell'istante infatti l'Ombra di Raoku - seguendo le direttive mentali del genin e soprattutto la modellatura che questo avrebbe tentato di conferire alla cuspide del simbionte oscuro - si dovrebbe essere mossa verso la sua DESTRA (la sinistra di Furaya) nel tentativo di sorprenderla in quello che pareva essere la sua intenzione di movimento. Notato però l'inganno, Raoku tenterebbe di imporre fermamente il proprio volere all'ombra: mantenendo sempre e costantemente il sigillo del Ratto con entrambe le mani giunte in quella posizione, l'Oshiba dapprima compatterebbe il flusso nella cuspide dell'Ombra cercando in un primo istante di trattenere tutta l'energia in un unico punto nel tentativo - almeno questa la sua intenzione - di inchiodare sul posto il moto impartito un momento prima al simbionte. Contemporaneamente, si focalizzerebbe sul flusso di chakra partendo proprio da quell'energia già precedentemente irradiata al simbionte ma provando il più rapidamente possibile a riplasmarla con l'intenzione di spingere l'Ombra ad allungarsi nella direzione opposta, ovvero verso la sua SINISTRA (la destra di Furaya). La distanza da sè dovrebbe rimanere la stessa, cambierebbe unicamente la direzione laterale cercando di raggiungere il punto d'atterraggio di Furaya - ad un ulteriore metro da dove si trovava in precedenza, quindi il percorso dell'ombra dovrebbe eventualmente risultare di pochi centimetri più lungo dato il principio di errore commesso - il più rapidamente possibile. La quantità di flusso incanalato attraverso il proprio corpo a tutto il corpo ombroso di quel simbionte oscuro sarebbe notevole, sia per la frenata che per il repentino allungamento nella direzione opposta: il risultato dunque nei piani di Raoku, dopo l'iniziale ed errato scatto, dovrebbe dunque essere dapprima di un blocco in un punto - dopo pochi centimetri - dell'ombra, quindi un allungamento dal punto precedente (il punto di partenza di Furaya, per intenderci) verso la propria SINISTRA incontro a dove dovrebbe essere atterrata adesso la capoclan dei Nara. Uno sforzo notevole, come notevole tenta di essere l'impegno del genin in quella manovra di controllo sia dei nervi che delle proprie emozioni che infine del proprio flusso di chakra che cerca di mantenere quanto più possibile costante, in un continuo scambio tra il proprio corpo/catalizzatore e l'Ombra. [Chk on: 27/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (tentativo movimento ombra Hijutsu)]

15:41 Furaya:
 Il ragazzo vien colto impreparato dalle mosse della Capo Clan, la quale lo sbeffeggia con quella finta, la quale è sol atta a farlo allenare e niente più. Non è lì per prenderlo in giro, per denigrarlo o farlo sentir inferiore. Tuttavia, egli stesso ha espresso il parere di non andarci piano, bensì di aumentar la difficoltà per rendergli la situazione non troppo facile. Non ha torto, tuttavia, la donna non può pensar d'usufruir di tutta la sua velocità e potenza nei confronti di un Ninja appena uscito dall'Accademia. Per quanto sia un eccellente Allievo, or Genin, e abbia fin da subito dimostrato d'esser notevolmente intelligente ed affabile, non è questo il momento per strafare. L'affinità con la sua Kagemane, specificamente nel movimento che deve fargli compiere, sta aumentando a vista d'occhio man mano che gli allenamenti proseguono. Raoku non s'arrende, anzi insiste, pur imprecando e stringendo i denti per sopportar il peso della fatica. Come sempre detto fino a questo momento, non è per niente facile gestire l'Ombra. Ella, infine, atterrerebbe, come precedentemente detto, sulla DESTRA. Il ragazzo dirige la propria Innata verso la suddetta direzione, laddove la donna è or ferma in attesa che tutto si compia. Nonostante il cambio di direzione radicale e repentino che ha dovuto compiere, riesce nel movimento precedentemente spiegato. In tal contesto, dovrebbe or trovarsi a circa quattro metri di distanza dall'altrui figura, in diagonale e rivolta maggiormente verso destra ( quindi, sinistra altrui ). < Riproviamo. > Cinguetta alla di lui volta, non alzando troppo la voce, per quanto possa esser facilmente udibile. Nuovamente, come nei precedenti movimenti, la detentrice dello Yoton fletterebbe le inferiori leve, incanalando in ogni fascia muscolare il proprio Chakra, affinché esso possa continuare a rafforzarne le membra per intero. Il di lei busto resterebbe ben diritto, come se non volesse dar nessun vantaggio all'altro né fargli capire dove voglia dirigersi. Irrigidirebbe sol la muscolatura dei fianchi e del ventre, con le ginocchia a sporgersi in avanti. Le braccia si porterebbero lievemente indietro, così da funger da coadiuvanti nello spostamento conseguente. Flesse le gambe, abbassatasi per favorir la spinta della quale necessita, premerebbe sol con le punte d'ambo i piedi verso la pavimentazione perlacea. Si solleverebbe da terra per circa cinquanta centimetri, volendo probabilmente destabilizzare il giovane per non fargli capir dove voglia atterrare. Erroneamente, invece, per quanto quello dovrebbe esser sol un diversivo, ella si dirigerebbe questa volta in AVANTI, ma in diagonale: partirebbe dalla sua attuale posizione per direzionarsi un metro in avanti.. sulla SINISTRA. In tal maniera, egli dovrebbe ritirar la Kagemane e cercar di raggiungerla nuovamente. Le gambe, durante il balzo, si distenderebbero lievemente prima di piegarsi ulteriormente, così da funger come molle nella discesa e nell'assestamento finali. [ Chk On - Salto di 1m ]

16:09 Raoku:
  [Dojo Nara] <yare yare, Furaya-sama...mi ha proprio fregato stavolta...>. Eh sì, l'ha proprio beffato per bene. Quel cambio repentino di direzione lo ha spiazzato quel tanto che bastava per costringerlo a perdere quei centimetri meritatamente guadagnati con la manovra precedente e a costringerlo a un cambio totale di rotta naturalmente meno rapido di quello che avrebbe desiderato. <Non ho calcolato la possibilità di una finta, sono stato uno stupido> ammette, riflettendo con tono meditabondo sull'errore commesso <e ho impartito all'Ombra un ordine prima ancora di sapere dove poteva andare. In un ipotetico scontro, le avrei dato la possibilità di approfittare di un secondo d'apertura nella mia difesa...> mormora, analizzando la situazione in quell'istante di pausa <Credo che quando si ha a che fare con un avversario piuttosto rapido, sia meglio aspettare di conoscere la direzione, anziché tentare di giocare in anticipo: così evito quantomeno di scoprirmi in ritardo...> cerca di dare una logica al suo ragionamento, di imparare dal passo falso compiuto prima di riprendere l'addestramento. Dal canto suo, Furaya non pare affatto arrabbiata o delusa, anzi pare non vedere l'ora di riprovare. La cosa strappa uno di quei sorrisi di sfida al genin che gli vengono naturali in quei momenti in cui ha a che fare con un ostacolo ben superiore alle sue attuali capacità <Ai, riproviamo Furaya-sama. Stavolta non mi faccio fregare, è una promessa...> non che potrebbe mantenerla qualora la capoclan gli mostrasse la sua reale velocità di movimento, ma di questo ne è consapevole lo stesso Raoku: è solo più forte di lui galvanizzarsi in questi contesti. Ad ogni modo, l'allenamento non ha soste e prosegue inesorabile. Furaya stavolta salta letteralmente in alto, senza dargli punti di riferimento. Raoku quindi non avrebbe modo di comprendere con un certo grado di sicurezza iniziale la direzione impressa al salto dalla sensei. C'è una cosa però che non può mentire, e l'illuminazione colpisce la mente del genin come un fulmine a ciel sereno. Per riuscire a dedurre il punto di atterraggio della capoclan, gli occhi del giovane si discosterebbero quindi dal corpo della Vomitalava andando a ricercare l'ombra prodotta dal corpo di lei sul pavimento opaco-perlaceo dell'area in cui si trovano. Se infatti la propria ombra ha una densità e un'oscurità maggiore, quella di Furaya attualmente è una banale e comunissima ombra che dunque, allo spostarsi in aria del corpo della donna, si muoverebbe di pari passo sul pavimento. Qualora la sua intuizione fosse giusta, al notare come questa scorra in avanti (cioè verso di lui) in una traiettoria diagonale e diretta proprio verso la sua persona, Raoku tenterebbe immediatamente di rispondere con la modellatura del proprio simbionte oscuro. Mantenendo composto il sigillo del Ratto, non si farebbe trarre in inganno dalla tentazione di allungare ulteriormente il corpo ombroso e, dato che la sensei si sta avvicinando a lui, andrebbe invece a riavvolgerlo il più velocemente possibile. Un sistema che dovrebbe venirgli più naturale dell'allungamento e che andrebbe a sfruttare quella tensione elastica dovuta al modellare come una protesi il flusso del proprio chakra: nei piani del genin dunque l'Ombra dovrebbe ritirarsi ad una velocità maggiore rispetto a quella con cui si allunga e lui la lascerebbe libera di farlo cercando altresì di bloccarla in quel movimento in "retromarcia" (a percorrere il tragitto fatto finora ma in senso opposto) a circa 2 metri di distanza da sè. Ovvero nel punto in cui, all'inizio di tutta quella sessione di allenamento, si trovava la sensei e laddove in un primo momento aveva allungato l'ombra, in un moto rettilineo e privo di curve dal punto originale in cui è partita e in cui Raoku si trova accovacciato: al giovane Nara, per riuscirci, servirebbe un controllo ferreo sul flusso di chakra sia per riavvolgere l'Ombra come un rullino da pesca sia per bloccarla a quella distanza, in tensione di allungamento seppur di soli 2 metri e in linea retta dal punto di partenza. Qualora ci fosse riuscito, impegnandosi non poco, Raoku si focalizzerebbe sul punto d'origine di quella protesi oscura: i suoi sforzi si concentrerebbero sul tentativo di spostare in direzione diagonale - e dunque dritto per dritto verso il punto dove Furaya dovrebbe atterrare - il fulcro originario della protesi d'ombra facendolo scorrere lungo la circonferenza ellittica della macchia originaria prodotta dal suo corpo accovacciato. In questo modo, secondo i suoi piani, tutta l'asta d'ombra di due metri dovrebbe spostarsi, stile lancetta dell'orologio, in quell'ideale quadrante in senso antiorario, andando a compensare la posizione rettilinea originaria rispetto al corpo con quella spostata alla sinistra di Raoku di Furaya: in pratica, Furaya avanzerebbe soltanto verso sinistra in diagonale, lui avrebbe ritirato l'ombra fino a porla davanti a sé e poi tenterebbe di congiungerla muovendola in direzione complementare a quella di Furaya, così da puntare la cuspide della protesi esattamente in linea retta con il punto di atterraggio della capoclan. Per congiungersi, o quantomeno tentare di farlo, alla di lei ombra però dovrebbe fare un ulteriore sforzo: si focalizzerebbe dunque - se tutto fosse riuscito come si immagina Raoku - ancora una volta sul flusso di chakra dal suo corpo al simbionte ombroso, mantenendolo stabile e in equilibrio ma aumentandone ancora una volta la portata con l'obiettivo di far scattare di un ulteriore metro in avanti quell'asta ora rettilinea di Ombra. Duplice lo scopo di tutto questo: ridurre i centimetri di Ombra utilizzata rendendo se possibile meno oberante mantenere il controllo sul flusso e sorprendere Furaya cercando di agganciarsi o quantomeno sovrapporsi all'ombra di lei nel momento esatto in cui i suoi piedi toccassero nuovamente il pavimento del Dojo, a 3 metri da Raoku e in diagonale verso sinistra rispetto a dove si trova accovacciato il genin. [Chk on: 26/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (tentativo movimento ombra Hijutsu)]

16:49 Furaya:
 Fermatasi, attendendo il sopraggiunger dell'Ombra altrui, ne ascolta le parole e vi pone le giuste raccomandazioni in risposta. < Non vuol dire esser stupidi il non aver previsto un movimento dell'avversario. > Potrebbe, invero, voler dire molte cose. < Bisogna prenderci l'occhio.. > Si fa per dire, ma spera d'esser esaustiva, almeno su questo specifico punto. < ..e adeguarsi al movimento di chi si ha di fronte.. > Espone il proprio modo di fare e di pensare. < ..sol così si è in grado di prevedere le mosse di qualcuno. > Spiega alla di lui volta, seguendone man mano i movimenti. La di lui Ombra vien ritratta, affinché possa direzionarsi verso di lui e, dunque, tornare indietro. < Allenamento. > Un'altra parolina vien fuori dalle di lei labbra, sicura di ciò che ha esternato fino a questo momento. Sta cercando di dar al giovane tutti gli insegnamenti che conosce, tramandarli per il futuro a gente, allievi, che possono capirla e comprendere questi ultimi. Raoku è stata un'ottima scelta, gliel'ha già riferito e non smetterà di esternarlo. L'Oshiba, ordunque, vuol riprovare senza la necessità di fermarsi, al fine ultimo di raggiungerla nonostante stia andando contro corrente, spingendosi in avanti anziché indietro per allontanarsi. La di lui Kagemane riesce nuovamente a raggiungerla, giungendo con qualche istante di ritardo, data la differenza di capacità d'entrambi: altrimenti, non potrebbe ella definirsi Sensei ed egli un Allievo, questo è chiaro, cristallino. < Riprendiamo. > Pronuncia con un fil di voce, effettuando medesime movenze di quelle finora compiute. Non v'è molta differenza, poiché si tratta pur sempre di piccoli balzi atti a spostarla dall'attuale posizione, sicché necessita di muoversi e farsi seguire dall'Ombra altrui. Irradiando ulteriormente Chakra nelle inferior leve tutte, la Gran Consigliera effettuerebbe un ennesimo spostamento indietro. Non sarebbe laterale né obliquo, bensì totalmente dritto indietro. La velocità aumenterebbe per la terza volta, seppur mantenendosi di poco sopra la media. Il movimento sarà più veloce e Raoku avrà delle difficoltà sostanziali per capire dove lei vada dirigendosi. La vedrà atterrare a circa tre metri di distanza dalla di lei attuale posizione, affinché la metratura aumenti sino a sei, raddoppiando quella attuale. Quivi, non resterebbe ferma, dal momento che, tramite flessione e deflessione delle ginocchia, la donna si sposterebbe questa volta lateralmente. In soldoni, dapprima farebbe sì che il di lei moto la conduca tre metri indietro, per poi spostarsi in diagonale di un metro, avvicinandosi sino a cinque metri, sulla DESTRA. Riuscirà, anche questa volta, il giovane a seguirne le movenze e raggiungerla con la Kagemane? Quel ch'è certo è che ha un limite alla velocità e alla gittata, dettato proprio dall'aver appena iniziato ad allenarsi, non per altro. Ha un margine di miglioramento veramente vasto davanti a sé. [ Chk On - Spostamento all'indietro di 3m e diagonale di 1m ]

17:19 Raoku:
  [Dojo Nara] Ascolta le parole della capoclan con grande attenzione: parole di rassicurazione nei suoi confronti, del fatto che serva soltanto allenamento ed occhio per riuscire nell'intento finale e niente più. Di base, è questa la disciplina di ogni ninja per arrivare a conquistare i propri obiettivi: allenamento, impegno e costanza. Annuendo con un moto secco del capo - dettato non dall'essere stizzito, bensì dalla ferrea concentrazione che si è imposto sul controllo della propria ombra - Raoku passerebbe quindi ad un'altra manche di quell'addestramento ritraendo stavolta la propria ombra, direzionandola e ri-allungandola il più velocemente possibile per intercettare l'ombra della sensei. Ce la fa, sebbene con un istante di ritardo rispetto all'atterraggio della capoclan: una frazione di tempo che è il solco del divario che intercorre tra lui e la sensei, non dovuta quindi a suoi eventuali errori. O almeno così pare. <Tsk..> nonostante questo però il genin non pare ancora totalmente soddisfatto delle proprie capacità. Il labbro inferiore viene tratto ancora una volta vittima innocente dagli incisivi superiori, mordicchiato a fondo e con spasmodico impegno dai denti dell'arcata opposta mentre il cervello del genin cerca di elaborare una strategia, un modo per sopperire a quei limiti imposti per il momento dalla mancanza di un controllo totale e completo e dunque da un relativo sforzo per mantenerne la stabilità. Una possibile soluzione per sopperire al problema di quel ritardo infinitesimale gli sovviene proprio dall'esperienza di quegli ultimi due tentativi, dalle manovre effettuate: Raoku se li ripercorre mentalmente, immagazzinando le informazioni sul flusso di chakra, la sua intensità, il modo e la misura in cui trattenerlo e rilasciarlo per effettuare certe manovre di modellatura del simbionte oscuro. Li unisce assieme, ne trae una propria conclusione che pare riaccendere una nuova luce di sfida nei suoi occhi. <Ai, Furaya-sama, continuiamo...> le risponde, all'invito di lei a continuare e felice di farlo senza sosta, perso com'è a ragionare su quella strategia che prima d'ora non gli era ancora venuta in mente <...voglio sperimentare una cosa...>. Iridi verdi puntate su Furaya, non sembra farsi sorprendere da quella maggiore velocità impartita al movimento: era ovvio che, per aumentare la difficoltà dell'esercizio, la capoclan accelerasse i propri movimenti anziché rendere soltanto più complicate le manovre da eseguire. In più se l'aspettava proprio perché finora ha dimostrato di sapersela cavare nello stabilire le proprie traiettorie mentre è la rapidità della manovra quella su cui la sensei pare arrivare sempre un secondo prima di lui. La vedrebbe dunque balzare all'indietro e, senza perdere un istante, Raoku - mantenendo sempre il sigillo del Ratto e costante il flusso tra sé e il corpo ombroso che controlla - tenterebbe di concentrarsi sul proprio chakra dirigendone e modellandone il flusso in un semplice e quanto più possibile immediato allungo rettilineo della cuspide d'Ombra già allungata fino a 3 metri. Il suo intento sarebbe quello di farla scattare in avanti quanto più possibile di pari passo al balzo di Furaya. Certo adesso la difficoltà si fa sentire, anche per lo sforzo avuto finora in quell'addestramento privo di soste o di riposo: gocce di sudore scenderebbero lungo la tempia di Raoku, sotto la fascia del coprifronte e quindi dall'attaccatura dei capelli sul retro della nuca giù lungo il collo e l'incavo tra le scapole. Non per la stanchezza però sembrerebbe convinto a mollare, anzi: lo sforzo che impiegherebbe per rendere quanto più veloce quest'allungamento parrebbe notevole, così come notevole dovrebbe essere l'afflusso di chakra che dal proprio corpo direzionerebbe lungo la totalità del corpo del simbionte d'Ombra così da allungare di slancio la Kagemane in quella direzione, in diagonale rispetto a sé ma dritta rispetto al precedente allungamento per altri 3 metri. Forse riuscirà a raggiungerla in tempo, forse no: Furaya d'altro canto è rapidissima adesso e non fa in tempo a toccare terra con i piedi che subito si direzione in diagonale verso la SINISTRA di Raoku (la destra della capoclan) avvicinandosi di un metro in linea d'aria rispetto alla posizione del genin. È un'occasione che quasi sognava con ansia per sperimentare quel qualcosa che gli era venuto in mente. Anziché dunque curvare in modo repentino la cuspide di quell'estensione d'Ombra, Raoku - non appena colta istintivamente la natura e la direzione del moto di Furaya in quel suo secondo scatto - proverebbe a mantenere stabile e in tensione il flusso principale di chakra cercando quindi di tenere in tensione quel troncone di kagemane principale della lunghezza attuale di 6 metri e, contemporaneamente, tenterebbe di imprimere a quel flusso una deviazione: l'immagine mentale che si è formato è come quella di un albero, con un tronco principale e le ramificazioni. A lui non servirebbero al momento fronte folte - anche perché non si ritiene ancora con le capacità necessarie per gestire tante diramazioni - ma soltanto una. Focalizzandosi dunque su un particolare punto di quel flusso diagonale e rettilineo, a circa 4m e mezzo da dove si trova, tenterebbe di imprimere lì la sua volontà dando nuovo impulso a quello stesso flusso in una direzione però diagonale e verso SINISTRA, cercando di intercettare il più rapidamente possibile con un allungo di mezzo metro avente la giusta angolazione, il punto d'arrivo di quel secondo scatto di Furaya. Dal troncone principale - se tutto funzionasse secondo i suoi piani - dovrebbe partire dunque un "ramo" più esile ma non più lento del troncone principale in manovra mirato a sovrapporsi all'ombra di Furaya. Questi, almeno, i piani di Raoku. Pronti ad essere sventati dall'astuta e molto più preparata sensei. [chk on: 25/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (tentativo movimento ombra Hijutsu)]

01:30 Furaya:
 La donna s'è spostata indietro di tre metri, mantenendo la stessa velocità ( moderata ), e poi diagonalmente d'un altro metro aggiuntivo. Il ragazzo non si lascia prendere in contropiede, volendo sfruttare a tutti i costi, ed in ogni modo, l'Ombra che è riuscito a risvegliare con tanta fatica. La segue rapidamente quando effettua il movimento indietro ed è quasi certa che, spostandosi diagonalmente, possa nuovamente prenderlo di sorpresa. E' curiosa di capire sin dove egli possa spingersi per migliorare, fin quanto potrà fare sol per avvicinarsi alla Capo Clan. Ciò che non s'aspetta è la ramificazione dell'Ombra: non gliel'ha ancor spiegata, convinta che necessitasse d'altro tempo per compier un movimento simile. Contrariamente, Raoku par pronto ad andar avanti, a proseguir negli allenamenti che, via via, come già preannunciato, si faranno più intensi e costanti. Con la coda dell'occhio, dovrebbe facilmente riuscire a notare il filamento della Kagemane che, distaccandosi da quello principale, s'avvicina rapidamente a sé. Ferma sul posto, il filamento giunge a toccar la di lei Ombra al suolo, dal momento che non era pronta a veder un simile miglioramento. La boccuccia si socchiude, le palpebre s'aprono un po' più del normale. Quel ch'è sicuro è che è riuscito a toccar l'Ombra naturale della Capo Clan con la propria Hijutsu, nonostante non sia ancor capace di bloccarne l'una con l'altra. Il prossimo allenamento, senza indugio, verterà su quest'ultimo fattore. < Sei stato bravo. > Ammette, senza troppi fronzoli, muovendo la testolina dall'alto al basso un paio di volte. Resta ferma sul posto, non volendo far altro in tal momento se non rivolgersi ad esso. < Hai capito come sfruttare la tua Hijutsu senza che io aprissi bocca: come fai a dire d'esser stupido? Nessuno ci sarebbe arrivato allo staccar un filamento di Ombra da quella principale. > Non ci sarebbe arrivato nessuno poiché le spiegazioni non includevano questo fattore. Che fosse sol dimenticanza della Nara oppure no, non è un problema. < Facciamo un ultimo esercizio: mi serve a capire fin dove puoi spingerti. Prova a fare almeno tre diramazioni della tua Kagemane: una a destra, una a sinistra ed una centrale, come se fosse una zampa di gallina. > Spiega alla di lui volta, volendo constatar soltanto quest'ultimo fattore, prima di considerar concluso l'allenamento. < Dopo questo, potrai andare. > Le di lei iridi azzurre si rispecchiano in quelle verdi altrui, sicura di quel che gli ha appena richiesto. Lo scruta con curiosità, spostando infine le pupille sulla Kagemane scurita e utilizzata sapientemente sino a questo momento. [ Chk On ]

02:18 Raoku:
  [Dojo Nara] Gli c'è voluto quella che sembra un'era, ma alla fine quel passo in più Raoku è riuscito a compierlo in pieno. Non sapeva neppure lui cosa aspettarsi in realtà, semplicemente quella sua voglia di mettersi alla prova, di sperimentare e di spingersi al limite lo ha infine premiato. Cogliendo completamente di sorpresa Furaya: la capoclan avrebbe potuto sicuramente - visto quanto si sta trattenendo nell'addestrare il proprio allievo - schivare anche quella ramificazione della Kagemane del giovane Nara, eppure evidentemente quella mossa così inaspettata l'ha davvero stupita o non gli avrebbe permesso di acciuffare la propria ombra (seppur solo virtualmente, dato che l'Oshiba non è ancora in grado di trattenere efficacemente quella di nessuno). Un sorriso vittorioso tende in un ghigno le labbra di Raoku dipingendo sul suo volto stanco e teso per lo sforzo un'espressione finalmente soddisfatta del risultato ottenuto. E non è tanto l'essere riuscito a sovrapporre efficacemente la Kagemane, quanto l'espressione basita assunta dalla Vomitalava - gli occhi cerulei sbarrati, la boccuccia dalle rosee labbra rimasta socchiusa come a voler dire qualcosa ma bloccata sul momento nell'esprimersi - a rappresentare il suo premio più grande. L'ammissione del fatto che stavolta è stato veramente bravo non sembra, di fronte a ciò, fare granché la differenza anche se ovviamente interiormente fa estremamente piacere al diciassettenne sentire un tale complimento da un mito di Konoha come la gran consigliera della Foglia. <Ho voluto solo sperimentare: mi perdoni se ho cercato di fare di testa mia, Furaya-sama...> non sa se aver bruciato le tappe possa essere un bene o un male <...mi sono lasciato trascinare dalla foga dell'esercizio e, visti gli ultimi due tentativi andati a vuoto, mi è venuto in mente di tentare con una strategia diversa: ho capito che muovendo un'unica cuspide d'Ombra non sarei mai riuscito a sfruttare un qualche evento sorpresa> le spiegherebbe, o quantomeno tenterebbe di farlo, il proprio ragionamento che l'ha portato a diramare in quel modo la Kagemane <e anzi, man mano che avrei tentato di allungarla e di dirigerla lungo traiettorie via via più complesse, avrei perso centimetri e rapidità nel movimento. La scorsa volta ho compreso il limite massimo della mia attuale Ombra in distensione, ma ho capito anche un'altra cosa: l'effetto di allungamento è elastico, per cui più si allunga, più è difficile controllare il flusso di chakra e sempre più la Kagemane vorrà tornare alla sua forma base originaria. È quello che ho sfruttato prima> le spiega <accorciandola e direzionandola in forma rettilinea, la più semplice e quella su cui si ha maggior controllo. Però non era abbastanza> prosegue nel riepilogare quel ragionamento frutto dell'attenta analisi delle proprie mosse e delle proprie imperfezioni <così mi è venuto in mente l'esercizio di prima, quando mi ha fregato cambiando direzione all'ultimo: anziché curvare e perdere centimetri ulteriori, ho preferito inchiodare la Kagemane in un punto e allungare il vertice opposto nella direzione giusta. In quel caso ho perso tempo nella frenata, è vero> ammette <ma solo perché mi sono concentrato maggiormente nel tenere in tensione la cuspide e capovolgerne la traiettoria. Per questo, ho pensato che fosse meglio unire entrambi i fattori che mi davano un vantaggio> conclude <l'effetto elastico dell'ombra e la possibilità di usare la materia per plasmarla in più modi: ho allungato la Kagemane in un rettilineo, poi quando l'ho vista cambiare direzione e riaccorciare avrei potuto o utilizzare il medesimo vertice, accorciandolo e poi riallungandolo ma perdendo inevitabilmente del tempo nel controllo del flusso, oppure mantenerlo fisso in un punto e direzionare una diramazione del flusso dal corpo dell'Ombra verso una seconda direzione, come un ramo di un albero si dipana dal tronco principale...> forse non è stato chiarissimo, ma è quello il modo grazie al quale la mente di Raoku ha elaborato una strategia tanto semplice quanto complessa nel suo percorso creativo. Soprattutto perché in quel modo c'è riuscito senza spiegazioni da parte della sensei, che magari avrebbe saputo indirizzarlo meglio nel procedimento. Lei però, incuriosita da quel balzo in avanti del proprio allievo, pare insaziabile e vuole ancora metterlo alla prova. Raoku, nel sentire quella sfida che gli viene proposta, si dimentica quasi di avvertire fitte alle articolazioni e il sudore freddo lungo la schiena dovuto allo sforzo estremo di controllare quella portata ingente di chakra dal suo corpo al simbionte. <Ai, Furaya-sama...cercherò di non deluderla...> il tono è espressione della fatica che, a quel punto di quel prolungato allenamento, inizia a provare in maniera sensibile. Non sembra però nonostante tutto intenzionato a mollare, non adesso che ha convinto Furaya stessa a metterlo alla prova oltre il proprio limite. Quella luce nelle iridi verdi che la Vomitalava pare scrutare con tanto interesse arde ora più vivida che mai, più forte di ogni spossatezza fisica o mentale. Si concede solo un istante in cui inspira ed espira profondamente, quindi - mantenendo invariata la propria posizione e altrettanto invariato il sigillo del Ratto composto con entrambe le mani giunte nel modo giusto - ritrarrebbe quel ramo con cui aveva "accalappiato" Furaya e, contemporaneamente, pure il troncone centrale. Ritira tutto fino alla forma originaria dell'Ombra, tutta sotto di sé. L'esercizio che gli ha richiesto Furaya necessità di un controllo estremo del flusso di chakra, addirittura ben oltre quello che finora ha esercitato e mantenuto tra sé e la Kagemane. Come per quell'iniziale ramificazione, adesso cammina su un terreno inesplorato. Ha solo i dati parziali di quell'unico ramo tentato con successo per realizzare una triplice ramificazione della Kagemane: ignora l'equilibrio del chakra, ignora lo sforzo di modellatura. Eppure non pare temere la cosa, il labbro inferiore preda istantanea degli incisivi superiori in quel tic che indica che il suo cervello sta carburando e macinando idee, metodi, teorie e strategie al solo scopo di riuscire a migliorarsi. <Ōsu...> mormorerebbe infine, quasi per darsi forza in quell'ultimo sforzo dell'addestramento. Corrucciando la fronte, goccioline di sudore che colano sulle palpebre aperte e giù sugli zigomi del diciassettenne per lo sforzo, Raoku andrebbe in quell'istante di intervallo ad incanalare una quantità decisamente maggiore di chakra rispetto a quella che finora ha mai riversato nella Kagemane. Il flusso, mantenuto finora semplicemente vivo durante quei brevi secondi di contrattura del simbionte, andrebbe quindi a riempirsi - come un ruscelletto che si trasforma in un fiume in piena, dalle acque vorticose in stile alluvionale - e di pari passo, per mantenere l'equilibrio necessario all'Ombra, il Nara andrebbe ad edificare argini di controllo sempre più ampi e flessibili all'uso della modellatura. Mantenendo costantemente il sigillo del Ratto, Raoku tenterebbe così di allungare rapidamente per tre metri un unico, spesso troncone d'Ombra largo alla base tanto quanto l'arco anteriore dell'ellisse dell'ombra inizialmente prodotta dal suo corpo accovacciato. Quindi, giunto alla distanza di circa 3 metri da sé, proverebbe ad inserire le diramazioni richieste: per quello che ha compreso finora sulla Kagemane, per mantenere più facilmente l'equilibrio nel flusso che dal suo corpo passa costantemente al simbionte, è meglio mantenere unico il flusso di chakra e non separare tre flussi differenti. Come fare allora? Esattamente come ha fatto in precedenza, solo con la difficoltà di raddoppiare lo sforzo: in pratica, dando grande impeto al flusso principale, andrebbe non a dirigere altri due flussi differenti dal proprio corpo, ma a creare dei divisori con la materia stessa dell'Ombra all'interno del troncone principale della Kagemane. Esattamente come l'acqua di un fiume in piena, se incontra degli ostacoli solidi e non trascurabili dalla corrente, si divide per arginare l'ostacolo, l'unico flusso di chakra nelle sue intenzioni dovrebbe poter dividersi in due canali laterali che gli permetterebbero di plasmare altrettante ramificazioni della kagemane, andando quindi di fatto a comporre quella zampa di gallina richiesta dalla capoclan. Sfruttando la pressione di questi due flussi ripartiti, Raoku proverebbe a modellare la Kagemane dando sfogo a questi e tentando di dividere quindi di fatto il troncone principale in altri due rami che si dividerebbero da questo con angoli di 45° ciascuno l'uno verso destra, l'altro verso sinistra. Raggiunta eventualmente, se tutto andasse secondo i suoi piani, la distanza di 3 metri in linea d'aria da sé anche con questi due rami, li modellerebbe in modo da proseguire - posti allo stesso piano della cuspide principale, su una linea immaginaria che le collegherebbe tutte e tre i vertici del simbionte ombroso - in via rettilinea tutti e tre, trasformandole di fatto in tre rette parallele che tenterebbe di allungare fino al massimo raggiungibile: considerando il limite di 10 metri ottenuto nell'allenamento ai campi d'addestramento, tenterebbe di raggiungere quello stesso limite con tutte e tre i rami sforzandosi al limite estremo sia fisicamente che mentalmente - tanto che eventualmente gli si vedrebbero le vene e i tendini del collo gonfiarsi dallo sforzo, così come le venette alle tempie (se non fossero celate dalla bandana del coprifronte) per mantenere stabile tutta la Kagemane così ripartita e raggiungere quella soglia massima relativa al proprio livello. Aspetterebbe, qualora gli fosse riuscito con successo quell'esercizio, l'esito e il commento di Furaya. Quindi, qualora lei come promesso gli lasciasse il nulla osta per andare, ritirerebbe quella complessa kagemane e, rilasciata l'Hijutsu, proverebbe ad alzarsi in piedi per andarsene. <Ar...arrivederci, Furaya....Fur...Furaya...sama...>Purtroppo però, vuoi per il troppo sforzo, vuoi per aver tentato quantomeno di superare di gran lunga i propri limiti (e magari esserci pure riuscito) finirebbe per perdere clamorosamente i sensi e finire lungo disteso sul terreno dell'arena del Dojo. Ronfando della grossa, il proprio chakra rilasciato, il fisico spossato veramente alla soglia massima dei suoi sforzi. Rimarrebbe dunque alla mercé di Furaya che potrà decidere cosa farne dell'allievo così ridotto e privo di sensi. [Chk on: 24/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (tentativo movimento e ripartizione Kagemane)][END]

18:29 Furaya:
 Raoku, invero, l'ha sorpresa eccome. Non s'aspettava certo che sfruttasse una simile situazione per testar qualcosa di nuovo, non che le sia dispiaciuto, ovviamente. Ha sfruttato ogni singola mossa possibile utilizzabile con la Kagemane, con un sorrisetto che s'allarga sul di lei volto, sostituendo l'espressione basita e sorpresa che finora ha avuto. Ferma sul posto, dunque, permette all'altro di raggiungerla. Riporta rapidamente lo sguardo in sua direzione, poiché par scusarsi per una presa di posizione che, contrariamente, non ha dato davvero alcun fastidio alla Capo Clan. < Quando ho deciso d'allenarti, non ti ho imposto nessun comando né ordine. > Specifica, mantenendo un tono calmo e accondiscendente. < Non ti ho vietato di effettuare dei tentativi, di far qualcosa che ritenevi giusto o di non provare fin dove tu possa arrivare con la tua Ombra. Ti consiglio di fare esercizi, di seguire determinate prassi.. > Si stringe nelle spalle, assolutamente cheta. < ..ma non ti obbligo a seguire i miei consigli. > Umetta le labbra con la punta della lingua, velocemente, quasi fosse nervosa dall'affrontare un discorso simile, poiché egli par sempre sul punto di scusarsi, quasi come se credesse che la Nara possa prendersela. E' naturale, d'altronde, non si conoscono abbastanza da conoscer il comportamento l'uno dell'altra. Non se ne stupisce più di tanto, tuttavia muove il capo in vari cenni affermativi man mano ch'egli le spiega i motivi per i quali s'è spinto a far qualcosa di simile. < E' stata un'ottima idea: mi hai sorpresa. Hai spirito d'iniziativa, non t'arrendi facilmente e prosegui dritto per la tua strada, nonostante gli ostacoli. > Non lo sminuisce, anzi cerca di farlo sentir migliore, più forte e ancor in grado di aumentare le proprie conoscenze e capacità. Ordunque, non lo blocca neppur quando vuol tentare di diramare la Kagemane in quelle tre vie, come un sentiero ad un incrocio. Tuttavia, fin da subito, può notarne la difficoltà, le vene e i tendini tesi, il sudore copioso. < Raoku, se non riesci, fermati. Non sforzarti più di quanto il tuo corpo non riesca. > Si preoccupa per l'altro, ma è palese, chiunque lo farebbe innanzi ad una visione del genere. Nonostante questo, l'Oshiba sceglie di non fermarsi, riuscendo nel di lui intento, seppur con qualche notevole difficoltà ed una stanchezza che, rapidamente, lo porterà a svenire non appena richiamata a sé la Kagemane. Scruta la riuscita di quell'esercizio, seppur non faccia in tempo a congratularsi con esso, ancor sorpresa, ch'esso sviene a terra, non molto distante dalla Nara. < Oh, cazzo! > Impreca, priva di contegno, precipitandosi ad alta velocità in sua direzione, cosicché possa soccorrerlo. < CHIAMATE QUALCUNO! VENITE A DARMI UNA MANO! > Dovrebbero ancor esservi degli Allievi nei dintorni, motivo per il quale lo condurrà rapidamente alla di lui abitazione, se non proprio al Pronto Soccorso. < Mi sentirai appena sveglio! > Ma lo dice con un sorriso stampato in volto. [ END ]

Raoku allena la sua Innata, sorprendendo ad un certo punto la Nara, per quanto svenga per via dell'eccessivo sforzo.

UP INNATA! <3