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con Mekura, Harumi

22:00 Harumi:
 Dice il saggio: può darsi che non sarai mai felice perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta. ~ Non è nulla se non un attimo di pace ove le membra della piccola principessa della Luna trovano riposo dal mondo che sta imparando a conoscere. Molti sono stati i passi avanti dell’albina bambina e molti sono stati soddisfacenti e utili per muovere in avanti il di lei corpo, verso il futuro e lungo la strada che la piccola eroina ha deciso di intraprendere per scoprire se stessa. Danzano i lunghi e bianchi capelli che paiono argentei sotto la luce della Luna, astro celeste della notte dal quale lei stessa è convinta di provenire dando credito alla voce che le ha parlato nel ricordo ricevuto. Ciocche libere da qualsivoglia elastico che si lasciano cullare dall’aria calda di questa bella sera in quel di Konoha, villaggio attraversato da mille e più colori, tutti di tinte differenti che vengono captati solo dai bianchi e perlacei occhi della bambina alta appena 136 cm per un peso esiguo che si aggira intorno ai trenta. Tap tap - è il suono dei sandali bianchi indossati ai piedi che marciano sul terreno della via del centro del villaggio, un suono che produce due differenti tipi di colore che spaziano dal bianco all’azzurro, nascono dalle sue orme invisibili e si sollevano nell’aere intorno a lei per avvolgere quel bozzolo grigio sempre più distrutto che l’avvolge. Sempre più si sente parte di questo mondo e sente che si sta portando al suo passo pur senza conoscere fato e destino di lei stessa e di chi la circonda. Un vestitino turchese avvolge le membra minute della bambina in attesa di compiere l’ultimo e definitivo passo in questo mondo: l’esame per diventare genin. Dal leggero e gentile vestitino fa capolino la vistosa cicatrice che le parte da appena sotto al collo dove nasce lo sterno e percorre quest’ultimo in tutta la sua lunghezza, cicatrice della quale non sa nulla. Oh, dolce e piccola principessa che di espressioni non ne ha ancora nonostante provi emozioni come tutti, come me e te, ma impossibilitata da chissà quale antica e misteriosa maledizione, a mostrarsi. A non mostrarsi è anche il dolore, piccolo grande segreto che condivide solo con Raoku, questa sua indifferenza al dolore e non ne prova nemmeno un pizzico e ha paura che questo possa escluderla dal divenire genin, ecco il perché viene considerato in assoluto un segreto prezioso. Sofferma il di lei passo davanti a una vetrina di un delizioso negozio del centro, rivolgendosi al proprio riflesso e a quello che vede oltre di esso, all’interno del loco, attratta da quelle persone e i loro colori che beatamente se ne stanno sedute ai loro tavoli con tanti e svariati pensieri ed emozioni. Ma guarda principessa quante emozioni può leggere su diversi volti, come sono belli i sorrisi e gli occhi delle persone che rispecchiano ciò che provano. [Chk: off]

22:08 Mekura:
 Era da tempo che non tornava a casa: respira con piacere l'odore dell'aria di Konoha, nel suo meglio e nel suo peggio, si lascia trasportare dalle luci notturne mentre a passo marziale procede in silenzio e con un mezzo sorriso per le vie del villaggio trascinandosi dietro una borsa piuttosto pesante sulla schiena tenuta per uno dei manici sulla spalla sinistra. Indosso la donna dai capelli corti e neri a caschetto, con le punte più lunghe sul davanti che dietro, porta una armatura di cuoio nera composta da uno spallaccio composto che parte dal collo e arriva a tutte e due le spalle per poi scendere arrivando a coprire tutto il bracco andando sopra dei manicotti grigi che partono dal gomito fino a coprire il palmo delle mani. I pantaloni neri in pelle arrivano fin sotto al seno dove si trova una sorta di corsetto in cuoio che scende per tutto il torso, proteggendolo con delle cinghie che partono ai lati e collegano dei copri pantaloni neri anch'essi che scivolano verso il basso nascondendosi dietro gli stivali dello stesso tono che fasciano dal ginocchio in giù. Il resto del suo abbigliamento è composto da una maglia aderente (della quale si vede solo la parte superiore) una maglia blu scura a collo alto e una sorta di gonna piuttosto corta che serve sono a nascondere le cinghie di collegamento tra il corsetto ed i copri pantaloni di colore grigio scuro. Attaccati dietro la schiena sul lato destro, si trova un due stock di fumogeni, del filo di nylon conducente, tre fuuda con tanto di tronchetto per la sostituzione all’interno. 3 tonici per il recupero del chakra, altrettanti coagulanti e una bomba luce insieme ad un rotolo piccolo. Il cosciale alla gamba sinistra conserva all'interno, destra invece porterebbe 5 kunai con annessi in due delle bombe luce, mentre nelle ultime tre delle carte bomba legate ad esse. Inoltre, all'interno della armatura, a contatto con il corpo si trovano al livello del petto un fuuda potenziante speciale per il ninjutsu, accanto a questo uno per il taijutsu di quelli preparati precedentemente, tutti pronti per essere usati alla necessità. Ha richiamato a se la sua copia per sapere le novità in dettaglio a parte quello scambio di informazioni per posta con Kaori. Vuole incontrare Harumi prima o poi, ma per ora la prima cosa che vuole fare è andare dalla sua famiglia, dal suo Ken e la sua Ai, i suoi gioielli che le tengono in vita. COntinua a procedere a passo veloce facendo attenzione a non sbattere contro i passanti. [ch on]

22:20 Harumi:
 Non è certo il luogo più adatto dove arrestare il passo e pretendere di raccogliere a sé le sue energie o anche solo di pensare di poter desiderare sentire dentro di sé lo scorrere del chakra azzurro, energetico e pronto ad irrorare ogni singola parte del suo corpo. Per sentirsi viva e sentirsi parte di quei colori ambientali e non solo, desidera ora trafugare dal suo scrigno quell’energia, a lato della strada di fronte a quel locale dove si è fermata ignorando i passanti, gli sguardi e le voci, isolandosi per poter raccogliere a sé la potenza della vita. Andrebbe a ricercare dunque nei cassetti della sua memoria il sigillo della capra e le manine e le dita libere della bambina andrebbero a comporsi cercando di produrlo in maniera ottimale e fedele. Dovrebbe ritrovarsi nel buio della di lei mente e del suo mondo perduto nel quale galleggia priva di ogni legge di gravità, figurerebbe il suo corpo in quel nero pece e proverebbe tranquillità e pace tornando allo stato che per lei rappresenta l’utero della madre. Nero intorno a lei se non fosse per quei due colori che sono rimasti all’interno del suo corpo dalla prima volta che ci ha provato, ovvero il colore blu e il colore bianco che ora andrebbero a raffigurare le due energie che sono presenti nel di lei corpo. La scia blu percorrerebbe la creaturina dall’interno andando a riversarsi nella sua testa in una danza elegante che vedrebbe il colore aggrovigliarsi su se stesso formando una mezza luna di colore blu scuro, espressione dei suoi pensieri e della sua energia psichica. Invece la scia di colore bianco pervaderebbe tutto il suo corpo essendo espressione dell’energia fisica del suo essere ma si concentrerebbe all’addome in linee di bianco che danzerebbero e si attorciglierebbero in tale punto formando una seconda mezza luna. Le due mezze lune se ben ricorda ora dovrebbe essere sospinte entrambe verso il plesso solare dove permanerebbe il sigillo effettuato con le mani, in due movimenti speculari che vedrebbero le due mezze lune vorticare verso il punto prestabilito. Lì la bambina cercherebbe di portarle ad unirsi e miscelarsi ruotando come se si volessero mangiare l’una con l’altra ma alla fine dovrebbero unirsi armoniosamente in un’unica luna piena azzurra, frutto di un blu slavato col bianco. Quella luna piena non dovrebbe essere altro che il chakra che dovrebbe essere quindi stato richiamato con questo processo appena effettuato, per poter brillare e divampare nel piccolo corpo e renderla capace di effettuare cose altrimenti impossibili. Come scarica di adrenalina eccola quell’energia che la farebbe sentire viva, non tanto quanto Sanjuro ma le permette di vedere il mondo con occhi nuovi incapace di richiuderli su se stessa. Rilassa le braccia lungo i fianchi e sospira un alito di vento osservando i volti delle persone prive della sua maledizione, invidiandole e bramando quel loro dono. [Tentativo di impastare il chakra | 4/4]

22:47 Mekura:
 Prosegue con passo lungo, incurante, per lo più del mondo che la circonda, se non fosse che. Mentre cammina, la donna porta la sua attenzione su una figura familiare: capelli bianchi, il viso da principessa, una principessa della notte. Si ferma di botto, senza rallentare il passo in modo lento, rimane ferma sulla gamba destra con la sinistra ancora sollevata da terra, con la testa rivolta verso Harumi. Non ci mette più di un secondo prima di abbassare il piede sinistro incrociando quasi le gambe mentre cambia rotta e gira verso la bambina. Allarga un sorriso, che però rimane delicato, non troppo espansivo, ma solo cordiale nella sua riservatezza. <Harumi chan, buona sera> la chiama salutandola prendendo un lungo respiro tenendo con questa sempre un tono dolce, ma non smielato <è da un po' che non ci vediamo e come vedo ci vediamo sempre di notte> in realtà mai, dato che ha incontrato la sua copia. <huhu anche se è cambiata la posizione, un po' meno vicini al cielo e più per terra, ti ricordi di me vero?> chiede la donna in modo da sincerarsi che Harumi non si sia dimenticata di lei. Non dice altro, la lascia parlare rimanendo in silenzio continuando a guardarla, con curiosità e con attenzione.

23:01 Harumi:
 Volge lentamente lo sguardo sul di lei riflesso di quella vetrata che la separa dall’interno del locale e da quelle persone vive occupate nelle loro faccende e a relazionarsi con chi vogliono. Come un fantasma proveniente dal nulla si fa largo tra la nebbia di colori il riflesso di Mekura, la donna che ben ricorda e riconosce la quale si palesa alle sue spalle rendendosi presente grazie a quel riflesso. A lungo gli occhi perlacei della bambina della Luna rimangono a fissare il riflesso della donna anziché voltarsi e optare di donare il di lei sguardo diretto a Mekura. E ne osserva i neri capelli a caschetto con quelle ciocche davanti più lunghe di quelle dietro e le vesti che la ricoprono, ma più di ogni altra cosa si sofferma sull’espressione e sul sorriso decidendo di per sé di cerca di imitare tale sorriso sforzandosi di contrarre i muscoli attorno alle labbra. Un sorriso tirato ma allo stesso modo sincero e reale che però non trova corrispondenza negli occhi che rimangono vuoti e spenti, ma c’è di buono che finalmente sceglie di voltare il di lei corpicino così da godere della visione della donna senza il velo dello specchio. A conclusione delle parole della donna la piccola principessa annuisce col capo lentamente, gentili cenni di assenso per rendere conto alla donna di aver ascoltato e di averla riconosciuta. <Preferisco essere vicina al cielo.> mormora delicata donando la voce atona alla donna. <Mi ricordo.> principia per poi proseguire con un elenco per dare conferma di ciò. <Eri con un cagnolino l’ultima volta. Mi hai detto che sei stata venduta dai tuoi creatori. Come un oggetto. E mi hai aiutata a capire cosa fare.> non direttamente ma il suo incontro l’ha aiutata a comprendere meglio il da farsi e in definitiva ha appena fatto un telegramma di tutto quello che si ricorda riguardo alla donna, tutto quello che le è rimasto in mente. Compie un elegante e profondo inchino di punto in bianco, sollevando lentamente i lembi della gonna con le mani e piegando le ginocchia eseguendo una reverenza come una principessa vera e propria. <Come stai?> è migliorata dall’ultima volta e ogni giorno è pieno di soddisfazioni per lei. [Chk: on]

23:12 Mekura:
 la osserva e osserva come se fosse una novità quel sorriso: sta facendo progressi, è una cosa molto positiva rispetto a quando l'ha incontrata...ma ha bisogno di altri vestiti, magari un giorno le farà un regalo su un vestito che le vesta bene. Ha già dei colori freddi, forse qualcosa di caldo poteva bilanciare. Era presa da questi pensieri che riesce a recepire appena quello che sta dicendo la ragazzina, sul fatto che si ricordi di lei, sente, quello che serve per capirlo <Si, Andoss, ricordi bene> Fa un profondo inchino verso la bambina a sua volta, rimanendo così per qualche secondo prima di sollevarsi in modo educato portando le mani a congiungersi tra loro. La donna sorride teneramente mentre la sente fare quella domanda chiedendole "come stava", ironico, ma soddisfacente che la bambina si interessi, o ci provi. <bene, stanca> afferma la donna in modi sintetico prendendo un lungo respiro prima di sentire una certa fitta allo stomaco <affamata> sorride verso la ragazzina, per poi prendere un lunghissimo sospiro, ancora, mentre piega la testa sul lato sinistro, con le mani sui fianchi <ma bene, molto bene, il mio viaggio è durato un po' ma sono a casa> era quasi tentata di far vedere i serpenti alla bambina, ma si era ripromessa che il primo a vederli sarebbe stato Ken. <hai mangiato? ti va se ti offro qualcosa?> chiede la donna in modo da poter stare con la bambina ancora un po', Kaori, ovunque fosse, probabilmente non ne avrà a male se c'è qualcun'altro a proteggere la bambina. <vivi ancora da Kaori?> domanda scontata, ma almeno hanno modo di iniziare un discorso. [ch on]

23:24 Harumi:
 Ricorda il pelo del cagnolino e la sensazione tattile che lui le aveva donato accarezzandolo, ricorda quanto si agitava e scodinzolava e ricorda le coccole che si sono fatti. Adesso come allora sorge un sorriso più spontaneo e dolce al ricordo del cagnolino così come le era successo nell’istante in cui lo ha coccolato, e intanto che prova a normalizzarsi concedendosi alla socializzazione, porta le manine al cuore e poi allo stomaco avvertendo anch’ella il morso della fame come la donna. <Sono andata in Accademia e ho conosciuto questo mondo.> voleva darle questa specifica notizia convinta nel suo di poter concedere una bella novella alla donna, presuntuosa nel credere che a Mekura possa interessare davvero così in profondità la sua piccola vita. <Ma non sono ancora una ninja.> si muovono gli occhi bianchi intorno a lei osservando i colori che viaggiano veloci nella notte, ogni giorno sempre più tenui come quel ronzio che avverte dentro la di lei testa sempre con più difficoltà. <Ho fame anche io.> ammette massaggiandosi la pancia con gesti infantili e lenti. <Hai viaggiato? Dove sei andata e perché?> pone domande curiose che a lei dona nella speranza di ricever risposta e lentamente ondeggia su una gambina e l’altra. <Va bene, grazie.> cortese accetta la proposta della donna e si pone al suo fianco pronta per riprendere il proprio cammino e portarsi in un luogo, insieme alla donna, dove entrambe potranno mangiare. <Si, vivo ancora con lei. Mi ha insegnato a casa e in Accademia, ma solo le prime lezioni. Poi sono stata brava a seguire le lezioni con altre due sensei e dei… compagni.> non ha socializzato con loro ma almeno non si chiusa nel suo bozzolo in maniera completa ed è riuscita a gestire situazioni a lei nuove senza nessun tipo di appoggio. Cerca di sistemarsi i capelli dietro alle orecchie così da non farsi infastidire dai tocchi leggeri delle ciocche libere al vento. <Cosa… mangiamo?> riesce a relazionarsi meglio con lei che l’ha già conosciuta precedentemente e solo per questo motivo la donna viene risparmiata dalle lunghe pausa di silenzio della bambina. [Chk: on]

23:40 Mekura:
 La bambina quindi è stata avviata alla via dello shinobi, probabilmente spinta dalle circostanze e dalla vicinanza con Kaori, forse anche con Azrael, non lo sa, ma non vede perché no. Meditativa pensa alle conseguenze di questa azione: non la giudica di certo in modo negativo, anzi, per lo stesso motivo ha addestrato Ai e lei lo ha fatto solo per dare a sua figlia, allora cieca, la possibilità di sopravvivere a prescindere dalla vita da ninja, l'aveva addestrata per rendere quello svantaggio un punto di forza ed allo stesso tempo trovare il modo di dare a questa degli occhi per poter vedere, ma si domandava: questa bambina è scappata da una situazione che la vedeva come l'erede del progetto Hyuga puri e di Homura stesso, è strano, le verrebbe quasi da pensare che la stiano facendo crescere a Konoha sfruttando la cosa, facendole fare esperienza per poi sovvertirla contro il villaggio stesso: Konoha non è perfetta, lei lo sa bene. Già una persona senza traumi sarebbe perduta se le convinzioni del villaggio vengono meno, immaginate una ragazzina che ha tale "peso" e che ancora non ha filtri ne protezioni verso le parole degli estranei. Non chiede subito della accademia, mantiene il sorriso ed aggiunge un semplice <bene> prima di parlare del suo viaggio <vediamo se hai studiato> sorride facendole cenno di seguirla mentre lentamente si incammina <indovinello: La terra è grigia e rocciosa come il cielo, ed i suoi denti bianchi e candidi sembrano morderlo. Il suo nome è tuono, la sua gente è lampo. Di che paese sto parlando?> la mette in modo scherzoso, sperando che alla accademia insegnino ancora la geografia di base. <vado li per cercare persone...o meglio, creature> sorride sollevando un sopracciglio <te li farò conoscere, promesso, ma per ora sono a caccia, non voglio disturbarli> insomma, mette una piccola pulce ad Harumi, un po' per scherzare con lei e vedere se si impegna o se le piace. <hum, non mi sorprendo di entrambe le cose: Kaori è una brava insegnante e tu...dai l'idea di essere una brava studente che ascolta> sicuramente. <cosa ti piacerebbe mangiare?> domanda la donna fermandosi per "affrontarla" in modo da guardarla direttamente <anzi: cosa hai provato a Konoha?> [ch on]

23:58 Harumi:
 Cammina al fianco della donna seguendo scie di colori che prima hanno calcato la strada per loro mentre altre nascono dietro di loro ad ogni passo che viene donato al terreno. Tap tap – cammina a grandi passi per poter stare al fianco della donna dalle gambe decisamente più lunghe e dal passo veloce per lei. Un indovinello desta la sua curiosità accademica e velocemente le sinapsi iniziano a lavorare freneticamente per ricercare nei cassetti della sua memoria la giusta risposta alla domanda posta da Mekura. <Il Paese del Fulmine ha il nome del tuono e la sua gente quindi sono lampi.> lo sguardo perlato si trasforma rendendosi più apatico e distaccato del solito, mantenendo fissi i suoi occhi dinnanzi a lei e iniziando a ripetere parola dopo parola quello che ha imparato in maniera automatica. <Il Paese del Fulmine è situato a nord est dopo il Paese del Suono, ed è circondato dal mare tranne che per il pezzo di terra che lo tiene unito ad un lembo di terra che confina con Oto.> parla veloce, senza prender fiato se non in codesto momento. <Zona prevalentemente montuosa e si dice che il nome di tale paese provenga dal rumore del tuono che risuona tra le montagne del Paese e che molti ninja che vivono lì possono utilizzare l’alterazione del fulmine come elemento del chakra.> continua. <Il villaggio principale è quello di Kumo, dove vi regna il Raikage.> continuerebbe ancora ma per fortuna la principessa ha la decenza di fermarsi per un solo ed unico piccolo dubbio che le ha attraversato proprio ora la mente portandola a voltarsi verso la donna. <Era il Paese del Fulmine, vero?> potrebbe aver sbagliato e aver vomitato per niente tutto quello che ha difficilmente studiato per portarsi disperatamente in pari con chiunque altro. <Ma quali creature? Sono animali notturni se ora sono a caccia… rapaci?> riesce a giungere a solo questo pensiero prima di essere trasportata verso un’altra direzione dalle parole della donna riprendendo un atteggiamento meno meccanico e più sciolto. <Spero di essere brava. Comunque ho provato gli spaghetti e la carne. I muffin di Kaori poi… e non saprei, non faccio molto caso a quello che mangio.> si porta la manina destra al cuore, levando il braccio e cerca di ascoltare il battito del cuore. [Chk: on]

00:25 Mekura:
 La bambina non solo intuisce la giusta risposta, ma addirittura da una descrizione accademica esemplare sul paese del fulmine. La donna la ascolta con estremo piacere questa risposta unendosi per dare piccoli dettagli in più. <è anche un paese estremamente militarizzato, ai tempi della terza guerra ninja era il primo paese in potenza, Konoha era solo terzo dopo Iwa. Il paese del fulmine è anche un paese multi etnico: infatti vedrai sulle loro strade sia persone simili di pigmentazione a noi, sia altri individui con la pigmentazione molto più scura. Sono austeri, diretti e iracondi, ma hanno anche dei difetti> la donna sospira portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro. <comunque si, molto, molto brava> è sincera nel plauso mentre questa ancora curiosa. <continuiamo con gli indovinelli: non ha braccia ne gambe eppure si muove. Ha una nomea viscida, ma invero la sua pelle è secca e mai fa trasparire fin quando è tardi le sue intenzioni, di che cosa sto parlando?> domanda la donna continuando quel gioco ed in un certo senso, dicendo no a quella risposta della bambina. <hum...spaghetti, carne, muffin> detta così al momento la bambina sta ricordando qualcosa di davvero poco salutare ma è normale <Mantou, pane di riso al vapore ripieno di fagioli rossi, è leggero e si scioglie in bocca, non hai bisogno neppure di mordere troppo e Tonkatsu una cotoletta di maiale accompagnata da cavolo, riso, zuppa di miso a parte> afferma la donna seriamente <oppure se hai voglia di qualcosa di più goloso i gyoza, dei ravioli di carne alla griglia o al vapore, sono adatti per ritrovarsi e per le feste> spiega la donna mentre cerca di dare altre informazioni alla ragazzina, solo per farla divertire o semplicemente per far crescere il suo interesse al di fuori del mondo ninja. Osserva la mano, guardando come si tocca il cuore e preoccupata si ferma <...tutto bene?> per kaori quella è una ferita chirurgica, potrebbe essere quello il problema del perché si tocca il cuore?[ch on]

20:03 Mekura:
 La bambina non solo intuisce la giusta risposta, ma addirittura da una descrizione accademica esemplare sul paese del fulmine. La donna la ascolta con estremo piacere questa risposta unendosi per dare piccoli dettagli in più. <è anche un paese estremamente militarizzato, ai tempi della terza guerra ninja era il primo paese in potenza, Konoha era solo terzo dopo Iwa. Il paese del fulmine è anche un paese multi etnico: infatti vedrai sulle loro strade sia persone simili di pigmentazione a noi, sia altri individui con la pigmentazione molto più scura. Sono austeri, diretti e iracondi, ma hanno anche dei difetti> la donna sospira portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro. <comunque si, molto, molto brava> è sincera nel plauso mentre questa ancora curiosa. <continuiamo con gli indovinelli: non ha braccia ne gambe eppure si muove. Ha una nomea viscida, ma invero la sua pelle è secca e mai fa trasparire fin quando è tardi le sue intenzioni, di che cosa sto parlando?> domanda la donna continuando quel gioco ed in un certo senso, dicendo no a quella risposta della bambina. <hum...spaghetti, carne, muffin> detta così al momento la bambina sta ricordando qualcosa di davvero poco salutare ma è normale <Mantou, pane di riso al vapore ripieno di fagioli rossi, è leggero e si scioglie in bocca, non hai bisogno neppure di mordere troppo e Tonkatsu una cotoletta di maiale accompagnata da cavolo, riso, zuppa di miso a parte> afferma la donna seriamente <oppure se hai voglia di qualcosa di più goloso i gyoza, dei ravioli di carne alla griglia o al vapore, sono adatti per ritrovarsi e per le feste> spiega la donna mentre cerca di dare altre informazioni alla ragazzina, solo per farla divertire o semplicemente per far crescere il suo interesse al di fuori del mondo ninja. Osserva la mano, guardando come si tocca il cuore e preoccupata si ferma <...tutto bene?> per kaori quella è una ferita chirurgica, potrebbe essere quello il problema del perché si tocca il cuore?[ch on]

20:06 Harumi:
 La risposta della principessa della Luna è corretta e ne viene data una descrizione Accademica raccogliendo nella sua testa tutte le informazioni che ha potuto memorizzare riguardo a codesto mondo che non si limita al solo villaggio di Konoha ma va oltre al non conosciuto per la bambina. La dolce e precisa Mekura aggiunge altre informazioni le quali vengono assorbite dalla bambina così come una spugna secca assorbe l’acqua, memorizzando nel giusto cassetto della sua mente quello che le viene detto. <Adesso qual è il paese più potente?> questa informazione bellica le manca e desidera aggiungerla alle sue conoscenze trovando piacere e soddisfazione nel far lavorare le celluline grigie che dimorano nel cervello e la donna le da una seconda occasione con un altro indovinello che riguardo gli animali che Mekura è andata a cercare nel Paese del Fulmine. <Oh, è facile sono i serpenti.> sono gli unici animali senza braccia e gambe che conosce e che siano viscidi per nomea, esclusi i vermi, e dalle intenzioni misteriose fino a quando non attaccano la loro preda. <Come mai li hai cercati? Fai la collezione di rettili?> spera quasi in un altro indovinello ma la discussione viene portata su un altro piano dai colori più vivaci e caldi: il cibo. Il delicato pane di riso al vapore ha il colore arancione mischiato al rosso, il giallo screzia dolcemente i fagioli rossi mentre la cotoletta di maiale esplode in una varietà di colori invitanti. <Proviamo la prima combinazione che hai detto.> è curiosa di verificare se il Manotu si scioglie effettivamente in bocca e mi raccomando la piccola prende alla lettera tutto quello che le viene detto se non le viene specificato diversamente che si tratta di una metafora. <Hai nominato delle feste, quali feste?> quel particolare però non le è sfuggito e permane con la manina sulla cicatrice a indagare sui battiti del cuore lenti e tranquilli i quali non tradiscono nessuna ansia e nel silenzio esegue un cenno di assenso alla domanda che le dona la donna, dimostrandosi tranquilla pur senza mostrare emozioni. <Ascoltare il mio battito mi tranquillizza. A volte lo ascolto per essere sicura di essere viva.> spiega delicata e tranquilla continuando a camminare anche se la donna si è fermata, perpetuando il movimento delle sue gambe in avanti. <A te non viene mai il dubbio di essere priva di vita? Una bambola di pezza manovrata da qualcun altro.> soffia leggera parole inquietanti trattandole come se fossero meri argomenti senza importanza. [Chk: on]

20:35 Mekura:
 <adesso? > discutibile. <bhe adesso c'è una alleanza, è questa la più potente tra i vari paesi rimasti: Kusa e Konoha hanno stretto solidi rapporti militari e commerciali, l'alleanza permette il commercio ed il viaggio libero tra i due paesi e al momento Kusa è anche la capitale di varie sedi di clan stranieri allo stesso villaggio come alcuni rappresentanti di Kiri, suna e Oto> prende un lungo sospiro pensandoci su come se non volesse dare delle informazioni errate ad Harumi <potenzialmente quindi si passa a chi sia il pilastro della alleanza: Kusa è al momento il paese più potente. In passato aveva anche una importanza politica maggiore dato che era il centro di amministrazione della alleanza con il consiglio dei vari paesi riuniti insieme. Ma dopo la guerra civile che ha portato a capo l'attuale Hosukage Yukio Kokketsu, il consiglio è stato sciolto e si è tornato ad un potere centralizzato sulla figura del Kage, come qui a Konoha. In ogni caso, si tratta di un paese completamente ricostruito, moderno, che può contare se non il numero certamente una maggiore varietà di combattenti: clan da paesi differenti capaci di differenti approcci al combattimento se ben addestrati si possono muovere su più terreni differenti, per non parlare delle conoscenze che vengono tramandate. Konoha è forte, ma non è mai realmente cambiata dalle volontà del primo Hokage a parte despoti> parla di Kuugo <il che è un bene ed un male: è necessario evolversi se si vuole sopravvivere> afferma con un tono molto amaro quello che per lei è una verità assoluta. Socchiude gli occhi e porta le mani dietro la schiena stringendo le dita delle mani tra loro rimanendo per un po' in silenzio mentre annusa l'aria. <non ci si può attaccare al passato e chi cerca di riportare in vita ciò che è morto è un illuso. Si può solo andare avanti, guardare avanti, indietro non c'è nulla che ci deve interessare per quanto la cosa possa essere invitante> molto invitante, con tutti quei se, con tutti i suoi ma...con i cosa sarebbe successo, con quei e cosa sarebbe successo se. Ma è tutto inutile, è inutile guardarsi indietro. Intanto Harumi risponde positivamente <ancora una volta brava> afferma la donna sorridendo mentre si dirige nel chiosco dove possono trovare il pasto per tutte e due e qualcosa di dolce da portare anche ai suoi bambini. <hum...no, un tempo magari facevo delle ricerche sulla loro pelle, ma adesso...diciamo che collezionare non è il termine adatto> non dice altro, ma donna si limita quindi a rispondere alla successiva domanda, rendendosi conto che effettivamente Harumi, se è quello che è, difficilmente ha mai avuto una festa. <bhe, le persone tendono spesso festeggiare delle ricorrenze: il giorno del lavoro, una serata importante, la fine di una missione, la fine dell'anno o semplicemente perché hanno voglia di fare una festa...ed in una festa spesso e volentieri il cibo è una parte importante: aiuta a comunicare ed avvicinare le persone. Il cibo nelle ricorrenze e nelle occasioni formali è così importante che chiunque cerchi di avvelenare un pasto, anche se fosse del suo più acerrimo nemico, viene visto come un codardo e una persona di cui non ci si deve fidare: guardati sempre da chi manipola le cose belle per sfruttarle per atti meschini> la consiglia alla fine mentre s'accosta al tendaggio e lo solleva andando a scostarlo per far passare la ragazzina. Si ferma a guardarla quando questa le fa quella domanda. Sorride, un sorriso lontano, doloroso, altrove <molto spesso Harumi> più di quanto dovrebbe. [ch on]

21:02 Harumi:
 La dolce e precisa Mekura si dedica con cura ad elargire informazioni alla piccola principessa della Luna premurandosi di farle una specie di lezione non prevista che riguarda l’Alleanza presente fra i villaggi, ma soprattutto fra Konoha e Kusa. Nuove informazioni importanti vengono racchiuse nei cassetti della sua memoria facendo lavorare le di lei celluline grigie per poter stare al passo con tutta quella mole di parole. Con difficoltà ella ha imparato la storia di Konoha e ora si ritrova a scoprire parte di storia di un altro villaggio in maniera più approfondita di quello che lei sa. Elegante e fine tende le orecchie per assaporare il dono della conoscenza che la donna le fa, cogliendo più di ogni altra cosa le ultime parole che più attirano la sua attenzione: evolversi per sopravvivere. <Come dovrebbe evolversi Konoha?> questo è il succo delle parole da lei comprese un cambiamento desiderato dalla donna ma non molto compreso dalla principessa la quale appunto chiede atona delle spiegazioni. Volge lo sguardo indietro la bambina intanto che coglie quelle parole sagge e filosofiche sul non rimanere ancorati al passato, non voltarsi ma è quello che la piccola esegue per osservare la scia dei colori che entrambe rilasciano al loro passaggio su questa strada. <Tu cosa vedi quando guardi indietro?> quale mai sarebbe quel qualcosa di così invitante che dovrebbe invogliare le persone a guardarsi indietro. Pone domande e torna a voltarsi nuovamente lungo la strada proseguendo il suo cammino al fianco di Mekura. <E quale sarebbe il termine più adatto?> la nostra eroina non molla e prova a strappare qualche altra informazione dalle labbra della donna e intanto che attende si sofferma a recepire un’altra dose di informazioni che investono la sua mente come un fiume che ha rotto gli argini. <Feste… cibo.> chiude appena le palpebre focalizzandosi sul consiglio che viene donato, parole che terrà sicuramente impresse nella mente e che forse l’aiuteranno a guardarsi dalle persone maligne. Le labbra della bambina della Luna non si schiudono più lasciandole solo la voglia di entrare nel chiosco ed ascoltare la risposta verbiata da Mekura alla domanda della principessa di sentirsi mai priva di vita come una bambola. Occhi perlati che lentamente si muovono per posarsi in quelli simili dell’altra donna, procurandole una vibrazione in corpo e nell’aria intorno a lei, una oscillazione violenta che scuote il suo bozzolo grigio. <Anche io. Perdonami, riconosco il dolore sul tuo sorriso, non volevo procurarti pena.> si premura in quello scusarsi per infine distogliere il di lei sguardo da un volto troppo espressivo. <Volevo solo sentirmi meno sola.> non ha avuto modo di incontrare Sanjuro mai più da quella loro prima volta e le manca tantissimo, inoltre non ha avuto occasione di rivedere più nemmeno Raoku unico detentore del suo segreto, ma anche se con Sanjuro si è trovata così bene tanto da sentirsi viva è però lampante il fatto che lui non sia come lei e basta per farla sentire sola. La voce l’ha definita unica e speciale ma non vede differenza fra quello e la solitudine. [Chk: on]

21:52 Mekura:
 Bella domanda: come dovrebbe evolversi Konoha? <bhe...è encomiabile che sia così legata ancora al credo della "volontà del fuoco"> la guarda andando immediatamente a specificare cosa significasse <ovvero che tutti quanti del villaggio sono legati indissolubilmente, che ognuno ha uno scopo e non è inutile all'interno di questo villaggio e che comunque verrà protetto, amato, come un fratello, una sorella, che non verrà lasciato indietro, che non verrà dimenticato, ma sopratutto che il vero "re" di questo villaggio, di questo sistema è credo> prende una breve pausa osservandola con un sorriso materno <sei tu> e con quella frase la donna va a specificare meglio cosa intende <non solo tu come persona, ma tu come giovane ninja del villaggio..no, come giovane del villaggio. Konoha, come molti villaggi ninja è nata dalle guerre, guerre che vedevano lo sfruttamento di bambini sul campo di battaglia, parificati ad adulti. Non c'era posto per l'innocenza. Hashirama costruì principalmente l'idea del villaggio non solo per la pace, ma per permettere ai bambini di essere tali, di avere una innocenza, una infanzia. Questo è il credo del fuoco. Garantire alle future generazioni ed ai più deboli la pace e chi segue la strada del ninja è la difesa di tale stile di vita, di tale promessa> insomma è una cosa complessa, giusta, ma utopica: non funziona con tutti, con lei non ha funzionato. <bhe, se io fossi l'hokage, punterei a costruire più infrastutture per velocizzare gli spostamenti non solo tra villaggio e villaggio ma anche all'interno del villaggio stesso, punterei sulla tecnologia per costruire canali mediatici e amplierei il sistema di protezione e salvaguardia dei civili. Più controlli portando avanti il progetto attuale di riconversione dei criminali per inserirli di nuovo nella società> afferma la donna portando le mani sui fianchi <e un maggiore sistema per la preservazione e consumo delle risorse alimentali, ma queste sono cose con la quale bisogna discutere con l'hokage e con il consiglio con la quale faccio parte> si, anche lei è una consigliera come Kaori, ad Harumi, alla brillante Harumi, non sfuggirà il dettaglio. <oltre a questo...teologicamente parlando, sono dell'idea che bisogna smettere di essere dei fanatici della volontà del fuoco: è inutile usare una idea come se fosse una spada, se non sai neppure di che cosa tratta> e sull'argomento più o meno non ha più nulla da dire. Non parla delle sue convinzioni e del fatto che la foglia sia composta da un popolo ipocrita e profondamente dedito alla violenza giustificando le loro azioni dietro il vittimismo e la convinzione di essere nel giusto, non ne vuole parlare: le discussioni sarebbero all'ordine del giorno e francamente ne ha abbastanza di discutere con gli altri. <...> la domanda successiva è quanto di più pesante possa farle la ragazzina, la supera guardando dietro le sue spalle, quasi in modo allegorico a quello che le sta chiedendo e il commento, esce fuori tranquillo seppure molto amaro <vedo una ragazzina che si è fidata troppo, che ha sperato troppo e che ha tentato troppo...ed in ogni caso ha fallito> sorride alla fine verso la bambina con il crine bianchissimo e mugugnando si rigira verso l'interno del chiosco <andiamo a mangiare ora, parleremo accompagnate con del buon cibo> la invita a proseguire facendole un cenno con la testa in modo che questa la segua all'interno del chiosco coperto verso uno dei tavoli liberi. Si appoggia con le mani ad una delle sedie ed aspetta la ragazzina. <non ti devi scusare> lo dice con molta tranquillità, come se avesse cancellato completamente quello sguardo <la pena capita, il dolore fa parte della vita, anche questo ti permette di sapere che sei viva, forse più di molte altre cose: la sofferenza è una maledizione ed una liberazione, dipende da cosa riesci imparare da questa...alcune volte nulla, alcune volte tutto> piega la testa di lato aspettando che questa si metta a sedere prima che lo faccia anche lei, andando a sospirare morbidamente <in parte, posso capire questa solitudine...sono stata sola per molto tempo in mezzo a molte persone> incrocia le dita tra loro davanti al volto mentre tiene i gomiti sul tavolo. <io ero la sorella di Daiko Hyuuga, un ninja e consigliere del villaggio anni fa e sono la nipote di Juusan Kagura Hyuuga, il capo clan Hyuuga. Ero piena di aspettative e di occhi puntati contro, di parole sconfortanti di delusione> scuote il capo mentre quel sorriso distaccato ritorna <dovevo essere molte cose...dovevo rispondere alle aspettative di molte persone, ma, ho fallito e proprio come una bambola rotta sono stata allontanata più di una volta, sfruttata e lasciata sola...o semplicemente ero di troppo> riferendosi al discorso avuto con Harumi, quando è stata lasciata a degli sconosciuti alla quale tutt'ora vuole molto bene. <quindi, Harumi, se hai voglia di chiedere qualsiasi cosa, di qualcuno con cui parlare, cercami, ci sarò per ascoltarti> ed è anche un ottimo modo per tenere quella bambina controllata ed al sicuro, non solo per dove si muove o sposta, ma anche per sapere che cosa pensa, in che situazione si trova il suo spirito. <parlando dei serpenti> il sorriso si trasforma in un sogghigno malizioso come se stesse pensando a qualcosa di malevolo <il termine giusto sarebbe associati> [ch on]

22:18 Harumi:
 Altre informazioni vengono dolcemente regalate alla mente giovane e spugnosa della principessa lunare dal bianco crine, argenteo sotto alcuni riflessi e nonostante la grande mole di parole riesce a comprendere tutto. La volontà del fuoco ha il colore rosso come le fiamme ardenti che ardono nel cuore e nello spirito di ogni abitante e ninja che vuole difendere il prossimo e il più debole. Arancione per la speranza e giallo per la luminosità splendente di quel concetto tanto forte e radicato che lei inizia a comprendere solo ora, poi le viene detto che il Re è lei e dopo l’essere stata definita principessa, la mente galoppa veloce ad uno status ultra di Regina, ma niente di tutto questo riguarda lei come creaturina speciale, ma tutti i giovani di Konoha. <Perché siamo il futuro, i piccoli da educare ad essere ottimi adulti.> questo semplice concetto lo ha compreso e fatto suo eseguendo più volte un cenno di assenso e non rimane alla principessa che ascolta i propositi di migliorie per il villaggio dettati dalla donna, nonché Consigliera del villaggio assieme a Kaori, a Furaya e Azrael. Ora che ha studiato dovrebbe riconoscere le figure importanti di questo mondo nel quale si sta intrufolando quatta quatta e con gentilezza, senza smuovere troppo l’ambiente e i colori attorno a lei. <Sembrano ottime proposte, io me ne intendo poco… ma sembrano ottime. Fai sentire la tua voce con forza e potresti riuscire a far evolvere questo villaggio se vuoi.> il tono costantemente piatto e privo di emozioni non lasciano capacità di immaginazione alla donna su come possa sentirsi in realtà la bambina, se davvero si interessa sinceramente a quelle parole o se invece sta solo cercando di sostenere una conversazione. Vede Mekura superarla e fermarsi davanti a lei, poi voltarsi e rispondere alla domanda posta delicatamente dalla bambina su cosa ella possa vedere una volta voltatasi indietro. Il cuore della principessa batte e prova del dolore psicologico -non fisico come ha appurato- ma psicologico si e riflette come uno specchio quello mostrato dalla donna, senza però mostrarlo sul suo visino. Non pronuncia una sola parola e solamente abbassa lo sguardo riflettendo riprendendo a camminare dietro alla donna per raggiungere l’interno del locale e sedersi al tavolo indicato dalla Hyuga. A lungo la piccola e delicata principessa della Luna rimane in completo silenzio ascoltando il racconto triste, malinconico e carico di nero e viola di Mekura. La bambina mantiene fisso lo sguardo perlato in quello simile della donna senza dimostrare niente sul suo volto, rimanendo immobile e composta sulla sedia che ha raggiunto. <Il credo, la religione di Konoha e la sua volontà del fuoco allora è solo una finzione.> se la volontà del fuoco deve far sentire tutti accolti e benvenuti, utili come sorelle e fratelli, allora c’è qualcosa che non va se un abitante del villaggio come Mekura è stata trattata in quel modo che si discosta del tutto dal credo. <Questo mondo è una menzogna, questo villaggio è una farsa.> lentamente nella sua mente si fa strada un’insidiosa e contorta idea che prende tutto quello che aveva compreso di questo villaggio e lo ribalta totalmente, lei che aveva tranquillamente creduto alla bontà e al senso di famiglia che questo villaggio dovrebbe dare. Mekura di fronte a lei le da una testimonianza vivente diversa che la porta a rivedere ogni sua nozione e idea appresa e formata in questo breve tempo, ribaltando completamente la situazione. <Non smettere di lottare e urlare.> ultime parole prima di cadere nel profondo e nero silenzio che l’avvolge. [Chk: on]

22:34 Mekura:
 Il cameriere arriva velocemente andando a chiedere cosa volessero ordinare per questa sera. La donna presa come era a chiacchierare non aveva ancora aperto il menù <solo un secondo> la donna a questo punto va ad indicare cosa vuole, ovvero quella particolare cotoletta con il pane di riso accompagnato da una teiera di thè al gelsomino, acqua fresca e dei Mochi, due porzioni, una da mettere qui e una da portare via. <te li faccio assaggiare, sono dolcetti di riso molto morbidi, fai attenzione a mangiarli va bene?> domanda retorica la donna prima di sentire quello che la ragazzina esprime. <esatto Harumi> sorride quando questa le parla, dando la sua opinione sulle proposte che vorrebbe fare come consigliera annuisce e non parla continuando ad osservarla sopratutto ora dato che ha parlato, ma per ora non sembra mostrare nulla di particolare, quello che fa tuttavia è rispondere. Non la sorprende, non è la prima persona che si fa dei dubbi dopo quello che lei ha dimostrato, per quello che la donna rappresenta, per come la verità sia sempre differente da visione a visione. Mekura sospira e in silenzio dallo zaino che si porta dietro estrae una penna e della carta. Li pone davanti a se, per poi far strisciare i due oggetti verso Harumi, mettendoglieli davanti <non ho un indovinello per te...ma ho un gioco, un gioco che poi ti spiegherò appena lo avrai concluso: disegnami un cerchio, un cerchio perfetto> afferma la donna con tutta calma come se stesse cambiando completamente discorso dal credo del fuoco. <si più precisa possibile, poi accanto, disegna un cerchio perfetto, MA> si ferma un'attimo per vedere se la bambina era ancora con lei e la stesse seguendo <mentre disegni, muovi la gamba destra, e fai con questa un cerchio al contrario rispetto a come stai disegnando il cerchio> e con questo attende, impassibile tenendo le braccia incrociate, rimanendo ad osservarla, in attesa che lei faccia la sua mossa che segua o meno quel gioco che la Hyuuga le stava proponendo. [ch on]

22:48 Harumi:
 Nemmeno la principessa della Luna ha guardato il menù e tutto quello che il locale può offrirle ma non ne ha bisogno avendo già deciso in precedenza cosa mangiare e lasciando a Mekura il dolce onere di rispondere al cameriere. <Va bene.> dona risposta alla domanda retorica accompagnando la voce da un gentile e lento cenno di assenso con la testa smuovendo gli argentei capelli. Tuttavia i toni e i pensieri della bambina si sono oscurati divorati lentamente da colori scuri come il nero, il viola e il grigio i quali vanno sia a fortificare il guscio intorno a lei ma anche a generare altre crepe. Le celluline grigie stanno elaborando i dati in maniera diversa mettendo sotto ai suoi occhi una realtà diversa che si era creata attraverso la storia e le testimonianze altrui, credendo a Mekura e pensando con logica che altre persone come lei esistano. Non fa dono della sua piccola voce alla donna ma gli occhi ne seguono i movimenti quando le porge il foglio e la penna, uno sguardo apatico e impassibile che le viene donato anche se dentro di lei regna una certa confusione. Non ribatte e ascolta, subito dopo le parole di Mekura va ad impugnare la penna con la mano destra e in un lato del foglio disegna un cerchio quanto più possibile perfetto facendo scivolare lentamente la punta della penna in maniera leggiadra. Un cerchio viene disegnato non assolutamente perfetto per i canoni dell’assolutismo, ma passabile ad occhio umano e giunge il momento per la bambina di passare alla seconda parte del gioco solleva la penna dal foglio e la porta all’altra estremità del foglio bianco poggiando la punta sulla carta. Prepara la gamba destra sollevandola dal pavimento e tenendola dritta davanti alla sua piccola figura iniziando a muoverla come se volesse creare un cerchio immaginario con la punta del piede, muovendo la gamba in senso antiorario. Nello stesso momento seguendo le istruzioni la principessa cerca di eseguire nuovamente quel cerchio perfetto -per lei- con la mano destra mantenendo un movimento orario. Le difficoltà ora sono evidenti a volte si ferma la gamba o esegue il movimento storpiato, oppure se si concentra sulla gamba il movimento della mano rallenta o a volte le vien da cambiare verso del tratto. <Mh. E’ un gioco difficile, mi spiace. Non riesco a compierlo.> eppur continua a provarci fino a quando con testardaggine conclude il cerchio fatto a mano, storto e pieno di interruzioni e posa la penna sollevando lo sguardo su Mekura in attesa di spiegazioni. [Chk: on]

23:15 Mekura:
 Sentendo che la ragazzina ha delle difficoltà la donna sorride a denti stretti, continuando comunque a controllare i risultati <sai perché hai delle difficoltà a fare sia un cerchio con la gamba, sia un cerchio sulla carta? perché il tuo cervello non può fare due cose contemporaneamente che sono simili ma non uguali> afferma la donna poggiando il mento sulla mano destra mentre piega la schiena in avanti appoggiandosi con parte del busto sul bordo del tavolo. <non senza allenamento: sai perché te l'ho fatto fare?> domanda la donna cercando di nuovo l'attenzione della bambina <è una allegoria su quello in cui si crede, non solo alla volontà del fuoco, ma in generale a tutto quello in cui si ha delle convinzioni> sospira morbidamente rimettendosi seduta composta tamburellando con le dita sul tavolo prima di continuare la sua spiegazione. <quando credi a qualcosa devi anche sapere come farlo valere, se rimangono solo parole o se non provi a fare il cerchio, non puoi capire i difetti e...non puoi migliorarli> afferma la donna prendendosi ogni tanto delle pause in modo che il suo messaggio venga ben recepito <la nostra anima, la nostra personalità, il nostro io si forgia attraverso il costante "disegno di cerchi", di sfide, di prove, di dimostrazioni. Il cerchio non è quasi mai perfetto perché non è mai semplice perché non devi fare solo un cerchio...e l'unico modo per far valere le proprie convinzioni, per disegnare bene quel cerchio a prescindere dalle difficoltà è continuare ad allenarsi, continuare a valutare, tentare e tentare e fare tuo questo cerchio> sospira comprendendo come il discorso possa essere molto complesso in particolare per la bambina anche se molto sveglia. <quello che sto dicendo è che non devi valutare come una farsa il villaggio perché vedi che il cerchio dalla quale è composto non è perfetto: I villaggi sono fatti di persone e le persone non sono perfette, non lo saranno mai. Tuttavia quello che puoi fare tu è contribuire a rendere questo cerchio perfetto, a comprendere i limiti e le imperfezioni del villaggio a metterci del tuo. Alcuni, come me, non sono stati fortunati capita che un villaggio crei dei dissidenti, ma hanno comunque una scelta: odiare a prescindere tutto e tutti, oppure rimanere a discapito delle ingiustizie subite per evitare che altri subiscano le stesse ingiustizie> sorride cercando di confortare la bambina e di farle capire la situazione <e guarda caso, l'essere una voce differente rientra nel fatto che tutti nel villaggio hanno uno scopo, casualità o no, ma rientra nella volontà del fuoco> prende di nuovo un lunghissimo sospiro continuando a fissarla mentre il tempo passa attorno a loro ed il cibo arriverà a breve, l'acqua ed il thè intanto sarebbe già arrivato. <non basarti su convinzioni di getto: quello di cui ti parlo è stata la mia storia, non la tua, fidati del tuo istinto. Vale la pena combattere per le persone che ti stanno al tuo fianco? a Kaori? a Azrael? ai tuoi compagni? pensaci e se la risposta è si, allora tu credi nella volontà del fuoco e di conseguenza, almeno quella parte, non è una farsa> [ch on]

23:27 Harumi:
 Presta attenzione la principessa alla lezione di vita che Mekura le impartisce questa sera con solo l’ausilio di un foglio di carta e una penna, invitando la bambina a partecipare a quel gioco tanto strano ma dal significato profondo dettato dalle parole della donna. Non ha ragione alcuna per mostrare ad orecchio altrui la sua piccola atona voce ma può donare alla donna tutto il suo sguardo e la sua attenzione cercando di racimolare quelle parole e cercare di infilarle nei cassetti della sua memoria. Non può comprendere tutto ma solo l’essenza di quel discorso che vede il cerchio come allegoria principale e la perfezione come qualcosa di inesistente ma aggiustabile. Un cerchio imperfetto per ogni persona imperfetta del villaggio e la principessa dalla sua posizione può decidere se correggere questa circonferenza per renderla migliore o se non fare niente a riguardo, scegliere se odiare o rimanere buona. Comprende la principessa quale scelta abbia fatto Mekura però non può sentire quello che ella ha provato, non può provare odio per il villaggio perché non le è stato fatto nulla, ma esso può perdere credibilità per il racconto di Mekura. <Io devo pensare bene a queste parole adesso, valutarle e pensarci.> risponde unicamente quando l’altra ha concluso il suo saggio dire, annuisce convinta e si poggia delicatamente con la schiena contro la sedia. <Non posso darti una risposta adesso con le mie impressioni, ma posso solo dirti che sei molto saggia e che anche se non ho capito bene tutto quanto, potrò pensare al messaggio che è passato.> necessita di tempo e silenzio su questo argomento a meno che non sia lei a chiedere però ora si vuole concentrare sulla cena e su tutte le novelle pietanze che potrà assaggiare e mangiare in piacevole compagnia. [fine]

23:39 Mekura:
 <non pretendo che tu mi capisca, ne che tu mi risponda subito> afferma la donna seriamente, guardandola come si guarda un adulto, come se fosse una cosa importante, per lei, per crescere. <e so che ci dovrai pensare, mi basta solo questo. Imparerai e capirai cosa pensare di questo villaggio con l'esperienza> sorride tranquillamente mentre intanto arriva la cena <grazie mille> afferma la donna verso il cameriere mentre osserva le varie cibarie e si versa da bere <prova il te al gelsomino insieme ai mochi dopo che hai mangiato la portata principale, li amerai: sono delle piccole nuvolette d'amore> dolci, gommose, bisogna stare molto attenti a mangiarle dato che si rischia la morte per soffocamento. Il discorso quindi verterà da li in poi solo sui consigli di cibi vari, con la maggiore che cerca di mostrarle e insegnare quanto può su qualsiasi domanda lei volesse farle: feste, cibo, serpenti, gli argomenti spazierebbero senza più toccare situazioni tanto pesanti come quelle affrontate prima: è troppo tardi e quella povera ragazzina ha già tanto da pensare. [end][fine]

le due si incontrano, ne nasce una discussione lunga con tanto di giochi logici per Harumi e diverse cose a cui pensare.