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Ramen, chiacchiere e il mistero di Mr.Strange.

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con Raoku, Azumi

19:49 Azumi:
  [chiosco] L’ora piuttosto tarda ha portato la giovane nel quartiere dove sono presenti diversi locali per mangiare e tra tutti ha scelto un chiosco di ramen. Nonostante abbia pochi soldi in tasca il richiamo della fame è stato più forte di qualsiasi cosa ed è per questo che a passo svelto si reca davanti all’ingresso e china il capo e la schiena per non sbattere contro le tendine che separano l’ingresso dalla strada poiché, in realtà, è un formato da un grande e lungo bancone con una fila di sgabelli per i clienti mente la parte posteriore è adibita alle cucine. <Sera!> Saluta allegramente e prende posto su uno sgabello, sedendosi sopra con grazie e girandosi in maniera tale da osservare il titolare che le sorride da dietro il bancone e gentilmente le porge il menù che la giovane afferra con la mano destra e porta sotto il volto per esaminarlo. <Grazie mille> Lo apostrofa con un sorriso. La giovane ragazza indossa una maglietta a maniche corte di un rosso scuro con tanto di scollo a “v” di colore bianco mentre le gambe sono coperte dal solito paio di pantaloni neri leggermente sbiaditi che finiscono negli stivali che le arrivano sotto il ginocchio e sono legati con lacci nella loro parte anteriore. Quest’ oggi a tracolla porta anche una borsa di pelle nere che le scende lungo il fianco sinistro mentre la tracolla le attraversa tutto il busto. La borsa ha una vaga forma quadrata segno che al suo interno deve esserci qualcosa della stessa forma. I lunghi ondulati capelli rosa sono tenuti fermi da una fascia nera sulla nuca mentre le solite due ciocche di capelli le lambiscono il volto chiaro e con esse la frangia che le copre interamente la fronte.

20:01 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] La luna piena è destinata a risplendere alta nel cielo di Konohagakure no Sato stasera. Ancora non è ben definita, dato che il sole al tramonto sta concedendo al cielo i suoi ultimi sprazzi di luce scarlatta. Pochissime le nuvolette che anche oggi costellano la volta celeste, è proprio vero che siamo in estate e la bella stagione si fa sentire. Almeno tanto quanto la fame dopo una giornata intera di allenamenti. Spingersi al limite con l'Hijutsu dei Nara e continuare, nei giorni successivi, nella propria sfilza di allenamenti fisici e di concentrazione non è il massimo, e Raoku adesso percorre le strade di Konoha sognando un banchetto degno di un Daimyo. Lo stomaco del genin mugola mentre percorre a passi lenti la strada davanti al chiosco di ramen dove Azumi in precedenza ha trovato posto, quindi - pur inconsapevole della presenza della sedicenne all'interno - blocca lì i suoi passi, davanti alla tendina che cela almeno provvisoriamente i volti dei clienti seduti al bancone <Eh va bene...Ichiraku è troppo lontano da qui, in effetti...e io ho troppa fame...> borbotta tra sé a bassa voce, valutando rapidamente che per raggiungere il centro del Villaggio dove si trova il ben più famoso e rinomato chiosco di ramen di Konoha dovrebbe farsi almeno un altro po' di strada a piedi. E non sembra averne proprio voglia. I lunghi capelli corvini dell'Oshiba, estremamente ribelli tanto che alcune ciocche finiscono per incorniciargli in maniera un po' disordinata il volto, sono raccolti per quanto possibile in un'alta coda morbida sulla nuca: appena sotto il legaccio della coda, la fascia del coprifronte di Konoha si confondo per colore tra quei capelli così neri finché non spunta sulla fronte, dove capeggia il simbolo del Villaggio sulla piastra metallica. Raoku indossa un abbigliamento dal tessuto piuttosto leggero, nonostante sia guarnito come uno shinobi a tutti gli effetti: si sta infatti abituando sempre più a portare con sé l'armamentario necessario per qualunque evenienza. Il busto è rivestito da una canotta di rete indossata a pelle a maniche lunghe, tali da raggiungere la metà degli avambracci; a sua volta la canotta è sormontata da una tunica realizzata con tessuto leggero di un colore chiaro, un beige che tende più al crema, a mezze maniche che arrivano a rivestire gli arti fino all'altezza del gomito. L'indumento è ben stretto in vita da una fascia di colore rosso scuro che cinge il ventre e la parte bassa del busto fino all'inguine. Gli avambracci sono rivestiti invece da due vambracci di cuoio ben allacciati e, nella parte inferiore dell'avambraccio destro, è posizionato un Fuuda in cui Raoku ha precedentemente sigillato un pugnale kunai da estrarre all'evenienza, qualora se ne renda palese il bisogno. Guanti da shinobi senza dita con una piccola placca protettiva sul dorso rivestono le mani, mentre altri quattro Fuuda sono posizionati sul torace (due ai lati del costato, due all'altezza del ventre), a livello della canotta a rete: tutti e quattro contengono sigillati al loro interno altrettanti tronchetti utili per effettuare la tecnica della sostituzione, qualora si ritenesse necessaria, e rimangono celati dal tessuto della tunica. Sul retro della fascia lombare invece, dal lato del fianco sinistro, è posizionata una sacca porta-oggetti: al suo interno, oltre al filo di nylon arrotolato, sono immagazzinate due semplici carte bomba arrotolate in due piccoli rotolini e infilate in un medesimo vano, mentre negli altri due vani rimanenti sono contenute una confezione medica contenente un tonico speicale per rivitalizzare e potenziare il flusso di chakra e un altro involucro contenente un tonico coagulante. Pantaloncini piuttosto affusolati del medesimo colore chiaro della tunica fasciano le cosce di Raoku arrivando fin sotto il ginocchio, a livello degli stinchi: sulla coscia destra è posizionato, ben allacciato, un porta-kunai che al suo interno presenta nel primo vano due semplici pugnali kunai, nel secondo due kunai-bomba (realizzati unendo con un lembo di filo di nylon una carta bomba all'elsa di ciascun kunai) e nel terzo 3 shuriken. Dalla zona appena sotto il ginocchio (in corrispondenza dell'ultima parte, cioè, dei pantaloncini indossati da Raoku) fino alle caviglie di ciascuna gamba il genin indossa anche un ulteriore protezione, due schinieri di cuoio ben stretti intorno ai polpacci. Sandali da ninja ben allacciati alle caviglie completano infine il suo outfit per quella sera. Scosterebbe la tendina e si abbasserebbe anche con le spalle - vista la sua statura - per entrare nell'area clienti del chiosco. Nota con piacere che diversi posti sono vuoti, nonostante ce ne sia qualcuno occupato. E noterebbe allo stesso modo anche la capigliatura inconfondibile di Azumi. Ciò che invece non fa è riconoscerla all'impronta, anzi: forse perché popola ormai i suoi incubi - anche se alla fine è lui il primo a volersi sottoporre ad allenamenti così intensi - il primo nome che gli salta in mente è un altro. <Furaya..sama?> chiederebbe, avvicinandosi ad Azumi e poggiandole delicatamente la mano mancina sulla spalla destra, come per attirarne l'attenzione <...che ci fa lei qui?> [chk off][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 5: 4 tronchetti, 1 kunai | Porta-kunai: 2/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante]

20:17 Azumi:
  [chiosco] Le iridi chiare si spostano velocemente lungo il menù ma qualche attimo dopo lo poggia sulla superficie lignea del bancone. <Scusami..> lo dice a voce alta per richiamare l’attenzione del cuoco che sfortunatamente svolge anche la funzione di cameriere. <Una ciotola di ramen semplice, grazie.> Afferma con un sorriso gentile all’uomo che annuisce e sparisce qualche attimo dopo dietro la cucina per preparare l’ordinazione della ragazza che rimane da sola, accanto ad una coppia di anziani signori che sta ultimando il proprio pasto. Intanto con un ampio gestro della mancina si sfila la borsa e la poggia sullo sgabello vuoto alla sua sinistra, giusto per avere libertà di movimento e non avere ingombri di alcun genere. Poco dopo è una voce che richiama la sua attenzione, una voce che non riconosce subito. <No, credo che hai sbagliato persona.> Afferma votandosi sia con il busto che con il volto nel momento in cui il ragazzo le mette la mano al disopra della spalla e lo sguardo viene appena sgranato per la sorpresa. <Raoku senpai?> Lo apostraofa mentre il tono della voce si alza appena in un segno di domanda. <stavi cercando qualcuno?> domanda con il solito sorriso che inizia a palesarsi sulle labbra.

20:30 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] Ci mette un istante a capire di avere ancora una volta compiuto l'ennesima figuraccia in presenza di Azumi. Già, perché ovviamente la ragazza dai lunghi capelli rosa non è la capoclan e sua sensei, bensì la giovane sedicenne incontrata qualche giorno prima al parco. Se ne accorge veramente in un batter d'occhio, ma troppo tardi: non appena infatti Azumi si volta verso di lui rivelandogli gentilmente che ha sbagliato persona, ecco palesarsi i tratti del volto della fanciulla e quegli occhioni azzurri che riconosce con grande facilità (sebbene, pure quelli, potrebbero annettersi ai tratti similari con la Vomitalava). <Uh...Azumi-san?> Un rossore tutt'altro che tiepido si spande improvvisamente sulle guance del Nara che, altrettanto rapido, toglie la mano dalla spalla della sedicenne onde evitare qualsivoglia fraintendimento. O forse è semplicemente puro imbarazzo il suo. Ride però, ed è già qualcosa: forse invogliato dal sorriso di Azumi, Raoku si lascia andare ad una risatina un po' nervosetta e imbarazzata, ma comunque divertita per quella svista (anche se, interiormente, sta maledicendo la sua idiozia). <No, non stavo cercando nessuno in realtà> le spiega, cercando di cavarsi d'impiccio e di evitare l'ostacolo di quel fraintendimento <è che il colore dei tuoi capelli è identico a quello della mia sensei, Furaya-sama> a quel nome gli anziani lì vicino lancerebbero qualche occhiata in tralice, ma niente di più, riconoscendo in esso quello della gran consigliera della Foglia <e anche lei li porta così lunghi, anche se spesso ha una treccia. Mi sono semplicemente confuso> ridacchia, cercando poi subito di cambiare argomento <guarda guarda chi si rivede> mormora, abbassando la voce in modo da rendere più intima la loro conversazione <non pensavo di trovarti qui a quest'ora, è un vero piacere> ammette, ingenuo forse, ma pensando al fatto che la ragazza ha comunque la madre malata a casa <ti sei attardata da qualche parte qui nei dintorni?> in effetti il quartiere non sembra essere - a meno che non ricordi male il genin - proprio vicino all'abitazione della sedicenne. Ad aggiungere figuraccia a figuraccia, lo stomaco di Raoku riprende a mugolare rumorosamente, tanto che la coppia di anziani lì vicino alza lo sguardo su di lui, squadrandolo per un istante prima di tornare alla propria cena. Sempre più color peperone in faccia, Raoku indicherebbe lo sgabello alla destra di Azumi, quello dove non ha poggiato la borsa <È libero o aspetti qualcuno?> le chiederebbe quindi, andando eventualmente a prendere posto qualora lei gli dica che è libero. [chk off][Equip. come sopra]

20:46 Azumi:
  [Chiosco] Annuisce quasi di riflesso alla domanda retorica del ragazzo mentre ascolta come lei sia stata scambiata per un’altra persona. <Oh> esclama mentre si pettina, passando la mano leggermente aperta all’interno della chioma appena nominata, formando delle ciocche più piccole che scivolano lungo le sue dita e ricadono in piccoli riccioli lungo il suo petto. <Capisco, non preoccuparti!> Esclama con un sorriso mentre lo sguardo viene appena spostato sul cuoco che le poggia davanti la scodella di ramen fumante e da cui proviene un buon odore di brodo fresco. La ragazza si piega leggermente sulla scodella, inspirando a pieni polmoni quel fumo biancastro il cui odore le riempie le narici. <Ottimo.> Commenta mentre sposta ancora l’attenzione sul Nara. <Il villaggio sembra essere piccolo.. No non aspetto nessuno, sono da sola> Commenta con un sorriso mentre sbatte il palmo della mano destra sullo sgabello vuoto accanto a lei per indicare all’altro di sedersi, una sorta di invito seppure piuttosto rude. <No, mi sono fermata un po’ a leggere un libro che tratta di Chakra, giusto per avere qualche idea di cosa si parla.> Sorride tranquillamente mentre si volta di più per osservare in volto l’altro. <Mi è venuta fama e ho deciso di fermarmi a mangiare, anche tu lo stesso?>

21:06 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] L'incomprensione sembra essere risolta alla fine, così anche Raoku può far fronte in maniera più decisa a quell'imbarazzo crescente di aver confuso la ragazza con Furaya. Detto fatto, il Nara pare ritrovare la propria compostezza anche se, inevitabilmente seppur di sfuggita (e nonostante il fatto che mai finirebbe con l'ammetterlo) le iridi verdi si ritrovano a seguire per un istante quel moto della mano di Azumi che percorre i lunghi capelli rosa attorcigliandoli in piccoli riccioli sul suo petto. No, se non si è capito non è proprio a suo agio con esponenti di un sesso diverso dal suo, altresì dette ragazze. Specialmente con quelle da cui è rimasto colpito, e Azumi in questo senso pare occupare un posto in prima fila con la storia del suo passato di cui hanno discusso nel loro primo incontro casuale al parco. <Oh, molto più piccolo di quello che è in realtà...> ammette con un sorrisetto ironico per stemperare ancora un altro po' quella sensazione di imbarazzo derivata dalla gaffe di prima e da quel rumoreggiare un po' roco del suo stomaco per segnalargli che ha una fame da lupi. Prende posto dunque vicino a lei, ringraziandola con un cenno del capo dell'invito caloroso a prendere posto. Inizialmente ad essere meno contento è il cuoco che intanto porge la ciotola ad Azumi, squadrandolo e chiedendogli se ha intenzione di cenare. <Ai, prendo una ciotola di ramen con salsa piccante e carne di maiale per condimento, se ce l'avete> coglie la palla al balzo per procedere subito con un'ordinazione: è lo stesso piatto che solitamente prende da Ichiraku, per questo chiede se lì è disponibile <e...del thé verde freddo...> aggiungerebbe, a voce appena più bassa, come vergognandosi un poco di non prendersi un po' di sakè (non sarebbe la prima volta che viene preso in giro per il suo non reggere l'alcool). Si volgerebbe con il capo verso Azumi, a questo punto <Tu non prendi niente da bere?> le chiede quindi, con gentilezza e condendo il tutto con un sorriso <avanti, ordina pure quello che vuoi. Offro io, se ti va> le propone, sentendosi più sicuro adesso, gli occhi verdi che cercano le iridi azzurre della sedicenne come a convincerla ad approfittare della cosa e ad accettare la sua proposta di farsi offrire la cena. Qualora lei gli rispondesse con una bevanda, andrebbe ad aggiungerla all'ordine, quindi prenderebbe più comodamente posto sullo sgabello ascoltando il racconto della ragazza dai capelli rosa. <Un libro che tratta di chakra? Ancora non hai iniziato l'Accademia, ma vedo con piacere che ti porti avanti con gli studi eh?> la punzecchia, con tono divertito ma in realtà visibilmente felice di ritrovarsi a parlare con una persona tanto volenterosa come, gli sembra, sia la sedicenne <io ero nei quartieri dei Nara, al Dojo> le rivela <non è lontano da qui, in realtà. Mi stavo allenando con la meditazione e la concentrazione del chakra, soprattutto. Poi sono uscito e, beh...> fa spallucce, lo sguardo che si abbassa in direzione del ventre e la mano destra che va a massaggiarlo piano <...non ce l'avrei fatta a raggiungere il centro del Villaggio e cenare dove vado solitamente. Per cui al primo chiosco che ho trovato mi sono fermato> un nuovo sorriso andrebbe a dipingersi sulle sue labbra <non che mi dispiaccia, se il destino mi ha permesso di incontrarti di nuovo così presto, Azumi-san> non sembra dare troppo peso a quello che ha detto, almeno inizialmente dato che poi dopo qualche secondo - forse inspiegabilmente per la ragazza - andrebbe a nascondersi quasi dietro al bicchiere del thè verde (già servito) per bersene un lungo sorso, lo sguardo che si sposterebbe in avanti distogliendolo per un momento dal volto di lei. <Ma...quindi oggi ti sei informata sul chakra> tenta palesemente di cambiare discorso, o di recuperare in corner <a questo punto mi obblighi ad interrogarti però> scherza ovviamente, la butta lì come battuta nonostante l'espressione simuli una sorta di serietà da sensei <allora...hai capito di che si tratta?> le chiede, mentre in quel momento arriva anche la sua abbondante ordinazione. [chk off][Equip. come sopra]

21:48 Azumi:
  [Chiosco] Osserva con calma l’altro sedersi e finchè non è lui a rivolgerle la parola lei rimane in silenzio ad osservarlo. <Mh> Arriccia per qualche attimo le labbra, pensierosa e lo sguardo si sposta sulla propria ciotola di ramen. <Prendo anche io una tazza di the> Decide alla fine, sorridendo ancora al cuoco che proprio come prima sparisce per andare a preparare le loro ordinazioni. <Ma questa sera non offrirai tu!> Afferma con tono irremovibile, ma subito dopo l’espressione seria si scioglie in un caldo e allegro sorriso che le lascia scoperti i denti. <Diciamo che la chiacchierata della scorsa volta mi ha fatto riflettere, quindi ho pensato che se voglio essere la migliore e realizzare i miei sogni allora devo iniziare a mettermi a lavoro da subito!> Gli occhi le brillano di passione per qualche attimo e solo ora che è tornata in silenzio si accorge di aver alzato troppo la voce poiché i signori seduti non troppo lontano hanno preso a guardarla in cagnesco. <Scusate> Afferma stringendo le labbra e grattandosi la tempia in maniera piuttosto imbarazzata mentre le spalle vengo flesse leggermente in avanti come se lei volesse farsi più piccola, più di quanto già non è. <In realtà ho incontrato un sensei dell’accademia che mi ha svelato parecchie cose. SI chiama Mr. Strange anche se non credo sia il suo vero nome.> Ed il dubbio le è venuto tanto che una piccola smorfia le passa sul volto. <Abbastanza alto capelli e occhi blu elettrico.> Lo descrive sommariamente all’altro e poi riprende a parlare, sporgendosi ancora una volta in avanti per l’eccitazione provocata dall’argomento tanto che si aggrappa con entrambe le mani al bordo dello sgabello mentre si spinge in avanti con tutta la schiena. <Davvero? E com’è andato?> Domanda con fervente curiosità e per il resto sembra non cogliere nulla nell’affermazione del ragazzo perché quel volto, leggermente ingenuo, è ancora tutto preso e desideroso di ascoltare il racconto dell’allenamento.

22:16 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] La osserva diventare un po' pensierosa nel momento in cui le propone di ordinare anche da bere o qualcos'altro offrendole la possibilità di pagare anche per lei quella cena comunque piuttosto frugale, per cui quando lei si dimostra perentoria nel non volersi far offrire niente non gli pare il caso di insistere ulteriormente. <Va bene, va bene, l'avrei fatto volentieri però> fa spallucce, dimostrando di non essersela presa - almeno non eccessivamente - per quel cambio repentino nel tono di Azumi, anzi la guarda un po' di sottecchi con fare ironico, facendole come credere di averlo spaventato nonostante sulle labbra del Nara non si spenga mai del tutto quel sorrisetto allegro. Cambiare argomento e parlare di quella sua voglia di portarsi avanti con gli studi prima dell'ingresso all'Accademia stempera comunque i toni, e Raoku si ritrova ad ascoltare le parole di Azumi con attenzione. Non che serva: l'entusiasmo della sedicenne infatti è tale da farle alzare un po' troppo il tono della voce, tanto da dare un leggero fastidio ai due anziani che ormai si sono visti rovinare la serata romantica (?) dai due giovincelli <Ehm...scusate> si unisce pure Raoku, chinando lievemente il capo nella direzione dei due prima di tornare con gli occhi verdi ad osservare Azumi, scoppiando in una rosata che tenterebbe di soffocare con la mano destra davanti alle labbra <Accidenti che entusiasmo, non vorrei averti caricato di troppe aspettative> ammette lui, cercando di controllare la risata per l'espressione in cagnesco dei due anziani di fianco a loro <...insomma, magari poi arrivi in Accademia e ti fa tutto schifo, finirei per sentirmi quantomeno in colpa...> cerca di spiegarle, ma è chiaro come sia ancora ironico e stia scherzando. Azumi potrà facilmente notare come negli occhi di Raoku sembri scomparsa la tristezza velata dell'altro giorno, quando gli argomenti di cui parlavano erano decisamente più dolorosi. Adesso che scherzano e ridono, invece, sembrano vivi, colmi di pura gioia. Dal canto suo il genin continua ad ascoltare la voce della sedicenne, accigliandosi solo un poco mentre lei gli parla di questo fantomatico Mr. Strange. <Mr. Strange?> ripete lui, aggrottando il sopracciglio destro mentre il cuoco gli pone davanti il ramen fumante che aveva ordinato. Vi si fionderebbe subito, andando a prendersi un boccone di carne inzuppato di brodo, masticando e infine inghiottendo prima di proseguire, scuotendo debolmente il capo <...no, non conosco nessun Mr. Strange. E non mi pare di aver mai visto in Accademia qualcuno che si chiamasse così, sinceramente...> le rivela, il volto un po' pensieroso come se stesse seriamente cercando di ricordare i nomi dei sensei che ha incontrato mentre lei tenta di fornirgli quell'identikit sommario <sicura che fosse un sensei e non un maniaco? Con un nome del genere...> ipotizza, tornando a ridere e sottolineando in quel modo come anche questa sia in fondo una battuta. Evidentemente - ma forse è sintomo dell'imbarazzo pure questo - stasera ha proprio voglio di scherzare e di essere spensierato. Torna a mangiare, prendendo stavolta un po' di spaghetti e mangiandosene un grosso boccone. Prova poi a farle quella domanda sul chakra, giusto per evitarsi l'imbarazzo di quella frase precedente, sfuggitagli con noncuranza, ma si accorge presto che i suoi timori non erano fondati: Azumi pare infatti del tutto presa dall'idea che lui sia uscito appena da un allenamento. <Ehm...com'è andato l'addestramento?> ripeterebbe quella domanda, come per capacitarsi del fatto che la sedicenne si interessi davvero così tanto alle sue attività quotidiane mirate a migliorare le capacità del genin <ehm...beh...non male direi...> inizia facendo il vago, mentre le iridi verdi si soffermano ancora una volta e sempre più sul volto di Azumi che ora si fa più vicina: un volto tutto assorto, desideroso di ascoltare ogni dettaglio, quasi bramoso. Un volto di cui scorgerebbe i dettagli, i tratti ora più morbidi, ora più delineati. Un volto, e soprattutto un paio di occhi cerulei, su cui si accorge di soffermarsi fin troppo. E allora è bene scendere nei dettagli per non perdersi definitivamente <uh, beh, mi sono dovuto concentrare in particolare sul flusso del chakra e sui modi diversi che hanno i Nara per controllarlo> tenta di spiegarle, senza rivelarle segreti del clan che non può diffondere <diciamo che per le peculiarità del clan, è molto importante avere un controllo ferreo sulla propria energia interiore, e riuscire a trovare un equilibrio per mantenere solido e continuo il flusso> si rende conto che, spiegata così, può essere davvero incomprensibile per una che nemmeno sa impastarlo, il chakra. Meglio partire dalle basi. <Allora, per farti capire...> inizierebbe, portandosi alla bocca un nuovo boccone di carne, masticandolo e inghiottendolo senza fretta ma anzi sfruttandolo come pretesto per non ritrovarsi a fissare troppo a lungo gli occhi di Azumi <...dal tuo libro sei venuta a sapere da quali parti è composto il chakra di ciascuno di noi, innanzi tutto?> le chiederebbe, per capire quanto sa e quanto, invece, ignora completamente. [chk off][Equip. come sopra]

22:37 Azumi:
  [Chiosco] Non sembra importarle più di tanto di aver infastidito i due vecchietti visto che si entra in discorsi che la interessano maggiormente tanto che lo sguardo non si smuove di un millimetro dal volto dell’altro in attesa che gli racconti ogni particolare. Sbatte lentamente le palpebre nel momento in cui l’altro gli rivela di non aver mai sentito quel nome e pensierosa distoglie lo sguardo. <Ma no!> Afferma solo alla fine, alzando la mano destra e sbatacchiandola a destra e a sinistra nell’aria come per allontanare quel pensiero. < Aveva quel giubbetto verde e la targa con il simbolo della foglia.> Un modo molto semplice con cui chiama il coprifronte che ha visto prima. Si predispone all’ascolto sempre in quella posizione privilegiata qualche attimo dopo il rumore gorgogliante che proviene dal suo stomaco la riporta al mondo presente e alla fame che sembra la stia divorando dall’interno. Rivolge lo sguardo al suo piatto fumante e da un cestino in legno afferra le bacchette di cui rompe l’involucro di carta, scartandole e afferrando le due estremità con le mani le andrebbe a staccare con un rumore sonoro, impugnandole con la destra e immergendo la loro punta all’interno della ciotola, girando la pasta per qualche istante per farla freddare. <No, ho letto solo che è una forza che gli shinobi sono in grado di utilizzare e poi Mr. Strange mi ha spiegato quali sono i tipi di Chakra e come si fa a sapere quale Charka possiedi.> Ferma il movimento rotatorio della mano destra che sta mescolando la pasta. <A proposito che tipo di Chakra hai tu?> Domanda osservando l’altro e voltandosi subito per prendere un piccolo pezzo di carne di manzo che lentamente porta alla bocca, staccandone con gli incisivi un morso e masticando lentamente mentre l’altro pezzo di carne rimane in aria sorretto dalle bacchette.

22:54 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] La ragazza sembra rassicurarlo sul fatto che il fantomatico Mr. Strange dai capelli blu elettrico non fosse un maniaco ma seriamente un insegnante dell'Accademia. Cerca anche di descriverglielo più accuratamente <Quindi aveva un coprifronte come il mio...> e se lo indica con il pollice della mancina, abbassandolo subito dopo <...e un giubbotto verde...doveva essere quantomeno un chunin allora, quella è la divisa di chi viene promosso a quel livello se non sbaglio> riflette sul da farsi: un chunin può essere comunque un maniaco? Uno con quel nome, di certo, è sulla buona strada per diventarlo: sempre che si tratti di un nome reale e non di un nome inventato o di un soprannome. Ma quale malato di mente si presenterebbe con un soprannome ad una persona che non conosce? Il mister su Mr. Strange sembra però destinato a rimanere irrisolto, quantomeno per quella sera. Anche perché l'argomento che pare interessare maggiormente ad Azumi è l'allenamento e, in particolare, l'addestramento meditativo che Raoku le ha appena detto di aver compiuto al Dojo dei Nara. Il genin prova a spiegare a parole sue quello in cui consisteva, accorgendosi però che è troppo complicato da spiegare a chi non ha ancora intrapreso il percorso in Accademia, per cui tenta di sondare le conoscenze che la sedicenne sembra intenzionata ad avere in via pregressa, attraverso i libri e strani incontri con tipi loschi. Annuisce, ascoltandone le parole mentre intanto prende nuovi bocconi di ramen e di carne portandoseli alla bocca e continuando quella lauta cenetta <mmm...è tutto giusto, anche se piuttosto approssimativo> ammette, l'imbarazzo un po' affievolito - scomparso mai, gli occhi di Raoku non riescono comunque a non indugiare troppo a lungo sul volto e nell'incrociare gli occhi azzurri di Azumi - ora che parla di cose di sua stretta competenza. Prima che possa spiegare quello che intende, Azumi gli pone quella domanda a bruciapelo che lo fa sorridere, mostrando anche un pizzico di fierezza e di orgoglio (come se fosse qualcosa di particolarmente arduo da conquistare e non la semplice natura elementale del suo chakra). <Io? Il mio elemento è il Katon> le rivela <ma pian piano, continuando ad allenarmi e a studiare, conto di sbloccare altre forme elementali. Anche se, ovviamente, è con il Fuoco che avrò sempre un feeling particolare> le racconta, il tono caldo e quasi suadente. <Allora, tornando a quello che ti dicevo prima...il chakra...> proseguirebbe, posando un momento le bacchette sul sostegno a lato della ciotola e sporgendosi ora lui un momento verso di lei voltandosi con il busto nella sua direzione, a sinistra <quello che mi hai detto è giusto, è una forza che gli shinobi utilizzano, ma è il modo in cui la evocano che è importante. In pratica...> e le mostrerebbe i due palmi delle mani guantate separati e leggermente arcuati <...interiormente ciascuno di noi ha una forza spirituale> e mostrerebbe la mano destra <...e una forza fisica. Il chakra> e andrebbe adesso ad unirle insieme compattandole <..nasce dall'unione di queste due forme di energia di base. È un miscuglio di forze opposte e complementari, in pratica, e ad unirle è la volontà stessa dello shinobi. Se ti ricordi quando mi hai incontrato nel parco> cerca di riportarle alla mente la posizione che lui stesso aveva assunto <stavo proprio impastando il mio chakra. Una volta risvegliato, il chakra si distribuisce uniformemente in tutto il corpo, è come se ti riempisse totalmente> le spiega, un sorriso estatico stampato sul volto di Raoku nel vederla così interessata <ma un ninja per utilizzarlo deve dirigerne e modellarne il flusso. E questa è la cosa difficile, perché ogni tecnica, al di là dei suoi sigilli, necessità di questa capacità ad un livello sempre più avanzato> torna adesso a voltarsi verso la propria ciotola, andando a raccogliere nuovamente le bacchette con la mano destra <è questo che mi esercitavo a fare oggi, a modellare in un modo del tutto particolare il mio chakra>. La osserverebbe di sottecchi quindi, mentre andrebbe a succhiare un altro po' di spaghetti in brodo, come per carpirne eventuali reazioni o perplessità. [chk off][Equip. come sopra]

23:12 Azumi:
  [chiosco] Mentre ascolta l’altro parlare finisce di mangiare anche l’altro boccone di carne che mastica lentamente e facendo bene attenzione a non far uscire alcun rumore dalla bocca, proprio come le buone maniere vogliono. <Un chunin…, si un chunin.> Ripete ma ancora una volta abbandona quell’argomento che ormai si è esaurito e non le interessa, almeno non come gli spaghetti che infila in bocca cercando di essere il più discreta possibile ma nel farlo riesce a sporcarsi il naso di brodo e sembra non accorgersene perché lascia le bacchette all’interno della ciotola ed afferra il bicchiere con all’interno il suo the freddo che porta alle labbra, bevendo un lungo sorso e poi poggiandolo nuovamente al suo posto, facendo attenzione a non rovesciare il contenuto. <Il fuoco.. Spero di non avere il fuoco, non mi piace particolarmente.> Commenta con quel suo modo candido di fare, come una bambina che dice tutto ciò che le passa per la mente. E poi si ritrova ad ascoltare tutto quello che le viene detto e registrarlo all’ interno della memoria per non dimenticarlo mai più. <Capisco… quindi è questione di pratica quella di richiamare il chakra..> Dice con tranquillità continuando a mangiare. <Quindi niente Chakra e niente tecniche.. Ma esistono shinobi che non posseggono Chakra?> Ancora un’ennesima domanda che pone al ragazzo prima di rendersi conto di essere, probabilmente pesante. <ma scusami non voglio ammorbarti con le mie domande. E’ meglio cambiare argomento! > Rimane pensierosa alla ricerca di un nuovo argomento di discussione che, però, non trova subito ma si sforza di crearlo. <Sei mai stato oltre i confini del Paese del Fuoco?> Domanda alla fine, non risparmiandosi di continuare a mangiare il proprio ramen.

23:32 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] Raoku si perde in quella spiegazione sul chakra e sui flussi e su come modellarne la forma e l'intensità. La cosa lo aiuta parecchio nel gestire il suo solito imbarazzo in compagnia di Azumi, sembra quasi metterlo seriamente a suo completo agio con la ragazza e gli conferisce una sensazione di maggiore sicurezza in sé stesso. Quasi non si rende conto di essere capace di poter essere così spigliato con qualcuno che non sia un ragazzo come lui, in un rapporto in cui inevitabilmente si instaura una sorta di cameratismo tutto maschile. Con Azumi è diverso, e non sa spiegarsi minimamente il perché, nella sua ingenuità frutto di un'adolescenza passata a lavorare anziché a fare le normali esperienza di un giovane di quell'età, se non con il fatto che lei sia una donna. E il fatto che quell'imbarazzo non sia mai andato via del tutto lo dimostra il fatto che, quella macchiolina di brodo sul naso di lei, Raoku la nota quasi in tempo reale, o immediatamente dopo che si è formata, tanto i suoi occhi finiscono per indugiare sul volto della sedicenne <oh...mmm...> non glielo dice, non subito almeno, non sembra trovare il coraggio di fare quel che va fatto. Rimane zitto, anche perché l'entusiasmo di poco prima subisce un brutto schiaffo - anche se il Nara cerca di non darlo a vedere - nel momento in cui Azumi candidamente gli dice che spera di non possedere il fuoco, perché non le piace. L'effetto, sul Raoku interiore, è lo stesso che se gli fosse caduto un masso in testa direttamente dalla cima di un monte <Perché dici questo?> le chiederebbe, con altrettanto candore di quello espresso con quel commento <neppure io ho bei ricordi con il fuoco> il corpo di un uomo carbonizzato sul lettino di un obitorio per un momento torna a galla nella sua memoria, un ragazzino appena più che infante dai lunghi capelli corvini che piange silenziosamente mentre una donna urla di dolore trattenuta dai ninja-medici: è un ricordo che scaccia via subito però, con un nuovo boccone di ramen che ingoia quasi furiosamente <però da quando ho provato ad impastarlo, è come se in realtà fosse sempre stato lì, nascosto ma presente. Non saprei come spiegartelo...un giorno proverai con quello che sarà il tuo elemento e capirai che non poteva che essere quello...> prova a spiegarle, gli occhi che cercano quelli di lei, soffermandosi ancora una volta su quella puntina di brodo sul vertice del naso: un dettaglio che obbliga Raoku, non si sa bene perché, a deglutire a fatica <...se il Fuoco non ti piace, comunque, di quale elemento vorresti possedere la natura nel tuo chakra?> le chiederebbe dunque. Ascolterebbe intanto le sue perplessità in merito al chakra e agli shinobi che non lo possiedono, così come anche le sue scuse che gli strappano una risata. <Uh, sì sì, esistono i taijutser completi> le spiega <shinobi che dedicano interamente se stessi alla pratica delle arti marziali e sfruttano il potere derivante dal proprio corpo. Sono molto potenti, in realtà: uno shinobi può prescindere dal chakra, è la volontà che fa un ninja> si ricorda questa frase, catturata dalla sua memoria da chissà quale libro <non preoccuparti comunque, a me fa piacere parlarti di queste cose...> ammette <..di qualunque cosa in realtà, insomma..> ecco, si è incartato di nuovo <...sì beh, mi fa piacere parlare con te, ecco, stare insieme a parlare...> inevitabilmente finisce per guardarla in quegli occhioni azzurri, e ancora una volta il pomo d'sdamo del Nara pare incapace di adempiere correttamente alle sue funzioni primarie. <Perdonami, hai una goccia di brodo...> le direbbe avvicinandosi un poco <...posso...?> e senza in realtà aspettare una risposta andrebbe con la mano destra a posare delicatamente - qualora lei glielo permettesse - il polpastrello dell'indice sulla punta del naso di lei, pulendola con una certa dolcezza a quel modo. <...ehm...ecco...ecco fatto> borbotterebbe, rosso in faccia come un peperone, ritraendosi nuovamente sul suo sgabello e fissando il proprio ramen mentre lei gli pone quel quesito sui viaggi. <Mh?> ingoierebbe un nuovo boccone, dopo averne masticato il contenuto con metodo e lentezza, ma incapace di far passare ancora quel rossore - che appena si attenua - sulle guance <oltre i confini della regione no, mai ancora. Fino al grado genin è proibito lasciare il villaggio da soli> le ricorda quella che è una legge della Foglia per la salvaguardia dei deshi <però magari qualche missione mi porterà a lasciare i confini di Konoha, magari anche del Paese...> il tono si fa un poco sognante, e la cosa lo aiuta a distrarsi dal volto e dagli occhi di Azumi <...un po' ci spero in realtà, non vedo l'ora che l'Hokage mi spedisca a compiere qualche missione...> [chk off][Equip. come sopra]

23:57 Azumi:
 Non si accorge che con le proprie parole ha turbato l’altro, probabilmente perché le sono uscite con un tale candore e priva di ogni tipo di malizia che sembra non accorgersi dello stato d’animo che ha suscitato nel Nara. <Non lo so, probabilmente perché non è un elemento che sento affine, credo che sarà capitato anche a te no?> domanda sbattendo lentamente le palpebre mentre torna a mangiare lentamente, finendo velocemente tutta la ciotola di ramen e lasciando il brodo per evitare di berlo direttamente dalla scodella e fare pessime figure in pubblico perché finirebbe sicuramente con lo sporcarsi. <Il Doton mi piace!> esclama con la solita vivacità che la fa agitare sopra lo sgabello. Una successiva spiegazione non tarda ad arrivare e come ha fatto in precedenza ascolta diligentemente, annuendo solo di tanto in tanto. <Capisco, allora spero di non essere in questa categoria mi entusiasma l’idea di poter usare il Chakra.> E questo probabilmente lo ha capito anche il cuoco che di tanto in tanto ascolta la loro conversazione. <mh?> Lo vede avvicinare la mano ma non si ritrae e nel momento in cui lui toglie la mano lei in tutta risposta si sfrega ulteriormente la punta del naso con il palmo aperto della mancina, giusto per sincerarsi di non essere ancora sporca. <Perdonami, avevo fame.> Afferma sistemandosi con imbarazzo una ciocca rosa di capelli dietro l’orecchio giusto per dissimulare l’imbarazzo creato anche dalla frase di scusa che le è uscita dalle labbra.<Voglio dire, non me ne ero accorta, grazie.> Si corregge, schiarendosi la voce ed allontanando leggermente la ciotola per evitare di poterla urtare involontariamente e rovesciare il suo contenuto. <e non hai paura che sia pericoloso andare oltre i confini?> Chiede ancora.

00:22 Raoku:
  [Chiosco di Ramen] Più che un turbamento, quel commento sul Katon lo ha un po' destabilizzato dalla momentanea sicurezza che sembrava essere stato in grado di raggiungere con quella spiegazione sicura e dettagliata (per quanto possa essere esperto un genin) sul chakra. Per uno come lui che con le ragazze non è proprio spigliato e completamente a suo agio, la cosa inizialmente gli è risultata come uno schiaffo in pieno volto. Ma niente di più, soprattutto nel momento in cui ne capisce il candore quando lei tenta di dargli una spiegazione del perché gli ha detto così. Ci riflette, Raoku, il labbro inferiore che - in quel suo modo che è quasi un tic di ogni volta che si sofferma a pensare su qualcosa - viene arpionato dagli incisivi dell'arcata superiore che, lentamente e metodicamente, iniziano a martoriarlo. <Beh, in realtà non ci ho mai pensato sul serio> ammette <l'ho sempre vissuta come qualcosa di naturale, di istintivo...> non che in realtà le cose istintive gli piacciano granché: lo avrà forse capito pure Azumi, o forse no, che Raoku è uno che anzi spesso si perde a riflettere su ogni dettaglio <...se dovessi dirtelo adesso, anche un po' a posteriori, penso che l'elemento Suiton mi risulti il più innaturale. Ma semplicemente perché con il Katon riesco a sentirmi perfettamente a mio agio, quindi per esclusione direi l'Acqua...> un ragionamento logico che non fa una piega, almeno all'apparenza. Azumi invece pare convinta nel proprio elemento. <Il Doton? Interessante...> mormora Raoku, prendendosi un boccone di carne, masticandolo, ingerendolo e annaffiandolo con calma con un sorso di thé <...sai, così su due piedi avrei detto che tu saresti stata più un tipo da Suiton, invece> la fissa, gli occhi di un verde intenso che ancora una volta si ritrovano a cercare involontariamente quelli di lei <...o anche Fuuton, magari. Non so...è una sensazione a pelle la mia...> fa spallucce, come se non sapesse davvero spiegarsene il motivo. Andrebbe poi invece lui a prendere con le mani la ciotola - ormai vuota di pezzi solidi - e a sollevarla all'altezza della bocca <...Oh, non devi scusarti, Azumi-san...è che...ecco...mi sembrava giusto...> le direbbe soltanto, prima di poggiare le labbra al bordo e iniziare - cercando di non fare alcun rumore, evitando il più possibile un odioso e alquanto ripugnante risucchio - a sorseggiare quel liquido saporito che è come manna dal cielo, specialmente con qualche rimasuglio di salsa piccante sciolto nella trama del gusto. È un gesto che solitamente fa, ma stavolta pare avere nelle sue funzioni anche quella di nascondere quell'espressione imbarazzata ma ebetemente felice che non riesce a togliersi dalla faccia dopo aver compiuto quel gesto di pulirle delicatamente la punta del naso, e soprattutto aver notato in lei una punta di imbarazzo - chissà cosa è andato a pensare sulla causa - dopo quell'atto. Posa infine la ciotola, passandosi rapido la punta della lingua sulle labbra umide di brodo, andando poi a pulirsele con il tovagliolo e valutando di non essersi sporcato, forse, da nessun'altra parte. La scolta esprimere intanto quella domanda sull'uscire dai confini del Villaggio o del Paese. <Perché dovrei avere paura, Azumi-san?> le pone di rimando quel quesito, inarcando leggermente il sopracciglio prima di sciogliersi in un sorriso un po' accattivante ma comunque caloroso <al momento non ci sono guerre, per cui al massimo credo mi ritroverei ad affrontare briganti o criminali. Ma ad ogni modo ormai sono uno shinobi di Konoha> le risponde, le iridi verdi vivide di quella luce fervida che è l'entusiasmo del giovane Nara <non posso mica tirarmi indietro. Se sarò capace di affrontarle tornerò, altrimenti..beh...> il sorrisetto andrebbe un po' ad attenuarsi adesso <...beh, la vita di un ninja è fatta anche di questo rischi, credo> non specifica quali, ma menomazioni, ferite più o meno gravi e la morte sono sempre da mettere in conto quando si va in missione, specialmente fuori dal Villaggio. <Tu, Azumi-san, avresti paura per caso a lasciare il Villaggio ed imbarcarti in un viaggio altrove, magari anche fuori dai confini del Paese?> rispedisce al mittente quella domanda, tornando ad osservare le reazioni della sedicenne o, più specificatamente, quegli occhi grandi ed azzurri da cui non sembra proprio riuscire a staccare lo sguardo. Il cuoco si presenterebbe però intanto da loro con il conto. <Insisto, faccio io> si fa avanti ancora una volta Raoku, stavolta con più fermezza rispetto a prima, andando a prendere in mano entrambi gli scontrini con un rapido riflesso e andando a leggerne il conto prima di cercare nelle proprie sacche e poi cacciare direttamente in mano al cuoco l'ammontare della somma <non voglio sentire storie, Azumi-san, per me averti incontrato è un piacere che non mi aspettavo di avere questa sera> ammette, il tono dolce e palesemente sincero nel pronunciare quelle parole. In effetti, altrimenti, il programma della sua serata sarebbe stato decisamente più monotono e noioso. <Allora, ti va di fare quattro passi per digerire un po' la cena?> le chiederebbe, e, simultaneamente a queste parole, scenderebbe dallo sgabello, invitandola con un cenno del capo a fare altrettanto <Se ti serve una mano con la borsa, se è pesante, dalla pure a me...> le proporrebbe, e qualora lei accettasse sia l'una che l'altra proposta, si incamminerebbe insieme a lei lungo la strada. [chk off][Equip. come sopra]

12:29 Azumi:
 Allunga nuovamente il braccio per afferrare il proprio bicchiere di the e portandolo alle labbra finirebbe il suo contenuto, ormai freddo, in pochi secondi. <allora avevo ragione nel dire che ci sono elementi che non riusciamo a sentire nostri..> e lo dice con una sorta di espressione trionfale sul volto pallido, le cui gote si sono tinte di un lieve rossore dato dal calore del ramen e del the. Lo osserva poi tirar fuori il borsello ed insistere con quel tono perentorio e senza opporsi alza entrambe le mani con il palmo rivolto verso il ragazzo in segno di resa, incassando il capo per qualche secondo nelle spalle prima di abbassare nuovamente gli arti. <va bene..va bene...ti ringrazio allora!> esclama con un grande sorriso mentre mesta scivola dallo sgabello, poggiando nuovamente i piedi a terra.<certo, non ho voglia di tornare subito a casa> Ed intanto afferra la borsa e se la getta a tracolla, facendo passare la stessa sopra la spalla ed in verticale lungo il torace. <ma no figurati, che shinobi sarei se mi facessi portare il peso da un'altra persona?> domanda retorica mentre un breve risata le fa stendere le labbra.<allora dove vuoi andare?> domanda attendendo che l'altro si prepari per lasciare il chiosco ed intanto lancia uno sguardo gentile al cuoco.

12:43 Raoku:
  [Chiosco->Strada] La ragazza ha come un'espressione trionfale nel vedere che, in effetti, pur non avendoci mai pensato anche Raoku ha un elemento che non avverte propriamente nelle sue corde. <Beh...ok, sì, possiamo non sentirli nostri. Ma se ci si allena con attenzione possiamo comunque arrivare a controllare altri elementi, anche quelli opposti al nostro elemento iniziale e più prossimo> chiarisce lui, assumendo un'espressione giocosamente divertita <per cui...non hai proprio del tutto ragione, Azumi-san> la punzecchia, l'espressione però chiaramente ironica. La ragazza non sembra commentare ulteriormente intanto riguardo al proprio elemento, quello che sente più affine, e quelli che invece Raoku riteneva le piacessero maggiormente. Il discorso si perde dunque lì, anche perché il giovane Nara si fa avanti per pagare il conto con fare deciso e quasi autoritario, una gradevole imposizione vista la tenue protesta in merito da parte di Azumi con cui avevano iniziato a cenare. La sedicenne dal canto suo non può che cedere quindi alla volontà del giovane di offrirle quella cena un po' frugale a base di ramen e thè verde. Al sentirla esprimere i suoi ringraziamenti Raoku commetterebbe però l'errore di rivolgerle un nuovo, caloroso sorriso tornando con lo sguardo, nello scendere dallo sgabello, sul volto della giovane deshi. Un volto che, vuoi forse per il calore del ramen, è ora screziato di un tenue e diffuso rossore. Un particolare che nota immediatamente e che fa se possibile risaltare ancora di più le iridi azzurre di Azumi. <No, ma che dici...Azumi-san...> mormora, un po' imbarazzato, Raoku cercando con tutte le sue forze di distogliere lo sguardo o concentrarsi su qualche altro particolare che non sia il volto di Azumi <l'ho fatto con piacere, non c'è bisogno di ringraziarmi...> borbotta, schernendosi. Incassato senza troppi problemi il rifiuto alla sua offerta di aiutarla con la borsa, non può evitare di sorridere - gli viene proprio naturale, non se lo spiega neppure - nel sentirla così propensa a fare quattro passi insieme a lui. <mmm...fammi pensare...> borbotta, aspettando che anche lei esca dall'area del chiosco e incamminandosi intanto lungo la strada, dirigendosi in direzione del centro cittadino <...in realtà non avevo una meta ben predefinita in testa, pensavo più, non so...> inspira, stiracchiandosi in mezzo alla strada non troppo trafficata in realtà in quella parte del Villaggio <...magari a lasciarci trascinare dall'istinto e da dove ci portano i piedi. Tu hai in mente un posto preciso dove ti piacerebbe andare stasera?> le chiederebbe infine, continuando nonostante tutto a sbirciarla di sottecchi. [Chk off][Equip.come sopra]

13:17 Azumi:
 Scrolla leggermente il capo al dire di lui come se fosse convinta che la sua argomentazione sia ancora valida nonostante le sia stato fatto notare il contrario. I lunghi capelli rosa ondeggiano per qualche attimo prima di tornare quieti lungo la sua schiena.Una volta intuito che l'altro ha pagato, perché non ha visto la scena, considerando villano l'osservare il denaro che esce dal portafoglio del Nara e che viene posato sul bancone, in altre parole non vuole sapere la cifra spesa, inizia dunque ad armeggiare con la borsa per sistemarla e solo dopo qualche attimo si rivolge al cuoco. <buona serata!> lo saluta con un cenno del capo e velocemente esce dal locale, inspirando a pieni polmoni l'aria fresca dell sera, aria che da sollievo alla sua pelle arrossata. <ah..> si lascia sfuggire un sospiro di pace mentre ascolta le parole dell'altro. <buona idea!tanto ogni luogo di Konoha è bello!> e dal modo in cui lo dice si percepisce una sorta di attaccamento a quel villaggio nella sua voce. Non aggiunge altro, tuttavia, limitandosi a fiancheggiare il ragazzo ed iniziando a muovere i passi lungo la strada. <era da tanto che non mangiavo così bene!>

13:31 Raoku:
  [Chiosco->Strada] A quanto pare Azumi apprezza l'idea di vagare senza meta per le strade di Konohagakure no Sato. Interiormente Raoku si lascia sfuggire un sospiro di sollievo: non aveva veramente idea di un luogo dove poter andare, nonostante abbia ipotizzato nella sua mente varie location nel Villaggio che gli piacerebbe condividere con Azumi. Al solo pensiero di ognuna di queste però, specialmente all'idea di ritrovarsi da solo con lei in una di queste, non poteva evitare di arrossire violentemente. Da qui la proposta di una semplice camminata senza scopo o meta precisa. <Ai, e poi se non si ha un posto preciso dove andare ci si gode di più la camminata in sé: se ti avessi proposto il monte dei volti ci saremmo quasi sbrigati per raggiungerlo, ora invece possiamo semplicemente camminare e goderci la chiacchierata> non fila molto come ragionamento, nel senso che avrebbero potuto godersela pure con una meta prefissata, ma sentiva come il bisogno di dire qualcosa per dare fiato alla bocca, tenere impegnato il cervello onde evitare che quest'ultimo si impappinasse e si annebbiasse totalmente sotto lo sguardo della sedicenne dai lunghi capelli rosa. Lunghi capelli rosa che si muovono e ondeggiano ad ogni passo sulla sua schiena mentre Azumi cammina a fianco di Raoku lungo la strada. Il genin, improvvisamente, si accorge di quanto possa essere solido il proprio corpo nell'economia della strada, o di quanto questa sia stretta, o di quanto possa essere intenso un profumo...no, scuote leggermente il capo, non deve pensarci. Se lo impone quasi. Quel commento di Azumi sulla cena è come un ancora di salvezza per lui gettata in un mare in tempesta formato da attimi di imbarazzato silenzio. <Sul serio? Una sera di queste devi venire a provare Ichiraku allora> le dice volendosi verso Azumi, le iridi verdi che ricercano ancora quelle di lei, la voce bassa ma sufficiente perché lei lo capisca, data la vicinanza dei due mentre camminano <in quanto a ramen, credo sia impossibile che qualcuno lo superi. È la sua specialità, e non per niente è sempre pieno di gente> ammette, storcendo per un istante le labbra rosee ripensando alla sua ultima cena al bancone dello storico chiosco di ramen. <Non che questo fosse male> specifica, un istante dopo <però non regge il confronto. Una sera di queste passerò a prenderti e ti ci porto...> le propone, anzi pare più una promessa. Forse un po' avventato, se ne accorge, arrossisce ancora maledicendosi per quell'imbarazzo che non riesce a non provare in compagnia di Azumi <allora...oltre a spiegarti qualcosa sl chakra questo Mr. Strange per caso ti ha mostrato qualcosa su come si usa?> le chiede. Che le sue parole celino una qualche, velata, proposta? [chk off][Equip. come sopra]

13:44 Azumi:
 Lei di tutti i turbamenti interiori del povero ragazzo non se ne accorge minimamente probabilmente perché ha stampato la scritta ingenua sulla fronte ma tranquilla continua a camminare, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata al suo compagno di passeggiata quando quest'ultimo si blocca.<ma si...un posto vale l'altro!> Da man forte a quel discorso con il solito sorriso sereno e gentile che le campeggia sulle labbra. Alla domanda del ragazzo ancora scoppia in una risata che argina unendo entrambe le mai davanti la bocca mentre le spalle si muovono avanti ed indietro con una certa velocità data proprio da quello scoppio di risa. <certo, sono povera mangio quasi solo e sempre riso!> E lo dice come se fosse una cosa normale tanto che per rincarare il concetto alza il braccio destro piegandolo e portando la mano a chiudersi in un pugno, come se volesse mostrare all'altro un muscolo che non esiste ma sotto la pelle chiara è visibile davvero poco carne. Abbassa il braccetto secco che torna contro il fianco. <va bene! E mi fido del tuo giudizio allora!>Gli sorride mostrando i denti. Avendo ascoltato l'ultima domanda che le viene posta scuote il capo lentamente ma energicamente. <no! Mi ha solo detto di sbrigarmi a trovare un sensei che possa farmi lezione.. fosse facile.> e quell'ultima frase la pronuncia gonfiando le guance contrariata e aggrottando la fronte. <però è stato gentile nel risolvere i dubbi.> e conclude con quella sorta di giudizio morale.

14:07 Raoku:
  [Chiosco->Strada] È ovvio che Azumi dei suoi turbamenti e delle sue difficoltà a relazionarsi con il sesso opposto non si interessi minimamente. Come potrebbe? La ragazza, vuoi per ingenuità, vuoi per disinteresse o vuoi semplicemente perché esteriormente potrebbe al massimo notare il continuo imporporarsi delle guance di Raoku con conseguente, momentaneo, balbettio, non può davvero capire quello che prova il Nara. E Raoku da canto suo sta cercando di fare di tutto per dissimulare, fallendo tuttavia rovinosamente nel tentativo. Soprattutto quando si accorge di aver commesso l'ennesima gaffe a contorno di quel rapporto di confidenza e conoscenza che si sta instaurando con la ragazza dal roseo crine: proponendole Ichiraku e sbalordendosi del fatto che quella di quella sera l'avesse soddisfatta tanto, ha solo rimarcato il fatto che Azumi vive in povertà e non può certo permettersi di cenare fuori ogni sera. Un secondo ceffone all'autostima di Raoku andato a segno, insomma. Fortunatamente non troppo forte, dato che Azumi pare prenderla non solo con filosofia ma anche con apparente allegria e spensieratezza, ridendo bellamente della dimenticanza di Raoku riguardo alal sua condizione economica e anzi mostrando i risultati della sua (ben poco) sana e completa alimentazione con quel bicipite teso. Un braccino in realtà piuttosto smilzo. Per un momento Raoku viene colto completamente in contropiede, cercando di far ingranare il cervello e di trovare una scappatoia: scusarsi è escluso, o sarebbe come un sottolineare una seconda volta che si era scordato della condizione in cui viveva la ragazza; riderci su pare altrettanto fuori luogo da parte sua, nonostante l'input sia arrivato dalla stessa Azumi. Bloccato in questo stallo alla messicana, il diciassettenne non ha che da rifugiarsi in corner sperando di salvarsi. <Beh, ma anche io spesso e volentieri mi cucino del riso a casa mia> le risponde <vivendo da solo però cucino in pratica solo quando ne ho voglia, anche se devo ammettere che mi piace parecchio. Sarà che l'ho fatto per anni...> le rivela, consegnandole così alcune importanti informazioni sul suo stato di vita attuale e su quel suo hobby forse un po' singolare per uno shinobi <credimi, Ichiraku ti farà sognare. Non riuscirai più a mangiare un altro ramen allo stesso modo dopo aver assaggiato il suo> le assicura condendo il tutto con un sorriso radioso e caloroso. Si torna quindi a parlare del misterioso maniaco che porta il nome di Mr. Strange. Ma neppure il mistero che aleggia sul losco figuro pare distogliere Raoku dal suo momento interiormente felice quando Azumi gli rivela di non aver avuto dimostrazioni ma solo qualche vaga spiegazione <Non è semplice, ma se vai tutti i giorni in Accademia con costanza e rispettando gli orari, qualche corso attivo solitamente lo si trova sempre. Devi stare ben attenta agli avvisi nella bacheca, all'ingresso> le suggerisce, dato che è così che ha fatto lui d'altra parte. <Comunque...> inizia il Nara, arrossendo un poco ma cercando visibilmente, adesso, di reprimere l'imbarazzo <se vuoi magari posso farti vedere qualcosa che si può fare con il chakra. Niente di...distruttivo, beh...solo poche cose ma magari ti può interessare...> la voce si affievolisce mentre continua a parlare, un po' balbettando ed incartandosi <...sì insomma, se ti va...non è che devo farlo per forza...>. Non c'è niente da fare, è un caso irrecuperabile. Non attenderebbe comunque un'eventuale conferma del suo interesse. <Intanto devo impastare il chakra...> borbotta, fermando i suoi passi e tentando di unire in modo preciso di fronte al suo petto - scacciando dalla mente certi pensieri su Azumi - le mani nel sigillo della Capra. Andrebbe quindi a concentrarsi sul proprio flusso energetico interiore, un esercizio che ormai dovrebbe conoscere a menadito: per prima focalizzerebbe l'energia spirituale, visualizzandola mentalmente come una sfera di colore rosso palpitante all'altezza della sua fronte; quindi passerebbe contemporaneamente a concentrare in una sfera di colore blu stavolta la propria energia fisica all'altezza del ventre. Fatto eventualmente ciò, tenterebbe di imprimere ad entrambe nello stesso momento un moto rotatorio e circolare intorno all'asse centrale del suo corpo immondo da spingerle l'una verso l'altra a mischiarsi armoniosamente in corrispondenza del petto, laddove in precedenza ha composto il sigillo. Andrebbe così - se tutto fosse andato secondo i suoi piani - a liberare il proprio chakra espandendolo in ogni anfratto del proprio corpo e riempiendosi di esso fino a quel senso di completezza che ormai dovrebbe conoscere bene. [tentativo impasto chakra][chk on: 30/30][Equip. come sopra][Turno: 4/4]

14:22 Azumi:
 Allegra come sempre continua a camminare ed ascoltare le parole del Nara e nel sentie quelle informazioni che le vengono fornite dal giovane volta appena il capo in sua direzione con un'espressione enigmatica stampata sul viso che e fa socchiudere appena le grandi iridi chiare. <vivi da solo?> ripete le parole dell'altro che non le sono sfuggite. La ragazza può sembrare tanto ingenua e spensierata tanto acuta e seria, alle volte. <e cucini bene?> torna ad informarsi riportando lo sguardo davanti a se, sguardo che il più delle volte si abbassa come se la giovane stesse controllando il terreno sopra la quale cammina.<Allora adesso sono curiosa! Voglio provare il suo ramen!> e di nuovo l'entusiasmo torna a manifestarsi con tutta la sua prorompenza ed è incredibile quanta energia abbia in corpo.<Lo sto facendo! Ma aspetto con fiducia tanto ormai so quali sono i miei obbiettivi e nessuno può fermarmi! > la mano destra viene alzata e chiusa in uno stretto pugno che rimane per qualche istante all'altezza del suo volto prima di ricadere al suo posto con altrettanta velocità. <ah!> si gira con uno scatto velocissimo del capo verso il Nara tanto che la punta della sua chioma sbatte contro il fianco del ragazzo che le sta vicino. Sembra che sia stata punta da qualche strano animale perché rimane seria per qualche attimo prima che le iridi si sgranino e il sorriso ricompaia sul suo volto <si si si! Voglio vedere!> afferma con eccitazione mentre con una piccola corsetta si porta davanti al ragazzo, fermandosi a circa un metro di lui ed osservandolo fisso, senza staccare le iridi da lui e forse senza nemmeno sbattere le palpebre per paura di perdere qualche passaggio.

14:46 Raoku:
  [Chiosco->Strada] Quei dettagli non sono sfuggiti all'attenzione di Azumi, che evidentemente non vive totalmente sulle nuvole e anzi pare ascoltare con interesse quanto le rivela il genin. Raoku dal canto suo a quelle due domande che vanno di fatto a sottolineare quanto già le ha detto in precedenza (che vive da solo e che cucina discretamente bene, almeno per i suoi gusti) si limita soltanto ad annuire lentamente con il capo. <Vivo nel vecchio appartamento dove vivevo con mia madre e mio padre, ma ora sono rimasto lì da solo: mia mamma...> tentenna un po' nel parlarne, si nota un qualche velo di leggero disagio che però subito viene messo da parte <...se ne occupano i miei nonni adesso, l'hanno presa in custodia con loro nella loro residenza nei quartieri dei Nara. Io d'altra parte, con lo studio in Accademia e ora con gli allenamenti da shinobi, non avrei più modo di darle le attenzioni di cui ha bisogno...> ammette, una vena sensibile di rammarico nelle sue parole. O forse è un (per il momento) inspiegabile senso di colpa a macchiare l'allegria del ragazzo. Chissà. <Per il fatto della cucina, non so quanto bene sia in grado di farlo in realtà, dato che i piatti che cucino sono decisamente semplici e poi li mangio sempre da solo. Però ho lavorato in diverse cucine di locali e ristoranti in passato, magari svolgendo mansioni diverse e piuttosto umili ma comunque imparando qualche trucchetto del mestiere, ecco... stando ad osservare chi cucinava...> già, un po' pretenzioso ritenersi un bravo cuoco soltanto da questo, sembra rendersene conto lui stesso parlandone e riflettendoci bene. L'entusiasmo di Azumi - e il suo sorriso radioso - per Ichiraku e poi all'idea dell'Accademia e delle lezioni da affrontare comunque è sufficiente a far tornare il buonumore al Nara che, detto fatto, si lascia trasportare dal sorriso della sedicenne condividendo anche il proprio in quello slancio di positività. È tutto un clima che lo porta ad escogitare quella dimostrazione per vedere esaltata la ragazza. Il risultato però va anche oltre alle sue aspettative più rosee: Azumi infatti sembra totalmente presa da lui in quel momento, e anche se interiormente una vocina gli suggerisce che sfruttare le proprie capacità da shinobi per mettersi in mostra e far colpo su una ragazza non è proprio l'uso più appropriato che si può fare del chakra, un'altra parte di lui (al momento la parte maggioritaria) grida di gioia nel vedere il volto completamente assorto e eccitato di Azumi. Congiunge dunque le mani nel sigillo della Capra e passa a risvegliare il proprio chakra secondo quell'esercizio che ormai quotidianamente (anzi, più volte al giorno) si sta abituando a compiere. Azumi però dal canto suo non potrà vedere niente di diverso: potrà giusto osservare il ragazzo, in tutta la sua altezza, rimanere con la fronte aggrottata per qualche secondo in quella posizione di sigillo con le mani giunte. Niente di eclatante, niente fuochi d'artificio. <Bene, ora dovrei aver risvegliato il mio chakra...> borbotta Raoku, più tra sé che alla ragazza, avvertendo la consueta sensazione di pienezza totale a livello energetico. Alzerebbe dunque il proprio sguardo alla volta del volto di Azumi, sorridendole fiducioso <ok ok, vediamo...qualcosa di semplice che posso farti vedere...> le sue iridi verdi si poserebbero sulla parete in pietra di un edificio - probabilmente una semplice casa - posto alla sua sinistra a circa 4 metri, a margine della strada. Si tratterebbe di un classico edificio a due piani, niente di particolarmente alto ma neppure allo stesso livello del selciato. <ok, osserva bene adesso...> le direbbe, a voce bassa, sporgendosi un poco verso di lei, un'espressione furba e sicura sul volto. Si muoverebbe dunque verso quel muro, percorrendo circa 3.5 metri circa fino al suo margine. Arrivato a mezzo metro dalla parete, si concentrerebbe sul proprio flusso interno tentando di convogliare il giusto quantitativo di chakra - nè eccessivo, nè troppo poco, ma una misura sufficiente a vincere la forza di gravità senza creare una propulsione o la distruzione di ciò con cui entrerà in contatto - dapprima ai suoi piedi, quindi proverebbe ad espellerlo attraverso gli tsubo in modo tale da plasmarlo come una suola particolarmente aderente sotto ai propri piedi. Qualora si ritenesse sicuro di esserci riuscito, sperando che il risultato sia quello da lui sperato nelle proprie intenzioni, muoverebbe il piede destro in modo tale da posizionarlo con la suola del sandalo direttamente sulla parete verticale. Ed è in quel momento, sotto quello che spera sia lo sguardo stupito di Azumi, che tenterebbe di muovere anche il piede sinistro nella medesima posizione, andando di fatto - qualora fili tutto liscio - a camminare lungo la parete verticale dell'edificio come se niente fosse, facendo forza sui muscoli delle cosce e sugli addominali comunque per mantenere quanto più possibile rigida ed in linea con il bacino e le gambe la schiena (parte del corpo che, altrimenti, subirebbe la normale pressione della gravità). In quel modo, aumentando i propri passi, proverebbe letteralmente a scalare la parete fino all'altezza del piano superiore, volandosi solo in quel momento in direzione di Azumi e guardandola da lassù, le mani piantate sui fianchi come un pioniere sulla cima di una montagna, osservandone sue eventuali reazioni. [Tentativo rilascio chk di base][chk on: 30/30][Equip. come sopra][Turno 3/4 (1/4 movimento entro 12.5 m, 2/4 rilascio chk base)]

15:57 Azumi:
 Ascolta la spiegazione sul vivere da solo di Raoku e lo sguardo si abbassa appena mentre le labbra vengono strette tra di loro creando un' unica linea biancastra, a quanto pare ha percepito il tono di voce con cui l'altro l'ha detto ed ora maledice il fatto di fare mille domande senza pensare alle loro conseguenze. E', tuttavia, il successivo argomento che le fa alzare nuovamente il capo e lo sguardo sul Nara al quale, ora, sorride più tranquilla nel vederlo tornato pressochè normale. <Allora dovrai farmi assaggiare qualcosa prima o poi, nulla di complicato anche un piatto di riso andrebbe bene.> E lancia uno sguardo furbetto all'altro che si appresta a richiamare il Chakra. Rimane ad osservare in maniera totalmente assorta il ragazzo e le iridi chiare si piantano sulle mani che compongono il sigillo della capra, con lo sguardo attento di chi sta cercando di memorizzare tutto quello che vede. Nel sentirsi dire di osservare bene non ci pensa due volte e segue con il capo e con lo sguardo il corpo del ragazzo che incredibilmente inizia a camminare su di una parete verticale. L'ingenuità della ragazza qui ha il sopravvento e le iridi le si sgranano appena nel vedere quella capacità, per lei, fuori dal comune e perfino le labbra si distaccherebbero mostrando appena l'interno scuro della bocca. Le lunghe ciglia rosee vengono sbattute più e più volte come se la sua fosse solo un'illusione visiva e non altro e poi, improvvisamente, sembra destarsi dal suo torpore e sbigottimento perchè con un <Ah!> Forse pronunciato a voce un pò troppo alta andrebbe a congiungere velocemente i palmi delle all'altezza del proprio sterno in una sorta di sonoro, singolo, battito di mani. <Ma è fantastico! E puoi farlo su qualsiasi superficie?> domanda con il solito scintillio di eccitazione nello sguardo concitato.

16:26 Raoku:
  [Chiosco->Strada] La patina di dolore misto a senso di colpa è soltanto un velo che, come arrivato a mascherare per un attimo il volto del Nara, un istante dopo sembra essersi volatilizzato. Soprattutto perché l'entusiasmo di Azumi anche per le cose più piccole come, appunto, un semplice piatto cucinato da soli in cucina è davvero contagioso. A quella proposta che poi sembra più un volergli strappare la promessa di cucinarle qualcosa, la faccia di Raoku tornerebbe ad imporporarsi <...ehm...sì...certo...non vorrei però che ti facesse schifo....> borbotta, visibilmente imbarazzato all'idea di ospitarla in casa, gli occhi che si sollevano in un estremo tentativo di non incrociare quelle iridi azzurre della ragazza che paiono magnetiche <...magari potresti darmi una mano anche tu...è divertente cucinare...insieme...> niente, si accorge che più parla e più peggiora la propria situazione, quindi finisce in definitiva per scegliere la via del mutismo, lo sguardo che pur provando ad abbassarsi finirebbe inevitabilmente ad inquadrare il petto della sedicenne, quindi si rialza sul di lei volto ma è lì la trappola che tentava di evitare. Insomma, si sente come un animale cacciato e braccato, caduto completamente in una rete e senza avere la possibilità - o meglio la capacità - di ravvedersi e liberarsi con la calma che sarebbe necessaria. Fortunatamente risvegliare il proprio chakra e concentrarsi sul controllo del proprio flusso lo aiuta, e pure parecchio. Sebbene infatti l'abbia fatto principalmente per affascinare Azumi - e ancora una volta la vocina coscienziosa dentro di sé verrebbe zittita nonostante le vibranti proteste - per riuscire a scalare la parete una parte di lui deve rimanere assolutamente concentrata sul controllo di quel quantitativo di energia plasmato in modo tale da garantirgli aderenza con le suole dei sandali alle parete dell'edificio. Sembra però riuscire a farcela, tant'è che la ragazza dai capelli rosa pare veramente esaltata nel vedere tale abilità che, per un genin, è come l'abc. <Uh...?> ne ascolta la domanda, scendendo intanto rapidamente dalla parete - prima che eventuali proprietari si arrabbino con lui per avergli eventualmente sporcato il muro esterno della casa - provando a percorrere, mantenendo sempre attivo quel controllo sul proprio chakra plasmato sulle suole per non perdere aderenza. Ripercorrerebbe il breve tratto percorso in precedenza, tornando quindi sul selciato e rilasciando eventualmente soltanto allora il controllo del chakra sulle suole, avendo ristabilita una consona posizione eretta in conformità alla gravità terrestre. <..non proprio su tutte le superfici. Quelle solide sì però. So che migliorando quest'abilità si può addirittura camminare sugli specchi d'acqua, ma ancora non riesco a dosare la quantità di chakra giusta per non finire completamente a mollo> ammette lasciandosi andare ad una risata più serena e rilassata. In effetti fare quella piccola dimostrazione lo ha aiutato a calmarsi e a placare almeno per adesso l'imbarazzo. <Ne vuoi vedere un'altra per caso?> le chiederebbe, ormai lanciato a mille nella dimostrazione delle proprie capacità di base, quelle ovvero meno distruttive e di minor impatto sull'ambiente circostante ma che possono comunque affascinare la deshi. <Questa si chiama tecnica della moltiplicazione del corpo, è uno dei ninjutsu che imparerai all'Accademia> le spiega in un brevissimo ed eccitato preambolo. Postosi davanti a lei, a circa un metro di distanza dalla giovane, rapidamente concentratosi sul proprio chakra andrebbe a comporre con le mani i sigilli di bue, cane, drago e cinghiale in quest'esatta sequenza. Tenterebbe quindi di richiamare conseguentemente a ciò il proprio flusso di chakra spalmandolo in modo tale, nelle sue intenzioni, da ottenere attraverso di esso un calco perfetto del proprio corpo. Rilasciandolo all'esterno dagli tsubo e raccogliendolo in un'unica sfera di energia, andrebbe a separarsi da questa espellendola ma mantenendone il controllo. Arrivata a mezzo metro da sé sulla propria destra, andrebbe a plasmarla a sua immagine e somiglianza basandosi sul rapido calco mentale di prima come un'artista con una bozza. Stavolta però plasmerebbe quella copia arricchendola di tutti i dettagli esteriori che lo caratterizzano al momento, dal modo di tenere acconciati i lunghi e ribelli capelli corvini al coprifronte con la fascia nera, gli occhi, il rossore sulle guance, le labbra, il collo, la corporatura e infine tutto l'armamentario che ha addosso (dai vambracci agli schinieri, con tanto di varie sacche con i pugnali, shuriken, carte bombe e tonici) e il vestiario. Una copia speculare che tenterebbe di creare a fianco a sé, dando forma ed energia a quella statua di chakra creata a sua immagine e somiglianza e dunque tentando di farla comparire, rilasciando quel quantitativo di chakra sufficiente, accanto a sè. All'improvviso, appena prima che la copia di Raoku eventualmente compaia, Azumi potrà notare le guance del genin imporporarsi di brutto <Ah...ehm...non ti spaventare per quello che farà ok? Ricordati che è soltanto una copia e niente di più di un'ombra....> le anticipa, il tono adesso sensibilmente nervoso. Cosa abbia pensato infatti nel momento del rilascio del chakra per dare "vita" alla copia lei potrà pure non saperlo, ma è destinata a vederlo a breve. La copia infatti, qualora venisse creata, non perderebbe un istante e, come se obbedisse - ed infatti è così - all'ordine impartitole mentalmente al momento della creazione da Raoku stesso, si sporgerebbe in avanti verso Azumi, tentando di colmare quel metro che la separa dalla ragazza e andando a posare le proprie labbra su quelle di lei. Ovviamente Azumi, qualora non intervenga diversamente e lasci fare il bushin, non avvertirà niente: essendo nient'altro che un'ombra, non ha la benché minima consistenza e anzi, qualora intervenisse a colpirla eventualmente sotto il profilo fisico, questa scomparirebbe come fumo al vento. [tentativo moltiplicazione del corpo][chk on: 28/30 (-2 a copia)][Equip. come sopra][Turno 3/4 (1/4 movimento entro 12.5m, 2/4 moltiplicazione del corpo)]

16:52 Azumi:
 Lo osserva anche scendere dalla parete e lo sguardo si sposta proprio su di essa, e non più su Raoku, come se si aspettasse di vedere qualche residuo lasciato dai piedi del genin, me le iridi che ormai si dono abituate alla penombra della sera riescono a percepire solamente l'intonaco e la pittura ma nulla di più e proprio per questo si imbroncia per qualche attimo prima che le parole di Raoku la distraggano, portando i suoi pensieri al presente. <Certo! Voglio vedere tutto, voglio vedere anche il fuoco!> Riferita ovviamente alle tecniche di fuoco e al chakra katon dell'altro. Si esprime male la ragazza ma tanto le basta per farsi capire. <Moltiplicazione del corpo?> Gli fa eco sbattendo ancora una volta gli occhi ed in silenzio annuisce con la solita allegria, attendendo che quella tecnica si palesi sotto gli occhi. La concentrazione che sta mettendo nello sguardo, e se fosse stata dotata di un'abilità oculare a quest'ora l'avrebbe risvegliata tranquillamente con tutta quella concentrazione, non le permette di ascoltare correttamente le parole del Genin a cui annuisce senza sapere davvero cosa lui le abbia detto. Nel momento in cui la copia di Raoku viene formata e si avvicina, lei di rimando lancia un piccolo urlo, agendo quasi istintivamente. Tanto che il piede destro viene avanzato in una frazione di secondo rispetto al gemello e la spalla destra, e di conseguenza anche il medesimo braccio viene alzato e piegato a novanta grandi. Nello stesso momento in cui il braccio si piega anche la mano viene serrata a formare un pugno con tanto di pollice che viene poggiato su tutte le altre dita, proteggendole. Con velocità e totalmente preda dell'istinto la ragazza allunga con tutta la velocità di cui è capace il braccio verso il petto della copia che si sta avvicinando, flettendo anche leggermente le ginocchia e piegando la schiena in avanti per lasciare che quel pugno arrivi prima. Peccato che nel momento in cui la copia scoppia in una nuvoletta di fumo, lei serra forte gli occhi, rimanendo con il braccio proteso, probabilmente perchè non si aspettava una cosa del genere.

17:28 Raoku:
  [Chiosco->Strada] Azumi sembra particolarmente esaltata per il controllo del chakra dimostrato dal giovane Nara: avesse frequentato l'Accademia, capirebbe facilmente come in realtà non sia niente di eccezionale, ma ai suoi occhi di deshi ancora in attesa di iniziare il proprio percorso è anche comprensibile assumere un certo tratto di meraviglia. <Che? Il Katon?> stavolta spetta a Raoku sbarrare i propri occhi dallo stupore e scoppiare in una risata di gusto <Azumi-san, non credo proprio sia il caso francamente. Le tecniche elementali sono ninjutsu particolarmente potenti e distruttive, eviterei di fare danni in pieno centro abitato> le spiega, spingendola a ragionare e a guardarsi soprattutto intorno, dove ai lati della strada capeggiano case, negozi e altri edifici <però se vuoi, una volta che sarai diventata una genin, potrai avere accesso ai campi d'addestramento: lì c'è tutto lo spazio per esercitarsi anche con questo tipo di tecniche> le spiega, annuendo in modo quasi serafico. Passa poi a creare la propria copia: l'esperimento riesce, almeno fin quasi alla fine. Nel momento in cui avrebbe dovuto dare al proprio Bushin il comando mentale su cosa fare infatti, il chakra di Raoku ha preso come un impronta alcune di quelle immagini e pensieri che aleggiavano, sospinti dall'imbarazzo, in superficie nella mente del genin. Così facendo, la copia si è ritrovata ad obbedire non tanto ad un ordine logico del suo creatore, quanto invece più ad un suo impulso. Questo ovviamente, però, Azumi non lo sa: la giovane si è infatti vista arrivare addosso nel tentativo di baciarla (ma poi, l'avrà capito che era per questo o avrà pensato ad un semplice assalto?) la copia creata da Raoku e per tutta risposta ha tentato di sferrarle un pugno in pieno petto. Con il risultato che, nell'esatto momento dell'impatto, il bushin si è volatilizzato nel nulla lasciando la sedicenne con il braccio proteso e gli occhi chiusi. E un'espressione particolarmente ilare sul volto, tanto che Raoku non riesce a trattenersi: l'imbarazzo per un momento scompare, il genin scoppia proprio a ridere in maniera cristallina e totalmente spontanea, chinandosi al punto di tenersi lo stomaco e avere i lacrimoni agli occhi. <Azumi-san...Azumi-san...> si rialza, cercando di riprendere un contegno <te l'avevo detto di non avere paura. Era soltanto un bushin, una copia d'ombra creata plasmando il chakra a mia immagine> prova a spiegarle, avvicinandosi adesso e andando a prenderle il braccio che prima aveva scagliato quel pugno, sollevandolo all'altezza degli occhi azzurri della sedicenne per mostrarglielo <vedi, non ti sei neppure fatta male pur sferrandogli un pugno al petto a quel modo, è come se tu avessi penetrato un me fatto di etere e chakra> le sorride, fiducioso che abbia capito almeno il concetto <e comunque, tieni sempre gli occhi aperti quando tiri un pugno a qualcuno, o rischi di farti più male che bene, ok?> la stuzzicherebbe di nuovo, intenerito dal ricordo di quell'espressione anche un po' spaventata della ragazza. <Se vuoi posso mostrarti un'altra tecnica, questa è totalmente innocua> le assicura, compiendo nuovamente un passo indietro. Andrebbe quindi a comporre il sigillo della Capra nuovamente di fronte al proprio petto. Gli occhi di Raoku stavolta non sarebbero fissi nel vuoto o intenti a concentrarsi, ma starebbero squadrando da capo a piedi, in maniera minuziosa, proprio la stessa Azumi. Sarebbe la figura della ragazza, dai lunghi capelli rosa alla maglietta con lo scollo, le spalle e la corporatura magrolina, il viso dai tratti delicati e quegli occhioni azzurri (che ormai saprebbe descrivere nel minimo dettaglio) ad imprimersi nella mente del Nara, o almeno queste sarebbero le sue intenzioni. Una volta compiuto eventualmente il sigillo, andrebbe quindi a spingere il proprio flusso di chakra all'esterno attraverso gli tsubo, plasmandolo intorno al proprio corpo come una guaina ma modificandone la forma e adattandola, in ogni suo minimo dettaglio, all'immagine di Azumi. <Henge no Jutsu...> mormorerebbe infine a fil di labbra, rilasciando il chakra e tentando, in ultima analisi, di eseguire la tecnica della trasformazione. Qualora la tecnica fosse compiuta nel modo giusto, una nuvoletta di fumo circonderebbe la figura di Raoku e, al suo posto, Azumi dovrebbe arrivare a vedere una copia perfetta di sé, come se si stesse fissando allo specchio. [Tentativo tecnica Trasformazione][Chk on: 26/30 (-2 trasformazione)][Equip. come sopra][Turno: 2/4 (tecnica trasformazione)]

18:00 Azumi:
 E la voce del ragazzo che le fa nuovamente aprire gli occhi, o meglio quella risata che le arriva alle orecchie e la ferisce nell'orgoglio tanto che nel momento in cui l'altro le si avvicina gli scocca un'occhiata torva che dovrebbe incatenarlo al suo posto- Lo sguardo lentamente si sposta sulla propria mano illesa che subito abbassa lungo il fianco con un gesto leggermente brusco. <Me lo ricorderò> Anche il tono della sua voce è cambiato radicalmente, è molto più asciutto e sbrigativo. Una sorta di broncio le compare sul volto, la fronte si aggrotta leggermente e le labbra hanno assunto un'espressione severa, dura. Non guarda più l'altro ma osserva un punto indefinito davanti a se ma è la sua voce e la sua ammissione di voler mostrarle un'altra tecnica a raddolcirla appena. Lo sguardo viene lentamente voltato verso il ragazzo mentre le braccia vengono incrociate al disotto del seno, mettendolo appena in evidenza sotto la maglietta. Nel momento in cui la si trova davanti la sua immagine speculare gli occhi vengono nuovamente sgranati con meraviglia. <Ma..> Balbetta incerta mentre si avvicina al ragazzo che ora ha le sue sembianze e a pochissima distanza da lui allunga la mano destra chiudendo il pugno fino a lasciare solamente l'indice allungato. Ed è il polpastrello dell'indice che va a toccare delicatamente la guancia del ragazzo che poi è la sua guancia, punzecchiandola per tre volte. <fantastico.> Esclama tornando a sorridere tranquilla con tutto il malumore che è scemato velocemente.

18:24 Raoku:
  [Chiosco->Strada] Non si sa se è perché ha compreso quali fossero i pensieri non proprio innocenti del Nara, o forse è semplicemente per lo spavento subito o ancora per quella risata che spontanea è andata a scaturire dalle labbra di Raoku, Azumi ad ogni modo gli mette un vero e proprio broncio andando a comportarsi in maniera piuttosto brusca con il diciassettenne nel momento in cui tenta di farle notare che in realtà quello di cui forse ha avuto paura nient'altro era che un'illusione d'ombra dovuta alla forma del suo chakra impastato. Ad ogni modo quello sguardo severo e quell'espressione dura smorzano all'istante la risata un po' sguaiata di Raoku, che forse si accorge di avere un tantino esagerato, e lo fa pure sentire non poco in colpa. <...> rimane dunque in silenzio di fronte a quell'espressione così diversa rispetto alla Azumi che finora ha conosciuto, spensierata e capace di irradiare entusiasmo. La promessa di mostrarle un'ultima tecnica, ad ogni modo, pare nuovamente attirare su di sé un briciolo di attenzione da parte della sedicenne. La realizzazione della tecnica della trasformazione pare riuscire discretamente bene: forse il fac-simile ideato da Raoku ha il seno leggermente più pieno e i capelli leggermente più morbidi e sensuali, ma d'altra parte oltre all'immagine mentale che ha cercato di riprodurre fedelmente non è semplice distinguere alla perfezione l'immagine che si desidera di una persona. Ad ogni modo, l'obiettivo di stupirla ancora una volta pare perfettamente centrato tanto che Azumi rimane letteralmente a bocca aperta. <Non te l'aspettavi, Azumi-san?> le chiede con la stessa voce della donna, un sorrisetto beffardo che va a careare una fossetta ai lati della bocca - la stessa che si crea nel momento in cui ride la vera Azumi - e la osserva di sottecchi con quei due occhioni azzurri che sono un tratto caratteristico insieme proprio ai capelli rosa che andrebbe ad arricciarsi appena con le dita della mano sinistra. <Allora, ti assomiglia almeno un po'?> le chiederebbe, come a lasciarle lo scettro del giudizio sulla riuscita di quella tecnica. Si lascerebbe quindi punzecchiare la guancia <Aho...> riderebbe sommessamente, stuzzicandola un altro pochetto <...la guancia è la mia, è soltanto la forma esteriore, l'immagine, ad essere modificata attraverso il chakra> le spiega, andando di conseguenza a rilasciare la presa sul chakra plasmato sulla superficie del suo corpo e a sciogliere quindi in via definitiva la tecnica della trasformazione tornando di colpo alle proprie sembianze. <Allora...ti è piaciuta come piccola dimostrazione?> le chiederebbe, sorridendole furbescamente prima di riprendere ad incamminarsi lungo la via <Come ti dicevo, Azumi-san, queste sono le uniche tecniche innocue che posso mostrarti qui senza causare danni. Se lanciassi una palla di fuoco in mezzo alla strada rischierei di ferire anche qualche civile> le spiega, cercando di distogliere per un momento lo sguardo dal suo volto e continuando a camminare <...ed è una cosa che eviterei volentieri...> ammette, chiudendo lì la questione. Lascerebbe passare quindi qualche secondo di silenzio, prima di armarsi di coraggio <Senti, Azumi-san...> si fermerebbe ancora, aspettando eventualmente che la ragazza gli si affianchi per guardarla dritto negli occhi <...mi dispiace per prima, non volevo spaventarti o farti arrabbiare...> borbotta, un po' sommessamente, al suo indirizzo. [chk on: 26/30][Equip. come sopra]

18:50 Azumi:
 Punzecchia per l'ultima volta quella che è la propria guancia forse anche per vendetta per il colpo che il razzo le ha fatto prendere prima. <Mh.. non mi assomiglia poi tanto, il colore dei capelli non è quello e io sono più magra!> Lo dice con un tono di voce saccente che utilizza, però, per scherzare ovviamente riguardo alla tecnica non ha assolutamente nulla da ridire al riguardo. <Capisco allora quando saprò utilizzarla anche io la utilizzerò per compiere misfatti con le tue sembianze.> e scoppia in una piccola risata serafica che, però, serve solamente come pretesto per scherzare ancora una volta. <Ma grazie per la dimostrazione, è stata davvero bella e spero davvero che presto riuscirò a farlo anche io.> Sembra essere tornata tranquilla e mentre parla ha ripreso a camminare poichè il Nara ha sciolto la propria tecnica ed entrambi si sono rimessi in moto. <Capisco, non pensavo fossero così tanto distruttive, che sciocca.> Afferma con un lieve sorriso, scuotendo la testa in un cenno di biasimo verso se stessa. Volta appena il capo quando sente quelle ultime parole di scusa e lo fissa per qualche istante rimanendo in un perfetto rigoroso silenzio. <Non preoccuparti, sono io a volte che esagero nel reagire.> fa spallucce per qualche attimo come per giustificarsi per quel broncio esagerato che ha messo. <Comunque..> Lo sguardo si sposta verso il cielo buio per qualche istante. <Adesso devo davvero scappare a casa, mia madre si starà domandando dove sono finita e sarà in pensiero.> Afferma mordendosi il labbro al pensiero di aver lasciato la madre da sola a casa, e se avesse bisogno di qualcosa? Blocca il proprio passo per un attimo, costringendo anche l'alto, in questo modo, a fermarsi. <Grazie per tutte quelle dimostrazioni.> Afferma con il solito sorriso gentile e qualche attimo dopo si alza sulle punte per colmare il divario di altezza che esiste tra i due, essendo lei notevolmente più bassa rispetto al ragazzo, ed andrebbe ad avvicinare il proprio viso al suo, scoccandogli un leggero bacio sulla guancia per poi staccarsi subito dopo. Un contatto fugace e leggero come l'aria. <Buona notte> Lo saluta in quel modo tornando con tutti i piedi a toccare terra e voltandosi lentamente inizierebbe a camminare in direzione della propria abitazione. [End]

19:12 Raoku:
 <Sì, certo, come no...> le dice per tutta risposta Raoku quando lei osa criticare la sua realizzazione della trasformazione. Sta però ovviamente scherzando nell'impermalosirsi, tant'è che, un istante prima di tornare con le proprie fattezze, con il volto di Azumi sfodera una linguaccia un po' infantile ma volutamente scherzosa. Riprendendo entrambi a camminare lungo la strada, Raoku ascolta divertito le parole della sedicenne <Guarda che se lo fai poi sarò costretto a darti la caccia, lo sai?> la stuzzica <anzi, chiederò all'Hokage di incaricarmi direttamente della missione di catturarti, Azumi-san. Così mi potrò vendicare per bene> ammette, in un ragionamento ovviamente scherzoso che pare perfettamente attinente alla logica "occhio per occhio". <Non c'è di che, Azumi-san> torna serio per un momento, quando lei lo ringrazia per averle dato quelle dimostrazioni <queste sono le tecniche di base, le imparerai pure tu in Accademia vedrai. Con tutte, l'unica vera difficoltà è riuscire ad impastare il chakra e a mantenerne il flusso> le spiega semplicemente, facendo spallucce come se fosse la cosa più naturale del mondo. La serietà riconquistata dal discorso è il pretesto perfetto per porgere le sue scuse, cosa che Azumi pare accettare di buon grado comunque. Ad ogni modo, a quanto pare, la loro passeggiata è costretta a concludersi. La ragazza infatti sembra rendersi conto soltanto adesso che si è fatto scuro il cielo sopra Konoha e solo la luna e le stelle rischiarano la volta della Foglia. <Oh...> Raoku sembra sinceramente dispiaciuto di perdere la sua compagnia, ma evidentemente la motivazione della madre è una scusa più che plausibile <...ma certo, figurati. Ti capisco benissimo> quante volte lui si fiondava a casa dal lavoro per prendersi cura di sua madre e prepararle la cena, d'altro canto? Azumi, conoscendo questo suo lato, sicuramente saprà coglierne la sincerità. Torna a sorriderle, sebbene quella punta di tristezza nel doverla lasciare andare a casa lo punga ancora sul vivo. Ma è un attimo, un istante di distrazione di troppo, ed ecco che Azumi sfrutta quell'apertura per avvicinarsi, alzarsi sulle punte dei piedi e dargli un leggero bacio sulla guancia prima di andarsene. Nemmeno la Kagemane di Furaya sarebbe stata in grado di bloccare sul posto Raoku come quel bacetto innocente. Le labbra appena discoste l'una dall'altra, gli occhi verdi come persi nel vuoto nel punto in cui fino ad un istante prima c'era Azumi, un saluto di commiato rimasto strozzato in una gola senza più una stilla di saliva mentre la guancia dove si sono poggiate per un momento le labbra della sedicenne brucia come un tizzone incandescente. E non è la sola, dato il rossore diffuso sul volto dell'impacciato genin. Rimarrebbe in silenzio e basito, osservandola allontanarsi passo dopo passo. <uhm...Buona...buona notte Azumi-san...> le risponderebbe, in modo probabilmente tardivo e con voce troppo bassa perché lei, già distante sulla strada verso casa, possa probabilmente sentirlo. A lui, dopo essersi ripreso, non resterà che allontanarsi in direzione opposta, senza una meta finché non sarà così stanco da rifugiarsi a casa e con un pensiero fisso: se avesse saputo controllare alla perfezione la sua Kagemane, forse, avrebbe potuto fermarla prima che se ne andasse. [END]

Raoku e Azumi si incrociano nuovamente per caso ad un baracchino del ramen in una parte più periferica del Villaggio. Cenano chiacchierando del misterioso e quanto mai losco Mr. Strange (nome da vero maniaco), dopodiché decidono di fare insieme una passeggiata serale per le vie della Foglia dove il genin, per fare colpo, le dà una dimostrazione di alcune tecniche base che la ragazza potrà imparare in accademia. Alla fine si salutano, con Raoku che quasi muore d'infarto per un bacio sulla guancia ricevuto da Azumi.