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[Allenamento innata] Addestramento al chiaro di luna

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Giocata di Clan

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con Furaya, Raoku

01:30 Raoku:
 La luce della luna illumina il campo da addestramento numero 3, uno degli spiazzi ai margini del Villaggio dove è possibile per tutti coloro che hanno intrapreso il proprio cammino come shinobi migliorarsi e affinare le proprie abilità. Certo, l'orario notturno non è solitamente il più consono e infatti i vari campi adibiti agli allenamenti sono praticamente deserti, se si eccettua la presenza di alcune guardie di Konoha (probabilmente appartenenti ai reparti Anbu) che mantengono attivo il perimetro. Non se ne preoccupa molto Raoku, che ha appena terminato di compiere qualche minimo esercizio di stretching e allungamento e ora sta defaticando da qualche minuto, seduto sul terreno battuto che compone quella specie di arena. Alza lo sguardo verso il cielo notturno puntellato di stelle, la luna che capeggia ben ampia nella volta scura della notte: è praticamente nella sua forma piena, anche se si può notare una sottile striscia di oscurità nel suo lato a ponente. Probabilmente manca poco al plenilunio, comunque, e di questo ne giovano gli occhi dato che la luce lunare è piuttosto intensa, favorita anche da un cielo praticamente sgombra da nubi. Le iridi verdi del giovane genin si posano dunque verso terra, dove la propria ombra contorna il proprio corpo disteso al suolo. Sgranchendo con uno schiocco sonoro l'articolazione del collo muovendo il capo da una parte e dall'altra, l'Oshiba non può non riflettere su quanto accaduto solo il giorno precedente, nella sala del Dojo dei Nara. Riuscire a risvegliare l'Hijutsu tipico di quel clan - del "suo" clan, adesso - è stato qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Soprattutto visto l'insuccesso durato una vita intera della madre: come può lui, che a differenza della progenitrice non è neppure puramente un Nara al 100 per cento dal punto di vista genetico, avercela fatta? Forse, alla fin fine, l'aspetto prettamente fisico e biologico conta il giusto, forse è qualcos'altro che funge da chiave per il risveglio e il controllo dell'innata. Sospira, appurando solo in quel momento l'intenso silenzio che grava intorno a lui: d'altra parte non riusciva a dormire per il caldo, ecco perché è venuto ad allenarsi. Oltre alla grande curiosità sui propri miglioramenti dopo gli avvenimenti che negli ultimi giorni - dalla promozione di grado all'entrata nel clan - gli hanno letteralmente cambiato la vita. Perdendosi in quella pace che regna sul campo d'addestramento, decide di tentare nuovamente di calarsi nella propria Ombra e per questo, con un lieve scatto, si alzerebbe sulle proprie leve. Indossa un abbigliamento piuttosto semplice e leggero: canotta di rete indossata a pelle sormontata da una tunica di un verde pallido con maniche che non superano il gomito e legata in vita da una fascia nera ben stretta. A rivestire la parte finale delle braccia, due vambracci ben stretti e un paio di guanti da ninja senza dita che gli rivestono le mani con una piccola placca protettiva sul dorso. Nella parte inferiore dell'avambraccio destro è posto un fuuda con all'interno sigillato un pugnale kunai, mentre altri tre fuuda contenenti ciascuno un tronchetto da sostituzione sono posizionati sul torace (2) e uno sul ventre, nascosti dal tessuto della tunica e pronti all'uso in caso di necessità. Pantaloncini lunghi appena sotto il ginocchio color marroncino fasciano le gambe del diciassettenne che vede il suo outfit completato da un paio di sandali da shinobi ben stretti alle caviglie. Un porta kunai è allacciato alla coscia destra con all'interno, in tre vani differenti, un pugnale kunai, un kunai-bomba e infine 3 shuriken; infine una sacca portaoggetti è posizionata dal lato sinistro della fascia, appena sul retro, contenente nei vari spazi a disposizione una seconda carta bomba, un rotolo ben piegato di filo di nylon e infine una busta medica con dentro un tonico speciale per rivitalizzare e potenziare il chakra. Alzatosi in piedi, Raoku andrebbe subito a comporre per prima cosa il sigillo della Capra davanti al proprio petto, con l'intenzione di risvegliare il proprio chakra: proverebbe quindi a focalizzarsi sulla propria energia spirituale, immaginandola concentrata in una sfera di colore rosso pulsante all'altezza della sua fronte, quindi contemporaneamente tenterebbe anche di raccogliere la propria energia fisica in una seconda sfera, stavolta di colore blu acceso, posizionata orientativamente in corrispondenza del ventre. Una volta distinti per bene, qualora ci riuscisse, questi due poli energetici, tenterebbe di imprimere ad entrambi un moto rotatorio e circolare così da spingerli, almeno nelle sue intenzioni, l'uno verso l'altro intorno all'asse centrale del suo corpo. La volontà del genin sarebbe quella di farli incontrare e mischiare armoniosamente tra loro in questo vortice energetico all'altezza del proprio petto, laddove esternamente avrebbe composto il sigillo corretto con le mani: in questo modo dovrebbe nelle sue intenzioni risvegliare il proprio chakra che andrebbe, eventualmente, a distribuire in ogni parte del suo corpo, rivitalizzando fisico e mente. [Tentativo Impasto Chakra][Chk on][Chk 30/30][Equip: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Fuuda x 4: 3 tronchetti, 1 kunai | Porta-kunai: 1/3 kunai, 1/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 1 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, vuoto] [Turno 4/4]

01:50 Furaya:
 I raggi lunari illuminano i Campi d'Addestramento esterni al Villaggio, seppur non molto distanti dagli stessi. Sta or ora raggiungendo l'ingresso del numero tre, dove spera di trovare Raoku in qualche modo. Avanza, dunque, muovendo la leva inferior manca e, conseguentemente, l'opposta. Le alterna con lentezza, una volta raggiunto il loco prestabilito. Veste con un pantaloncino di colore nero, arrivante sino a metà cosce, con un paio di sandali ninja del medesimo colore, rinforzati metallicamente e raggiungenti la base delle ginocchia. A coprire l'addome, ha una di quelle maglie simili a delle reti che utilizzano i Ninja, con un lieve scollo a V, ma niente di veramente eclatante, anche perché se porta una terza di seno è un miracolo per lei. Sulle spalle, è poggiata anche la giacca nera tipica dei Jonin, con il simbolo relativo dietro la schiena. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Contro il rispettivo fianco mancino, sorrette tramite una cintura nera attorno alla vita, son presenti due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera e pare in ottimo stato, nel proprio fodero; la seconda, invece, ha l'elsa sfilacciata ed è difficile interpretare di che colore realmente sia il tessuto che la compone. Agganciata attorno alla coscia destra, quindi dal lato opposto delle due Katane, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. La giacca è lasciata sbottonata, poiché non sembra avere freddo in questo momento. D'altro canto, se soltanto volesse, potrebbe diventare una stufa vivente. Tolto questo, non le resta da far altro che spaziar con lo sguardo da un lato all'altro del Campo, alla ricerca del ragazzo o di qualcuno che conosca con cui scambiar quattro chiacchiere. Non riesce a prendere sonno, com'è consuetudine. Non che qualcosa sia cambiata, nelle sue regolarità notturne, se non fosse che riesce, probabilmente, a dormire qualche ora in più. [ Chk On ]

02:07 Raoku:
  [Campo n.3] Sentire il proprio chakra tornare a scorrere a fiumi dentro di sé è una sensazione particolarmente appagante per il giovane Oshiba. Tra tutti gli esercizi che fin dal primo giorno di Accademia si è imposto di compiere e che gli hanno procurato maggior piacere, quello dell'impastare quel particolare flusso di energie è sicuramente in cima alla lista. Risvegliato il chakra, potrebbe dunque sciogliere il sigillo beandosi di quella sensazione di pienezza quasi assoluta, di palpitante energia che quasi sente scorrere sotto la sua pelle, come un torrente in piena in ogni antro e anfratto del suo corpo. <Bene...adesso proviamo a risvegliare ancora una vola l'Ombra...> borbotta tra sé il diciassettenne, preparandosi a comporre il nuovo sigillo necessario per risvegliare l'innata dei Nara. Concentrato com'è sul suo allenamento e sul controllo del proprio chakra, non si accorgerebbe subito dell'arrivo della Vomitalava che, d'altro canto, a sua volta non sembra notarlo ad un primo colpo d'occhio. Dato però il silenzio pressoché assoluto che regnava fino a pochi minuti prima, non sarebbe troppo difficile neppure per Raoku avvertire il rumore di qualcuno intento ad avvicinarsi e ad entrare nel campo di addestramento in cui sta svolgendo i propri esercizi l'Oshiba. Voltandosi verso l'ingresso dunque, la silhouette della gran consigliera di Konoha finirebbe per stagliarsi alla luce argentea della luna, capace addirittura di far risaltare in qualche modo il colore rosa dei capelli della capoclan. <Furaya-sensei> cercherebbe di attrarre la sua attenzione, voltandosi di tre quarti anche con il busto e alzando la mano destra al suo indirizzo, come per far notare la propria posizione alla venticinquenne invitandola tacitamente a raggiungerlo in quel punto del campo d'addestramento, ovvero all'incirca al centro dell'arena. Solo qualora, eventualmente, la Vomitalava l'abbia raggiunto, la saluterebbe con un lieve inchino del capo in segno di rispetto per il grado e la fama di cui gode <Buonasera, sensei. Anche lei non riusciva a dormire stanotte?> le chiede dunque, le iridi verdi che attraverso la tenue oscurità spezzata dalla luna vagherebbero sul volto della donna, indagandone eventuali reazioni ed espressioni <stavo provando ad allenarmi proprio nel controllo dell'ombra> le spiega, le labbra che andrebbero a disegnare un sorrisetto quasi colpevole, come un bambino beccato con le dita nella marmellata, all'indirizzo della ragazza <so che non dovrei forzare troppo la mano, ma non riuscivo a prendere sonno e ho pensato di approfittarne. Per caso ha voglia di unirsi a me?> le propone quindi, sottolineando le parole con un leggero ed invitante cenno del capo <mi farebbero molto comodo i suoi giudizi e soprattutto i suoi consigli, visto che sono ancora decisamente inesperto in materia di Nara> ammette senza problemi, andando a sottolineare quella che, alla fin fine, è la semplice realtà dei fatti. [Chk on][Chk 30/30][Equip. come sopra]

02:30 Furaya:
 I di lei capelli rosei discendono tra le scapole, raccolti comunque nella coda di cavallo precedentemente citata. La voce del ragazzo ne attira l'attenzione, sorridendo in sua direzione. I passi si fanno poco più celeri, per raggiungerlo quanto prima, fermandosi pur sempre ad un metro circa di distanza, o poco più. Gli lascia ampio spazio per poter proseguir in quel che stava facendo prima che giungesse lei a disturbar la quiete. < Spero di non disturbare. > Proferisce alla di lui volta, mantenendo il suo classico portamento nonché l'educazione che l'è stata impartita da piccola. Almeno quella, assieme ai valori della società e della famiglia, per quanto la propria non sia esattamente tutto questo granché. < Non c'è bisogno di darmi sempre della "Sensei", Raoku. > Ribatte, stringendosi nelle spalle e spostando il proprio peso corporeo dalla gamba destra alla specular opposta. Permane statuaria nella posizione or raggiunta, con evidente curiosità e domande inespresse sul volto della donna. < Non è l'unica notte durante la quale non riesco a prendere sonno. > Rivela, mantenendo un tono pacato, scandendo bene parola per parola, senz'aggiunger altro d'eccessivo. Per il momento, quel ch'è certo, è che si regge in piedi e non necessita di riposare. Non adesso, almeno. < A quest'ora? > Non è esattamente l'orario maggiormente consono che ci si aspetterebbe per un allenamento. Tuttavia, se non riesce a dormire, vuol dire che sta sfruttando sapientemente il proprio tempo per non perderlo, facendo altresì qualcosa di utile. Non può che esserne orgogliosa: ha scelto un valido Allievo, nonché un prodigioso Nara. < Volendo, sì. Perché no? > Chiede retoricamente, accettando volentieri di dargli un aiuto. < Essenzialmente, io mi allenavo in due modi con la Kagemane appena risvegliata. Piazzavo dei Kunai distanti l'uno dall'altro mezzo o metro o un metro, facendo poi muovere l'Ombra a zig zag tra gli stessi. Il secondo metodo, invece, era di inseguire una persona che, senza dirti dove si sarebbe spostata, dovevi seguire con la Kagemane. Bisogna aver controllo e pazienza, nonché una buona dose di concentrazione, come ti dicevo. > Cerca di dargli qualche altra dritta, giusto per indirizzarlo bene laddove dovrà adoperarsi per riuscire a padroneggiarla al meglio. [ Chk On ]

03:08 Raoku:
  [Campo n.3] La capoclan si avvicina, richiamata dalle parole e dal gesto di saluto del giovane Oshiba. <Nient'affatto, non si preoccupi> andrebbe a rassicurarla di fronte alla preoccupazione, forse anche un po' retorica, di disturbarlo durante l'allenamento: in fin dei conti Furaya è diventata in tutto e per tutto la sua sensei, e non soltanto come Nara, per cui non potrebbe che accettare di buon grado un suo aiuto durante il proprio addestramento. L'atmosfera sembra comunque particolarmente rilassata e anche informale, decisamente - e comprensibilmente, alla luce dei differenti contesti - diversa dal loro ultimo incontro nel Dojo dei Nara. Tant'è che la stessa consigliera gli chiede di non affibbiarle il suffisso onorifico di sensei nelle loro conversazioni, una cosa che mette un pelo in imbarazzo l'Oshiba: per il diciassettenne, che fino a pochi giorni prima nemmeno sognava di potersi avvicinare ad anche solo uno dei ninja di cui conosceva le storie e le imprese in quanto idoli della propria adolescenza ed esempi da seguire, arrivare a non darle il titolo che merita pareva quasi una sorta di mancanza di rispetto pur alla luce del fatto che la differenza di età tra lui e Furaya non è eccessivamente opprimente. Al suo appunto dunque mugola semplicemente il suo assenso sottolineandolo di pari passo con un cenno affermativo del capo, rispettando comunque quel rapporto forse un pelo più confidenziale che la Nara vuole instaurare con lui. <Beh, la capisco. Con questo caldo è veramente difficile dormire. Certe notti provo ad impormelo, ma finisco comunque con il restare sveglio per ore a rigirarmi sul tatami in un bagno di sudore> le rivela, sospirando con fare stanco come a voler scacciare quell'afa che sta sempre più attanagliando Konohagakure no Sato con il progredire della bella stagione <tanto vale quindi mettermi a fare qualcosa finché proprio non riesco quasi più a reggermi in piedi, almeno sono sicuro di crollare in un sonno profondo e dormire senza più avvertire il fastidio della temperatura> un metodo come un altro per unire l'utile al dilettevole, insomma. Di fatto risponde in questo modo anche alla domanda espressa dalla sensei rispetto all'orario per l'allenamento. <Non c'è nessuno a quest'ora, a parte qualche Anbu di guardia> fa cenno alla sensei verso ad una delle torrette visibili ai margini dei campi di allenamento <per cui ci si può allenare senza troppe scocciature. E per migliorare nel controllo del chakra mi pare l'ideale, no?> domanda altrettanto retorica, forse, quest'ultima che rivolge alla donna tornando ad incrociare con gli occhi azzurri di lei le proprie iridi di un verde intenso, lo sguardo diretto ovviamente verso il basso ma senza il minimo accenno di presunzione, è solo un mero obbligo dettato dalla sensibile differenza in altezza tra l'Oshiba e la Vomitalava. La consigliera intanto gli spiega i vari metodi da seguire per tentare di migliorare con la Kagemane, entrambi particolarmente validi in effetti. <Beh, già che ci siamo, perché non provare ad unirli entrambi?> propone Raoku, dopo averci riflettuto qualche secondo, il labbro inferiore che torna rapidamente ad essere preda degli incisivi <visto che lei è qui con me, potremmo posizionare in paio di kunai ad un metro l'uno dall'altro con l'obbligo per l'Ombra di passare come in uno slalom tra di loro prima di tentare di seguire i suoi movimenti, a 2-3 metri dal secondo kunai. Così mi eserciterei allo stesso tempo sia nel controllo in una traiettoria sinuosa, sia nel muoverla alla ricerca di un bersaglio> le propone, muovendosi nel frattempo lungo il campo di addestramento con alcune ampie falcate. Misurando in questo modo approssimativo le distanza sopra citate, a circa 3 metri dalla posizione centrale di prima posizionerebbe piantandolo a terra un primo kunai dopo averlo estratto dal porta-kunai, quindi ad un metro da quello un secondo kunai (quello con la carta bomba, per adesso scarica di chakra) per stabilire il percorso. Dopo aver fatto questo, tornerebbe nella posizione iniziale. <Se è d'accordo, sen...> si bloccherebbe un micro-istante <...Furaya-sama, può andare a posizionarsi a qualche metro dal secondo kunai. Così vediamo se sforzandomi riesco in qualche modo ad avvicinarmi, o almeno fin dove riesco ad arrivare per adesso al massimo sforzo. Così saprei da che punto iniziare a migliorare il mio limite massimo...> c'è in effetti una certa logica in tutto ciò. Aspetterebbe dunque eventualmente - qualora lei avesse accettato quel metodo unitario dei due precedenti allenamenti proposti - che lei si posizioni, quindi (anche qualora avessero modificato allenamento, optando per un più semplice slalom tra i kunai) andrebbe a flettere le ginocchia poggiando in particolare il ginocchio sinistro a terra e, così accucciato, passerebbe a comporre con le mani il sigillo del ratto in corrispondenza del petto. Focalizzando il flusso del proprio chakra già risvegliato, andrebbe dunque a tentare di incanalarlo verso l'estremità inferiore del proprio corpo, in corrispondenza di quei punti di contatto (che assumendo quella posizione aumenterebbero rispetto alle semplici piante dei piedi) tra il suo corpo e l'ombra per il momento immateriale. Qualora riuscisse ad accumulare e a sospingere in tale area un quantitativo ritenuto eventualmente sufficiente ad attivare l'Hijutsu Nara, andrebbe a stabilire quella connessione particolare tra sé, il suo corpo materiale e la propria ombra prodotta grazie ai raggi della luna e che attualmente comporrebbe un ovale ellittico intorno al suo corpo, con rigonfiamenti evidenti (data la posizione) soprattutto nei due archi maggiori in corrispondenza del fondoschiena e del capo. Concentrandosi sull'essenza della propria Ombra non tanto come semplice riflesso del suo corpo dettato dalla luce filtrante ma come un simbionte vivo, una creatura che fa parte di sé come un prolungamento di un arto ma che contemporaneamente ha vita propria, una vita di mutuo supporto al corpo che la genera, andrebbe a riversare in essa non un semplice quantitativo di chakra ma un flusso, cercando di connettere attraverso di esso l'ombra al suo io non solo sotto l'aspetto prettamente materiale ma soprattutto spirituale ed energetico, tentando di avvertire e percepire l'Ombra oltre che visualizzarla visivamente. Qualora riuscisse a stabilire questo tipo di flusso continuo da sé alla Kagemane, l'ombra sotto al suo corpo diverrebbe più scura e impenetrabile alla vista, quasi densa. A questo punto, sempre qualora sia riuscito a risvegliare efficacemente l'innata, tenterebbe di spingere la sua Ombra attraverso il flusso di chakra che lo connetterebbe direttamente ad essa verso inizialmente i due kunai. Cercando di muoverla lentamente e senza eccessiva fretta, proverebbe a far passare l'apice dell'Ombra dapprima leggermente alla sinistra del primo kunai, quindi di curvarla a destra in un tornante a gomito piuttosto stretto appena oltre il taglio della lama del pugnale per poi ripiegarla ulteriormente e assottigliandola, cercando di farla passare nel singolo metro di spazio tra le due armi e quindi nuovamente di ripiegarla - stavolta verso sinistra, intorno alla seconda lama. Ovviamente la cosa richiederebbe un notevole sforzo per uno alle prime armi come lui, ma tenterebbe di allungare ancora di un paio di metri il tragitto della sua ombra, aspettando eventuali indicazioni di Furaya o che l'insegnante inizi i suoi movimenti invitandolo ad inseguirla in quello stato con l'Ombra che avrebbe tentato - forse con successo, forse no, ai posteri l'ardua sentenza - di evocare. [Tentativo Hijutsu Nara lv.1][Chk on][Chk 29/30 (-1 Hijutsu Nara lv.1)][Equp. come sopra][Turno 3/4 (1/4 movimento entro 12.5m, 2/4 Hijutsu Nara)]

16:07 Furaya:
 Si ferma a non molta distanza da Raoku, il quale non par esser per niente scontento della presenza della Nara. Quest'ultima lo scruta con vivido interesse ed un tenue sorrisetto sulle labbra rosee, in mezzo a quel pallido ovale che ha come volto. A differenza di molti altri Ninja Leggendari o che han scritto la storia, ad ella delle onorificenze ( che siano fatte con suffissi od altro ) non gliene importa un granché. Finché nessuno le arreca disturbo, finché ella non lo fa a sua volta, non si sente in dovere di pretendere né di ricercare qualcosa di anche solo lontanamente simile. Non che non lo meriti: un po' di modestia è sempre ben accetta e alla donna non manca di certo: sol non vuol strafare inutilmente. < Diciamo che, per anni, ho sofferto di insonnia e ho seguito una discreta terapia. Or riesco a dormire serenamente.. > Non era vera e propria insonnia, quanto un'ora scarsa di sonno per notte, per poi restar con gli occhi sbarrati a fissar il soffitto, con i postumi di un incubo irripetibile che, contrariamente, si ripeteva ciclicamente. < ..ma ci metto un po' ad addormentarti, solitamente. > Si stringe nelle spalle, senza espletar altro a proposito di quanto alberga nella di lei mente né accennando ad altro legato all'argomento in questione. < Beh, quantomeno non stai sprecando il tuo tempo! Quindi, direi che allenarsi potrebbe esser un ottimo "passatempo". > Mima le virgolette con indice e medio di ambedue le mani, piegandole come fossero le orecchie di un coniglietto, e sollevandole. Ripete il gesto appena un paio di volte, tornando a rivolger attenzione al ragazzo. Volge il capo, notando l'indirizzamento altrui, verso la torretta. In realtà, sa persino il nome in codice di chi v'è a far la guardia durante la notte, poiché dei vari turni se ne occupa lei stessa assieme ad alcuni Luogotenenti. < Oh, giusto. Non penso ci diranno qualcosa. Finché non distruggiamo i Campi o attentiamo alla vita di qualcuno, intendo. Ma, guardandoci, non siamo gente da far nessuna delle due cose. > Invero, lei potrebbe(?), tuttavia non ne ha nessunissima intenzione. Cerca, a sua volta, di esporre il tutto con tono ironico, quasi fosse una battuta o stesse ironizzando sulla situazione e sulla guardia degli Anbu. Sommariamente, non è capace a far battute o ironizzare in tal maniera, seppur vi siano delle situazioni nelle quali questo accade: e vanno segnate sul calendario. < Entrambe? > Sbatte le palpebre un paio di volte e più velocemente del normale. < In realtà, si inizierebbe coi Kunai, per poi salire al livello difficile, ossia inseguire una persona in movimento, assecondando i cambi direzionali. A proposito di questo, posso darti un consiglio: osserva il movimento dei piedi. Delle volte, precedono la direzione soltanto con la posizione. > Rivela, mantenendo un tono del tutto tranquillo, per non dir che sia anche austera e fiera nel portamento che continua a mantenere. < Se vuoi provare così, per me non ci son problemi. > Ammette, prima di proseguir oltre con la questione. Dalla Tasca Porta Kunai e Shuriken, estrarrebbe altri tre Kunai di quelli che si porta dietro. Vi son attaccate le carte bomba a tutti e tre, ma all'interno di esse non vi incanala neppur una stilla di Chakra. Il cratere è poco più in là e non vuol crearne un altro che faccia compagnia al primo. Terrebbe il primo Kunai nella dritta e il secondo ed il terzo nella sinistra. Usufruendo del manico superiore, vi infilerebbe indice e medio rispettivamente per secondo e terzo kunai, mentre il primo sarebbe sol sorretto dalla mano portante. Distenderebbe l'arto in questione verso l'alto, con il filo tagliente e la punta dell'arma rivolta verso il terreno. Con un gesto secco della spalla, distendendo l'avambraccio e il bicipite, rilascerebbe verso il terreno il suddetto Kunai, a distanza di un metro dall'altro già lanciato dall'Oshiba. Medesima sorte toccherebbe agli altri due, con ugual caricamento e distensione dell'arto in questione. In totale, infine, vi sarebbero ben quattro kunai coprenti la distanza di quattro metri. < Conseguentemente, potrei anche diminuire la distanza di mezzo metro, tra un Kunai e l'altro. Diventa più difficile gestire il movimento dell'Ombra. Ma, per il momento, possiamo anche andare così. > Solleva verso questi lo sguardo. < Ah, attento nel caso in cui tocchi i Kunai con le mani, poi. Sono avvelenati, non vorrei ti ferissi senza volerlo. > Lo avvisa, com'è giusto che sia. Non s'è certo preparata chissà quale equipaggiamento, portandosi dietro quello più consono alle proprie necessità. < Volendo, puoi iniziare anche soltanto ad allungar l'Ombra per capir fin dove possa arrivare. E, dopo, possiamo iniziare con l'allenamento vero e proprio. Cosa ne dici? > Poggia ambedue le mani sui rispettivi fianchi, piegando il capo verso la spalla manca, attendendo sol un proferir dell'altro, un consenso o meno che possa essere. Lo osserva con attenzione nel momento in cui compone il sigillo del ratto e attiva l'Innata, non disturbandolo oltre. [ 1/4 - Lancio di tre Kunai | Chk On ]

16:51 Raoku:
  [campo 3] La Vomitalava sembra accettare di buon grado il clima disteso e più cordiale che gli ha chiesto di mantenere, sebbene (forse anche per educazione, oltre che per la stima che prova per la kunoichi) Raoku era tentato di chiamarla ancora una volta con il suffisso onorifico di sensei. La ascolta con attenzione e anche un pizzico di malcelata curiosità mentre lei gli rivela della sua insonnia e dei problemi avuti negli anni per non riuscire a dormire la notte. <Capisco> commenta semplicemente il genin, pur in realtà ignorando ovviamente le reali motivazioni che hanno spinto a soffrirne la sensei: probabilmente può pure immaginarsele o ipotizzarle, ma di certezze non se ne parla e sembra bastargli così, dato che la stessa consigliera della Foglia non pare voler approfondire la questione in merito. <Già, e poi è più fresco, si respira un po' meglio di notte rispetto all'afa che c'è durante il giorno di questi tempi> le spiega <alla fine non sembra nemmeno di allenarsi, è quasi divertente> un sorrisetto gli si dipana sul volto: è chiaro come il sole che sì, lui si diverte proprio a sperimentare le proprie capacità e a cercare di migliorarle. Può pure sembrare un esaltato in questo senso, eppure forse è proprio perché rimasto represso per tutto questo tempo che il suo desiderio di diventare uno shinobi sembra esplodere da quando ha iniziato a frequentare l'Accademia (figurarsi dopo la conquista del coprifronte). Le iridi verdi cercano di farsi largo nell'oscurità della nottata verso la torretta di guardia mentre Furaya gli assicura che gli Anbu non dovrebbero dar loro fastidio. <Beh, non si può mai dire. Ho come l'impressione che se la facessi infuriare, Furaya-sama, potrebbe schiacciarmi con lo stesso impegno che impiegherebbe a scacciare un moscerino...> mormora, al suo indirizzo, concludendo con una risatina da cui trasuda un'ironia anche piuttosto macabra <sarà bene che mi impegni a migliorare, o al mio primo sgarro finirò per lasciarci la pelle sul serio...> sta scherzando, lo si capisce dall'occhiata complice che lancia alla capoclan Nara mentre intanto finisce di sgranchirsi le articolazioni delle braccia, snodando meglio le spalle mentre parla. Si arriva dunque a parlare di allenamento, ed è qui che la voglia di mettersi alla prova - forse addirittura di strafare - di Raoku si fa sentire scatenando lo stupore della sensei. <Le pare un'idea sbagliata, Furaya-sama?> le chiede, perplesso da quella reazione e chiedendosi se forse non abbia realmente esagerato nel proporre di unire i due metodi di allenamento <magari potremmo arrivare ad unirli andando per gradi, iniziando da qualcosa di più semplice...> conviene infine, lasciando campo libero alla sensei di insegnargli nel migliore dei modi. Alla fine lui è l'allievo lì, e non si sente affatto in grado di imporre un metodo di allenamento preferendo affidarsi, altresì, alle sapienti cure di Furaya. Che dispone un percorso ad ostacoli con kunai discretamente complesso: contando bene infatti, sul terreno di fronte a Raoku ci sarebbero ben 5 kunai (i due piantati a terra dallo stesso genin e 3 che ha disposto come ulteriori paletti da slalom la capolcan), tutti ad un metro di distanza l'uno dall'altro per un totale di 5 metri più 3 metri ulteriori per arrivare al punto di partenza, quello che coincide con la posizione attuale di Raoku. Insomma, ben 8 metri di percorso. Comunque un buon modo per mettersi alla prova in maniera seria, cosa che sembra solleticare particolarmente l'interesse del neo-Nara. La punta della lingua di Raoku saetta sulla superficie delle rosee del diciassettenne, appena un istante prima che il labbro inferiore diventi preda degli incisivi superiori. Si posizionerebbe dunque come descritto in precedenza, flettendo le ginocchia e poggiando in particolare il ginocchio sinistro a terra. Così accucciato, passerebbe a comporre il sigillo del ratto in corrispondenza del petto e ad attivare la propria innata, rendendo l'ombra più scura e corposa ai suoi piedi. L'esercizio vero però inizia soltanto adesso. <Ai, Furaya-sama> le risponde, alzando appena lo sguardo su di lei pur cercando di mantenersi concentrato al massimo sul flusso del proprio chakra che, se tutto andasse bene, passerebbe dal suo corpo all'ombra ai suoi piedi come un fiume in piena ma mantenuto saldamente entro argini ben definiti, cercando di dare a quello scambio costante di energia tra corpo e simbionte una solidità e una stabile costanza <vedrò di non sfiorarli i suoi kunai...> le lancia un'occhiata in tralice, un sorrisetto un po' sarcastico e un po' furbo gli si dipinge sul volto <...neppure con la punta della mia ombra...> evidentemente il senso dell'umorismo non è proprio il punto forte di questi due, ma finché si capiscono e si divertono tra loro non c'è da recriminare sulle battute scadenti che fanno. Raoku tornerebbe dunque a concentrarsi unicamente sul mantenimento dell'Hijutsu, infondendole ulteriore chakra e tentando, attraverso il flusso continuo che trasmetterebbe attraverso ogni punto del suo corpo a contatto con l'Ombra, di modellarla in avanti. Il suo scopo, senza strafare stavolta ma cercando di avanzare metro dopo metro, passo dopo passo, non tanto attribuendole velocità quanto invece cercando di mantenerla stabile e coesa, sarebbe quello di protendere la sua Ombra non in slalom tra i kunai, quanto invece di farla appena curvare prima del primo pugnale per poi tentare di allungarla, parallelamente alla sfilza di kunai piantati al suolo, quanto più possibile. Per riuscirci, innanzi tutto, cercherebbe di dare alla base di partenza uno spessore piuttosto ampio in modo che, allungandola e assottigliandone il vertice, abbia il "materiale ombroso" per arrivare quanto più possibile lontano. Sforzandosi, centimetro dopo centimetro, di mantenere al massimo la sua concentrazione e focalizzandosi unicamente sul flusso continuo di chakra e sulla necessità di mantenerlo quanto più possibile stabile richiesta da quel simbionte d'Ombra, man mano che tenterebbe di allungarla, proverebbe a raggiungere il proprio limite massimo, puntando innanzi tutto a conquistare il traguardo segnato dal quinto kunai, quindi proverebbe a spingersi nel caso ci riuscisse addirittura oltre, fino a quando eventualmente la sua concentrazione e lo sforzo gli imponessero di fermarsi, avendo raggiunto il suo attuale confine d'abilità. [Tentativo movimento Ombra][chk on][chk 28/30 (-1 Hijutsu Nara lv.1)][Equip. come sopra][Turno 2/4]

17:57 Furaya:
 Muove la testolina in un cenno affermativo, convenendo con le di lui parole. < Oh, puoi scommetterci. > Si respira decisamente meglio durante la notte, rispettivamente al giorno dove l'afa è maggiore. L'estate è ormai inoltrata, pressante in certi aspetti e in determinate ore del giorno. Tuttavia, non è questo il momento adatto per pensare a quanto faccia caldo o meno, poiché v'è qualcosa di discretamente più importante di cui tener conto. < Forse è meglio di no.. > Ridacchia, per quanto riguarda il farla innervosire. < ..non capita, ma quando capita.. > Citazioni a caso. < ..non è mai un bello spettacolo. > Per il semplice fatto che emozioni forti causano risposte forti, come l'attivazione randomica della di lei seconda innata. Dettagli che, attualmente, non riguardano l'allenamento e che la donna preferisce tenere da parte. Non le par veramente il caso di tirar fuori altre questioni importanti. < Su su.. > Esorta il ragazzo, ridacchiando a sua volta. < ..non perdiamo altro tempo. Sarà anche vero che durante la notte si sta meglio, ma io lavoro domattina! > Esclama, per niente arrabbiata. Non mostra nessuna emozione negativa, se non un sorrisetto bonario ed uno sguardo che permane attento, in ogni circostanza. L'intento altrui è capire fin dove egli sia capace di spingersi e cosa possa fare nel suo primo allenamento. Va bene chiacchierare, ma è stato il ragazzo in persona a volersi allenare e non può certo distrarlo da qualcosa di cui necessita. < Non del tutto.. > L'idea di per sé non è sbagliata. < ..però, non vorrei che tu strafacessi. Sarebbe consono iniziare e andare per gradi, come ti dicevo. Se vuoi provarci però, non ti dico di no. Tuttavia, finché non hai abbastanza padronanza della Kagemane, ti direi di tentare almeno una volta secondo il mio sistema d'allenamento. > Anche in questo specifico caso, non gli si rivolge con cattiveria, tedio e fastidio. Cerca di mantenere sempre un tono pacato, assolutamente tranquillo, scandendo ben bene ogni parola pronunciata. Distoglie lo sguardo dal di lui volto, sol per scender sin all'Ombra, la quale ha effettivamente preso colore e forma che si confà alla stessa. < E' un ottimo incentivo, non trovi? Neanche con l'ombra. > Sottolinea, mettendo in campo la prima regola dell'allenamento notturno, tra le altre sottintese. Ebbene, l'Oshiba, prima di tentar qualsiasi altra cosa, pensa bene di estender l'ombra in avanti, per tutta la lunghezza che potrebbe essa raggiungere. Sin agli otto metri ( cinque metri dei Kunai e i tre di distanza di Raoku ) la di lui Kagemane si muoverà veloce - in base a quella ch'è l'effettiva velocità attuale - e dirigendosi senza alcun problema verso l'ultimo Kunai. Successivamente, entro il metro e mezzo successivo, proseguirà normalmente. Nell'ultimo mezzo metro, raggiungendo quindi i dieci metri complessivi, l'Oshiba sentirà una certa forza opporsi all'incedere oltre. L'Ombra sarà come forzata a bloccarsi, come se ci fosse qualcosa ad ostacolarne il cammino in avanti. In soldoni, raggiungerà il limite massimo. < Ci sei? > Chiede, per conferma. [ Chk On ]

01:16 Raoku:
  [campo 3] <Spero allora di non farla mai arrabbiare seriamente, Furaya-sama> le risponde, mantenendo quel sorrisetto ironico e un po' furbetto che è frutto nient'altro che della confidenza che si è instaurata tra lui e la potente ma affabile Nara. Scherzi e battute a parte sulla reazione di Furaya ad un eventuale sgarro dell'allievo, è giunto il momento di fare davvero sul serio e di calarsi anima e corpo in quell'allenamento per Raoku: lo scopo è quello di migliorarsi nel controllo dell'Hijutsu tipica dei Nara che l'Oshiba ha risvegliato soltanto pochi giorni fa. Le parole di Furaya stessa, che invitano a non perdere altro tempo ma a dedicarsi altresì al duro addestramento, trovano facile riscontro nel neo-genin che di buona lena, avendo già risvegliato l'innata, si prepara ad attuare il primo esercizio proposto dalla sensei. Sebbene infatti Raoku volesse inizialmente strafare, unendo due metodologie di addestramento in un unico super allenamento estremamente concentrato, il diciassettenne non può che essere concorde con al capoclan nell'accettare di arrivare a quel punto per gradi: in fin dei conti è un neofita per quel che riguarda le abilità segrete dei Nara, non può certo passare ad un livello per lui inarrivabile. Bisogna cominciare, come in ogni cosa, dall'abc. Detto fatto, visto il lungo percorso di kunai stabilito dalla donna (lungo ben 8 metri in tutto, 3 dalla posizione di Raoku e poi 1 metro per ognuno dei 5 pugnali infissi nel terreno) la prima cosa che andrebbe a compiere sarebbe quella di allungare al massimo delle sue possibilità la sua Ombra, spingendola fino al limite estremo che le sue capacità possono concedergli. Con sua sorpresa, dato che al primo tentativo di compiere una cosa simile si sarebbe atteso un risultato più mediocre, la sua ombra arriva di slancio al confine di quel percorso ad ostacoli correndo in una linea pressoché retta (dopo una lievissima curva iniziale proprio per evitare di incocciare nei pugnali) e parallela rispetto a quelli. Non si ferma tra l'altro lì, al limite degli otto metri, ma prosegue in maniera stabile anche per un ulteriore mezzo metro. È allora che Raoku inizia ad avvertire una certa opposizione da parte del suo simbionte oscuro. <Sensei...> si scorda di chiamarla con un titolo meno formale, concentrato com'è a mantenere adesso la sua Kagemane <...sento come...come se volesse tornare indietro. È la stessa senzazione di un elastico troppo teso...> non saprebbe spiegarlo meglio, soprattutto con poche parole come quelle che riesce a pronunciare senza distrarsi troppo: la tensione dell'ombra, spinta forse quasi al limite e desiderosa di tornare indietro, forse ad una forma e ad una lunghezza più solida e stabile, è proprio similare a quella di un elastico teso allo spasmo che, se si lascia appena la presa, scatta indietro come una frusta alla posizione di partenza. Raoku però avverte altresì di poter esasperare ancora un altro po' il flusso del proprio chakra dal corpo all'Ombra per tutta la lunghezza di quel simbionte: è quella la difficoltà maggiore infatti, dato che più l'ombra si allunga maggiore è il controllo da esercitare sul flusso di chakra che si deve espandere - come se fosse quello, e forse lo è, il motore per modellare l'ombra in ogni forma e dimensione - di pari passo con quell'Ombra viva. Il genin sente che può spingersi ancora un po' più in là, e nonostante lo sforzo di concentrazione lo assorba completamente, una leggerissima patina di sudore nascosta dalla fascia del coprifronte, gli occhi verdi concentrati con un'espressione tesa allo spasmo su quel perno d'ombra allungato per 9 metri e mezzo, non sembra intenzionato a tirarsi indietro. Difatti, riesce comunque a spronare il simbionte oscuro fino alla soglia dei 10 metri. Oltre a questo limite non sembra però in grado di riuscire a proseguire. <Ai, Furaya-sama> risponde all'insegnante quando ella gli chiede se è giunto al massimo che può dare in allungo <anche se cerco di potenziare il flusso di chakra per mantenerlo stabile a questa distanza, l'Ombra sembra...recalcitrante. Cerca maggiore stabilità, è come se non avesse abbastanza forza e avesse davanti a sè un ostacolo che le impedisce di proseguire> spiega, cercando di trovare i termini più giusti pur continuando ad esprimere, tutto sommato, semplicemente le sensazioni che prova in quel momento. <Quanto a lungo devo mantenerla al limite della distanza, sensei?> le chiede, sforzandosi nel frattempo di mantenerla intorno ai 10 metri di lunghezza cercando di non farla recedere mai, neppure di un centimetro, nonostante la tensione che avverte dal vertice dell'ombra alla base sotto al suo corpo. Attenderebbe dunque istruzioni da parte della sensei, andando solo dopo il suo permesso, eventualmente, a ritrarre l'Ombra fino alla posizione e alla forma iniziali, una massa scura e all'apparenza densa sotto al suo corpo, al posto della sbiadita ombra normale in dotazione a ciascun essere vivente. <Adesso, Furaya-sama? Devo tentare il percorso ad ostacoli in slalom?> le chiederebbe, qualora fosse avvenuto tutto ciò, desideroso e fremente alla prospettiva di passare al livello successivo di difficoltà in quell'allenamento. Non si dica mai che è uno che non ama mettersi alla prova. [chk on][chk 27/30 (-1 Hijutsu Nara lv.1)][Equip. come sopra][Turno 2/4]

01:39 Furaya:
 Le attenzioni che Raoku pone nell'Allenamento dell'Hijutsu sono esemplari. Non si oppone alle proposte e ai consigli della donna, bensì li accetta di buon grado e li asseconda. < Ottima idea! > Ne conviene sul non farla arrabbiare, ovviamente ridacchiando di rimando e preoccupandosi, poi, dei movimenti che la di lui Ombra compie. Raggiunta una certa distanza, come accennato già in precedenza, pur gettando ulterior flusso di Chakra nella Kagemane, quest'ultima non sembra voler andar oltre, fermandosi ad una distanza di circa dieci metri. < Sembra che questa sia la tua lunghezza massima. > I di lei occhi azzurri ne osservano le fattezze, restano a circa dieci metri proprio da Raoku, alla fine della suddetta Ombra. Non vi si avvicina eccessivamente, poiché già la suddetta distanza basta, dal momento che, a breve, dovranno prender parte al successivo allenamento, alla parte due di quello che la Gran Consigliera ha pensato per lui. D'altronde, è la sua Sensei e Raoku è il suo Allievo: devono darsi da fare ed è lei che deve dare, in particolar modo, il buon esempio. < E' del tutto normale, Raoku. > Muove la testolina in un cenno affermativo alla di lui volta, sollevando or lo sguardo verso quello altrui. Non par innervosita né troppo tranquilla: non va da un eccesso all'altro. I lineamenti del volto son ben distesi: sembra lei stessa pacata e pronta a proseguire, adrenalinica, seppur al contempo pragmatica per via di quel che v'è da portare a compimento quest'oggi. < Sì, è normale. Inizialmente, ti sembra così perché non hai ancora dimestichezza con essa. All'inizio, sentivo la stessa Kagemane come se volesse tornare indietro giunta ad una determina distanza. Cercavo di resistere e spingerla oltre, ma non mi era permesso. Si ha bisogno di molti allenamenti: tuttavia, credo d'esser piuttosto ridondante a riguardo. > Sorride, soffiando dalle labbra e restando ferma nella di lei precedente posizione, con le gambe lievemente divaricate. < No, non serve tenerla ancora. Cerca di ritrarla verso di te e, subito dopo, di spingerla a zig zag tra i Kunai. > Esplica come "ordine", nonostante tale non appaia. Lo sta allenando in qualità di Sensei e Capo Clan, questo ormai lo abbiamo assodato, ma non farà il carceriere che obbliga il prigioniero a far qualcosa. Non sarebbe da lei, neppur quando indossa la maschera Anbu. < Non sforzarti troppo. E' il tuo primo Allenamento. In questo caso, devi anche considerare che l'Ombra non è distesa, quindi è altamente probabile che non copra la stessa metratura. > Anche questo è superfluo, eppur certe volte non ci si pensa abbastanza a queste peculiarità. [ Chk On ]

02:11 Raoku:
  [campo 3] A quanto pare 10 metri è la distanza massima che riesce a raggiungere in questa fase della sua preparazione. Non sa se è inferiore o superiore alle aspettative, per quel che può notare dall'espressione neutra ed impassibile di Furaya sembra del tutto normale, come se i suoi sforzi e i suoi risultati rientrassero perfettamente nella norma di quello che è un normale sviluppo da shinobi Nara. Ascolta attentamente le parole della sensei, annuendo mentre cercherebbe di mantenerla ancora un po' al massimo della sua distensione. Quel che proverebbe, in particolare, è di capire quale sia il bilanciamento giusto tra flusso di chakra ed estensione massima della sua ombra: se prendesse infatti possesso di quella conoscenza o, più in particolare, di quell'equilibrio tra energia interiore e stabilità richiesta dal simbionte, potrebbe arrivarci con maggiore rapidità e meno sforzo nel tentare di trovare la giusta misura ad un secondo o comunque futuro tentativo. <Avrei una domanda prima di proseguire, Furaya-sama> le direbbe, nel frattempo che tenta di capire questo delicato equilibrio prima di ritirare l'Ombra <la sensazione che ho ogni volta che tento di modellare l'Ombra è quella di una specie di simbionte che, in qualche modo, si nutre della propria materia prima per farsi modellare dal chakra. Per fargli cambiare forma e dimensione, è come modellare una dose di argilla particolarmente reattiva, non so se mi spiego> tenta di farlo mantenendo la concentrazione, nel frattempo, quindi anche spiegarsi non è semplicissimo <quel che voglio chiederle è questo: se questa è la distanza che posso raggiungere con la mia materia prima di partenza, esiste la possibilità di ampliare questa distensione unendo la mia Ombra ad altre fonti di ombra fisse, come potrebbe essere ad esempio quella prodotta dalla chioma di un albero?> è più che altro una sua supposizione data dalla sensazione di strappo che già nel giorno in cui ha risvegliato l'Hijutsu ha avvertito, come se allungando l'ombra questa modellasse la sua forma in quella di una cuspide, più larga in fase iniziale e stretta al vertice, distendendosi appunto proprio come un elastico in tensione desideroso di tornare alla sua forma originale. Attenderebbe l'eventuale risposta della capoclan, quindi andrebbe a proseguire con quanto indicato dalla sensei per quell'allenamento: d'altra parte ha deciso di affidarsi completamente ai suoi insegnamenti, e se vuole davvero imparare da Furaya non può che darle retta ciecamente. <Ai, sensei. Ci provo subito...> le risponde di rimando al suo "ordine" di proseguire, anche se poi tenta di mitigare ricordandogli - e forse ricordando pure a se stessa - che si tratta comunque del primo allenamento da Nara di Raoku. <Non si preoccupi, Furaya-sama> la rassicura invece il genin, un sorriso fiducioso che gli si dipana sul volto mentre, mantenendo composto il sigillo del ratto, andrebbe a ritirare l'Ombra facendole ripercorrere in "retromarcia" il percorso iniziale, ovvero la linea retta e infine la leggera curva prima del primo kunai con l'intenzione di ricondurla completamente in un'ellissi sotto al suo corpo inginocchiato e accovacciato <posso essere un genin di bassa lega, ma le assicuro che di energie ne ho ancora parecchie da spendere> oltre alla propria dose di chakra infatti, non certo eccessiva specialmente se a confronto con quella di una kunoichi del livello di Furaya, Raoku avverte distintamente quella stessa sensazione di esaltazione che aveva provato già durante l'esame per il coprifronte, una voglia irrefrenabile di superare i propri limiti. Ascolta dunque attentamente i consigli della sensei quindi - qualora fosse riuscito senza intoppi a ritirare il simbionte - mantenendo composto il sigillo del Ratto tornerebbe a concentrarsi sul flusso del proprio chakra cercando nuovamente l'equilibrio tra il suo corpo, l'energia interiore che da esso scaturisce e si dipana attraverso il proprio apparato circolatorio interno e l'Ombra ai suoi piedi. Tenterebbe di irrorarla come in precedenza ma stavolta, anziché sviluppare una modellatura in linea retta e con rapidità, andrebbe a modellarla in modo più complesso. Dapprima rimarrebbe per una base piuttosto ampia dal vertice dell'ellissi di base, non lontano da dove è posizionato il suo ginocchio sinistro genuflesso. Da essa inizierebbe a modellare l'ombra provando ad allungarla in avanti fino a percorrere 2 metri e mezzo circa in linea completamente retta di fronte a sé. Solo superata la soglia dei 2.5 m andrebbe a concentrarsi ulteriormente, direzionando stavolta l'Ombra - attraverso un nuovo equilibrio di flusso che cercherebbe di trovare istantaneamente basandosi su quello precedente e calcolando approssimativamente di quanto aumentare o diminuire l'intensità del proprio chakra - in una curva a sinistra. Nelle sue intenzioni, il simbionte oscuro dovrebbe curvare nell'ultimo mezzo metro prima del primo kunai del percorso verso la propria sinistra compiendo un movimento a gomito piuttosto stretto e vicino alla lama del kunai provando però a non sfiorarla. Avrebbe potuto prenderla più larga, ma sacrificando centimetri preziosi alla lunghezza della propria Ombra, come suggeritogli in precedenza dalla stessa Furaya. Qualora riuscisse a far compiere all'Ombra quella traiettoria, cercherebbe di allungarla ancora mantenendola con una direzione leggermente obliqua per il successivo metro di percorso. In questo modo, secondo le sue intenzioni, dovrebbe salvare ulteriori centimetri al conteggio finale non dovendo ristabilire una seconda curva dall'inizio ma trovandosi già fuori dalla traiettoria diretta e rettilinea che dal primo porta al secondo kunai. A questo cercherebbe di passare - o meglio, proverebbe a far passare l'Ombra - sulla destra, tentando di curvare quello che sente ormai come un prolungamento stesso del suo corpo soltanto all'ultimo, quando si troverebbe allo stesso livello del kunai, sfruttando appunto la direzione obliqua alla partenza della seconda traiettoria che avrebbe tentato di percorrere. Così pure tenterebbe di ripetere con il terzo kunai (cercando di curvare alla sinistra di questo), quindi con il quarto (nuovamente alla destra) e infine, qualora ci arrivasse dato che la metratura dell'Ombra si ritroverebbe quasi agli sgoccioli nonostante i tentativi di risparmi di centimetri, il quinto (un'ultima volta alla sinistra del pugnale piantato nel terreno). [Tentativo movimento Ombra][chk on][chk 26/30 (-1 Hijutsu Nara lv.1)][Equip. come sopra][Turno 2/4]

02:37 Furaya:
 Ancor ferma ed in piedi, segue man mano le fasi che compongono l'Allenamento di Raoku. Ritira la propria Kagemane, senza perder di vista l'obiettivo né la concentrazione della quale necessita. Alcuni grilli, nei dintorni dei Campi, fan udir il loro inconfondibile suono, ma la donna resta concentrata sull'Allievo che ha di fronte. < Dimmi pure. > Nel ritirarsi dell'Ombra, ella s'avvicina sin a trovarsi ad appena un paio di metri dal ragazzo. Servirà per l'esercizio successivo, ovviamente. Muove la testolina dai capelli rosei dall'alto al basso e ritorno, appena un paio di volte, soltanto per fargli capir come stia seguendo il suo discorso, senza perdersi neppure una singola parola. < Sì, esatto. Se l'Ombra riesce ad avere un aiuto del genere, può allungarsi. Dipende dalla fonte di luce, essenzialmente, ma potrebbero esser un valido aiuto le altre ombre. > Spiega, mantenendo sempre un tono adeguato al contesto, serio al punto giusto, evitando però d'esser logorroica o apparir fastidiosa. Vuol che sia incentivato a proseguire in questo suo Allenamento e non a fermarsi: vuol riuscire a fargli raggiungere vette sempre più alte. Ha ritrovato la voglia di fare e di vivere, dopo anni passati immersa in incubi e torture, cicatrici che tornano a far male figurativamente e brutti pensieri. Raoku n'è un motivo, in quanto ha accettato di farsi seguire dalla donna, la quale resta così immersa in tutt'altro, anziché pensar al proprio corpo martoriato, sia mentalmente che fisicamente. Anche Reykas ha dato e continua a dare la sua parte. Si è circondata di Nara che potrebbero volerle bene ed aiutarla ad uscire dal baratro in cui si stava gettando, anima e corpo. Gli sorride ancora, contenta di restar lì, nonostante l'orario tardivo, per seguirlo in ogni sua mossa ed aiutarlo in quel che deve fare. Il campo è stato sistemato, motivo per il quale all'Oshiba non resta da far altro che tentare la "seconda prova", prima dell'ultima e terza, nonché più difficile, viste le dinamiche attuali e le difficoltà riscontrate. < Stai andando molto bene, comunque, per esser al tuo primo allenamento. Hai un controllo impeccabile, ma non ancor perfetto al millimetro. > Segue ogni singola mossa della Kagemane, la quale saetta, zigzagando, da un lato all'altro, superando ogni singolo Kunai che si ritrova davanti. Arriva al quinto arrancando, con fatica, cosa che Raoku stesso potrà percepire nel mantenere il sigillo del ratto e dall'ombra che par tesa come la corda di un violino. < Non avevo davvero nessun dubbio su questo! > Si riferisce alle energie ch'egli possiede. Sta andando davvero bene, non può negarglielo. Resta or tacita, aspettando che prosegua oltre, se riesce, seppur poco probabile, o la ritiri indietro. < Se non vuoi continuare, possiamo testare l'altra prova.. > Quella di inseguire la donna in base allo spostamento. < ..la prossima notte. > Ha come il sentore che, durante la notte, s'incontreranno piuttosto spesso, come per altro è già successo due volte su due. [ Chk On ]

03:12 Raoku:
  [campo 3] I suoi dubbi in merito ai metodi per aumentare la portata della sua ombra sembrano sciogliersi: evidentemente la prima sensazione che aveva colto nel controllare il simbionte oscuro si è rivelata esatta, dato che Furaya non fa che confermargli che la sua ipotesi di poter usufruire di ulteriori ombre come fonte di materia ombrosa può essere realizzata. <In che senso dipende dalla fonte di luce, sensei?> le chiederebbe, cercando di capire bene quel concetto che, nel caso di una battaglia, gli sembrerebbe particolarmente utile sapere in ogni dettaglio: potrebbe fare la differenza talvolta tra un'ottima riuscita e un tentativo fallimentare. Ascolterebbe dunque l'eventuale e ulteriore risposta della sensei, quindi passerebbe alla "seconda prova" di quell'allenamento. Le parole di incitamento condite da qualche complimento da parte di Furaya gli giungono all'orecchio, ma già quando Raoku è ben concentrato e immerso totalmente nel focalizzarsi sulla propria Ombra, per cui non risponde se non con un sorrisetto velatamente compiaciuto nel sentire che comunque non se la sta cavando affatto male. Quel non ancora perfetto al millimetro non sembra però andargli giù, quasi sente soltanto quello delle parole di Furaya (o quantomeno è quello che gli resta più impresso). Sforzandosi di dare il meglio, la sua Kagemane - con un movimento sinuoso e piuttosto moderato in quanto a rapidità - andrebbe a zigzagare dall'uno all'altro kunai, superando ogni ostacolo. Arrivato in prossimità del quinto, ad una distanza lineare di circa 8 metri, Raoku inizierebbe ad avvertire la consueta spinta elastica dell'Ombra, quasi quel simbionte oscuro volesse tornare al campo base o, ancor meglio, vi fosse trascinato con forza uguale e contraria a quella che finora l'ha sospinto a modellarsi in quello slalom. Mantenendo composto il sigillo del Ratto, Raoku tenterebbe di sforzarsi ulteriormente, raggiungendo con una discreta fatica il confine del quinto kunai e a completare dunque il percorso ritirando quindi, dopo alcune decine di secondi di mantenimento della tensione in quella lunghezza, l'Ombra in un percorso inverso fino a farla tornare sotto di sé. Il mantenimento in tensione, esattamente come per l'allungo in rettilineo, gli sarebbe servito per prendere le misure alla tensione dell'Ombra ma soprattutto all'equilibrio del chakra tra corpo e simbionte, così da poterlo regolarizzare meglio e più radialmente in futuro. Una volta ritirata eventualmente l'Ombra sotto di sé, avvertirebbe non tanto la stanchezza - è ben lontano dall'esaurire il proprio chakra, sebbene si stia sottoponendo ad uno sforzo mentale ancor più che fisico non indifferente - quanto qualche gocciolina di sudore scorrere da sotto la fiasca del coprifronte fin sulla tempia e giù, fino alla guancia, appiccicandogli al volto alcune ciocche ribelli di capelli corvini. Senza spezzare il sigillo del Ratto, andrebbe ad asciugarsi svogliatamente con la manica della tunica, piegando da un lato e poi dall'altro il collo e il volto così da strusciarlo rapidamente al tessuto dell'indumento. <Ai, continuiamo Furaya-sama> risponderebbe all'insegnante, spostando le iridi verdi su di lei, occhi che trasudano la voglia quasi febbricitante di spingersi ancora oltre <non sono ancora del tutto stanco, mi faccia riprovare quest'esercizio. Questo primo tentativo era un po' una prova, ho preso le misure...ora posso farlo meglio...> asserisce con tono sicuro, sebbene in realtà non ne abbia affatto la certezza matematica <non ho chiuso bene tutte le curve e anche far partire l'Ombra in una traiettoria retta nel primo tratto per poi farla curvare mi ha fatto perdere centimetri. Se avessi fatto meglio queste cose, credo che avrei potuto superare la distanza lineare del percorso ad ostacoli, anziché semplicemente uguagliarla...> non che arrivare a quel risultato fosse una merda, anzi, però evidentemente Raoku non ne è pienamente soddisfatto per il semplice fatto che è convinto che avrebbe potuto farlo meglio. O almeno questo si evince dalle sue parole e dal tono che usa per pronunciare all'indirizzo di Furaya. Senza farsi ripetere un ulteriore invito, mantenendo composto il sigillo del Ratto senza separare le mani l'una dall'altra, andrebbe nuovamente ad infondere nuova linfa al flusso di chakra che ha mantenuto attivo tra sé e quel simbionte denso e scuro sotto il suo corpo. Stesso procedimento del tentativo precedente, ma stavolta proverebbe ad allungare l'ombra subito in una traiettoria leggermente obliqua verso sinistra, quel tanto che basta per arrivare con l'Ombra a sfiorare - provando a lasciare giusto un intervallo minimo, tra il mezzo centimetro e il centimetro intero - il primo kunai. Arrivata alla metà del pugnale, ovvero a pari del punto che, conficcato nel terreno, vede la lama allargarsi quasi alla base dell'elsa, lì tenterebbe di imporre al modellarsi della Kagemane un repentino cambio di direzione verso destra: una vera e propria curva a gomito, nelle intenzioni di Raoku, non tanto un movimento dunque sinuoso e morbido quanto invece una traiettoria quasi a saetta, squadrata ed angolare. Cercherebbe di ripetere la stessa cosa, ma sempre con direzioni opposte ed alternate, al secondo, al terzo e al quarto pugnale per poi dirigersi al quinto. In vista dell'ultimo kunai - qualora fin qui ce l'avesse fatta con quel suo piano di risparmio di terreno percorso - cercherebbe di sfruttare gli eventuali centimetri risparmiati per raggiungere il confine del percorso ad ostacoli e, provando a spingere oltre il suo limite e a sforzarsi ancora di più, basandosi anche su quell'equilibrio in tensione che avrebbe tentato di comprendere in precedenza, per superare il risultato ottenuto in precedenza sia per quel che riguarda la distanza percorsa - anche fosse di pochi centimetri in più - sia per quel che riguarda la rapidità dell'intera ed eventualmente riuscita manovra. [tentativo di slalom con Ombra][chk on][chk 25/30 (-1 Hijutsu Nara lv.1)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (Hijutsu Nara)]

16:35 Furaya:
 L'Allievo non si perde d'animo e prosegue nell'utilizzo della propria Kagemane. Non dimentica di porre alcune domande alla propria Sensei, la quale lo ascolta e cerca di dargli le risposte che merita e che vuole. < Se la luce è poca, l'Ombra è minima. Se la luce aumenta, l'Ombra si allunga. E' al pari di un'Ombra normale, sol che questa può essere controllata, gestita e usata per bloccare i movimenti di altre persone. > Spiega rapidamente, senza tralasciar altri dettagli, anche perché altro da dirgli non le vien in mente. L'Allenamento non è intensivo, non è neanche duro o pericoloso. Tuttavia, è la prima volta che cerca di controllare il più possibile la Kagemane e, seppur abbia delle riserve di Chakra piuttosto buone per un Genin, deve tener conto della fatica mentale di controllarla, non tanto di quella fisica. Cercare di gestire qualcosa nella quale non si è ancora perfetti, non è facile. Si necessita di autocontrollo, di pazienza, concentrazione ed attenzione: esattamente i principi di cui la Nara gli ha già parlato all'inizio dell'Allenamento, nonché nel momento in cui è riuscito a risvegliare, per la prima volta, la di lui Hijutsu. Egli ritira la Kagemane sin ai propri piedi, mentre la donna si discosta lievemente, ponendosi al di lui fianco libero, pur di lasciargli tutto lo spazio del quale necessita durante il suddetto esercizio. < Per me, va bene. L'importante è che non ti sforzi eccessivamente tu. Come ti dissi, per le prime volte, è del tutto normale sentirsi affaticati dopo un tempo che ti sembra poco. > Chiosa, mantenendo il suo solito temperamento e l'attenzione di una Sensei, nonché Capo Clan, nei riguardi di quel che Raoku compie. La testolina si muove un paio di volte in un tacito assenso, come se assecondasse e capisse ogni movimento dell'Oshiba, come se non necessitasse di spiegazione alcuna in merito alle motivazioni che lo spingono a rifare il medesimo esercizio o il perché si ostini. < Hai un occhio attento. Hai notato dei particolari che, a molti altri, sarebbero potuti sfuggire. > Tipo la chiusura della curva fatta dall'Ombra nel momento in cui attraversa un Kunai e l'altro. < Questo è anche un ottimo punto di partenza per migliorare: capire il limite, scoprire come migliorarlo e superarlo, infine. > Per lei, è così che funziona e ha sempre funzionato in questa specifica maniera fin da quando ha iniziato l'Accademia Ninja, molti anni prima. La velocità della Kagemane, durante il movimento ch'egli compie per ripetere l'esercizio, è ovviamente la stessa. In tal contesto, inoltre, occorre quasi più attenzione e dimestichezza, quindi la velocità si riduce di poco. Inoltre, a seconda del movimento che va effettuando, sembra divenir tutto più fluido e, rispetto all'esercizio precedente, v'è già un miglioramento. Ha guadagnato qualche centimetro, esattamente come voleva, raggiungendo il quinto Kunai. < Inizi a prenderci la mano. > Ma la stanchezza è evidente: mantenere sempre una stessa posizione, sia fisicamente che sol con le dita; tener sempre lo sguardo fisso sull'Ombra e calcolando tutte le precise misure per superare gli ostacoli. < Direi che per oggi può bastare. > Sentenzia alla di lui volta, piegando il capo di lato e aspettando sol una possibile replica altrui. [ Chk On ]

17:13 Raoku:
  [Campo 3] Annuisce alle parole di Furaya che pazientemente gli risponde chiarendo quel suo ultimo dubbio riguardante all'intensità della luce. Un dettaglio importante questo, da tenere in considerazione soprattutto nelle notti di luna nuova o di luna nelle prime fase della crescita o nelle ultime del calo. Le preoccupazioni di Furaya riguardo agli sforzi fatti dal diciassettenne, intanto, lo stimolano a mettersi ancora di più alla prova <non si preoccupi, Furaya-sama, gliel'ho detto: ce la posso ancora fare> e così facendo andrebbe a spiegarle in cosa si vuole migliorare e a ripetere il percorso ad ostacoli. Stavolta, al di là dei complimenti per l'occhio arguto, sembra proprio che l'esercizio gli riesca meglio tanto da arrivare a conquistare quei centimetri in più che prima gli mancavano. Nonostante si sforzi però, oltre ai 10 metri di distensione non riesce proprio ad andare e, per l'ennesima volta, sarebbe costretto a ritirare l'Ombra sotto di sé, nella posizione di partenza. È proprio come gli ha detto Furaya, non basta una concentrazione ferrea, serve pazienza e ulteriore allenamento per migliorare in quella tecnica. La sensei tuttavia gli fa notare che inizia comunque già a prenderci parecchio la mano, eppure l'espressione pensierosa di Raoku, ancora immobile in quella posa accovacciata e con il sigillo del Ratto composto con entrambe le mani, sembra voler dire che il ragazzo non ne ha ancora abbastanza. <Ancora una volta...Furaya-sama> mormorerebbe Raoku, quasi implorante, nonostante si accorga di essere stranamente spossato da quell'allenamento <ora sono riuscito ad essere preciso, ma in uno scontro credo sia altrettanto importante la velocità con cui si arriva a colpire> continuerebbe a riflettere ad alta voce <ora che ho capito le misure delle curve e il modo con cui guadagnare quei centimetri che aveva perso lungo il tragitto al primo tentativo, devo tentare di velocizzare il movimento dell'Ombra> asserisce, convinto, il labbro inferiore che diventa preda degli incisivi superiori che iniziano la loro lenta opera per martoriarlo a piccoli e studiati morsi <il movimento è dato dal flusso di chakra che immetto, e la precisione nei movimenti e nelle curve è tanto maggiore e immediata quanto più stabile riesco a mantenere l'equilibrio tra il chakra nel mio corpo e quello nel simbionte> prosegue, elencando i suoi pensieri a Furaya in attesa che lei lo corregga, eventualmente <quindi, una soluzione potrebbe essere aumentare la portata del flusso di chakra, cercando di aumentare di pari passo la concentrazione per controllarlo, giusto?> concluderebbe, andando ad osservare con le iridi verdi in tralice la Vomitalava in attesa di un suo giudizio: la vera domanda che però interiormente si pone Raoku è un'altra, ovvero se ne sarebbe capace. E a questo quesito, per darsi una risposta, trova solo un metodo: provarci. Piccole, calde goccioline di sudore scorrerebbero dalla base del suo crine giù lungo il collo e l'incavo tra le scapole per scorrere sotto i tessuti degli abiti lungo la schiena. Il giovane genin dunque pare deciso a ripetere un'ultima volta quell'esercizio, puntando però oltre che alla precisione nel chiudere ogni curva anche alla velocità impressa al moto dell'Ombra. Continuerebbe quindi a mantenere imperterrito il sigillo del Ratto, tentando nuovamente di allungare quell'appendice che si è ritrovato a risvegliare in quanto Nara. D'altra parte è riuscito a prendere le misure di quell'esercizio, a comprendere in che quantità e quanto intensamente debba essere mantenuto il flusso di chakra in quella sorta di particolare e (almeno per ora) flebile equilibrio tra corpo ed Ombra, quindi adesso è ben intenzionato a riuscirci se non alla perfezione, quantomeno molto vicino. Senza perdere ulteriore tempo, si concentrerebbe al massimo delle sue potenzialità nell'intensificare il flusso di energia tra sé e il simbionte oscuro sotto di lui mantenendolo comunque in equilibrio e stabile, come un torrente che scorre furiosamente ma regolato da argini ben solidi onde evitare che straripi. Conseguentemente tenterebbe di rendere più armonico e fluido quel flusso provando a spingerlo rapidamente a modellare l'Ombra: l'intento sarebbe quello di far scattare quella massa scura in avanti, cercando di eseguire - ma in maniera molto più rapida - lo stesso percorso di poco prima. Nella sua mente le direttive andrebbero a formarsi rapidamente, come semplici e immediati impulsi nervosi: d'altra parte ormai inizierebbe seriamente a comprendere quel simbionte che, all'inizio, gli era sembrato così strano controllare. Il simbionte d'Ombra altro non è che se stesso, un terzo braccio di una materia differente e dalle infinite applicazioni. Deve solo imparare a sfruttarlo, a muoverlo, a potenziarlo alla pari degli altri due e di ogni parte del suo corpo e della sua mente. Con gli occhi verdi seguirebbe quindi con fulminea attenzione i movimenti che tenterebbe di compiere con l'Ombra: "a sinistra al primo kunai, arrivo al taglio, sterzata a destra con inclinazione in diagonale, scatto di un metro, alla destra del secondo kunai, al taglio sterzata a sinistra..." una serie di movimenti che tenterebbe di figurare nella propria mente un istante prima di provare a realizzarli con l'ombra, come se li dovesse compiere autonomamente e lui glieli suggerisse semplicemente in una sorta di immediata telepatia. L'Ombra è l'effetto in materia oscura della sua volontà, o perlomeno è questo che Raoku tenterebbe di raggiungere imprimendo alla precisione avuta in precedenza una maggiore rapidità nell'esecuzione, gli occhi fissi su quella cuspide scura che tenterebbe di muovere in un zig-zag a saetta in pochi secondi, dal primo al quinto kunai. La chiave di tutto, per riuscirci, sarebbe per il genin - o perlomeno è quello che tenta lui - aumentare la capienza del flusso di chakra mantenendo l'equilibrio invariato tra corpo e ombra. Metaforicamente: anziché un semplice ruscello in piena, ne aumenterebbe la portata e, di conseguenza, la velocità in caduta pur dovendo, di conseguenza per mantenere stabile l'equilibrio, potenziarne gli argini contenitivi. Una volta capito il rapporto con le prove precedenti, il tentativo di Raoku andrebbe proprio in questo senso. Qualora ci riuscisse, ovviamente, pagherebbe le conseguenze di uno sforzo ancora maggiore che andrebbe ad unirsi a tutti quelli finora eseguiti: qualora sia riuscito a raggiungere il quinto kunai e a mantenere in tensione l'ombra, inizierebbe ad avvertire quella forza contraria da parte del simbionte unita a qualcosa di più pressante, come un cerchio alla testa unita ad una sorta di annebbiamento leggero alla vista. Senza rischiare di strafare, anche per non far infuriare Furaya che già gli aveva suggerito di smettere, andrebbe dunque - ma solo qualora sia riuscito nel suo sforzo - a ripiegare la propria ombra rilasciando infine, una volta normalizzata sotto di sé, il sigillo del Ratto. Nell'esatto istante in cui l'ombra riacquisterebbe i tratti naturali e comuni, rilasciata ormai l'Hijutsu, si ritroverebbe a boccheggiare, entrambi i palmi piantati nel terreno di fronte a sé e alcune goccioline di sudore ad imperlargli i sopraccigli, scorrendo appena sulle palpebre prima di cadere al suolo. <...> cercherebbe di riprendere fiato e normalizzare la respirazione, ma nonostante avverta ancora il proprio flusso di chakra interno piuttosto copioso si ritroverebbe alquanto spossato, non solo mentalmente ma anche fisicamente con tutti i muscoli del corpo indolenziti per essere rimasti in tensione tanto a lungo nella medesima posizione. <...questa era una cosa che non avevo ancora calcolato...> ammette, ed in effetti come avrebbe potuto essendo la prima volta che si allena con l'innata dei Nara. Si metterebbe dunque seduto sul terreno del campo di addestramento, cercando di assumere con il busto una posizione più consona ad uno shinobi e andando con il guanto destro a tergersi la leggera patina di sudore dal volto. <Sì, ora direi proprio che per oggi può bastare...> ammette infine, con un sorriso un po' ironico e un'espressione appena velatamente colpevole nell'osservare Furaya, dato che lei gliel'aveva suggerito già prima di smettere e riposarsi. Ma lui è fatto così, se non giunge al limite non è contento. <Credo proprio di aver esagerato, quasi non mi sento più le braccia e le gambe...> ammette, cercando di rialzarsi e andando a scuotere le proprie vesti dalla polvere. Aspetterebbe quindi eventuali commenti da parte della sensei, quindi si congederebbe da lei con un leggero e rispettoso inchino <A presto Furaya-sama, non vedo l'ora di riprendere l'addestramento> le direbbe, palesemente sincero in quelle parole: è chiaro che, se fosse per la sua volontà, avrebbe pure continuato. È il fisico che deve ancora abituarsi a quel tipo di sforzo. Nel caso non ci sia più niente da dire o da fare, si incamminerebbe - in compagnia o meno della capoclan Nara - verso l'uscita dei campi d'addestramento. Diretto, con tutta probabilità, verso il proprio letto. [tentativo movimento Ombra][Chk on][chk 24/30 (-1 Hijutsu Nara)][Equip. come sopra][Turno 2/4 (Hijutsu Nara)][END]

18:58 Furaya:
 Muove il capo in una risposta affermativa, atta a far intender all'altro che rispetta le scelte fatte. < Va bene. > Sentenzia soltanto, tornando ad osservar l'Ombra che egli sta ancor cercando di sfruttare ed utilizzare. < D'accordo, ma è l'ultimo tentativo. Inizia a farsi piuttosto tardi. > E, come gli ha accennato, l'indomani dovrebbe lavorare, com'è giusto che sia. Non che voglia mettergli fretta, ma necessita anche lui di riposo, specialmente dopo quanto fatto e per le energie consumate. Non si oppone ferreamente, dal momento che vuol lasciargli far quel che crede sia più giusto. È ancora capace di muover la Kagemane e, come ultimo tentativo, ci può stare benissimamente. < Durante un combattimento, puoi sfruttare anche un nascondiglio, dal quale far partire la tua Ombra nel momento propizio. Ovviamente, se c'è un ostacolo sul terreno, l Ombra non avanza. Non dico il pietrisco o la polvere, ma se ci fosse un ramo, un sasso un po' troppo grande.. > Fa spallucce. < ..ecco, sarebbe problematico. Inoltre, è sempre consono utilizzare la Kagemane come supporto. > Gli ha spiegato anche questo particolare, visto e considerato l'utilizzo che si fa dell'Ombra solitamente. In un attacco diretto e frontale, è assai raro che si riesca a portare a termine un affronto con l'Ombra senza che essa venga evitata. Il nemico deve esser distratto oppure l'Innata stessa deve esser altamente veloce, in base anche al nemico che si fronteggia. < Puoi provarci. Dal prossimo allenamento, non ti darò consigli, ma dovrai imparare a pensare e ragionare con la tua testa. Durante una missione, non ci sarò io a dirti cosa fare, come eseguire la tecnica o il richiamo dell'Ombra. > Si fa poco più seria, attenta a quel che dice e al tono che potrebbe utilizzare, dal momento che potrebbe esser fraintesa. < Non è un rimprovero, però mi tocca fartelo presente. > Fa spallucce di nuovo, con l'arto superiore manco che verrebbe sollevato. L'indice inizia un movimento orario sulla palpebra corrispondente chiusa. È evidente la stanchezza, adesso, quella che sicuramente la farà dormire come un sasso sin al mattino successivo. Infine, egli ritenta l'esercizio, mettendoci ben più impegno, come ha fatto tra l'altro sino a questo momento. Inspira e rilascia l'aria dalle labbra socchiuse, senza distogliere l'attenzione dal movimento serpeggiante che Raoku farebbe compiere alla Kagemane. Riesce come prima, senza impedimento alcuno, senza diminuire ma neppure aumentare i centimetri in più. Quello è proprio il suo massimo. Una volta ritirata, lo vede boccheggiante e gli si avvicina, chinandosi a sua volta dabbasso. < Stai bene? > Chiede in sua direzione, piegando il capo di lato, col ginocchio sfiorante il terreno. Lo aiuterebbe, conseguentemente, ad alzarsi da terra, nel caso in cui non riuscisse a farlo da solo. < Non esagerare, te l'avevo detto. > Fa finta di rimproverarlo, ma dal tono è palese una sottile ironia. < Ci incontreremo di nuovo, una di queste notti. > Giusto per proseguire e collezionare i loro incontri notturni. Infine, si dirigerà a sua volta verso il Quartiere Nara. [ END ]

Primo allenamento di Raoku insieme alla sensei/capoclan Furaya per acquistare maggiore confidenza con l'Hijutsu Nara e valutarne limiti e potenzialità. Optano per un percorso a slalom che il genin ripete più volte, cercando costantemente di migliorarsi.