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Esame Pratico - Raoku

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con Kaime, Raoku

10:30 Raoku:
  [palestra] La tensione oggi si fa davvero sentire nel diciassettenne. Dopo aver ricevuto il responso dell'esame teorico effettuato qualche giorno prima, adesso per l'Oshiba è il momento di dar prova in maniera pratica di quanto appreso in tutto il suo corso di studi in Accademia: è la sfida definitiva, quella che può dargli o meno il lascito per iniziare seriamente la sua vita nel mondo degli shinobi. Quella che potrebbe conferirgli il coprifronte di Konoha, un semplice oggetto che ha agognato nel corso di tutti quegli anni in cui - dalla morte del padre - è stato costretto a non iscriversi all'Accademia per poter avere il tempo di lavorare e badare alla madre ridotta a pezzi da quella sua strana malattia. Immerso nel silenzio della palestra dell'Accademia, è normale e comprensibile che i pensieri di Raoku si rivolgano soprattutto a lei, alla donna che a lungo ha cercato di tenerlo lontano da quel mondo, dall'intraprendere un percorso che ha portato suo padre alla morte. Però il giovane Oshiba è altresì consapevole di aver fatto una promessa ad un'altra donna, Furaya Nara, e dalla concentrazione che sembra cercare di raccogliere in quei momenti in cui attende l'arrivo dell'esaminatore che dovrà valutarlo pare intenzionato come non mai a realizzare quel suo sogno per tener fede alla parola data alla Vomitalava. Da solo nell'androne della palestra, se ne sta seduto sul pavimento in attesa appunto di un sensei che gli spieghi le modalità dell'esame pratico. Il suo outfit è quanto più possibile comodo e funzionale. I lunghi capelli corvini, estremamente ribelli tanto da conferirgli un aspetto un po' confusionario, sono raccolti per quanto possibile in un'alta coda morbida sulla nuca anche se alcune ciocche decise a non sottostare al laccio finiscono per incorniciargli il volto dai tratti marcati. Il busto è rivestito da una canotta di rete indossata a pelle a maniche lunghe, tali da raggiungere la metà degli avambracci; a sua volta la canotta è sormontata da una tunica leggera color rosso scuro con mezze maniche che arrivano a rivestire gli arti fino all'altezza del gomito. L'indumento è ben stretto in vita da una fascia di colore nero che cinge il ventre e la parte bassa del busto fino all'inguine. Gli avambracci sono rivestiti invece da due vambracci di cuoio ben allacciati e, nella parte inferiore dell'avambraccio destro, è posizionato un Fuuda in cui Raoku ha precedentemente sigillato un pugnale kunai da estrarre al momento opportuno. Guanti da shinobi senza dita con una piccola placca protettiva sul dorso rivestono le mani, mentre altri due Fuuda sono posizionati sul torace (a livello della parte bassa del costato, uno un po' più a destra e l'altro posizionato a sinistra dell'asse mediano del suo corpo), a livello della canotta a rete: entrambi contengono sigillati al loro interno due tronchetti utili per effettuare la tecnica della sostituzione, qualora si ritenesse necessaria. Sul retro della fascia invece, dal lato del fianco sinistro, è posizionata una sacca porta-oggetti quasi vuota in realtà: al suo interno, oltre al filo di nylon arrotolato, c'è soltanto una carta bomba pronta all'eventuale utilizzo. Pantaloni da shinobi piuttosto affusolati fasciano le cosce di Raoku arrivando fin sotto il ginocchio, a livello degli stinchi: sulla coscia destra è posizionato, ben allacciato, un porta-kunai che al suo interno presenta nel primo vano un semplice pugnale kunai, nel secondo un kunai-bomba (realizzato unendo con un lembo di filo di nylon una carta bomba all'elsa del kunai) e nel terzo 3 shuriken. Sandali da ninja completano infine il suo outfit per quest'oggi. Seduto com'è sul pavimento della palestra in attesa dell'esaminatore, anche per moderare e controllare la tensione che comincia comunque a farsi sentire nelle sue corde più intime, Raoku si posiziona con la schiena eretta e decide di tentare di impastare il proprio chakra, in modo da appagarsi con il flusso della propria energia interiore (che comunque gli servirà sicuramente di lì a poco). Andrebbe quindi a congiungere all'altezza del petto le mani andando a formare il sigillo della Capra, quindi tenterebbe di focalizzarsi sui due poli della propria interiorità: energia spirituale ed energia fisica. La prima andrebbe a visualizzarla nella propria mente come un ammasso di energia che spingerebbe a raccogliersi sotto forma di una sfera di colore rosso all'altezza della fronte, la seconda invece proverebbe a focalizzarla in corrispondenza del ventre in una sfera di colore blu acceso. Una volta riuscito eventualmente a concentrare questi due poli energetici, tenterebbe di spingerli l'uno verso l'altro conferendo ad entrambi un moto rotatorio e circolare intorno all'asse mediano del proprio corpo: l'intento sarebbe quello di farli incontrare e fondere insieme all'altezza del petto, proprio laddove ha composto in precedenza il sigillo della Capra. Così facendo la sua volontà sarebbe quella di andare a risvegliare il flusso del proprio chakra da espandere poi in ogni anfratto de proprio corpo rivitalizzando fisico e mente. [Tentativo impasto Chakra][Chk: 10/10][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Fuuda x 3: 2 tronchetti, 1 kunai | Porta-kunai: 1/3 kunai, 1/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 1 carta bomba, filo nylon, vuoto, vuoto][Turno: 4/4]

Il cielo, su quel di Konohagakure no Sato, è limpido, soleggiato e caldo, tanto da permettere alla vita nel villaggio un inizio felice: il mercato è allestito e molti sono i cittadini che lo frequentano per poter svolgere delle compere, le strade sono colme di bambini, non frequentanti l'accademia, che giocato ai più disparati giochi, alcuni insegnanti hanno deciso, all'accademia, di svolgere lezioni all'aperto, così che questa possa essere più gioiosa e meno angosciante per i loro alunni e...Raoku. La palestra, grazie a degli alti finestroni, è illuminata quanto basta per rendere perfetta la vista al suo interno. Questa è spaziosa e quadrata, con mura lunghe dieci metri e alta quindici, così da poter ospitare più deshi in ricerca di miglioramenti, ma non stamane. Stamane l'Oshiba si trova solo, essendo sede per un esame pratico, quindi, in questi momenti di calma, va, positivamente, a richiamare il chakra e a prepararsi psicologicamente a quello che deve svolgere. La grande porta a scrigno va ad aprirsi e, per un solo istante, data la luce proveniente dalle loro spalle, due figure nere vengono a palesarsi. La più alta, che aveva aperto la porta, resta ferma, facendo entrare prima una molto più piccola, di circa un metro e venti che, appena la porta viene chiusa alle sue spalle, andrebbe a palesarsi come una bambina. Ha un viso tondo, occhi nocciola e capelli neri, chiusi in due chignon posti ai lati del capo. Indosso porta una tuta da combattimento orientale: Pantaloni lunghi e bianchi che, ambi, vanno a chiudersi alle caviglie, tramite delle fascette, anch'esse bianche, lasciando visibili un paio di ballerine nere da combattimento. Sopra porta una piccola toga rossa, aperta sul d'avanti e con le maniche lunghe, che lasciano visibili solo le mani nude. Il suo sorriso è limpido e spensierato e, tra le mani, un piccolo peluche di un panda viene stretto, in modo molto infantile. Dietro di lei, in pochi secondi, giunge anche un uomo alto, dal lungo manto grigio, che va ad incorniciare un viso spigoloso e maturo, ma decorato da due inquietanti occhi ghiaccio, che sembran voler penetrare l'anima di ogni persona che incroci il di lui sguardo. Indosso porta un kimono completamente bianco, fatta eccezione per i pantaloni, dal color della pece. Al suo fianco destro vi sono due katane, dai foderi rovinati dal tempo e dalle battaglie ed, infine, nella mano sinistra impugna un coprifronte del villaggio della Foglia, portandolo, con un lento movimento dell'arto, alla vista dell'esaminato, ricercando la sua attenzione per poi cominciar a verbiare...<buongiorno Raoku Oshiba, io sono il sensei incaricato per il tuo esame pratico...> direbbe, ferreo e con voce grave, forse inquinata dal fumo, per pi continuare, indicando la bambina <...e lei è la tua avversaria> direbbe sorridendo, andando a recuperare il piccolo peluche postogli dalla bambina, terminando il discorso con ultime parole...no molto rincuoranti <ma se entro due secondi non vi mettere a cinque metri di distanza l'uno dall'altra, uno tu non diverrai mai genin> direbbe in direzione del ragazzo, per poi girarsi verso la piccola e fragile piccolina <e tu non farai l'esame chuunin>. La piccola andrebbe, quindi, a porsi verso il centro della palestra, attendendo il proprio avversario, accogliendolo con dolci parole e una spensieratezza innata: <fai del tuo meglio! mi sembri bravo...e a te la prima mossa, se no vinco troppo facilmente> per poi sorridere al giovane e lasciare alui la prima mossa, una volta che si sarà posto alla dovuta distanza. [Distanze 5 metri]

11:54 Raoku:
  [palestra] La concentrazione dell'Ohsiba sul proprio chakra gli permette in qualche modo di rilassarsi o, perlomeno, di gestire meglio la tensione che provava - soprattutto mentalmente - in vista di quell'esame così importante per il suo cammino da shinobi. Avvertendo il chakra scorrere in tutto il suo corpo, è come se si rinfrancasse di tutto lo stress che potrebbe aver accumulato, una sensazione decisamente positiva per quanto lo riguarda. Cerca nel contempo di regolarizzare quanto può la respirazione, quand'ecco che finalmente la porta della palestra si apre lasciando entrare due figure: un uomo possente, evidentemente il suo esaminatore per quella giornata, e quella che all'apparenza sembra essere una bambina. Raoku però non si sorprende nè sembra illudersi: la tensione dell'esame, comunque presente, lo spingerebbe infatti a prendere con serietà qualunque elemento gli possa capitare davanti oggi. Al loro ingresso ovviamente il diciassettenne si alza in piedi, chinando leggermente il capo in direzione prima dell'uomo e poi della bambina <Ohayō, sensei...ohayō> esordirebbe salutandoli, prima l'uno e poi l'altra. Ascolterebbe dunque con grande attenzione le parole dell'uomo, le pupille che si dilatano per un momento - sospinte dal desiderio - alla vista del coprifronte della Foglia nella sua mano. La sua attenzione quindi, terminato il suo discorso, andrebbe interamente a focalizzarsi sulla bambina che sembra aver abbandonato nelle braccia del sensei il suo peluche a forma di panda. Appare evidente ai suoi occhi come la prima impressione debba essere obbligatoriamente errata e ingannevole: se quella bambina si sta preparando all'esame chuunin, il suo livello è certamente di molto superiore a quello attuale di Raoku. Sospira dunque l'Oshiba, come rassegnato a doversi impegnare al massimo se davvero vuole avere una speranza di superare quella prova. Al comando del sensei dunque si avvicinerebbe a sua volta arrivando a distanziare dall'avversaria circa 5 metri, al centro della palestra. <Cercherò di fare del mio meglio per non farti annoiare> risponderebbe alla bambina, chinando leggermente il capo nel pronunciare queste parole in un cenno di cordialità e saluto nei confronti di quella che è sì un avversario, ma di uno scontro all'interno del Villaggio e dunque tra compaesani, non certo tra due nemici. Pronti per iniziare, la ragazzina sembra cedere a lui la prima mossa di quel match. Non proprio la cosa che va più a genio a Raoku, specialmente non conoscendo niente del proprio avversario: un'offensiva però può sempre essere un buon modo per capire qualcosa in più di chi si ha di fronte. Senza attendere ulteriori inviti se non, nel caso, il via ufficiale all'incontro - eventualmente dato al sensei - Raoku tenterebbe di portarsi all'assalto della giovane e pucciosa sfidante. Per prima cosa l'Oshiba tenterebbe di scattare in avanti con una traiettoria però non rettilinea ma tendente verso la propria destra: il suo intento sarebbe quello di avvicinarsi il più rapidamente possibile ad una distanza da ingaggio ma non portando un attacco frontale, bensì percorrendo nella sua corsa una traiettoria leggermente arcuata verso destra prima di riconvertire sulla figura della ragazza. Per riuscirci, partirebbe innanzi tutto con il portare il piede destro leggermente all'indietro flettendo entrambe le ginocchia in modo da bilanciare il peso in partenza di quello scatto, quindi fletterebbe le leve alternandole quanto più fluidamente possibile in quella corsa in cui proverebbe ad aiutarsi - così da dare più impeto allo scatto e mantenere un baricentro più basso in modo da garantire maggiore equilibrio in corsa - con il busto che si piegherebbe un poco in avanti. Le braccia dal canto loro si sposterebbero leggermente all'indietro nei primi metri di quello scatto, quindi nel momento in cui la corsa curverebbe convergendo verso la figura della bambina si muoverebbero di nuovo: il braccio sinistro andrebbe con l'avambraccio a coprire la gola e le parti più sensibili del basso-volto (come la mandibola), mentre il destro si sposterebbe ad incrociarsi con il gemello mancino in posizione anteriore rispetto a questo. Cercando di imprimere maggior forza nelle leve in quell'ultimo tratto di corsa prima di tentare l'ingaggio, Raoku proverebbe ad incanalare il proprio chakra verso il Fuuda posto nella parte inferiore dell'avambraccio destro: sarebbe un quantitativo minimo ma sufficiente - almeno questo è il suo piano - a liberare dal sigillo il pugnale kunai ivi conservato. Nel caso ci riuscisse, tenterebbe di afferrare al volo l'arma in quell'ultimo tratto e, giunto all'incirca a mezzo metro dalla posizione iniziale della bambina, proverebbe a muovere un primo attacco provando a colpire di taglio con il kunai: il suo obiettivo sarebbe il torace della ragazzina che, essendo questa parecchio più bassa di lui, proverebbe a colpire andando a flettere il braccio da quella posizione più difensiva dall'alto verso il basso. Il piede destro si posizionerebbe, giunto eventualmente a quella distanza ravvicinata, come perno di frenata un po' più in avanti rispetto al sinistro che invece si sobbarcherebbe maggiormente il peso del corpo del deshi, che bilancerebbe il tutto flettendo un po' il proprio busto, il collo, il volto e la spalla mancina verso sinistra. Questo per mantenere da un lato bilanciato il corpo nel momento dell'assalto vero e proprio, dall'altro per garantirsi maggiore copertura soprattutto nelle parti più sensibili del collo e del volto nel caso di un eventuale contrattacco ed essere pronto, mantenendo in tensione la gamba sinistra che si è fatta carico del peso corporeo come perno, ad un eventuale scatto repentino per schivare. Il braccio destro, contemporaneamente, andrebbe a scaricare la tensione accumulata nella spalla e soprattutto nel bicipite destrorsi dall'essere piegato ad incrocio con il gemello sinistro in quell'attacco (che assumerebbe, nelle intenzioni di Raoku, una traiettoria in diagonale, dalla zona alta a sinistra verso un ipotetico angolo basso a destra). Articolazioni di spalla e gomito destri e bicipite andrebbero a distendersi e flettersi in un movimento quanto più possibile rapido e fluido mentre il polso rimarrebbe rigido, il pugno serrato intorno all'elsa del pugnale kunai diretto secondo il piano mentale di Raoku ad impattare contro il corpo della bambina e, più precisamente, la parte sinistra della kunoichi mirando ad un'aria abbastanza ampia - sfruttando la sua maggiore altezza - che andrebbe dal torace della ragazzina fino al suo fianco sinistro a livello della vita. Questo, ovviamente, se tutto andasse secondo i piani del deshi. [Tentativo rilascio Fuuda sigillante][Chk: on][Chk: 9.5/10 (-0.5 fuuda kunai)][Equip: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Fuuda x 2: 2 tronchetti | Porta-kunai: 1/3 kunai, 1/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 1 carta bomba, filo nylon, vuoto, vuoto][Turno 3/4 (1/4 movimento entro 7.5m, 2/4 attacco in mischia con arma)]

Ecco che l'esame pratico del deshi Konohano ha inizio e, con questo, ha inizio il suo attacco...un attacco portato egregiamente a compimento, ma con pochi risultati. La bambina verrebbe colpita, tagliata in due nel vero senso della parola, ma l'immagine, in pochi attimi, andrebbe a svanire in una nuvoletta di fumo bianco e una voce dalla sinistra del giovane, esattamente dalla figura del sensei, il quale andrebbe a cominciare una carica, portando la mancina sul manico della prima delle due poste alla propria destra e chiosando, lungo il suo tragitto, lungo cinque metri dal suo obiettivo: < davvero pensi che avrei portato una bambina?>. L'attacco, se fosse giunto a portata con il deshi, sarebbe un semplice estrarre la katana e compiere un fendente a mezza luna, da destra verso sinistra. La lama andrebbe ad esser lunga ottanta centimetri e, a causa del movimento dell'attacco, questa sarebbe la portata dell'attacco, facendo aderire, per tutto il movimento, il braccio al proprio busto, cercando di constatare se, sotto un effetto a sorpresa, l'esaminato riesca a creare delle strategie difensive. [Difesa 2/4]

13:17 Raoku:
 L'attacco viene portato perfettamente a termine, fin troppo egregiamente in realtà. Raoku aveva mosso quell'iniziale offensiva per mettere alla prova il suo avversario, capirne un po' le potenzialità e la tendenza al contrattacco, invece la lama del kunai taglia letteralmente in due la piccolezza che conseguentemente scompare in una nuvoletta di fumo bianco. Sì, è stato fregato come un cretino ed è così in pratica che si sente, anche se forse era pure difficile accorgersi dell'inganno. Soprattutto, l'immediato pensiero che gli sorge alla mente è che si trova adesso in una posizione di netto svantaggio rispetto al suo vero avversario, il sensei, che già si è lanciato all'attacco provando a coglierlo di sorpresa. Maledicendo interiormente la propria ingenuità - perché tale la ritiene - e spostando repentinamente la propria attenzione e il proprio sguardo sui movimenti dell'uomo, capisce immediatamente che non c'è un istante da perdere e che lo scontro è già entrato nel vivo: se non vuole finire affettato, deve muoversi repentinamente, in modo fluido e senza rimanere troppo a riflettere sul da farsi. Ancora una volta - come già durante la prova di combattimento all'Accademia - si trova a dar retta al proprio istinto e questa è una cosa che, oltre a non piacergli, non lo mette neppure a suo agio. Abbandonando la presa sul kunai - che lascerebbe cadere dunque liberamente a terra, non curandosene più almeno per il momento, tenterebbe di comporre rapidamente ma nel modo più corretto possibile con entrambe le mani una precisa combinazione di sigilli: serpente, drago, cinghiale e infine cavallo. Conseguentemente andrebbe ad incanalare il proprio chakra in uno dei Fuuda posizionati sul proprio torace - quello più a sinistra dei due - nel tentativo di richiamare un tronchetto da sostituzione che, se gli riuscisse, andrebbe a materializzare a circa cinquanta centimetri alla propria sinistra, cercando di frapporlo quindi tra sé e la lama della katana intenta compiere quel fendente a mezza luna con verso orizzontale e parallela al terreno. Contemporaneamente però, cercando di approfittare di quell'esca lignea, Raoku tenterebbe di indirizzare il resto del chakra in entrambe le proprie leve inferiori, irrorando la muscolatura delle cosce e dei polpacci, i tendini e le articolazioni delle ginocchia con l'intento di conferire loro una rapidità di movimento doppia rispetto a quella abituale. Per prima cosa dunque abbasserebbe il busto arcuandolo su sé stesso a livello della vita e aiutandosi contemporaneamente con la flessione di entrambe le ginocchia, soprattutto di quella sinistra su cui già aveva riversato buona parte del peso corporeo nell'assalto precedente portato alla kunoichi bambina-fake. Cercando di sfruttare poi la nuova carica energetica nelle proprie gambe, proverebbe quindi a scattare verso la propria destra, tenendosi basso con tutto il proprio baricentro e con il corpo, incassando anche il capo nelle spalle: il suo intento sarebbe quello di sfruttare la velocità doppia conferitagli eventualmente dalla tecnica della sostituzione (se effettuata con successo fino ad allora) per tentare di aggirare il fianco sinistro del sensei, andandogli alle spalle, e sorprenderlo da quello che in quel momento dovrebbe essere il suo lato cieco. Portando il colpo con la katana da sinistra a destra ed utilizzando la mancina, costui non dovrebbe avere altri arti per muovere un eventuale contrattacco all'aspirante genin e le gambe gli servirebbero altresì per bilanciare il fendente a mezza luna orizzontale mosso con l'arma. L'intenzione di Raoku è dunque quella di approfittare di quella (seppur forse minima) apertura per portare il proprio contrattacco, dato che con il tentativo di schivata della katana, non dovrebbe faticare a trovarsi a distanza d'ingaggio. Nell'arco del movimento, che cercherebbe di compiere il più rapidamente possibile e in modo da tenersi con tutto il corpo al di sotto della linea della traiettoria orizzontale dell'arma (onde evitare eventuali e non preventivatili complicazioni), andrebbe con la man dritta al porta-kunai da cui estrarrebbe - dal primo vano - un secondo pugnale kunai impugnandone l'elsa in modo che la lama fuoriesca dalla stretta di pollice ed indice (dunque con la punta rivolta verso sinistra e non verso l'esterno del corpo del deshi). Se fosse riuscito in ciò e soprattutto se gli fosse riuscito di portarsi con quello scatto al doppio della velocità abituale alle spalle del sensei, appena oltre il fianco sinistro dello spadaccino, tenterebbe di muovere a sua volta un assalto con l'arma appena estratta: il piede destro andrebbe a puntarsi sul terreno, fungendo ancora una volta da freno a quello scatto, il sinistro invece fungerebbe da perno e da bilanciamento dell'intero corpo con il ginocchio mancino che si fletterebbe nell'istante in cui il peso del corpo si sposterebbe ancora una volta sulla gamba sinistra. Il braccio destro, seguendo il movimento dell'intero corpo e del busto - che si volgerebbe a sua volta verso il fianco sinistro di Raoku, bilanciando il baricentro nel tentativo di dare maggiore stabilità e fluidità al movimento - andrebbe quindi a flettersi in avanti, provando a sfruttare la frenata, la rotazione del busto e lo spostamento dell'equilibrio del corpo sulla gamba sinistra come incentivi allo slancio cui contribuirebbero principalmente anche i muscoli della spalla e il bicipite. Il polso destro verrebbe tenuto il più fermo e rigido possibile, sorretto anche dalla mano sinistra che andrebbe a posizionarsi alla base della gemella dritta così da dare più fermezza al colpo e contribuirne all'impeto; la mano destra, ben stretta intorno all'elsa del kunai, andrebbe quindi a portare un affondo diretto alla coscia sinistra del sensei, nella parte alta appena sotto la natica mancina, nel tentativo di infilzarlo proprio con la punta tagliente del pugnale kunai. Il piano - ovviamente se Raoku riuscirà a portarlo eventualmente a termine nel migliore dei modi - sarebbe quello di provocare all'esaminatore una ferita tale da limitarne o quantomeno rendere più difficoltosi i movimenti futuri. [Tentativo tecnica sostituzione][Chk: on][Chk: 6.5/10 (-3 tecnica sostituzione)][Equip: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Fuuda x1: 1 tronchetto | Porta-kunai: 0/3, 1/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 1 carta bomba, filo nylon, vuoto, vuoto][Turno 4/4 (2/4 schivata con sostituzione, 2/4 attacco in mischia con arma)

Una frenetica corsa è quella che caratterizza l'incedere del sensei, il quale, giunto a portata di ingaggio, andrebbe a svolgere un fendente con una forza non troppo elevata, ma forse si era lasciato un po' andare. Lo stesso Raoku può notare come quel tronchetto si divida in due, tagliato di netto...stessa fine che avrebbe fatto lui, ma è proprio quel povero tronchetto l'unica cosa che lo ha salvato. Nel frattempo, sfruttando i successivi bonus della tecnica, il deshi andrebbe a compiere il movimento nell'unica direzione sicura, al momento, superando il sensei e procedendo con un attacco mirato e lineare. Un attacco perfetto...superba l'idea, ottima la realizzazione, sopraffina la mira...ma avventato. Come il nostro deshi, anche gli insegnanti conoscono le tecniche accademiche e, per tal ragione, il kunai del nostro allievo si trova in un fuuda di ciliegio, dalla rossiccia corteccia e, al di sopra di esso, il sensei, il quale, poggiato sul tronchetto, andrebbe, sfruttando il proprio peso più quello del tronchetto, a spingere, o almeno questo sarebbe il tentativo, il deshi al suolo, se avesse continuato la presa su quel kunai. Ma non si baserebbe solo su questo lato, ma, solo ora che gli è frontale, il giovane potrà vedere la mano destra è occupata dal fodero della katana sguainata nella sinistra e, proprio con questo fodero, un colpo semplice, senza movimenti articolati, verrebbe svolto, dal basso verso l'alto, cercando di colpire il mento dell'Oshiba con la punta del fodero, andando a richiedere una difesa più repentina della precedente e, in caso si successo della tattica, diversi danni causati da una possibile lussazione delle spalle, a seguito di due vettori opposti di forze che agirebbero su spalle e viso.[Difesa: 1/4]

14:44 Raoku:
 Se Raoku avesse il tempo di maledire il karma, i kami e tutte le divinità di questo mondo, probabilmente lo farebbe: per la seconda volta infatti è riuscito ad imbastire una tattica degna di questo nome, a portare un altro attacco a termine esattamente come l'aveva pensato, ma non ha funzionato. Nel senso che, anziché squarciare le carni della coscia sinistra del sensei, il suo kunai è affondato nel malleabile legno di ciliegio di un tronchetto da sostituzione speculare al suo (se quello evocato dal deshi prima fosse ancora intero e non affettato con la stessa precisione e facilità con cui si taglia del buon sashimi di qualità). Poteva immaginarselo? Certo che sì, e nel tempo di un battito di ciglia gli sovviene anche in mente quella che sarebbe stata una soluzione vincente se fosse stato in grado di predire la mossa del sensei, ma d'altra parte non è un veggente e non può fare altro che fare del suo meglio sperando che ciò basti a superare l'esame. E il suo meglio adesso, ancora una volta - e forse addirittura più di prima - deve portarlo fuori dalla melma di letame in cui si trova. Il sensei infatti è comparso, sfruttando la sostituzione, direttamente sopra il tronchetto evocato e contemporaneamente - come notano gli occhi di Raoku, lanciando un pronto segnale di allarme rosso al sistema nervoso centrale - sta muovendo un nuovo attacco mirando al volto del giovane, che si è esposto forse troppo nel tentare un immediato contrattacco. Nonostante tutta la situazione però, Raoku ha il piacere di notare un qualcosa che non avrebbe mai immaginato prima di quell'incontro: si ritrova straordinariamente calmo. La tensione c'è ed è ovvio, sta lottando per conquistarsi il coprifronte, eppure contemporaneamente non riesce a non avvertire una sorta di strana ed inaspettata euforia. In qualche modo che non riesce a spiegarsi, si sente come galvanizzato, esaltato alla prospettiva di essere a confronto con un ninja di un livello incommensurabilmente più alto del suo. Ma non è tempo per i salamelecchi emozionali, non c'è un istante da perdere: avrà tempo poi per riflettere sulle sensazioni che inconsciamente si ritrova a provare. Adesso tutto il suo mondo è rappresentato da quell'uomo troppo alto e troppo pesante per essere sorretto dalla lama di un kunai piantata nel legno e da un fodero da katana che sta per sfracellargli la mandibola. Visto il brevissimo lasso di tempo a disposizione e appurato di essere in un mare di sterco in qualunque modo si rigiri la situazione, il diciassettenne consta un'unica, plausibile soluzione quantomeno atta ad evitare il peggio. Per prima cosa Roaku lascerebbe immediatamente andare l'elsa del kunai, lasciandolo pure imprigionato nel legno di ciliegio del tronchetto da sostituzione del sensei: questo tenterebbe di farlo non appena si renderebbe conto di aver mancato il colpo alla gamba dell'uomo e del tentativo di questi di sovraccaricare di peso lo stesso tronco di legno. Di fatto quindi lo lascerebbe cadere liberamente a terra, con la speranza che questo implichi anche una maggiore destabilizzazione del sensei e del colpo che questi sembra intenzionato ad arrecargli. Non confidando però in questo, visto e considerato che un ninja di livello ha una certa abilità nel mantenere il proprio equilibrio anche nelle situazioni più spinose, accorgendosi fortunatamente con un minimo di tempo a disposizione di quel colpo, semplice e diretto dal basso verso l'alto, con il fodero della katana cercherebbe di schivarlo gettandosi - letteralmente - verso la propria destra. Trovandoselo frontalmente infatti, il colpo con il fodero gli dovrebbe giungere dal suo lato sinistro (il lato destro del sensei, disposto a specchio nei suoi confronti) quindi d'istinto si lancerebbe dall'altro lato pur consapevole che nella mano mancina l'uomo avrebbe già estratta la katana con cui però non sembra aver vibrato alcun fendente in questo frangente. Sfruttando la propria gamba sinistra - su cui ha caricato il peso corporeo nel tentativo precedente di affondo con il kunai - come base di slancio, dato il ginocchio già piegato e la tensione accumulata nei muscoli e nel polpaccio della leva mancina, tenterebbe di darsi con essa la spinta principale verso destra provando ad aumentare l'impeto di questo tentativo di schivata con il movimento del busto che si sbilancerebbe tutto verso, appunto, il lato destro. Le braccia si piegherebbero a livello dei gomiti andando ad assumere, in questo atto, una sorta di posizione di guardia con gli avambracci nei confronti delle parti più sensibili come la gola, la mandibola e la parte alta del torace dove i gomiti andrebbero quasi a toccarsi tra di loro; la gamba destra, contemporaneamente alla spinta che Raoku proverebbe a darsi con la sinistra, ne asseconderebbe l'impulso andando dapprima a sollevare il piede ma solo per spostarlo da una posizione più arretrata ad una che lo ponga a pari livello del gemello mancino, poggiandolo quindi in maniera subitanea nuovamente sul pavimento della palestra al momento della spinta della gamba mancina: il piede destrorso in questo senso andrebbe a fare da secondo impulso a quello che punta a diventare un immediato balzo laterale, andando in primo luogo ad aumentarne forza e rapidità e, in secondo luogo, a fornire il perno per la spinta atta a sollevare il corpo del deshi dal suolo. Nei piani di Raoku, questo dovrebbe portarlo a compiere un improvviso balzo laterale verso destra lungo circa 3/4 di metro. Questo balzo, ovviamente, proprio per la rapidità con cui andrebbe a svolgersi e soprattutto per lo sbilanciamento che il corpo andrebbe ad assumere per compierlo, implicherebbe una maggiore difficoltà al momento dell'atterraggio al suolo che comunque l'Oshiba parrebbe aver preventivato. Qualora gli sia riuscito di schivare quel colpo al volto, nella breve parabola discendente del salto infatti Raoku andrebbe a raggomitolarsi in aria spingendo verso l'alto le ginocchia, piegate, di entrambe le leve inferiori ed arcuando leggermente il corpo a livello della vita. In questo modo, almeno nelle sue intenzioni, proverebbe a riequilibrarsi cercando di mantenere in fase di atterraggio una posizione anzitutto compatta al momento di impattare nuovamente con il terreno - permettendogli così, qualora ci riesca, di riportare i piedi sotto al corpo e non tenendoli fuori dal baricentro, cosa che lo porterebbe ad atterrare sulla spalla destrorsa - e poi con un baricentro basso e stabile così che, se riuscisse ad atterrare come vorrebbe sulle suole di entrambi i sandali contemporaneamente (spingendo maggiormente sulle punte e sulle articolazioni delle ginocchia che rimarrebbero morbidamente flesse, onde assorbire l'urto elastico su tutto il corpo) anche l'equilibrio sarebbe mantenuto evitandogli una caduta accidentale. Se fosse riuscito a schivare anche quest'ulteriore assalto da parte dell'esaminatore, spetterebbe nuovamente a lui pensare ad una contromossa. Innanzi tutto valuterebbe la posizione della katana, tenuta nella mano mancina del sensei e dunque dal lato in cui sarebbe in questo momento - se tutto fosse andato bene nella schivata - anche il diciassettenne. La prima cosa che tenterebbe di fare dunque, voltatosi verso il fianco sinistro dell'insegnante e dunque guardandone idealmente il profilo in piedi sul tronchetto, sarebbe di scattare - sfruttando magari proprio la posizione china e la carica muscolare data dall'avere entrambe le ginocchia piegate dopo l'atterraggio - verso la propria destra e dunque nuovamente alle spalle del sensei. La traiettoria pianificata da Raoku sarebbe quella di un arco di circonferenza ampliato nella fase iniziale, in modo dapprima da aumentarne il raggio - ricordandosi approssimativamente in 80 cm la portata della lama della katana , e dunque aumentando di almeno un altro metro la distanza di sicurezza tra sé e l'esaminatore - e poi, senza interruzioni nella corsa, di percorrerla provando ad aggirare di fatto lo spadaccino. La traiettoria dovrebbe portarlo ad avvicinarsi proprio a quel kunai che in precedenza aveva lasciato cadere al suolo: l'intenzione di Raoku però non sarebbe quella di dirigersi da esso e afferrarlo, quanto invece di far credere al sensei - qualora il suo moto repentino alle sue spalle fosse riuscito e dunque egli dovesse in qualche modo immaginarsi l'intenzione del deshi - di volerlo raccogliere. In realtà Raoku non rallenterebbe il movimento ma lo supererebbe e di slancio punterebbe direttamente sul sensei posizionato sul tronchetto alto appena un metro da terra. Questo movimento - che in tutto, tra ampliamento del raggio e corsa ad arco seguendo un'ipotetica circonferenza di raggio 180 cm, e percorrendone appena oltre un quarto, dovrebbe aggirarsi intorno ai 6/6.5 metri al massimo - nei piani di Raoku dovrebbe essere compiuto al massimo della propria velocità e nell'ultimo tratto, quello che convergerebbe in linea retta alle spalle del sensei, vedrebbe la mano destra recarsi nuovamente al porta-kunai, provando ad estrarre l'ultimo pugnale kunai. Questo sarebbe legato ad una carta bomba che il giovane deshi terrebbe arrotolata intorno all'elsa nel proprio pugno. Facendo leva ancora sulla spinta delle proprie gambe nello scatto, Raoku porterebbe il braccio destro a piegarsi con l'avambraccio all'altezza della propria gola, la lama del kunai uscente ancora una volta dalla stretta di pollice ed indice, quindi giunto ad una distanza di ingaggio di meno di mezzo metro proverebbe a sferrare un fendente orizzontale con il taglio del pugnale cercando di sfruttare appieno la muscolatura del bicipite e della spalla (oltre che lo slancio in corsa) e tentando di mirare al legamento interno del ginocchio destro del sensei, al punto di congiunzione insomma tra coscia e polpaccio laddove, anatomicamente parlando, dovrebbero i principali tendini della gamba destrorsa dell'esaminatore. [Tentativo di schivata] [tentativo di attacco in mischia con arma][Chk: on][Chk: 6.5/10][Equip: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Fuuda x1: 1 tronchetto | Porta-kunai: 0/3, 0/3, 3/3 shuriken | Portaoggetti: 1 carta bomba, filo nylon, vuoto, vuoto][Turno 4/4 (1/4 schivata con salto di 0.75m, 1/4 movimento inferiore ai 7.5m, 2/4 attacco con arma in mischia)]

Anche il secondo attacco del sensei viene evitato con tattica, lasciando quel desiderio di un contrattacco incosciente. Il movimento sarebbe fluido, armonioso, tattico e molto rapido...più di altri deshi che varcano la porta della palestra per la loro prova pratica. Anche il piano di far credere al sensei di voler recuperare quel kunai sarebbe una strategia funzionale e disorientante, ma se solo l'insegnante ti stesse guardando. Una carica, un affondo e...un fallimento. Il sensei, tramite sensi molto più sfiluppati e esperienza nel combattimento corpo a corpo, sentirebbe i tuoi movimenti e, al momento giusto, andrebbe a svolgere una capriola all'indietro, atterrando, dopo aver svolto un salto estremamente preciso e rapido, dietro alle tue spalle, approfittando di quella situazione e dandoti un piccolo calcio sul sedere, facendoti porre con il busto, soprattutto la pancia, sula superficie troncata del proprio tronchetto da sostituzione. <lo scontro è terminato...> direbbe, posando il fodero e rinfoderando la relativa katana al suo interno, continuando a dire <...era un combattimento in cui non avevi la minima possibilità di colpirmi, era un combattimento mirato al tenerti sotto pressione ed era un combattimento basato su come agivi in una missione solitaria e che tattiche avresti utilizzato.> andrebbe a verbiare quell'uomo con tono freddo e distaccato, aggiungendo infine...<per quanto mi riguarda io qui ho finito e...domani ci saranno i responsi per gli esami di oggi> avvicinandosi al deshi, chinandosi e fronteggiarlo quasi a sfiorar il di lui naso con il proprio...<se non passi, la prossima volta combatto davvero!> direbbe, rialzandosi, infine e, in un battito di ciglia, potresti vederlo sparire dopo uno scatto, uno scatto che alzerebbe solo un secondo dopo il suo movimenti del polverisco dal suolo e ti farebbe rendere conto di quanto ci sia andato leggero.[END]

15:27 Raoku:
 Non c'è niente da fare: per quanto ci tenti il sensei ha sensi, abilità ed esperienza talmente superiori a quelle del deshi da rendere la frustrazione per ogni tattica e attacco portato a termine in modo ineccepibile eppure fallimentare davvero insopportabile. Vederlo saltare in quel modo carpiato e soprattutto sentirsi assestare quel calcio nel culo per Raoku rappresentano il sommo dell'umiliazione. Carambola sul tronchetto, spostandolo quasi con rabbia prima di voltarsi. L'esame però è finito, come gli annuncia l'esaminatore che passa poi a spiegare i criteri con cui Raoku sarà valutato. Lo vede avvicinarsi, andare quasi a sfiorare il suo naso con il proprio nel dirgli quell'ultima frase minacciosa, eppure lo sguardo dell'Oshiba neppure per un istante lascia gli occhi del sensei. La voglia di piantargli quel kunai nel collo si fa sentire, ma è anche conscio del fatto che, oltre a commettere un reato, non avrebbe la minima possibilità di riuscirci. Ne ha avuto ampia prova in quell'esame, è proprio impossibile riuscire a portare a termine un colpo con un divario tale sotto ogni punto di vista. Il senso di impotenza prende il sopravvento sulla rabbia, sulla voglia di rivalsa, ma non sull'euforia che ha provato per tutto quello scontro e che adesso - che inevitabilmente è stato sconfitto e gli è stata dimostrata la sua inferiorità - sembra accendersi ancora di più. Stringe i denti, li digrigna quasi il diciassettenne, ma non per rabbia: sta trattenendo una risata. <Ai, sensei> riesce a dire, chinando leggermente il capo al suo indirizzo appena un istante prima che questo si volatilizzi. Solo dopo essere rimasto solo, in piedi in mezzo alla palestra, si lascerebbe andare: le labbra si piegherebbero in un sorrisetto che non è solo di felicità, ma sembra proprio esaltato alla prospettiva, forse, di raggiungere un giorno un livello come quello che si è trovato ad affrontare. Inconsapevole della sua promozione o della sua bocciatura, non riesce a trattenere una risata atta a scaricare l'adrenalina mentre mentalmente ripercorre ogni istante di quello scontro. Pochi secondi, un minuto al massimo in cui distende completamente i proprio nervi: si dedicherebbe poi a raccogliere i kunai lasciati sul campo - non si spreca mai nulla, che c'è crisi - riponendoli appositamente nel porta-kunai, quindi uscirebbe dalla palestra. Ormai non resta che attendere il fatidico verdetto finale. [END]

Esame pratico - Raoku.

OFF: Non mi perdo in molte parole...descrizioni eccellenti, tattica buona e piena conoscenza della turnistica. L'unica cosa di cui posso accusarti sono un po' i tempi lunghi, ma mi avevi avvisata in precedenza quindi non è un rimprovero ma un appunto.

Per il resto NO EXP data la natura della quest e mi dimetto al CV per la valutazione sull'esame.