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Allenamento innata Ishibaku Karitama

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con Karitama

22:52 Karitama:
 Il silenzio resta l’unica compagna dell’artista in questa notte. Il recente incontro con Kimamura, l’unica radice Ishiba in un villaggio che non li merita, gli ha mostrato come utilizzare l’innata, ma ora è il momento di provarla. Andrebbe quindi a porre le gambe a formare un incrocio perfetto e unirebbe le mani nel sigillo della capra all’altezza del plesso solare. Lascerebbe cadere delicate le palpebre nel tentativo di rallentare, calmare, il respiro e battiti di quel cuore turbato. In quel corpo sentirebbe intrappolate due energie separate ma spinte l’una verso l’altra in un’eterna ricerca di contatto. Un uomo, lungo crine corvino e occhi di un viola tanto profondo da perdercisi, due ali viola trattenute da catene oscure, nere come la pece e forti come il legame che si ha con la vita, nate dal male che intrappola ognuno di noi a quella realtà faticosa e disgustosa che è l’esistenza in un corpo materiale. Un ragazzo che cerca di fuggire invano da quel dolore per essere libero. Dinnanzi a lui una donna, lungo crine dorato e occhi di un azzurro simile a ghiaccio tanto freddo da far raggelare il sangue, sospesa a mezz’aria grazie a due ali, bianche e luminose, simbolo della libertà che risiede nella mente di ognuno di noi. La libertà di sognare e fuggire dal male. Una mano candida a sfiorare il volto distrutto di quel ragazzo, una luce incandescente a rompere la nera prigione, un volto che ora si rivolge verso di lei, ad incrociare quelle gemme l’una nell’altra. Le ali spiegate ora pronte a librare libere, le piume bianche a sfiorarsi con quel viola ora e per sempre. Un abbraccio, un bacio rubato e un lampo blu incandescente. Dalla luce una figura, non più l’una né più l’altro, ma entrambi un una sola cosa, un angelo e un demone ora insieme per dar forza all’ artista che ha voluto raccontare questa storia. L’energia scaturita andrebbe ad invadere il keirakukei fino a raggiungere ognuno dei 361 tsubo di quell’esile corpo.

23:13 Karitama:
 Mantenendo ancora la posizione del loto, muoverebbe il chakra all'interno del Keirakukei per permettergli di raggiungere ogni angolo di quel sistema circolatorio. Legandosi fin nel profondo all'ishiba, il chakra andrebbe a modificarlo nella sua stessa composizione cellulare. Lo stato epiteliale del di quel sistema perfetto comincerebbe a cambiare radicalmente. La membrana cellulare di quelle unità alla base delle vita comincerebbe a traformarsi in catene di molecole di cellulosa. Catene molecolari lunghissime estranee agli esseri umani, eppure così in armonia con l'artista. Queste unendosi tra loro andrebbero a separarsi dal corpo della gemma nella ricerca di un equilibrio in quella situazione così estranea, eppure così sicura. L'artista andrebbe a muovere un'enorme quantità di queste lontane dal proprio corpo. Tenterebbe di rilasciare dalle proprie mani due fogli di carta, non più grandi di qualche centimetro, per poi farli planare verso terra a meno di un metro da lui. Sentirebbe ogni millimetro di materiale cartaceo separarsi dalla epidermide, percepirebbe come quei frammenti, anche se separati dal corpo, continuerebbero a farne parte e ad essere soggetti alla volontà di quella mente d'artista.

23:18 Karitama:
 Edit: [Chakra 24/25 ; Attivazione Ishibaku I]

23:35 Karitama:
 Le iridi di Karitama resterebbero ancora nascoste, protette dalle palpebre serrate come saracinesche e pesanti come macigni. Pur non potendo vedere quei piccoli frammenti candidi sul pavimento in ciliegio, riuscirebbe a sentirli vicini, delicati eppure forti, controllati ma caotici perchè legati alla sua mente. Visualizzerebbe la bianca carta nella propria psiche, distante un metro, posati al suolo come semplici schizzi falliti. Facendo uso del chakra che lo lega a quella propria estensione cartacea, tenterebbe di muoverla. Come mossa da brezza tenterebbe di sollevarla dal parquet e facendola ruotare come su una giostra. Uno, due, tre giri ininterrotti. I due frammenti, uno dopo l'altro ruoterebbero come legati ad un perno invisibile che li renderebbe sempre più veloci e leggiadri nell'aria silenziosa che li avvolge. Descriverebbero nel vuoto della stanza ripulita da poco due traiettorie perfettamente combacianti e contemporanee. Due circonferenze perfette si disegnerebbero candide portando sul volto dell'Ishiba un sorriso che romperebbe la concentrazione. Quel sorriso finirebbe però in poche frazioni di secondo, rompendo quel moto perpetuo e quasi perfetto.

23:36 Karitama:
 Edit: [Chakra 23/25 ; Ishibaku I Attivo]

23:50 Karitama:
 I fogli, ora al suolo e disordinati, sembrerebbero non voler più seguire le indicazioni dell'artista. Fermi sul pavimento ligneo e scuro non seguirebbero più la volontà di Karitama che tornerebbe ad aprire gli occhi. Liberando le iridi indaco, noterebbe come la caduta della carta sarebbe solo frutto della sua mente. I due frammenti infatti sarebbero ancora lì sospesi, quasi a guardarlo e deriderlo. Fissandoli tornerebbe a visualizzare il legame che si interpone tra loro nel tentativo di muoverli nuovamente. Visualizzerebbe uno spostamento verso l'alto di circa due metri, quasi per capire quanto lontano possa arrivare la sua forza e il suo controllo sulla carta, il suo controllo su una nuova parte di sè. La carta salirebbe lenta fino al punto designato, rimanendo sospesa e immobile sulla testa dell' artista. In maniera opposta tenterebbe di riportarla giù, fermandola però a soli cinque centimetri dal pavimento, perpendicolari ad esso. visualizzerebbe difronte ai propri occhi ogni minimo spostamento prima che esso avvenga, completando il legame con quei frammenti candidi che, come una semplice parte del corpo dell'Ishiba, andrebbero a muoversi come previsto. [Chakra 22/25 ; Ishibaku I]

00:06 Karitama:
 Con i frammenti ancora perpendicolari al pavimento, continuerebbe a muoverli, ma stavolta piegandoli uno dopo l'altro. Visualizzerebbe nella propria mente, come si fa prima di un dipinto, ogni movimento e piega che il primo foglietto dovrebbe compiere. Piegandolo su se stesso al centro, andrebbe a renderlo sempre più simile ad un quadrato a cui poi in seguito tenterebbe di piegare e coniugare i due angoli adiacenti, sul lato che presenterebbe la piegatura iniziale. Fatto questo andrebbe a piegare le parti rimaste ancora libere, una sui due angoli coniugati, l'altra in maniera speculare dietro la stessa. Fatto Questo si troverebbe dinnanzi ad una via di mezzo tra una barchetta e una casa con un tetto molto ampio. muovendo gli angoli degli ultimi due settori spostati, tenterebbe di ripiegarli sugli angoli coniugati per tentare di non far allargare le due alette. Finita la prima fase tenterebbe di allargare la base di quello che sembra un imbranato inizio per renderlo un semplice rombo avvicinando gli angoli opposti. Si troverebbe così davanti alla forma desiderata, ma nel tentare di portare avanti il procedimento la carta comincerebbe a non seguire più gli ordini, forse per la troppa stanchezza dell'artista. Il rombo si trasformerebbe infatti non nella barca che Karitama aveva immaginato ma nel becco di una papera. [Chakra 21/25 ; Ishibaku I]

00:20 Karitama:
 Lasciando cadere il primo tentativo, miseramente fallito, Karitama comincerebbe a perdere il controllo. Le iridi indaco si illuminerebbero quasi di un rosso cremisi per la rabbia, e la pelle chiara e delicata, diventerebbe paonazza mostrando dei segni lividi sotto gli occhi. Quello che sembrerebbe proprio l'origami di un becco d'anatra, verrebbe scagliato, o meglio si scaglierebbe, contro il muro con una velocità ed una forza che il genin non si sarebbe mai aspettato di poter sprigionare. Questo, rivolto con la *punta* verso la parete comincerebbe a ruotare in senso antiorario come una trottola impazzita, quasi a simboleggiare lo stato d'animo dell'ishiba. Dei segli comincerebbero a distinguersi sul muro indaco della stanza, quasi corrodendolo e lasciando cadere una polvere biancastra al suolo. Karitama nel vedere questa scena resterebbe immobile per qualche istante, concentrando tutta la propria forza di volontà nel fermare quella scheggia impazzita. chiuderebbe gli occhi, tirerebbe un respiro profondo e tenterebbe di riportare a sè la carta. Tenterebbe di riassorbire solo quel frammento, lasciando l'altro ancora perpendicolare al pavimento accanto a lui. Dopo qualche secondo, un tempo quasi infinito per l'ishiba, la carta tornerebbe nella mancina andando a ricomporsi con il resto del corpo. [Chakra 20/25 ; Ishibaku I]

00:33 Karitama:
 Rimasto solo con il secondo frammento Karitama tenterebbe qualcosa di diverso, e anche più semplice. Sollevando il foglio all' altezza della propria mancina, andrebbe a muoverlo lentamente verso la scrivania della stanza. Visualizzerebbe ogni movimento nella propria mente portando la carta a raggiungere la superficie di legno su cui sarebbe posato uno stilo accanto al calamaio di inchiostro nero. Tenterebbe quindi di avvolgere lo stilo con il candido frammento, creando almeno tre strati intorno all'impugnatura. Assicurato il frammento allo strumento, tenterebbe di sollevarli entrambi, per poi muoverli con tranquillità e precisione estrema verso il calamaio privo di coperchio. Portato nella posizione desiderata, tenterebbe di posarne la punta all' interno con estrema calma, riuscendo però con pochi risultati, che lo poterebbero a muovere bruscamente lo stilo che rovescerebbe qualche goccia di inchiostro sul tavolo sbilanciando il contenitore. Riportando a sè il foglio con lo stilo, andrebbe a stringerli entrambi nella mano per poi concentrare il chakra nella stessa per riassorbire il candido frammento. Così facendo si ritroverebbe ad impugnare solo lo stilo, ora privo di carta. Così facendo interromperebbe il flusso di chakra continuo atto a modificare la composizione del suo corpo per fermare l'alterazione. Bloccata la tecnica innata ishiba, cadrebbe stremato al suolo, affaticato dal grande sforzo fisico e mentale, accasciandosi e appisolandosi lì. [Chakra 19/25 ; Ishibaku I OFF]

Primo allenamento innata in cui Karitama tenta di risvegliare l'innata Ishibaku, per poi utilizzarla tra fallimenti e buchi nel muro.

OFF: Spero che possa andare bene e possa valere come allenamento del 14/06 visto che ho sforato di solo mezz'ora. Mi rimetto al CV.