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con Fumiko, Harumi

21:06 Harumi:
 Dinnanzi all’Accademia così come qualche giorno fa fu trovata davanti all’entrata del villaggio di Konoha, sotto la pioggia e zuppa, incapace di parlare e spiegare il come si fosse ritrovata in quel preciso punto. Similmente ora si trova ferma davanti alla struttura che ha compreso avere il compito di formare i ninja, quella strada che pensa sia un mezzo adatto per scoprire se stessa e il suo spazio nel mondo. 136 cm per 31 kg un esserino immobile e vestito di bianco, un abitino completamente pallido ed immacolato sporcato dal solo colore rosso rappresentato da un piccolo fiocco posto sul petto. Candido come albino è il suo crine che discende lungo la sua figura dandole un aspetto ancora più spettrale ma la bambina sperduta sta cercando di uscire dal suo ruolo di spettatrice passiva per riuscire ad entrare in questo mondo tutto nuovo per lei e riuscire a muoversi. Ora i colori della notte avvolgono la sua presenza, attorno al bozzolo grigio che solo lei può vedere racchiudere le sue membra. Davanti ai suoi occhi bianchi e perlati le tinte più disparate provengono da persone e suoni, macchiando quel mondo con una danza alla quale ancora non riesce a partecipare. A concludere questa figura v’è una vistosa cicatrice al centro del suo petto che percorre l’intero sterno e poi si nasconde dietro all’abito, ed è impossibile per lei ricordarne la natura come non può ricordare niente di quanto successo prima che si ritrovasse davanti alle porte di Konoha accolta da Kaori. Membra salde e ferme, lo sguardo puntato lievemente verso l’alto per poter osservare l’Accademia ma che poi scivola sulla luna. Astro pallido come lei, astro che sente tanto affine come sua principessa, una sovrana dall’espressione vuota e priva di volontà, anche se ben comprende i sentimenti e li provi, ma non è capace di esprimerli ogni tanto. Il mondo scorre intorno a lei e la bambina sperduta ancora rimane ferma.

21:38 Fumiko:
 La notte è arrivata di nuovo per la giovane donna, una notte serena per lo più ed è anche arrivato il momento di tornare a casa , al proprio dojo per potersi occupare dei propri allenamenti , figlie, e tutto il resto che comporta l'appartenenza ad un clan. Ma prima di andare decide di passare davanti all'accademia, li dove ha iniziato il proprio percorso alla ricerca della propria identità. Un luogo che sente si vicino ma anche distante allo stesso tempo. Quanto erano facili i tempi in cui era inconsapevole di se stessa, di chi fosse, del proprio passato? Ma adesso non fugge via dal passato, va incontro ad esso abbracciandolo, assorbendolo dentro di se per poter andare avanti. Un lavoro che sta facendo sulla propria psiche per non impazzire completamente. Avanza durante la notte, ormai la scuola non è così lontana tanto che riesce a vedere quella che ha la parvenza di una fantasma, un dolce scricciolo bianchino che sosta la davanti. Non si ferma, il rumore dei propri tacchi faranno da entrata per se stessa senza bisogno di annunciarsi, con la lunga gonna che scivola leggermente indietro per via del venticello che si alza ogni tanto, ancorandosi alle sue gambe come una seconda pelle, leggera ma scura. L’abito si conclude con una grande scollatura sul petto e una cinta ai fianchi, di un nero sporcato da qualche macchia di colore qua e la, niente di allegro. Gli unici colori che indossa provengono dalle collane indossate e dagli occhi bicromatici, il sinistro di una bianco argenteo splendente, non come se fosse cieca, mentre il destro mantiene quella variazione di viola intenso che brilla alla luce del sole. Il proprio aspetto si discosta sempre più da quello della cara e vecchia Konan, sarà anche per i capelli che invece di essere portati corti, sono lunghi e legati in uno chignon elegante alla base della nuca, dalla quale escono filamenti di capelli intrecciati tra loro. Avanza senza paura, forte del proprio chakra impastato già in precedenza, fermandosi davanti l'entrata a vari metri di quella che sembra una bimba. Una bimba che potrà riconoscere i propri occhi in quello unico e solo della Senju, il sinistro dello stesso bianco di lei. Ma non porta con se nessun coprifronte, solo lungo la schiena vi si vede il simbolo dorato dei senju. Rimane li a fissare incantata la scuola e la ragazza senza dire alcunché. [Chakra on]

21:55 Harumi:
 Incantata dalla luna e dall’Accademia anche se ora il proprio sguardo è donato solo all’astro, memore di come si è auto definita dopo aver ascoltato la voce dei suoi ricordi. Non presta attenzione alcuna verso nessuno che possa trovarsi in zona, osserva solo i colori che escono come fili colorati dai vari luoghi e suoni, e si intrecciano nell’area intorno a lei, visibili solo alla bambina. Giunge al suo fine udito il suono di tacchi, ma non sopraggiungono esattamente come un suono distinto, ma come un colore: nero e viola, bordato di un rosso scuro e screziato di bianco. Solo qualche minuto più tardi il cervello dell’argentea bambina li traduce in suoni ben distinti che la costringono a voltarsi verso la donna che è sopraggiunta. Occhi bianchi che osservano la donna senza provare nessun tipo di emozione, l’anima strappata via dal corpo della fanciulla oppure un blocco emotivo che però viene superato non appena l’unico occhio bianco della donna viene notato. Un occhio uguale ai suoi, a quelli di Kaori e a quelli di Mekura, ma la cosa che la rende stranita è il fatto che solo uno è bianco, quindi forse non sono proprio gli stessi occhi. Non fa dono alla sconosciuta del suono della propria voce e solo solleva la manina destra per indicare con l’indice i propri occhi e poi portare quello stesso dito ad indicare l’occhio bianco della donna. La bambina ha un portamento elegante oltre che strano, effimera, eterea è come se non fosse realmente presente in quel momento e in quel luogo, solo una visione remota e passata.

22:08 Fumiko:
 Sta dietro la piccola , davanti anche lei all'accademia, ed entrambe sono perse in qualche pensiero, ricordo, qualcosa che le fa fermare entrambe durante quella notte. Due anime che forse non hanno nulla in comune o forse si? Non saprebbe dirlo in realtà, e solo un fugace incontro con un piccolo fantasma durante la notte. Un fantasma che si volta con fare elegante, come una piccola ballerina, qualcosa come quelle che stanno dentro un carillon di cui questa notte manca soltanto una dolce musica.. o è il vento che la accompagna insieme alla luce della luna alta nel cielo? La osserva, accomodante nello sguardo, rilassata nella posizione e un espressione di totale rilassamento sul volto. Non è una nemica, ne lei ne lo scricciolo. Ne osserva le fattezze affilate ma delicate, quelle che una fanciulla porta con se ad una giovane età, oppure perché è rimasta realmente così piccina? Gli occhi però le fanno anche capire che non potrà attaccarla , solo in un gesto di autodifesa, ma nemmeno la sconosciuta sembra esserle nemica, anzi le indica perfino gli occhi. Gesti che non interrompono la notte. E la senju che fa? La osserva qualche secondo ancora e poi azzarderebbe a muovere le labbra, la voce che morbida cerca di rimanere bassa e delicata, come se stesse dormendo qualcuno li vicino < sei una Hyuga > sussurra. Non è una domanda, ma un affermazione < allora non siamo nemiche > continua con una sfumatura di stanchezza. I passi si muoverebbero lenti verso l'accademia < ma io non sono una Hyuga.. ho solo una parte di essi > confida a colei che fa parte di quel clan, per quanto ne sappia lei almeno, anche se quegli occhi non si confondono, sono bianchi e brillanti come le perle più rare , ancor più costose . Non si avvicina oltre, ma la fissa incuriosita ad un paio di metri per non metterla in soggezione, per non avanzare nello spazio privato di essa. < io sono una Senju > il tono è confidenziale quasi, un modo per metterla a suo agio insomma. Adesso attende che sia ella a esprimersi, chissà in che modo lo farà? [Chakra on]

22:21 Harumi:
 La bambina sperduta non è una nemica e in alcun modo la sua mente arriva a pensare che la donna potrebbe esserlo per lei. In un certo qual modo vive nella più totale ingenuità non comprendendo i pericoli che questo nuovo mondo le offre. Continua a fissarla come se stesse guardando oltre in realtà e disinteressata a qualsiasi cosa le possa apparire davanti, ma le orecchie argute sono pronte ad accogliere qualsiasi dono la donna voglia farle con il semplice uso della parola. Il primo sussurro viene recepito con il colore bianco, puro e pallido che si aggiunge nella sua mente e viene trascritto in parole, facendole rendere conto che a quanto pare appartiene davvero a quel clan nomina da Kaori, Mekura e ora anche questa donna. Un clan nominato anche dalla voce nei suoi ricordi, ma andò anche oltre rendendola figlia ed erede di una stirpe proveniente dall’argenteo astro. Ogni parola ricevuta dalla donna non fa che aumentare la curiosità e la confusione nella piccola albina che corruga la fronte in un piccolo ed invisibile gesto procurando in lei espressioni. <Come?> in che modo ella possiede dentro di sé solo una parte di Hyuga, non si capisce ma si riferisce proprio a quella precisa frase. Ma se l’altra pensava di poter ottenere una qualche reazione al prossimo dire della Senju allora non potrà che rimanere delusa. La piccola scuote la testa in un cenno di dissenso molto lieve e delicato. <Non conosco.> non sa cosa voglia dire l’essere una Senju, non ne conosce il nome, non ne comprende il motivo e si ritrova a mostrare la sua più totale e disarmante ignoranza. Poche parole pronunciate a bassa voce e prive di ogni intonazione emotiva, intanto che la mano va a posarsi sulla cicatrice sul petto in maniera causale ed inconscia.

22:38 Fumiko:
 La prima domanda della ragazzina arriva, diretta e anche giusta. Come può avere una parte degli Hyuga? Un lieve accenno di un sorriso solleva l'angolo destro delle labbra piene. Un sorriso che svanisce presto lasciando solo l'ombra di qualcosa di dolce nello sguardo materno della donna. Una piccola pulce è quella che le si para davanti, talmente simile a Kouki stessa che non può fare altro che addolcirsi dentro così come le succede davanti lo sguardo della sua bimba < è una storia lunga.. ma è un dono da parte di uno Hyuga > sussurra dolcemente carezzandosi la pelle vicino l'occhio sinistro con la punta delle dita della mano sinistra . Non ha preso quell'occhio uccidendo, non come aveva programmato, ma adesso lo ha ed è già pronta a subirne conseguenze specialmente da parte dei membri di quel clan. Ma nessuno può dirle nulla. Non quando Juusan stesso le ha dato il permesso con tutti i crismi del clan stesso. < come.. non conosci? > stupida allarga gli occhi osservando la figura della ragazzina. Mai ha sentito qualcuno che non conoscesse il grande Hashirama Senju, e tutti gli altri discendenti che sono poi diventati anch'essi Hokage, come Hitomu stesso. Personaggi di spicco che si sono distinti in diverse situazioni, nonché fondatori del villaggio stesso. Stringe le palpebre leggermente e le labbra si aprono un poco per fare uscire un sospiro < dimmi piccola "Yuki"> la apostrofa così, perché lei è come ricorda la neve, bianca e candida come lei, e sembra condividere una certa freddezza e eleganza con essa < hai iniziato gli studi all'accademia? > meglio iniziare a indagare con calma, senza pressarla, anche se si sta facendo una piccola idea di lei. Dopotutto anche lei un tempo non conosceva tutto, anzi, non ricordava proprio nulla del proprio passato. Che sia lo stesso per lei? Probabile ma non certo, non ancora. < i Senju sono un clan di Konoha, fondatori del villaggio stesso. Il primo Hokage era Hashirama Senju, il dio degli shinobi. Il ninja più grande mai esistito su queste terre. > inizia una piccola spiegazione, dopotutto anche lei era stata una sensei in accademia, e spiegare le riesce anche abbastanza bene. Osserva di sottecchi la piccola, alternando lo sguardo tra la struttura davanti a loro, e il suo corpicino bianco e pallido. [Chakra on]

22:53 Harumi:
 Un dono, non esiste cosa più bella al mondo dei doni. Donare ha il colore dell’oro e del verde, un dono è diverso da un regalo, ha una concezione più profonda. Un regalo è qualcosa di immateriale che viene appunto regalato, un qualsiasi oggetto, mentre un dono è qualcosa di molto importante, qualcosa del quale qualcuno rinuncia per darlo a qualcun altro. Donare rende una persona generosa e di buon cuore, le piace come parole e si perde in lunghi minuti a riflettere su di essa dando idea di non aver ascoltato una sola parola della donna. <Perché?> finalmente rende idea di aver ascoltato e domanda il perché di quel dono e non conosce i Senju, dando l’idea di essere davvero una bambina sperduta capitata in un mondo che non le compete in un’epoca che non le appartiene. Scuote il capo confermando la sua ignoranza e senza parlare ulteriormente concentrandosi unicamente sullo sguardo materno della donna, nato da un sorriso solo appena accennato poco prima. Non rende l’idea di accettare così quel nome che le viene dato e di fatti lenta ed elegante solleva una mano rimanendo con lo sguardo fisso sulla donna. <Sono Harumi, la principessa della luna.> ci tiene a presentarsi in quel modo altisonante, termini nobili per una bambina che non sembra nemmeno appartenere ad una famiglia. Non c’è arroganza nella voce e in quegli occhi, ma solo una ferma convinzione in quello che sta affermando; non uno scherzo dunque. Nemmeno una fantasia data dai sogni di una bimba, ma solo la verità di un ricordo, ma subito dopo scuote la testa tornando a fissare l’Accademia. <Volevo iniziare. Per iniziare a camminare e far parte di questo mondo.> pronuncia con calma facendo tesoro di quello che ode in seguito. <Il Dio… perché? E dopo?> mente acuta ed assetata di conoscenza, per potersi immergere in quel mondo deve prima conoscerlo, e vagare per il villaggio non è la cosa più giusta da fare per poter comprendere, ma quello che sta sentendo ora è il dono dell’insegnamento.

23:10 Fumiko:
 < perché.. > ripete a bassa voce. Nessuno le ha chiesto perché, ma sempre il come e il quando, guardandola con paura e inorridita di fronte a quello che lei stessa avrebbe dovuto fare per avere un occhio Hyuga, ma ecco che la domanda perfetta arriva, da una piccola fatina bianca che non si fa problemi a esternare la propria curiosità < ..per tanti motivi mia cara > accarezza quelle parole con sentimento, caldo e dolce sentimento che può ricondurre a qualcosa come l'amore, la protezione... avanza cercando di mettersi al fianco della bambina lasciando che una certa distanza le dividi. Guarda l'accademia pensando a come cominciare < perché alcune volte si sente il bisogno pressante di poter credere in qualcuno , qualcuno che possa fare cose che tu non puoi in quel momento. Allora affidi qualcosa di tanto importante ad un altra persona.. ecco come è successo. Mi è stato affidato questo da una persona importante, qualcuno che sono riuscita a salvare e portare via con me > scende con lo sguardo su di lei cercando di capire se la abbia turbata o meno. < è un piacere Harumi principessa della luna. Io sono Fumiko > accondiscendente verso quell'appellativo che la piccola si dona. E lei chi è per dirle il contrario? Nessuno. < capisco.. è il percorso di chi non sa alcune volte.. per me è stato così un tempo. Non sapevo chi fossi e così decisi di iniziare qualcosa che mi ha portato molto lontano > ritorna a guardare l'edificio < un inizio che ha avuto risvolti che mai avrei potuto immaginare > sussurra con voce sempre più bassa < non fai parte di questo mondo? > quasi le viene da sorridere nel sentirlo dire da lei, ma non vi è nessuna presa in giro nel tono. < il dio.. era così forte, tanto potente che tutti gli shinobi lo consideravano tale. Ma oltre ad essere forte era anche molto giusto e buono , venne amato da molti, non tutti ovviamente , come fecero gli Uchiha > le escono informazioni in modo naturale, per lei è naturale collegare i due clan . < dopo.. dopo morì . A lui successe il fratello, Tobirama Senju, secondo Hokage di Konoha.. e dopo tanti altri, e anche l'attuale hokage è un senju > continua a spiegare con calma, cercando di capire quali e quante informazioni abbia la piccola. [Chakra on]

23:24 Harumi:
 L’esatta definizione di dono viene elargita dalla donna, dolce e materna che non si frena nel cercare di spiegare il perché di quel gesto, di quel dono, sperando che la piccola comprenda senza rimanerne turbata e così accade. Nessun turbamento ma solo un leggero cenno di assenso col capo, indice che ha capito mentre l’espressione sempre vuota non tradisce turbamento ma nemmeno nessun altro tipo di sentimento. <E’ bello.> il dono, quello che ha detto, è bello è basta non ha bisogno di aggiungere altro per farsi comprendere, non ha bisogno di sentirsi compresa in ogni sua minima sfaccettatura del resto. Elabora il nome della donna, Fumiko ha il colore e i profumi dei fiori, colore tenui e dolci ma anche stropicciati e bordati di scuro, ma il loro odore è colorato. <Quindi per muovermi ed uscire dal mio bozzolo, è giusto che io percorra questa strada.> sembra che ormai abbia deciso, ormai è tutto il giorno che ci riflette ed è proprio quello di cui ha bisogno per poter sbocciare e mettere la ali come una farfalla appena uscita dal bozzolo. <Scoprirò anche io me stessa. Ti sei mai pentita di questa strada?> è bello potersi sentire libera di parlare, è bello non sentire il solito blocco forse perché incontra sempre le persone giuste: dolci, premurose e materne, che mai pensa le potranno fare del male. <No. Il mio mondo era diverso… era scuro e mi piaceva galleggiare nel nulla. Vedevo solo colori e sentivo solo la voce di mia madre.> dona risposta in maniera serena e poi ascolta con attenzione quella lezione elargita dalla donna con tanta pazienza alla piccola bambina che davvero non ne sa nulla. <Uchiha?> altro nome che non rientra nelle sue conoscenze e inizia a sentirsi sopraffatta dalla frustrazione, il tono si abbassa così come la testa e il bozzolo grigio intorno a lei sembra farsi ancora più spesso. E’ troppo difficile conoscere questo mondo e pretendere di entrarci a farne parte. <Quanti altri dopo?> un’altra domanda. <Puoi dirmeli i nomi?> sente un nodo alla gola e si sente soffocare, le manca l’aria e il ronzio nella sua testa così flebile viene ricercato. Vuole fuggire nel proprio mondo, vuole riuscire a trovare un modo per tornare per non farsi prendere da questa ansia di non sapere nulla. La mano destra va alla sua cicatrice, ad ascoltare il battito accelerato del cuore, eppure nonostante l’animo scombussolato l’espressione rimane vuota e vitrea.

23:49 Fumiko:
 < bello? Forse.. è un grande azzardo, affidare qualcosa di tanto importante a qualcuno che non conosci totalmente. Tu lo faresti? > domanda curiosa alla piccola, lei stessa non è mai riuscita a rispondere a tale domanda. In quali condizioni si sarebbe fidata di una qualsiasi persona pronta a colpirla alle spalle? < sono sicura che questa strada ti aprirà molte porte, te stessa compresa > concede con fare intimo e non distaccato, di qualcuno che sta confessando emozioni e sensazioni che ha provato , qualcuno che possa capirla realmente. E lei si è mai pentita di questa strada? Gli occhi si fanno lontani, mentre attraversa i propri ricordi , dolorosi, che le bruciano il petto e gli occhi che diventano umidi ma nessuna lacrima esce sul suo viso < una volta un ragazzo mi disse che avrei fatto meglio a non sapere, a non conoscermi , perché avrei potuto soffrire ed era meglio rimanere inconsapevole di me stessa > le mani che si stringono in pugni automaticamente al ricordo di Hiashi, un altro Hyuga, qualcuno che ha odiato con tutta se stessa < alcune volte me ne sono pentita, ho provato dolore.. ma anche gioia. Ho scoperto chi fosse mia madre, ho scoperto emozioni, sensazioni ma soprattutto ho scoperto chi ero. L'unica cosa che alla fine è importata veramente è stato capire chi fossi e accettarmi così come sono. > la stanchezza sembra pesarle sulle spalle ma è rilassata allo stesso tempo < non avere paura piccola, di scoprire chi sei, chi eri. Sei tu a decidere chi vuoi essere, chi vuoi diventare, non aver paura di seguire una strada diversa da quella che è stata tracciata per te, di una strada che hai percorso. Non è mai tardi per cambiarla > dolci sussurri di incoraggiamento seguiti da un sorriso vero, profondo, misto ad un dolore altrettanto profondo e sentito < scuro? Galleggiavi? > ripete stupita quelle parole che sembra di avrr sentito pronunciare alla stessa personalità di Kouki quando si era rintanata dentro se stessa < gli Uchiha sono un altro grande clan il cui capostipite è stato Madara, nemico e amico di Hashirama . Due grandi rivali che hanno fatto la storia.. ma questo clan è andato via per altre terre lasciando la terra del fuoco da tanto tempo ormai > volta lo sguardo lontano adesso verso il monte dei volti di pietra, oscurati e quasi inesistenti al buio della notte, ma essi guardano sempre Konoha, la vegliano < sono nove in tutto compreso l'attuale Hokage. I primi due sono stati Senju, poi vi fu Sarutobi, Minato Namikaze, Tzunade altro membro del clan senju e una grande donna.. seguirono Shikamaru Nara, Akihito Senju, un membro che va dimenticato dalla storia .. > stringe i pugni al nominare quel Senju <.. fu un traditore del nostro clan con la sua reggenza. Seguì Khalux Nara,e Kuugo Gaito , un altro da eliminare dalla storia. E sono finiti, son questi qui .. ognuno ha dato il suo contributo al villaggio a loro modo > finisce di spiegare per adesso, in attesa di altre domande. [Chakra on]

00:02 Harumi:
 Non riesce a rispondere alla domanda che le è stata posta perché non ha le basi per poter prendere tale decisione. <Non ho nulla di importante da affidare, quindi non posso… rispondere.> si sente in difetto per questa sua mancanza che in realtà si specchia perfettamente con la sua ignoranza. <Mi… dispiace.> esprime a parole quello che sente dato che non riesce a farlo con il viso, sentendosi poi lentamente rassicurata dalle dolci parole che le vengono donate. Consigli ed esperienze personali che servono per descrivere quello che la donna sente e quello che dovrebbe aiutare la bambina della luna a prendere una decisione ed andare avanti. <Non aver… paura.> afferma a bassa voce, parole portare dal vento e che prendono maggior consapevolezza dentro di sé, portando il bozzolo grigio ad assottigliarsi ancora una volta. <Nessuna paura.> del tutto sollevata anche se non può dimostrarlo fisicamente alla donna. <Dolore e gioia fanno parte di questo mondo… se voglio farne parte dovrò accettare tutto.> era bello quando galleggiava e non sentiva nulla se non la voce di sua madre, i colori e il buio. <Si. Galleggiavo, stavo bene. Sentivo bip bip bip… un suono meraviglioso e ritmico, quella era la voce di mia madre.> come un bambino nell’utero coccolato da una voce esterna che per lei era quella, almeno fino a quando la voce maschile ed estranea non si è intromessa rovinando tutto, ma dandole anche nuove informazioni e ricordi. <Oltre agli Uchiha… quali altri nomi ci sono qui?> questo è quello che chiede, un elenco dei clan presenti a Konoha, non avendo ancora realizzato che ci sono molti altri clan in molti altri villaggi. Per ora il suo mondo è Konoha. Cerca di fare di quel dono il suo tesoro, quei nomi che aleggiano nell’area avvolti dai vari colori e che man mano si inseriscono nel suo cervello formando informazioni e una cultura generale che prima era mancante. <Grazie. Ci sono molte altre cose che dovrò sapere? Sono tante?> qualcosa di diverso accade, c’è qualcosa nella sua voce che potrebbe essere affiancato a un leggero panico.

00:18 Fumiko:
 < non è vero, hai tutto in te. Da quegli occhi rarissimi sia alla tua stessa vita. Affidarsi a qualcuno non è un grande azzardo? Non sarà propriamente un dono...ma permette di farti immaginare cosa possa significare. Mettere la propria vita, le proprie speranze nelle mani altrui e averne cieca fiducia > prova ad aprire la mente della piccola, prova a farle capire che alla fine quello che ha è molto più importante di qualsiasi altro oggetto di valore. < La propria vita , il corpo, gli ideali, son tutte le parti più importanti di noi stessi > le confida ancora < nessuna paura, non fermarti mai. Non fare nulla di ciò che non vuoi, sii sempre chi vuoi essere, sii te stessa. Anche se dovessi andare contro tutti. > sussurra ancora dolcemente < ma soprattutto..non affogare nei tuoi sentimenti > non come lei, che era affogata nell'odio e nella sete di vendetta che ancora cova dentro di se , che manda avanti ancora la sua vita, che manda ancora avanti il sogno di un grande mondo libero da restrizioni e da governanti. < eri..in un ospedale? > quel suono sembra proprio proprio quello già sentito mille volte in ospedale, il suono del proprio cuore < abbiamo gli Hyuga, possessori di un arte oculare molto potente e molto invidiata.. e desiderata da tanti altri. Gli Inuzuka, uomini e animali che vivono insieme. Gli Akimichi, persone tanto forti fisicamente che pochi possono tenere loro testa. I nara, manipolatori delle ombre e gli Aburame, con loro proliferano gli insetti . Non posso dirti altro, ogni clan riesce a tenere all'oscuro i propri segreti e le proprie tecniche > spiega pragmatica snocciolando i nomi e le caratteristiche conosciute < e noi senju abbiamo un legame con la natura invece > non si addentra di certo nella spiegazione della propria innata ma cerca di darle un idea generale della cosa < comandiamo il legno > il mokuton è abbastanza conosciuto specialmente a Konoha, non è un errore rivelarlo a lei < ci sono tanti altri clan oltre a questi a Konoha, tanti altri e nemmeno io li conosco tutti.. ognuno ha i suoi segreti e alcuni sono perfino scomparsi con tempo > [Chakra on]

00:31 Harumi:
 Comprende la mente della donna è difficile per la bambina della luna che non sa nulla del mondo e delle persone e non si rende nemmeno conto che potrebbero esserci individui pericolosi. Ma comprende le emozioni di ansia e paura che si possono provare in relazione a una voce e una persona. <Affidarmi completamente ad altri… lo farei. Ma qualcosa mi dice che non dovrei farlo tanto facilmente.> è quello che sta ricevendo dalla donna, importanti informazioni su come funziona questo mondo, e sul non affidare tanto facilmente la fiducia che è un grande dono. <Non lo so, non ricordo.> per la bambina era solo il suo mondo e non si è mai soffermata a meditare altro, la sua mente ristretta non vede oltre e non rimembra altro. <Ma seguirò i tuoi consigli.> preziose e dolci parole che cercherà di tenere a mente per se stessa e il suo futuro. Occhi perlati che fissano l’Accademia cercando di immaginare la propria colorata strada che la porta fino a quello che v’è all’interno. Ma ora silenzio, non bisogna disturbare la descrizione accurata che la donna va a compiere riguardo ai clan presenti nel villaggio. <Quante… cose.> tante nozioni che le fanno battere forte il muscolo cardiaco. Come era successo sui monti con Mekura anche ora la piccola albina sembra spegnersi lentamente andando ad accucciarsi al suolo. Piega le gambe e porta il sedere verso il basso, finendo con il restare in equilibrio sulle punte dei piedi. Le braccia avvolgono le ginocchia contro il petto e lentamente inizia a cullarsi avanti e indietro in un perfetto equilibrio che le impedisce di cadere.

20:12 Fumiko:
 < non ti dico di non fidarti di nessuno, ma nemmeno di fidarti di chiunque incontri > avverte la donna, con una pressante sensazione che sembra dirle che la piccola non abbia ben capito che in quel mondo fidarsi di uno sconosciuto è come un totale e stupido suicidio < fidati del tuo istinto > non sembra avere ricordi, una idea chiara del mondo che la circonda, allora forse quell'istinto di sopravvivenza presente in ognuno avrebbe potuto aiutarla ad andare avanti, a non morire stupidamente, a non fare errori stupidi come affidarsi totalmente agli altri < cosa ricordi? > meglio andare al contrario, cercare di capire a che grado di coscienza sia giunta su se stessa, che a quanto pare Konoha stessa le è estranea, così come la creazione del mondo ninja, dei clan, e chissà quanto altro ancora < non sono poi tante, non farti affogare dalle informazioni di questo genere, alcune sono solo di contorno per adesso. Piuttosto, c'è qualcos'altro che vorresti sapere? > tipo come sopravvivere magari, un pensiero che le sorge dentro ma a cui non dona voce per non spaventarla < posso dirti più o meno tutto quello che so.. > la voce che diventa un sibilo lieve mentre osserva lo scricciolo ranicchiarsi su di se, finendo quasi a terra. La osserva dall'alto della sua altezza , la osserva con un misto di preoccupazione . Lentamente anche lei cala sulle ginocchia proprio come la piccola, senza abbracciarsi le gambe, solo per avere un altezza quantomeno simile alla sua < stai bene? > perché si sta interessando a questa sconosciuta? Perché non se ne torna a casa a sbrigare i propri affari? Sa bene perché, perché davanti a se ha una bambina come era stata lei stessa anni e anni prima. E il non ricordare qualcosa può portare rivelazioni spietate alle volte . La guarda dalla sua posizione accucciata, il volto leggermente inclinato mentre le iridi strambe la osservano in cerca di qualche sintomo di disturbo o malessere fisico o psichico che sia. [Chakra on]

20:26 Harumi:
 Dei piccoli vortici verdi danzano davanti ai suoi occhi catturando tutta la sua attenzione e facendo in modo che la voce della donna le arrivi in ritardo e non molto chiara. Le orecchie captano le parole spezzate e il cervello le mette insieme dando i natali alle frasi pronunciate dalla donna. <Ricordo il mio mondo. Era buio e galleggiavo, vedevo solo i colori e stavo bene.> stringe le manine attorno alle ginocchia cercando di afferrare quei ricordi e quel tempo ormai perduto. <Non avevo bisogno di altro e la voce di mia madre scandiva il tempo. Bip bip bip.> mima la voce che altro non era che un suono continuo e perpetuo, rilassato quando lei era rilassata ed agitato quando lei era agitata. Una madre che segue l’andamento emotivo della figlia. Per la bambina della luna era come stare racchiusi nel ventre materno, galleggiando nell’infinita oscurità. <Poi si è intromessa una voce. Non ricordo altro… ricordo solo l’entrata di questo villaggio che mai avevo visto prima.> è tutto qui quello che ricorda e sta imparando proprio ora con l’aiuto della mezza Hyuga. La voce della donna la rassicura riguardo alla mole di informazioni ricevute e la piccola albina si assicura un paio di respiri profondi per recuperare la calma perduta. <Mi sento… di non appartenere a tutto questo, è tutto difficile.> la sua evidente difficoltà espressa a parole non si identifica col viso neutro e distaccato, eppure non mente dando voce alla sua sincera parola. <Tu sai cosa insegnano in questo luogo? Mi insegneranno anche come stare in questo mondo?> altri quesiti vengono mossi per la donna e ancora una volta la piccola resta in attesa perdendosi in qualche danza di colori, avvertendo in ogni momento la vicinanza di Fumiko.

20:40 Fumiko:
 Quel bip che scandisce il tempo lo riconosce solo come una cosa, una macchina che tiene in vita una persona, in quel caso la bimba, ma sarà veramente così? E se fosse così, cosa le è accaduto? Perché non ricorda nulla? Che sia stata in una specie di coma per troppo tempo tanto da dimenticare chi sia? Troppo se, troppi ma che stranamente stringono le viscere della senju. Il proprio lato materno che si fa sentire sotto pelle, brucia e pizzica. Non ammette che quello che la bambina ha identificato come sua madre non è altro che il proprio cuore probabilmente, o la bambina potrebbe scappare, urlarle addosso che non sia così e dopotutto non tocca a lei spiegargli certe cose. Ci avrebbero pensato probabilmente gli Hyuga stessi a trovare il modo per farle ricordare e portarla al nuovo mondo, lei è più come una presenza di passaggio che la piccola dimenticherà dopo poco tempo. < già.. ci si sente persi non è vero? > chiede con delicatezza alla piccina < io mi sentivo così all'inizio > ammette qualcosa che mai dirà più nella vita, a nessuno , nemmeno alle proprie figlie < in questo luogo insegnano tante cose ma non come stare al mondo > deve essere chiara e non mentirle per non darle false speranze < però qui ti daranno i mezzi per poter sopravvivere a questo mondo, per crearti un posto tutto tuo, un futuro, un presente e se sei abbastanza forte.. riusciresti anche a trovare il tuo passato. Ma la forza devi trovarla tu dentro di te .. > e li indicherebbe con il lungo indice sottile, il cuore della giovane < non troverai forse tante risposte qui, probabilmente nessuna, ma avrai modo di trovare un mezzo che possa aiutarti a trovarle > spera che almeno quel pensiero la possa consolare e chissà, magari anche aiutare a proseguire verso quel suo obiettivo < è una strada tortuosa e controversa, quella di ritrovare se stessi intendo.. non so se tu voglia ritrovare il tuo passato, capire chi sei, sarà una tua scelta. Ma sta certa che avrai la possibilità di abitare in questo mondo come tutti gli altri > un lieve sorriso di incoraggiamento spunta sulle labbra piene e rosee, una sincerità palpabile aleggia nell'aria. [Chakra on]

20:54 Harumi:
 Le ditina si piegano in un movimento atto a stringersi le ginocchia e le unghie inizia a grattare l’epidermide senza metterci forza o nervosismo. I movimenti sono lenti ed eleganti ed è come se si stesse procurando del solletico invero. Il corpo tutto ondeggia avanti e indietro usando come perno la punta dei piedi usando cautela per non cadere troppo avanti o indietro. Un movimento apatico che la culla e la fa sentire bene in quel momento di pura confusione. Il movimento oscillante si ferma quando le proprie orecchie captano le parole che le vengono donate dalla Senju andando a creare quella delicata domanda. La domanda di per sé fa spostare lo sguardo vitreo sull’altra andando ad affermare la sua situazione di confusione con un lieve cenno di assenso. <Anche tu.> in automatico la sua mente memorizza la donna e attraverso una serie di collegamenti mentali fossilizzerebbe la sua figura con qualcosa che ha in comune con la bambina sperduta. Le mani si distaccano adagio dalle ginocchia e gli addominali si stringono per mantenere l’equilibrio intanto che le dita vanno ad accarezzare dolcemente i capelli albini della sua persona. Dita che si tuffano delicatamente tra quei filamenti argentei in un gesto che la tranquillizza, come l’ondeggiare; si culla da sola e si accarezza da sola. Non perde l’attenzione dalla donna e ancora annuisce riportando lo sguardo davanti a sé. <E’ un mezzo, l’ho capito. Un mezzo per difendermi, un mezzo per cercare me stessa, un mezzo per riuscire a stare in questo mondo.> ripete quelle parole come una nenia risultandone convincente. <Voglio trovare me stessa, voglio sapere il mio passato. A cosa sono destinata, trovare il mio spazio qui.> vivere in definitiva è quello che vorrebbe fare ed è pronta a fare, non le resta che alzarsi e varcare la soglia dell’Accademia, non questa notte, ma il giorno successivo si. Apprezza l’incoraggiamento che le viene dato e per un attimo cerca di sforzarsi per cercare di esprimere col viso ciò che prova. Vuole sorridere anche lei in direzione della donna, vuole donarle un sorriso e vuole farlo in maniera volontaria allora si concentra. La osserva e cerca di convincere la mente a seguire il cuore, così che il sistema nervoso possa comunicare coi muscoli del viso. E una punta si muove, solo un angolo della bocca che viene leggermente portato verso l’alto dando origine ad un piccolo sorriso voluto forse un po’ inquietante per via degli occhi che però rimangono neutri. <Grazie. Senti… secondo te c’è qualcuno che mi vorrà davvero intensamente? Che potrebbe desiderarmi, accompagnarmi nel mio cammino, farmi sentire speciale e volermi bene?> qualcuno come quella voce che la idolatrava, la faceva sentire unica e speciale, ma il tono la inquietava e forse esistono persone che possono farci sentire allo stesso modo ma senza sembrare dei fanatici. Semplici relazioni affettive che spera potrebbero esserle di aiuto per poter sentirsi parte del mondo, parte di qualcosa.

21:43 Fumiko:
 < anch'io > ammette sussurrando con dolore, anche lei era così < se senti tanto il bisogno di cercarlo, va avanti fino in fondo e non lasciarti spaventare da quello che potresti trovare > consigli che le sarebbero stati utili all'inizio, qualcosa che desiderava avere. Qualcuno che avesse provato quello che provava lei stessa. < e se vorrai una mano.. te la darò anch'io. Vienimi a cercare al dojo dei senju, è facile da trovare, e chiedi di me. Non esiterò a venire in tuo aiuto > un sorriso che sfiora le labbra, così come quello della piccola. Piccoli gesti appunto che mettono l'anima della donna in una strana calma serale. < io.. posso dirti cosa trovai io > un modo per far capire meglio le proprie emozioni vissute è raccontare a grandi linee la propria storia < arrivai qui confusa, senza sapere chi fossi..da dove venissi, avevo solo una brutta cicatrice sul capo e nessun ricordo. Non proprio un bagaglio normale ma continuai a galleggiare in questo mondo senza mai farmi affondare del tutto.. a quel punto trovai una persona che mi aiutò a trovare me stessa.. ma quella me stessa alla lunga non gli è piaciuta, non voleva che fossi così, e io non volevo essere quello che lui desiderava. Così se ne andò via lasciandomi qua da sola con le mie due bambine > stringe leggermente i denti ma tenta di mantenere un espressione più neutrale possibile < ma sai, ho l'amore delle mie piccole, ho il mio clan che mi ha accettato e che accoglie me e la mia forza, la mia storia.. e qualche altra persona che mi vuole. Sono pochi, è vero, pochissime persone che posso contare sulle dita di una mano, ma affiderei la mia vita ad ognuna di queste. Spero che tu possa trovare le tue persone, i tuoi affetti. Qualcuno che ti voglia veramente bene e che ti rimanga vicino . Quindi la mia risposta è .. si. Ci sarà sempre qualcuno che ci sarà per te e che ti vorrà bene. Forse sarà solo una persona, magari saranno di più, ma ci sarà > la sicurezza nella propria voce è innegabile, ci crede in quelle parole, ci crede fermamente. [Chakra on]

21:58 Harumi:
 Quei preziosi consigli vengono messi al sicuro in un cassetto della sua mente; si ricorderà di quelle parole sicure e gentili che l’aiuteranno ad andare avanti senza mai mollare. Non interrompe il suo dire lascia che sia libera di esprimersi al meglio dei suoi desideri, raccontando alla bambina quelle che sono state le sue esperienze personali. La donna accenna a una cicatrice e un gesto involontario porta la bambina a toccare quella che ha lei al centro del petto, lunga quanto tutto lo sterno. Iniziano ora ad affiorarle delle domande a riguardo e a ricercare dei ricordi che possano darle delle risposte in merito, ma non trova nulla perdurando in quel contesto di confusione e smarrimento. Una storia travagliata quella che viene raccontata con tanto dolore e voglia di rivalsa, alla fine tutto la bambina si solleva in piedi facendo forza con le gambe e distendendo le ginocchia così da riportarsi in posizione eretta. Le braccia vengono mosse lentamente e delicatamente le mani si posizionerebbero ai lati del viso della donna accarezzandone le guance. Non una parola viene liberata dalle labbra appena schiuse e il viso inespressivo non per sua volontà, rimane fisso su quello dolce e sereno della Senju. Lentamente il corpo della bambina si spingerebbe verso la donna per poi far si che solo il capo venga avvicinato a quello di lei e le labbra tentano di posarsi sulla fronte di Fumiko. Le donerebbe un bacio casto e puro primo contatto intimo da quanto è in questo nuovo mondo, ed è un gesto che lascia intravedere i suoi sentimenti che non riesce ad esprimere in altro modo. Dura qualche secondo e poi si allontanerebbe da lei togliendo le mani e facendo rilassare le braccia lungo i fianchi intanto che un passo indietro viene compiuto. <Sei felice ora ed è questo che conta. Anche io troverò la mia felicità e le tue parole mi sono state molto di aiuto.> un tono piatto che vuol far tradire verità. Null’altro vien verbiato ma solo una mano si alza per andar a salutare quella forte donna sicura dai colori scuri e chiari. La manina si muove piano per poi seguire la gemella ad afferrare i lembi della gonna del vestito e tirarli su appena, intanto che il piede destro si porta davanti al sinistro e le gambe vengono leggermente piegate. Un inchino elegante e gentile vien donato come ulteriore segno di saluto e la convinzione di aver memorizzato volto, nome e luogo dove poterla trovare in futuro. <Meglio che mi ritiri ora.> sussurra al vento sicura che esso porti le sue parole alle orecchie della donna, solo allora si volta per riprendere la strada del ritorno con una nuova ed ulteriore consapevolezza per il suo futuro. [fine]

22:25 Fumiko:
 La guarda, le parole che trovano la loro fine quella sera. Non vi è più bisogno di parlare ancora, ha già detto tutto, non potrebbe dire altro altro alla piccola per aiutarla in un certo senso. La guarda mentre ella si alza, rimanendo ferma e lasciando pure che quelle manine possano toccarle il volto, che quelle delicate labbra di bambina si poggino sulla propria fronte per qualche secondo , nella quale le palpebre calano leggere oscurando la vista per qualche momento godendo quell'affetto che può ricondurre a Kouki stessa. All'affetto di una figlia che prova per la madre, di una sorella, di qualcuno che cerca di potersi far capire senza utilizzare le parole. Lascia che ella finisca di parlare e che si allontani con la notte verso chissà quale loco, probabilmente qualcuno le avrebbe offerto la notte e lei ha imparato a non chiedere, ma ad ascoltare e aspettare. Il corpo che lentamente si rialza, riprendendo la propria altezza davanti quell'edificio che ha dato inizio alla propria rivalsa. < spero che tu possa trovare la tua strada piccola principessa della luna > un sussurro che solo il vento si porterà dietro. Volta le spalle all'accademia e silente la donna cammina, andandosi lentamente a fondere con le ombre del villaggio, diretta a casa dalla propria famiglia. Un pensiero le sfiora la mente, qualcosa di troppo strano per essere vero ma quella piccola le sembra il proprio fantasma di qualche anno prima. Un lieve sorriso si forma sul volto prima che scompaia totalmente. [End]

La Senju incontra la Hyuga davanti l'accademia, entrambe pensierose. La Senju cerca di confortare la piccola raccontandole come l'inizio dell' accademia l'abbia aiutata molto, spronandola a fare lo stesso.