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Ballando con i colori

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con Kaime, Harumi

15:08 Harumi:
  [Monte] I primi raggi di sole l’hanno svegliata filtrando dalla finestra e andando a baciare il viso della bambina argentea come in un dolce ed amorevole risveglio. Gli occhi si schiudono lentamente e mette a fuoco con un po’ di difficoltà il soffitto della stanza nella quale si trova, ospite della dolce Kaori. Il sole è già alto dato che la bambina si è solo presa un momento dopo il pranzo per poter riposare gli occhi, e ha dormito per un paio di orette. Dopo quel riposino si sente rinata, ed osserva i colori che si muovono d’innanzi ai suoi occhi bianchi e perlati, dalle sfumature appena violacee e lilla. Si solleva dal letto per andare a rinfrescarsi in bagno, sciacquando il viso con dell’acqua fresca, lasciando che la frescura le scorra sotto forma di goccioline anche sul collo e le spalle, oltre che le braccia e poi le gambe. Si rinfresca passando la mani bagnati sul corpo e non si asciuga, lasciando il compito al calore presente nell’aria e così torna in stanza per poter indossare il vestito bianco col solo fiocco rosso sul petto, un piccolo e blando fiocco che cade senza volontà sul vestitino. Si pettina anche i lunghi capelli albini assicurandosi di districare ogni nodo che si è formato in quella dormita, facendo forza in alcuni punti. Il viso ancora non fa dono di alcuna emozione, apparendo vuoto e perso mentre osserva colori che solo lei può vedere, e con un paio di sandali bianchi ai piedi esce di casa e si dirige verso un luogo che al momento è il suo preferito. Un luogo alto dal quale è possibile vedere tutto il villaggio, ma soprattutto può godere dei colori che esso emana, che vengono emanati dalle persone e dai suoni. Colori che danzano insieme che si innalzano fino al cielo e che si perdono nel nulla cosmico, e lei li osserva una volta arrivata in cima al momento, li segue con lo sguardo e in quel suo personale mondo inizia a danzare insieme ai colori. Una piccola e minuscola bambina e accenna qualche passo di danza che le viene dettato dal cuore, cercando di seguire i colori della sua mente e facendo piccole giravolte accompagnata dal movimento delle braccia e delle gambe. Il crine albino segue quei movimenti come vento delicato, lasciando una scia argentata dietro di sé, lei ancora avvolta in quel bozzolo di grigi colori mentre cerca di entrare a far parte del mondo che la circonda.

15:09 Kaime:
 Sole alto nel cielo e raggi benefici che concedono tepore al villaggio si Konohagakure no Sato, villaggio nel quale la giovane Kaime sta lentamente rimettendosi in forze, dopo aver battuto quel morbo mentale che la attanagliava. Il calore è causa del suo uscire di casa, non alla ricerca di frescore, anzi, proprio perché non è abituata a paesaggi tanto illuminati, la giovane andrebbe a prendere la decisione di visitare un luogo ove non si era mai recata...i monti dei volti, complesso roccioso ove tutti i visi degli Hokage hanno trovato raffigurazione per elogiare la loro ascesa al comando del villaggio, così da trovare l'immortalità. Il suo vestiario è composto da un semplice vestitino, aderente e che le copre dal seno, poco voluminoso, fino alle cosce, dalla fattura in cotone bianco, ma abbastanza doppio da non sfociare in volgari nudità involute. Sopra di questo andrebbe ad esser indossato un giacchino, corto ma dalle lunghe maniche, dal colore dei prati, un verde chiaro palesato dalla natura solo in un prato alle prime luci dell'alba. Questo sarebbe un colore impegnativo da indossare, se la giovane non avesse la smisurata fortuna di esser dotata di un crine smeraldino, il quale, grazie alla pettinatura che vincola la gran parte degli stessi in una alta coda, andrebbe, con due ciocche laterali al viso, a incorniciar quel viso angelico, adornato a sua volta da occhi dalle dorate iridi.gambe, toniche quanto magre, sarebbe completamente nude, fino ai piedi, ove sarebbero indossati degli stivaletti bianchi dal tacco a spillo di dieci centimetri, alti fino alle caviglie. Nessun gioiello né altri decori vengon indossati, se non una lucente luce dentro di sé, una luce senza la quale non è più abituata a svolgere le proprie giornate. La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia fondamentale per qualsivoglia tecnica magica, andrebbe a chiudere gli occhi dalle ambrate iridi. Il corpo andrebbe a rilassarsi, tranne per gli arti superiori le cui estremità andrebbero a porsi all'altezza dello sterno nel caprino sigillo. Le gambe sarebbero leggermente divaricate, respiro regolare, testa leggermente abbassata, a causa del completo rilassamento, e la mente sgombra, sgombra da tutte le preoccupazioni, da tutti gli impulsi, da tutte le brame, da tutte le distrazioni che potrebbero distoglierla dall'azione intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, come un riflesso in uno specchio, ma parecchio differente dalla sua reale forma, in quanto il riflesso sarebbe spento, inanimato, indefinito, quasi fosse un mero contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Due forme andrebbero a distinguersi nel vuoto del suo animo, una piccola rappresentazione femminile all'altezza dei suoi seni nasali, dallo smeraldino colore, capelli lunghi e dalla sinuette simile a quella della shinobi, mentre l'altra avrebbe fattezze maschili, dal violaceo colore e dalla corporatura snella e slanciata, capelli di media lunghezza e spettinati in maniera magnifica, situata alla bocca dello stomaco. Con la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbero cominciare a muoversi lentamente, l'uno verso l'altra, per poi prender sempre più velocità, ricercando quel contatto con bramosia e lussuria. La femminea figura andrebbe a lasciar dietro di sé una velata sfumatura verdina, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentre la sua controparte maschile andrebbe a rilasciare alle sue spalle una folta linea di denso fumo, sinonimo della potenza del corpo e dell'aggressività dell'impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuare a correre fino a giungere all'altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene saldo il sigillo della capra, prima di riuscire a congiungersi. La loro unione é basata su un semplice trattener le mani del partner con le proprie, dando vita ad una leggera sfumatura tra questi due colori, fino al tanto atteso bacio, al quale consegue una reazione incredibile: le due figure si unirebbero come sfera, come a sancire il proprio amore per l'altra figura, un amore inscindibile e dal quale nascerebbero centinaia, migliaia, milioni o anche miliardi di filamenti della sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale l'energia andrebbe ad irrogare interamente la figura della genin, rendendo possibile, attraverso la fuoriuscita di tale energia dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo della ballerina in trecentosessantun punti diversi, le più disparate tecniche ninja o semplicemente azioni precedentemente impensabili per la shinobi, la quale andrebbe or ad aprire le palpebre, con una lucentezza maggiorata rispetto al solito, il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi. Svolto ciò sarebbe ormai pronta e, con un piccolo fischio, anche la piccola palla di pelo bianca, Shiro, il quale andrebbe di corsa al fianco della padroncina, la giovane andrebbe ad immettersi nelle strade di Konoha, alla volta di quel magico e consacrato luogo[se fhakra on]

15:25 Harumi:
 I colori sono il linguaggio attraverso il quale la bambina osserva il mondo, è il linguaggio che recepisce attraverso i suoni e gli odori, tutto quello che la circonda arriva a lei con un determinato colore e sta alla sua mente elaborare quelle informazioni e trascriverle nel loro reale significato. Il calore ha la tinta di giallo, arancio e rosso, mentre i monti sui quali si trova hanno il colore marroncino del terreno e verde della natura. Dal villaggio si innalzano i più svariati colori, figli di rumori e persone, lasciando dono agli occhi della bambina di miliardi di filamenti che si innalzano verso il cielo blu e sereno. Con quei colori dipinge il mondo in cui si trova ed è un mondo del tutto diverso da quello al quale era abituata, un mondo ancora troppo veloce ed estraneo per lei. Alta appena 136 centimetri e dotata di un peso che gira intorno ai 30, sono le reali misure che esprimono la giovane età della piccola che si aggira appena intorno ai dieci anni. Lei è spenta e vuota, prova di volontà ed emozioni, nonostante sappia riconoscerle e provarle, ma non sa esprimerle. Avvolta in quello che le sembra un bozzolo grigio che non le permette di entrare a far parte di quel mondo, come un bruco ben presto però ne uscirà come una bellissima farfalla. Continua a danzare muovendo lentamente i piedi sul terreno dei monti eseguendo movimenti lenti ed eleganti, giravolte e saltelli, mantenendo l’equilibrio con le braccia aperte e distanti dai fianchi, ma che si muovono sinuose seguendo i colori intorno a lei. Le dita suonano un piano invisibile partorendo una melodia che solo lei riesce a sentire e in quella danza silenziosa continua a rimanere apatica in volto ma il cuore palpita a ritmo.

15:39 Kaime:
 Un sentiero lungo, sterrato ed adornato, ai lati del terreno battuto, da fresca erba e fiorellini selvatici. Questo è quello che intercorre tra il villaggio e il monte dei volti, monte ove l'aria è più fresca, più pura e luogo dove le coppiette si incontravano per passare felici e sereni momenti...o almeno queste sono le storie che per il villaggio girano, soprattutto riguardanti la giovinezza di Azrael. Salita, ovviamente seconda rispetto a Shiro, il quale, zampettando finalmente senza le sue 'pattine' andrebbe a correre a zig zag per le strade, guardandosi di tanto in tanto alle spalle per non distanziare troppo la ballerina. Continuando a camminare, in lontananza andrebbe a palesarsi alla vista dell'Ishiba, una sagoma di una ballerina, non molto esperta, ma perlomeno aggraziata e poco intimorita da movenze di un'antica tradizione. Il cucciolo, vedendo anch'egli la scena, andrebbe a correre verso la giovane dal platinato manto, con successivo...<Shiro, torna qui!>. Leve inferiori che si muovono veloci, più di quelle del piccolo cagnolino, ma comunque non abbastanza da recuperarlo macinando la distanza che tra i due vi era, dando tempo la cucciolo di, posto a circa cinque metri dalla giovane, comincerebbe a saltellare e latrire in maniera acuta e gioviale...[chakra on]

15:51 Harumi:
 La sua danza non è perfetta e non appartiene ad una ballerina esperta ma solo ad una bambina che si lascia trasportare dai suoni e dai colori del cuore. Movenze incorrette ma eleganti mentre giostra su quel pezzo di terreno portando avanti un piede e poi l’altro, eseguendo giravolte che fanno ondeggiare gli albini capelli come se fossero fatti di pura aria, un colore argenteo che si libra nel cielo. Distende le braccia allargandole ai lati e muovendo sinuosamente su e giù le mani e le stesse braccia simulando il volo di qualche uccello che può definirsi libero. Danza e vola senza rendersi conto di presenze estranee o in avvicinamento alla sua persona, infatti si rende conscia della presenza del piccolo cagnolino solo quando alle di lei orecchie arriva dolce il latrato della bestiola. Un allarme che annuncia la chiusura di quella danza e porta la bambina all’immobilità come se si fosse spenta di colpo, portando le braccia delicatamente lungo i fianchi e il crine argenteo viene smosso lieve solo dal vento. Il cagnolino rientra nel suo campo visivo ma la piccola perduta si volta verso di lui con qualche secondo di ritardo. Un piccolo cucciolo con tanta voglia di giocare e dimenarsi per sfogare le proprie energie, ma la voce della padrona non arriva alle di lei orecchie, rimanendo ancora lontana ed estranea al suo mondo. Senza esprimere nessuna emozione in viso la bambina si accuccia piegandosi sulle ginocchia e stando in equilibrio sulle punte dei piedi, allarga le braccia in un silenzioso invito al cucciolo di avvicinarsi a lei. L’albina vorrebbe tanto accarezzarlo ed avverte dentro di sé la gioia che quella visione le ha provocato, la gioia e l’impazienza di voler sentire il manto del cucciolo sotto le sue dita. Vuole partecipare al mondo del cucciolo, fare parte di quell’enorme giostra, ma non riesce ad esprimere altro che nulla e vuoto sul suo viso. Non riesce a muoversi verso il mondo e allora come suo solito osserva il cagnolino e attende, nella speranza, che egli accetti il suo invito a farsi avanti.

16:11 Kaime:
 Le zampette si fermano, spentosi come quella danza, andando, ora a saggiare l'aria e gli odori epidermici e cheratinociti della giovane, in modo evidente, grazie all'allargamento e al restringimento delle narici di quel tartufo nerissimo. La zampetta destra andrebbe a muovere il primo passo verso la ragazzina argentea, avvicinando il muso, se questa permettesse che le zampe anteriori si poggiassero sul di lei ginocchio sinistro, al suo viso, mentre la giovane ballerina andrebbe ad avvicinarsi anch'essa al duo, andando, con voce melliflua, a richiamare il proprio cucciolo...<Shiro, non infastidire la ragazza!...> Prendendo una pausa per poi, snudando i denti in un candido sorriso, andrebbe a chiosare verso la giovane <... ciao, spero che non ti abbia dato fastidio il mio cane..> direbbe, quasi a nascondere delle scuse, come se fosse una madre mortificata per il comportamento di un proprio figlio. Gli occhi andrebbero a scrutare la giovane, che si era cimentata in alcune giravolte e posizioni, sbagliate, della danza classica, andando a studiarne la muscolatura e le forme, andando, così facendo, a trarre conclusioni riguardo alla possibile attitudine alla danza, rimanendo in silenzio, notando quel vuoto nel suo viso, quasi non provasse nulla, quasi fosse un mero involucro vuoto e destinato a rimanerlo.[chakra on]

16:24 Harumi:
 Permette al cucciolo di avvicinarsi, annusare l’aria intorno a lei, appoggiarsi con le zampe anteriori sul suo ginocchio e poi lascia che si allunghi verso il suo viso. Alla bambina piacciono gli animali, non ci si aspetterebbe diversamente da un bambino, ma non ci si aspetta una così totale assenza di emozioni. Non le importa come appare agli occhi del prossimo è sicura di quel che prova nel suo animo e non si lascia influenzare dal giudizio altrui. Il cucciolo sembra comprenderla invece ed osserva quel nasino nero annusare l’aria e tenta di accarezzargli il muso con entrambe le mani. Gesti lenti e gentili che le permetterebbero di sentire con le dita il pelo morbido e lucido del cucciolo e che permettono ai colori dell’animale di lambire il suo bozzolo grigio, oltrepassarlo ed avvolgersi attorno alle sue mani in quella danza perpetua. Solo dopo entra nel suo campo visivo anche la ragazza e padrona del cucciolo e con un ritardo di qualche secondo elabora anche le sue parole. Il sorriso candido e i modi gentili, attorno alla ragazza ci sono diversi colori: il verde, il viola e il bianco. Tutti e tre danzano intorno a lei avvinghiandosi tra di loro ma il loro ballare è più aggraziato e meraviglioso ai suoi occhi, tuttavia deve rispondere a quanto le è stato detto, ma non va dono della sua voce alla sconosciuta. Muove solo la testa in un cenno negativo facendo intendere che non le ha dato fastidio il cane e ancora dovrebbe stare ad accarezzarlo se non è tornato dalla sua padrona. Scruta entrambi con insistenza, prima il cane verso il quale donerebbe ancora coccole, e poi la ragazza che le sorride in quel modo dolce ed amichevole. L’argentea bambina vorrebbe sorride ma non riesce e lascia che il silenzio allora occupi lo spazio presente fra loro tornando a fissare il cucciolo. Pochi attimi e poi rialza lo sguardo verso la ragazza mentre con il dito indice va a designare il cagnolino in una domanda mai espressa.

16:38 Kaime:
 Mani che andrebbero a carezzare il pelo niveo del cucciolo, il quale, sentendosi quelle carezze, andrebbe a chiudere gli occhi, allungando il collo, così che il gesto sia il più lineare possibile, abbassando, ad ogni gesto, le orecchie morbide, scodinzolando appena. La giovane, nel mentre, andrebbe a chinarsi anch'essa all'altezza della giovane, andando a poggiar le terga nell'incavo formatosi tra tallone e polpaccio, andando a poggiarsi, come la giovane, sulla punta dei piedi, creando una piega innaturale sulla pelle degli stivali. I gesti della giovane andrebbero a non esser così strani per la ballerina, la quale, vivendo a casa di Azrael, andrebbe ad aver avuto a che fare con il piccolo Ken, muto dalla nascita per motivi a lei sconosciuti, quindi ha preso un minimo di pratica nel capire i gesti più semplici, anche se non è vuole vestirsi di una superbia che non l'ha mai caratterizzata. <È il mio cucciolo, si chiama Shiro...mi stavi chiedendo questo?> Andrebbe a domandar, inclinando verso la propria destra il capo e sorridendo, cercando di mettere a suo agio la piccola che ha di fronte, mentre il cagnolino, vittima di quelle bramate coccole, rimarrebbe lì, fermo, continuando a farsi accarezzare sempre più...[chakra on]

16:51 Harumi:
 Il manto morbido e candido nutre le sensazioni tattili della bambina sperduta che perpetua nel tempo il movimento delle mani nell’atto di accarezzare e coccolare il cucciolo. La ragazza approfitta di quel momento di silenzio e stasi per potersi accovacciare anche lei in modo da fronteggiare la bambina imitandone la posa e rispondendo ai gesti dell’albina che posso risultare poco eloquenti, ma non per la giovane proprietaria del cagnolino. Non vede presunzione ma solo comprensione ed eleganza provenire dai colori della giovane sconosciuta e quest’ultima porta parole in risposta della domanda mai fatta della bambina. <Si.> intona la propria risposta senza emozioni, accompagnando tale affermazione con un cenno del capo lieve. Non si può dire che la bambina sia proprio muta, solo quando non le va di parlare o solo quando in determinate situazione trova difficile far sentire la propria voce, preferendo allora la tranquillità del silenzio. Così come le emozioni che non riesce a dimostrare ogni tanto anche la voce non riesce a trovare il suo giusto posto in quel mondo tanto diverso e desiderato. Un altro gesto va ad accompagnare lo sguardo perlato e bianco della bambina sulla ragazza, ed è ancora una volta il dito indice che si posa in direzione della ragazza. <Tu?> mormora lenta e a fil di vento chiedendo il nome altrui.

17:18 Kaime:
 Mentre il cucciolo continuerebbe imperterrito a farsi coccolare senza dimostrare il minimo disagio, la giovane andrebbe a continuare ad osservare la piccola ragazza dai perlacei occhi, notandone i gesti apatici, l'espressione fredda e distaccata ed, infine, quella voce, quella sottile voce giovanile, ma al tempo stesso distante. Lingua che idrata le rosee prima di verbiare a sua volta dopo quel 'tu?', una parola sussurrata, alla quale andrebbe a replicare con tono caldo, cercando di mettere a proprio agio quella bambina...<io sono Kaime Ishiba...sono una genin di Kusagakure, ma sono nata ad Ame. Abito qui a casa di un amico, Azrael Nara...tu vuoi dirmi chi sei?> Chiederebbe infine, andando a tacere infine, poggiando le mani nulle ginocchia e, facendo leva su queste, andrebbe a darsi lo slancio per riprendere posizione retta, andando a distaccarsi di circa un metro per poi andar a togliersi gli stivaletti, rimanendo a piedi nudi e, al contatto con la terra, la giovane Ishiba andrebbe a prender posizione sulle punte dei piedi, in un gesto di routine, routine certificata anche dall'antiestetico, ma obbligatorio, squadramento degli alluci, appiattiti sul davanti. Le braccia andrebbero ad esser aperte, mentre le mani, morbide, andrebbero a discendere leggermente, così come le gambe divaricate, portando in tensione i polpacci ed i quadricipiti rimanendo in quella posizione, una posizione per lei rilassante, ma per altre persone, più inesperte, questa posizione risulterebbe impossibile, o almeno molto stancante. Motivo per cui fa tutto questo? Nessuno... Vuole solo dare tempo alla giovane per ponderare le proprie risposte e, dal canto suo, godersi il luogo che da tempo bramava di visitare.[chakra on]

17:35 Harumi:
 Le parole calde e così contrastanti della ragazza fanno dono alla bambina di una risposta alla sua semplice domanda. Non le sta prestando attenzione visiva dato che è obbligata dal cagnolino a concedergli molte coccole, senza impegno o costrizione ma per lui va il suo sguardo intanto che le orecchie rimangono vigili e rincuorare da quelle dolci parole. Dopo che ha elaborato e ponderato quanto ascoltato, la piccola si alza dalla sua posizione per poter distendere le gambe e portarsi in posizione dritta, distaccando la propria attenzione dal cane. Le manine vanno ad afferrare i lembi della gonna del vestito per allargarli delicatamente e nel frattempo portare il piede destro avanti al sinistro e piegare le gambe alle ginocchia per mimare un elegante inchino. <Harumi, la principessa della luna.> verbia delicata ed inespressiva verso la ragazza senza addossarsi nessuna nota di arroganza e superbia, ma affermando le cose come stanno secondo lei. Eseguito l’inchino va a riportarsi in posizione eretta e neutra continuando ad osservare la giovane in quei suoi movimenti particolari che attirano la sua attenzione. I colori danzano intorno a lei e l’accompagnano in quella posa, la bambina li osserva e decide di imitarla e si va a togliere i sandali per rimanere a piedi nulla. Nessuna voce e nessuna espressione per la ragazza e anche la piccola cercherebbe di imitare la posa dell’altra. Cerca di mettersi sulle punte e di portare in tensione i muscoli delle gambe, ma non riesce a mettersi così perfettamente sulle punte anche se cerca di imitare i movimenti delle braccia. <Non conosco Kusagakure e nemmeno Ame.> non conosce i loro nomi e non sa nemmeno cosa sono o come sono fatti. <Non conosco neppure questo luogo.> non del tutto anche se lentamente sta iniziando a comprendere questo mondo.

17:51 Kaime:
 La giovane andrebbe a riportar le piante dei piedi al suolo, portando il sinistro avanti al sinistra, perpendicolarmente tra loro, così da prender un'altra delle posizioni basilari della danza classica. Il tutto sarebbe svolto mentre la giovane, a lei frontale, andrebbe ad alzarsi e, dopo una riverenza, andrebbe a presentarsi con quel titolo tanto altisonante quanto astratto. La posizione della piccola andrebbe a esser corretta, per quanto tecnicamente insufficiente. Lo sguardo andrebbe soprattutto alle leve inferiori, andando a sussurrare, quasi involontariamente...<allenamento di polpacci e lavoro alla sbarra...> Rimembrando quando lei stessa era una goffa e grassottella bambina alle prime esperienze con la danza classica, ma non perde troppo tempo a riportare alla mente suddetti ricordi, ma andrebbe a replicare a quella bimba, quella ragazzina diversa, vuota...<Ame la ricordo a stento, mentre Konojaha non la conosco bene neanche io...abito qui tutta la settimana, eccezione fatta per i weekend, da meno di un mese, e in questo tempo ho avuto un po' di faccende personali da svolgere...se vuoi potremmo conoscerla insieme>. Che stia uscendo la 'crocerossina' che è in lei?! [Chakra on]

18:07 Harumi:
 Un cambio di posa e anche la bambina tenta di imitare la successiva posizione delle gambe e dei piedi, andando anche lei a portare il piè destro davanti al sinistro, perpendicolari fra loro. Le braccia rimangono nella posizione precedentemente imitata, conscia che sulle punte la bambina ha qualche problema a starci. Non concepisce quei primi sussurri che nascondono un utile consiglio che però non viene colto dalla piccola argentea, la quale non conosce determinati termini e significati. <Sono pose… difficili.> dichiara senza alcuna inclinazione nella voce dando dimostrazione della sua difficoltà ma continuando stoicamente a provarci. Parole che vengono avvertite come colori che arrivano a lambire le sue orecchie e una volta che entrano nel suo cervello quest’ultimo le elabora ritrasformandole in parole. Così la bambina della luna capisce e comprende continuando a fissare intensamente in maniera vuota la ragazza che ha di fronte alla sua persona. <Ninja. Anche Kaori lo è.> quella parola torna alla mente e la collega alla dolce donna che la sta ospitando, ma si rende chiaro che la bambina si sta allacciando alla presentazione precedente di Kaime. Dimostra una scarsa attenzione e allo stesso tempo che elabora quanto le viene detto con un po’ di ritardo. <E’ importante?> essere ninja ovviamente è ancora collegata a quella parola e sembra che voglia cercare di capire qualcosa, mentre i colori danzano e si muovono verso di lei e intorno a lei al suo bozzolo grigio. Solo dopo minuti di silenzio pare elaborare anche le ultime parole ascoltate, pronunciando un: <Va bene. Così ne farò parte.> accetta quella proposta di conoscere Konoha insieme così da poter sperare di riuscire a entrare in risonanza con quel mondo.

18:26 Kaime:
 Sopracciglio destro che va ad innalzarsi, giusto un momento, per poi, schiarendosi la voce, andrebbe a replicare...<prova a fare questo...> Direbbe, allargando nuovamente gli arti superiori. Il piede sinistro andrebbe a portarsi sulla mezza punta, ovvero poggiar il peso del corpo su dita e cuscinetti della piante, mentre la leva destra andrebbe ad alzarsi, andando a formar un angolo retto tra le due leve, stendendo il piede... più che altro il tutto è fatto per controllar il collo del piede della piccola, così da permetterle di decidere quale sia il passo di danza meno gravoso. In quella posizione, la giovane Kaime, andrebbe a replicare, quasi accademicamente...< Ninja...si sono importanti. I ninja sono il corpo armato di un villaggio, sono elementi di spicco nella società e sono alla base della struttura del nostro mondo. Spesso i ninja diventano i capi do stato, medici, agricoltori, mercanti...> Solo ora andrebbe a continuar il suo dire, ricollegandosi alle precedenti parole della principessa della Luna...<questo mondo ti appartiene come appartiene a chiunque di noi...il mondo lo creiamo noi e senza di noi non esiste un mondo...> Andrebbe a verbiare in direzione della piccola, mentre il piccolo cucciolo andrebbe a porsi vicino la gamba della padroncina, pensando stia giocando in qualche modo...[chakra on]

18:35 Harumi:
 Esegue quanto Kaime le chiede di fare; una prova di un passo che prima va ad eseguire la ragazza così che la bambina possa imitarlo al meglio delle sue capacità. La gamba destra viene allungata per permettere al piede medesimo di mettersi sulla mezza punta così da distribuire il peso su quella parte del corpo. Le braccia vengono allargate e distanziate dai fianchi per tentare di restare in equilibrio e dopo qualche goffo tentativo porta l’altra gamba a distendersi esternamente creando un angolo retto e distendendo il piede. L’intera figura della bambina sperduta trema a livello della caviglia e del piede destro che sostengono il peso intanto che tutto il corpo oscilla a destra e a sinistra, prova di un equilibrio. Ci prova per qualche minuto ma poi è costretta dalla propria inesperienza a tornare in posizione normale e diritta, ferma di fronte alla ragazza per ascoltare le parole che le vengono donate. <Io potrei esserlo un ninja?> un modo e una motivazione per cercare di entrare a far parte di quel mondo, per scuotersi dalla sua posizione stazionaria e diventare attiva e non più passiva. <Mi apparterrà, ma ancora non mi appartiene. Sono ancora una spettatrice.> bisbiglia neutra portandosi una mano al petto senza rendersene conto, laddove è presente una vistosa cicatrice al suo centro, che percorre l’intero sterno perdendosi poi sotto al vestito.

18:56 Kaime:
 Una posizione tenuta al meglio per una ragazza che semplicemente andrebbe a 'copiare' la postura della Ishiba, la quale padroneggia tale arte grazie a dieci anni di allenamento. Il protagonista della scena, però, sono le parole delle due e le affermazioni della piccola. Affermazioni che tralasciano intravedere un senso di smarrimento, un senso di impersonalitá...una sorta di alienazione, che porterebbe la Ameana a ricercar parole adatte a rallegrare la platinata. <Certo che puoi diventare una kunoichi. Soprattutto qui a Konoha tutti possono trovare il loro spazio nel mondo, posso trovare le loro ambizioni, le loro brame. Puoi far parte di corpi militari quanto essere un'insegnante...puoi essere quello che vuoi e...se vuoi posso allenarti, sia nel ballo sia nel poco che so. Sono ancora una genin, ma se vuoi posso aiutarri con gli studi accademici...se sei un'allieva, nel ballo o semplicemente aiutarti a trovare uno spazio.> Andrebbe a dire, terminando il tutto con un tono più mesto, più sofferto <...io l'ho trovato a Konoha dopo diciassette anni di vita...> Per poi rimaner silente, cercando di scacciar dalla mente tutti i pensieri riguardanti al suo lungo periodo di bulimia. [Chakra on]

19:17 Harumi:
 Trovare il proprio posto nel mondo è un desiderio che tutti hanno almeno una volta nella vita. Tutti arrivano a porsi tale quesito e con tale obiettivo si muovono per ricercare una risposta che sia tangibile e anche spirituale. Essere ninja potrebbe essere non una risposta ma un mezzo per arrivare alla propria meta finale, comprendere chi siamo e dove siamo diretti, comprendere il proprio destino. La piccola argentea un destino ce l’ha, scritto oppure no, ma la voce ha parlato chiaro nel buio mentre galleggiava e sembra che la bimba debba rispondere a delle aspettative. Lei è la principessa della luna, figlia di una stirpe che non ha ben compreso ma che le è rimasta impressa nella mente, e per questo dovrebbe capirne di più magari compiendo la propria strada. <Camminare avanti.> mormora soave e senza nessuna impronta nell’espressione, seguendo con lo sguardo qualche scia di colore che dolcemente le danza davanti. <Essere ninja aiuta a trovare il proprio spazio.> non fa altro che confermare parole che le sono state già donate e in queste sente di trovare una maggiore consapevolezza per il suo futuro. Kaime le dona la conferma che tutti possono trovare il proprio spazio, e la bambina dalla chioma albina non può lasciarsi scappare un’occasione simile. <Dovrei proprio camminare.> muove la testa in un cenno di assenso con lo sguardo bianco perso nel vuoto, ma l’attenzione vigile. Non da’ una risposta sull’accettare l’altra come maestra, sia nel ballo che negli studi, ma non ha ancora elaborato quella parte del discorso preferendo concentrarsi su quella che le interessa di più. <Come posso iniziare il mio viaggio?>

19:27 Kaime:
 Camminare...quel termine non lo capisce perfettamente, non capisce a cosa si riferisce e non sa come aiutarla a camminare, qualsiasi cosa questo significhi. Sta di fatto che la giovane attenderebbe tutto il tempo necessario, fino a giungere a cogliere quella domanda, quel quesito al quale può rispondere solo con un'ovvietà, ma è l'unica risposta che è capace di darle...<diventa ninja, se non lo hai ancora fatto, iscriviti all'accademia, segui le lezioni, diventa genin ed, attraverso queste capacità...cammina, cammina per le vie che la vita ti porterà a percorrere, cammina per il filo che la Norna ha in mano, sperando che lo tagli il più tardi possibile, così da esser certa di aver preso il cammino giusto...ma soprattutto, trova con chi percorrere il tuo cammino...> Direbbe, per poi far calare il silenzio, mentre il piccolo Shiro, stanco ed accaldato, andrebbe a stendersi al suolo, stile pelle di orso, respirando rapidamente e, di rado, andrebbe a sbuffare, mentre gli occhi andrebbero ad esser fissi sulla bambina dagli occhi perlacei...attendendo di veder le sue movenze come un nuovo giocattolo. [Chakra on]

19:37 Harumi:
 Parole donate al vento, parole donate alla bambina discendente della luna; vengon dette cose giuste e che non peccano di ragionamenti logici, ma che servono alla bambina per cercare di elaborare al meglio possibile tutte le informazioni che le vengono date sottoforma di colori. Un silenzio lungo secondi e minuti, così a lungo che potrebbe sembrare che la bambina abbia perso nuovamente l’uso della parola e che si stia allontanata anche mentalmente da quella realtà. Lo sguardo rimane fisso davanti alla sua persona, concentrandosi dapprima sul cagnolino e poi su Kaime, ponderando e ragionando su quelle parole. <Si.> alla fine è solo quello che viene liberato dalle labbra della giovane argentata, un’affermazione a tutte quelle informazioni che le sono state date. <Si.> lo ripete lasciando che i colori avvolgano la sua figura e il suo bozzolo, cercando un’entrata che possa permettere loro di avvolgersi attorno alle sue gambe. Donarle energie e volontà per muoversi e camminare in quel mondo tutto nuovo per lei, non solo perché a Konoha non c’è mai stata, ma perché tutto lì è come se lo vedesse per la prima volta. Giunta alla fine delle sue conclusioni riesce finalmente a far dono di un sorriso a Kaime, un silenzioso ringraziamento per poi aggiungere: <Devo tornare a casa.> il sorriso svanisce in un battito di ciglia così come era giunto, e si solleva una mano per salutare la ragazza e il cagnolino, per poi muovere passo verso casa accompagnata da nuovi colori. [fine]

20:17 Kaime:
 Un sorriso, un candido, dolce, infantile sorriso... è questo quello che, infine, giunge in direzione della Ishiba, andando ad esser motivo per replicar con uno proprio, un sottile e fine arricciamento delle rosee, nascondendo i denti candidi dietro di esse. Il suo discorso, un discorso pieno di sentimento, di motivazioni...pieno di premure, alla fine, viene semplicemente accettato con dei 'si', ma alla ballerina basterebbero, pensando che questi fossero il massimo che la piccola dal platinato crine e dalle perlacee iridi potrebbe donarle. Si sente soddisfatta, si sente vittoriosa in un incarico che nessuno le aveva dato, un compito che si era auto-imposto, forse perché la spensieratezza della piccola andrebbe a ricordarle Eiko...la sua 'sorellina', di cui non ha più tracce, per quanto, lo scorso fine settimana, fosse andata al auo indirizzo...ed infine quelle parole, quel saluto e quei passi, che andrebbero a presagire, si spera, il temporaneo allontanamento delle due. La sarta, invece, resterebbe sul monte a godersi il panorama, giocare con Shiro in uno spazio aperto e per ballare, abitudine che a casa di Azrael svolge poco per paura di ledere a pavimenti e sovrammobili e, soprattutto...per essere impercettibilmente più vicina a Kusa... più vicina a LUI.[END]

Harumi e Kaime si incontrano al monte dei volti, grazie anche al ruolo di Shiro, il cucciolo della ballerina, che ricopre il ruolo di legante tra le due. Dopo un po' di imbarazzi e di premure, le due si allontanano per svolgere il resto delle proprie giornate autonomamente.