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Esame pratico - Karitama

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con Azrael, Karitama

12:12 Karitama:
 Un raggio di sole penetra nella stanza di Karitama. Quella luce che invade la stanza è il segno che qualcosa sta per cominciare. Il giorno dell'esame pratico è arrivato, e il deshi non sta più nella pelle. Per la prima volta dopo tempo immemore un sorriso speranzoso rompe quella maschera di superiorità e paura che ormai aveva preso posto sul quel candido volto. Alzandosi dalle lenzuola cremisi andrebbe a prepararsi per l'esame. Avviandosi verso la sala da bagno andrebbe a sciacquare il volto con dell’acqua gelida e a lavare quell’ esile corpo allo stesso modo. Denudato si avvierebbe nuovamente in stanza per poi andare ad aprire l’armadio in ciliegio sulla parete di destra. Dall’interno prenderebbe una camicia di lino, bianca con dei bottoni viola, che indosserebbe all’istante. Andrebbe poi a fasciare le leve inferiori con dei jeans neri, lunghi ed elastici, che andrebbero a scomparire all’interno di un paio di anfibi bianchi con dettagli neri e lacci viola. Legato alla destra un porta ogetti contenente 2 tonico coaugulante speciale, 2 tonico recupero chakra speciale, un set di fumogeni, 2 fuuda da sostituzione, un filo di nylon, 5 carta bomba e 2 bomba luce. Alla sinistra un porta kunai contenente 2 kunai e 3 shuriken. Ad entrambe le gambe gli schinieri e sulle leve superiori guanti ninja e vambracci. Finito di prepararsi, poserebbe le proprie membra sul letto, prendendo la posizione del loto. Congiungendo le mani all’altezza del plesso solare nel sigillo della capra, lascerebbe cadere delicate le palpebre nel tentativo di rallentare, calmare, il respiro e battiti di quel cuore da sempre turbato. In quel corpo sentirebbe intrappolate due energie separate ma spinte l’una verso l’altra in un’eterna ricerca di contatto. Un uomo, lungo crine corvino e occhi di un viola tanto profondo da perdercisi, due ali viola trattenute da catene oscure, nere come la pece e forti come il legame che si ha con la vita, nate dal male che intrappola ognuno di noi a quella realtà faticosa e disgustosa che è l’esistenza in un corpo materiale. Un ragazzo che cerca di fuggire invano da quel dolore per essere libero. Dinnanzi a lui una donna, lungo crine dorato e occhi di un azzurro simile a ghiaccio tanto freddo da far raggelare il sangue, sospesa a mezz’aria grazie a due ali, bianche e luminose, simbolo della libertà che risiede nella mente di ognuno di noi. La libertà di sognare e fuggire dal male. Una mano candida a sfiorare il volto distrutto di quel ragazzo, una luce incandescente a rompere la nera prigione, un volto che ora si rivolge verso di lei, ad incrociare quelle gemme l’una nell’altra. Le ali spiegate ora pronte a librare libere, le piume bianche a sfiorarsi con quel viola ora e per sempre. Un abbraccio, un bacio rubato e un lampo blu incandescente. Dalla luce una figura, non più l’una né più l’altro, ma entrambi un una sola cosa, un angelo e un demone ora insieme per dar forza all’ artista che ha voluto raccontare questa storia. L’energia scaturita andrebbe ad invadere il keirakukei fino a raggiungere ognuno dei 361 tsubo di quell’esile corpo. Finito l’impasto, tornerebbe eretto per poi avviarsi verso la porta e legare dietro la propria schiena, con una corda, il suo tanto amato Bo. Si incamminerebbe quindi verso la palestra dell’accademia, dove è stato convocato, e dopo qualche minuto passato tra le vie del villaggio, raggiungerebbe la sua meta. Entrando dalla porta di quell’edificio si troverebbe finalmente nella sede del proprio esame, in attesa del sensei o, nel caso fosse già li ad aspettarlo, delle direttive sul da farsi.
[Tentativo impasto chakra][Equip= guanti ninja, vambracci, schinieri, porta kunai (2 kunai, 3 shuriken), porta oggetti (2 coagulante speciale,2 chakra speciale, set fumogeni, 2 fuuda da sostituzione, filo di nylon, 5 carta bomba, 2 bomba luce), bo 1,50m]

Nessuna pioggia minaccia il villaggio dell'Erba, il cielo azzurrino è screziato solo da qualche nuvola dal bianco al grigio chiaro che lo solcano oscurando solo parzialmente i raggi solari. Una bellissima giornata per decidere le sorti di un allievo. Proprio per questo Karitama Ishiba è stato oggi convocato nella palestra dell'accademia del proprio villaggio, per presenziare all'esame pratico. Giunto in palestra ed aperta la piccola porticina di legno che dà sullo spiazzo adibito all'esercizio fisico, si ritroverà in uo stanzone quasi completamente vuoto, diversi attrezzi ammassati alle pareti per far in modo che sia possibile combattere nella zona centrale, che in tutto conta un quadrato di dieci metri per dieci di dimensioni. Al centro di tale luogo vi sono un uomo alto dalla corporatura non particolarmente possente, il giubbotto verde militare che indossa sopra il vestiario scuro può tranquillamente far intuire il suo grado, ed un ragazzino accanto a lui leggermente più bassino. Alto sommariamente sul metro e settanta, porta una maglietta bianca consumata in più punti ed un paio di jeans scoloriti. Alla cintura sono attaccate diverse tasche porta armi e porta oggetti il cui contenuto, però, è sconosciuto. I corti capelli castani arruffati lasciano intravedere gli occhi nocciola, in particolare il sinistro che presenta un vistoso ematoma che lo contorna, arrivando sino allo zigomo. Il Chuunin è il primo a prendere parola < Buongiorno Karitama. Noto con piacere che hai già impastato il tuo chakra prima di venire qui. > Come possa dirlo con certezza non è dato saperlo. < Lui è Jikoi e sarà il tuo avversario per questo esame pratico. Prego, prendete posizione ed iniziate pure. > A tal dire, prima che l'artista possa effettivamente muoversi, l'avversario avanza in avanti sino a portarsi a cinque metri da lui, frontalmente, estraendo ed indossando due comode lame da pugno. Non parla, non accenna a muoversi, lasciando a Karitama la libera scelta di perder tempo in parole o di dare subito inizio allo scontro. [ Chakra impastato correttamente - Distanze Karitama-Jikoi: 5 metri, Karitama è spalle al muro - Ora 12:21 - 30 minuti per azionare ]

12:45 Karitama:
 Nel vedere quello che potrebbe essere il sensei dell’esame, andrebbe a fare un inchino verso di lui in segno di saluto e rispetto, ascoltando poi le parole dell’uomo. Volterebbe quindi gli occhi in direzione del ragazzino e si posizionerebbe a sua volta a 5 metri dallo sfidante salutandolo con un cenno delle dita vicino alla propria fronte. Andrebbe quindi a sfoderare il bo e a dare inizio alla sfida. Impugnerebbe il bastone nella mancina non sulla parte terminale ma leggermente più su, poggiando la parte oltre la propria mano sull’avambraccio. In questo modo dovrebbe avere maggior controllo sull’arma e potrebbe sfruttarla al meglio. Senza tanti convenevoli, andrebbe a correre verso il ragazzino muovendosi leggermente, sulla destra. Le gambe, cariche del peso di quel corpo esile, andrebbero a scambiarsi rapide in un movimento rapido e fluido, flesse al punto giusto per agire al meglio, tenendo sempre l’attenzione sull’aderenza al pavimento e sulla posizione del ragazzo. Andrebbe quindi a descrivere una traiettoria retta ma leggermente diagonale, in modo da portarlo alla destra del ragazzo. Senza interrompere il movimento, irrigidirebbe leggermente il braccio, senza però tenderlo, per portare un colpo, che non si distaccherebbe dal movimento, all’altezza delle tibie dell’avversario. Senza fermarsi, tenterebbe di sfruttare quella forza motrice, unita alla propria per far perdere l’equilibro e per poi fermarsi alle sue spalle a circa 5 metri, ritrovandosi quasi speculare alla propria posizione iniziale. Durante la corsa manterrebbe lo sguardo fisso al corpo del ragazzo, attento a qualsiasi spostamento o variazione di posizione che potrebbe portarlo a schivare o a provare un contrattacco. Finito il movimento, dopo essersi fermato facendo affidamento sugli anfibi e sui propri piedi, ruoterebbe sulle leve inferiori per ritrovarsi ad incrociare lo sguardo, se tutto fosse riuscito, con il didietro del proprio avversario. [Movimento 2/4, Attacco bo 2/4] [Equip invariato]

Lo scontro inizia immediatamente, senza troppi preambolo e senza troppe parole. Karitama è il primo ad attaccare, co n l'intento di far perdere l'equilibrio all'avversario con un colpo del suo fidato Bo. Quello che accade, tuttavia, non è esattamente quel che l'Ishia aveva previsto. Di fatti, probabilmente per inesperienza con l'utilizzo nelle armi, le distanze vengono calcolate male, non tanto per quel che riguarda la metratura, quanto più per la direzione da prendere. Impugnando il Bo con la mano sinistra e volendosi trovare alla destra dell'avversario, l'attacco risulterà lento ed inefficace. Jikoi, dal canto suo, non resta immobile. Segue con lo sguardo i movimenti del giovane dal crine violetto per, poi, ruotare il busto verso destra, caricando il braccio sinistro in un attacco mirato a colpirgli la nuca. Qualora il deshi vorrà proseguire il suo movimento si ritroverà ad impattare contro la parte contundente delle lame da pugno, ma - avendo fatto attenzione ai movienti avversari - potrà scegliere di cambiare il suo piano in corso d'opera. [ Distanza: corpo a corpo, Karitama sulla destra di Jikoi - 1/4 di turno per schivare ]

17:17 Karitama:
 Come previsto i piani dell'artista non sembrano andare a buon fine. Nel notare la rotazione del busto, andrebbe ad interrompere l'avanzata per schivare quel colpo veloce e diretto probabilmente alla propria nuca. Andrebbe quindi a porre tutto il proprio peso sulla gamba destra, andandola ora a piegare, per poi distenderla con forza nell'atto di scattare verso sinistra ad un metro dall'avversario, piegando la schiena attento a non incrociare la traiettoria del colpo. Dopo la prima spinta, che dovrebbe portarlo già alla distanza desiderata, poserebbe il piede sinistro al suolo per frenare l'avanzata ed assorbire la forza in eccesso per non perdere l'equilibrio. Assicurando anche il destro al suolo, seguirebbe quindi con lo sguardo il movimento dell'altrui braccio ruotando a sua volta il busto verso destra e, spostando il piede destro di pochi centimetri in una piccola curva sul terreno, andrebbe a muovere il braccio sinistro, quello in cui impugna il bo, in direzione del collo dell'avversario che, vista la posizione, dovrebbe essere rivolto verso Karitama. Descrivendo nell'aria una traiettoria curva, il bastone andrebbe quindi a colpire la zona desiderata, guidato dal braccio che farebbe da tramite tra piano e realtà con un movimento deciso e curvo di spalla e gomito. Portato a termine il proprio piano, o nel caso in cui l'avversario non avesse risentito del colpo, andrebbe nuovamente a posare il peso sulla destra flettendola e ruotando il piede e la gamba sinistra verso il muro alle proprie spalle. Con una nuova spinta, stavolta indietreggiando, scatterebbe distendendo la gamba flessa e spingendosi verso il muro. Poserebbe quindi il peso sulla sinistra ripetendo in maniera speculare il movimento appena fatto, e viceversa, fino a raggiungere il muro che si trovava alle sue spalle, scaricando sulla gamba destra tutta l'energia in eccesso e posando la destrorsa vicino alla parete. Durante tutto il movimento non distoglierebbe lo sguardo dal ragazzo, tenendosi pronto a qualsiasi evenienza, e si assicurerebbe di avere la giusta aderenza al terreno per non scivolare o cadere. [1/4 schivata, 2/4 attacco bo, 1/4 movimento] [Equip invariato]

Il busto di Jikoi ruota in direzione dell'artista, portando un colpo a grande forza verso di lui. Se la parte del tirapugni avesse davvero impattato contro il suo cranio l'esame sarebbe già finito, ma per fortuna non è così. Il corpo non ha una gran portata, essendo più preciso che ad area, per cui il movimento di Karitama, per quanto corto, basta ad evitarlo. La forza impressa nella rotazione e la posizione che avanza nell'aver mancato il bersaglio scoprono la guardia dell'avversario dell'Ishiba, punendolo subito dopo con un colpo di bastone dietro la nuca. Un colpo che sembra stordirlo u po', tanto da non portarlo a seguire il movimento dell'artista, ma facendolo limitare a scuotere rapidamente il capo, tornando col busto rivolto verso di lui. < Ahia! > Esclama più per frustrazione che per vero e roprio dolore. Rapido va ad infilare la mano nella tasca porta oggetti, lasciando lì la lama da pugno, prontalemte sfilata, per tirar fuori due kunai. Li regge tra le anse di indice e medio e medio e anulare, ma qualcosa brilla tra le sue dita, legato all'anello delle due piccola armi. Altro dettaglio che Karitama potrà notare è la vistosa carta bomba attaccata ai manici di entrambi i pugnali, retti dalla mancina di Jikoi. Celermente li lancia in direzione dell'allievo dai capelli violetti, senza mirare al suo corpo, ma conficcandoli a quattro metri a destra e quattro metri a sinistra dell'Ishiba. Gli sorride, in una chiara espressione provocatoria < Non muoverti o li faccio esplodere. Arrenditi. > [ Distanze: 5 metri, Karitama spalle al muro - kunai 4 metri a destra e 4 metri a sinistra - Ora: 17:45 - 30 minuti per azionare ]

Per problemi tecnici a questo giro niente tempo limite

18:45 Karitama:
 La situazione è in stallo. Le due carte bomba si troverebbero a quattro metri da lui minacciandolo. Notando meglio la luce che si rifrange sugli anelli dei kunai, si renderebbe conto dei fili di nylon legati ai kunai che potrebbero essere conduttori, visto il fatto che non sembra li abbia impregnati di chakra. Il cuore di Karitama quasi si fermerebbe e le idee frullerebbero frenetiche nella mente del deshi, spaventato e insicuro. Le labbra comincerebbero a tremare e l’adrenalina si impossesserebbe dell’ artista. Adrenalina… Adrenalina. Questa parola comincerebbe a suonargli forte nelle orecchie e il ricordo di una delle tante lezioni seguite lo assalirebbe. Si ricorderebbe come i movimenti di un ninja possano raggiungere una velocità che supera ogni limite umano, inclusa la vista. Andrebbe quindi a portare il chakra nelle leve inferiori che, unito all’ ormone che circola nel corpo di Karitama, andrebbe a rendere i suoi movimenti più veloci del normale di quasi di 3 volte. Piegandosi in un movimento frenetico istintivo sulle leve inferiori andrebbe a muoverle una dopo l’altra, flettendo e tendendo ogni muscolo, in un paio di falcate che lo porterebbero ad un metro dalla parete. Forte della speranza di essere abbastanza veloce da superare la percezione che l’avversario ha di lui, continuerebbe a muoversi, ora indebolito dall’enorme sforzo, andando a spostarsi diagonalmente verso destra per raggiungere il fianco sinistro del deshi. Le falcate delle leve inferiori, ora più deboli, descriverebbero la traiettoria designata andando ad incrociare anche i fili, nel tentativo di far perdere la presa a Jikoi. Completando quindi il proprio movimento alla sua sinistra, stringerebbe il bo dal fianco sinistro alla spalla destra in entrambe le mani, segnando quasi il legno con la forza nata dalla rabbia del momento. [Tentativo sostituzione, Chakra 6/10] [Equip invariato]

18:47 Karitama:
 Edit:[2/4 sostituzione, 2/4 movimento]

Jikoi resta a guardare Karitama che sta... fermo. Pare stia pensando, forse alla possibilità di arrendersi. Il deshi avversario, apparentemente soddisfatto del piano che ha ordito si distrae e non s'avvede minnimamente del movimento iper veloce dell'Ishiba. < In effetti supponevo che uno che non combattesse bene con le armi non avrebbe mai potuto sopravviver-- eh? > Mugugna, al notare come l'immagine residua del giovane sparisce alla sua vista. Sbatte le palpebre un paio di volte per focalizzare bene la scena e notare come l'avversario gli sta correndo contro, seppur con la fatica della sostituzione di secondo tipo appena effettuata. < Dannazione... > Impreca mentre il filo che incontra il camminare di Karitama viene lasciato e l'altro viene prontamente ritirato con l'ausilio del filo di nylon in un unico strattone deciso. < Non avrei potuto far esplodere tutto, ma tu dovevi arrenderti... adesso te la vedrai con le mie lame! > Gli dice, tentando di muovergli un ulteriore colpo. Avendo la mano destra ancora armata di lama da pugno e la sinistra a stringere il kunai precedentemente ritirato, tenta un affondo con quest'ultimo, cercando di infilzarlo nella spalla sinistra del deshi dal crine violetto. Il colpo non è molto rapido, Karitama ne vedrà ogi singolo fotogramma con eccellenti riflessi, ma potrà altresì comprendere come la forza che ha intenzione di imprimere in quel colpo sia estremamente elevata. [2/4 schivata | Distanza corpo a corpo ]

Jikoi resta a guardare Karitama che sta... fermo. Pare stia pensando, forse alla possibilità di arrendersi. Il deshi avversario, apparentemente soddisfatto del piano che ha ordito si distrae e non s'avvede minnimamente del movimento iper veloce dell'Ishiba. < In effetti supponevo che uno che non combattesse bene con le armi non avrebbe mai potuto sopravviver-- eh? > Mugugna, al notare come l'immagine residua del giovane sparisce alla sua vista. Sbatte le palpebre un paio di volte per focalizzare bene la scena e notare come l'avversario gli sta correndo contro, seppur con la fatica della sostituzione di secondo tipo appena effettuata. < Dannazione... > Impreca mentre il filo che incontra il camminare di Karitama viene lasciato e l'altro viene prontamente ritirato con l'ausilio del filo di nylon in un unico strattone deciso. < Non avrei potuto far esplodere tutto, ma tu dovevi arrenderti... adesso te la vedrai con le mie lame! > Gli dice, tentando di muovergli un ulteriore colpo. Avendo la mano destra ancora armata di lama da pugno e la sinistra a stringere il kunai precedentemente ritirato, tenta un affondo con quest'ultimo, cercando di infilzarlo nella spalla sinistra del deshi dal crine violetto. Il colpo non è molto rapido, Karitama ne vedrà ogi singolo fotogramma con eccellenti riflessi, ma potrà altresì comprendere come la forza che ha intenzione di imprimere in quel colpo sia estremamente elevata. [2/4 schivata | Distanza corpo a corpo ]

17:01 Karitama:
 Quelle bombe erano solo un bluff. Quel tizio ha giocato con la vita dell’artista solo nella speranza di vederlo arrendersi. La rabbia si impossesserebbe dell’artista, gli occhi indaco del deshi si infiammerebbero, uno sguardo cagnesco lo legherebbe all’avversario. In pochi istanti si troverebbe a dover nuovamente schivare un attacco, ma stavolta ci sarebbe qualcosa di diverso in Karitama. Il cuore tornerebbe a battere normalmente, i muscoli comincerebbero nuovamente a riempirsi di energia e tutto andrebbe come previsto. Sarebbe di profilo, intento ad incrociare lo sguardo con la spalla altrui, e vedendo arrivare quel colpo, potente ma lento, poserebbe il bo dietro le proprie spalle per poi prendere dal porta oggetti un fuuda contenente il tronchetto da sostituzione e, componendo la serie di sigilli serpente, drago, cinghiale, cavallo, andrebbe a portare una piccola quantità di chakra all’interno del foglietto bianco per poi liberare l’oggetto confinato in una nuvoletta di fumo bianco. Subito dopo andrebbe a portare una buona quantità di chakra all’interno delle leve inferiori per portare le proprie capacità fisiche al massimo. Con i muscoli potenziati dall’energia, andrebbe a flettere la gamba sinistra poggiando tutto il peso sulla stessa e, flettendola, andrebbe a spingersi con forza verso destra, in un movimento rettilineo e diagonale per ritrovarsi alle sue spalle. Arrivato nella posizione prestabilita, andrebbe a sfoderare nuovamente il bo guardando cadere il tronchetto sul braccio dell’avversario. Impugnato il bo nella sinistra come già fatto, si abbasserebbe leggermente in modo da schivare una qualsiasi rotazione del corpo e andrebbe a portarlo nel mezzo delle gambe leggermente divaricate dell’avversario con un movimento rapido e fluido, andando poi a flettere il gomito con forza verso l'alto a circa 90* gradi per colpire i genitali. Durante tutto il movimento e l’attacco si assicurerebbe di non incrociare mai la traiettoria del braccio e del tronchetto abbassandosi leggermente ed evitando ogni inconveniente. Se tutto fosse andato secondo i piani si troverebbe a ritirare il bastone dopo il colpo, pronto a reagire a qualsiasi altro attacco. [2/4 Sostituzione, 2/4 Attacco Bo] [Chakra 3/10] [Equip invariato]

17:03 Karitama:
 Edit: [Equip: Invariato -1 fuuda da sostituzione]

Il colpo di Jikoi va a segno, infrangendosi contro un corpo solido. Non quello che l'houjutser voleva colpire, però. Il kunai affonda nel legno che il giovane Karitama libera a mezz'aria. Tale tronchetto viene incavato dalla punta dell'arma, che si incava nel legno rendendolo quasi come fosse una spada nella roccia. Prontamente l'houjutser va a lasciare il pugnale. Il capo inizierebbe a ruotare furiosamente per cercare la nuova posizione dell'artista, ma trova il suo avversario troppo tardi. Il bo ligneo dell'Ishiba impatta violentemente contro i gioielli del deshi che si è sfortunatamente trovato ad affrontarlo. Un acutissimo urlo si libera in tutta la palestra, i danni non sono particolarmente ingenti, ma il punto colpito è sensibile al punto tale da costringere il ragazzino a sfilarsi di corsa il tirapugni con lama allegata a terra e porta entrambe le mani al basso ventre. < Ugh--! > Mugugna, cadendo in ginocchio dinanzi a Karitama, riversandosi poi sul fianco destro, cercando di sopperire al dolore che prova con quella posizione fetale. Il sensei, a questo punto, avanza verso il duo, mettendosi tra i due ed assicurandosi che Jikoi stia bene. < Ragazzi, mi sa che lo scontro finisce qui. Karitama, va pure, avrai i risultati a breve. > Dice il chuunin, ponendo fine a questo scontro. [ end ]

Esame per la promozione a genin di Karitama. Non ci sono stati particolari errori, fatta eccezione per l'imperfezione durante la prima azione effettiva dello scontro. Alla CV il responso finale, mi limito a non dare EXP.

See ya.