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Una notte in biblioteca e una nuvola rossa.

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con Shigeo

22:54 Shigeo:
 E' sera più che inoltrata ormai. Quasi tutte le luci della residenza Ishiba sono ormai spente da qualche minuto. Un piccolo barlume sembra invece provenire da una delle stanze più grandi, la biblioteca, individuabile dell'esterno per le alte e strette finestre in vetro limpido. E' un lume di candela, tre per l'esattezza, poste su un treppiedi di ottone. Quest'ultimo poggia su un tavolo in legno scuro levigato e intagliato da vari ornamenti floreali. Ad una delle sedie del medesimo materiale siede il giovane Shigeo, intento a leggere uno dei tanti volumi pescati pochi secondi prima da uno degli scaffali delle librerie presenti nel luogo. Trattasi di circa una trentina di librerie, ciascuna composta da una decina di scaffali, di cui ognuno può reggere il peso massimo di dodici volumi di medie dimensioni. Insomma ha a disposizione l'equivalente di tre migliaia di testi a cui attingere. Ma cosa sta cercando? E soprattutto, quale punizione divina lo costringe a stare alzato in biblioteca a quell'ora? < Uff... > mormora scostando indietro la sedia e alzandosi in piedi. Indossa la solita veste da casa: un kimono di color bianco con sopra ricamato lo stemma Ishiba, rilegato in vita da una cintura azzurra. Ciabatte da casa ai piedi e occhiali da vista ben posizionati a pochi centimetri dalla fronte. I capelli blu sono scompigliati leggermente, come se ci avesse passato diverse volte la mano per appoggiarcici sopra. L'espressione è quella di una persona rassegnata, e lo diventa sempre di più mentre si reca verso l'unico scaffale della stanza che presenta una falla nella sequenza di libri che lo compone. Ripone il volume tenuto fra le mani al suo posto, per poi dilettarsi a vagare fra i corridoi creati dalle librerie.

23:11 Shigeo:
 Vaga, anzi più che vagare ciondola. E' stanco e lo si vede chiaramente. Ma ancora non è chiaro il perchè di questo. Cosa lo spinge a cercare e leggere volumi dopo un'intensa giornata di allenamenti? Ebbene la risposta non è così semplice: sotto ordine della capo clan Kimamura, le Gemme della famiglia sarebbero state invitate ad informarsi sulla storia della famiglia, sulla vita del clan ai suoi albori nel villaggio della pioggia, riconoscendo i membri più illustri che hanno portato il clan Ishiba a quello che è oggigiorno. Noioso e non necessario secondo lui, ma la pena per chi non dovesse possedere queste informazioni sarebbe la degradazione e la sospensione temporanea del suddetto dalle attività del clan. Essendo Keiko, sua madre, molto fiscale e rigida riguardo queste cose e non avendo desiderio alcuno di vedere il figlio sospeso dalle attività quando è solo qualche mese che è stato promosso a membro attivo, lo a costretto a chiudersi in biblioteca finchè non sarebbe stato pronto a rispondere ad alcune domande. E lui pronto non lo è ancora, decisamente. Il suo ciondolare è quindi niente meno che un esausto tentativo di cercare il libro più adatto alla sua situazione, dal testo conciso e chiaro che possa permettergli di assimilare il maggior numero di informazioni con il minor dispendio di tempo. Passa ora di fronte ad una delle finestre e inevitabile è uno sguardo verso l'esterno. La luna amica regala un candido bagliore, come a volergli donare un po' di conforto mentre i nervi cominciano a cedere. Ed è proprio questo bagliore a toccare di striscio uno degli scaffali, illuminando un volume in particolar modo. "L'Angelo" è il titolo riportato sulla copertina.

23:22 Shigeo:
 E' un libro di medie dimensioni, non troppe pagine, dalla copertina blu con il titolo stampato a fine rilegatura in argento. La prima pagina è bianca, mentre sulla seconda dell'inchiostro ed una calligrafia insolita sembrano formare una dedica. "A mia madre, perché tutti possano sapere chi eri. Ginko.". Poche parole e poi quel nome. Ginko. E' un nome che non suona affatto come nuovo alle orecchie del genin. Ginko Ishiba è infatti l'ex capo clan, madre di Kimamura, l'attuale. Perse la vita in seguito a dei conflitti conseguenti alla quarta guerra ninja, conflitti per i quali, inoltre, il clan si disperse per poi riformarsi a Kusa. E' noto come prima di morire fosse riuscita a dare alla luce l'ultima e sola erede della dinastia principale, della casata più nobile della famiglia, del sangue di Konan Ishiba. Ed è proprio a quest'ultima che Ginko ha dedicato il libro e con tutta probabilità "L'angelo" in questione è il soprannome con cui veniva riconosciuta. La notte si è fatta tutt'a un tratto più interessante. Richiude il libro per poi incamminarsi di nuovo verso il tavolo. Le candele continuano a brillare e come se lo stessero aspettando gli forniscono la giusta intensità luminosa per favorire una piacevole lettura. L'Ishiba ora si accomoda, rilassa la schiena sullo schienale della sedia e apre il primo capitolo, intitolato "L'orfana".