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con Kaori, Kouki

09:52 Kaori:
 La copia è stata mandata in ospedale per studiare nei dettagli quello che sarebbe stato l'intervento che avrebbe dovuto fare al piccolo Ken. Sa che è una cosa relativamente semplice, tuttavia non ha mai eseguito di prima mano -e da sola- tale operazione e per questo desidera apprendere il più possibile prima di mettere le mani sugli occhi del piccolo Nara. Di sicuro sa che non può operare da sola, ha bisogno almeno di un assistente e ha già perfettamente in mente chi vorrebbe al proprio fianco. Ha mandato un messaggio a Kouki grazie all'aiuto di un infermiere fermato in corsia dove le ha richiesto di raggiungerla nella libreria dell'ospedale per darle una mano in una importante operazione, dopo di ché è andata nel luogo indicato per cercare tomi di testo relativi alla procedura in questione. La copia indossa il camice bianco originale di Kaori e sotto di esso una camicetta lilla con qualche bottone aperto ed un paio di pantaloni neri tenuti su da una alta cintura del medesimo colore. Ai piedi calza stivali bassi color pece mentre attorno alla gola è sempre visibile il coprifronte di Konoha. Il suo turno, ufficialmente, è finito perciò sa che può leggere tranquilla nella libreria senza che nessuno ricerchi il suo aiuto. In attesa dell'arrivo della Yakushi -con la quale vorrebbe davvero tanto passare un po' di tempo insegnandole magari qualcosa di nuovo- ha recuperato un paio di volumi relativi a come trattare gli occhi e ha trovato le pagine che le servono. Su un volume c'è una dettagliata spiegazione di cosa sia la cornea, di come sia fatta e di tutte le varie e possibili patologie che possono affliggerla con relativi metodi di diagnosi e dunque terapia, mentre nell'altro c'è l'esaustiva guida all'impianto degli anelli corneali intrastromali che avrebbe dovuto applicare quel pomeriggio al piccolo Ken. La ragazza siede ad un tavolo bianco di fianco ad una finestra con alla propria sinistra le file di scaffali e librerie ricolme di libri di medicina. L'ambiente è ben illuminato e molto silenzioso, con giusto qualche tirocinante o medico più esperto che consultano libri e riviste mediche in totale silenzio. [Copia - chakra: 10]

10:02 Kouki:
 La giovane Yakushi si trova all’ospedale di Konoha questa mattina, nonostante debba fare da spola tra il villaggio della Foglia e Kusa, in ogni caso l’ospedale rimanete un ente mondiale, e che si trovi qui o a Kusa, lei può e deve lavorarci se richiesto. Oppure se lei stessa si sente mettersi a disposizione per i pazienti, in ogni caso si trova qui, pronta a fare il suo dovere in caso serva. Indossa un paio di pantaloni leggeri ed attillati, ma che non le limitano i movimenti essendo elasticizzati. Neri e le coprono le gambe esili e minute, mentre ai piedi porta le classiche calzature ninja nere. Il busto secco è coperto da una canotta rossa e morbida, che le cade sui fianchi, mentre il coprifronte di Kusa è usato come una cintura, allacciato in vita e con la placca posta di fronte, ben visibile. Non indossa più le fasciature sul corpo, quindi le cicatrici e le bruciature sono visibili la dove gli indumenti non coprono la pelle, dal collo in giù. I lunghi capelli neri e lisci sono stati raccolti in un elegante e comodo chignon, tenuto fermo da un elastico nero, per risultare come invisibile agli occhi altrui, ed abbellito da un fermaglio con piccole roselline rosse e dorate. Gli occhi color ambra sono vigili e le orecchie attente per qualsiasi cosa possa succedere, reattiva come lo è il Chakra che scorre nel suo corpo. Sopra ai vestiti ovviamente indossa il proprio camice bianco, fatto su misura per lei, ma questa volta tenuto aperto. Lo zaino con i volumi presi dall'ospedale di Kusa si trova a casa al momento, di certo non se lo porta dietro, e cercherà di darli al rosso il prima possibile. Si sente bene, tranquilla, rilassata e totalmente equilibrata nonostante gli ultimi ricordi che si sono incastrati nella sua mente come un perfetto puzzle. Mentre se ne sta lì nel corridoio, però, la voce di una infermiera attira la sua attenzione, avvisandola di essere attesa in libreria proprio da sua madre. Ringrazia con un delicato cenno del capo, quindi si avvia senza indugiare oltre. La libreria è tranquilla, poche persone sono presenti, e se ci sono, sono silenziose ed intente a leggere i vari tomi ai quali sono interessati. Ricerca con lo sguardo la figura di Kaori senza perdere ulteriore tempo, iniziando a sentire una certa emozione nel passare un po' di tempo con lei. La dovrebbe trovare intenta a leggere qualche libro, seduta ad un tavolo vicino alla finestra. Una pila di libri a dir la verità. Si avvicinerebbe a lei a passo lento e controllato, facendo spuntare un tenue sorriso sulle labbra, espressione dolce e carica di affetto. <Ciao mamma. Mi hanno detto che mi cercavi.> il tono è basso, normalmente lo è, ma ora ancor di più per via del luogo. In seguito prenderebbe posto sulla sedia di fronte a lei, buttando una prima occhiata ai libri e ai loro titoli. [Chakra On]

10:15 Kaori:
 Mentre il libro sulla composizione dell'occhio umano è tenuto aperto sul tavolo, apparentemente abbandonato, Kaori è impegnata a leggere il tomo relativo all'impianto degli anelli precedentemente citato per iniziare a portarsi avanti sul lavoro. In silenzio fa scorrere lo sguardo sulle righe cercando di memorizzare attentamente ogni concetto schematizzando mentalmente tutto ciò che va studiando, aiutandosi con la presenza delle varie immagini e foto poste sulle pagine del libro. Osserva con attenzione e dedizione tali informazioni fino a quando la voce bassa della piccola Kouki non va raggiungendola portandola dunque a distogliere l'attenzione dalla pagina per volgere il capo in sua direzione. < Piccola, eccoti. > la saluta la copia con un sorriso radioso, intenerito, seguendo con lo sguardo l'incedere della Yakushi verso la sedia posta frontalmente alla propria. < Sì, è così. > conferma Kaori mettendo per un attimo da parte il libro per mettersi ben dritta ed eretta sulla sedia, lo sguardo serio puntato in quello di lei mentre le labbra sono appena distorte in un sorriso gentile. < Oggi pomeriggio devo eseguire una operazione importante e sarei felice se tu mi assistessi. Innanzitutto perchè così potremmo fare qualcosa insieme e potrei insegnarti qualcosa di nuovo > principia la Hyuga tenendo la voce bassa e lo sguardo ricolmo di autentica fierezza e orgoglio nei riguardi della piccola. < E poi perchè il paziente è il figlio di Azrael. > Si blocca di colpo rendendosi conto del fatto che forse non avrebbe dovuto dirglielo considerando che lo stesso Ken ancora non ne è a conoscenza. Tuttavia Kouki è una bambina sveglia ed intelligente, le sarebbe bastata una occhiata soltanto al piccolo Ken per capire quanto sia simile e somigliante a suo padre. < Si chiama Ken ed è un bambino molto sveglio. Tuttavia è cieco da un occhio e non parla e-- non sa che Azrael è suo padre. C'è una storia complicata alle loro spalle, poi te la racconterò, quindi per favore non fare riferimenti al loro rapporto, okay? > spiega brevemente la ragazza cercando dalla figlia un piccolo aiuto. < Oggi, visitandolo, ho scoperto che problema ha causato la sua cecità ed è qualcosa di facilmente risolvibile tramite una operazione relativamente semplice. Ho pensato che potessi operare con me, che ti sarebbe potuto piacere fare questo per Az. > commenta Kaori stringendosi piano nelle spalle. < Che ne dici? > le domanda, alla fine, lasciando alla piccola Kouki la scelta su cosa fare. [Copia - chakra: 10]

10:33 Kouki:
 Ha dormito un paio d’ore giusto per ricaricarsi un po’, ma dato che è abituata a dormire o a non dormire affatto, la sua concentrazione non sembra risentirne più di tanto. Seduta composta, con la schiena dritta e il busto leggermente piegato in avanti per poter ascoltare meglio le parole della Hyuga, ma soprattutto poter leggere con più facilità, se ci riuscisse, i titoli dei libri scelti da sua madre. Occhi e cornee, patologie e relativi interventi… si fa pensierosa, ma non sta a lei mettere becco nelle ricerche altrui, potrebbe esserci un qualche paziente con dei problemi agli occhi, e lei si sta informando, tutto qui. Nulla che per il momento attiri la sua attenzione più di tanto, nulla che esca dal normale ordine delle cose. In realtà dovrebbe parlare con lei di diverse cose… il suo rimanere a Konoha, i ricordi, Otsuki, ma non sa nemmeno se ne ha totalmente voglia la piccola stessa. Ma di certo le deve dire che Mirako non c’è più, che è tornata a far parte di lei, che ora c’è silenzio nella sua testa. Un silenzio tanto amato quanto odiato… ma che la fa sentire completa, rinata. Questo si, è qualcosa di importante che una madre dovrebbe sapere della propria figlia, ma preferisce attendere le parole altrui, così da non dover andare fuori contesto nel caso l’abbia fatta chiamare per lavoro e basta. Vedere il suo viso e parlarle è ogni volta fonte di gioia per lei, qualcosa che le fa nascere anche un piccolo senso di colpa per il comportamento che sta tenendo col rosso, ma non è il momento per pensarci. In assoluto silenzio e piena di attenzione va ad ascoltare quello che le viene detto, riguardo l’operazione importante che ha intenzione di eseguire nel pomeriggio. Chiederle quindi di assistere non fa altro che far crescere quel sorriso già presente, e nutre la sua voglia di conoscenza e la volontà di imparare cose nuove. Annuisce e dischiude appena la labbra per parlare, ma si ferma alla notizia successiva sull’identità del paziente… in tutta sincerità non ricorda se Az glie ne abbia parlato, nella sua mente sono impressi tutt’altri ricordi riguardo a quello che hanno detto ed affrontato. Analizzando al meglio quello che prova, però, non sente nessun tipo di gelosia o fastidio, forse perché non è un figlio naturale che condividono loro due, come lo era Miho per Fumiko e Raido, in ogni caso si tratta di operare, si tratta di un paziente al quale risolvere un problema… e i problemi personali o i sentimenti non devono per niente intaccare la sua professionalità. <Capisco.> afferma mantenendo il sorriso, il quale si fa più dolce. <Quanti anni ha? E come mai non sa di essere il figlio di Az?> domande dettate più dalla sua curiosità che altro, ma le viene detto che riceverà risposta in merito, quindi non insiste oltre. <Per va benissimo…> si ritrova confusa solo un attimo, arrossendo al fatto che le avrebbe fatto piacere fare qualcosa per il Nara. Questo perché effettivamente lo farebbe, dopo tutto l’aiuto che lui le ha dato, sarebbe un modo per ricambiare. <Va bene. Non ho nessun tipo di problema e potrei imparare molte cose in campo medico.> sincera dal punto di vista professionale. <Inoltre si, mi piacerebbe fare qualcosa per lui, per ringraziarlo di quanto ha fatto e voglia fare per me.> ed ecco la sincerità nel campo sentimentale. <Quindi… che patologia ha? E come si potrebbe risolvere? Ah… e il fatto che sia muto? E’ legato a qualche problema fisico o è psicologico?> anche quello è qualcosa che le interesserebbe sapere, in realtà più sa di un paziente e meglio è. Si sente decisamente meglio, e forse potrebbe anche apparire diversa, senza più nessuna di quelle personalità ad affollarle la mente. [Chakra On]

11:03 Kaori:
 La piccola ascolta in silenzio tutte le informazioni che le vengono offerte e solo quando Kaori termina il proprio discorso si ritrova a muovere le prime domande. Le prime sono piuttosto complicate e delicate, sicuramente argomenti che non vorrebbe affrontare lì per quanto sia sicura che nessuno stia origliando proprio la loro conversazione. Tuttavia capisce la curiosità della piccola e cerca di darle una breve e vaga risposta che possa quanto meno bastarle per un primo momento. Poi sarebbe stata una scelta di Azrael se spiegarle i loro trascorsi oppure no. Insomma, è giusto che sia il Nara a scegliere cosa vuole far sapere di sé e cosa no. Per quanto le riguarda il legame sanguigno che lo lega al piccolo Ken è troppo evidente perchè la sua rivelazione possa apparire come una offesa alla sua privacy. < Ha cinque anni, quasi sei. E- diciamo che si sono separati quando Ken era molto piccolo e perciò lui non può ricordarselo. > Per fortuna Kouki non fa ulteriori domande in merito accettando di buon grado la promessa della madre che più avanti le sarebbe stata spiegata la loro storia. Quindi la Yakushi accetta di buon grado l'idea di operare assieme alla Hyuga portandola a sorridere calorosamente al suo indirizzo per poi rivelarle persino di sentire il bisogno di ringraziare il Dainin per quanto egli ha fatto per lei. Kaori non sa che tipo di rapporto i due abbiano sviluppato, non sa del loro ultimo incontro e si ritrova quindi piacevolmente sorpresa dell'udire le parole della figlioletta. < Davvero? Allora immagino che stiate andando d'accordo. > evince Kaori con enorme soddisfazione, snudando i denti in un sorriso felice. < Sono davvero contenta. > rivela sinceramente tenendo sempre bassa la voce, per poi sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e quindi udire le domande più tecniche e specifiche rivolte dalla bambina. < La sua patologia è nota come cheratocono. > principia Kaori andando a voltare il libro lasciato aperto sul tavolo sulla composizione dell'occhio per poi farlo scivolare sul tavolo verso di lei. < E' un problema della cornea, c'è un intero capitolo dedicato a questo disturbo più avanti. > spiega Kaori umettandosi le labbra. < In breve la cornea invece di essere perfettamente distesa sopra l'occhio, risulta stropicciata e piegata e questo porta ad avere problemi di vista che se non trattati in tempo possono portare alla cecità. > chiosa per spiegare in breve il problema che affligge l'occhio del bambino e dare una vaga inquadratura della situazione alla piccola. < Prima di informarti su quel disturbo vorrei che studiassi per bene la composizione dell'occhio ed in particolar modo -ovviamente, la cornea. > dice allora la special jonin indicandole le pagine da leggere e studiare prima di arrivare al capitolo sul cheratocono per poi ritirare le mani dal libro ed indicare quello che stava leggendo lei stessa. < Dopodiché ti passerò questo dov'è spiegata la procedura che attueremo insieme oggi pomeriggio. A livello generale si tratta di distendere semplicemente la cornea e fissarla all'occhio tramite dei piccolissimi semicerchi sintetici che si assicureranno di tenerla sempre nella giusta posizione. Poi con l'aiuto del chakra daremo una breve spinta alle cellule della cornea per rigenerarsi e rivitalizzarla e quindi avremo finito. > continua la Hyuga fermandosi senza tuttavia mai distogliere lo sguardo dalla bambina. < Siccome si tratta di microchirurgia ed è un intervento molto delicato, io mi occuperò della parte prettamente chirurgica, mentre tu mi passerai gli strumenti, osserverai e andrai a usare le mani terapeutiche per concludere l'operazione. > termina questa prima spiegazione per poi inclinare leggermente il capo e riflettere brevemente sulle ultime domande della bambina. < Uhhhm. Non so se sia un problema di natura fisica o psicologica. Non gli ho fatto una visita completa, ma potrei chiedere ad Azrael di farlo se volesse. > chiosa quindi, poco dopo, sorridendole, rimanendo in silenzio per diversi istanti prima di sciogliersi in una espressione ben più dolce e materna mettendo da parte la propria professionalità e serietà. < Sai, sono davvero contenta che tu sia qui. Mi piace l'idea di poter fare qualcosa insieme. Di poterti insegnare qualcosa. Mi fa sentire utile > ammette la Hyuga con tenera sincerità, prima di sospirare e schiarirsi la voce. < Ma prima di poterlo fare ci tocca studiare. Mh? > [Copia - chakra: 10]

11:24 Kouki:
 Riceve una risposta vaga alla sua curiosità, ma se lo fa andare bene, del resto al momento l’importante è avere bene in mente il quadro clinico del bambino. Memorizza l’età, soprattutto per sapere in che modo deve approcciarsi a lui, ma sicuramente ne avrà un’idea solo quando lo avrà davanti a sé e potrà capire come relazionarsi con lui non solo da delle informazioni ricevute. <Ho capito, immagino che col tempo Az lo informerà di essere suo padre.> conclude senza fare altre domande, ma dando per scontato che prima o poi dei chiarimenti arriveranno, sempre che non ci siano altre questioni o complicanze ad impedirlo. Purtroppo non può che arrossire ancora una volta, sentendosi lievemente a disagio nel sentire le successive parole della donna. E’ contenta che lei e il Nara vadano d’accordo, da quello che ricorda l’ultima volta era stata Nat a parlare con la Hyuga, e la Cacciatrice aveva spiegato più o meno cosa si stava creando con Az. Annuisce andando a spiegarle qualcosa in più, non trovando giusto lasciarla all’oscuro. <Mirako e le altre personalità non ci sono più. Siamo tornate ad essere una cosa sola mentre Nat è svanita… Mi sono ritrovata a parlarne con Az e mi è stato molto vicino. Ci sono… delle cose che vorrei dirti a riguardo, ma… forse non è il momento giusto.> non si sente libera di poter lasciare da parte la professionalità per fare semplicemente la figlia, e questo la disturba un poco, perché sente davvero il bisogno di parlare con lei, la sua mamma. Scuote però la testa e mette da parte tutto per potersi preparare al meglio per Ken. Memorizza ogni parole che viene detta ed osserva il libro che le viene posto davanti… studiare l’occhio, la cornea e solo dopo passare al capitolo successivo che riguarda la patologia, e poi passare al libro dove viene descritto l’intervento. <D’accordo, non è un problema per me.> le piace imparare, le piace studiare, è veramente un bellissimo modo per lei di passare il tempo, soprattutto in compagnia della madre. La osserva poi negli occhi con estrema attenzione che quando va a spiegarle a grandi linee cosa andranno a fare e quale sarà il suo ruolo in tutta quell’operazione. Ancora una volta annuisce, seria e concentrata. <Leggerò e studierò tutto, farò in modo che sia perfetto e che niente vada storto.> prepararsi per ogni evenienza anche, che non vuol dire che la ragazzina sia pessimista o paranoica… certo, si, è paranoica, ma questo l’aiuta ad essere pronta a qualsiasi problema, e le piace essere sempre pronta e mai presa alla sprovvista. Per quanto riguardo il mutismo di Ken, avranno modo di saperne di più, ma ora, dopo aver afferrato il libro per iniziare a leggere la struttura dell’occhio e della cornea, si sofferma sulle ultime parole della Hyuga. <Anche a me piace molto… vorrei fare molte più cose con te, mi fa sentire parte della tua famiglia.> se lei si sente utile, la Yakushi si sente invece accettata e ben voluta. <Hai piacere che quindi io rimanga qui? A Konoha, con te?> questo era uno degli argomenti che voleva affrontare in realtà, e coglie subito la palla al balzo. <Mi chiedevo se ti faceva piacere, se si poteva definire in maniera ufficiale… uhm… sulla carta sono ancora figlia di Raido. Se ci penso mi rende tremendamente furiosa.> scuote la testa, forse sta chiedendo troppo e lei a quanto pare ha conservato ancora quel modo impacciato di parlare e di esprimersi quando certi argomenti sono in qualche modo speciali per lei, le procurano emozioni forti. Ma forse no, non è il caso, forse non dovrebbe nemmeno rimanere a Konoha. Cerca di troncare il discorso iniziando a leggere il capitolo sull’occhio umano. <Lascia perdere, non fa niente. Pensiamo a studiare, che per il pomeriggio dobbiamo essere pronte.> si infila nuovamente nei panni professionali per cercare di essere veloce ed efficiente. [Chakra On]

12:20 Kaori:
 Annuisce la Hyuga a quel primo dire da parte di Kouki, non osando dire di più. Sì, prima o poi glielo avrebbe detto, ed anche presto per quel che pensa la ragazza. La somiglianza fra i due è così palese che in poco tempo lo stesso Ken avrebbe saputo fare due più due e capire la verità alla base del loro rapporto, ma più di questo è lo stesso Azrael che si sta dimostrando incapace di reggere ancora a lungo il segreto sulla sua paternità. Ha bisogno di suo figlio e ha bisogno che lui sappia di avere il suo papà accanto a sé. Il pensiero un po' la incupisce ma cerca di non pensarci per concentrarsi su quanto va a dirle Kouki ritrovandosi totalmente spiazzata da quanto le rivela. Mirako, Heiko e Nat non ci sono più. Adesso c'è solo Kouki. E' libera e Az le è stato vicino. E lei non lo sapeva... la felicità in merito a questa scoperta si scontra e confonde con la tristezza di averlo saputo solo ora, di non aver saputo nulla neppure da Azrael nonostante a quanto pare le sia stato vicino più di lei che ci vive nella stessa casa. Kaori le sorride comunque con tenerezza, contenta dell'evolversi del rapporto col Nara e del possibile miglioramento della sua condizione mentale, limitandosi ad annuire quando la bambina nota che forse ora non è momento per questo tipo di conversazioni. < Appena finiamo l'operazione oggi torniamo a casa e ne parliamo va bene? Mi potrai raccontare tutto e ne discuteremo insieme. Intanto sono... contenta che ti sia stato vicino. Mi è dispiaciuto non esserci stata anche io... > mormora lei con un sorriso colpevole, amaro, abbassando lo sguardo sul libro dinnanzi a sé senza vederlo davvero. Si perde per pochi attimi ad osservare le righe scritte prima di tornare a parlare con la bambina e spiegare ciò che avrebbero fatto quel giorno. Kouki accetta e si prepara a studiare con impegno per poi rispondere a quanto Kaori le ha detto in merito al loro rapporto. La Hyuga la osserva, sorride felice e dunque sgrana appena gli occhi con fare commosso. < Io-- davvero...? > le domanderebbe non avendo mai pensato che la piccola avrebbe mai potuto volere una cosa simile così presto. < Ne sarei felice. Davvero, non c'è cosa che vorrei di più al mondo. Mi dispiace di esserci così poco... vorrei passare più tempo con te ma il lavoro... > si ferma boccheggiando, stringendo le labbra, abbassando lo sguardo. < Farò il possibile per esserci di più piccola mia. E possiamo sicuramente registrarti come mia figlia. Puoi decidere di mantenere il tuo cognome, però, se preferisci. Sai, per avere una tua identità. > le dice allora, elettrizzata, euforica, sentendo il cuore batterle forte in petto prima di sorridere al cambio d'argomento successivo e tentare di afferrare la mano della piccola nella propria con dolcezza. < Stasera parleremo anche di questo. Parleremo di tutto bambina mia. Va bene? > le sussurra con fare complice stringendo piano la sua mano in una stretta materna e rassicurante, prima di annuire e quindi tornare a volgere la propria attenzione verso il volume sotto mano. [Copia - chakra: 10]

12:37 Kouki:
 Sono successe molte cose che lei ha tenuto nascoste a sua madre, parlandone prima con Az perché… semplicemente si trovava lì. Una serie di eventi che l’hanno portata a confidarsi e far crescere in lei una specie di affetto verso il Nara, nonostante lei non lo volesse per via di Raido. Ma le cose sono successe e non ci può fare nulla… ma soprattutto ha deliberatamente tenuto sua madre per ultima, per paura. Nonostante nulla sua cambiato, nonostante le sia stato detto che sua madre non potrebbe mai pensare male di sé, eppure se ci pensa ancora ha una minima paura di parlarle di quanto successo. Si morde appena il labbro inferiore, notando che ancora una volta, invece, l’ha fatta soffrire… avverte una morsa al cuore, quello stesso organo che ora sembra farsi sempre più piccolo. <Mi dispiace, è colpa mia.> afferma subito dopo le sue parole, sentendosi felice perché stasera avranno modo di parlarne, ma allo stesso tempo logorata dall’ansia e dal senso di colpa. <Ho paura a parlartene, tutto qui… nonostante mi sia stato detto che nulla cambierà per te, che mi vorrai comunque bene. Ma… volevo solo essere più sicura. Sai, dopo Raido… anche lui mi aveva detto che sarebbe rimasto insieme per sempre con me, che nulla sarebbe cambiato, e non so. Questa cosa mi ha fatto diventare più insicura.> sospira… è davvero strano essere così diversa ma allo stesso tempo se stessi. E’ diventata molto più sicura in generale, molto più diversa rispetto alla semplice Kouki, eppure su questo argomento ritorna sempre ad essere la piccola attanagliata dalla paura dell’abbandono. Un po’ di rabbia verso se stessa la prova, per questa sua debolezza, ma torna a sorridere comunque verso sua madre, dolce. <Stasera ti dirò tutto, finalmente.> anche se una parte di quegli argomenti sta venendo snocciolata giusto in questo momento. Qualcosa… qualcosa che le fa esplodere il cuore di gioia. Gli occhi si sgranano e la felicità si mischia all’emozione, ma non vuole piangere, anche se è difficile trattenere quelle lacrime di gioia. Lei la vuole, la vuole come sua figlia in maniera ufficiale, potrà appartenere ancora alla sua famiglia… si, è stupido focalizzarsi su un pezzo di carta, il legame ormai c’è ed è consolidato, si spera, eppure la giovane ha bisogno anche di questo, del pezzo di carta. <Mi…> non riesce nemmeno a parlare da quanto le emozioni che prova sono forti. Si asciuga le lacrime prima di stringere la mano di sua madre, stretta, forte. <Mi rende davvero felice! Mi farebbe piacere prendere il tuo cognome, ma non penso che lo farò…> non rifarà lo stesso errore con Oboro. <Più che altro perché ho dei doveri nei confronti del mio Clan, e io ho intenzione di diventare qualcuno all’interno di esso. Di fare tutto ciò che è in mio potere per risollevarlo e renderlo importante… spero che tu mi possa capire.> non vuole arrecarle l’ennesimo dolore, ma sarebbe felice se lei comprendesse quello che vuole fare per il suo futuro. <Ma si, ne parleremo stasera…> sorride, raggiante, solare e felice, di una felicità che non provava da moltissimo tempo. Si sente appartenente a qualcuno, ad una famiglia, con la speranza di non essere più abbandonata… ma ora è tempo di studiare, leggere, e fare del loro meglio per il piccolo Ken, che si merita di riprendere a vedere. Quindi si rimette al lavoro, riprende la sua lettura e il suo studio. [Chakra On]

13:19 Kaori:
 Scuote leggermente il capo, Kaori, quando Kouki si prende la colpa di quella situazione. Non vuole che si senta in difetto o come se avesse fatto qualcosa di sbagliato. A Kaori sarebbe sicuramente piaciuto esserci per lei, ovviamente, ma se non c'è stata è perchè aveva troppo da fare per stare abbastanza tempo a casa da accorgersi di come sua figlia debba essere inevitabilmente cambiata dopo un tale evento. Inoltre se la bambina si è sentita più libera e sicura di parlare con Azrael rispetto che con lei, nessuno potrebbe mai fargliene una colpa e Kaori vuole che questo sia chiaro per lei. < Non hai nessuna colpa. Non devi dare spiegazioni a nessuno su cosa provi o perchè. Sul tuo sentirti più a tuo agio a parlare con qualcuno piuttosto che con qualcun altro. Va bene così. Sono felice che comunque anche se non ne hai potuto parlare con me, abbia potuto parlare con qualcuno in generale. Soprattutto sono felice che fosse Azrael visto quanto tengo a entrambi. > le sorride Kaori tentando di rassicurarla e farle capire che non ha fatto nulla di male. < Non ce l'ho con te. Non sono arrabbiata. E' comprensibile quello che senti dopo quello che è successo... Potrai parlarmi quando ti sentirai pronta ed io sarò sempre qui ad ascoltarti. E qualunque, qualunque cosa tu possa dirmi, non cambierà quello che provo per te. Va bene? > le sorriderebbe a questo punto con candore, prima di annuire quando Kouki si toglie finalmente quel peso dal petto, consapevole che nel giro di una giornata avrebbe potuto finalmente dire a Kaori ogni cosa. Ma più di tutto ciò che traspare dal volto della piccola è-- gioia. Gioia pura quando la Hyuga le dice che è la sua famiglia, che la vuole a Konoha con sé e che vorrebbe ufficializzare ogni cosa. Le lacrime brillano nei suoi occhi e quello che tenta di spiegare alla special jonin porta la Consigliera a sorriderle con affetto carezzandole la mano con comprensione. < Certo che capisco. E' importante sentirsi fieri membri del proprio clan e spesso il modo migliore per dimostrare quanto si tiene alle proprie radici è proprio portare con orgoglio il proprio nome. Per me sarebbe impossibile abbandonare il nome di Hyuga in favore di quello di qualcun altro, per quanto possa amare questa persona. > le spiega comprensiva, a bassa voce, sentendo a quel punto qualcuno schiarirsi la voce poco più in là in un chiaro segno di far silenzio. La Hyuga mostra un'espressione divertita e colpevole al tempo stesso e quindi scocca un occhiolino complice alla piccola prima di sussurrare le sue ultime parole per quel momento. < Ne parliamo dopo > sorride dolcemente prima di riabbassare lo sguardo e portare ora le iridi a soffermarsi sulle immagini stampate relative alla procedura chirurgica che avrebbe eseguito quel pomeriggio stesso. [ Chakra: on ]

13:35 Kouki:
 La piccola Yakushi viene rassicurata, viene sempre rassicurata, e questo le fa pensare che probabilmente è vero che non deve sentirsi in quel modo. Dopo tutto non ha voluto fare del male volutamente a qualcuno, e ha avuto le sue ragioni, comprensibili o meno, ma di certo non colpevole. Forse sua madre ha ragione, o forse lo sta solo dicendo per far star bene la piccola… in ogni caso si assicurerà di essere una brava figlia d’ora in poi, ma questo non vuol dire che debba rinunciare ai suoi piani con la Yakuza e il clan. Giusto? Annuisce lentamente accennando nuovamente quel tenue sorriso per poter rassicurare se stessa e la donna. <Va bene… volevo solo che fosse chiaro che non l’ho fatto per escluderti, okay?> solo quello, perché non vorrebbe mai escluderla in quel modo, anzi… proprio perché la ritiene la persona più importante ha deciso di aspettare, prendersi il tempo ed essere sicura. Proprio perché la ama, teme più di ogni altra cosa la sua reazione e il suo giudizio. <Az è un bravo ragazzo. Sono felice che tu lo abbia trovato.> commenta semplicemente con tenerezza ed affetto, davvero felice che la madre stia bene con lui, stia bene ora e in questo momento. E anche la piccola al momento è raggiante, non potrebbe essere di più… quella notizia ha spazzato via una sua grande paura, ma soprattutto è grata perché viene compresa per quanto riguarda il mantenere il proprio cognome. Non è una sofferenza per lei, ma qualcosa di comprensibile se si ama anche il proprio clan e la Hyuga porta se stessa come esempio. Non può più cancellare quel sorriso dal proprio viso ora… le stringe la mano, carica di affetto. Un momento che viene interrotto da qualcuno che si schiarisce la voce, sintomo che stanno parlando davvero troppo… anche lei assume un’aria divertita, facendo eco alla madre e mimando un “ops” con la bocca. <Si, dopo, meglio studiare ora.> pronuncia più a bassa voce e guardandosi intorno per verificare se qualcuno non le stia anche lanciando sguardi indispettiti. Niente altro, tornerebbe alla sua lettura, ancora più spronata a fare del suo meglio, con quella gioia indefinibile nel cuore e un futuro che si prospetta più che roseo. [END – forse, se non c’è altro <3]

15:53 Kaori:
 E' felice che la piccola Kouki si senta finalmente più leggera. Felice che si senta libera di parlarle, anche se con i suoi tempi. E felice di poterla rassicurare anche quando è in dubbio o preoccupata e non può fare a meno di sorriderle con affetto. Certo, le dispiace non essere più presente per lei, ma per lo meno Kouki è abbastanza sveglia e intelligente da sapere che in un mondo come il loro, certi impegni hanno la precedenza sulla vita personale di ognuno in alcuni casi. Fosse stata in pericoli non ci sarebbe riunione del Consiglio a tenere che l'avrebbe tenuta lontana da lei, ma in una situazione di calma e pace la Hyuga avrebbe dovuto distribuire il proprio tempo fra la piccola e i suoi impegni di medico, sensei, ninja e consigliera. < Grazie per avermelo detto allora. > annuisce Kaori con gentilezza, prima di illuminarsi ancor di più al sentire il dire della figlia nei riguardi di Azrael. E' davvero importante per lei sapere che Kouki approvi la presenza del Nara al suo fianco. E' importante che non lo veda come un ostacolo alla loro famiglia, che non lo avverta di troppo nella loro vita. Ancor di più è contenta di sapere che abbia potuto scorgere la bella persona che lui è nei loro sporadici incontri e che da questi abbia potuto trarne un ritratto più che positivo. < E io sono felice che lui non ti dispiaccia. E' importante per me che tu approvi la persona che amo. Sei la mia bambina dopotutto. > le rivela sinceramente stringendole piano la mano, prima di tornare assieme a lei a svolgere il proprio dovere, condividendo con la figlia quel breve ma divertente momento di "trasgressione", dove entrambe sono state velatamente rimproverate da un collega per il loro continuo chiacchiericcio. [ END ]

La copia di Kaori -dopo la visita al figlio di Azrael- si dirige in ospedale per studiare la procedura da effettuare su di lui.

Fatta chiamare Kouki per farsi assistere le spiega la situazione del bambino e ciò che avrebbero affrontato insieme nel pomeriggio donandole dei testi da studiare per prepararsi al meglio all'intervento. Nel mentre le due hanno modo di aggiornarsi brevemente su alcuni cambiamenti nella vita della piccola e posticipano la vera conversazione a quella sera.