Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Ingresso CDF - Kaime

Quest

Giocata di Corporazione

0
0
con Azrael, Kaime

Mattinata atipica in quel di Kusagakure no Sato. Il sole splende alto nel cielo, non v'è la solita pioggia o i consueti nuvoloni ad ingrigiore il cielo. Solo il caldo tepore dell'astro più luminoso del cielo invade le strade del Villaggio dell'Erba. Ovunque la giovane Kaime si trovi, in questo mattino particolarmente tranquillo, potrà notare qualcosa di atipico almeno quanto il meteo stesso. Un origani ben fatto e costruito per richiamare la forma di una rondinella le si poggia sulla spalla. Il foglietto è bianco, come di norma, ma riporta una parte inchiostrata che, se la rondinella dovesse venir aperta e letta, riporterà le seguenti parole vergate in inchiostro scuro: "Kaime, gemma del clan Ishiba, sei chiamata a presentarti alla nostra Magione per un incontro importante. Presentati il prima possibile." Ai piedi di quella che, a conti fatti, è null'altro che una lettera, la Ishiba potrà notare la firma di Kimamura Ishiba, sua capoclan e colei la quale si è personalmente occupata del suo ingresso nella famiglia degli antenati di Konan. Non è segnato giorno ed orario, per cui non v'è pericolo di far tardi o altro, ma soltanto l'impplicita richiesta di accettare tale invito nell'immediato. [ ambient di corporazione ]

11:57 Kaime:
 Teporoso mattino caratterizza il villaggio dell'Erba,con raggi solari che riscaldan le strade dei vai gironi, come quelli infernali, ove vi si raccoglie un alto tasso di malavitosi, tra i quali, però, emergono persone come Eiko, Gekko e Rasets...no, lui no. La giovane, destatasi nel suo letto, andrebbe a mettere a fuoco l'ambiente che la circonda...quei muri bianchi, il suo armadio d'ebano, la sua sbarra per danzare posta dinanzi uno specchio e quella porta chiusa, che per anni ha ricoperto il ruolo di patibolo. La finestra è socchiusa, per una calura notturna, ed è da qui che un origami andrebbe ad insinuarsi, introducendosi in quella camera, andando a poggiarsi sulla sua spalla, per poi raccogliere quella statua cartacea e, delicatamente, dispiegarla, così da legger quel messaggio, già sapendo da chi scritto, ricordando il giorno in cui fece il suo ingresso nel clan. Non vi è ora, non vi è data, ma non si può tergiversare ad un invito della propria capoclan. Rapida andrebbe ad alzarsi dal letto, procedendo con i preparativi, che, oltre la toelettatura, andrebbe ad esser caratterizzata dal suo vestiario: lunga tuta intera, nera, avente solo una manica lunga, mentre, il braccio sinistro, andrebbe ad esser, dalla spalla in giù, scoperto, snudato da quella corvina stoffa. Sarebbe un unico pezzo, una tuta da infilare grazie ad un profondo spacco sull'avanti, ma abbastanza aderente, grazie a caratteristiche elestiche delle cuciture, da non rischiar in situazioni imbarazzanti e poco aggraziate. Ai piedi andrebbero ad esser infilati degli stivaletti neri a tacco alto e a spillo, che donerebbero alla figura una decina di centimetri aggiuntivi di altezza. Capelli sciolti, ricadenti su schiena e spalle e, al braccio occulatato, precidamente al polso, andrebbe ad esser indossato un bracciale bianco, ma composto da alcun metallo o pietra preziosa...sarebbe un bracciale fatto mediante l'arte degli origami, ma prodotto manualmente, così da non sparire alla disattivazione della proprio innata. Sarebbe pronta, se non fosse che manca l'unica arma che ha deciso di usare. La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia fondamentale per qualsivoglia tecnica magica, andrebbe a chiudere gli occhi dalle ambrate iridi. Il corpo andrebbe a rilassarsi, tranne per gli arti superiori le cui estremità andrebbero a porsi all'altezza dello sterno nel caprino sigillo. Le gambe sarebbero leggermente divaricate, respiro regolare, testa leggermente abbassata, a causa del completo rilassamento, e la mente sgombra, sgombra da tutte le preoccupazioni, da tutti gli impulsi, da tutte le brame, da tutte le distrazioni che potrebbero distoglierla dall'azione intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, come un riflesso in uno specchio, ma parecchio differente dalla sua reale forma, in quanto il riflesso sarebbe spento, inanimato, indefinito, quasi fosse un mero contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Due forme andrebbero a distinguersi nel vuoto del suo animo, una piccola rappresentazione femminile all'altezza dei suoi seni nasali, dallo smeraldino colore, capelli lunghi e dalla sinuette simile a quella della shinobi, mentre l'altra avrebbe fattezze maschili, dal violaceo colore e dalla corporatura snella e slanciata, capelli di media lunghezza e spettinati in maniera magnifica, situata alla bocca dello stomaco. Con la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbero cominciare a muoversi lentamente, l'uno verso l'altra, per poi prender sempre più velocità, ricercando quel contatto con bramosia e lussuria. La femminea figura andrebbe a lasciar dietro di sé una velata sfumatura verdina, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentre la sua controparte maschile andrebbe a rilasciare alle sue spalle una folta linea di denso fumo, sinonimo della potenza del corpo e dell'aggressività dell'impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuare a correre fino a giungere all'altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene saldo il sigillo della capra, prima di riuscire a congiungersi. La loro unione é basata su un semplice trattener le mani del partner con le proprie, dando vita ad una leggera sfumatura tra questi due colori, fino al tanto atteso bacio, al quale consegue una reazione incredibile: le due figure si unirebbero come sfera, come a sancire il proprio amore per l'altra figura, un amore inscindibile e dal quale nascerebbero centinaia, migliaia, milioni o anche miliardi di filamenti della sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale l'energia andrebbe ad irrogare interamente la figura della genin, rendendo possibile, attraverso la fuoriuscita di tale energia dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo della ballerina in trecentosessantun punti diversi, le più disparate tecniche ninja o semplicemente azioni precedentemente impensabili per la shinobi, la quale andrebbe or ad aprire le palpebre, con una lucentezza maggiorata rispetto al solito, il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi. Se il tutto fosse stato svolto correttamente, la giovane, pronta, andrebbe a varcar la soglia di casa e, con un incedere sostenuto, andrebbe dirigendosi verso la magione che, orgogliosa, palesa l'appartenenza a quel regalo retaggio.[tentativo impasto chakra][se chakra 25/25]

Il traggitto verso il Dojo degli Ishiba prosegue tranquillo e senza intoppo alcuno. La Magiore si presenta sui colori del bianco e del viola, candidi foglietti di carta svoolazzano nei dintorni, chiaro segno che all'interno è presente qualche altra giovane promessa del cla che è intenta ad allenarsi per affinare la propria arte.Il grosso portone è aperto e v'è una figura ad attendere l'arrivo di kaime. La figura che ogni clannato dovrebbe riconoscere. Alta, slanciata e snella, l'eleganza della sua figura quasi palpabile, benché stia solo attendendo, attualmente di spalle, la giovane gemma che ha convocato. Ammantata del solito kimono il cui motivo floreale ricorda i colori del Dojo stesso si volta non appena la ragazza sarà abbastanza vicina da essere udibile. < Kaime Ishiba, buongiorno. > Principia Kimamura, con la consueta classe ed educazione che la caratterizzano e che ne sono i tratti principali e conosciuti da tutti. < Prego, entra e accomodati. > La intima, entrando lei stessa all'interno della struttura. La prima stanza è circolare, priva d'ogni sorta d'arredamento, ma immediatamente la capoclan andrebbe a porre rimedio a questo piccolo "difetto". Un morbido flusso di foglietti si libera dalla sua figura, andando a comporre un tavolino ed un paio di sedie, su cui le due femminee figure potranno accomodarsi, l'una di fronte all'altra, per rivelare la motivazione di quell'improvviso invito da parte di una personalità tanto importante nell'immaginario degli Ishiba. [ ambient di corporazione ]

11:17 Kaime:
 I passi si susseguono, scanditi dal ritmo cadiaco, lento, costante come un metronomo, enunciati dal rumore che i tacchi e le suole degli stivali provocando al contatto con il suolo asfaltato, ma polveroso. Movimenti aggraziati, lenti, privi di qualsivoglia malizia e lussuria, per quanto l'aderente vestiario possa dare il significato opposto. Giunta al vialetto, la giovane potrà notare, in tutta la maestosa mole, il dojo degli Ishiba, costruita appositamente per questo clan esteta da una mano esteta. Mura bianche scandite da una cornice di alberi di ciliegio, che con la leggera brezza andrebbero a perder qualche petalo rosato, rendendo ancor più placito e soave lo spettacolo ai sartuari visitatori. Carta svolazzante e portone aperto vanno a caratterizzare stamane la struttura, oltre alla presenza di spalle della capoclan, Kimamura, la quale andrebbe ad invitare, una volta che la ballerina fosse giunta a qualche metro da lei, la genin stessa ad entrar nella sala principale del dojo, o almeno l'unica sala che Kaime abbia mai visto. Questa sarebbe rircolare, spoglia di qualsivoglia arredamento e assente di altri individui. L'unico pensiero che la kunoichi di Ame ha partorito sarebbe quello di dover dimostrare alla capoclan se e quandi progressi, con l'innata, la ballerina abbia sviluppato. Ma senza neanche il tempo di parlare, ecco che leggeri foglietti, candidi fuuda andrebbero ad esser esplulsi e manipolati, quasi danzassero per un desiderio proprio, da Kimamura, la quale, mediante la propria innata, andrebbe a 'costruire' un tavolo e due sedie poste ad estremi opposti. La piccola Kaime, in tale dimostrazione, nota un lato tecnico, ovvero la quantità di chakra e la consapevolezza delle proprie capacità shinobistiche da parte della capoclan, la quale è perfettamente conscia del fatto che tale potere possa reggere il peso e la spesa di chakra senza risentirne affatto. La sedia, alla quale è più vicina, verrebbe spostata, in modo da permetterle di utilizzarla, con un gesto della destrorsa, per poi, lentamente andar a poggiar le terga su quella seduta e porsi, educatamente, vicino il tavolo, senza strusciare la sedia sul pavimento. La leva inferiore destra andrebbe a porsi sulla sinistra, in un accavallamento a gambe strette, mentre le mani, dopo aver portato gli avambracci sul bordo del tavolo, così da rispettare il galateo, andrebbero, a mezz'aria, a chiudersi in un sol pugno, alternando le dita delle due mani, per poi, solo ora, andar a chiosar, dopo un leggero schiarimento di voce...<buongiorno Kimamura-sama, voleva vedermi?>. Frase che terminerebbe il suo verbiare, congelandosi nel tempo e nello spazio in quella posizione e tenendo gli occhi ambrati fissi sulla figura della sua conclannata, attendendo una di lei risposta. [Chakra on]

La giovane Kaime prende posto così come la capoclan le ha chiesto. Anche lei va elegantemente prendendo posto sulla seduta cartacea che la porterà di fronte alla Gemma che ha convocato, divise unicamente dal piccolo tavolino composto da foglietti che ella stessa ha liberato, per favorire tale conversazione. Va a porre le gambe unite piegate aggraziatamente sotto al corpo, come fosse la coda di una bellissima sirena, avvolta dal finissimo kimono. Attende qualche attimo, i contemplazione, prima di parlare ed introdurre il discorso che tanto le preme < Sì, sei stata convocata qui per una ragione ben precisa. > Una ragione che non viene ancora espressa, ma che - invece - viene introdotta da una serie di domande, apparentemente senza un filo logico. < Qual è la tua specializzazione nel combattimento? In quali arti sei più portata e quale stile vorresti ottenere? > Domanda in principio, lasciandole il tempo di rispondere e di pensare con calma, per poi proseguire < Utilizzeresti tali capacità per mantenere la pace e la serenità nelle terre ninja? Saresti disposta a donarti del tutto per tali ideali? > Ancora domande su domande, ma il vero e proprio punto della convocazione non viene espresso a pieno. < Sei a conoscenza dell'esistenza di alcuni individui che fanno dell'arte dei sigilli e del confinamento la loro principale aspirazione, giovane Kaime? > Ed ecco che qualcosina viene accennata, lasciando così alla Ishiba più giovane ed inesperta la possibilità di dar voce a quel che tiene dentro il proprio animo, sotto gli occhi vigili di una Kimamura che ascolterà con estremo interesse tutto ciò che la ragazza dalle ambrate iridi avrà da dirle in merito. [ ambient per Kaime ]

11:37 Kaime:
 Domande, domande precise, domande importanti che la giovane ballerina non si era mai posta, domande relative una precisa branca di specializzazione...<credo di essere portata per le arti magiche,per le arti di confinamento e per quelle elementari...> Direbbe dapprima, dando voce a risposte di domande precedenti, per poi procedere una una risposta, presumibilmente, importante...quella riguardo al gruppo di ninja dedicati alle somme arti del fuinjutsu. <Conosco l'esistenza, ma non sono a conoscenza di cosa questi facciano nello specifico.> Direbbe, prendendo fiato, andando ad umettare le rosee labbra con un ingenuo passaggio di lingua, per poi continuare il suo chiosare <si sensei kimamura...sono convinta che userei le arti per mantener la pace, sacrificarmi per mantenerla, cercando di riportare la pace anche dove non c'è più, come la nostra terra nativa, nei paesi secondari.> Affermerebbe, sincera, convinta di ciò che la sua melliflua voce esprime, rimanendo seduta, composta, in attesa di un esito da parte della donna che è posta di fronte alla sua figura. [Chakra on]

Le risposte agli importanti quesiti che Kimamura va rivolgendo alla giovane che ha di fronte arrivano prontamente, rispecchiando esattamente quello che la stessa capoclan si aspettava. D'altronde ha indagato ed osservato personalmente la ragazza, mostrando da subito un interesse particolarmente spiccato nei di lei confronti. Passa quindi alla spiegazione di quel che ha intenzione di domandarle successivamente < I Custodi del Fuuinjutsu o CDF, sono un ordine di ninja esoerti nelle arti del confinamento, di cui fanno largo uso e che asserviscono allo scopo di mantenere la pace e la serenità in tutte le terre ninja. > Introduce, lasciando immaginare alla Gemma quanto la donna che ha di fronte considera importanti gli ideali che ha appena citato nel proprio discorso < Per l'innata di cui siamo portatori noi Ishiba abbiamo una propensione quasi naturale a tali conoscenze, molti del nostro clan si sono sempre prodigati per portare avanti questo ordine, me compresa. > Si china ora leggermente in avanti, poggiando le mani intrecciate sul proprio ventre, ma senza mai lasciar cadere lo sguardo dalle ambrate iridi della sua interlocutrice < Ti sei già mostrata come stella nascente della discendenza di Konan e volevo proporti di prendere questo fondamentale incarico che ci passiamo di geerazione in generazione. Volevo chiederti di diventare una Custode. > Ecco che il punto del discorso va ad essere chiarificato dalla voce calma e quasi materna della capoclan degli Ishiba che attende in silenzio la risposta della Gemma. [ ambient per Kaime ]

12:14 Kaime:
 Corpo speciale di custodi dei sigilli, corpo speciale il cui scopo è quello di, attraverso le proprie arti, proteggere la pace e l'armonia che, prepotente, tende a emergere nei paesi ninja, per quanto spesso l'onta di cattiveria e prepotenza oscura tale luce di speranza. La melliflua voce della capoclan andrebbe a risuonare nella mente della ballerina come un riverbero, un eco in una silente caverna, facendo pesa sul proprio animo, quasi fosse la voce del pensiero filosofico della 'volontá di potenza', ovvero una volontà intrinseca intesa come rinnovamento dei propri valori. Le labbra tremerebbero, andando a formulare, prima mentalmente, una risposta più che soddisfacente. <Kimamura-sama, sarei onorata di accettare ed entrare nel corpo dei Custodi dei Fuuinjutsu. Spero che mi possa far valere e che, attraverso tale corpo speciale, possa far risaltare ancor più il nome del clan Ishiba> il tutto verrebbe detto con timidezza, ma con una lentezza che farebbe trasparire ciò che veramente sentirebbe, attendendo, infine, replica dalla sua capoclan, mentre il cuore comincerebbe, irregolare, ad aumentare la velocità di battito, sentendo su di sé una grossa ansia, causata da un incarico gravoso quanto importante. [Chakra on]

La pace, l'onore e le tradizioni storiche vengono esplicitate in quel discorso tra la Ishiba e la propria capoclan. Una Kimamura sorridente e soddisfatta va annuendo alle parole di Kaime, più che felice di averle udite dalla sua stessa bocca. < Ebbene, provvederò personalmente ad inserirti nel registro dei Custodi, così che tu possa accedere alle nostre tecniche e che possa portare la pace e la serenità come ha fatto tutto l'ordine prima di te e me. > Una degna ed austera conclusione la sua, ma in tono quanto più materno possibile. Andrebbe ora ad alzarsi, aggirando il tavolo e raggiungendo la seduta su cui è accomodata la Gemma, per posarle la mano leggera sulla spalla, in un gesto affettuoso ed intimo, anche più di quanto ci si aspetterebbe da una figura di spicco come lei. < Ho molta fiducia in te, come persona, prima ancora che tua capoclan e superiore. > Le confessa, esibendo un sorriso appena accennato, ma comunque percettibile < So che non mi deluderai e che non deluderai tutti quelli che credono in te e che ti amano. > Attende, dunque, che la Ishiba si sollevi, prima di riassorbire la carta che ha utilizato per arredare quello spazio. < Torna pure a Konoha, adesso. Con la consapevolezza che, ovunque tu sia, anche io sarò con te, Kaime. > Ultime parole, prima che il congedo sia cpmpletato e che la Gemma possa, finalmente, far ritorno a casa. [ end ]

Kaime viene convocata da Kimamura che le esplicita l'esistenza dei CDF e le domanda se si sente affine ai loro ideali, proponendole infine di entrare a far parte dell'ordine. Nessun EXP data la natura dell'ambient.