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[ Missione S ] - Shadow of the machine

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Missione di Livello S

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con Azrael, Furaya, Kaori

E' facile trovare la strada che porta al costrutto impazzito. Basta seguire la scia di distruzione che dai laboratori si protrae fino al confine del Paese. Alberi sradicati, rocce distrutte, il terreno crepato e affossato da quelli che devono essere i piedi della creatura. C'è un silenzio innaturale sulle tracce di questo sentiero. Nessun animale s'avvicina, alcun uccellino cinguetta, nessuna formica cammina. Neppure il vento soffia assistendo alla devastazione lasciata dietro di sé dall'esperimento fallito del settore tecnologico bellico di Konoha. La situazione è grave: quella macchina ha una potenza distruttiva inimmaginabile e sembra essere totalmente priva di controllo. A quanto pare c'è stato qualche problema durante la fase di programmazione degli ordini impartiti al costrutto e questo ha iniziato a distruggere ogni cosa avviandosi inarrestabile verso il non più così lontano confine con la Sabbia. Al momento la macchina sta avanzando per la verdeggiante pianura che si estende fra i territori del Paese del Fuoco e quello del Vento ad una certa distanza dalle rotaie della ferrovia Konoha-Suna. Il monte Kakuri è visibile in lontananza, altissimo ed immenso, e il confine con il Paese vicino è ormai prossimo. L'Hokage ha richiesto che la creatura venga fermata prima che riesca a superare il confine specialmente perchè a ben poca distanza da questo, è situato nel deserto un piccolo paesino prevalentemente residenziale, unico posto abitato prima della capitale, Suna. Il costrutto è visibile già in lontananza date le considerevoli dimensioni: si tratta di un ammasso di metallo lucido e grigio alto all'incirca 50 metri con spalle tanto larghe da arrivare a sfiorare i 15. Ha una forma umanoide con un busto e quattro arti ed una testa formata da un elmo intarsiato dai cui fori per gli occhi traspare una brillante luce celeste. Questa luce striscia e balugina attraverso ogni minima giuntura che forma e delinea il costrutto, come se dentro di questo vi fosse una grandiosa fiamma azzurra a divampare bruciante. Ogni suo passo è una frattura nel terreno, una scossa di terremoto che scuote il mondo -almeno così vi pare- e che va volare terrorizzati stormi di uccelli. Incurante di ogni cosa avanza lasciando pendere le enormi e pesanti mani come mazzafrusti, sradicando e scagliando alberi come fossero matite. [ Missione S ] [ Turni: ??? ] [ Tempo: Nessuno] [ Colosso: http://www.boorp.com/sfondi_gratis_desktop_pc/sfondi_gratis/sfondi_fantasy_draghi_fate/fantasy_colosso.jpg ma senza spadone. ] [ Ore: 15.20 ]

15:36 Furaya:
 Sia lei che Azrael, suo ormai fedele compagno nonché braccio destro in più e molteplici occasioni, stanno rincorrendo un colosso di oltre cinquanta metri d'altezza che, dal canto loro, è già visibile. Par quasi inarrestabile, in tutta la sua imponenza, ma non è questo ciò che deve precludere loro la corretta riuscita della Missione. Devono esser sicuri di loro stessi, abbastanza da poter riuscire a portare avanti e concludere quel che stanno per iniziare. In vista della Missione di Livello S a cui quest'oggi prenderà parte, gli abiti che porta son esattamente propensi a quest'ultima. Indossa un paio di pantaloncini neri, aderenti al di lei corpo; una t-shirt grigia a mezze maniche con uno scollo a V non troppo evidente. Al di sopra, vi è l'Armatura Pesante che solitamente indossa quando ci sono queste difficoltà, come una Missione di Livello A. Attorno al collo, vi è una catenina col simbolo del Clan Uchiha, mai rimosso e sempre presente ormai da anni, memoria d'una amicizia sfumata nel tempo. Capelli rosei, arrivanti a metà schiena, che contornano il viso pallido e giovanile della Consigliera. Tra gli stessi, compare un Coprifronte della Foglia, al centro, sulla sommità del capo. Sul petto, sotto i vestiti, son presenti una decina di Fuda potenzianti, qualora ve ne sia relativamente bisogno. Non è detto, del reto. Contro il fianco mancino, tramite una cintura e dei foderi, son inserite due Katane. La prima, dall'elsa bianca e nera, è sfilacciata, rovinata, consumata dal tempo e dalle intemperie a cui è stata sottoposta per tre anni lunghi. La seconda, invece, ha un'elsa rossa e nera, pulita, ben tenuta. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una Tasca Porta Kunai e Shuriken, assieme ad una Porta Oggetti sul gluteo dal medesimo lato. Svariati oggetti, nonché Armi, son poste al loro interno, di facile utilizzo. Gli avambracci son coperti da delle placche metalliche. Ai piedi, ha un paio di sandali neri, arrivanti sin sotto le ginocchia, anch'essi rinforzati metallicamente. Sui rispettivi polsi, invece, ha due Fuda: nel destro, ha sigillato la Zanbato - avvelenata - e nella sinistra, la Falce - avvelenata anch'essa -. Attorno all'altra gamba, vi è un'altra Tasca Porta Kunai e Shuriken con ulteriori armi da poter utilizzare. Le di lei inferior leve s'alternerebbero con costanza, velocità, spingendo le ginocchia in avanti e sfruttando la forza di spinta dei muscoli di polpacci e cosce per darsi la giusta forza. Le punte dei piedi sarebbero i primi a toccar il suolo, sicché i talloni son sollevati dallo stesso per mantener costante l'andatura. Il di lei busto è lievemente flesso innanzi per cercare di dare altresì aerodinamicità al proprio corpo. Dal di lei Chakra, ardente quasi quanto quello che mantiene in vita il Colosso, dal centro del petto dove alberga, si diramerebbero due ramificazioni le quali sarebbero dirette velocemente e facilmente in direzione delle inferior leve. Quivi, andrebbero a depositarsi lungo i piedi, fuoriuscendo dagli tsubo, in modo tale che possano poi configurarsi, amalgamarsi sotto la suola stessa dei sandali ninja e sotto la pianta del piede, formando una patina azzurrognola fatta appunto di Chakra. Questo sarebbe fatto per ovviare al terreno scosceso e semi distrutto, nonché al tremar del terreno dovuto al Colosso stesso e alla sua inimmaginabile potenza, nonché peso. <Hai idee su come fermare un colosso del genere? Farlo stancare affinché consumi tutto il chakra, credo sia la scelta peggiore. Moriremo e distruggerà mezzo confine prima che noi possiamo far qualcosa.> Vocia verso il compagno di Missione, a cui s'appella poiché alla fin fine, per sopravvivere, come anche durante la Missione A precedente a questa che han svolto assieme, il gioco di squadra ha fatto la differenza. [ 2/4 Rilascio del Chakra Finale - 2/4 Avanzamento ][ Chakra ON: 120/120 ][ Resistenza: 110 ( Base ) + 15 ( Armatura Pesante ) ][ Equip: Armatura Pesante (Resistenza +15), Guanti Ninja, Vambracci (Resistenza +4), Schinieri (Resistenza +6) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia DX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Allucinogeno S) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia SX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Tossico S) • Tasca Porta Oggetti (Gluteo DX): Tonico Coagulante (2), Tonico Recupero Chakra (2), Fumogeni (5), Sigillo Potenziante Houjutsu Speciale (1), Bomba Luce (5), Carta Bomba Sensore (8) • Polso DX: Fuda con Zanbato (Veleno Stordente S) • Polso SX: Fuda con Falce (Veleno Composto Speciale) • Petto: Fuda Potenzianti (10) • Ricetrasmittente Orecchio SX ]

15:41 Azrael:
 Ci sono Missioni D in cui i Deshi devono riportare al canile cuccioli scomparsi, recuperare le caprette fuggite a qualche allevatore e poi... e poi questo. Un gigantesco colosso metallico che avanza in maniera inarrestabile, distruggendo qualunque cosa si trovi sul proprio cammino. E tocca proprio al duo di Nara più in vista della Foglia fermarlo prima che possa superare il confine con Suna. < Certo che Suna deve essere a corto di personale. > Borbotta il Nara, percorrendo la strada resa quasi impraticabile dal passaggio del gigante. La terra trema sotto i piedi dei due Ninja di Konoha, ragion per cui è di primaria importanza fare in modo che la presa al suolo da parte delle estremità inferiori sia salda. Il chakra è, naturalmente, già attivo all'interno dello shinobi delle ombre. Esso verrebbe portato a circolare forte ed acceso all'interno del proprio organismo, dividendosi in due piccole scintille cerulee che andrebbero mosse dal plesso solare sino a superare il bacino, invadendo cosce e polpacci, giungendo - alla fine - ai piedi, sotto i quali gli tsubo verrebbero aperti per fare in modo che quell'energia possa formare una patina niforme al di sotto delle scarpe. Tale patina verrebbe resa adesiva e ben aderente al terreno, in modo da evitare cadute con l'utilizzo di una delle conoscenze base tra quelle ninja, nella sua evoluzione più avanzata. Il vestiario di Azrael è semplice e piuttosto informale, considerndo l'occasione in cui dovrà trovarsi. Una camicia nera gli copre il busto, piuttosto aderente al corpo, i cui bottoni sono allacciati fino alla gola. Alla vita è ben stretta una cintura in cuoio, che tiene su un paio di pantaloni di cotone del medesimo colore del resto dell'abbigliamento. I piedi alloggiano in un paio di comode scarpe chiuse ed eleganti, in pelle scura. Il volto diafano e le iridi color pece sono puntate dritte avanti a sé, verso la sagoma in lontananza del bersaglio della missione. < E' enorme e-- deve avere una riserva di chakra infinita. > Mormorerebbe in direzione di Furaya, verso cui non ruota neanche il capo. < Sbrighiamoci, abbiamo poco tempo. Io non gli starei alle spalle, penso dovremmo superarlo ed attaccarlo frontalmente, in modo da rallentare la sua corsa quel tanto che basta da distruggerlo senza perdite e vittime. > Snocciolerebbe rapidamente i propri pensieri, al di fuori delle sottili rosee che si smuovono appena al peso delle proprie parole. Continuerebbe, dunque, a correre in direzione dell'obiettivo tenendo il busto leggermente chino e lo sguardo sempre puntato sull'enorme figura umanoide. L’equipaggiamento al completo del Nara sarebbe, dunque, composto da varie armi – quali nascoste e quali bene in vista -, oltre ad oggetti e a qualche elemento d’armatura. Questi ultimi, decisamente non ingombranti, pesanti o troppo invasivi per uno shinobi che basa tutto il proprio stile di combattimento sull’agilità, invece che sulle mere prove di forza, si dividono in varie sezioni del corpo dell’agile Ninja delle Ombre. Sulle braccia, per la precisione dal polso al gomito, sono posizionati due vambracci a coprire la parte frontale dell’arto. Essi sono costituiti da una sottile placca in metallo lucido e sono agganciati alla figura di Azrael tramite delle cinghie in cuoio che passano al di sotto del braccio, avvolgendolo completamente e tenendo fermi gli oggetti in modo che possano contrapporsi ad eventuali colpi portati agli arti superiori o al busto, che siano corpo a corpo o a distanza. Della stessa composizione sono le coperture che il Nara stesso porta a protezione delle tibie, dalla parte bassa della rotula sino all’inizio delle caviglie. Anche questi schinieri sono formati dalla stessa sottile placca metallica di ciò che protegge la parte superiore del corpo e sono allo stesso modo agganciati al polpaccio, in modo che né le cinghie né la protezione ferrea possano intralciare i movimenti delle articolazioni della gamba in qualunque genere di spostamento, sia esso un moto di corsa o di semplice camminata. Le mani, invece, sono coperte da un paio di guanti ninja a mezze dita, il cui materiale consiste in un comodo cotone elasticizzato nero, in modo da non dar troppo nell’occhio e da tenere le mani libere da ogni impedimento ed, al tempo stesso, ben fresche ed asciutte, in modo da far risultare comoda l’impugnatura di eventuali armi. Sul dorso è presente, in egual modo rispetto a tutte le altre protezioni, uno strato di metallo lucido privo di incisioni od insegne particolari, atto unicamente a proteggere la parte coperta da eventuali colpi d’arma da taglio. A completare la lista delle protezioni, per quanto quest’ultimo oggetto sia puramente estetico che prettamente difensivo, si trova il coprifronte del Villaggio della Foglia legato saldamente al collo del Ninja, il nodo morbidamente poggiato sulla nuca, parzialmente nascosto dai capelli folti e neri e la cui placca metallica – recante inciso il simbolo di Konoha – copre la parte più sensibile del corpo, ovvero la gola. Per quanto riguarda l’arsenale d’attacco del Dainin, possiamo trovare un gran numero di armi, perlopiù nascoste in fuuda sistemati strategicamente in varie parti del corpo, al di sotto dei vestiti. Contenuto i uno degli appositi foglietti v’è un Bo in legno scuro e verniciato di nero, la cui lunghezza non supera il metro e ottanta, per i combattimenti più semplici e poco impegnativi, ragion per cui il Fuuda è posizionato al di sotto del polso destro, mano secondaria del giovane Nara. Al di sotto del polso della mano primaria, la sinistra, vi è, invece, un Fuuda contenente la sua fedele Katana a lama doppia, leggera e maneggevole, dalla lunghezza complessiva di un metro e settanta, le cui lame sono state imbevute – al momento del confinamento – con due veleni diversi, cosparsi ognuno sul filo di ogni lama, nella fattispecie Veleno Allucinogeno e Veleno Stordente, entrambi della gradazione più alta esistente. Sempre tra le armi non esposte v’è una Falce dalla lunghezza complessiva di un metro e sessanta, la cui lama ricurva raggiunge i settanta centimetri di larghezza. Il manico è in legno, mentre la lama, il cui filo è stato imbevuto di Veleno Inibente, è invece di un metallo particolarmente annerito dal tempo e dagli utilizzi, risultando quasi rassomigliante al colore dell’ossidiana. Essa è contenuta in uno degli appositi fogli di contenimento, posizionato sulla scapola destra. Sulla scapola dal lato opposto, invece, è contenuta – nell’ennesimo Fuuda – la grossa e pesante Zanbato, la cui lunghezza raggiunge i due metri per i sessanta centimetri di ampiezza della lama stessa. Nello stesso modo, sigillata all’altezza del plesso solare, v’è la Nodachi, una delle armi preferite del Nara, la cui lunghezza raggiunge quella della Zanbato, risultando però estremamente più fine e maneggevole. Tra le armi in vista, invece, vi sono due Katane, una per fianco, differenziate dal colore del fodero e della lama stessa. Quella contenuta nel fodero bianco ha la lama lucidata al punto tale da rilucere sotto ogni fonte di luce, in modo da rispecchiare il colore ad essa associato. Sull’altro fianco è appesa, invece, una Katana dal fodero dello stesso colore della notte, la cui lama è stata opacizzata in modo tale da rispecchiare la medesima cromatura. Sul filo di entrambe è stato cosparso del Veleno Tossico di tipo S. la loro lunghezza, perfettamente identica, raggiunge il metro, divisi in ottanta centimetri di lama e venti di manico. Attaccati alla cintura, sulla parte frontale, vi sono due foderi triangolari e leggermente ricurvi in cuoio che contengono le lame da pugno, imbevute degli stessi veleni della Katana a lama doppia, atti al corpo a corpo, sia per infliggere danni da taglio con il filo delle stesse, sia per imprimere danni da imbatto con l’alloggio per le dita, le cui estremità spesse e triangolari fungono da tirapugni. Esse sono posizionate divise tra di loro, in modo da permettere al Dainin di inserire le falangi negli appositi alloggi per le dita e per estrarle dal cuoio con un unico e fluido movimento. Sulla schiena, alloggiata su un gancio di cui la cintura è dotata, è incastrata la frusta arrotolata, dal manico nero e dalle spire di cuoio bianco, la cui lunghezza rasenta i due metri. Tale arma sarebbe atta sia ad azioni di presa di arti ed oggetti, sia all’infliggere danni da impatto ed è posizionata in modo da permanere sul lato sinistro della schiena, in modo che il manico sia rivolto nella medesima direzione e da poter essere sfoderata e srotolata senza impedimento alcuno dalla mano forte dello shinobi dell’ombra. Legato alla coscia sinistra, sopra i vestiti, vi è il portakunai e shuriken in cuoio nero, i cui tre scomparti sono stati riempiti con tre Kunai ciascuno, il cui manico è avvolto da una Carta Bomba. Della stessa fattura e colore è anche iil portaoggetti, appeso alla cintura sul lato destro della schiena. I suoi numerosi scomparti sono alloggio di due Tonici Coagulanti e due Speciali, allo stesso modo contengono due Tonici Recupero Chakra e due Speciali, oltre a due set di Fumogeni, un auricolare che funge da Trasmettitore e da indossare all’orecchio per ogni evenienza. All’interno di uno scomparto a parte vi è un pennello con la propria boccetta di inchiostro e sei Fuuda arrotolati in modo da occupare poco spazio, uno dei quali contiene il Respiratore, mentre gli altri sono lasciati vuoti per veire incontro ad ogni possibile inconveniente. Nell’ultima tasca del suddetto portaoggetti vi sono le piccole boccette di Veleno, una per ogni tipo di quelli posseduti dal Dainin e tutte del grado più alto disponibile. Infine, a completare tutto l’arsenale d’attacco e difesa del giovane Nara, vi sono gli oggetti di supporto. Nello specifico un totale di quattro Fuuda per la Sostituzione, divisi in ugual modo sugli avambracci, al di sotto dei vestiti e delle protezioni. Sul petto, uno per pettorale, vi sono un totale di due Fuuda potenzianti, al fine di rendere più efficaci le armi magiche del Ninjutser. Al centro di essi, posto in verticale sullo sterno, vi è il Fuuda potenziate Speciale che, in condizioni estreme, potrà essere utilizzato per rafforzare oltre ogni limite il Ninjutsu.
{ Chakra 120/120 } ~ { Rilascio del Chakra Finale Attivo } ~ { Armatura: Vambracci ( +4 Resistenza ) | Schinieri ( +6 Resistenza ) | Guanti Ninja | Coprifronte di Konoha } ~ { Armi: Bo ( posto in un fuuda al di sotto del polso destro ) | Katana a lama doppia le cui lame sono rispettivamente imbevute di Veleno Stordente S e Veleno Allucinogeno S | Falce imbevuta di Veleno Inibente ( posta in un fuuda sulla scapola destra ) | Nodachi ( posta in un fuuda all’altezza del plesso solare ) | Katana bianca imbevuta di Veleno Tossico S (appesa al fianco destro ) | Katana nera imbevuta di Veleno Tossico S ( appesa al fianco sinistro ) | Zanbato ( posta in un fuuda sulla scapola sinistra ) | Lame da pugno imbevute di Veleno Stordente S e Veleno Allucinogeno S ( appese alla cintura frontalmente una per lato ) ! Frusta ( agganciata alla cintura dietro la schiena ) } ~ { Portakunai e shuriken: 9 Kunai cui è allegata una Carta Bomba ( legata alla coscia sinistra ) } ~ { Portaoggetti: 2 Tonico Coagulante | 2 Tonico Coagulante Speciale | 2 Tonico Recupero Chakra | 2 Tonico Recupero Chakra Speciale | 2 Fumogeno | Trasmettitore | Respiratore ( contenuto in un Fuuda ) | Pennello e Inchiostro | 5 Fuuda ( vuoti ) | Veleno Tossico S | Veleno Allucinogeno S | Veleno Debilitante S | Veleno Stordente S | Veleno Inibente | Veleno Composto Speciale ( agganciato alla cintura dietro la schiena ) } ~ { Fuuda: 4 Fuuda con Tronchetto da Sostituzione ( 2 su avambraccio destro e 2 su avambraccio sinistro ) | 2 Fuuda Potenziante Ninjutsu ( uno per pettorale ) | Fuuda Potenziante Ninjutsu Speciale ( sterno ) | Fuuda Empatia ( tronco lombare ) }

I due Nara sono armati di tutto punto e sono pronti a tutto per riuscire a risolvere la missione affidatagli nel migliore dei modi per quanto la situazione sembri, almeno ad una prima occhiata, disperata. Entrambi vanno a ricorrere senza alcuna difficoltà al rilascio del chakra che concede loro la possibilità di seguire la scia di distruzione del costrutto senza cadere nelle profonde crepe apertesi nel terreno dai suoi passi o inciampare nel sentire il suolo tremare sotto i piedi. Il colosso sembra non sapere minimamente della presenza dei due alle sue spalle, né pare dar l'impressione di accorgersi del loro correre disperato dietro di sé a tutta velocità. Continua a tirare dritto sollevando un enorme piede dopo l'altro con movimenti più rapidi di quanto parrebbe ovvio per un costrutto di tali dimensioni. Nonostante tutto, comunque, è palesemente più lento di entrambi i konohani che si ritrovano ben presto a raggiungere il bestione, distando a stento una ventina di metri da lui. Questo continua ad avanzare e, nel farlo, va dondolando le enormi mani -che arrivano a distare dal terreno circa 15 metri- da un estremo all'altro come fosse un metronomo, sradicando alberi e arbusti e schiantandoli via. Inoltre ogni passo apre sul suolo una voragine lunga 10 metri e spessa abbastanza da poter perfettamente fungere da tomba per i malcapitati che se lo dovessero ritrovare lungo il cammino. Ogni passo solleva polvere e terriccio in fastidiosi nuvoloni nebulosi e il suono di metallo che stride ed impatta è quasi assordante man mano che ci si fa più vicini. Avanza, avanza, portando distruzione lungo il cammino e avvicinandosi sempre di più al confine col Paese del Vento. Che fare? [ Missione S ] [ Turni: Furaya – Azrael | Avvisatemi per eventuali cambi ] [ Tempo: Nessuno] [ Duo – colosso: 20 mt di spalle ] [Furaya: siccome hai descritto le due katane nell'azione te le faccio portare, ma ricorda di aggiornare i tag ~] [ 10 turni prima di raggiungere il confine ] [ Colosso: http://www.boorp.com/sfondi_gratis_desktop_pc/sfondi_gratis/sfondi_fantasy_draghi_fate/fantasy_colosso.jpg ma senza spadone. ] [ Ore: 16.25 ]

16:59 Furaya:
 Nel continuar a correre in direzione del Colosso, affinché possano fermarlo prima che raggiunga il confine con il Paese del Vento. Arriccia il naso nel vederlo poco distante e in tutto il suo splendore, per così dire. Durante l'avvicinamento, tenendo d'occhio il colosso che han oggi come nemico, tenta anche di riconoscere di quale materiale esso sia fatto. Essendo di metallo e date le conoscenze che la Nara dovrebbe avere in quanto Fabbro, ella tenta di riconoscerne le leghe che potrebbero comporlo, purché possa giunger ad una valutazione efficiente. Difatti, in base al materiale con cui esso è stato costruito, può anche conoscerne le debolezze, i punti forti, nonché la resistenza al calore ed il valore numerico a cui il suddetto fonde. Ha studiato a fondo simili particolari, il che dovrebbe aiutarla, appunto, in questa specifica valutazione. Gli occhi salgono per quanto l'è possibile raggiungere e guardare, discendendo sin ai legamenti che ne compongono il ginocchio. Bisogna tentare il tutto per tutto e la distanza che or intercorre dal Colosso è sufficiente per qualcosa che dovrebbero poter attuare entrambi. <Io resto dietro, lo colpisco alle gambe!> Ribatte al di lui indirizzo, cercando di fargli intender come meglio può quella che sarà la sua futura tattica. <Cerchiamo di farlo cadere prima che raggiunga il confine!> Frasi ovvie, certo, ma se non parla non riesce a far uscir la calma che, in quanto Ninja di un certo livello, deve mantenere nonostante le circostanze siano del tutto negative e tragiche. Dunque, data la distanza, può attuar qualcosa di semplice ed efferato che, al contempo, non dovrebbe metterla a rischio. D'altro canto, il colosso non sembra essersi accorto di loro, motivo per il quale hanno un vantaggio sull'effetto sorpresa. Non distoglie dal nemico, dal target, il proprio sguardo indagatore, neppur quando le mani raggiungerebbero il plesso solare rallentando di poco l'andatura o, comunque, tenendo la stessa purché la distanza non aumenti né diminuisca, bensì rimanga stabile e precisa. L'elemento di cui or necessita sarebbe il Fuuton, il quale si risveglierebbe nel di lei petto, forte e potente come il Vento stesso che soffia contro le fronde degli alberi in autunno. Lo diramerebbe sin all'altezza del petto, confluendolo nei rispettivi polmoni da cui esso, unito all'aria normalmente respirata, dovrebbe unirsi per scatenar quanto richiesto. Le mani, strette al centro del plesso solare, formerebbero i seguenti sigilli: Gallo, Bue e Lepre, il quale sarebbe tenuto mantenuto, dunque tenendo sempre le dita ben strette tra di loro per evitar che venga sciolto. Farebbe partire, inspirando aria ed espletandola conseguentemente assieme al Fuuton, un soffio di vento gelido diretto esclusivamente verso le giunture, dietro le ginocchia, dell'esser che ha di fronte. Con un movimento del capo, direzionerebbe, formando una piccola 'o' con le labbra, tal aria, che dovrebbe venir "erogata", nei punti su detti, purché vengano congelati o, quantomeno, riducano la velocità - poco minore della loro - ulteriormente. Ciò dovrebbe servir allo stesso Nara per attuar la sua controffensiva ed aiutarlo a far crollar lo stesso colosso. Nel caso in cui ciò avvenga, ella spingerebbe con ambo i piedi verso la litosfera, pur di far cambiar direzione al proprio corpo. Infatti, il Colosso stesso dovrebbe - come concordato - esser spinto verso DESTRA, per cui ella opterebbe per spingersi in direzione OPPOSTA a quella che da esso dovrebbe venir intrapresa. Il di lei scatto sarebbe sì laterale ma di non eccessiva metratura, purché resti sempre ad una discreta distanza d'ingaggio sia dal Colosso che dallo stesso compagno di Missione. Circa, dunque, dieci metri, i quali sarebbero laterali rispetto alla posizione precedentemente occupata dalla Nara. Non son eccessivi, questo è vero, ma è pur sempre una protezione in più nel caso in cui Azrael riesca a farlo cader davvero. [ 0/4 Conoscenza dei Metalli - 2/4 Aria Gelida - 1/4 Spostamento laterale ][ Chakra: 112/120 ][ Resistenza: 110 ( Base ) + 15 ( Armatura Pesante ) ][ Equip: Armatura Pesante (Resistenza +15), Guanti Ninja, Vambracci (Resistenza +4), Schinieri (Resistenza +6) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia DX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Allucinogeno S) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia SX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Tossico S) • Tasca Porta Oggetti (Gluteo DX): Tonico Coagulante (2), Tonico Recupero Chakra (2), Fumogeni (5), Sigillo Potenziante Houjutsu Speciale (1), Bomba Luce (5), Carta Bomba Sensore (8) • Polso DX: Fuda con Zanbato (Veleno Stordente S) • Polso SX: Fuda con Falce (Veleno Composto Speciale) • Petto: Fuda Potenzianti (10) • Ricetrasmittente Orecchio SX • Katane (2), Fianco SX ]

17:16 Azrael:
 Da più vicino la situazione sembra ancor peggio di quanto se l’era aspettata. Quel colosso è grande e, benché non si sia avveduto della presenza dei Ninja infinitamente piccoli rispetto a lui, deve essere assolutamente fermato proprio da questi ultimi. Il Dainin frena immediatamente la propria corsa prendendosi non più di qualche istante per riflettere sul da farsi. Nel proprio arsenale ha tecniche dal grande potenziale distruttivo, ma nulla che sia così enorme. Una delle prime regole della vita è, tuttavia, che più un avversario è grosso, più farà rumore al momento della caduta. < Lo spingo da sinistra verso destra, non trovarti sotto in caso io riesca a farlo cadere.> Mormorerebbe, certo del fatto che Furaya sarà dello stesso avviso. Prima di mettersi sul davanti della creatura devono assicurarsi di quanto sia potente, resistente e del suo equilibrio e, soprattutto, se sia dotato o meno della vista. Le mani del giovane Nara andrebbero al petto, nell’intenzione di creare qualcosa di abbastanza grande da non poter non essere notata, formando il sigillo del drago e – successivamente – quello del cane che verrebbe mantenuto per tutto il processo. Grazie alla propria padronanza dell’elemento Suiton non necessita di grandi fonti d’acqua per le proprie tecniche. Andrebbe, di fatti, a condensare l’acqua presente nell’aria e nell’atmosfera al fine di concentrarla tutta in un unico, grande globo. Esso sarebbe posizionato sulla sinistra del colosso, in modo da poter compiere il proprio attacco senza investire i due clannati dell’ombra. Il globo di puro Chakra Suiton andrebbe a venir plasmato in modo da formare un vero e proprio golem che dovrebbe raggiungere i sette metri di altezza e i due metri e mezzo di larghezza. Grande, sì, ma non quanto ciò che dovranno affrontare. Tale golem fatto d’acqua sarebbe, quindi, posto esattamente alla sinistra del colosso di metallo, per ua rincorsa di circa dieci metri, in modo che l’energia cinetica possa aiutarlo ad imprimere una spinta sufficiente. I suoi ordini sarebbero, invero, di percorrere lo spazio che lo dividono dal bersaglio in linea retta, in modo tale da andarsi a schiantare contro la leva inferiore sinistra di quest’ultimo. Essendo le mani a circa quindici metri dal suolo, l’altezza di sette metri del golem dovrebbe raggiungere circa la metà della gamba del metallico gigante, quindi la giuntura del ginocchio. La forza della spinta, unita alla tecnica utilizzata in contemporanea dalla Nara, dovrebbero – o almeno così ha pensato Azrael – spostare il baricentro della mastodontica figura in modo che esca dal suo normale asse e, nell’impossibilità o comunque difficoltà, di utilizzare la gamba opposta a quella spinta, ricadere sul fianco. L’obiettivo sarebbe, quindi, non solo ferirlo e controllare se esso è dotato di vista, ma anche di rallentarlo facendolo cadere o danneggiando in maniera considerevole le giunture che potrebbero, almeno in teoria, cedere sotto l’enorme peso dello stesso.[ Chakra 90/120 Rilascio del Chakra Finale attivo | Assalto del golem d’acqua I turno Equip invariato ]

Osservando il gigante di metallo Furaya potrà notare -anche considerata la vicinanza fra loro- dei dettagli importanti circa il materiale che lo compone. Il metallo utilizzato è molto lucido, grigio, quasi riflettente, tanto che in effetti sembra brillare sotto i raggi del sole che si riflettono contro di lui. Nessun metallo è così elegantemente lucido in natura se non... il cromo, un materiale solitamente utilizzato per rifinire da un punto di vista estetico armi o strumenti grazie al suo aspetto riflettente e liscio e per donare una potente protezione al calore -considerando che tale lega fonde ad elevatissime temperature, superiori persino ai 1200°- ed all'elettricità per via della sua innata resistenza a tale manifestazione. I due ninja, comunque, decidono di separarsi. Mentre Furaya continua a correre dietro il colosso tentando di mantenere costante la distanza fra loro, Azrael si ferma per preparare la propria tecnica. Mentre il Dainin prende ad accumulare l'acqua presente nell'umidità e nella vegetazione circostante per concentrarla in un unico punto al fianco del costrutto, la Gran Consigliera andrebbe a ricorrere ad una vecchia tecnica del suo repertorio per cercare di rallentare la corsa del costrutto e dar quindi man forte al suo compagno. Raccogliendo il chakra futon nei polmoni, Furaya spara un alito gelido che va mirando al retro delle ginocchia della creatura così da cercare di congelarne le giunture. L'alito arriva a toccare il suo obiettivo, certo, ma la distanza percorsa è tale da indebolire parecchio il colpo andando quindi a raffreddare notevolmente il metallo che compone il corpo del costrutto, ma senza danneggiarlo in maniera reale. Neppure una minima ammaccatura per via dell'impatto. Niente. Il gigante continua ad avanzare come se nulla fosse, agitando le mani dinnanzi a sé con forza. A questo punto, però, ecco ultimarsi la tecnica del Nara: alla sinistra del costrutto si viene a modellare un gigante fatto interamente d'acqua di dimensioni assai più modeste rispetto il loro avversario, ma ugualmente enorme per degli standard normali. Il golem è massiccio, denso e azzurrino e prepara una carica tale da andare ad abbattersi contro il ginocchio del costrutto prima di esplodere in una scrosciante pioggia d'acqua fresca. Date le dimensioni del golem e la rincorsa presa il danno è decisamente più sentito rispetto l'attacco portato dalla donna, ma tuttavia insufficiente a fermarlo. O quasi. Il costrutto si ritrova a tremare per un istante, spinto di un paio di metri appena alla propria destra, con una ammaccatura evidente sulla zona d'impatto con il golem d'acqua da cui proviene d'un tratto un fastidiosissimo stridio, come di metallo piegato che urta su se stesso. Qualche scintilla andrebbe a mostrarsi laddove il metallo ammaccato va a strofinarsi contro altro metallo, senza tuttavia preoccupare il costrutto in alcun modo. Anzi. L'unica reazione a tale evento è... un alone di luce azzurra che va avvolgendo il ginocchio ammaccato e rientrante. L'alone avvolge come un fiamma brillante la forma della rotula, e parte della gamba sottostante risistemando la parte di armatura ripiegata. Lo stridio cessa, le scintille svaniscono e la luce azzurra si ritira nelle rifiniture della creatura tornando a rilucere dalle minuscole aperture che si mostrano fra un pezzo e l'altro di cromo. [ Missione S ] [ Turni: Furaya – Azrael | Avvisatemi per eventuali cambi ] [ Tempo: Nessuno] [ Azrael - colosso: 40 mt di spalle ] [ Furaya - colosso: 30 metri sulla sinistra ] [ 10.5 turni prima di raggiungere il confine ] [ Colosso: l'immagine l'avete già vista, odio il link che sforma il fato. OH. ] [ Ore: 17.47 ]

18:43 Furaya:
 I loro attacchi, così combinati, non sortiscono gli effetti sperati. Il colosso è enorme, con una riserva di Chakra pari o di poco simile a quella di un demone, la quale gli garantisce persino una rigenerazione. <Sono quasi invidiosa.> Commenta, facendo schioccar la punta della lingua contro gli incisivi. <Az! Provo a saltargli sopra e ad attaccarlo!> Specifica verso il compagno, dando fondo alla propria voce nella speranza che quest'ultimo possa accorgersi di lei e di quanto specificato. Gli farebbe persino cenno con la mandritta per indicargli che salirà in alto. Le di lei inferior leve andrebbero ad alternarsi con una velocità costante, ma al massimo delle proprie capacità fisico-motorie, senza distoglier lo sguardo dall'obiettivo. A riconoscer del metallo, fa storcer ancor più il naso e le labbra. Il cromo. Neppure i milleduecento gradi della Lava sarebbero utili al cento per cento, se non a danneggiarlo di poco. Tuttavia, è bene provare, testare e giocarsi il tutto per tutto per non risparmiarsi. C'è anche la loro vita in ballo, assieme all'Alleanza con Suna: meglio evitar il ripetersi di una Guerra tra i due Villaggi. Giunta ad una distanza adeguata al contesto, che sarebbe né troppo eccessiva né troppo vicina, viste le dinamiche e la distanza delle braccia - mani, soprattutto - altrui dal suolo, imporrebbe al proprio corpo di fermarsi per quello che, invero, sarebbe neanche un secondo. I movimenti dovrebbero risultare agili e ben impostati dalla donna, giacché abituata a sforzare il proprio corpo al massimo e a garantir stabilità ed equilibrio allo stesso. Le ginocchia si fletterebbero, assieme alle caviglie, giacché ambedue le coppie di legamenti dovrebbero garantire la spinta necessaria al di lei corpo. Abbasserebbe il baricentro, inspirando ed espirando aria, portando le braccia a stendersi indietro rispetto all'asse del proprio corpo. Sol conseguentemente, spiccherebbe un salto, distendendo le inferior leve utilizzate, scaricando l'energia verso la litosfera dalla quale le suole dei piedi si distaccano. Le stesse che, poi, cercando di controllare il di lei peso ed il movimento del gigante, sarebbero spinte in avanti con forza per darsi altresì la giusta spinta, anche tramite la zona lombare e i fianchi, per poter far aderire, dato il Rilascio del Chakra ancora attivo, i suddetti arti alla gamba del colosso. A giudicar dalla propria capacità nel salto, attendendo quantomeno il momento propizio per saltare, dovrebbe raggiungere un'altezza di ben dodici metri e mezzo. Nel caso in cui, flettendo un poco le gambe per poter ammortizzar la fermata, usufruendo anche delle mani, se necessario, o delle braccia allargate come equilibrio, sia riuscita ad atterrar dove vuole, dovrebbe trovarsi lateralmente sulla gamba del colosso più vicina a lei e alla direzione da cui proviene. Sol dopo, altresì attenta ai movimenti che va compiendo il gigante, tra piegamento del ginocchio per avanzare e distensione dell'arto sul quale dovrebbe trovarsi, la Nara tenta la scalata verso il milion-- ah, non è uno show. Tornando al vero incipit della giornata -il milione di oli ed essenze che userà per il bagno appena finita questa Missione (tal pensiero implica che non pensi neanche per un secondo alla morte eventuale)- la donna, come detto, tenta di risalire verso l'alto, correndo e facendo ben aderire, come prima -se riuscita-, le suole dei piedi rivestite di una patina azzurrognola di Chakra lungo tutto l'essere di metallo. Starebbe anche attenta al movimento oscillatorio delle braccia del colosso, per quanto ella sia una formica rispetto ad esso. Il di lei obiettivo sarebbe raggiungere la TESTA, seppur cerchi di defilarsi lungo la schiena e risalire da dietro, per non farsi vedere od esser facile preda. [ 1/4 Spostamento - 2/4 Salto - 1/4 Corsa verso l'alto ][ Rilascio del Chakra Finale | Chakra: 112/120 ][ Stesso Equip ]

18:44 Azrael:
 Il colosso non cade. Traballa, certo, il metallo persino si piega sotto la potenza del colpo del Dainin, ma il piano non va a buon fine. < Dannazione. > Sibila il Nara tra i denti, ammirando il modo in cui la forma del metallo si è soltanto piegata per l’impatto, ma quel che accade dopo lo sconcerta ancor di più il ginocchio della creatura si risana completamente. < I Kami devono avercela con me, oggi. > Osserva quasi con fastidio lo shinobi delle ombre. Ma quel che c’è da fare ora non è star fermo a lamentarsi, tutt’altro. Non è possibile fonderlo con facilità e non è un buon conduttore, tuttavia ha in mente qualcosa che potrebbe rallentarlo ulteriormente o, quantomeno, fargli sprecare energie per i danni subiti nel caso. Da fermo qual è adesso porrebbe la leva inferiore sinistra inavanti, avviando una corsa che lo porterebbe, in linea retta in avanti. Il busto verrebbe leggermente chinato in avanti e le leve superiori verrebbero tenute al petto nell’atto di formare i sigilli per il jutsu che ha intenzione di portare a termine già prima d’arrivare. Tali sigilli sarebbero quello del drago, sel serpente, del cavallo e nuovamente del serpente. Nel correre, mantenendo sempre una velocità costante ed una direzione tale da passare perfettamente in mezzo alle gambe del colosso, in modo da non incappare negli eventuali pestoni che quest’ultimo potrebbe infliggergli camminando, andrebbe a percorrere esattamente quarantacinque metri, in maniera tale da essere di cinque metri dinanzi a lui, tra le sue gambe. Non dovrebbe correre alcun pericolo da lì, né per le mani penzolanti, né per eventuali passi in avanti, date le proprie piccole dimensioni in confronto al gigante. Da lì sotto andrebbe, dopo essersi assicurato che il bersaglio sia con un piede al suolo, a mirare alla suddetta estremità ruotando il capo verso di esso. Non ha bisogno di richiamare alcun elemento, essendo una tecnica neutra. Gli basterebbe concentrare la propria energia cerulea all’interno del cavo orale per – letteralmente – sputarlo in direzione del piede della creatura. Tale cumulo di chakra, a contatto con l’aria, andrebbe a diventare estremamente corrosivo, in grado di danneggiare significativamente ogni tessuto organico, ma che dovrebbe essere anche in grado di danneggiare il metallo. Tale jutsu, per la posizione in cui verrebbe lanciato, non dovrebbe risultare nociva per la Nara, non trovandosi sul lato interno del piede che il dainin sta cercando di danneggiare anche per vedere se il colosso si rigenererà nuovamente e che effetto questa cosa avrà su di lui. { Chakra 70/120 } ~ { Rilascio finale del chakra attivo | Acido Viscoso } ~ { Equip invariato }

Freeze

La visione del danno rigenerato porta sconforto nel cuore dei due Nara ma non per questo arrendevolezza. E' un'altra difficoltà ma niente che non possano gestire. O, comunque, devono lo stesso provare a fermarlo: non è che ci sia altra scelta. Entrambi scattano nello stesso istante per muoversi in direzioni differenti; mentre Azrael prende a correre in mezzo alle gambe del gigante per evitare di venir eventualmente calpestato dai suoi enormi piedi, Furaya lo rincorre e spicca un balzo che le permette di raggiungere quasi il ginocchio del colosso, andando ad aderire coi piedi al suo polpaccio per poi prendere a correre in perfetto equilibrio sul metallo lucido e liscio che ne ripercorre la figura. Il costrutto mostra una figura riflettente, sporcata qua e là da polvere, foglie, terriccio e schegge di legno. Sotto il sole di questa giornata il metallo è caldo ma non bollente e la Gran Consigliera lo ripercorre di gran carriera fino a raggiungere la testa dell'enorme arma fuori controllo ove va fermandosi osservando il mondo circostante muoversi attorno a sé. Azrael, dal canto proprio, ricorre -fra le gambe dell'essere- ad una potente tecnica del suo arsenale andando a prelevare altro chakra dal proprio corpo. Lo concentra fra le labbra, lo lavora per poi renderlo acido e corrosivo. Lo sputa contro il piede sinistro del costrutto andando a far uscire del fumo scuro dal punto colpito, uno sfrigolio simile a quello della frittura a risuonare nelle orecchie mentre il metallo inizia lentamente a sciogliersi data la concentrazione di acido rigettato su di questo e la potenza magica del Nara. Tuttavia, proprio come accaduto poco prima, il danno non dura a lungo: il chakra fuoriesce dalle sottilissime giunture che compongono il corpo del gigante e va avvolgendo il piede rigenerando il danno subito nel giro di pochi istanti lasciando il gigante totalmente ignaro della cosa libero di avanzare a passo spedito. Beh, circa. Dato che Azrael sta correndo fra i piedi della creatura per mantenere il passo con la stessa, potrà rendersi conto di come la velocità del gigante non sia costante: d'un tratto si ritrova a notare come egli sia più lento, i suoi movimenti un po' meno veloci di quelli mostrati poco prima. Che sia un'impressione? Che si stia fermando per combinare qualcosa?[ Missione S ] [ Turni: Furaya – Azrael | Avvisatemi per eventuali cambi ] [ Tempo: Nessuno] [ Azrael - colosso: ingaggio – fra i piedi ] [ Furaya - colosso: ingaggio - sulla testa ] [ 10 turni prima di raggiungere il confine ] [ Colosso: l'immagine l'avete già vista, odio il link che sforma il fato. OH. ] [ Ore: 15.16 ]

15:58 Furaya:
 Nella posizione in cui si trova ha sì un discreto vantaggio sul colosso, ma al tempo stesso deve trovare la mossa vincente ed adeguata al contesto. La testa è troppo lontana ancora, anche se può raggiungerla in poco tempo. Deve dapprima riuscire ad attivare l'Innata e, dunque, prendere tempo per non restar lì senza far alcunché. Sarebbe una perdita di tempo in una missione nella quale il tempo è di estrema importanza! Ferma lì dove si trova, attenta ad avere la giusta stabilità, anche grazie al Rilascio del Chakra Finale che ancor sarebbe disposto sotto i di lei piedi per formar una patina azzurrognola, fatta appunto di mero Chakra, lascerebbe fluir dalla testa qualsiasi pensiero turbolento o che possa destabilizzarla in qualche modo. Deve aver concentrazione soltanto per la Missione in corso. Come se dovesse riattivar il Chakra che ha in circolo, nella di lei mente andrebbe a rivisitare il normale procedimento che seguirebbe in quel determinato contesto. Il di lei fisico sarebbe suddiviso da una linea verticale che ne divide il corpo in due perfette metà. All'altezza del cranio, prenderebbe posto una sfera dal colore rossiccio, come una piccola fiammella - con lingue gialle e arancio - che scoppietta allegramente in un camino. Essa raffigurerebbe il di lei primo elemento risvegliato: il Katon. Conseguentemente, ad altezza del ventre, andrebbe formarsi un'altra sfera dal colore marroncino, simile a tante piccole zolle di terra che si uniscono per formar un unico terreno. Esso, com'è facilmente intuibile, rappresenterebbe l'elemento del Doton, risvegliato a seguito dello Yoton. Ambedue le sfere, oltre a ruotar su loro stesse - esattamente come il Richiamo del Chakra - si attirerebbero l'una con l'altra, iniziando (la prima) a scendere e (la seconda) a salire, pur di riuscire a trovare un punto d'incontro al centro del petto, all'altezza del plesso solare. Non necessita di sigilli, ma, una volta formata la Sfera, dalla stessa si andrebbero diramando dei sottili filamenti, i quali s'insinuerebbero lungo le braccia e le gambe - sotto cute - e, soprattutto, nelle ghiandole salivari da cui ella secerna la suddetta Lava. Il di lei corpo, dunque, dovrebbe aver ora libero accesso allo Yoton che arde in lei, affinché possa distrugger chi si trova sul suo cammino: è pur sempre un potere altamente distruttivo. <Tch.> Ancor in piedi sul colosso, tornando alla realtà, per così dire, non resterebbe ferma senza far niente. Avendolo a portata di ingaggio, può optar per qualcosa di distruttivo per colpire il colosso. Certo, esso potrà rigenerarsi, ma il suo non sarebbe altro che un diversivo, anche per capire ancor meglio come il colosso funzioni. Consuma Chakra nel suo continuo rigenerarsi? Date le smodate quantità possedute, forse non ne risente affatto. In tutto ciò, l'avanzata del gigantone di metallo va fermato prima che possa raggiungere il confine. Solleverebbe l'arto superiore destrorso, ponendo il palmo della medesima rivolto verso il cielo sopra di sé. Arcuando altresì le dita, come se già con le stesse volesse formar una sfera, la Gran Consigliera concentrerebbe una smodata quantità di Chakra. Sicuramente non eccessiva, ma finalizzata al contesto, la farebbe fuoriuscire dagli tsubo presenti sulla mano. Ne concentra in tal direzione la quantità necessaria, affinché man mano vada accumulandosi sin al raggiungimento e riempimento d'una sfera di circa trenta centimetri di diametro, che dovrebbe tenere nella mano predominante. Il flusso di Chakra, nel caso in sia riuscita a formar la suddetta sfera, tramite il costante e cospicuo afflusso di Energia, ruoterebbe man mano che giungerebbe ad esso ciò di cui è composto. Con un movimento del braccio, sollevando il suddetto assieme alla sfera, cerca di trarre la giusta spinta. Fletterebbe l'arto, così da rivolgere il gomito verso l'esterno, seppur tenendo la sfera ancor puntata dabbasso. Irrigidirebbe la muscolatura, assieme anche a quella del fianco, per poi spinger - con quanta potenza ha - verso il basso la mano e la sfera. Quest'ultima dovrebbe andare ad impattar contro uno dei punti vicini alla figura della donna, ergo in avanti, flettendo le ginocchia per poter aver un ulterior discreto equilibrio. <Ngh-> Stringe i denti, lascerebbe ancor fluir il Chakra, spingendo per quanto possibile il Rasengan in un punto della corazza sul cranio pur di romperla, pur di capir cosa possa fare una volta compiuto tal gesto. Se deve far colar la lava all'interno, tanto vale crearsi un "pertugio". Incorrerà la rigenerazione, ciò che vuol capire - oltre a quanti e quali danni resiste - è anche il tempo che vi impiega. Inoltre, così facendo, cerca di crearsi anche un foro - come su detto - altrimenti, ovvierà per vie traverse. [2/4 Attivazione Innata Yoton lvl4 + 2/4 Rasengan {Rilascio del Chakra Finale ON}][Chakra: 86/120][Stesso Equip]

16:03 Azrael:
 La mole di acido che il Dainin riesce a sputare compie l’effetto sperato, ma con le conseguenze viste prima. La conclusione è che, a prescindere dal danno, la rigenerazione avviene in egual modo. Quel che riesce a notare, però, continuando a percorrere con lui la distanza che lo separano dal confine del Paese del Vento è molto più interessante. Il bestione rallenta e con lui anche il passo di Azrael che si trova ad essere piuttosto frustrato dal non riuscire a fermare questo mastodontico colosso con la consueta facilità con cui svolge solitamente le missioni. Le palpebre si assottigliano, evidentemente occorrerano le maniere forti, addirittura più forti di quelle adottate sino a questo momento. Di certo continuarlo a spendere chakra non lo porterà da nessuna parte, di certo non nel tempo utile al completamento della Missione. Le leve inferiori, che prima stavano mantenendo un moto piuttosto rallentato e limitato per seguire il bersaglio da sotto, prenderebbero a macinare metri a falcate ben più ampie e rapide. Le ginocchia flesse porterebbero il baricentro del Nara ad essere più rasente al suolo, il busto lievemente chinato in avanti è utile allo stesso scopo, per favorire una corsa aereodinamica e stabile. Nel continuare a correre diversi calcoli prenderebbero forma nella di lui mente. Quando si trovava a venti metri di distanza, con un passo, il colosso ne ha percorsi ulteriori venti. Questa è la motivazione per cui i metri da lui percorsi sarebbero ben quaranta, dritto davanti a sé, in maniera tale da potergli stare davanti di due passi. Una volta fermo nella nuova posizione che avrebbe voluto raggiungere andrebbe a portare le mani alla bocca, a formare una curva in cui la voce dovrebbe risuonare più forte, nella speranza di giungere alle orecchie della compagna di squadra < Colpisci dall’interno più forte che puoi, io ho bisogno di un attimo! > Andrebbe a gridare a pieni polmoni, prima di attuare quello che – nella sua testa – sembra un ottimo piano. Per prima cosa le mani si sposterebbero dal viso al petto, in modo che le dita possano formare i sigilli del bue, del cane, del drago e del cinghiale. In tal modo il chakra verrebbe espulso dagli tsubo presenti su entrambe le spalle in maniera tale da formare due globi cerulei. Essi sarebbero la base per la creazione di due copie che andrebbero a seguire il piano del loro creatore, ovvero utilizzare il jutsu Suiton che lo stesso Nara ha utilizzato in precedenza per colpire il colosso stesso, a partire dal segnale vocale del Dainin. Il chakra verrebbe a questo punto plasmato secondo una figura dapprima vagamente umanoide e poi via via sempre più simile all’utilizzatore della Moltiplicazione. Un metro e ottanta circa di altezza, la corporatura agile e prestante dello stesso Azrael. Persino i vestiti verrebbero riprodotti, dalla camicia nera ai pantaloni di cotone del medesimo colore, per terminare poi con scarpe e cintura. Nessun orpello o elemento di equipaggiamento verrebbe riprodotto, in quanto sarebbero del tutto futili al completamento della strategia stessa. Queste due copie, una a destra ed una a sinistra del Dainin, permarrebbero ferme ed in attesa, coi loro occhi – forgiati dello stesso scuro colore del loro originale – sarebbero fissi sul colosso. Al termine di questo processo, tuttavia, il clannato delle ombre porterebbe la destrorsa a cercare nel portaoggetti, posto sulla sua schiena dallo stesso lato del braccio che è stato messo in moto, per estrarne una sfera bluastra che andrebbe prontamente ad ingerire, per poter riutilizzare la sua riserva di chakra completamente al semplice costo di lasciarlo inattivo per un po’. { Chakra OFF } ~ { Spostamento in avanti di 40 metri ¼ | Moltiplicazione del corpo estrema per 2 copie da 31 punti chakra ciascuna | Ingerimento Tonico Recupero Chakra } ~ { Equip invariato -1 Tonico Recupero Chakra }

Dalla cima della testa del gigante sulla quale si trova la Nara (eri già arrivata sulla sua testa da prima!) è possibile notare la vegetazione circostante venir distrutta dalle pesanti braccia del gigante. Il confine è ormai prossimo e ancora il colosso è perfettamente integro. E' impossibile pensare di fermarlo con la mera forza fisica, tutto ciò che il duo può pensare di fare è danneggiarlo abbastanza da rallentarlo o - quanto meno- capire come aggirare il problema della rigenerazione. Insomma: è un esperimento andato male, un punto debole dev'esserci per forza! La ragazza opta quindi per richiamare a sé il potere Yoton che le è stato donato dal padre e di tenerlo da parte solo per un istante per poter tentare un colpo che non sfrutti il potere del suo sangue lavico bensì quello elementare del suo chakra. Il rasengan viene formato nella destrorsa della ragazza e portato ad impattare contro il cranio metallico del colosso. Un colpo che avrebbe facilmente ucciso qualcuno, ma che va semplicemente ammaccando la calotta del gigante. Un'ammaccatura con una lieve trama spiraleggiante va ripiegando la cromatura della sua testa senza destare minimamente il suo interesse. Il chakra, tuttavia, come in precedenza, va fuoriuscendo dalle sottili fessure fra una lamina e l'altra che compongono la sua armatura per avvolgere la zona danneggiata in maniera quasi automatica, come se non avesse controllo su quali danni riparare e quali no. Un processo involontario e meccanico che lo porta nel giro di pochi secondi [2/4 di turno] ad essere come nuovo. Azrael, dal canto suo, di fronte al colosso, arresta la sua corsa richiamando in suo aiuto due altre copie. Se un Azrael Nara non è sufficiente a fermarlo, forse ci riusciranno in tre. Le due copie compaiono ai suoi fianchi in attesa del suo ordine lasciando quindi l'originale praticamente a secco di energie. Per ovviare al problema, il Nara va ingerendo un tonico che in un istante disimpasta le sue energie in ordine di ripristinarle velocemente nel giro di pochi secondi. Nel mentre, tuttavia, il gigante continua la sua avanzata -apparentemente più lenta rispetto a poc'anzi- senza dar segno di aver notato la presenza dei Dainin sotto di sé. [ Missione S ] [ Turni: Furaya – Azrael | Avvisatemi per eventuali cambi ] [ Tempo: Nessuno] [ Azrael - colosso: 20 metri ] [ Furaya - colosso: ingaggio - sulla testa ] [ 9 turni prima di raggiungere il confine ] [ Ore: 16.25 ]

16:51 Furaya:
 Ciò che ha compiuto non soddisfa abbastanza le aspettative. Se ciò non basta, vuol dire che bisogna far qualcos'altro. Limitarne i movimenti è sicuramente qualcosa d'ovvio che va, assolutamente, portato a compimento prima che raggiunga il confine. Questo è risaputo: devono solo cercar il giusto metodo. E la donna ha un'idea che - ahimè - non completa quanto creato dal Rasengan. Non è abbastanza. <Dannato.> Digrigna i denti, mentre tenta di raggiungere un punto preciso del cranio dell'essere: gli occhi. Alternerebbe con veemenza le inferior leve affinché possa raggiungere velocemente tal destinazione. Non dovrebbe esser eccessiva la distanza, ergo ella dovrebbe riuscire a giunger quivi in men che non si dica, anche grazie alle capacità fisiche del proprio corpo. Sfrutterebbe la spinta delle fasce muscolari di cosce, polpacci, zona lombare e basso addome, nonché i legamenti preposti alla corsa, in particolari modo caviglie e ginocchia. I piedi toccherebbero il suolo per meri attimi, aiutata altresì dal sacrosanto Rilascio del Chakra, utile in una e più situazioni, anche camminare sulle acque come fece un uomo molti secoli prima(?). Nel caso in sia riuscita ad arrivar alla di lei meta, sempre tenendo il corpo in una posizione arcuata e flessa maggiormente in avanti, sia per ridurre l'area del proprio corpo che potrebbe essere presa di mira da qualsiasi cosa, sai per l'aerodinamicità che le verrebbe comunque donata. Pur tenendosi a testa in giù od in verticale data la situazione, ella rivolgerebbe la propria attenzione all'occhio SINISTRO - in particolar modo. Alla fin fine, si suppone che uno varrebbe l'altro vista la situazione e ciò che vorrebbe attuare. Dalle ghiandole salivari sotto la lingua, ella inizierebbe a far secernere una cospicua quantità di Chakra Lavico. Ne richiamerebbe quanto più possibile, gonfiando le guance di quel potere strabiliante e, al tempo stesso, distruttivo come la normale Lava in natura, capace di disintegrare e mutare i paesaggi a suo piacimento. Socchiudendo le labbra, cercando di tener costante la fuoriuscita di Lava dalle ghiandole sopracitate, ella direzionerebbe il proprio getto precisamente all'interno dell'occhio. Ciò che vorrebbe compiere, in effetti, sarebbe di far scivolar DENTRO il colosso quanta più Lava possibile. Il getto sarebbe largo almeno quaranta centimetri e sfrutterebbe tutto il potere acquisito ed appreso nel corso degli anni per poter aver una vittoria. Permetterebbe allo stesso getto di essere costante e duraturo, venendo continuamente alimentato dal Chakra Yoton che dovrebbe esser in grado di espellere dalle labbra - precedentemente dalle ghiandole salivari sotto la lingua - costantemente. Tutto ciò, ovviamente, fintantoché sarà necessario farlo. Si terrebbe anche salda con le mani in caso di necessità. Non deve neppur star lontana o attenta a quanto sta "sputando", in quanto immune a ciò che crea. Conseguentemente, ammesso sia riuscita a far quanto pensato e programmato, appena il getto dovrebbe "esaurirsi" per sua volontà, la Lava dovrebbe altresì iniziare a solidificarsi dopo poco tempo, proprio perché l'afflusso di Chakra Lavico verrebbe meno. Riusciranno a limitarne i movimenti con lo Yoton, il quale oltre a bruciare - ha pur sempre una discreta temperatura, per quanto il materiale sia purtroppo cromo - dovrebbe limitarne le gesta, i movimenti, solidificandosi, per l'appunto? [Chakra: 82/120][1/4 Spostamento + 2/4 Colata Lavica][Stesso Equip]

16:57 Azrael:
 A prescindere da come andranno le azioni d’attacco dei due Nara, il ragazzo ha una cosa molto inusuale a cui far fronte: l’assenza di chakra. È una sensazione talmente strana quella che prova nel non sentire più il proprio corpo irrorato di quella cerulea energia che gli cosente di sfruttare al massimo il proprio potenziale fisico, oltre che le arti magiche di cui è profondo conoscitore. Prima che il tonico recupero chakra sortisca il proprio effetto dovrà passare ancora un po’ di tempo, istanti in cui il Dainin avrebbe intenzione di sfruttare le copie formate in precedenza per attaccare. < Ora. > Andrebbe ad ordinare, con voce bassa, calma e sicura, alle due copie di proseguire col piano per cui sono state create. Entrambi i frutti della moltiplicazione del corpo estrema andrebbero, all’unisono, a formare i sigilli del drago e del cane, mantenuti per tutta la durata del Jutsu che hanno il comando di eseguire. Si tratta della stessa tecnica d’acqua utilizzata come prima offensiva nello scontro da parte del Nara. Due enormi globi d’acqua, formati perlopiù dalla padronanza dello shinobi della Foglia per quanto riguarda il chakra Suiton andrebbero a formarsi dinanzi alle copie che stanno replicando il Jutsu. Tali globi, da informi e liquidi, verrebbero plasmati in modo da formare rispettivamente due grossi golem, le cui dimensioni sarebbero le medesime di quello creato in precedenza. Sette metri di altezza per due metri e mezzo di larghezza, dunque. Sviluppandosi partendo dal centro del globo i due golem non dovrebbero scontrarsi, ma coprire le tre figure che gli stanno dietro a meno di un metro di distanza. Essi avrebbero, come obiettivo, quello di dividersi per andare a colpire ognuno una gamba del colosso. La rincorsa sarebbe addirittura maggiore, rispetto ai dieci metri della prima volta in cui Azrael ha utilizzato il jutsu, favorendone la pinta e la potenza. I grossi costrutti d’acqua inizierebbero, a questo punto, la loro folle corsa in direzione dei rispettivi obiettivi, andandosi a schiantare – se tutto fosse avvenuto correttamente – contro di esse. Le copie, che non dovrebbero essere sparite ancora, permarrebbero nella loro posizione originale, in attesa di ulteriori ordini che verranno, eventualmente, impartiti loro. Il Nara originale, dal canto proprio, non resterebbe immobile durante il processo di creazione del jutsu Suiton. Attenderebbe pazientemente di poter percepire il proprio chakra dividersi nelle due energie fondamentali di cui è composto, in attesa di poterle richiamare. Non necessita né di sigilli né di eccessivo tempo per il richiamo della linfa vitale di ogni Ninja, tutto quello che andrebbe a fare è, semplicemente, chiudere gli occhi e prendere un profondo respiro. Per quanto sussistano rumori attorno alla sua figura, per quanto stia compiendo un’impresa dalla titanica entità, per quanto sia dinanzi ad una montagna di metallo con quattro braccia e dall’inimmaginabile potenziale distruttivo, dal volto del Dainin non traspare che calma. Nella sua mente si figura un ambiente calmo, sereno e privo di qualsivoglia distrazione. Un’infiita distesa di nuda roccia, un’alta cascata sotto di sé il cui scrociare diventa un piacevole sottofondo, una leggera brezza a smuovergli il crine corvino. Un luogo ed un’atmosfera di concentrazione assoluta. Le energie fondamentali, Omoi e Shitai, verrebbero prontamente richiamate durante quello stato di calma serafica. Quella fisica, frutto di tutti gli impulsi, di ogni fascio muscolare, nervi ed ossa, andrebbe a raggrupparsi sotto forma di un denso globo biancastro all’altezza dell’addome che racchiude ogni istinto fisico, violento, ferale, tutta la sua capacità prettamente legata alla forza, all’agilità ed alla resistenza. Diverso sarebbe, invece, il discorso per la forza opposta ed allo stesso tempo complementare. La forza mentale, frutto della gelida ragione, della logica asettica ed, al tempo stesso, di ogni ricordo, emozione e pensiero. Tutte le esperienze che ha compiuto ed affrontato in tutti questi anni di vita andrebbero, come infinite stelle brillanti di luce oscura, a raggrupparsi laddove – secondo le leggende – v’è il terzo occhio sopito dell’essere umano. Un fumoso globo oscuro come la più buia notte, priva della Luna e delle Stelle, andrebbe presto a prender vita nel cranio del giovane Nara. Tali energie verrebbero così sospinte l’una verso l’altra, ad incontrarsi all’altezza del plesso solare. Bianco e Nero, mente e corpo, notte e giorno. Come lo Yin e lo Yang andrebbero a riconcorrersi in un moto circolare antiorario, cercando l’una la coda dell’altra, quasi a volersi inglobare a vicenda. Il perenne moto di Omoi e Shitai diverrebbe talmente rapido ed impetuoso da fonderle l’una con l’altra in un unico centro. Pure e vive fiamme cerulee che andrebbero a costituire il centro del Chakra che andrebbe a divampare in tante piccole scintille atte ad invadere ogni capillare del keirakukei, fluendo inarrestabile affinché tutto il corpo ne verrebbe, nuovamente irradiato. Solo alla fine di questo processo andrebbe a riaprire gli occhi, nel momento in cui i due golem dovrebbero esser quasi giunti alla loro destinazione. Se tutto fosse avvenuto come sperato, il Dainin andrebbe ad aprire gli occhi. Le iridi d’onice, nuovamente vive e scoppiettanti d’energia, verrebbero fissate sul colosso cromato che non arresta la propria corsa, cercando con lo sguardo la figura di Furaya, sopra il suo capo. < Tsk. > Sibilerebbe dalle rosee appena schiude, portando il pugno sinistro all’interno del palmo destro, facendo scrocchiare contro di esso le nocche e le falangi, ripetendo poi il processo in maniera speculare col pugno destro. < Non costringermi a salire lassù, andiamo-- > Sussurrerebbe infine, prima di iniziare ad indietreggiare lentamente, dato che non necessita della propria piena velocità per superare il bestione, fino a raggiungere una posizione di ulteriori dieci metri all’indietro rispetto alla posizione che adesso occupa. Un incedere lento, che attuerebbe senza nemmeno voltarsi a guardare, sempre sicuro del fatto di non trovare ostacoli, essendo il terreno dove stanno combattendo del tutto piano. Una sorta di andatura veloce che il nara cercherebbe di rendere più fluida concentrando il peso del corpo sulle punte dei piedi per spingersi alll’indietro e muovere le leve inferiori in grandi falcate, fino al raggiungimento della posizione desiderata, attendendo che il fato faccia il proprio corso. { Chakra 120/120 } ~ { Turni copie: Assalto del Golem d’Acqua ( I turno | -30 chakra ) | Turni Azrael: 2/4 attesa | ¼ Tentativo Impasto Chakra | ¼ Scatto indietro di 10 metri } ~ Equip invariato }

Le cose si fanno interessanti. Mentre i movimenti del colosso si fanno più goffi e lenti man mano che i suoi passi si succedono, i colpi dei due Nara si fanno sempre più potenti e distruttivi. Per la prima volta si ritrovano ad attaccare praticamente nello stesso istante, a distanza di pochi secondi gli uni dagli altri, scaraventando contro il colosso le loro armi più potenti. Furaya sfrutta il potere inarrestabile della lava che nasce e cresce dentro di lei per riversarla all'interno del costrutto, mentre le copie del Dainin creano due golem d'acqua che, come in precedenza, caricano di prepotenza contro le ginocchia del colosso. Cosa succede? Se la corazza esterna del gigante par essere a prova di qualsiasi tipo d'attacco, così non è per l'interno dello stesso. Dall'altra parte di quello spesso rivestimento di cromo vi sono tubi, ingranaggi e filamenti di ferro, rame e gomma. Delicati e precisi pezzi di un enorme puzzle che permette al mostro di muoversi e colpire. Ingranaggi che non possono nulla contro il potere della lava. Questa va colando in quantità esigue rispetto la grandezza del colosso, dentro lo stesso, ma sufficiente a sciogliere e accartocciare un certo numero di rotelle e pezzi che mantengono stabile il funzionamento del mostro. Mentre la lava si riversa come un fiumiciattolo lungo l'interno del colosso gocciolando su pezzi e pezzi di delicata tecnologia konohana, le ginocchia del colosso tremano, s'ammaccano, facendolo tremare da capo a piedi e portandolo a perdere improvvisamente l'equilibrio, finendo con il riversarsi rovinosamente a terra di fronte a sé. Sì. Il gigante sta precipitando al suolo, proprio dove i tre Azrael attendono di vedere i risultati della loro strategia. Il Nara ha di nuovo il proprio chakra a disposizione ma ha davvero poco tempo per spostarsi: il peso della creatura è tale da rendere la sua caduta estremamente veloce. Durante la caduta del gigante, Furaya, in piedi verticalmente in mezzo agli occhi del costrutto così da affacciarsi nell'orbita sinistra, si sentirà scaraventare verso il basso a sua volta, quasi schiacciata con estrema forza contro la testa della creatura per via della pressione dell'aria e della gravità. Non rischia di cadere, non scivola grazie al rilascio del chakra, ma il suo corpo è pesantemente pressato dalla forza dell'aria che le rende assai difficile muoversi. Un problema, considerando quanto sta accadendo: non appena la lava prende a sciogliere gli interni del gigante, il chakra del costrutto entra in azione e va tentando di riparare i danni che -per altro- hanno portato all'immobilizzarsi di un braccio- avvolgendo così ingranaggi e pezzi rovinati e offesi. Il problema è che non sono semplicemente ammaccati: la lava li ha sciolti, inceneriti, non lasciando che il ricordo di quei preziosi strumenti di alta precisione, impedendo dunque all'energia del colosso di poter all'effettivo risolvere il problema. L'energia azzurra si dimena all'interno del costrutto, non trovando modo di riparare i danni subiti e finendo col far risuonare un sinistro allarme interno a stento udibile dai due. Il chakra va quindi concentrandosi all'altezza degli occhi del costrutto e si prepara a venir espulso da questi in maniera assai poco rassicurante e decisamente violenta a giudicare da quanta energia viene accumulata dietro i bulbi vuoti. Furaya potrà vedere dietro l'occhio sinistro una enorme sfera di chakra azzurro, densa e roteante, decisamente pronta ad attaccare. E lei si trova in mezzo alla traiettoria. Decisamente, c'è bisogno di allontanarsi da lì! [ Azrael: 1/4 difesa ] [ Furaya: 1/4 difesa ] [ Missione S ] [ Turni: Furaya – Azrael | Avvisatemi per eventuali cambi ] [ Tempo: Nessuno] [ Azrael - colosso: 10 metri ] [ Furaya - colosso: ingaggio - sulla testa ] [ 8.5 turni prima di raggiungere il confine - Immobile. ] [ Ore: 17.42 ]

18:25 Furaya:
 L'intento, finalmente, riesce. Studiare il nemico prima d'apportare la corretta esecuzione è il metodo migliore per farla finita in fretta. Tuttavia, ciò che riesce a scorgere dallo sguardo nel suo occhio, oltre alla Lava che scende dabbasso e scioglie ogni ingranaggio che non sia fatto di Cromo, è qualcosa di inarrestabile e che potrebbe facilmente disintegrarla. <Per tutti i Kami--> Sbotta, sgranando le palpebre. Il di lei tentativo conseguente, viste le circostanze, sarebbe quello di: FILARE a gambe levate. In quel preciso momento, laddove il colosso sta - finalmente - cadendo a terra, la velocità che assume durante la caduta è inverosimile. D'altronde, è pur sempre alto cinquanta metri: non è una piuma, poco ma sicuro. I battiti del cuore, date le circostanze, assieme all'adrenalina ch'entra in circolo, accelerano considerevolmente. Cerca, ovviamente, di non farsi prendere dal panico, dal momento che ha vissuto situazioni decisamente più importanti e gravi di quella odierna; situazioni che, nonostante la stessa gravità, l'hanno temprata e resa la Jonin ch'è adesso. Per questo, avvalendosi ancor del controllo del Rilascio del Chakra sotto i piedi, il quale dovrebbe tenerla ancorata lì in modo eccellente e sicuro, tenta di muover i propri passi opponendosi alla forza di gravità che dovrebbe spingerla in un verso contrario. S'acquatterebbe maggiormente, così da ridurre l'area del proprio corpo che potrebbe venir investita dalla forza di gravità e dal vento che - dato il momento e la caduta del colosso - dovrebbe generarsi. Sfrutterebbe anche le mani, i cui palmi aderirebbero al metallo del colosso per darsi maggior spinta e presa. In tal maniera, il di lei scatto sarebbe repentino ed in avanti, ma NON verso il basso e quindi, al centro degli occhi, bensì verso la SCHIENA e la zona retrostante. Avanzerebbe con passi veloci, celeri, dettati altresì dalla velocità intrinseca dei propri muscoli. Alternerebbe veementemente le gambe, una dopo l'altra, restando però acquattata dabbasso per ovviare a quanto precedentemente detto. La distanza che cerca di raggiungere sarebbe abbastanza da allontanarsi dagli occhi e, quantomeno, di raggiungere le spalle o la schiena, purché s'allontani dal punto da cui quel fascio di Chakra potrebbe uscire. Nel caso in cui sia riuscita ad attuare questo spostamento, non fermerebbe qui il proprio inceder combattivo. Nonostante egli stia per cadere e - poco ma sicuro, il fracasso sarà infernale - il Rilascio del Chakra Finale dovrebbe essere adeguato altresì al contesto. In tutto ciò, pur di non essere sbalzata da qualche parte nonostante la tecnica, resterebbe piegata e flessa sulle inferiori leve, incassando la testa tra le spalle e mantenendo le braccia non troppo alzate né eccessivamente distanziate dal corpo. Infine, quasi come se ciò fosse una ulteriore garanzia, sfrutterebbe nuovamente il potere dello Yoton che alberga in lei. Convoglierebbe il proprio Chakra di tipo Lavico alla volta delle mani. Dagli tsubo presenti, essendo la stessa Lava sotto cute - sicché sarà anche possibile utilizzarla per creare un'armatura fatta dello stesso materiale, ma solidificato - ella cerca di addensarla all'esterno. Il modus in cui ciò verrebbe compiuto non sarebbe randomico, ma con un ovvio raggiungimento. La plasmerebbe, una volta fuori - rossa ed incandescente, ma familiare per lei come una sorella - sotto forma di due Katane, una per mano. Tutte e due le armi sarebbero ovviamente composte di Lava, le quali si allungherebbero sin al raggiungimento di ben due metri e cinquanta centimetri. Le lame sarebbero affilate, ovviamente, seppur composte del suddetto materiale, il quale le renderebbe al contempo letali e incandescenti. In totale, sarebbero composte di due metri di lama e cinquanta centimetri di elsa. Non dà loro una forma e caratteristiche particolari, bensì ciò di cui necessita è che abbiano esclusivamente la forma di un paio di Katane - cosa per lei facile, essendo una Houjutser e, al tempo stesso, un Fabbro - le quali, una volta create ed uscite dalla secrezione di Lava dalle mani, dovrebbero volteggiar sopra le spalle della Gran Consigliera, precisamente ad un metro sopra le stesse in corrispondenza ciascuna della propria. Le mani, conseguentemente alla creazione, si muoverebbero risalendo dall'alto e, con un gesto altrettanto celere quanto voluto e preciso, mantenendo le dita ben unite tra di loro con il taglio rivolto in avanti. Le Katane, d'altronde, seguirebbero il movimento stesso delle mani, giacché governate da questo controllo. Le farebbe abbattere sulla massa di metallo della schiena, compiendo due fendenti con le stesse sin a scendere d'un paio di metri dabbasso, fintantoché sarà possibile compiere tal movimento. Vuol ferire ulteriormente la bestia, pur di portarsela pezzo per pezzo a casa. [Chakra: 50/120 - Se ho fatto bene i conti][1/4 Spostamento + 3/4 Eruzione delle Lame degli Inferi][Rilascio del Chakra Finale ON - Hijutsu Yoton lvl4 ON][Stesso Equip]

18:45 Azrael:
 I due attacchi vanno a segno ed il colosso, finalmente, cede. Dovrebbe essere una buona notizia, se soltanto i Nara non si trovassero nella posizione perfetta per essere schiacciati. < Io odio gli scienziati. Io odio gli scienziati. Io odio gli scienziati. > Ripeterebbe a voce bassa il Nara, preso dalla frustrazione. Schivare sul lato la caduta del bestione sarebbe piuttosto semplice. D’altronde l’ampiezza delle sue spalle è quindici metri ed il Dainin si trova al centro, ragion per cui gli basterebbero poco meno di otto metri, tuttavia non gli pare la misura più pratica da adottare. < Copie, una a destra e una a sinistra, corsa di venticinque metri! > Andrebbe ad impartire loro l’ordine, in modo tale da permettere loro di fuggire dall’impatto. La lunghezza non è data a caso, ma frutto di un ragionamento compiuto sulla zona più sicura per evitare futuri attacchi ed, al tempo stesso, non essere troppo lontani da attaccare a loro volta, sebbene siano ormai alla loro minima riserva di chakra. Per l’Azrael originale, invece, il discorso sarebbe ben diverso. Guarderebbe dritto davanti a sé, verso lo spazio che intercorre tra le gambe del colosso. Lascerebbe le leve superiori mollemente aderenti ai fianchi, poi si chinerebbe in avanti e porterebbe il peso del corpo a scaricarsi sulla gamba sinistra. La destra verrebbe, invece, sollevata in modo che la leva opposta, piegandosi per dare la spinta, possa avviare la corsa. Le braccia andrebbero rivolte all’indietro, a formare un angolo di circa quarantacinque gradi col busto. Un passo, poi un altro ed un altro ancora, per avviare una veloce corsa in linea retta. La direzione, sarebbe, le spalle del gigante in caduta. Percorrerebbe, quindi, i dieci metri che lo dividevano dai suoi piedi, per poi proseguire per ulteriori dieci metri, in modo da trovarsi in una zona sicura, almeno in teoria. Nello stesso modo le due copie si volterebbero nelle rispettive direzioni, quella di sinistra sulla sinistra e quella di destra sulla destra, per copiare esattamente la posa adottata dal Nara originale per la corsa e percorrere due linee dritte nei rispettivi versi, in modo tale da tentare di evitare il colpo. Azrael, se si fosse salvato dalla caduta del colosso, andrebbe ad osservare ciò che sta accadendo, richiamando nel mentre il proprio chakra per liberarne due piccole stille che andrebbero a diffondersi al di sotto delle suole delle scarpe, in modo che possa esser resa una patina uniforme ed aderente, simile alla colla. Attenderebbe, dunque, di scoprire cosa li aspetta adesso, preparandosi – eventualmente – ad una nuova offensiva. [ C 120/120 – ¼ schivata in linea retta di 20 metri – Rilascio del chakra finale – ¼ osservazione – equip invariato – Copie schivata laterale di venticinque metri ¼ ]

Al notare la densa concentrazione di chakra negli occhi del colosso, Furaya decide di svignarsela il prima possibile combattendo contro la forza di gravità che la sta schiacciando contro la testa metallica del costrutto. Quasi striscia per evitare di venir ostacolata dal vento e dalla pressione dell'aria e ripercorre a ritroso il percorso precedentemente fatto verso la testa della macchina arrivando in cima al cranio e quindi nuovamente giù, lungo la nuca, fermandosi sulla schiena in mezzo alle spalle. Dagli occhi del colosso vengono sparati due raggi di chakra concentrato -prima che la testa vada sbattendo sul terreno- che vengono sparati a velocità impressionante verso l'orizzonte, con un suono a metà strada fra un ronzio e il tagliente fischio del vento. Durante la caduta, nei pochi secondi che il costrutto c'impiega a schiantarsi al suolo, Azrael si dà da fare per mettersi in salvo; mentre le sue due copie corrono lateralmente così da fiancheggiare il colosso ad una distanza di 17 metri e mezzo da questo, lui corre linearmente dinnanzi a sé di modo tale da ritrovarsi al sicuro fra le gambe del gigante durante lo schianto, al sicuro dal rischio di venir schiacciato da tonnellate di metallo a caduta libera sul proprio corpo. L'urto della macchina contro il suolo genera tuttavia una scossa non indifferente del terreno che, oltre che a vibrare, si spacca e crepa qua e là portando i tre Nara (attualmente privi della provvidenziale patina adesiva di chakra sotto i piedi) a cadere al suolo. Nessun danno, nessuna ferita, solo una momentanea incapacità di rimanere in piedi mentre la terra sotto le loro suole trema e si spacca. [1/4 di turno per rialzarsi, in caso ~]. Per ovviare a questa problematica, Azrael s'affretta quindi a ricreare quella sottile membrana adesiva di chakra sotto i piedi così da poter tornare in perfetto equilibrio in ogni situazione mentre il terreno tutt'attorno smette, finalmente, di scuotersi. Il costrutto rimane bloccato a terra, rivolto di testa in giù, con un braccio che si muove a scatti, evidentemente rotto e fuori controllo e l'altro che martella contro il terreno disordinatamente, scavando un fosso sul posto dove l'enorme mano continua ad abbattersi, crepando il terreno circostante e facendolo tremare violentemente a circa una decina di metri sulla destra del Nara. Mentre tutto ciò accade, Furaya non resta a guardare ma decide di far del suo per continuare a danneggiare la creatura ormai crollata. Anzi, no. Vuole letteralmente smantellarla. Genera sopra di sé due katane di chakra lavico particolarmente lunghe e pericolose al fine di schiantarle contro la corazza del costrutto. Un colpo che potrebbe decisamente uccidere con un solo fendente un normale nemico, ma che in questo caso va graffiando la corazza del gigante andando a rendere incandescente il metallo danneggiato a contatto con la lava condensata nella lama. Non si scioglie, non ancora, ma del fumo si genera in colonne scure dal punto ove le lame si sono schiantate. A differenza di quanto accaduto fino a questo momento, il chakra non viene in soccorso del mostro. I graffi non vengono sistemati, l'ammaccatura permane mentre qualcos'altro accade. Un forte rumore metallico richiama l'attenzione dei due portando entrambi a notare cose differenti date le loro posizioni. Furaya noterà che la testa del gigante sta ruotando su se stessa così che gli occhi dello stesso siano ora rivolti verso l'alto così da poter liberamente sparare altri due laser di chakra concentrato diretti verso la jonin e-- beh, il Nara in piedi fra le gambe del costrutto parecchi metri più indietro se lei dovesse spostarsi dalla traiettoria [//OFF: 33 mt di distanza ], mentre Azrael noterà smuoversi il metallo sulla schiena del costrutto esattamente davanti a sé. Delle lastre di cromo si scostano per far fuoriuscire da due aperture affiancate dei getti di fumo e chakra che fanno tremare l'intero colosso da capo a piedi. Sembra quasi lo sprigionarsi di fiamme concentrate la cui potenza va facendo tremare l'intero gigante smuovendolo interamente, dirette proprio verso il Nara. Che sia pronto a-- volare? Ma, soprattutto, quanto sarà saggio rimanere lì? [ Difesa: 2/4 entrambi. ] [ Chakra Furaya: 53 (82 - 4 di innata= 78 - 25 (lame infernali blabla)= 53) ] [ Missione S ] [ Turni: Furaya – Azrael | Avvisatemi per eventuali cambi ] [ Tempo: Nessuno] [ Azrael - colosso: 10 metri ] [ Furaya - colosso: ingaggio - sulla schiena ] [ 8.5 turni prima di raggiungere il confine - Immobile. ] [ Ore: 19.12 ]

19:52 Furaya:
 Quel che è bene, finisce bene: si dice, delle volte. Questa è, sicuramente, una di quelle volte in cui non può venir pronunciato. Trovandosi sulla schiena dell'essere, può intuire, poi, quel che sta per accadere e che proviene dal colosso. Sbarra gli occhi, tenendo le inferiori leve lievemente divaricate, pur sempre per questione di equilibrio. Le Katane restano sospese a circa un metro sopra le proprie spalle, ma attualmente non sono utili e non ne necessita per ciò che vorrebbe compiere conseguentemente. Le richiama, le fa sciogliere o solidificare: quel che è certo è che non le userà ulteriormente. <AZRAEL! A SINISTRA, APPENA STA PER ARRIVARE!> Esclama alla di lui volta, nel caso in cui non si renda conto di quel che sta per accadere da un momento all'altro. Inspira ed espira ben più velocemente, poiché le riserve di Chakra son ben oltre i tre quarti: deve stare attenta a quello che usa e anche il come. In quella stasi, attende inesorabilmente l'ultimo istante prima di poter andar via da lì. Per evitare che il colosso possa cambiare traiettoria, l'intento sarebbe di evitarlo all'ultimo istante, non un minuto prima né uno dopo (perché sicuramente morirebbe e non raggiungerebbe mai la destinazione). In quel breve momento, dove si vedrebbe passare la sua pessima vita davanti agli occhi (per quanto costellata di vittorie, premi, denaro), fletterebbe in modo istantaneo le inferiori leve. Il baricentro sarebbe rivolto verso la direzione SINISTRA, verso la quale il di lei corpo sarebbe proiettato per intero subito dopo. Le ginocchia spingerebbero, piegando e deflettendo le gambe della giovane, nella fattispecie di stantuffi delle siringhe. In questo caso, nei muscoli verrebbe pompata energia, chakra, nel modo più utile possibile, rafforzando il tutto. Le punte dei piedi toccherebbero suolo e s'alzerebbero ad una velocità sbalorditiva per un comune essere umano, abbassando il baricentro con la flessione della propria schiena e del busto in avanti. Lo scatto sarebbe laterale per circa venticinque metri sulla sinistra, in totale. Nel caso in cui il Nara dovesse seguirla, cosa probabile - si suppone - viste le circostanze, ella si terrebbe sì al suo fianco, ma a circa un metro o due di distanza laterale, pur di non intralciarsi vicendevolmente. <Facciamola finita.> Si porrebbe di fronte al colosso, finita la corsa, pur sempre dal lato intrapreso. Dalle ghiandole salivari, lascerebbe secernere nuovamente del Chakra Lavico in abbondanza, il quale si ammasserebbe nella bocca della donna, gonfiandone le guance. Nel tentativo di controllare il getto, ella lo farebbe partire, come già fatto in precedenza, in avanti, precisamente alla volta della testa del gigante di ferro che va abbattuto, distrutto o quantomeno fermato. Il getto raggiungerebbe la temperatura tipica della Lava e la larghezza di ben quaranta centimetri. La distanza raggiungibile dovrebbe rivelarsi adeguata per quel che deve fare in questo momento. Il getto proseguirebbe costante, fintantoché sarà necessario, utile al contesto, atto a sciogliere o incrinare ancora il metallo, dando modo ad Azrael stesso di dar manforte. Riusciranno, finalmente, a mettere fine alla battaglia contro quell'enorme essere? Da parte sua, il Chakra rimasto non è moltissimo. [Chakra: 49/120][1/4 Fermo + 1/4 Scatto di 25m + 2/4 Colata Lavica][Rilascio del Chakra Finale ON - Hijutsu Yoton lvl4 ON][Stesso Equip]

19:56 Azrael:
 Le spade di lava create da Furaya graffiano e scaldano la schiena della creatura. Evidentemente ha smesso di rigenerarsi. Il problema è, tuttavia, che il colosso sta attivando una sorta di propulsione per alzarsi in volo. Il che è un male per due motivi principali, il primo dei quali è la maggiore velocità nel raggiungere il confine ed il secondo, beh, è l’eventualità di finire arrosto. Alle copie non viene più impartito alcun ordine per il momento, non servono più e farebbe unicamente distrarre il Dainin. I denti catturerebbero l’interno della guancia, mordicchiandolo delicatamente. < Non è decisamente il caso che si rovini il mio bel facciono. Kaori potrebbe cacciarmi di casa. > L’angolo sinistro della bocca verrebbe curvato verso l’alto in un mezzo sorrisetto, seppur l’espressione duri solo un istante. Le iridi buie osserverebbero con attenzione la minaccia che sta per abbattersi su di lui. Attende ed attende ancora, in modo da studiare un piano efficace. Ha bisogno di Furaya, che alzi il calore del metallo così che lui possa scalfirlo più facilmente. Ma prima di tutto urge salvarsi la pelle. Cercherebbe, dunque, di mettere in moto le proprie leve inferiori prendendo una direzione laterale a sinistra, rispetto a quella attuale. Farebbe perno sul piede destro per votare il busto a sinistra e, poi, si darebbe la spinta con la gamba opposta per scattare. Qualora ci fossero ostacoli sul proprio cammino, quali impronte scavate nel terreno o la gamba stessa del gigante, andrebbe a superarli co l’utilizzo del rilascio del chakra finale, senza saltare od utilizzando anovre troppo complesse, ma semplicemente facendo aderire i piedi sulle superfici per superarli esattamente come farebbe su di un rettilineo. La lunghezza di tale scatto sarebbe complessivamente di venticinque metri, il suo obiettivo sarebbe trovarsi al fianco della Nara a lui alleata, senza starle davanti o, al tempo stesso, senza averla avanti. Infatti cercherebbe di fermarsi poco prima di raggiungerla, non più di qualche passo, comunque. Da quella posizione, punterebbe gli occhi verso la sommità del costrutto, più o meno all’altezza di quella che dovrebbe essere il collo. < Ora basta, spacchiamolo pezzo dopo pezzo. > Digrignerebbe i denti, portando una piccolissima stilla di chakra dal proprio plesso solare fin dentro il petto, andando ad irrorare il fuuda potenziante del ninjutsu posto sul pettorale destro, tramutandolo in pura energia da utilizzare per il prossimo attacco. Andrebbe, dunque, a cambiare l’alterazione del proprio chakra in Fuuton, elemento che s’agita violentemente dentro di lui e che verrebbe utilizzato per impregnare in maniera uniforme i palmi di entrambe le mani. Nessun sigillo è richiesto, l’unica componente somatica sarebbe il battito di mani. Non dovrebbe colpire Furaya, dato che – ipoteticamente – sarebbe di fianco a lui e la propagazione della tecnica avviene in avanti a partire dalle mani che vengono a contatto tra di loro. Andrebbe, quindi, a far impattare violentemente i palmi gli uni contro gli altri per scatenare un letale jutsu le cui lame ed il loro grande potenziale di taglio sarebbe indirizzato a tagliare di netto il metallo, reso più morbido e malleabile dal calore della lava accumulata su di lui durante tutto lo scontro. [ C 100/120 – ¼ osservazione – ¼ spostamento laterale 25 metri – 2/4 battimani di susanoo (con sigillo potenziante 10%) ] [ Equip invariato -1 fuuda potenziante ninjutsu ]

Il chakra condensato del costrutto viene sparato esattamente come in precedenza sferzando l'aria con un sibilo assai sinistro e poco rassicurante andando a tranciare di netto il tronco di un albero in lontananza che crolla con un certo tonfo privo di sostegno. I due Nara riescono a schivare in tempo i raggi di energia spostandosi entrambi sulla sinistra grazie alla mera comunicazione; si allontanano anche oltre il punto ove è presente -immobile- la copia di Azrael e quindi s'affiancano per preparare entrambi una nuova -si spera ultima- tecnica considerando come le quantità di energia per entrambi si siano drasticamente ridotte durante questo sfiancante incontro. Furaya è ben oltre la metà dei propri limiti e Azrael ha dovuto persino prendere un tonico per recuperare un po' di forze. Sicuramente è da molto tempo che dei ninja di tale calibro non si ritrovano in simili condizioni. Ma tralasciando queste poco rilevanti considerazioni, cosa succede? Il costrutto sembra essere sul punto di sollevarsi in volo, vero? E invece no. Il chakra che sta venendo concentrato dietro la sua schiena ruggisce, divampa, brucia, ma... scarseggia. Le fiammate azzurrognole tremano, sono imprecise e flebili a tratti andando a far semplicemente vibrare l'intera macchina senza però spostarla davvero. Dagli occhi, il costrutto, continua a sparare laser in direzioni casuali, impazzito, colpendo un povero piccione che cade stecchito al suolo qualche decina di metri più in là. Azrael e Furaya approfittano di questo momento per dare un'ultima decisiva offensiva; la Gran Consigliera ricorre nuovamente al potere Yoton di cui è detentrice per andare a colpire con la propria lava il corpo del costrutto allo scopo di indebolirlo e ammaccarlo abbastanza da rendere più semplice il colpirlo in seguito. Azrael, dal canto suo, approfitta di tale situazione per dar sfoggio di sé sfruttando una delle sue tecniche più potenti di elemento futon. Mentre la lava avvolge parte del corpo del colosso riflettendo sulla sua cromatura lucente il baluginante colore delle fiamme liquide, rendendolo incandescente, con un battito di mani il Nara scatena una poderosa sferzata di vento che si abbatte sul corpo metallico del costrutto. Andando a potenziare il fuoco presente nella lava e venendo esso stesso potenziato dal calore generato dalla stessa, il colpo va scatenando effetti devastanti sull'armatura della creatura crepandone la superficie e spaccandola in più punti permettendo alla colata di lava di penetrare all'interno dello stesso. Il chakra fuoriesce ormai in pochi sbuffi dalle varie aperture sul corpo del bestione e lascia infine totalmente inanimato il gigante. La macchina non si muove più, i suoi occhi sono spenti, la mano ha smesso di colpire il terreno mentre la lava si solidifica rapida dall'interno del suo corpo mezzo sciolto. Suna e l'Alleanza con Konoha è salva e così anche i nostri eroi del giorno che, a discapito di quasi tutte le loro energie, hanno fermato una enorme e pericolosissima minaccia. [END]

Azrael e Furaya vengono mandati a fermare una enorme macchina autoalimentata a chakra dalla grandezza equiparabile a quella di un Demone caudato e dalla forza inarrestabile.

La macchina è vicina al confine con Suna e se dovesse superarlo si ritroverebbe prossima a distruggere un piccolo paesino poco oltre la frontiera. Il gigante è incredibilmente tenace, resistente non solo ai colpi ma anche al calore ed all'elettricità, nonché estremamente forte. I due Nara scoprono ben presto che è anche capace di rigenerarsi e di lanciare potenti raggi di chakra concentrato dagli occhi.



La missione, che inizialmente pareva impossibile, è stata pensata per essere semplicemente una quest di logoramento. Non c'era propriamente modo di battere il colosso in uno scontro, volevo che arrivaste a comprendere che il modo migliore per fermarlo era semplicemente fargli consumare le riserve di chakra che, per quanto ingenti, non sono illimitate.

Non vi siete arresi nel vedere che i vostri colpi più potenti non lo avevano scalfito e neppure quando avete notato che era capace di rigenerarsi, anzi: avete continuato a combattere e avete avuto delle idee che mi sono piaciute molto come ad esempio lo sfruttare le conoscenze da Fabbro di Furaya per riconoscere il materiale di cui è fatto il colosso e l'idea di gettargli la lava all'interno (dove era fatto di materiale molto meno resistente).

Bella inoltre l'idea di attaccarlo insieme con un attacco yoton ed uno futon per aiutarvi con gli elementi: bella pensata.

Peccato non aveste dalla vostra tecniche capaci di modificare la conformazione dell'ambiente, sarebbe potuto essere divertente vedere in quali modi avreste cercato di fermarlo! Ma va bene comunque così, sono fiera di avervi praticamente prosciugato del vostro chakra u_u

Unico mio errore, forse, è stato mettere tutti quei turni a disposizione prima che arrivasse al confine: 10 turni sono davvero davvero tanti. Ma avevo paura di rendere poi la quest troppo complessa >w<

Insomma, in definitiva, bravi!
Adesso vado a riposarmi.