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Due cuori che si uniscono

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con Furaya, Reykas

16:11 Reykas:
  [Magione/Corridoio] Sono appena usciti dal locale e la ragazza ha preferito parlare in una sede più privata, la Magione. Il ragazzo è è vestito con abiti più eleganti rispetto al suo solito. Infatti indossa un pantalone nero, una camicia bianca e una giacca del medesimo colore del pantalone. Una cravatta rossa spezza l'abito e da un tocco al Nara. Ai piedi delle semplici scarpe eleganti, rigorosamente neri. Non ha armi ne pezzi di armature addosso. Hanno appena finito di cenare e dopo che ha pagato, si son diretti verso la Magione. Si trovano lungo il corridoio e lui non sembra essere in imbarazzo, nonostante abbia espresso i suoi sentimenti nei confronti della Sensei. Ha deciso di dichiararsi dopo mesi che ha tenuto dentro ed adesso sta aspettando ancora una risposta dalla Gran Consigliera. In cuor suo spera che la risposta si affermativa ma se non lo dovesse essere, non succederà nulla. Certo, forse i primi tempi avrà un atteggiamento schivo e chiuso ma il tempo, suo grande amico, lo aiuterà ad affrontare anche nuova ed ennesima delusione nel campo amoroso. [Chakra off]

16:18 Furaya:
 La Capoclan veste con uno yukata corto di colore nero, dalle maniche lunghe e larghe dal gomito in giù. Lungo le maniche, risalendo sino a metà bicipite, son ricamate dei fiori rossi con delle foglioline verdi. Son ben fatti, evidentemente a mano, e discretamente costoso. In vita, è tenuto chiuso da una fascia rossa che ne circonda la vita sottile. Sul petto, lo scollo è lieve, formando una V che non appare, però, né maliziosa né provocante. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Agganciata attorno alla coscia destra, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. Tali abiti ed armamenti son i medesimi di quand'era al locale, dal quale son usciti sia lei che Reykas, sotto richiesta esplicita della Nara. Quest'ultima, infatti, ha preferito dirigersi verso la propria dimora per poter parlar con lo stesso ragazzo in tranquillità. Egli s'è espresso a proposito dei propri sentimenti ed il cuore della Nara non sta facendo altro che scalpitare al centro del di lei petto. Ciò che, però, la tiene distante da quegli è esattamente il problema che l'attanaglia, una maledizione che lei dice di possedere, nonostante già altri tentarono di farle capire quanto ciò fosse stupido. E' stato davvero solo un caso che due suoi amanti siano stati uccisi? Che tutti i Ninja siano maledetti, a loro volta, vista la vita che hanno scelto di perseguire? Non ha risposte a tali domande. Per il momento, stanno percorrendo il corridoio che conduce direttamente all'appartamento, piuttosto vasto, della Nara, nella Magione dell'omonimo Clan. Or tace, anticipando Reykas sin innanzi all'ingresso, laddove vi si trova una porta completamente nera, di legno con un pomello argentato. [Chk ON]

16:33 Reykas:
  [Magione/Corridoio] La ragazza lo sta conducendo nell'appartamento di sua proprietà, invece di andare alla Magione. Il silenzio regna sovrano ma lui spezza quest'aria, quasi tesa, che si è creata da qualche minuto <Son felice che mi stai portando a casa. Sono molto curioso di come sia> annuisce un paio di volte <Spero che nonostante tutto, la cena e il vino siano stati di tuo gradimento e che ci saranno altre occasioni di serate come queste> si lecca le labbra con la punta della lingua. Adesso si immedesima nella figura della ragazza e di cosa potrebbe pensare. Lei si immagina con una maledizione addosso e lo ha detto esplicitamente al locale ma si sa che la strada che hanno voluto percorrere, quello degli shinobi, porta alla morte tutti i giorni e soprattutto durante le missioni. Sarà stato solo un caso che i suoi due amanti precedenti siano morti e non per causa della stessa Capo Clan. Il Genin si trova qualche passo indietro rispetto alla Sensei e si trovano davanti ad una porta nera, di legno, con un pomello color argento. Ritorna in silenzio, cedendole parola. [Chakra off]

16:52 Furaya:
 Alterna le inferiori leve con costanza. Non accelera né rallenta nel proprio incedere. Giunta innanzi all'ingresso, infila la chiava nella toppa, traendola dall'interno di una delle tasche. Fatto ciò, lascia che la porta s'apra, permettendo ad entrambi di poter veder l'interno. Si premunisce d'accender la luce, affinché possano veder l'interno. Sull'immediata destra, l'intera parete è fatta di vetro. E' una finestra enorme che s'affaccia dabbasso, sul giardino ben curato del Quartiere Nara. V'è un albero di ciliegio in fiore, le cui fronde ondeggiano al vento che spira in tal zona. Una moltitudine di petali rosei riempie il giardino, perlopiù sotto l'albero in sé, ma persino poco più lontano dallo stesso. Vi son delle tende d'un bordeaux scuro, alternate ad altre più chiare e sottili centrali. Le laterali son piegate e tirate, per permettere alla luna d'illuminar l'interno, assieme al Sole di giorno. Sulla parete frontale, oltre ad una porta che conduce alle altre stanze, vi sono dei divanetti posti proprio frontali all'ingresso e alla vetrata. Dall'altro lato, quindi sulla destra appena si entra, vi è il lato della casa adibito alla cucina, con un tavolo abbastanza spazioso. Un gatto è appollaiato sullo schienale del divano posto a ridosso della parete frontale all'ingresso. Un altro, invece, par essersi andato a nascondere chissà dove. Nel lato della cucina, però, è possibile intravedere delle ciotole di acqua e di croccantini. I colori, all'interno, ondeggiano dal grigio al rossiccio, dalle sfumature del nero al rosa, senza chissà quale altro criterio. Vi son dei mobili e dei quadri appesi alle pareti, le quali raffigurano la Nara in diversi contesti: assegnazione della carica di Consigliera subito dopo la Guerra, la Nara con la sua Famiglia quand'era piccola, comprendenti anche Ryota e sua madre; un altro quadro la raffigura con un abito bianco il giorno del suo matrimonio. Altre son varie ed eventuali, visibili da vicino. <E' stato bello star con te.> Gli sorride, arrossendo un poco all'altezza delle gote, lasciando che sia il primo ad entrare. Conseguentemente, entrerà anch'essa chiudendosi la porta alle spalle. <Quando vuoi. Mi piace la tua c-compagnia.> Volge lo sguardo in tutt'altra direzione per un istante, non sapendo esattamente come affrontare il discorso né cos'altro fare in tali contesti. <Vuoi sederti?> Tra sedie e divani, sicuramente non manca un posto dove poter poggiarsi. [Chk ON]

17:01 Reykas:
  [Casa Furaya] I due son davanti la porta d'ingresso dell'appartamento della ragazza. Quest'ultima esce una chiave per aprire l'ingresso, permettendo al suo allievo di fare i primi passi all'interno. Il Genin sposta lo sguardo a destra e a sinistra, osservando in maniera attenta e curiosa l'arredamento prima di osservare il gatto che riposa sullo schienale del divano posto a ridosso della parete frontale all'ingresso. <Non sapevo che hai un gatto> abbozza un sorriso <Come si chiama?> vuol smorzare l'imbarazzo della donna, per poi allungare lo sguardo in direzione delle diverse fotografie appese. Si sofferma maggiormente sulla fotografia con i genitori, visto che conosce la sua storia e quindi che suoi padre è stato un traditore della Foglia ma non ha mai avuto modo ed occasione di vederlo, nemmeno sui libri di storia che ha sfogliato, in vista del suo esame teorico all'Accademia. Il tono di voce è mantenuto basso e cordiale <Grazie mille ed accetto il tuo invito> dirigendosi verso un divanetto per accomodarsi, stando sempre non molto distante dalla ragazza <Emh, hai riflettuto lungo la strada?> prova adesso a dire. Solitamente è un tipo paziente ma non riesce più a trattenersi e vuol sapere, il prima possibile, la risposta dalla donna. [Chakra off]

17:18 Furaya:
 Lo lascia accomodarsi, seduto sul divano. Ella, richiusa la porta, si limita a guardarsi attorno per assicurarsi che sia tutto in ordine e non ci sia niente di anomalo. <In realtà, ne ho due. Lei è Choco.> Un certosino dal pelo grigiastro, liscio e lucido. <L'altro era di mio fratello, ma l'ho tenuto io.> Quando è morto, durante la Guerra contro il suo stesso padre. Non che sia l'unico animale del quale la Nara si prende cura, ma attualmente in casa ha esclusivamente i due gatti. Il Cane Ninja è diventato decisamente troppo grande e troppo adulto per poter restare dentro l'abitazione della donna, nonostante la spaziosità della stessa. <Vuoi qualcosa da bere?> Nel caso di risposta positiva, si avvierà rapidamente verso la cucina e apposito frigorifero, cosicché possa trarre da esso qualcosa di fresco da poter servire. Tuttavia, nel mentre, si appollaia a sua volta sul divano, decisamente vicina a Reykas. Non preferisce star faccia a faccia, bensì di fianco. Avvicina tra di loro le ginocchia, mantenendo or lo sguardo maggiormente verso le cosce, come se avesse timore nel guardarlo. <Io ho pensato, ma tu stesso hai compreso quel che ti ho detto al ristorante? Non voglio che ti accada niente di male, per colpa mia.> Il di lei cervello s'è ormai improntato e autoconvintosi di questa sua maledizione. Dal canto proprio, riflette come se tutti coloro che le stanno troppo accanto, fin troppo vicino sentimentalmente, rischino di finire male, di morire per qualcosa che, indirettamente, è collegata a lei. [Chk ON]

17:30 Reykas:
  [Casa Furaya] L'attenzione è rivolta alla figura della donna, spostando lo sguardo verso il gatto o per meglio dire la gatta, visto che è una femmina. Ne osserva la bellezza felina ed il pelo liscio e lucido <Io ho sempre voluto un animale ma non ho avuto tempo. Prima o poi mi prenderò anche io un gatto o un cane o un lupo oppure un volatile> ridacchia divertito <Troppi animali voglio e non va bene> sospira gettando aria dalle narici prima di dire <Se hai un amaro, te lo accetto volentieri> ecco che la ragazza si allontana per andare in cucina e frigorifero per poi tornare dopo qualche istante di tempo. Si accomoda sul divano, fianco a fianco al ragazzo, invece che stare di fronte. Sembra avere timore e si prende qualche minuto di tempo per risponderle, cercando di sfiorare le sue mani <Non hai nessuna maledizione> il tono è serio rispetto a qualche secondo prima <Non mi succederà nulla di male, per colpa tua. Io ti voglio al mio fianco per il resto della mia vita> ammette sinceramente <Affronteremo tutte le difficoltà assieme e saremo più forti> fa su e giù con la capoccia <Non devi pensare nulla di male e devi vivere il presente e il futuro. Non devi più pensare al passato> chiude con <me lo prometti?> torna in silenzio e se fosse riuscito a prendere le mani di Furaya, le stringe e non le lascia stare. [Chakra off]

15:28 Furaya:
 Ridacchia nel sentir la prima affermazione di Reykas, spostando le di lei iridi dalla gatta al ragazzo nuovamente. <Sembra buffo, ma di tutti gli animali che hai nominato, ne ho almeno uno. In verità, ho due gatti: Choco..> Indicandogliela sul letto, ancor tutta arruffata, pigra e desiderosa di dormire. <..e Shikamaru.> Il che potrebbe sembrar strano. <Era di mio fratello, anche se adesso penso sia andato sul mio letto. E' un gatto pestifero!> S'appioppa sempre dove non deve ed a nulla son valse le ramanzine della Nara. Si dirige, nel mentre, in cucina, per poter prender ciò ch'egli le ha proposto. <Ho anche un cane Ninja, ma è diventato talmente grande che può star sol in giardino.> Dalla finestra, potrebbe esser visibile un enorme cane ninja, dal manto grigiastro, quasi nero e degli occhi azzurri. Peccato che, essendo un Inuzuka, raggiunga delle dimensioni piuttosto notevoli. E' già tanto che gliel'abbiano lasciato e concesso. In fondo, ha fatto molto per Kirha, il padrone dell'animale, prima che morisse. Un brivido le percorre la colonna vertebrale, al sol ricordo, seppur cerchi di non darlo a vedere. Apre l'anta di uno scaffale, in alto, sopra la cucina. <Non so quanto questo possa piacerti. E' alle erbe. Non bevo alcolici: questo penso fosse di Haruma o di chissà chi.> Lo ha trovato tra le sue cose, nelle vecchie abitazioni in cui ha vissuto e l'ha tenuto per qualche evenienza od avvenimento particolare, un po' com'è accaduto quest'oggi, in effetti. La bottiglia è verde, con una etichetta marroncina. Recupera un bicchierino di vetro, versandone appena due dita con delicatezza. <Oh, e manca il mio Falco!> Non ha citato i Lupi, eppure ha detto che ne possiede uno di ogni tipo. Sarà così perspicace Reykas? <In realtà, ti basta possedere un giardino abbastanza ampio ed una casa con almeno due stanze.> Parla lei che, a conti fatti, vive in una dannata Magione, all'ultimo piano della stessa, visto e considerato come il pianterreno funga da Dojo e il primo piano da Uffici. Poggia il bicchiere sul tavolino posto tra entrambi i divanetti, restandosene or seduta al di lui fianco. Lascia che le di lui mani sfiorino le proprie, per quanto le gote diventino comunque un po' rossicce ed il cuore acceleri i battiti. <...> Si mordicchia il labbro inferiore, volgendo lo sguardo dall'altro lato pur di non incontrar gli occhi altrui. <Daiko era mio marito ed è morto, ucciso. Kurako mi è stato accanto subito dopo ed anche lui, appena poco tempo dopo, ha smesso di vivere. Mio fratello, appena ritrovato, è morto in guerra per mano di mio padre. E.. Oh, Shusui..> Sobbalza appena, affranta. <Ci sono così tanti nomi da ricordare e tutta di gente che mi è stata affianco, troppo vicino.> Affonda nuovamente i denti nella carne del labbro inferiore, nel tentativo di placarsi, calmarsi. <E' difficile non pensare al passato quando quest'ultimo, anche nel presente, continua a perseguitarti.> Il tono si fa più roco e serio, mentre stringe la mandritta e la conduce all'altezza del petto. <Son anni che combatto contro il mio stesso passato. Perdonami, Reykas, ma non penso che basterà una frase, una promessa, per spezzare il legame che ho con esso.> E' tutto qui il problema. Il passato che la trattiene a sé tramite solide catene. [Chk ON]

15:50 Reykas:
  [Appartamento Furaya] Le parole della ragazza arrivano ben chiare alle orecchie del Genin. Abbozza un sorriso quando sente la lista degli animali in suo possedimento. < Due gatti, un cane Ninja, un Falco e se ho ben capito hai pure un lupo, almeno> Facendo un rapido controllo sul giardino, vedendo il cane Ninja <Se non vado errando, quel cane deve appartenere ad un membro del Clan Inuzuka. Posso chiederti perché lo tieni tu?> si lecca le labbra con la punta della lingua <Non vedo il lupo> poi si illuminano i suoi occhi <oohhh> ha capito poco dopo il motivo <Non mi dire che> sembra emozionato alla solo idea <Hai un contratto con i Lupi? Hai imparato la tecnica dell'evocazione?> la sua mano è ancora stretta alla mano sinistra della Gran Consigliera. <Mi piacerebbe anche a me> chiude in questo modo, la prima parte del discorso, tornando alla filone originale della sua presenza in quel luogo. Vede e sente nelle parole la tristezza della Sensei e le dice, con tono pacato. <Tutti coloro che son stati tuoi legami affettivi, erano degli Shinobi come noi. Hanno combattuto per svolgere il loro compito, la salvaguardia per il Paese. Non c'entri nulla tu> poco dopo sente nominare suoi padre <Io starò al tuo fianco. Possiamo andare in ospedale per andare a parlare con uno psicologo, per farti sfogare ed iniziare una terapia, se vuoi sentirti meglio> annuisce <Non devi tenerti tutto dentro. Devi parlare con qualcuno che può aiutarti. Io posso stare con te, se vuoi> vuol aiutare la donna a far capire che non ha nessuna maledizione dentro. Lui la ama e farà di tutto per farla sentire meglio.[Chakra off]

16:14 Furaya:
 Stringendosi nelle spalle, annuisce un paio di volte in sua direzione. <Non che li abbia richiesti io, però. Choco l'ho salvata prima che venisse azzannata, quand'era soltanto una cucciolina indifesa.> Sorride verso la gatta che, stiracchiandosi, esordisce con un lento.. [Miaao!] ..giusto per render noto ai presenti che v'è anch'essa. <Sì, esatto. Apparteneva a Kirha Inuzuka, un membro dell'omonimo Clan. Venne esiliato dal Villaggio per cattiva condotta, nonché dichiarato Mukenin della Foglia. Sfortunatamente, non gli fu concesso portar con sé il cane. Per questa ragione, ho preferito occuparmene io, avendo avuto con Kirha ben più legami di chiunque altro per via del suo malessere psicologico.> Un po', in effetti, si accomunavano e aveva iniziato a provare affetto per quel ragazzo. <Me lo han concesso senza batter ciglio. Da allora..> E son passati almeno cinque anni, poco ma sicuro. <..lui è con me.> Indicandolo con un cenno del mento, giù in giardino, appisolato sotto l'albero di ciliegio in fiore. <Mh?> Solleva rapida lo sguardo in sua direzione, sbattendo velocemente le palpebre per la sorpresa delle di lui stesse affermazioni. <Oh! Ahm, sì. Sono riuscita a fare un patto con il capobranco.> Il maestoso Fenrir. Invero, però, non li ha mai usati eccessivamente, se non in rarissime occasioni, ossia quand'è necessario il loro utilizzo o qualsiasi cosa possa competere loro. <Ci vorrebbe l'approvazione del capobranco. Ed egli non è molto incline ad elargirla, da quel che sto imparando di lui.> Spiega brevemente, memore anche di ciò che ha dovuto passare pur di raggiungere quest'ambito "premio", per così dire. <Se non c'entrassi..> Replica, digrignando appena i denti. <..perché altre persone, nonostante le innumerevoli battaglie, sono ancora in vita, mentre le persone per le quali ho provato qualcosa di forte son ormai defunte?> Un quesito al quale non è mai riuscita ad arrivare a capo, auto-convincendosi che la causa di tutto fosse esattamente se stessa. <Ho già avuto a che fare con loro..> Gli psicologi o chi possa capirne qualcosa di quel che alberga nella testa della donna. <..so come distruggere i miei legami col passato, ma devo trovare un posto. Non so dove sia né come si chiami né cosa succeda lì. Ma devo affrontare i miei demoni interiori, faccia a faccia.> Senza conoscere una meta risulta esser particolarmente difficile dove andare, tuttavia sta iniziando a cercare, a trovar quel qualcosa di cui necessita. Solleva il viso in sua direzione, scrutando le iridi altrui con occhi languidi, prossimi al pianto. Lucidi, ricerca in esso sol quel che può darle: affetto, amore? Qualunque cosa la faccia star meglio. [Chk ON]

16:31 Reykas:
  [Appartamento Furaya] Ascolta ogni parola pronunziata dalla ragazza. Si prende qualche secondo di tempo per poterle rispondere <oh, capisco. Comunque hai fatto bene ha salvarla. E' un bell'animale> sposta lo sguardo dalla ragazza al gatto che miagola <Choco> la chiama in quel modo prima di ritornare su Furaya. Non si interessa più del liquore appoggiato al tavolino. Lui vuol aiutare la donna a superare il passato e di conseguenza a farla stare meglio ma prima è incuriosito riguardo le evocazioni e del traditore <Oh, quindi è un Mukenin del Villaggio? Dove si trova adesso? Perché è stato esiliato?> la sua vena da Custode esce fuori prima di scuotere la capoccia ed esclamare <Come si fa a parlare con il capobranco? Immagino che ci saranno delle prove da superare> scuote le spalle, sospirando. La mano destra si trova ancora sulla mano sinistra della ragazza. La sua concentrazione è rivolta a lei. <Non devi dire questo. Non li conoscevo> si rivolge ai suoi ex amanti <ma son sicuro che loro non ti vogliono vedere in questo stato. Loro sono sempre con te> con la mano libera indica il suo cuore <Anche se non calpestano la nostra stessa terra, saranno sempre vivi dentro le persone che li hanno amati> piccola pausa per poi riprendere con <Hai avuto a che fare con gli psicologi ma non ha avuto effetto. Ti porterò altrove. Un viaggio nelle terre ninja. Nei posti sconosciuti. Nelle montagne più alte, nei cuori dei boschi fitti, nelle rive dei laghi o fiumi, ovunque ma non ti lascerò mai più sola>. Gli occhi della donna sembrano lucidi, prossimi al pianto. Il ragazzo sta cercando di far capire alla Sensei che non è sola, che lui non la lascerà andare, che il suo affetto e il suo amore possano aiutarla ad affrontare questa "maledizione" che essa pensa di avere. [Chakra off]

16:56 Furaya:
 Muove la testolina dall'alto al basso, annuendo nei confronti di Choco. L'animale, al sentir della voce di Reykas, drizza le orecchie ed ondeggia la coda, ma par esser poco propensa a muoversi dal divano su cui è accovacciata. <Pigrona.> La rimbecca, tornando ad osservar il Nara e a sentir quanto abbia da dire. <...> Le domande che si susseguono a proposito di Kirha le fan storcere il naso. Il di lei volto si rattrista, prima di emetter un sospiro che preannuncia il chiacchiericcio che ne conseguirà. <Non ha rispettato alcune delle regole del Villaggio. Non posso dirti altro. Ciò che posso raccontarti è che venne ucciso, poco tempo dopo esser stato esiliato. Non era pronto per vivere fuori dal Villaggio, laddove i pericoli s'annidano ben più forti. Ma era quello che voleva, dunque credo che sia morto così come voleva vivere.> Per quanto, essendo appunto un Mukenin, venne ucciso per riscuotere la taglia che sulla di lui testa pendeva. Per quanto riguarda Fenrir e l'Evocazione, piega le sopracciglia verso il centro della fronte. <Fenrir mi ha mandata a chiamare, all'epoca. Voleva capire se fossi degna, se fossi come mio padre oppure degna di questo.. Potere.> La Kuchiyose, appunto. <Gli ho dimostrato che non sono un Mostro e che non farò gli stessi errori e le medesime atrocità da Ryota commesse.> Spiega, facendo schioccar la lingua contro il palato, stizzita dal ricordar quanto abbia dovuto passare per colpa di un padre ch'ella definiva come un eroe. Alle di lui ultime affermazioni, non distoglie lo sguardo dagli occhi altrui, per quanto nei propri si rifletta il dolore che prova nel disquisire a proposito di ciò che crede sia la sua Maledizione. <Lo prometti?> Come una bambina che cerca di aver qualcosa a cui appellarsi, pur di creder ancora in qualcosa. Un nero su bianco. Una specifica ammissione che non deve essere tradita. Ma ciò che realmente le importa è or ridurre la distanza che intercorre tra i loro cuori. Non gestisce appieno le proprie emozioni, ma sente ch'è quel che va fatto, pur di continuare a vivere, a sopravvivere a questa vita infausta. Distende gli arti superiori, affinché passino oltre le spalle altrui, sopra di esse, chiudendosi dietro il collo e la nuca del Nara. S'adagia contro il di lui corpo, nel tentativo semplice d'abbracciarlo e forte. Non che sia dotata di particolare forza, comunque. Ciò di cui necessita, ora come ora, è star lì, abbracciata a quegli nel caso in cui le fosse concesso. Capo affianco al suo, respiro sul collo, qualsiasi sia la risposta che il Giovane Nara le possa dare. [Chk ON]

17:08 Reykas:
  [Appartamento Furaya] La gatta, nonostante viene chiamata, rimane accovacciata sul divano, anche se drizza le orecchie e muove la coda <Ehehe> ridacchia divertito per qualche secondo. Lo sguardo viene riportato sulla figura della Sensei, ascoltando la storia del Mukenin <Capisco ma il Cane Ninja, risponde ai tuoi comandi?> non sa come funziona la relazione fra gli Inuzuka e la loro relazione con i loro compagni a quattro zampe. Poco dopo si parla della Kuchiyose e rimane con il fiato sospeso per tutto quel breve racconto <Oh, quindi ti è venuto a chiamare lui? Quindi non sei tu a cercare loro ma loro a cercare te?> scuote le spalle <Chissà se un giorno sarò degli di incontrarli ed averli come compagni> torna in silenzio. La ragazza chiude le braccia dietro il collo e la nuca del Nara. Tende ad abbracciarla e lui la lascia fare e cerca di imitarla, provando ad incrociare le braccia dietro la schiena della Capo Clan dicendole <Lo premetto. Non ti lascerò andare e partiremo quando sarai pronta. Ti aiuterò ad affrontare i tuoi demoni interiori e farti vivere serenamente> fa su e giù con la capoccia per poi fare un gesto, forse troppo azzardato, ma che si sente di fare. I sentimenti dei due sono molto forti, in questo momento. Il Genin avvicinerebbe le sue labbra verso le labbra di Furaya, tentando di darle un semplice bacio, per siglare che lui è lì per lei, per nessun altra e per farle capire che le sue non sono solo parole ma anche qualcosa di pratico. Di vero. Che è tutto reale e che non è un sogno. [Chakra off]

17:38 Furaya:
 Scuote il capo. <No, niente affatto. Essendo legato al suo padrone, ascolterebbe soltanto i comandi di Kirha nel caso in cui fosse vivo. Si è affezionato e resta al mio affianco, ma sicuramente non posso comandarlo e non ho la stessa affinità che hanno, solitamente, gli Inuzuka con i propri cani.> Spiega quel che sa a proposito del Clan nominato, per quanto altresì l'è concesso. <Venirmi a chiamare è un po' riduttivo. Mi ha condotta sin ad un punto d'incontro, in cui è apparso.> E l'apparizione, assieme a quanto avvenuto precedentemente, non è stata esattamente questa gran bella visita. L'ha marchiata, l'ha sconfitta, ha voluto testar fin dove ella sarebbe potuta spingersi. <Prova a capire come fare per avere un incontro con essi. Potrei richiamare Fenrir e chiedere di parlarne con te. Tuttavia, suppongo ci voglia veramente una notevole forza d'animo, non soltanto fisica, per farsi accettare da lui.> E' stato già difficile farsi accettare da Ithaeur e Rahu, prima di Fenrir stesso. Si lascia cingere mentre ella stessa lo abbraccia a sé, giacché necessita di un contatto, di un aiuto esterno, di qualcuno che possa aiutarla con la sua psiche distrutta dai continui e violenti traumi. Vi si stringe contro come se mai dovesse staccarsi da esso. E nell'istante in cui Reykas farebbe collidere le labbra su quelle della donna, quest'ultima non si opporrebbe. Seppur titubante, impaurita da quel che sta per fare, sicché è da tanto, troppo tempo che non apre il proprio cuore ad un altro uomo, lascia che si uniscano. Le gote si colorano d'un rosso tenue, ma quivi resta, concedendo, in un certo senso, l'animo di sé recondito, nascosto, mettendo a nudo sentimenti dei quali credeva non fosse più in possesso. Ciò che accadrà conseguentemente, vien lasciato totalmente al caso, al fato purché i di lei demoni interiori si plachino quel tanto che basta a permetterle di sorriderle, almeno una volta. [END]

17:48 Reykas:
  [Appartamento Furaya] Abbozza un sorriso alle parole di Furaya <Immaginavo ma solo il fatto che si sia affezionato, è molto importante> poi esclama <Oh, capisco. Se ci sarà modo ed occasione, mi piacerebbe tanto incontrarlo ma non ora e non adesso. Quando sarò più forte e poi adesso voglio te, solo te> esclama quasi sussurrando. Rimane abbracciato alla donna, per tentare di far placare i suoi demoni interiori, per farla calmare, per far capire che lei è una donna forte che può affrontare qualsiasi difficoltà. Le labbra son incollate alle sue e il bacio dura qualche istante. Ciò che succederà in futuro, non è dato saperlo. I due hanno espresso i loro reciproci sentimenti. L'uomo rimane ancora in quel luogo, fino a quando la ragazza non deciderà di mandarlo via, per un motivo o per un altro. [END]

Dopo la cena, i due Nara decidono di andare nell'appartamento di Furaya per parlare dei loro reciproci sentimenti. Il ragazzo è riuscito a fare breccia nel muro nel cuore della donna. Adesso stanno assieme e il Genin farà di tutto per farla stare meglio, per aiutarla a sconfiggere i demoni interiori che la logorano giorno dopo giorno.