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drop in the night

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con Mekura, Araki

22:25 Araki:
  [Vicolo] Piove. Le gocce d’acqua battono la strada, i tetti dei palazzi vibrano e mormorano a ritmo delle gocce. Si trova in un vicolo buio. Poche lampade illuminano il cammino, ma la luce è appena sufficiente a guidare i passanti lontano dagli ostacoli. <…> osserva i dintorni taciturno alla ricerca di qualcosa di familiare: un’insegna, un muro, qualsiasi cosa che possa essergli d’aiuto. Invano. *sigh* sospira, poi un brivido gli smuove la nuca. Una goccia d’acqua. Solleva gli occhi verso l’ombrello, fradicio al punto tale da non poterlo più proteggere adeguatamente. Posa la mano sulla nuca, tastando con le dita i capelli bagnati. <…un tè nero.> mormora il motivo che l’ha spinto ad uscire in primo luogo. Decisamente non ne è valsa la pena.

22:29 Mekura:
  [strada principale.] Pessimo tempo per una passeggiata fuori. La pioggia continua a cadere e non cessa. Lei, ha fatto le ore tarde a lavorare alla magione, ormai l'unico posto in cui rifugiarsi per non stare a casa da sola. Ha preso anche il cane con se, per non lasciarlo da solo a casa. Non lo avesse mai fatto: il cane ha bisogno di andare in giro e fare le sue cose. Quindi eccola, con tanto di ombrello nella mano destra dove il bastone è appoggiato contro la spalla. Indosso la donna porta un top a fascia bianca che scende dallo sterno fino a sotto i fianchi, la quale è tenuta stretta da una larga cintura di pelle camosciata. I pantaloni aderenti e neri hanno stampate in traslucido una trama simile a quella di un serpente per tutta la lunghezza delle gambe, fino alle caviglie alla quale è stretto un paio di scarpe ninja nere. Il tutto è coperto da un haori di cotone blu scuro con la trama dei serpenti in bianco e sintetizzati, vicino ai bordi. I capelli sono ben tenuti e sul volto le palpebre degli occhi presentano un trucco simile a quelli delle maschere Kabuki anche se meno elaborata, con l'unico scopo di risaltare i suoi occhi, quelli di una Hyuga. Sospira continuando a marciare mentre sente la borsa a tracolla sbatterle sul fianco sinistro, Il cane intanto è bagnato fradicio, si sta rotolando in una pozzanghera con una espressione gioiosa. <...eff....> sospira andando a prendere un lunghissimo respiro. <si, certo, fai con comodo, rotolati pure, eh! c'è più gusto a tornare a casa completamenti un pantame oltre che fradici> afferma sarcastica verso il cane prima di mettersi in ginocchio e richiamare la sua attenzione. <ma chi prendo in giro> il cane si avvicinerebbe e questo permette alla Hyuga di abbracciare il cane al collo, ignorando il fatto che la stesse bagnando. <sei l'unica creatura di cui posso prendermi cura ora...> è mortificata e stanca mentre continuerebbe ad abbracciare il cane, in mezzo alla pioggia. [ch on]

22:44 Araki:
  [Vicolo - Strada principale.] Un ragazzo dall'aspetto equivoco. In gruppi, non è di un’individuo che si nota. Non che voglia farsi notare, ma ciò fa tutto parte del suo personaggio, personaggio che ha plasmato secondo i suoi ideali. Indossa un lungo cappotto nero, che raggiunge e copre le ginocchia. Nero è il suo ombrello e nere sono anche le sue scarpe, come gli occhi. Due grandi occhi che sembrano gettare sconforto a chiunque li osservi troppo a lungo. Il fattore più bizzarro di lui è decisamente il modo apatico con il quale osserva le persone, se non respirasse qualcuno potrebbe credere che sia morto. Ma ecco che finalmente il vicolo si apre sulla strada principale… e nulla cambia. Rallenta il passo, fermandosi sotto la luce di un lampione e lasciandosi l’ingresso del vicolo alle spalle. Più che sagoma sembra un’ombra, qualcosa frutto dell’immaginazione di un maestro dell’orrore. Però, lungo la via c’è vita. <…> in silenzio posa lo sguardo verso un animale, un cane, poco distante. Con lui c’è anche qualcun’altra. <…buonasera…> mormora, appena percettibile. Gli occhi neri la osservano.

22:54 Mekura:
  [strada principale.] Si solleva in piedi prendendosi il tempo per controllare il danno e chiudersi un po' di più il suo Haori, prima di tornare a camminare diretta verso l'unico posto in cui vorrebbe andare: un chiosco, una casa del tHè, qualcosa, pur di non tornare a casa. In quel momento si accorgerebbe della presenza di Araki, il quale sembra essersi travestito da Jack lo squartatore. La Hyuga lo fissa un po' con il cane che guaisce. <Eh...soggettivo il buono in una serata del genere, mi viene da chiedermi cosa ci faccio ancora qua fuori invece che immergermi in una vasca e farmi un bagno caldo, ma buona sera anche a te> Lo fisserebbe un po' per quello che consente la visibilità attuale e senza il byakugan attivo, cercando di studiare le sue mosse e chi la stesse salutando. Nessuno che conosce, anzi, sembra un ragazzo piuttosto anonimo, con un'aura di disagio attorno a se palpabile. <...hai bisogno di qualcosa?> di solito quando la salutano è per due motivi: perché hanno bisogno di qualcosa da uno dei consiglieri del villaggio o perché la riconoscono e vogliono solo fare un gesto di buona educazione, ma non sembra comunque che l'abbia riconosciuta, Ad ogni modo, la donna rimane in attesa ad osservare quell'individuo incrociando le braccia tra loro facendo attenzione di non togliersi l'ombrello da sopra la testa. [ch on]

23:10 Araki:
  [Strada principale] Gli occhi si spostano con un movimento leggero e ripetuto fra lei e il cane. Non comprende il disprezzo che certi provano per le precipitazioni in generale. La pioggia è natura, il clima stesso il respiro del nostro pianeta e la pioggia semplicemente uno dei suoi modi di manifestarsi. Noi possiamo solo essere testimoni di questi eventi. Accenna un sorriso guardando l’ombrello. La pioggia gli piace, è il bagnarsi ciò che non apprezza. <…> rompe infine il silenzio, rivolgendosi ancora una volta alla ragazza <…è complicato…> prosegue poi distogliendo lo sguardo timidamente <… stavo cercando un posto dove bere del tè nero…>. Non vuole rinunciare all’idea di bere del tè nero , ma non può neanche girovagare come uno spettro tutta la notte terrorizzando i passanti. <…non è che sa se ci sono posti aperti?…> le chiede infine.

23:23 Mekura:
  [strada principale.] Sorride quando sente la motivazione per la quale è ancora in giro a quest'ora. <ah> annuisce <se è per questo, volevo bere qualcosa anche io> afferma sollevando le spalle <seguimi, ti faccio strada> afferma la donna facendogli un cenno con il capo aspettando che questo la segui per poi avviarsi alla prima casa del thé aperta. <ce ne è uno poco distante da dove ci troviamo ora, anche i prezzi sono accessibili> lo informa continuando a procedere con calma sotto la pioggia insieme al cane sulla sua sinistra.< mi chiamo Mekura, consigliere del villaggio, bhe, una delle tre almeno, con chi ho il piacere di parlare?> domanda la donna verso l'individuo vestito di nero, il quale non parlerebbe poi tanto, per molti versi un pregio. La donna quindi continuerebbe a marciare facendo attenzione a non lasciare indietro Araki in direzione della casa del thè. Ci arriverebbero dopo circa tre minuti: un chiosco tradizionale, come tanti da quelle parti. La donna avvicinandosi alla entrata scosterebbe le tende e aprirebbe la porta in modo da accedere all'interno del locale. <buona sera> s'avvicina al banco mettendosi a sedere sopra uno degli sgabelli e incrociando le gambe attende che Araki la raggiunga. [ch on]

23:43 Araki:
  [Strada Principale] La cordialità è qualcosa che le persone imparano o si tratta di un talento che si acquisisce sin dalla nascita? Di qualunque cosa si tratti e a prescindere da come si padroneggi, lei mostra di farne un uso decisamente migliore dello studente. Non si è mai distinto per le sue abilità nel gestire i rapporti sociali, tanto meno amicizie. Le persone lo affascinano… ma al momento stesso non gli interessano… però ci sono eccezioni, proprio come in questo caso. Il suo silenzio, immacolato da quando lei ha cominciato a parlare, finalmente si infrange <oh…> esordisce sorpreso < un ruolo importante >. Consigliere del villaggio, che titolo altisonante. <…Araki…> rivela infine il suo nome per poi proseguire più timidamente <…temo di non avere titoli da sfoggiare…> al momento di sicuro no. Lei fa strada e lui la segue, entrando all’interno del chiosco. Dolcemente ripone l’ombrello sbattendolo delle gocce in eccesso, prima di riporlo accanto a una delle seggiole sulle quali si va a sedere specificamente a distanza di una dalla donna, senza distogliere lo sguardo dal proprietario del chiosco. <...che sensazione si prova a ricoprire una carica così di rilievo?> inclina leggermente il capo verso il consigliere, per poi proseguire dopo una breve pausa. <Ah…e la ringrazio.>

23:57 Mekura:
  [strada principale.] Sorride quando questo prende di nuovo parola. Lo guarda senza rispondere e intanto attira l'attenzione del locandiere. <un thè verde per piacere ed un thè nero> si prende la briga di fare l'ordinazione anche per Araki, dato che voleva del thè nero, ma lui può aggiungere quello che vuole nel tempo che il locandiere si trova li. <spesso è un grande vantaggio, non avere titoli da sfoggiare> afferma abbastanza amara guardando davanti a se prima di sentire la domanda di Araki, la quale la prende in contropiede hum?> poi scoppia in una risata cristallina <ahah> Il cane si trova ai suoi piedi, sotto lo sgabello, il locale permette la presenza degli animali, cosa assai comune dato che molti ninja del clan del villaggio si portano dietro un cane, spesso della stazza di un cavallo. <ahh. che sensazione? stanchezza> ridacchia <sono uscita adesso dal lavoro ed avrei anche un'altro lavoro per la concia delle pelli, cosa che è stata accantonata e ridotta ad Hobby costoso> ma in compenso poteva farsi tutte le armature che voleva. <bhe a parte questo, l'orgoglio di essere scelti per qualcosa di importanti, sapere che non stai perdendo tutto il tuo tempo, insomma, non c'è molto da provare alla fine: è un lavoro, un lavoro importante e con un grande scopo, ma alla fine a parte tutto, rimane un lavoro, se fosse altrimenti sarebbe una chiamata, una immolazione> spiega lei piegando la testa di lato prima di sentire quel ringraziamento. <per cosa?> chiede la donna aspettando la risposta, poggiando le braccia sul bancone. [ch on]

00:11 Araki:
  [Strada Principale] <Grazie per avermi accompagnato qui. Le persone di solito non sono così amichevoli.> commenta così la sua risposta, andando a fornire un po’ di contesto che potrebbe anticipare future domande. Come già spiegato, è un ragazzo dall’aspetto equivoco, a tratti anche inquietante o inopportuno. Ma tutto nella via ha un senso alla fine, come caselle di un puzzle ogni cosa che facciamo o decidiamo va a comporre quello che è il nostro personaggio, la nostra persona. Lei spiega la sua posizione e arricchisce le sue parole con il suono della sua risata, tuttavia l’allievo non accenna alcuna emozione. Mantiene lo sguardo su di lei, curioso più che altro. <…Io sono un allievo.> il tè arriva infine e rimane in attesa che la tazza bollente si raffredda un poco prima di poterlo bere, non intende ustionarsi la lingua. <Molti dei miei compagni invece hanno le idee chiare. Alcuni mirano a cariche importanti.> continua con un tono decisamente meno timido, più incisivo. <Si può fare la differenza senza ricoprire ruoli del genere? È come avere un bersaglio sul petto, qualcuno potrebbe vederla come un’opportunità o un elemento da utilizzare…> ancora non sorseggia il tè, decisamente troppo caldo.

00:27 Mekura:
  [strada principale.] <è vero> afferma la donna rimanendo seria e calma mentre continua a sorridere <ma cos'è la generosità? o anche solo il fatto di essere amichevoli? da dove si deduce, dove è l'essenza se non da atti di genuino interessamento senza dover chiedere nulla in cambio?> domanda la donna in direzione di Araki prima di tacere per un'altro po', il tempo al ragazzo di parlare per se. <ah, un allievo della accademia, molto bene> afferma la donna ripensando al suo periodo in accademia <...mah sai, avere dei piani ben precisi ti rende cieco ad altre possibilità. Non c'è nulla di male in avere un chiaro obbiettivo, ma altrettanto giusto che non c'è nulla di sbagliato, nel non averlo, e cercarlo> Afferra la propria tazza del thè rigirandola due volte in senso orario e una in senso anti orario. <essere ninja comporta già fare la differenza> afferma la donna spiegando ad Araki <ogni volta che vai in missione, o difendi qualcuno, o ti comporti nel moto in cui ci si aspetta da quello che sei, essere coerente e ligio al dovere, questo di per se fa la differenza ed identifica chi sei. I ruoli sono solo dei doveri aggiuntivi verso il tuo paese> breve pausa ripensando a quello che ha detto e poi rispondere ad Araki un'ultima volta <oh si, lo è, un grosso bersaglio, ma questo è necessario dato che una carica rappresenta il paese, sta a te non farti sfruttare> direbbe la schiava delle sue stesse disillusioni <bhe....o meglio, sta a te decidere su che cosa vuoi farti sfruttare> sorride mestamente andando finalmente a bere la tazza con calma. <dimmi Araki, che cos'è per te un ninja?> domanda verso la donna prima di tacere e bere. [ch on]

00:41 Araki:
  [Strada Principale] Si aspettava una risposta del genere, almeno lei sembra essere onesta, il che è una qualità che di certo apprezza. Qualità che può sviluppare rispetto, in un determinato tipo di persone. Una smorfia decora il volto dell’allievo, mentre assapora il tè. È ancora troppo caldo. <Tutti ci aspettiamo qualcosa in cambio, anche qualcosa di semplice o scontato come cordialità stessa. Se io fossi stato scortese nei confronti della tua generosità probabilmente ci sarebbero state conseguenze. È parte della natura umana. Sopravvivenza.> una risposta piuttosto insolita. Segue un’altra domanda, domanda che ha già dovuto rispondere mille volte in accademia e fuori. <…> rimane in silenzio, osservando il consigliere. <…il Ninja è un soldato, uno strumento del villaggio per preservare la pace. Giusto?> le chiede infine. Decisamente non è quello che pensa realmente del ruolo. Non è quello che pensa di diventare.

01:01 Mekura:
  [strada principale.] Bhe, sicuramente non è un illuso, potrebbe già capire bene come funzionano le cose al di fuori della accademia, il che è confortante. <si, è probabile, in un modo o nell'altro tu ne avresti pagato le conseguenze,> sopratutto ora che lo sta analizzando. Ascolta poi quello che Araki le dice in base alla domanda che ha fatto prima: una da manuale, non che l'apprezzi particolarmente, dato che la risposta di Araki non sembra del tutto convinta <oh si si, quello è scritto nella disciplina del buon ninja e soldato: Il Ninja è un guerriero ombra che non ricerca la fama ed agisce senza essa nell'ombra, è un guerriero che preserva la pace senza mai mostrarsi> beve un'altro sorso con calma. <tutto teoricamente giusto, ma io ti ho fatto un'altra domanda: non voglio sapere che cosa pensi sia giusto dire rispondere alla domanda, io voglio capire cosa è per te un ninja, la tua considerazione che ti ha mosso a percorrere la strada della accademia> prende un'altro lungo sorso e improvvisamente l'argomento passa un un'altro soggetto. <sai io perché volevo diventare ninja? un po' perché appartengo agli Hyuga, non esiste nessuno del mio clan che sia esente dall'allenamento intensivo e che diventi ninja...è tradizione questa e cosa non meno importante à da ricercare al periodo in cui ero una denshi.> sospira iniziando a parlare vagamente del suo periodo quando era lei ad essere dietro un banco a prendere appunti . <io sono diventata quello che sono, perché volevo sopravvivere> afferma la donna senza vergognarsene <volevo diventare forte e portare orgoglio nella mia famiglia, ma sapevo che dovevo fare vari passi e tenere conto quello che ho ancora intenzione di fare, resistere>

01:19 Araki:
 Che cos’è per lui un Ninja? Dovrebbe quindi spiegarle il suo punto di vista senza pensarci due volte? *sigh* sospira, andando a grattarsi la guancia timidamente. <…> tuttavia non può nemmeno negarle una risposta sincera, d’altronde lei non sembra meritarsi la sua sfiducia. A questo punto un tono molto più serio si può chiaramente distinguere dalle sue parole, diversamente da quello utilizzato fino ad ora dall’allievo. <I Ninja sono strumenti utilizzati come pedine per i benefici economici del villaggio.> comincia a spiegare, finendo completamente il tè. <Alla pace ci pensa la diplomazia, ma senza un’armata non ci sarebbero leve politiche. Perché mi sono iscritto in accademia?> rivolge a lei lo sguardo. <Perché ciò che conta alla fine sono i risultati. Non mi dispiace affatto rimanere il “numero due” nel progresso di Konoha, fin tanto che io possa portare a termine i miei obiettivi il fine giustifica sempre i mezzi. E non esiste mezzo più importante delle informazioni.> conclude ora, andando ad afferrare l’ombrello. <Sono consapevole che non si tratta di una risposta accademica, ma ciò che voglio fare è ottenere ogni informazione utile a garantire la mia sopravvivenza e la prosperità di questo villaggio.> conclude ora accennando un piccolo inchino, riconoscente per la serata trascorsa. <La ringrazio per la serata…entrambi…> saluta così sia lei che il cane che l’accompagna <pima che ricominci a piovere…meglio tornare a casa…> conclude così accennando appena un sorriso incamminandosi verso casa, molto più facile da trovare ora che la luna è tornata.

11:48 Mekura:
 Nella migliore delle ipotesi il ragazzo di trasformerà in un torturatore Anbu, verrà tenuto d'occhio per queste risposte. Ha ragione, ed è da premiare questo sua onestà, ma si paga spesso per quello che si dice, in un modo o nell'altro, nel bene o nel male. C'è una cosa positiva nell'avere un titolo, ed è il potere che ne comporta oltre al dovere, chi non ha un titolo significa che deve ancora dimostrare qualcosa a qualcuno in questo mondo, tutto qui. Il villaggio ha bisogno anche di questo genere di persone e si vedrà quanto i mezzi giustificano lo scopo. La donna recepisce il messaggio e medita su cosa fare con quell'individuo. la donna lo saluta con un sorriso sulle labbra <fai buon viaggio verso casa> afferma la donna seriamente rimettendosi in piedi e pagando il conto. <anche noi dobbiamo andare> sussurra verso il cane, facendolo alzare prima di uscire verso l'esterno camminando velocemente verso casa, ha bisogno di un bagno e di pensare su qualcosa di nuovo oltre ai suoi figli [end]

Mekura va in giro a portare il cane al passeggio e sotto la pioggia incontra un nuovo allievo del villaggio con il quale ha una discussione curiosa.

- la giocata non raggiunge i requisiti ma è la primissima giocata per Araki