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Allenamento Senju

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con Hayate

11:44 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Con indosso la sua solita tuta nera, compagna fedele della sua finora breve carriera da shinobi, si avvia verso il giardino del Dojo, salutando i ninja di guardia che controllano gli accessi. <Sono Hayate!> Sorride arrossendo, ridacchiando con un'espressione da ebete e con i gomiti alti, le mani intrecciate dietro la nuca corvina, giocherellando con il tessuto celeste del coprifronte. <Ormai sapranno chi sei, non serve che lo dici un giorno sì e un giorno pure!> Sussurra a se stesso. Ma ecco una ragazza, giovane membro del clan passare verso di lui, solo andando in direzione opposta. E sorriderebbe o farebbe un gesto con la mano, ma... <Sono Hayate!> Ma lei ridacchiando si allontanerebbe e proseguirebbe la sua strada. <Ok, la devo smettere.> I suoi passi giungono finalmente in prossimità di un albero di ciliegio in fiore. Da quanto tempo sarà lì? La sua attenzione è completamente rapita dalla bellezza dei fiori, un'esplosione di bianco e rosa che la leggera brezza del vento fa danzare. Quasi un Genjutsu. Sospira estasiato, rivolgendosi poi all'albero stesso, sussurrando. <Vuoi essere il mio compagno d'allenamento, Ciliegio-san?> Non si aspetta certo una risposta da lui, ovviamente. Ma crede profondamente che per esercitare il mokuton sia necessaria una sorta di intimità tra la pianta e l'uomo. Ne osserva le foglie, accarezza i rami, e infine, allontanandosi di due passi si prepara ad eseguire il sigillo della capra per impastare il chakra, premessa fondamentale per il mokuton. Non ha alcuna fretta. Gli alberi non crescono che lentamente.

12:11 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Il canto degli uccellini si unisce al moto ondulatorio e sinuoso dei rami del ciliegio, creando quella che davvero sembra essere una tecnica ninja. <Stai usando un Genjutsu su di me, Ciliegio-san?> Direbbe, sorridendo, sempre con le mani che compongono il sigillo della capra. <Iniziamo!> Esclama, andando a fermare gli occhi su un punto della corteccia dell'albero, concentrandosi e andando a radunare e richiamare le proprie energie. Inizierebbe con il richiamare le energie spirituali e immaginare di convogliarle in un punto al centro della propria fronte, esattamente sotto il coprifronte recante il simbolo di Konohagakure. Immagina di compattare con le mani i propri ricordi più tristi, legati alla memoria del padre e alla sua scomparsa, così come anche quelli più gioiosi e significativi, come le parole di Azrael-sama nell'allenamento prima dell'esame, o la soddisfazione provata nello stringere il coprifronte di Konoha per la prima volta da Genin o il recente incontro con Kaori-sama. Andrebbe poi a richiamare le delusioni del fallimento del primo esame pratico, le motivazioni che lo spingono a portare in alto il nome del clan Senju. E tutto immagina di compattare con le mani come si fa con la neve per creare un pupazzo, dando vita alla prima sfera e portare al centro della fronte. Successivamente, andrebbe a fare lo stesso con le energie fisiche, andando a creare la seconda sfera all'altezza del pube. Andrebbe a richiamare la forza dei propri muscoli, la stabilità decisa delle proprie ossa, l'agilità scattante delle gambe e i rami frondosi delle terminazioni nervose, che ovunque arrivano nel suo corpo. Di nuovo, immaginerebbe di compattarle in una sfera, come un bambino che gioca con la neve. Del resto, l'età dei giochi si è conclusa da poco per lui. Infine, andrebbe a tentare di congiungere le due sfere di energia per dar vita non a un pupazzo di neve, ma alla più pura delle armi di cui uno Shinobi dispone, alla più pura essenza dello Shinobi stesso: il Chakra. [Tentativo impasto chakra] [Se chakra: Chakra 25]

12:35 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Sorride nel sentire lo scorrere del chakra dentro di se, fluire copioso nei propri tsubo, irrorando tutto il suo essere. <Sei pronto, Ciliegio-san?> Domanda, dimentico della presenza degli altri Senju. Che pensino ciò che vogliono. Pazienza se anche diventasse noto come "il ragazzino che sussurrava ai ciliegi". Esegue il sigillo del serpente, andando a premere i palmi uno contro l'altro con forza e lasciando che invece le dita lentamente affondino sopra le nocche della mano opposta, come radici che mordono la terra e vi si aggrappano. Immagina che nella mano destra detenga la forza che attrae gli uomini, quella terra che è dimora per ogni mortale, il quale ad essa torna alla fine dei propri giorni per divenire nutrimento per gli alberi e i fiori e l'erba; quella stessa terra che scuote le vite e le dimore degli uomini, nei suoi potenti terremoti o nelle frane, a ricordare che l'uomo non possiede l'eternità né il controllo totale su di essa; solo, la terra concede una parte della sua forza a chi impara a conoscerla. Similmente, andrebbe a fare con la mano sinistra quanto già fatto con la destra, immaginando di detenere il potere dell'acqua nel suo palmo: quella stessa acqua che cade dagli occhi dei mortali sotto forma di lacrime, che scorre nei corpi degli umani unita al sangue; quella stessa acqua, infinitamente più pura, che scorre nei fiumi e si ferma nei laghi, prima di riprendere la propria corsa impetuosa lanciandosi in fragorose cascate e scavando nella terra e nella roccia, prima di riaffiorare ancora e immettersi nel mare. Immagina di detenere tra le mani un simile potere, straordinario, capace di dare vita, se combinato dagli eredi di Hashirama Senju, al legno del Mokuton. <Tutto è uno. Uno è tutto. L'individualità scompare.> Sussurra, piano, tentando di attivare la sua abilità innata, lasciando che il chakra della mano destra e della mano sinistra si fondano, per connettersi alla vita dell'albero di ciliegio che ha innanzi a se. [Tentativo Mokuton no Ichi] [Se Mokuton: 24/25]

12:59 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Sgrana gli occhi, stupito da ciò che avverte. Una sensazione ben diversa da quella provata in presenza di Merumaru-sama con la piccola piantina poi donatagli. Il ciliegio, del resto, è ben più grande, con radici ben più profonde, una corteccia capace di avvolgerlo per due volte e i rami arrivano a quasi il triplo della sua altezza. Certo, non che il giovane Senju sia particolarmente alto, ma insomma, il ciliegio è oltre la sua portata. Forse. <Sono pronto.> Fissa i suoi occhi determinati nella corteccia della pianta, senza sciogliere il sigillo del serpente. Qualche istante di silenzio, concentrato e poi finalmente: <Ha. Vai, ramo!> Quasi urlato. Ma nulla si muove. <Yay. Ha. Uuuuuh ah! Ramo-ramo-ramo-ah!> Ma nulla nemmeno questa volta. Posa a terra il ginocchio sinistro, agitando le mani sempre strette nel sigillo del serpente, in una strana posa. <Ora. E' il tuo turno, ramoooo!> Un uccellino, spaventato, lascia le fronde. |"Non credo che quel ciliegio abbia i comandi vocali!> Direbbe una voce alle sue spalle. Una voce già sentita, che saltellando farebbe il proprio ingresso in scena. |"Fumiko, per lo meno, non assume certe pose così ridicole!"| Kei, il rospetto parlante di Fumiko. <Se solo fosse qui lei, sarebbe più facile, credo, anche perché...> |"Bando alle ciance, Hayate. Concentrati! E stabilisci un rapporto, una specie di contratto con la pianta. Per lo meno, credo che funzioni così anche con le piante!"| Accoglie il consiglio, tentando di sfruttare il contatto già avvenuto precedentemente: un conto è attivare l'abilità innata e quindi la connessione con l'albero, un altro è utilizzare tale connessione però! Tenterebbe di muovere un giovane ramo verso di se, immaginando di sentire la corteccia, di accarezzarne le venature, di avvertire la linfa scorrervi dentro per alimentare le foglie ed esplodere in colori nei fiori. Cercherebbe di far danzare il ramo lentamente, fino ad arrivare a un metro di distanza da lui, sotto lo sguardo attento di Kei. [Tentativo Utilizzo Mokuton no Ichi] [Chakra: 23/25]

15:39 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Il ramo sussulta appena, ma se non altro si muove. Del resto non ha raggiunto un pieno controllo della propria abilità, né l'albero davanti è una timida piantina come quella che conserva in casa come dono di Merumaru. "Hai fatto qualcosa? Non si direbbe!" Esclama il piccolo rospo di Fumiko. Il giovane Senju si limita a scoccargli un'occhiataccia, prima di riprendere a congiungere il proprio chakra con l'albero, ricordando le parole del capoclan. <Io ti fornisco l'energia, te ne faccio dono. Tu, Ciliegio-san, fammi dono della tua forza.> E lascerebbe che il proprio chakra fuoriesca dagli tsubo per incontrare la corteccia dell'albero, avviluppandolo come se fosse un'edera, ma per infondervi vita, invece che rubarvene come farebbe la pianta parassitaria. Tenterebbe di far crescere il ramo, mosso soltanto in precedenza: sempre che non fosse stato il vento a farlo come il dire di Kei suggerirebbe. Ma lui ha avvertito l'albero muoversi un poco. Sa che il loro legame è ancora attivo. <Cresci, giovane ramo, più forte, innalzati nel cielo!> E immaginerebbe di essere lui stesso parte dell'albero, che tenta di vincere la forza di gravità per innalzarsi e crescere, ingrossandosi leggermente nel punto di congiunzione con il ramo più grosso, collegato a sua volta al tronco. <Le individualità non esistono.> Non si rende conto di sudare copiosamente, affaticato da uno sforzo che non immaginava essere di tale portata. "Continua!" Lo incita Kei, con la sua voce melliflua e distante: il giovane la percepisce lontana, preso com'è dallo sforzo e dall'immaginarsi di essere un tutt'uno con l'albero di ciliegio. Ma qualcosa sembra cambiare, sembra crescere intorno alla base. [Tentativo Utilizzo Mokuton no Ichi] [Chakra: 23/25]

15:39 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Edit: [Chakra: 22/25]

15:54 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Non è ancora molto ciò che riesce a fare, ma anche una quercia inizia il proprio viaggio nel mondo come ghianda. Sorride soltanto interiormente, concentrato e teso nello sforzo. "Certo che hai una faccia buffa. Sembra quasi che tu te la stia facendo addosso! Vuoi per caso concimare il ciliegio?" Domanda Kei, divertito. Il giovane Senju però non può deconcentrarsi, per non perdere i progressi appena compiuti. Tenterebbe di far spuntare dal ciliegio nuovi fiori, immaginandone i profumi, i colori brillanti e delicati di bianco e rosa, irrorando la pianta del proprio chakra, fornendole la propria energia vitale. Qualche fiore inizierebbe a spuntare, meno di quanti ne immaginava, ma un numero più che sufficiente per far sussultare il piccolo rospo parlante. "Oh oh! Questo è decisamente qualcosa! Sai quanti insetti accorreranno di là! Slurp!" Il giovane Senju insisterebbe nella crescita della pianta, tentando di allungarne l'estremità, man mano che nuovo legno si aggiungerebbe alla base e via via andrebbe ad ingrossare l'intera superficie del ramo. Pochi centimetri soltanto, ma il ramo crescerebbe, alimentato dal chakra del ragazzo. <Che ne dici?> Domanderebbe al rospo, affaticato e sempre teso, concentrato nel sigillo del serpente, i polpastrelli ben aderenti alle nocche. "Dico che non è sufficiente nemmeno un po'! Se dovessi andare in battaglia cosa faresti con questo risultato? Sfideresti il nemico a Shanghai? O gli offriresti uno stecchino dopo che ti ha mangiato così da..." <D'accordo, d'accordo!> Lo interromperebbe, pronto a lanciarsi in una nuova sfida, raccogliendo le energie. [Tentativo Utilizzo Mokuton no Ichi] [Chakra: 21/25]

16:12 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Il contatto con il ciliegio sembra crescere di pari passo con il chakra che fuoriesce da lui: più ve ne riversa, più il legame aumenta. Il rospo tace, in attesa di vedere se qualcosa cambia. Chiude gli occhi, inspirando profondamente, per poi riaprire i suoi laghi azzurri e fissarli su quello stesso ramo: serve qualcosa di più audace. D'altro canto è un allenamento che potrebbe essere determinante in battaglia, non è certo una pratica per affinare le sue conoscenze sul giardinaggio. Per quanto la cosa potrebbe piacergli. Si concentra nuovamente sulla base del ramo, immaginando di trovarsi lì sotto, di essere un germoglio, pronto a bucare la corteccia e fuoriuscire alla luce del sole brillante che in cielo fa da spettatore. Immagina di essere ricoperto di foglie, avviluppato completamente, custodito dalla forza impenetrabile dall'esterno della corteccia. Tenterebbe di immaginare di oltrepassare quel limite ed affacciarsi al mondo, comunicando all'albero la propria volontà di nuova vita. Un piccolo germoglio, lentamente e timidamente si sprigionerebbe dal legno, impercettibile agli occhi del mondo forse, offuscato dalla più grande bellezza e magnificenza degli altri rami, dei fiori, delle foglie: poca cosa per gli altri, ma non per il ciliegio, né per lui. <Di più!> Sussurrerebbe, affaticato, stringendo di più le dita sulle nocche. Non sa se succederebbe qualcosa se lasciasse andare il sigillo: del resto, nessuno è lì per suggerirgli cosa fare. Tenterebbe di far crescere quel germoglio, non avendo occhi e chakra che per lui, infondendovi vita e linfa, infondendovi tutto se stesso perché diventi un ramo gemello a quello su cui si allenava poco prima. <Ancora.> E andrebbe a farlo crescere ancora, quasi percependo ogni nuova gemma, ogni singolo centimetro di legno, ogni venatura. Andrebbe a completarlo poi di foglie e fiori, perfettamente identico all'altro ramo, solo in parallelo ad esso. "Niente male!" Esclamerebbe Kei. [Tentativo Utilizzo Mokuton no Ichi] [Chakra: 20/25]

16:41 Hayate:
  [Dojo Senju - Giardino] Il sudore cola bagnando la maglietta bianca che indossa sotto la tuta e imperlando la fronte, inumidendo perfino il coprifronte. Un po' per via del sole, un po' tanto per via della fatica che ci sta mettendo. Ora che il ramo è cresciuto, ne contempla per un istante il risultato, prendendo fiato, prima di immergersi in una nuova sfida. <Tieniti pronto, Kei. Ora tenterò di colpirti con l'aiuto di Ciliegio-san!> Il rospo inarcherebbe un sopracciglio, se solo ne avesse uno, poco convinto. "Sei davvero convinto di riuscire a colpirmi con un ramo? Non credo tu abbia già un controllo tale della tua abilità per far arrivare un ramo fino a terra!" Il giovane Genin sorride dentro di se, ghignando di soddisfazione. D'altro canto, non ha mai parlato di colpirlo con un ramo. Continuerebbe a guardare lo stesso ramo appena creato con l'aiuto dell'albero, ma rivolgerebbe il proprio chakra verso il terreno, congiungendosi con le radici del ciliegio, tentando di capirne innanzitutto l'intricato intreccio, così da non arrecare dei danni alla sua stabilità. Si perderebbe nelle biforcazioni sotterranee, immaginando il lento movimento dei lombrichi che ne arano le zolle, l'impercettibile crescita delle radici stesse e i loro filamenti che si saziano dell'acqua e dei sali minerali disciolti in essa. Solo dopo aver scelto una giovane radice, senza mai smuovere lo sguardo dal ramo, andrebbe a chiedere all'albero di farla strisciare, infondendovi il proprio chakra perché cresca di mezzo metro, così che distendendosi possa fuoriuscire di poco dal terreno e arrivare alle spalle di Kei. La lunghezza della radice dovrebbe essere sufficiente per il suo intento, solo, è necessario che essa perda parte delle sue curvature sinuose e acquisti una forma più longilinea nella parte finale. "Tu sei addormentato Haya...?" La radice uscirebbe dal terreno alle sue spalle, giusto una decina di centimetri, senza provocargli alcun danno, acquistando velocità improvvisamente e poi arrestandosi. Il rospo per tutta risposta salterebbe in avanti, non perché davvero allarmato, ma per un riflesso istintivo derivante dalla sua natura. <Allora, Kei? Non ti è sembrato... O-Kei?> E farebbe un occhiolino, sciogliendo il sigillo finalmente. "Fingerò di non aver sentito" E si allontanerebbe saltellando, riprendendo le sue attività. "Comunque, non devi fare per forza la statua mentre ti alleni!" Griderebbe allontanandosi. Il giovane Senju sbatterebbe le palpebre, guardandolo allontanarsi perplesso. <E me lo dici solo adesso??? Aspetta! Devo chiederti di Fumiko!> E correrebbe ad inseguirlo, concludendo il proprio allenamento. [Tentativo Utilizzo Mokuton no Ichi] [Chakra: 19/25] [End]

Hayate si reca nel Giardino del Dojo Senju per allenare la propria abilità innata. Con grande fatica, vista la sua ancora bassa affinità con il Mokuton no Ichi, passa il pomeriggio in compagnia di Kei, il rospo di Fumiko. L'animale, improvvisandosi sensei, dà qualche consiglio al giovane Senju.