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Posso chiamarti sensei?

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con Kaori, Hayate

16:10 Kaori:
 Dopo aver incontrato e conosciuto la giovane Kaime a casa di Azrael, Kaori decide di andare ad allenarsi un po' ai campi d'addestramento e per questo si ritrova a varcare la soglia delle porte d'ingresso al Villaggio. Ha indosso i medesimi abiti di poco prima e cioè un corto yukata lilla che le arriva fino alle cosce, un haori bianco con l'effige degli Hyuga cucito sulle scapole e dei sandali bassi ai piedi. Una sottile cintura di tessuto viola le stringe i fianchi sottili mentre il coprifronte di Konoha è come sempre legato attorno al collo così da avere la targhetta metallica dinnanzi alla gola. I lunghi capelli viola sono tenuti legati alti sopra la testa in una ordinata coda di cavallo ed alcun cenno di trucco va decorando il suo volto. Nessuna arma con sé se non il chakra impastato ed eccola avanzare tranquilla verso la soglia che divide Konoha dal resto dei territori del fuoco. Qui si ritroverebbe a venir salutata dai ninja di guardia con un profondo inchino e, con un sorriso gentile, andrebbe a ricambiare il saluto chiedendo loro d'alzarsi eretti sul posto. Non v'è motivo per tanto ossequio sebbene la donna sia una delle Consigliere del Villaggio. Personalmente non ritiene di meritare chissà poi quanto quella fama da parte dei suoi concittadini. Asia è al suo fianco, una bellissima tigre dal manto lucido e pulito; avanza con passo elegante accanto a lei a testa alta, la coda ad agitarsi pigramente dietro di sé nel suo incedere aggraziato. Attira molti sguardi e ne allontana altri, bella e maestosa come solo una tigre sa essere ma Kaori non si preoccupa minimamente di tenerla d'occhio: sa che la sua amica non avrebbe fatto del male a nessuno. [ Chakra: on ]

16:18 Hayate:
  [Porta Principale] In piedi con le braccia conserte, osserva la fitta foresta poco innanzi a lui. Il portone alle sue spalle è spalancato e una leggera brezza sembra provenire proprio da Konoha, quasi a volerlo spingere fuori, come una mamma farebbe con i propri cuccioli. <Sentite anche voi questa corrente?> Domanda, scherzosamente, ai due Jonin di guardia. <La porta non sbatte vero?> Nessuno dei due risponde però, causando un imbarazzante silenzio. <... già.> Dovrà decidersi ad uscire prima o poi. Visitare Kusa magari. Ma scuote la testa, rammentando di non essere un turista a caccia di souvenir: è un Genin della Foglia. Quando una missione lo chiamerà, allora lascerà il Villaggio. Anche se, dicono che il Paese dell'Erba... si volta all'improvviso, avvertendo gli Shinobi di guardia dallo scarso senso dell'umorismo salutare qualcuno. Si volta e ... sorride, vedendo Kaori. Impallidendo per via della tigre che gli cammina accanto. Forse anche lui dovrebbe trovarsi un animale da compagnia: quale sarebbe più adatto per lui? Una scimmia magari! O un pesce rosso? <Kaori-sama!> Esclama, fuggendo alle domande insane della sua mente. Le rivolge un inchino, sotto lo sguardo truce dei due Jonin. Sorride di nuovo, lasciando che il sole picchietti sulla placchetta metallica del suo coprifronte celeste, posto al centro della fronte, poco sopra gli occhi, incastonato nell'ebano dei suoi capelli e nell'avorio della sua pelle. <Splendida giornata, non trovi?> Domanda, raggiante.

16:30 Kaori:
 Pian piano ha finito con l'abituarsi alle riverenze da parte dei ninja della Foglia al suo passaggio. Il suo grado di Consigliera le ha portato parecchia fama e notorietà, nonché rispetto da parte dei suoi compagni e colleghi. Inizialmente la cosa la straniva parecchio ma ormai ha imparato a fare di queste usanze un'abitudine e la norma. Non tenta più di dir loro di non farlo, non cerca più di convincerli ad evitare tali dimostrazioni di rispetto: accetta semplicemente i loro ossequi e sorride con garbo alla loro cortesia. Suo padre sarebbe stato così fiero di lei, della Hyuga rispettata e conosciuta che è diventata. Se solo fosse qui per vederla... sospirando scaccia il pensiero avvertendo una voce familiare raggiungerla. < Nh? > alza il viso osservando poco oltre i portoni di Konoha la figura di un giovane Hayate sorridente e solare. Le si illumina lo sguardo nell'incontrarlo, ricordando il loro precedente incontro e l'innata simpatia provata nei suoi riguardi. < Hayate-kun, ciao! > lo saluta quindi avvicinandosi, fermandosi ad un paio di metri da lui, Asia al fianco a sedersi sulle zampe posteriori, elegante e austera con i suoi grandi occhi ocra a studiare la figura del genin. < Oh sì, ci voleva un po' di sole dopo le recenti piogge. > osserva lei alzando il volto al cielo, lo sguardo a sfuggire il contatto diretto coi raggi solari. Nel riabbassare il capo nota come questi, tuttavia, vadano riflettendosi su un oggetto posto alla fronte del ragazzo. Una placca metallica a lei a dir poco nota. < Ohhhh. Ma guarda guarda. Hayate Senju, genin della Foglia, eh? > domanda retoricamente lei, sorridendo, portando le mani ai fianchi, il corpo a flettersi appena in avanti in sua direzione. < Ce l'hai fatta alla fine, visto? Congratulazioni! > [ Chakra: on ]

16:42 Hayate:
  [Porta Principale] Si ricorda il suo nome. Kaori Hyuga, Consigliera di Konohagakure si ricorda il suo nome. Arrossirebbe forse, se non ci fosse quell'immenso feline a tenerlo piuttosto pallido. <Grazie! Alla fine sono riuscito: proprio quando stavo per lasciar perdere e dedicarmi alla campagna. Forse sarei un contadino adesso, se non fosse per Azrael-sama. Senza quell'allenamento con lui, forse pianterei cavoli, o... che cavolo ne so!> Un sospiro da parte di un Jonin e un colpo di tosse da parte dell'altra guardia, gli indicano che forse sia il caso di lasciar perdere la carriera comica. <Immagino non sia un gatto quello. Non morde, vero? E dimmi che non graffia nemmeno.> Lievemente preoccupato, un po' dalla tigre e un po' dagli sguardi dei due Jonin. Che siano invidiosi perché sta parlando con lei? Si mette a posto la tuta nera, preoccupato di sembrare in disordine al cospetto di un membro del Consiglio dell'Hokage. <Sono anche stato accolto all'interno del clan Senju ufficialmente. Sono un membro a tutti gli effetti ora.> Esclama, sempre entusiasta, nonostante il peso della sua affermazione. Non è semplice accollarsi tale responsabilità, come certamente la Hyuga saprà per esperienza diretta. <Eri diretta da qualche parte? Disturbo?> Domanda, improvvisamente percependo di rubare tempo prezioso a un così alto membro del Villaggio. E' sempre un piacere per lui incontrare Kaori-sama, ma non può certo approfittarne. La sua presenza potrebbe essere richiesta altrove dopotutto.

16:57 Kaori:
 Una risatina più di circostanza che vero divertimento increspa le labbra della Hyuga, intenerita dall'entusiasmo di quel giovane, da quel suo modo sempre così solare e genuino di affrontare la vita e tutto ciò che gli capita. Quasi non bada alle reazioni rassegnate delle guardie alle sue spalle, la sua attenzione totalmente rubata dal sentire quel nome venir pronunciato dalle labbra del genin. < Azrael? > domanda lei sorpresa, non immaginando davvero che il ragazzo conoscesse il Nara. < Oh immagino che un allenamento con il Dainin della Foglia saprebbe dare la giusta carica a chiunque > ammette lei sorridendo immaginando quanto debba esser stato emozionante per Hayate ritrovarsi ad essere personalmente allenato da lui. < Anche io conobbi Azrael quand'ero solo una deshi dell'Accademia, qualche anno fa. Proprio alla vigilia del mio esame pratico. Probabilmente non lo sa ma... durante l'esame volevo così tanto non deluderlo che sono riuscita a passare al primo tentativo. > ammette lei portando la destrorsa dietro la nuca a grattare nervosamente la chioma violetta, le gote a tingersi di una sfumatura di rosa appena più accentuata. La mano ricadrebbe poco dopo lungo il fianco mentre lo sguardo va alla volta di Asia e della sua espressione austera e inavvicinabile. Le piace mostrarsi pericolosa davanti agli altri anche se in realtà è solo un gattone troppo cresciuto. < Lei? Oh beh, gatto proprio no, direi. > sorride la Hyuga portando una mano sul capo della tigre, carezzando il pelo lucido fra le orecchie. < Si chiama Asia ed è una mia amica. E-- no, non morde e non graffia se non ve n'è motivo. Puoi star tranquillo. > sorride alla volta di Hayate ritraendo dunque la mano dal capo della bestia. < Puoi carezzarla, se vuoi. > lo invita, quindi, con tranquillità, ritrovandosi infine a sentire le ultime novità da parte del genin. Immagina quanto sia importante per lui essere finalmente un membro di un clan così antico e prestigioso e sorride nel sentire quanto effettivamente il suo tono sia carico di entusiasmo e felicità. < Allora congratulazioni due volte. E' un grande passo questo! > esclama la special jonin con sicurezza snudando i denti candidi in un sorriso sicuro e genuino prima di scuotere il capo alle domande del genin. < Oh no, niente del genere. Pensavo di andare ai campi d'addestramento per allenarmi un po', ma niente di urgente o che non possa aspettare un po'. > spiega la giovane con tono tranquillo. < E tu? Che ci fai qui tutto solo? > [ Chakra: on ]

17:13 Hayate:
  [Porta Principale] Nota quel grattarsi la nuca da parte di lei, sorridendo dentro di se nel riconoscere il medesimo gesto d'imbarazzo che utilizza lui stesso. <Ora che ci penso, ha detto che...> beh, non può certo dirle che il Dainin ha detto di rivedere in lui la Hyuga e teorizzare che la somiglianza stesse nel grattarsi la nuca. <Voglio dire, ti ha nominata anche lui.> Poi, avvicinandosi ad Asia tenterebbe di accarezzarne il capo con la mano destra. <E' maschio o femmina?> Domanda, affrettandosi a specificare. <Asia dico. Non Azrael. Ovviamente.> Gratterebbe la sua pelliccia sopra la nuca del felino, quasi a voler ripetere il gesto che accomuna il Senju e la Hyuga. <E' stato il tuo sensei dunque? Che fortuna!> Esclama, tentando di immaginare Guile come proprio mentore, magari fare team con lui come leader. In effetti, non ce lo vede a guidare un team. <Immagino anche tu avrai avuto e avrai tanti allievi. Sono fortunati anche loro ovviamente!> E sorride, domandandosi nuovamente a quale team verrà assegnato. <Io pensavo di andare ad allenarmi un poco, ma al tempo stesso, beh, volevo stare fuori un poco. Non ho mai lasciato Konoha. Letteralmente, si può dire che ho messo i piedi fuori dalle mura proprio oggi. E' una strana sensazione. Sembra sciocco, vero? Solo due metri non dovrebbe fare questo effetto, eppure...> scrolla le spalle, senza togliere la mano destra dalla nuca di Asia, andando a grattarsi il retro del capo in modo perfettamente coordinato con la mancina. <Mi domando dove mi condurrà il mio sentiero da Shinobi, da qui in poi.> E sorride, pensando che il meglio debba ancora venire.

17:25 Kaori:
 Le si sgranano appena gli occhi nel sentire quel primo verbiare da parte di Hayate. Sorpresa, senza dubbio, va dilatando le iridi perlacee osservando il viso del genin, sbattendo rapidamente le ciglia in una chiara espressione di sorpresa e sbalordimento. < Davvero? > domanda la Hyuga sentendo le farfalle nello stomaco agitarsi persino per una notizia così sciocca e semplice come quella. < E-- beh, cosa... > borbotta timidamente portando le mani a giocherellare nervosamente con un lembo della cintura di stoffa attorno ai propri fianchi. < ...cosa ha detto? > chiede incuriosita, guardandolo da sotto le lunghe ciglia per poi ridacchiare alla domanda successiva del genin e, ovviamente, alla sua precisazione. < E' una femmina. > risponde semplicemente mentre la tigre si limita ad abbassare il capo per concedere ad Hayate di carezzarle il capo. Quando le dita del ragazzo prendono a grattarle il pelo, Asia dà in un pacifico sbadiglio che tuttavia porta le sue fauci a spalancarsi in tutta la loro terrificante grandezza. < Purtroppo no. Non l'ho avuto come sensei. Poco tempo dopo quel giorno è sparito per alcuni anni a causa di alcuni problemi. E' tornato alla Foglia solo da poco. > rivela Kaori con un sorriso malinconico, pensando a quanto le sarebbe piaciuto poter crescere con lui, essere allenata da Azrael, mostrargli pian piano tutti i suoi progressi e la sua crescita. E poi pensa a quanto le manchi, a quanto ancora non sappia se sarebbe tornato a casa dopo l'incontro con Akendo. Scaccia tuttavia quel timore concentrandosi su Hayate e le sue parole, ritrovandosi a ridacchiare a bassa voce. < A dire il vero non ho mai avuto veri e propri allievi. Voglio dire, ho fatto lezione a molti deshi in Accademia e fatto da caposquadra a vari team in missione. Ma non mi sono mai trovata ad avere un allievo fisso che mi chiedesse consiglio. > confessa Kaori notando solo ora quanto di fatto la cosa le dispiaccia. Le piacerebbe davvero avere qualcuno a cui poter insegnare qualcosa, tutto quel che sa. Qualcuno da istruire e seguire nel tempo. < No, non sembra sciocco per niente. Quando ottenni il mio coprifronte corsi immediatamente fuori dal Villaggio. Mi diressi alle Cascate dell'epilogo che penso potranno piacerti. E poi a Shukosato, in pieno Territorio del Fuoco. Lì conobbi per la prima volta, casualmente, Yukio Kokketsu. > rivela lei ridendo con divertimento al pensiero di quello strano incontro. < Al tempo era considerato mukenin di Kusa, temevo di essere in un mare di guai. Pensai che non sarei tornata viva a casa. Invece fu quasi piacevole. Strano, eh? Ma piacevole. > racconta Kaori quasi con nostalgia, chiedendosi come stia adesso l'Hasukage dell'Erba. < Non ti resta che scoprirlo giorno dopo giorno, mh? > gli sorride lei, tranquilla, scoccandogli un vivace occhiolino. [ Chakra: on ]

17:41 Hayate:
  [Porta Principale] Fa per rispondere alle domande curiose di lei, senza appuntare che il rossore della Hyuga stia crescendo. Vorrebbe trattenersi, davvero vorrebbe. Ma... ha quattordici anni. <Ti piace! Sensei, hai una cotta per Azrael-sama? Vero?> Poi, le fauci della tigre si spalancano e gli ricordano che lui è un neo-Genin e lei una Consigliera della Foglia. L'amore, però, a differenza degli ormoni, non conosce età; forse lei è spinta da quel nobile sentimento, certamente lui è spinto da quegli imprevedibili venti burrascosi. <Beh, comunque, ha detto che ... > arrossisce violentemente, con gli occhi lucidi per la forte emozione provata quel giorno. <... ricordava il giorno in cui aveva avuto fiducia in un deshi. E quel Deshi eri tu!> Non esplicita che lui stesso sia ora oggetto di quella fiducia: troppo difficile da verbalizzare, più che da razionalizzare. Si limita solo a lasciare qualche indizio. <Anche io, all'esame Genin, sentivo di non poter fallire dopo tali parole.> Poi, osando guardarla finalmente negli occhi, si morde le labbra, ascoltando il suo dire in merito alla incredibile assenza di un vero allievo per lei. Decide di andare anche lui ad osservare la cascata dell'epilogo, che per lui potrebbe diventare un prologo, ma il mordicchiare le labbra finalmente finisce e chinando la testa, domanda umilmente, guardandosi le scarpe: <Kaori-sama, io... vorrei essere vostro allievo, se non avete nessuno!> Poi, dopo qualche istante di silenzio d'attesa, aggiungerebbe: <Se questo non vi distoglie dai tanti impegni, e se voi accettate, ovviamente!> Alzerebbe gli occhi solo alla risposta di lei, guardandola dal basso verso l'alto, il capo sempre piegato. In attesa.

17:55 Kaori:
 Se le gote di Kaori erano tinte di un rosa appena più acceso, in pochi secondi vanno sfumando nel rosso vivo, nel bordeaux, nel porpora e per poco non sfiorano persino le tinte cromatiche del viola. La schiettezza adolescenziale del Senju porta la Consigliera a sentire il cuore cascarle nello stomaco e il viso infiammarsi, bruciante dell'emozione che il semplice sentir parlare di Azrael le provoca. Boccheggia per qualche istante con labbra tremanti, avvertendo le orecchie bruciare, gli occhi farsi lucidi per l'imbarazzo vivo che la coglie di sorpresa. < S-ssssh! Non gridare! > esclama la ragazza allarmandosi, gesticolando, desiderando ardentemente di svanire inghiottita dalla terra sotto i suoi piedi. Come può spiegargli che la sua non è solo una semplice cotta? Come può spiegargli che, probabilmente, è solo un sentimento nato quel giorno di tanti anni prima e rimasto sopito fino a quando non ha trovato la sua esplosione durante quella notte trascorsa alle cascate dell'Epilogo? < Noi-- Cioè, io... > balbetta lei in confusione, totalmente impanicata, schioccando la lingua sul palato. < E'- è complicato. Diciamo che... sì. > ammette sentendo il volto farsi definitivamente rosso e arrendendosi alla risposta più semplice ed immediata che può concedergli. Per fortuna ci pensa Asia a catturare l'attenzione di Hayate portando Kaori a calmarsi un attimo mentre ascolta quanto Azrael ha detto al Senju tempo prima. Sorride intenerita al pensiero di quel dire e il suo sguardo si fa morbido e ricco di calore. < Sono contenta che sia riuscito a spronarti a fare del tuo meglio. Sarà felice di sapere che hai ottenuto il tuo coprifronte. O lo sa già? > domanda allora con tono più calmo, il rossore a svanire gradualmente mentre il tempo scorre e le chiacchiere si susseguono lasciando modo al giovane ninja di farsi coraggiosamente avanti nella sua richiesta. Kaori l'ascolta ritrovandosi colpita da quel dire, sorpresa e onorata al pensiero di essere stata scelta da una delle nuove leve della Foglia come sensei. < Dici davvero? Cioè... proprio io? > domanda sinceramente sorpresa, puntandosi il volto con l'indice destro, mollemente alzato all'altezza del petto. < Voglio dire, dopo aver saputo che ti eri allenato con Azrael immaginavo ti sarebbe piaciuto avere lui come sensei. Insomma, sarebbe un gran bel vanto per te ed una occasione più unica che rara. > sorride la ragazza con dolcezza. < Io sarei sinceramente onorata di insegnarti quel che so, mi sarebbe sempre piaciuto trasmettere le mie esperienze a qualche nuova promessa del Villaggio. Ma se vuoi posso mettere una buona parola per te con Azrael quando tornerà. > Insomma, vuole dare a quel ragazzo le possibilità migliori per crescere come ninja e come uomo e in ambo i casi, sicuramente, il Nara è una guida assai migliore di lei. E' comunque ad Hayate, però, che spetta la scelta finale e pertanto è al suo volere che lei si rimette. [ Chakra: on ]

18:12 Hayate:
  [Porta Principale] Si tratterrebbe dal ridacchiare alla reazione di lei, perché comunque non sarebbe corretto, perché comunque lei è una consigliera, perché comunque lei è più grande di lui... ma proprio l'essere più piccolo di lei prende il sopravvento e ridacchia sommessamente. <Beh. Se esiste addirittura un "noi", diciamo che non è così complicato dopotutto.> Affermerebbe, cambiando poi argomento in modo deciso, pietosamente convinto a non andare oltre. <No, non lo sa. Credo. In un certo senso penso che figure come la sua sappiano perfino quante volte starnutiscano i Deshi. Non vorrei disturbarlo, né saprei dove trovarlo dopo tutto. E' un Dainin!> E poi, alle obiezioni mostrate da lei in merito alla sua scelta, o meglio, alla sua proposta, ripeterebbe: <E' un Dainin. Ce lo vedi ad accompagnarmi in una missione di rango C? Penso che l'Hokage abbia più bisogno di lui altrove. Come di te del resto. Se è questo il problema, davvero, non importa. Posso chiedere a qualcuno come ... Guile-sensei magari.> Mostrando una evidente espressione poco convinta. <Io vorrei te come sensei! Intanto magari gli strapperei qualche consiglio e qualche allenamento, fino a conquistarmi per davvero la sua fiducia! Allora, forse, mi riterrà degno di essere allievo di un Dainin! Ma sento che ... tu sei la strada per cui voglio prendere il largo. Mi faresti questo onore, Kaori-sama?> Domanderebbe, piantando i suoi occhi di cobalto nelle perle di lei, determinato e deciso. <Indicami la via!> Esclamerebbe, dimenticando la presenza dei due Jonin, della tigre... esistono solo le porte di Konoha e la via che si sta tracciando per lui.

18:26 Kaori:
 Nonostante la giovane età Hayate sa essere piuttosto attento e riflessivo e quello che dice porta Kaori ad arrossire ancor più intensamente. Sì, esiste un "noi". Ma non sa quanto sarebbe corretto per lei dirlo in giro quando magari ad Azrael non andrebbe l'idea di sbandierare ai quattro venti i propri sentimenti. Insomma, sarebbe anche giusto. Si limita a lasciar cadere il discorso non sapendo neppure cosa dire in merito per poi annuire quando il ragazzo le spiega che Azrael ancora non sa della sua recente promozione a genin di Konoha. Sorride nel vedere come il ragazzo mitizzi il Dainin nella sua innocente ottica da genin e ricorda il tempo in cui anche lei guardava al Nara con gli stessi occhi. Adesso... beh, lo fa ancora, lo giudica ancora enormemente più importante e potente di lei, tuttavia riesce a vedere sotto il "Dainin", l'uomo e questo la porta a sentirlo molto più raggiungibile che mai. < A dire il vero sì, ce lo vedrei e come. > rivela lei in risposta a quella che per Hayate doveva suonare come una domanda retorica. < Poco prima che sparisse si era offerto per accompagnarmi in una missione della quale mi ero voluta prendere la responsabilità a patto che io gli facessi da caposquadra. Non avrebbe mosso un dito a meno che non fossi stata io a dirgli cosa fare. > ricorda perfettamente quella conversazione ed il panico che ne era derivato, ritrovandosi a sorridere e quindi comprendere il punto delle parole del ragazzo. < Ad ogni modo il fatto che possa essere più utile altrove non vuol dire che non possa comunque anche occuparsi di te. Non temere di venir rifiutato in partenza per timore di non essere importante quanto altri impegni: potresti precluderti importanti occasioni. > E a quanto pare si inizia da subito con le lezioni di vita. < Ma se davvero desideri che sia io a guidarti-- beh, ne sarei felice. > risponde, alla fine, sorridendogli con candore, ridacchiando dell'entusiasmo mostrato dal genin nella speranza di divenire l'allievo della special jonin. < Ma non corriamo troppo eh? Un passo per volta. Adesso devo proprio andare ma al più presto ci vedremo ed inizieremo i nostri allenamenti. > chiosa la Hyuga incrociando le braccia al petto ed annuendo col capo. < Cercami ogni volta che ne sentirai il bisogno, Hayate. E, anzi, un giorno di questi verrai in missione con me e mi mostrerai ciò di cui sei capace. Okay? > domanda Kaori improvvisamente colta da una gran voglia di fare, entusiasmata allo stesso modo del ragazzo dall'idea di avere qualcuno a cui poter insegnare qualcosa. Se l'altro quindi le avesse concesso di andare, Kaori si sarebbe ritrovata a sorridergli ed alzare una mano in segno di saluto al suo indirizzo. < Allora ci vediamo Hayate-kun. Aspettati presto mie notizie. E allenati sodo, mi raccomando. > sorride, intenerita, prima di continuare il suo cammino verso l'esterno del Villaggio assieme alla fidata Asia. [ END ]

18:42 Hayate:
  [Porta Principale] Ridacchia divertito all'idea di immaginare il Dainin che non muove un dito durante la missione di Kaori. In una eventuale missione di rango D cosa farebbe Azrael allora? Sonnecchierebbe? Mangerebbe? L'insistenza umile di lei lo fa vacillare un attimo, prima di convincerlo totalmente che ha visto giusto. <Beh, non correrò allora. A meno che non mi sia richiesto di farlo, sensei!> Smentendo di fatto quanto appena detto. <Kaori-sama intendevo!> Certo, se poi Azrael e Kaori finissero per annunciare qualcosa di grosso, sarebbe come avere due sensei al costo di uno, riflette, prima di venire interrotto da lei. <Inizierò ad allenarmi al più presto. Meglio, continuerò: in attesa di una missione con te. A presto. E grazie.> E sorride con la faccia da ebete, continuando a fissare lei e la sua tigre che si allontanano. <Mi ci vorrebbe un animale. Un uccellino magari!> Esclama, rivolgendosi a uno dei Jonin. Ha una mezza idea in proposito. Quando la Hyuga scompare alla vista, si decide finalmente a tornare indietro, meditando a come possano essere le missioni con lei e il Dainin in squadra. Se si sposassero, dovrebbe fare un regalo sostanzioso! <Devo assolutamente guadagnare dei Ryo per il regalo di nozze!> Sussurra tra sè, determinato a non farsi trovare impreparato, incamminandosi verso casa. [End]

Kaori incontra Hayate fuori dalle porte del Villaggio e scopre con gioia che il ragazzo è riuscito a divenire genin. Dopo qualche pettegolezzo ed il racconto di vecchi ricordi, il giovane Senju trova la forza di chiedere alla Consigliera di poter essere la sua sensei.