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[ Missione A ] - Schiavi

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Missione di Livello A

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con Azrael, Mekura, Kaori

Clima ideale quello che quest'oggi accompagna il nostro dinamico duo per le accidentate stradine che costeggiano i Monti Ardenti lungo il confine del Territorio del Fuoco. Un cielo buio e uggioso saluta i due konohani assieme a tuoni e saette che si ripetono ad un ritmo scostante ed irregolare tutto attorno a loro. La pioggia cade scrosciante, fitta, in un fastidioso temporale che riduce sensibilmente la capacità visiva dei due. Il vento è minimo, non fischia nelle loro orecchie e di tanto in tanto soffia da est smuovendo i loro eventuali mantelli e alterando lievemente la direzione della pioggia. Azrael e Mekura si ritrovano lungo il percorso ove han saputo son stati avvistati dei movimenti sospetti nell'ultimo periodo; una strada piuttosto larga non particolarmente lineare e liscia che affianca la parete rocciosa che costituisce la catena dei Monti Ardenti. I monti si trovano sulla destra del percorso mentre sulla sinistra v'è boscaglia piuttosto fitta e vegetazione incolta. Nel buio di questo tardo pomeriggio senza luce le chiome degli alberi paiono quasi mostri pronti a balzarvi addosso da un momento all'altro. La strada è larga all'incirca tre metri e presenta in più punti piccoli fossi e pozzanghere fangose a causa del temporale in atto. Riuscite a vedere in maniera nitida fino a circa 50 metri davanti a voi mentre fino a 100 metri la visione è offuscata e confusa dalla pioggia e dall'oscurità che vi permettono di vedere solo sagome sfuocate e vaghe chiazze di colore. Siete in pieno Paese del Fuoco, Konoha è distante e non vi sono squadre ninja nelle immediate vicinanze a potervi soccorrere: è una missione che richiede discrezione e precisione visto che gli uomini che dovreste fermare hanno teoricamente con loro degli innocenti da salvare, la riuscita di questo compito è nelle vostre sole mani. [ Missione A ] [ Turni: ??? ] [ No tempo ] [ Visione: -50% | Nitida fino a 50 mt; sfuocata fino a 100 mt ] [ Strada larga 3 mt ] [ Ore: 16.50 ]

17:13 Mekura:
 Aveva organizzato il suo arsenale come sempre, cercando di portare l'essenziale senza farsi appesantire da armature troppo pesanti. La Hyuga infatti porta una armatura di cuoio nera composta da uno spallaccio composto che parte dal collo e arriva a tutte e due le spalle per poi scendere arrivando a coprire tutto il bracco andando sopra dei manicotti grigi che partono dal gomito fino a coprire il palmo delle mani. I pantaloni neri in pelle arrivano fin sotto al seno dove si trova una sorta di corsetto in cuoio che scende per tutto il torso, proteggendolo con delle cinghie che partono ai lati e collegano dei copri pantaloni neri anch'essi che scivolano verso il basso nascondendosi dietro gli stivali dello stesso tono che fasciano dal ginocchio in giù. Il resto del suo abbigliamento è composto da una maglia aderente (della quale si vede solo la parte superiore) una maglia blu scura a collo alto e una sorta di gonna piuttosto corta che serve sono a nascondere le cinghie di collegamento tra il corsetto ed i copri pantaloni di colore grigio scuro. Attaccati dietro la schiena sul lato destro, si trova un due stock di fumogeni, del filo di nylon conducente, tre fuuda con tanto di tronchetto per la sostituzione all’interno. 3 tonici per il recupero del chakra, altrettanti coagulanti e una bomba luce insieme ad un rotolo piccolo. Il cosciale alla gamba sinistra conserva all'interno, destra invece porterebbe 5 kunai con annessi in due delle bombe luce, mentre nelle ultime tre delle carte bomba legate ad esse. Inoltre, all'interno della armatura, a contatto con il corpo si trovano al livello del petto un fuuda potenziante speciale per il ninjutsu, accanto a questo uno per il taijutsu di quelli preparati precedentemente, tutti pronti per essere usati alla necessità. per il resto, porta un mantello con il cappuccio sollevato e l'anello della akatsuki nell'indice destro. Si guarda attorno quasi incurante della pioggia battente, quello che al massimo la preoccupa sono i fulmini e la strada sui loro piedi che potrebbe risultare mortale se non attua delle contromisure. Perciò Raccoglierebbe parte del chakra verso gli arti inferiori così da spingere tale energia verso le piante dei piedi. Comprimerebbe tale flusso di energia all'interno dei punti di fuga allineati alla pianta del piede e rilascerebbe verso l'esterno, al di sotto della suola delle scarpe così da creare al di sotto di questa una sorta di patina di energia che le avrebbe permesso di camminare in sicurezza anche in questo ambiente. <è nostalgico> afferma la ragazza tra se e se a bassa voce, così che solo Azrael possa sentirla <fare una missione insieme dopo così tanto tempo> ritorna in silenzio andando a portare le mani al livello dello sterno per comporre il sigillo della tigre. <ti ricordi ancora quale è la mia specializzazione vero?> afferma atona e concentrata quella battuta, mentre proseguirebbe nel suo tentativo di richiamare il Byakugan. Come detto, comporrebbe il sigillo della tigre cercando di prendere il controllo del il flusso di chakra dalla bocca dello stomaco.Si concentrerebbe e prendendone il controllo, lo spingerebbe verso l'alto così da andare a toccare i punti di fuga annessi agli occhi. Comprimerebbe e rilascerebbe all'interno dei bulbi oculari in modo da poter risvegliare il Byakugan . Se ci fosse riuscita la ragazza a questo punto presenterebbe le venature attorno agli occhi ramificate e grottesche e dovrebbe essere in grado di riuscire a vedere attorno a se con un grado di 359 gradi con un unico punto cieco per almeno 120 m di raggio mentre con la visione di frontale con un massimo di 1.5 km, senza contare l’utilità che comporta degli occhi del genere nell’individuare la presenza di Genjutsu attivi. Inizierebbe quindi a controllare i dintorni facendo attenzione a non tralasciare nulla in particolare con la visibilità attuale alla ricerca di indizi o fonti di chakra vicine. Forse attraverso il Byakugan le loro capacità di trovare gli schiavisti potrebbero aumentare considerevolmente.[turni rilascio del chakra superiore - Byakugan liv IV - ch tot 96/100 ch tot][equip: Armatura di cuoio (+8) tasca porta oggetti: 3 fuuda (con tronchetto legato ad esso – 3 tonici chakra/coagulanti – 2 stock fumogeni – filo di Nylon conduttore – bomba luce – rotolo piccolo}{cosciale destro – 5 kunai – 2 bombe luce – 3 carte bomba.} [Altri strumenti: sigillo potenziante Tai – sigillo potenziante Ninjutsu special – sigillo potenziante tai]

18:14 Azrael:
 Piove. E nonostante il rumore della pioggia risuonano i pensieri del Nara nella propria mente. Ripassa brevemente quato ha avuto occasione di leggere brevemente nel dossier della missione che ta andando ad affrontare. Ci sono i Monti Ardenti al confine con Oto, delle carovane, dei cattivoni intenti a guidare le suddette carovane e degli innocenti. Potrebbe sembrare l’inizio di una barzelletta. Tra la tratta di persone, semplici esseri umani, ed il confine col paese limitrofo, ci sarebbero solo due ninja. Invero, la cosa su cui più si è soffermata lo sguardo del Nara. I partecipanti a quella missione di grado A: Azrael e Mekura. Non ci ha pensato molto prima di affiancare il proprio nominativo a quello della Hyuga, nel tentativo di rivangare vecchi ricordi, bellissime rimembranze che li hanno visti insieme in anni ormai passati, ma che ancora bruciano nella mente e nel cuore. Indosso altro non ha che una camicia nera, ben allacciata sopra le bende che gli coprono petto e bicipiti, un pantalone della stessa tonalità, come anche di medesima cromatura sono le scarpe chiuse sul davanti. Nero come la notte che si avvia sopra le loro teste, a diminuire sensibilmente la visibilità sul luogo. Per quanto riguarda il proprio equipaggiamento possiamo trovare una katana ben allacciata alla base della schiena, col manico rivolto verso sinistra ed il fodero a corrergli lungo tutta la zona lombare, un regalo che la stessa Hyuga gli fece anni or sono, un porta kunai attaccato alla cintura tenuta in vita, per la precisione al fianco sinistro ed una sacca porta oggetti posta specularmente a quest’ultima. Cinque kunai con carta bomba allegata nel primo, mentre la seconda vede come contenuto un set di fumogeni, due tonici coagulanti ed uno speciale, due tonici recupero chakra ed uno speciale e nulla più. Sparsi sul corpo vi sono diversi fuuda a completare il proprio armamentario. Alla base della schiena vige il fuuda che gli consente di mantenere attivo il sigillo dell’empatia con Mekura, più in alto vi è quello in cui è sigillata la lunga nodaci, imbevuta di veleno allucinogeno S, sul fianco destro, rasente al fianco è sigillata in un fuuda la pesante zanbato, priva di ogni veleno, sul lato opposto invece è attaccato il foglietto che reca in sé la katana a lama doppia le cui estremità sono infuse di veleno tossico S e veleno stordente S. sugli avambracci sono posizionati 4 fuuda per la sostituzione, due per braccio e sul petto campeggiano due sigilli potenzianti per il ninjutsu ed uno speciale al centro tra i due posti sui pettorali dello stesso tipo. < Vero. > Chioserebbe mantenendo il tono di voce basso e tranquillo in direzione della compagna < Mi è mancato. > Proseguirebbe, mentre i pensieri, beh, direbbero ciò che corregge quel proprio dire “Mi sei mancata.” Semplicemente questo, prima di andare ad affidarsi all’altra, che potrà senz’altro essere di maggiore aiuto tramite l’utilizzo del byakugan. Per quel che gli riguarda non può far altro che seguirla e seguirne le istruzioni date dall’uso del doujutsu, ma per farlo al meglio andrebbe a concentrarsi sul proprio chakra in modo da portarne due scintille di uguale intensità e misura a discendere dall’addome lungo le gambe, le ginocchia, i polpacci ed, infine, ai piedi. Lì gli tsubo verrebbero aperti per far sì che l’energia si diffonda sotto la pianta dei calzari in maniera uniforme, senza differenze di densità e la mente del Nara andrebbe a conferire a tale patina una consistenza appiccicosa e ben salda al terreno, in modo tale da non avere difficoltà per quanto riguarda la prosecuzione della missione su di un terreno così impervio. [ Chakra ON | Rilascio del chakra finale | Sigillo dell’empatia attivo: Mekura | Equip: ho appena perso i tag dell’equip, li scriverò alla prossima azione, chiedo venia. ]

Mentre la tempesta imperversa i due ninja decidono di iniziare a prepararsi a quanto potrebbero ritrovarsi dinnanzi nel procedere in questa missione. Al fine di non rischiare di cadere, scivolare o perdere aderenza su qualsiasi tipo di superficie vorranno percorrere, entrambi vanno a sfruttare il rilascio superiore del chakra creando una patina di energia sotto le piante dei piedi che ora garantiranno loro un perfetto equilibrio anche su questa strada niente affatto lastricata. Inoltre, onde aggirare il problema della visibilità ridotta a causa del maltempo e per iniziare la ricerca delle carovane oggetto della loro missione, Mekura va ad attivare il proprio Byakugan ritrovandosi a poter godere di una nuova panoramica attorno a sé. La sua visuale frontale si estende adesso per ben un chilometro e mezzo portando la ragazza ad individuare in poco tempo il convoglio sulla strada davanti a loro; a circa 300 metri di distanza, infatti, due carovane stanno avanzando una dietro l'altra ospitando al loro interno venti individui a testa fra uomini e donne e, persino, un paio di ragazzini. Le carovane sono guidate da due shinobi -uno per mezzo- i quali possiedono una quantità di chakra non indifferente. Uno dei due possiede poco meno chakra della Hyuga mentre l'altro può far uso di un quantitativo ancora minore, simile a quello che potrebbe possedere un chuunin. All'interno delle carovane, inoltre, sono presenti altri due individui dotati di chakra, anche questi con una riserva non particolarmente ampia, uno dei quali è seduto a gambe incrociate all'estremità più prossima alle porte posteriori del carico con il sigillo della Capra tenuto composto dinnanzi al petto. Questo, comunque, non è tutto ciò che Mekura è in grado di vedere davanti a sé. A circa 70 metri dalla posizione dei konohani, infatti, potrà notare un'altra fonte di chakra che quasi brilla azzurra nell'oscurità di questa serata. Una figura interamente composta di chakra che attende, solitaria, sul margine della via con la schiena a ridosso di un tronco piuttosto spesso, le braccia incrociate al petto. [ Missione A ] [ Turni: Mekura, Azrael ] [ No tempo ] [ Visione Azrael: -50% | Nitida fino a 50 mt; sfuocata fino a 100 mt ] [ Strada larga 3 mt ] [ Distanza duo - individuo: 70 mt ] [ Distanza duo - carovane: 300 mt ] [ Ore: 18.27 ]

19:03 Mekura:
 Sentendo il sigillo della empatia ed i pensieri di Azrael, la ragazza rimane in silenzio, ma dentro di se reagisce in modo emotivo a quelle parole: dolore ancora, dispiacere e nello stesso tempo, felicità di averlo con se. Si gira, e gli sorride "anche tu" ma lo sapeva bene Azrael. Scuote il capo e torna a guardare davanti a se per continuare il suo lavoro "ma cerchiamo di non diventare emotivi, abbiamo delle persone da salvare e dei criminali da aprire in due come delle cozze" c'è un certo piacere che viene espresso, un desiderio di violenza che tuttavia è controllato, non è cieco e bieco...è come ascoltare i pensieri di una belva cosciente di se, una di quelle che ha fatto pace con la sua natura, almeno quella parte di natura. Intanto riesce ad individuare immediatamente chi devono cercare. usando il collegamento mentale darebbe immediatamente le informazioni senza perdere tempo ad aprire bocca per poterle pronunciare "a 300 m di distanza, due carovane, 20 individui su ogni mezzo, con un tale di circa 40 civili tra uomini, donne e bambini" appena pensa questo ne segue un segnale emotivo molto violento, aggressivo, rabbioso che si calma dopo diversi secondi. "le carovane hanno 2 shinobi, uno per mezzo, a guidarle...a parte uno che ha poco meno la mia quantità di chakra gli altri sono paragonabili a chiunin comunque molto bassi, uno all'interno di ogni carovana, uno ha il sigillo della capra sempre attivo, sospettabile sensitivo...in più a 70m frontali c'è una copia di chakra, evitiamola e raggiriamola affrontarla ci metterebbe sono in pericolo e perderemo la possibilità di attaccarli a sorpresa" afferma la donna seriamente guardandolo "è un lavoro di fino, la priorità sono i civili, possiamo intercettare la loro posizione e uno andare davanti a questi e l'altro alle spalle chiudendoli a tenaglia, io non ho problemi ad affrontarli davanti ma ho bisogno che quelli all'interno delle carovane non usino i civili contro di noi..le carovane sono distanti tra loro 5 m se ti serve, io intanto mi muoverò di circa 250 m, non dovrei ancora attirare l'attenzione a quella distanza e potrò guidarti attraverso l'empatia...ci vediamo dopo" Detto questo la donna, scatterebbe, facendo ben attenzione a non attirare troppo l'attenzione della copia di fronte a loro a 70m su di se, sfruttando in fatto che la pioggia impedisce una netta visibilità e che lei è completamente vestita di nero, cercherebbe di raggirarla e di fare un lungo giro in modo da arrivare a capo della carovana e distante da questa per circa 250m in modo da trovare la testa della carovana alla sua sinistra. Li facendo attenzione a non scivolare osserverebbe bene la situazione pronta a guidare Azrael nell'oscurità se necessario attraverso il sigillo empatico. [Byakugan liv IV 92/100 - rilascio del chakra finale][stesso equip][turno movimento/raggirare 2/4 - 125 m + 2/4 125 m]

19:27 Azrael:
 Ascolta il dire della Hyuga accanto a sé, sebbene sia un dire udubile solo dai due diretti interessati a risolvere quella missione. Occorre tempo ed una strategia. Ma è sempre bello notare come lui e la ragazza si trovino sulla stessa lunghezza d’onda su certe cose. “Mh. Violenta. Mi piace.” Sussurrerebbe persino nella propria mente, al di lei indirizzo. “Mi ricorda perché ho sempre adorato la tua compagnia.” Terminerebbe così, come anche Mekura ha tenuto a precisare, quel momento di sentimentalismo un po’ inquietante, a dirla tutta. Assorbe tutte le informazioni, creando nella propria mente una mappa immaginaria dei bersagli e del percorso da fare per raggiungerli e, beh, aprirli in due come delle cozze. Permarrebbe solo qualche istante totalmente silente, le mani al petto nella tipica posizione che tanto rese famoso Shikamaru Nara. Le mani giunte al contrario, le falangi delle dita rivolte verso il basso ed i pollici verso il viso che si allargherebbero tenendo uniti i polpastrelli a formare quasi il perimetro di un rombo. Chiude gli occhi e riflette attentamente sul da farsi, allargando le narici e gonfiando il petto ed i polmoni di aria, l’odore di priolina ed il puzzo del fango a solleticargli i sensi in maniera quasi più forte di quanto non facessero in precedenza. “D’accordo. Ho bisogno di tempo, ma posso raggiungerli alle spalle e terminare le loro esistenze senza neanche far rumore. Precedimi e tieni d’occhio la situazione. Arriverai prima di me, li distrarrai e se anche quello è un sensitivo dubito fortemente che avrà la concentrazione per individuarmi.” Esporrebbe brevemente il proprio punto di vista, unendo dunque le mani a formare un altro dei simboli del clan a cui appartiene: il sigillo del ratto. “Sarò con te tra qualche istante, sarai l’unica a potermi vedere col byakugan. Sarò l’informe massa di chakra che sventra quello che gli passa accanto, mh?” Penserebbe, scherzoso e divertito all’idea. Il chakra discenderebbe ai propri piedi per compiere lo stesso tragitto fatto in precedenza per il rilascio del chakra, ma con una fine diversa. Gli tsubo sui piedi verrebbero aperti per lasciar libera una modica quantità di energia che andrebbe ad espandersi sul disco d’ombra che il proprio corpo proietta interponendosi tra il terreno e le fonti luminose, di qualunque natura esse siano. Di conseguenza la propria zona oscura diverrebbe impercettibilmente più spessa, più nera, quasi più viva, pronta a muoversi al volere del Dainin. Fatto ciò, sfregando appena le mani per andar poi a riformare per un’altra volta il sigillo del ratto, andrebbe a modellare la propria ombra in maniera tale che questa lo avvolga totalmente. Non un punto del proprio corpo verrebbe tralasciato in quello che sarebbe, a tutti gli effetti, un bozzolo d’ombra, adattato alla propria intera figura come fosse un mantello, di cui il jutsu prende il nome. Tale copertura gli consentirebbe di assorbire la luce attorno a sé, in modo da occultarlo all’altrui vista. Persino gli odori ed i suoi verrebbero ovattati per chi non ha le capacità mentali adeguate per scorgere la presenza del Dainin. Sarebbe invisibie, completamente avvolto dal proprio chakra che rende impossibile agli altri di poterlo recepire con qualunque senso non sviluppato da doujutsu particolari. “Ci sono. Dimmi cosa vedi dalla tua posizione, così inizio l’avvicinamento.” E, comunicato ciò alla Hyuga, porterebbe semplicemente la mancina al manico della katana, accarezzandolo debolmente come a volerne tastare bene la forma, in maniera tale da poterla utilizzare al meglio non appena il proprio piano avesse preso una forma più definita. [ Chakra 101/120 | Rilascio del chakra finae attivo | Hijutsu Nara 4 + Mantello dell’ombra | Sigillo dell’empatia attimo | Equip: Katana dietro la schiena ; Zanbato in fuuda fianco destro : katana a lama doppia fianco sinistro con veleno tossico e stordente S ; Nodachi dietro la schiena in fuuda con veleno allucinogeno S ; 4 fuuda per sostituzione due per avambraccio ; 5 kunai con carta bomba in porta kunai su fianco sinistro ; porta oggetti su fianco destro con 2 tonici coagulanti e 1 speciale , 2 tonico recupero chakra e 1 speciale , set di fumogeni ; sigillo potenziante ninjutsu 3 di cui 1 speciale sul petto ]

Freeze

Non appena Mekura prende coscienza di quanto sta accadendo dinnanzi ai suoi portentosi occhi qualcosa si aziona. Idee, piani, tentativi di pianificare un assalto il quanto più sicuro e pulito possibile per trarre in salvo i prigionieri tenuti nelle carovane e neutralizzare i loro carcerieri. Informa il compagno di squadra su quanto ha appena visto e dunque dispone un piano d'azione idealmente piuttosto efficace atto ad arrestare il procedere delle carovane così da impedire loro di raggiungere il confine con Oto e al tempo stesso permettere ad Azrael di impedire loro una ritirata fermandoli alle spalle. Tutto molto bello, no? Tuttavia, cosa succede? Mekura inizia ad affrettarsi per raggiungere le carovane correndo al massimo della sua velocità raggirando la copia posta sulla sua SINISTRA. [//OFF: a destra avete la parete rocciosa] Ma di quanti metri Mekura cerca di raggirare la copia? L'aggira a destra o a sinistra? Sale sulla parete rocciosa? Entra nella vegetazione per farlo? Se sì, a quanta distanza dalla copia che sta cercando di evitare andrebbe a infilarsi nella boscaglia? Non è dato saperlo. Questo porta inevitabilmente ad una sola conclusione: < Mh? > La copia assottiglia lo sguardo con la schiena rivolta verso la boscaglia alle sue spalle nel sentire lo scalpiccio di passi nell'acqua che si è raccolta sul terreno, la distanza non abbastanza elevata da far sì che lo scroscio della pioggia nasconda il suono di quel fare. Mekura dista circa 10 metri dalla copia in quel momento portando questa ad udire più o meno distintamente i suoni scatenati dal suo movimento; tutto ciò porta ad una sola conseguenza. Il soggetto si volta nella direzione da cui proviene la ragazza e scatta in sua direzione piuttosto rapidamente, poco meno veloce della stessa Hyuga; il chakra all'interno della copia si muove nel mentre senza che Mekura possa vedere dove si sta addensando considerando che l'intera sagoma è fatta di energia azzurrina ma è ovvio che qualcosa sta per accadere e in fretta. Cosa fare? Nel mentre, Azrael, rimane sul posto per armarsi al meglio in quella missione e attiva correttamente la propria innata che gli concede ora il totale controllo delle ombre circostanti. La luce non è molta, è data solo dai pochissimi e insufficienti raggi di luce che filtrano dalle dense nubi scure grondanti pioggia e dai scostanti lampi che illuminano ogni cosa per brevi frazioni di secondo. Tuttavia anche quella flebile luce è sufficiente a delineare i contorni delle cose e a creare piccole ombre: tutto ciò che gli serve per agire. Sfruttando tali ombre, infatti, Azrael va ricoprendosi di queste come con un manto svanendo letteralmente alla vista del mondo tranne che a quella di Mekura e del suo Byakugan. Sfodera la propria arma e si prepara alla prossima mossa, inconsapevole ora della posizione di Mekura, della posizione della copia e del fatto che questa sta per fare qualcosa. [Difesa Mekura: 1/4] [ Missione A ] [ Turni: Mekura, Azrael ] [ No tempo ] [ Visione Azrael: -50% | Nitida fino a 50 mt; sfocata fino a 100 mt ] [ Strada larga 3 mt ] [ Distanza Mekura - individuo: 10 mt e in avvicinamento ] [ Distanza Azrael – individuo/Mekura: 70/80 mt (non visibili) ] [ Distanza Mekura – carovane: 230 mt ] [ Distanza Azrael - carovane: 300 mt ] [ Distanza carovane: 5 mt ] [ Ore: 9.50 ]

Mappa: https://imgur.com/CylUUKR.png

11:03 Mekura:
 Ha fatto, un immenso, grossolano, tremendo errore, uno di quelli che non dovrebbe fare considerando il suo livello, praticamente è passata davanti alla copia praticamente visto che la distanza è davvero poca e tra l'altro la sta inseguendo. Abbastanza agile alla fine ma non abbastanza da arrivare allo stesso livello, ma può essere sufficiente per un attacco a distanza e questo potrebbe essere un grosso problema alla fine. Da una parte vi sarebbe un vantaggio: se continua a muoversi ed aumentare la distanza dovrebbe essere in grado di uscire dal raggio di una tecnica a distanza e se sta attaccando non può muoversi, tuttavia potrebbe essere un problema se fosse una tecnica che potenzia la velocità avversaria per colpire più velocemente. La scelta più saggia è continuare a procedere, non uccidere la copia per ora e avvicinarsi il più possibile alla carovana, dare l'allarme al momento giusto e procedere con il piano, al momento anche se la tecnica potrebbe fare rumore è comunque coperta dai lampi e dai tuoni insieme alla pioggia scrosciante, c'è una possibilità che possa passare inosservato, in ogni caso, se ne accorgerà. In vi è la boscaglia: seppure sia pericoloso per la possibilità di intralci, il byakugan è un ottimo alleato per questo e gli alberi possono fare da intralcio e potenzialmente fare da scudo o limitare il colpo di qualsiasi tecnica le stia per sparare addosso. Quindi, deciderebbe, alla fine, dopo aver lanciato un istintivo impulso di "pericolo" che Azrael potrebbe leggere attraverso l'empatia, di scattare, allungando il passo e prendendo un lungo respiro, facendo affidamento alla sua forza e resistenza per quello sforzo che stava per mettere il pratica, facendo attenzione a dove mette i piedi cercando di allontanarsi dalla copia andando alla propria sinistra (tenendo comunque conto degli intralci derivati dagli alberi e gli arbusti) di 61 m ed in diagonale ad ore 9 (sempre tenendo conto di questo impedimento), cercando così anche di proteggersi da un colpo che possa essere grande anche in estensione oltre che in lunghezza. Continuerebbe fino a raggiungere la posizione sperata, portandosi dietro il primo albero albero abbastanza grosso da poter nascondere la sua figura, cercando di lasciarsi alle spalle l'attacco in questione e quindi di allontanarsi dal pericolo prima che la tecnica venga sparata e potesse colpirla. Se così fosse e se lei si trovasse al momento in una posizione più "sicura" e anche difficile da vedere correttamente, vuoi boscaglia e tempaccio, la Hyuga, schiena contro il tronco manderebbe un messaggio ad Azrael "cambio di programma, li attiro, li distraggo, della copia se ne occupa la mia copia e le faccio perdere tempo mentre mi avvicino, dovresti passare inosservato se faccio abbastanza casino" afferma la donna mentre si concentrerebbe e rapidamente portando il chakra alle mani comporrebbe i seguenti sigilli unendole al livello dello sterno: Bue, cane, drago e cinghiale. la Hyuga focalizzandosi, cerca di entrare in dettaglio così da focalizzare la base della sua figura andando sempre più nel dettaglio come uno scultore estrae la figura dalla roccia: l'altezza, la corporatura, la sua figura atletica ma sottile, il viso ovale, le sue forme più esplicite, poi passerebbe al dettaglio inserendo nella sua immagine mentale le dita lunghe ed affusolate, i capelli che si stanno allungando , gli occhi grandi ma con il byakugan disattivato, la forma delle labbra, delle orecchie e la loro posizione, la lunghezza delle ciglia e delle sopracciglia e di conseguenza la loro posizione, la forma del mento e della mandibola, gli zigomi alti, le labbra sottili ed il collo lungo. Passa ai dettagli, alle piccole o grandi imperfezioni, quali delle leggere cicatrici ai pollici la cui pelle è diventata più spessa per tutte le volte nella quale si è accanita per frustrazione strappando pezzi con i denti. Quindi passando per i suoi vestiti cercherebbe di focalizzare l'attenzione sulle cuciture e sulle forme che cadrebbero lungo il suo corpo ed infine vi aggiungerebbe il colore della pelle, dei capelli, il violetto degli occhi la leggera tonalità più scura delle labbra, i colori degli abiti che indossa e insomma cercherebbe di focalizzare la sua attenzione su tutto. Una volta fatto ciò, la giovane comprimerebbe una certa quantità di chakra dalla bocca dello stomaco e lo spingerebbe lungo tutto il corpo andando a toccare i punti di fuga. Comprimerebbe e sprigionerebbe il chakra all'esterno e se fosse andato tutto bene a questo punto la ragazza dovrebbe essere in grado di far apparire di fronte a se, ad un metro di distanza una copia di se. A questo punto le due si dividerebbero: l'originale infatti, procederebbe spedita parallela alla strada, mantenendo la distanza laterale di 71 m (i 61 m presi prima più i 10 m di partenza) e procedendo frontale di altri 60 m. La copia invece, ritornerebbe sui passi di prima, cercando di intercettare l'altra copia prima che potesse inseguire l'originale e farsi vedere prima che decidesse di scomparire nel nulla. Se ci fosse riuscita si fermerebbe a circa 25m di distanza dall'avversario. [Moltiplicazione del corpo superiore estrema 20 pt chakra] [ch tot 68/100 byakugan liv IV][turni 1/4 movimento per allontanarsi + 2/4 tecnica + 1/4 movimento][copia 1/4 movimento] [stesso equip]

11:36 Azrael:
 Un profondo respiro, uno sguardo alla Luna che si avviaggia al centro del cielo, coperta dalla coltre di nubi che portano una pioggia scrosciante, che funge sia da svantaggio che da vantaggio. Non teme la mancanza della vista, un po’ per l’appoggio di chi – data la propria abilità oculare – può gudarlo con precisione millimetrica, un po’ perché l’audilio degli altri sensi gli donano un senso di sicurezza che non lo fa affatto vacillare. Torna con lo sguardo dritto dinanzi a sé, offuscata dalla presenza della pioggia. Non attende istruzioni da parte di Mekura, non ne necessita al momento, quel che deve fare è, sempliceente, avvicinarsi. Le gambe verrebbero flesse, la pianta dei piedi parzialmente distaccata dal terreno, per caricare quadricipiti e polpacci, tesi nell’atto di raccogliere energie e distribuire il peso del proprio corpo. I talloni sollevati dal suolo bagnato, le punte a farsi carico della massa che costituisce il fisico allenato del Dainin. La sinistra per prima si distacca dal terreno, la destrorsa a distendersi per dare quel primo slancio. Leggero, aiutato dalla patina che fa da cuscinetto tra le estremità inferiori ed il terreno. Se non bastasse il mantello d’ombra a renderlo invisibile ed inudibile, cercherebbe comunque di mantenere un passo lieve, quasi evanescente, sostando per quanto meno tempo possibile sul piano d’appoggio. Le iridi scure di fronte a sé, il rilascio del chakra dovrebbe aiutarlo a non perdere l’equilibio in quello scatto dalla massima velocità di cui dispone. Il busto leggermente chino in avanti per affievolire la forza dell’attrito che potrebbe rallentarlo, le leve superiori distese all’indietro. Macinerebbe metri su metri di quella strada non bel lastricata, ma che non dovrebbe portarlo a fare rumori particolari, un po’ per l’attenzione che tenterebbe di porre in ogni falcata, anticipandola con lo sguardo per intercettare gli ostacoli ed, eventualmente, aggirarli senza correre il rischio di inciampare o emettere suoni che, sebbene richiederebbero cognizioni altissime e quasi inumane, potrebbero comunque portarlo allo scoperto. Nella corsa dovrebbe ricevere quel segnale flebile, ma allo stesso tempo intenso. Pericolo. La propria posizione sarebbe centrale rispetto allo stradone che le stesse carovane stanno percorrendo, in modo che possa seguirne le tracce anche senza l’ausilio della Hyuga, potendo comunque godere di una visione abbastanza nitida nelle immediate vicinanze. Non trattandosi di terreno battuto, ma essendo comunque impervio, il passaggio delle ruote appesantite a più di quaranta figure dovrebbe comunque aver lasciato qualche traccia che il Nara cercherebbe di seguire per mantenersi sulla traiettoria adeguata. Mekura si è addentrata nella boscaglia, in direzione della copia, dunque qualora questa stesse attaccando, causando così quel segnale di pericolo che gli si riverbera nella mente, non dovrebbe nella maniera più assoluta essere diretto in prossimità della propria posizione, col rischio di colpirlo ed interrompere la propria corsa verso il convoglio principale. Se la stesse attaccando, non potrebbe impedirgli di farlo e, se anche tentasse di farlo, non sarebbe funzionale ai fini della missione. “Stai bene?” Le domamnderebbe mentalmente nell’atto di preoccuparsi delle condizioni della propria compagna di team. Nel pensare quegli stralci di parole non fermerebbe la propria corsa, tenendo le orecchie ben tese, comunque, a qualunque genere di attacco che possa raggiungerlo dalla boscaglia o dal lato opposto, in caso vi fossero più nemici di quanti ne hanno individuati. Qualora non fosse così ed il proprio fare non fosse interrotto da alcunché, terminerebbe la propria corsa in linea retta, salvo per le impercettibili deviazioni dovute a probabili piccoli ostacoli, a duecentocinquanta metri di distanza dalla propria posizione iniziale, circa a cinquanta metri dal convoglio che devono assaltare. “Sono dietro di loro, osservo da qui, ma tu continua a darmi notizie. Ho un’idea. Posso fingere un attacco frontale, fermarli e farli eventualmente scendere. Tu tieni impegnati i nocchieri, io tiro fuori quelli che si trovano con i civili. Mettiamo tutti a dormire e torniamo a casa.” Breve e conciso, insomma. Si fermerebbe ed assottiglierebbe lo sguardo in maniera tale da poter scorgere, seppur con le dovute limitazioni dovute a maltempo ed orario del giorno, di tracciare il confine delle carovane per poterne intuire dimensioni e dettagli, quali aperture sul retro, eventuali spiragli costituiti da finestre o quant’altro. [ Chakra: 92/120 | Tag e equp invariati | 4/4 movimento di 250 metri ]

La missione non chiede di eliminare nemici. La missione richiede di fermare il convoglio così che non arrivi ad Oto e sulla base di questo comando Mekura agisce. Si avvede del pericolo e, semplicemente, senza cercare di scoprire cosa sta succedendo, si allontana lasciandoselo alle spalle. Il suo obiettivo non è una copia, sono le carovane. Si allontana rapidamente di una distanza considerevole rendendo vano il tentativo dell'individuo di avvicinarsi. Nel momento in cui si ferma a sfoderare il suo colpo, la Hyuga è già lontana e fuori pericolo. Le labbra dell'uomo si schiudono liberando il suono che ne scaturisce è sgradevole e assordante. Le frequenze della voce della copia sono pungenti, quasi stordenti e portano uccelli e animali notturni a scappare terrorizzati dalla vegetazione subito vicina alla sua posizione. I gufi si levano in volo incapaci di volare dritti, palesemente affaticati e sofferenti, qualcuno sbatte contro un albero, qualcuno cade agitando le ali con fare tormentato, liberando versi straziati e lamentosi. Conigli, serpenti, volpi addormentati scappano con le stesse difficoltà, guaendo e qualcuno persino muore sul colpo non sopportando il rumore troppo intenso. Mekura e Azrael possono sentire quei suoni distanti ma ugualmente spiacevoli senza risentire in alcun modo della cosa. Mekura, al riparo dietro un albero quando il rumore cessa, procede con la creazione di una propria copia al fine di utilizzare questa per fermare l'individuo lasciatosi alle spalle: una idea intelligente se non fosse che, la copia in questione, non desidera combattere. Ormai praticamente priva di chakra la copia si dissolve dopo il suo attacco lasciando la strada fino al convoglio totalmente libera e lasciando la copia di Mekura in attesa di suoi ordini. Nel mentre che questo accade Mekura e Azrael avanzano dirigendosi entrambi verso il convoglio. Azrael dista solo cinquanta metri, totalmente invisibile e nascosto dal suo mantello d'ombra mentre Mekura arriva ad avvicinarsi di altri 60 metri distando solo 170 dalle carovane. Il Nara segue le tracce lasciate dalle ruote infangate dei mezzi per seguire da sé la direzione giusta ritrovandosi adesso a poter vedere chiaramente la scena sotto i suoi occhi: al limitare del suo campo visivo più nitido i due mezzi sono fermi, bloccati a ridosso della parete rocciosa, con le ruote della carovana di testa ricoperte di fango. Il cavallo che traina il tutto nitrisce agitando la coda zuppa d'acqua mentre due shinobi (quelli che Mekura sa essere i due 'cocchieri' -quelli con più chakra-), sono in piedi davanti alle porte dell'ultima carovana, ad osservare la direzione ove Azrael sosta. < La copia ha detto che ce ne sono due. Entrambe enormi fonti di chakra, una ancora più pericolosa dell'altra, in avvicinamento. > dice uno dei due, stringendo le labbra. "Dice che uno dei due è qui. Quello più forte. Ma non vedo niente." mormora l'altro assottigliando lo sguardo, stringendosi nel mantello come il suo compagno. Azrael soltanto può udire queste parole iniziando ad avvertire il discorso un po' prima di terminare il proprio movimento visto che il suo udito è leggermente più sottile e affinato della sua vista in questa situazione. Dopo quell'ultimo dire da parte dei due v'è un attimo di silenzio che porta il secondo individuo a convogliare il chakra alle labbra (come Mekura soltanto potrà vedere) e quindi sputarlo dinnanzi a sé per far emergere dal terreno una vera e propria parete di terra compatta larga 4 metri (che quindi va unendosi alla parete rocciosa sulla destra e terminando per un metro nella boscaglia) e alta tre. Azrael non può più vedere cosa succede dietro quel muro di terra e nessun suono sembra più giungere al suo udito se non lo scrosciare della pioggia e il nitrire del cavallo. Mekura, dal canto suo, potrà vedere grazie al Byakugan come l'altro ninja vada creando una copia che nel mentre cerca di liberare le ruote delle carovane dal fango presente: evidentemente stanno cercando di prendere tempo per far ripartire la merce. [ Missione A ] [ Turni: Mekura, Azrael ] [ No tempo ] [ Visione Azrael: -50% | Nitida fino a 50 mt; sfocata fino a 100 mt ] [ Strada larga 3 mt ] [ Distanza Azrael – Mekura: 120 mt ] [ Distanza Mekura – carovane: 170 mt ] [ Distanza Azrael - muro di terra: 45 mt ] [ Ore: 12.19 ]

13:08 Mekura:
 "sono una idiota, ecco cosa sono" si, sta bene, ferita nell'orgoglio e delusa da se stessa, ma sta bene, il messaggio mentale è una lamentela verso se stessa. "non so che mi passi per il cervello alcune volte, ma la cosa sembra comunque andare per ora" afferma continuando a tenere sotto controllo la situazione attraverso il Byakugan. Sente la risposta mentale di Azrael e annuisce "ok, ti faccio sapere se ci sono novità" e ce ne saranno. "ok, abbiamo delle novità" Afferma la donna mentalmente mentre procederebbe cercando di continuare lungo la sua strada deviando leggermente alla propria destra in modo da ridurre le distanze a 45 m tra lei e la carovana in frontale e 60 laterale. "hanno creato un muro di fronte a dove ti trovi, stanno alzando le difese e non sono riuscita a bloccare in tempo la copi che li ha avvertiti, la parete è alta 3 m, lunga e larga 4, fai attenzione e non passarci sopra, rischia di essere un campo adatto per il tiro al piattello, loro si trovano poco più di un metro di distanza l'uno dall'altro e 5m di distanza dal muro, affiancati, uno di loro ha creato una copia per togliere il fango dalle ruote... presto partiranno, sono ancora troppo distante per un attacco, provo a raggiungere il livello della prima carovana ed a tagliare le briglie dei cavalli, senza quelli è inutile andare da qualche parte" Detto questo la donna continuerebbe a procedere arrivando a 45 m di distanza frontale e 60 laterale tenendosi la carovana alla sua destra, la donna procederebbe ancora in avanti per i metri necessari che le servirebbero per allinearsi alla prima carovana, quindi 45 m della distanza rimasta, più la lunghezza del secondo mezzo, la distanza tra questi ed infine parte della lunghezza del primo mezzo, quella davanti a tutti, fermandosi in corrispondenza dove si trovano le briglie e al contempo sempre deviando leggermente a destra durante il suo movimento ridurrebbe la sua distanza laterale a 53 m. La copia d'altro canto, non essendo più utile nel combattere l'altra copia, la quale è scomparsa. cercherebbe di procedere lungo la boscaglia allontanandosi lateralmente di 60m e frontalmente procedendo di 250 m, quanto meno è una ulteriore forza in più nel caso fosse necessaria. In tal caso, l'originale non potrebbe fare meglio di così per ora, dovrà aspettare le prossime azioni per mettersi in atto e portare avanti il piano. [turno Mek originale movimento 2/4 125 m + 1/4 movimento per arrivare in linea con le briglie della prima carovana][copia movimento turno completo 250 m dentro la boscaglia] [stessi oggetti ch tot 64/100 Byakugan liv IV - rilascio del chakra finale]

13:42 Azrael:
 Arriva giusto in tempo per notare come la propria vista riesca a carpire informazioni preziose allo svolgimento di un piano efficace. Abbozzerebbe un sorriso nel notare che il convoglio è fermo, ma- l’espressione soddisfatta muore qualche istante dopo. La vista gli viene occlusa nuovamente dalla presenza di un muro di terra. Una tecnica doton che interpone tra sé ed i propri bersagli un ostacolo non indifferente. Ha bisogno delle informazioni dategli dalla compagna per agire con accuratezza e precisione. Scandaglia all’interno della propria mente, collegata con quella della Hyuga, per potersi creare un’immagine mentale di quel che ha di fronte. Le informazioni arrivano, assieme a varie altre minuzie ed emozioni sparse. Emozioni negative, che lo accigliano per qualche breve istante “Mekura. Mantieni la calma. Tienii gli occhi aperti.” Letteralmente, è quella la cosa di cui ha più bisogno. I suoi occhi, oltre che il suo sostegno anche solo morale.”Non posso fare niente se non resti concentrata. Ho bisogno di te, mh?” Le comunicherebbe mentalmente, prima di ricevere le informazioni che gli occorrono per mettere in atto il proprio piano. Tre metri d’altezza, quattro di spessore e gli obiettivi a cinque metri. Saltare richiederebbe non solo troppo tempo, ma lo renderebbe vulnerabile ad attacchi a distanza che non potrebbe schivare, non potrebbe deviare né a destra né a sinistra. L’alternativa sarebbe aggirare il muro. Una parte è immersa nella fitta boscaglia, però abbastanza da passarci attraverso, ha accolto sia una copia, sia la figura della Hyuga. L’altra parte è attaccata alla cinta muraria della montagna. Un utilizzatore di doton, come certamente è almeno uno dei due, potrebbe trovare favorevole il proprio passaggio su quel terreno. Lo hanno visto, per di più. Non loro in prima persoa, ma la copia doveva essere dotata di qualche potere particolare in modo da avvedersi della propria presenza. Non un utilizzatore di doujutsu, la copia ne sarebbe stata dotata, Mekura lo avrebbe avvertito. Percepisce il chakra, è l’unica possibilità. Ma per percepire il chakra v’è bisogno di un grande dispendio di energie, preziose energie che, prima o poi, si esauriranno, se continua a tenere attive quelle sue perculiari capacità. Deve essere veloce, abbastanza da confonderlo, da non dargli la possibilità di individuarlo e comunicare la propria posizione. La prima cosa che andrebbe a fare sarebbe, semplicemente, avvicinarsi. Una corsa in linea retta, ancora, per protrarre il proprio corpo a quaranta metri in avanti. Le leve inferiori verrebbero nuovamente caricate di peso ed energia, per rendere quel movimento il più fluido e rapido possibile. Giunto ad una decina di metri dal muro, devierebbe il proprio moto verso la direzione della boscaglia, una diagonale che dovrebbe portarlo sempre più rasente al limite esterno di quella tecnica doton. Terrebbe lo sguardo ben fisso sugli alberi, sugli arbusti, cercando di evitarne l’impatto e l’intralcio. Proseguirebbe di quei quattro metri per cui il muro si estende in spessore, ma non essendo ad esso accostato, si terrebbe, invece a tre metri di distanza da esso. A quel punto potrebbe, in teoria, individuare i profili delle due figure che vi sono nascoste dietro. Non arresterebbe il proprio passo per nemmeno un istate, proseguirebbe la propria corsa oltre il costone di terra, nel tentativo di superarlo, tenendosi sempre a debita distanza da esso. La corsa devierebbe nuovamente, il busto sempre leggermente chino in avanti e le gambe flesse ad evitare di far rumore. A differenza della posa precedente, però, le leve superiori sarebbero attaccate alla schiena. A questo punto solo pochi metri dovrebbero separarlo dalla linea orizzontale dei due nemici. Percorrebbe all’inverso il movimento che ha precedentemente fatto, riavvicinandosi al centro della carreggiata, ove sostano i due uoini che non lo hanno visto. Vorrebbe passargli davanti. Rapidamente, per fermarsi poco oltre la loro posizione. Nel farlo, la mancina andrebbe ad estrarre la katana posta sulla zona lombare, un sibilo e nulla più, ovattato dall’uso della tecnica. Con l’utilizzo di tale arma, tenuta col filo rivolto verso i due bersagli, vorrebbe sfoderare un fendente diretto alle loro gole. Sono uno accanto all’altro, non molto distanti, dunque vorrebbe passare di fronte alle loro figure per far passare il filo della lama sulle loro gole in un unico movimento. Non atto propriamente a decapitarl, atto per cui – forse – non potrebbe mantenere la giusta potenza e velocità, ma più che altro per tranciarne le parti più superficiali e sensibili del collo, prive di ossa. I tessuti molli della gola, quelli che consentono il respiro e la parola. Vorrebbe tagliarne i lembi che proteggono le vene più mportanti e le arterie più esposte, da cui si ode addirittura il battito del cuore. Un taglio orizzontale, che seguirebbe il movimento delle proprie leve inferiori nel terminare di quella corsa il cui punto d’arrivo sarebbe esattamente accanto alla figura ad egli più distante, considerando il percorso che ha fatto. Da lì, poi, punterebbe lo sguardo sulle carovane, in attesa che Mekura gli faccia sapere le eventuali mosse degli altri. Non crede che comincerebbero ad uccidere gli ostaggi. Non avrebbe senso. Quegli esseri umani sono, per loro, una fonte di denaro inestimabile, una ricchezza che vorranno certamente portareoltre il confine. Porre fine alle loro vite, semplicemente, non sarebbe sensato. Magari tenteranno la fuga, ma il Nara è lì ad aspettarli. Magari tenteranno uno scontro e- l’atto avrebbe la stessa tragica e sanguinosa fine. [ Movimento oltre la metà massima raggiungibile (sono circa 70-80 metri se ho contato bene) 2/4 + attacco houjutsu 2/4 | Katana sfoderata | Chakra 83/120 | Tag e equip invariati ]

Mekura continua a guidare Azrael sfruttando il potere del proprio Byakugan tenendo d'occhio la situazione dinnanzi a loro e, nel mentre, continua ad avvicinarsi alla posizione delle carovane costeggiando la strada e portandosi in linea d'aria con la posizione del cavallo e, di conseguenza, della copia che l'altro ha creato per pulire la ruota del fango che probabilmente ne ha impedito la corretta funzionalità. La copia, intanto, non avendo più uno scopo considerando la sparizione del suo avversario, raggiunge l'originale bruciando la distanza che le separava e, anzi, va persino un po' più avanti ritrovandosi a 20 mt davanti il convoglio avendone percorsi 250 trovandosi a 230 metri di distanza. Sicuramente, almeno, se qualcuno volesse scappare sarebbe impossibilitato a farlo avendo ogni lato coperto dalla presenza di uno dei nostri eroi. Azrael, dal canto suo, si trova ad aver a che fare con il muro di terra che lo separa dal gruppo di nemici e che gli blocca la visuale già limitata dal mal tempo e dalla sera ormai inoltrata. Corre così da bruciare l'ultima distanza rimasta da loro e aggira la parete lungo il lato sinistro che dà sulla boscaglia notando come questa parete sia effettivamente spessa soltanto un paio di metri e non quattro. L'aggira con un movimento piuttosto semplice e rapido ritrovandosi ora dinnanzi i due ninja a cinque metri di distanza dal muro. < Pensa a quelle nel bosco! A questo ci penso io! > esclama il primo dei due nel mentre, rivolgendosi alla copia accanto alla ruota, e componendo dei sigilli mentre l'altro sta guardando all'incirca nella direzione ove si trova il Nara ma con sguardo perso e confuso, le iridi a muoversi rapidamente come a cercare qualcosa che non riesce a vedere. Azrael tuttavia non attende, non ha motivo di temporeggiare e proseguendo nel suo incedere sfodera la katana con la quale si ritrova a tagliare la gola del primo ninja che, sgranando gli occhi, scioglie l'intreccio dei sigilli che stava componendo iniziando a rantolare mentre il sangue sgorga cremisi dalla sua carne. Zampilli scarlatti schizzano come lingue di fuoco vivo dalla sua pelle lacerata, il suono di un liquido viscoso che si riversa dal taglio lungo il busto, del sangue che ora riempie la sua gola, la bocca, gorgogliando disperatamente alla ricerca di aria. La carne umana è sì morbida da tagliare per una lama come quella ma, ugualmente, oppone una qual certa resistenza tale da rallentare di poco il movimento del Dainin. Quando la lama della katana va per impattare contro il secondo uomo, tutto ciò che colpisce è un tronchetto di legno che avrà già visto comparirsi dinnanzi milioni di volte in passato. L'altro nemico, nel vedere il suo compagno perdere sangue dalla gola ha infatti agito d'istinto ed è andato ad allontanarsi con estrema rapidità tanto da riuscire ad evitare il colpo per un pelo. Azrael fa in tempo a vederlo ricomparire dopo quella rapida sostituzione a fianco della carovana più vicina ma si rende anche conto che, nel momento in cui questo si sostituisce, lascia cadere qualcosa ai suoi piedi che... esplode. Una nube di fumo nero va sollevandosi dai piedi del Nara avvolgendolo in un'area di 5 metri in orizzontale e 3 in verticale della cui entità solo Mekura potrà rendersi conto. Mentre tutto questo sta accadendo, la copia sta ora correndo verso di lei componendo dei sigilli e concentrando del chakra all'altezza dei bronchi e della bocca. La copia arriva a circa 8 metri di distanza da Mekura prima di rilasciare l'energia dalle labbra e sputare un vero e proprio fiume fangoso diretto contro di lei, dalla forza apparentemente dirompente, ma non troppo rapido. Largo cinque metri investe cespugli, alberi, vegetazione, dirigendosi quindi verso di lei. Intanto, comunque, i due ninja all'interno delle carovane escono da queste tirandosi appresso due prigionieri a testa, uno per braccio, cercando di correre verso la strada dinnanzi alle carovane trascinandoseli dietro, usandoli a mo' di scudo a discapito però di parte della loro rapidità, sperando forse di potersi allontanare con parte della merce mentre i loro compagni distraggono gli avversari venuti a fermarli. [ Difesa Mekura 4/4 ] [ Missione A ] [ Turni: Mekura, Azrael ] [ No tempo ] [ Visione Azrael: -100% ] [ Strada larga 3 mt ] [ Distanza Azrael – Mekura: 58 mt ] [ Distanza Mekura – carovane: 53 mt in linea d'aria ] [ Ore: 16.40 ] [ //OFF: Per eventuali dubbi, domande, o discordanze scrivetemi ]

Mappa: https://imgur.com/T3zjm4k.png

17:39 Mekura:
 La copia non è troppo distante da lei e la Hyuga può vedere chiaramente cosa sta succedendo <Occupati di quelli che stanno portando via le persone lungo la strada a sinistra, Bloccali> e lei sa come fare. Non perderebbe troppo tempo alla fine e la lascia andare, lei si deve occupare di altro, neanche di Azrael alla fine, deve prima sfuggire al fango che gli sta arrivando addosso. Un fiume piuttosto ampio, ma non troppo alto, lo può raggirare. Piegando le gambe a questo punto la donna prenderebbe la mira abbassando le ginocchia ed allargando le gambe in modo da caricare con maggiore forza gli arti inferiori. Piegando anche il busto prende la mira sul tizio e cercherebbe di caricare tutta la sua figura come una molla per il successivo balzo che dovrà fare prima che la melma le arrivi addosso. Prenderebbe un lungo respiro caricandosi e gonfiandosi per poi distendere la sua figura e sollevare il busto e successivamente distendere le gambe in modo da cercare di saltare per circa 6m di altezza ed in lunghezza o poco meno nel tentativo così non solo di superare la fanghiglia ma di arrivare alle spalle della copia che sta combattendo contro di lei in modo da scappare dalla fanghiglia togliendosi dalla sua area d'attacco ed in particolare di portarsi in vantaggio contro il suo avversario per poterlo contrattaccare. Se fosse riuscita nella manovra in questione, la donna cercherebbe di atterrare piegando le ginocchia a terra tenendo le mani a toccare il terreno in modo che potessero servirle nella manovra successiva e rapidamente concentrare parte del proprio chakra verso il piede destro, lo comprimerebbe lungo i punti di fuga delle dita dei piedi e cercando di concentrarlo lo rilascerebbe verso l'esterno come una sorta di lama di chakra di 41 cm in particolare lo farebbe spuntare fuori dal terzo dito del piede. destro in modo che la lama sia quanto più centrale possibile. Dandogli le spalle la Hyuga lo terrebbe d'occhio attraverso il Byakugan e, senza troppi formalismi facendo forza con le braccia e la gamba sinistra cercherebbe di sollevare la parte inferiore del corpo, si darebbe lo slancio abbastanza da spingere la gamba destra verso la schiena avversaria e forte della lama di chakra che ha creato cercherebbe di trapassare la schiena della copia in un punto abbastanza alto in modo che, abbassando la gamba verso il basso potesse fare più danni, tagliando buona parte del corpo della copia in questione, sempre che fosse riuscita nella manovra. La copia invece, si sarebbe lanciata all'attacco dei due individui che stanno portando via due ostaggi. la copia prenderebbe la mira verso questi in particolare verso la loro testa e scatterebbe contro questi in modo da piazzarsi in mezzo. cercherebbe di raggiungere i 3 m di distanza mentre terrebbe le mani indietro. Non attenderebbe molto e concentrando parte del proprio chakra verso gli arti superiori, verso gli indici di entrambe le mani comprimerebbe una modesta quantità di chakra che spingerebbe lungo i punti di fuga allungandoli e plasmandoli come se fossero degli agi taglienti. La donna a questo punto prendendo la mira al centro delle loro teste solleverebbe le braccia, distendendole in avanti e "sparerebbe" gli agli verso l'esterno, rilasciandoli e facendoli volare verso i loro crani in modo da eliminarli due in un colpo solo. I due sarebbero distanti abbastanza per permettere alla tecnica di funzionare ed il fatto che stiano correndo verso la sua posizione non li aiuta. Intanto Azrael starebbe affrontando l'altro avversario. L'originale, SE avesse tempo per accorgersi cosa stia accadendo utilizzerebbe ancora una volta l'empatia "il fumo è alto 3m e 5 m in orizzontale, il tizio si è sostituito è al fianco della carovana più vicina a te" Detto questo, ci sarebbe poco da fare, in ogni caso se tutto fosse andato bene sarebbe largamente in minoranza. [turno originale mek - 1/4 salto + 2/4 chakra tagliente (- 8 chakra per uso al di fuori delle mani) [ch tot 52/100 ch tot Byakugan liv IV on][Copia mek movimento 1/4 + aghi di chakra tec personale - 4 ch (2 per ago)_ tot 16/20 ][stessi oggetti]

18:19 Azrael:
 La lama incontra la prima gola, il delizioso rumore delle carni che si lacerano gli riempie le orecchie e lo porta a sorridere istintivamente. Prosegue nella sua corsa dagli intenti omicidi, il sangue che sgorga a fiotti libera un intenso odore ferroso che lo porta unicamente a rilasciare una risata che, quasi incontrollata, gli fa vibrare il petto e che si scontra coi denti serrati in quel sadico e tagliente sorriso. Un’altra gola è il proprio bersaglio, ma- un tonfo. Un rumore sordo, dissimile da quello di una gola tranciata, priva di quel successivo gorgoglio di sangue che si ammassa nel cavo orale della vittima. Il sorriso gli muore in volto, si è sostituito. Quello che ha colpito con la propria arma è un misero tronchetto di legno. < No… > Mormorerebbe, cercandosi attorno con lo sguardo. Eccola lì, la sua preda. Eccola lì a cinque metri di distanza dal Nara, sana e salva, la testa ancora attaccata al resto del corpo. < No. > Un sussurro ben più deciso. A denti stretti. Il cilindretto nero libera quel fumo che gli occulta ulteriormente la vista. < Oh no, non lo farai. Non. Lo. Farai. > Scandisce piano quelle proprie parole, mentre la coltre di fumo lo avvolge totalmente. Il mantello d’ombra non serve più, è finito il tempo d’essere furtivo, il fumogeno dovrebbe nasconderlo all’altrui vista già abbastanza. Quindi viene prontamente rilasciato in quell’avvolgente fumo. Gli occhi vengono chiusi all’istante: se non sono utili, non devono essere utilizzati. Le orecchie pronte a cogliere eventuali rumori di passi, di cogliere un qualche movimento che, semplicemente, non arriva. È rimasto lì, il suo avversario. Rabbia e furia esplodono all’interno del proprio petto, fiamme di pura ira gli offuscano la mente. Il piano andato male, la lama che si è incastrata nel tronchetto, scheggiandolo appena. La rinfodera, a questo punto, con un secco e meccanico movimento della mancina. Il capo chino, i capelli corvini che gli ricadono disordinatamente sul viso diafano e distorto dalla sete di sangue non appagata. Le mani giunte al petto, non in una posizione che cela pensiero, tutt’altro. È istintivo, è un impulso innaturale, un impulso che la Hyuga potrà avvertire chiaramente attraverso l’empatia. Nemmeno la ascolta, in quell’istante, la propria psiche è semplicemente offuscata al pensiero di quell’attacco non giunto alla propria corretta destinazione. Sigillo del ratto all’altezza del petto, la mente ben concentrata unicamente su quell’individuo che tanto lo ha fatto irretire col suo, inutile, tentativo di salvarsi la vita. Il chakra rapidamente discenderebbe dal proprio centro lungo il basso superando il bacino, le cosce, i polpacci ed i piedi, per arrivare a collegarsi con la propria ombra che attende solo gli ordini del Dainin. Dal disco partirebbe una lingua oscura che verrebbe direzionata, veloce ed inesorabile, nella direzione del nemico, della vittima sacrificale. Ripercorrerebbe con la propria visione mentale la zona, scandagliando il posto che dall’inizio della missione ha sempre tenuto bene in mente e l’ombra curverebbe, qualora ve ne fosse bisogno, in modo da non essere fermata da alcuna parte della carovana che potrebbe interporsi tra se stesso e l’uomo che faceva da cocchiere ad uno dei pezzi del convoglio. Qualora essa fosse arrivata al di sotto dell’uomo che, teoricamente, non dovrebbe essere in grado di avvedersi di quel pericolo incombente – data la notte ormai avanzata ed il fatto che il fumo che lo pervade non lascia molto spazio alla vista – andrebbe a collegarsi ad essa, infondendo il proprio chakra misto all’innata del clan a cui appartiene. Se tutto fosse andato come si deve il corpo altrui dovrebbe essere costretto alla propria stessa posizione. Capo chino, onde evitare tecniche che non richiedono sigilli, ma per cui basta avere a cotatto visivo o frntale l’avversario, e sigillo del ratto di fronte al petto. Le mani verrebbero disgiunte e sfregate, l’uomo dovrebbe seguire quel movimento lento e cadenzato. La lingua correrebbe tra le labbra, come a saggiare il sapore del sangue precedentemente versato. Nuovo sigillo del ratto posto innanzi al petto e l’ombra andrebbe modellata. Una sottile linea nera verrebbe creata per risalire la figura altrui, scivolando lungo le gambe, avvolgendone i fianchi in una spirale, passando dietro la schiena e poi giungendo al petto. Là tale linea andrebbe a dividersi i cinque sottili estremità, una mano informe e nera, che andrebbe a raggiungergli la gola, avvolgendola con quelle immaginari falangi di oscurità. Compiuto tale gesto il Nara andrebbe a serrare la mascella in una linea dura, il sorriso di nuovo a stagliarsi sul candido viso e la propria tecnica andrebbe a stringere. Stringerebbe e stringerebbe ancora il corpo che ha appena avvolto, nel tentativo di incrinare le ossa, di spezzare il fiato, di comprimere la trache. Forzerebbe e forzerebbe quella nera mano, quasi a voler torcere il collo al malcapitato di turno, colpevole unicamente di aver tentato di salvarsi. < Muori… muori… > Sussurrerebbe a denti stretti, la concentrazione votata unicamente a serrare quella stretta più che può, fino a non percepire più la viva resistenza della vittima del controllo dell’ombra. Qualora bastasse unicamente quella mossa per porre finalmente fine alla vita altrui andrebbe a rlasciare la morsa e, solo allora, andare a riesaminare la situazione. Si sta affidando alla Hyuga per fermare i fuggitivi di cui egli stesso non conosce la posizione esatta, ma nulla toglie che possa raggiungerli ed unirsi alla festa anch’egli. Se invece non bastasse non s’azzarderebbe a rilasciare quella mortale tecnica, andrebbe altresì a continuare il proprio operato con intensità ancor maggiore. [ Chakra 70/120 | Controllo dell’ombra + Strangolamento d’ombra | Mantello dell’ombra rilasciato, equip invariato ]

Il salto di Mekura -di 6 metri- la porta a ricadere dinnanzi alla copia a due metri di distanza visto che questa si è fermata a 8 metri da lei prima di attaccare. Il fiume di fango e terra viene evitato dalla Hyuga che salta in alto per non lasciarsi travolgere dalla corrente, tuttavia Mekura si ritrova impossibilitata ad attaccare l'altro con il suo chakra tagliente visto che egli si trova davanti a lei e non dietro (quindi non può colpire la sua schiena) ma soprattutto i due metri che li separano rende impraticabile il colpirlo con un jutsu adatto al corpo a corpo. La copia è palesemente provata dall'attacco appena sferrato e il chakra sembra essere ormai ridotto a poche gocce, sufficienti forse per un ultimo attacco. Ecco allora che componendo i sigilli del cinghiale e del bue la copia concentrerebbe le ultime porzioni di chakra rimasto verso il terreno direzionandolo sotto i piedi di Mekura per andare ad agire sul terreno che la sostiene. Se la Hyuga non si sbrigherà a muoversi, infatti, la terra sotto i suoi piedi andrà affossandosi fino ad abbassarsi per circa 15 metri in profondità in una buca poco più larga della sua figura, quasi come fosse una bara verticale. Nel mentre la copia della Hyuga si occupa di fermare i due fuggitivi correndo loro incontro fino a distare solo 3 metri dai due e attaccarli con un jutsu che possa colpirli senza rischio di ferire gli innocenti coinvolti. Gli aghi di chakra partono dalle dita di Mekura [//OFF: visto che la tecnica non dice quanto siano lunghi do per forfait la stessa lunghezza del chakra tagliente quindi 41 cm] andando a conficcarsi nella fronte dei due, poco sopra del setto nasale. Uno dei due muore sul colpo in quanto l'ago penetra nel suo cranio fuoriuscendo dal retro dello stesso in uno zampillio di schizzi sanguigni lucenti sotto la pioggia di questa serata funesta portando con sé al suolo i due schiavi che portava a braccetto -troppo deboli per evitare di seguirlo a terra; l'altro, invece, si ritrova a cadere al suolo ancora vivo ma con il corpo percorso da spasimi violenti, il sangue a fuoriuscire dalla ferita mentre gli ostaggi scivolano a loro volta a terra, in lacrime, terrorizzati. Si tratta di una donna dai lunghi capelli biondi e la pelle bianca, vestita di una veste bianca sporca e di un ragazzino di forse sedici anni dalla scompigliata zazzera scura e le braccia esili e magre. Mentre tutto questo accade Azrael si ritrova alle prese con il suo avversario che, tuttavia, non può vedere. Ma il suo udito è fine e lo porta a scoprire ancor prima dell'avviso di Mekura che il suo nemico è ancora lì dove l'ha visto l'ultima volta. Ecco allora che il mantello d'ombra svanisce -rilasciato, per permettere quindi ad Azrael di sfruttare altri jutsu del suo clan. Dai suoi piedi la sua ombra si allunga superando la nube del fumogeno e la distanza che lo separa dall'uomo andando a collegarsi alla sua. E' un attimo prima che Azrael possa avvertire la riuscita del suo fare. Può controllare il corpo dell'altro e di questo se ne renderà maggiormente conto quando il fumo prende a svanire smosso dal vento. Il fumogeno si dirada e ora Azrael e il suo avversario possono osservarsi negli occhi. < !! > esclama questi con espressione sconvolta, i denti stretti, mentre copia i movimenti del Nara. < Da dove sei uscito fuori?! > borbotterebbe a fatica prima di avvertire la strana sensazione di qualcosa che gli striscia addosso. Come un serpente che risale scivoloso lungo il suo corpo ecco che la sua stessa ombra si arrampica lungo il suo busto avvolgendolo e... strozzandolo. Una mano d'ombra va stringendogli la gola impedendogli di respirare, di muoversi, facendolo sinistramente rantolare alla ricerca d'aria. Non è ancora morto ma si direbbe che è solo una questione di secondi prima che le cose cambino. [ Difesa Mekura 2/4 ] [ Missione A ] [ Turni: Mekura, Azrael ] [ No tempo ] [ Visione Azrael: -50% ] [ Strada larga 3 mt ] [ Ore: 19.21 ] [ //OFF: Per eventuali dubbi, domande, o discordanze scrivetemi ]

20:04 Mekura:
 Quando sente quell'impulso la Hyuga si preoccupa: il sigillo maledetto. Per un attimo ha avuto l'impressione che lo stesse attivando o che, molto più facile, ne avesse perso per un attimo il controllo il che poteva essere un grosso problema per tutti, per fortuna sta solo strangolando il nemico. Fatto sta che ha dei problemi agli occhi è visibile, ha sbagliato di nuovo le distanze..preoccupante in effetti e si è messa davanti al nemico fallendo il colpo, in modo clamoroso. Un profondo disagio, vergogna, delusione si manifesta nel suo cuore mentre sente il suo peso cadere verso il basso. Ha fatto un errore dietro l'altro e non capisce neppure il perché, una parte di se vorrebbe morire in questo momento e lasciarsi affondare...hanno fatto bene a sbatterla fuori dal clan, hanno fatto bene ad incolparla della morte di Hiashi, se questo è il risultato non merita nulla. Un nodo alla gola le sale, le viene da vomitare ripensando a tutto quello che ha passato in un breve lasso di tempo. Poi corrugando la fronte si concentrerebbe andando con una mano indietro alla ricerca di uno dei suoi fuuda. Se lo avesse trovato concentrerebbe il chakra all'interno del proprio corpo cercando di andare a toccare i vari punti di fuga e far partire un contatto con lo stesso fuuda cercando di far scattare il sigillo impresso, nella quale all'interno si troverebbe un tronchetto per la sostituzione. Se il chakra immesso fosse abbastanza ed avesse controllato bene la questione, la donna rilascerebbe il chakra concentrato nel corpo verso l'esterno in modo da creare una nuvoletta lattiginosa attorno a se così da nascondere i suoi spostamenti ed il richiamo del tronchetto. Qual'ora fosse stata in grado di attivare la sostituzione proverebbe a controllare il chakra e di spingersi al massimo delle sue possibilità cercando di scattare, prima che la tecnica dell'altro potesse inglobarla al fianco sinistro del tizio tenendosi a contatto ravvicinato con questo. Se fosse riuscita a spostarsi a questo punto allargherebbe le gambe verso l'esterno ruotando il busto ed il bacino verso destra in modo da favorire l'attacco verso l'avversario affiancato. Facendo forza sulla gamba sinistra sposterebbe il braccio destro in avanti verso l'alto al di sopra del livello della spalla per mantenere l'equilibrio. Allo stesso tempo tuttavia, la donna sollevando la gamba destra ed abbassando il il busto lateralmente cercherebbe di colpire con la tecnica del chakra tagliente, lasciata attiva, per andare a colpire lo stomaco della copia e quindi cercare di farla scomparire. Più che altro un'atto di sfogo visto che prima o poi quella copia sarebbe morta da sola. Dall'altra parte invece la sua copia si prenderebbe carico di andare a finire l'ultimo rimasto. Si avvicinerebbe verso questo controllando rapidamente la situazione dei civili: è stata una cosa brusca, ma era necessaria. Si avvicinerebbe verso questo inginocchiandosi vicino alla testa, e concentrerebbe altro chakra verso i vari punti di fuga del proprio corpo cercando di farla confluire dalla bocca dello stomaco. Se ci fosse riuscita da quella posizione la Hyuga con un colpo cercherebbe con la mano sinistra di afferrare i capelli dell'avversario stringendoli e spingere a terra la faccia impedendogli di muoversi ed in modo che il collo sia liberamente esposto e non coperto, a quel punto solleverebbe la mano destra chiusa a palmo. Prenderebbe la mira e spingerebbe la mano con tutta la sua forza verso il basso in modo da incassare e rompere il collo quindi ucciderlo in un sol colpo. [turno Mek - 2/4 sostituzione del primo tipo + 2/4 attacco con chakra tagliente turni rimasti con la tecnica attiva 6 su 8][ch tot 48/100 - byakugan liv IV attivo][stessi oggetti][copia: avvicinamento 1/4 + stile pugno di pietra 2/4 colpi consentiti (max 3) ch tot 11/20 ]

Mekura usa Fuuda!

21:01 Azrael:
 La stretta prosegue e prosegue in tutta la propria forza, ma non gli basta. Aveva un'idea e ha intenzione di portarla a termine. La mano d'ombra scivola nuovamente giù per il corpo dell'avversario, tornando alla propri origine sotto i di lui piedi. Il cobtrollo non viene interrotto, anzi. Il Dainin avanza lentamente verso di lui, lento, l'altro dovrebbe allo stesso modo seguirlo. Occhi negli occhi, ora. Ed una risposta arriva rapuda e gelida. < Dai tuoi peggiori incubi. > Ecco da dove proviene, il Nara. La mancina correrebbe celere alla katana per sfoderarla e portare il braccio armato a compiere un movimebto a mezzaluna orizzontale. Il gomito lievemente piegato, la lama che punta all'esterno del braccuo, dritto cerso la gola dell'uomo. Se lo avesse ucciso, ora, rilascerebbe tecnica ed innata. Le mani andrebbero a pulire il viso dal sangue che sarwbbe scaturito da quella uccisione ed Azrael non si sarebbe mai sentito così- pulito. Si dirigerebbe in silenzio presso le carovane accanto a sé e le aprirebbe, anticipando una qualunque reazione da parte dei prigionieri ivi ammassati con la propria voce calda, ferma e sicura. < Sono Azrael Nara, siamo venuti per portarvi in salvo. È tutto finito. > Qyesto sarebbe il proprio dire, prima di collegarsi al sigillo dell'empatia "Qui ho finito, se da te è tutto a posto possiamo tornare." Tali sarebbero i pensieri rivolti alla Hyuga e, se tutto fosse al proprio posto, si prenderebbe la premura di tranquillizzare i civili e spezzare eventuali legacci che li tengano limitati, sistemabdo le porte posteriori della carovana in modo tale da non permettere la visione dei cadaveri presenti in loco, in caso vi fossero presenze facilmente impressionabili tra quelle persone che hanno già sofferto abbastanza. Pronti per tornare al Villaggio, se tutto fosse abdato come si deve. [ Rilascio tecniche e innata, attacco con katana, chakra on, tag invariati ]

Lo scontro giunge quindi al suo termine per tutti. Per evitare l'attacco da parte della copia Mekura decide di ricorrere alla tecnica della sostituzione così da potersi muovere ad una velocità tanto elevata da impedire all'avversario di vederla e cambiare quindi direzione della propria tecnica. Lo affianca, sulla sinistra, per poi andare a colpirlo con la lama di chakra già precedentemente creata senza incontrare alcuna resistenza. La copia era prossima allo svanire e basta il minimo danno da parte di Mekura perchè questa svanisca dal proprio fianco. L'altra Mekura, invece, va terminando il proprio lavoro avvicinandosi al nemico moribondo per ucciderlo del tutto con un gesto quanto mai brutale e spietato. Gli ostaggi presenti trattengono il fiato sgranando gli occhi, rabbrividendo per via della crudezza della scena, facendosi piccoli piccoli sul posto mentre l'uomo che li aveva imprigionati muore senza nemmeno un ultimo fiato. Resta soltanto l'avversario di Azrael ancora in vita: i polmoni bruciano, l'aria manca e quella mano d'ombra continua a strangolarlo fino a quando non è lo stesso Azrael ad interrompere la tortura. No. Non così. Il Nara lascia attivo il controllo dell'ombra così che il suo nemico non possa sfuggirgli e, una volta raggiunto, va offrendogli la stessa morte data al suo compagno. Un movimento rapido, pulito e definitivo. La lama dell'arma scivola contro la carne come l'archetto fa sulla corda del violino liberando allo stesso modo una certa melodia. Il gorgogliare sommesso di una gola squarciata, il sangue che gorgoglia in una bocca alla ricerca d'aria, il rantolare soffocato di un uomo morente. Il sangue schizza vivo, rosso come il fuoco addosso al Nara, raccogliendosi quindi in un'ampia pozza ai suoi piedi alla caduta del cadavere sul terreno. La missione è conclusa e i nemici son stati tutti abbattuti. Azrael va quindi alla carovana più vicina per tranquillizzare i presenti, accolto da pianti di gioia, di paura e stanchezza. La tensione accumulata per chissà quanto tempo da parte di quella gente si scioglie liberandosi in un pianto che li avrebbe portati a sentirsi vuoti, privati di ogni energia. Che i due decidano di riportarli indietro guidando la carovana o camminando poco per volta tramite l'aiuto di eventuali copie, la missione è compiuta. La strada verso Konoha sarà libera di nemici e persino la pioggia sembra voler dare al duo un po' di pace. [END]

21:24 Mekura:
 Quello che ha fatto davanti a loro è stato crudele, ma necessario <non potevo salvarlo: preferivate che morisse lentamente?> domanda la donna più a se stessa che alle persone, non volendo ragionare con loro, non capirebbero in ogni caso. Detto questo la copia e anche l'originale si presterebbero a soccorrere chi è ancora a terra, cercando di tirarli su ed assicurarsi che non si siano fatti troppo male <mi dispiace per il modo brusco, sono Mekura Hyuga, piacere> afferma con calma ma senza troppo entusiasmo, la copia guarda l'originale per un attimo e si occupa delle ruote piene di fango mentre l'originale scuote il capo allibita e stanca. "se voglio vendicare Hiashi non ci riuscirò così" afferma la donna pensando a come sia andata male questa missione, è deprimente che abbia combattuto così male di fronte ad Azrael. "...dovevo raggiungerti e dimostrare di cosa ero capace, guarda un po' ho deluso le aspettative" sogghigna amaramente, "come al solito" è stanca, il pensiero che ha di se è stanco di tutto questo fallimento che è lei. Si avvicina ad Azrael controllando la situazione <non è tutto a posto> afferma la donna scuotendo il capo <ma adesso portiamoli a Konoha, le carovane vengono con noi: se ci sono individui che hanno messi mezzi per portare avanti questo tipo di "commercio" allora gli prendiamo anche questi,un ulteriore disincentivo, in più, così è più facile portarli al sicuro. Afferma la donna seriamente incrociando le braccia prima di tornare ad occuparsi delle persone...che brutta giornata. [end]

Da Shukosato è arrivata la segnalazione circa l'avvistamento di alcune carovane dirette al confine con Otogakure recanti un carico sospetto. Si ritiene che sia in atto un commercio di schiavi e il duo è mandato a fermare il trasporto degli innocenti salvandoli dal loro triste destino.


La missione non presentava avversari particolarmente temibili considerando il vostro livello di potenza, tuttavia avevo disseminato varie difficoltà e minuzie che avevano potuto infastidirvi durante lo svolgimento della missione quali i continui malus alla vista per Azrael, la presenza di quella copia che avrebbe potuto farvi perdere tempo prezioso e l'impossibilità di utilizzare jutsu ad area pena la messa in pericolo degli innocenti.

Devo dire che c'è stato un buon lavoro di squadra tutto sommato: c'è stato un completo ed utile scambio d'informazioni che ha portato Azrael ad essere sempre in grado di far qualcosa anche quando non poteva vedere ed un bel piano iniziale su come affrontare la missione.

In linea di massima è andato tutto bene se solo non fosse per quei continui piccoli errori che hanno rallentato il corso della quest.

Non so se sono dipesi da una mia mancata descrizione esaustiva della situazione e delle distanze, da distrazioni varie o se semplicemente la febbre ti abbia debilitata più di quanto non volessi ammettere, ma più volte ci sono state imprecisioni sul concetto di distanza, sul posizionamento e quindi sugli attacchi sferrati. So che puoi fare meglio di così Mekura, voglio credere che sia solo colpa di un calo d'attenzione dovuto alla febbre. Se hai dubbi sulle posizioni non esitare mai a chiedere, anche se hai paura di risultare pedante, non ti preoccupare! ;)

A parte questo non ci sono stati errori di turnistica né sulle tecniche in senso stretto, per cui niente che potessi propriamente punire.

La missione è portata a termine ma per le prossime volte si richiede maggiore attenzione, mh? ♥