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con Hitomu, Azrael

14:54 Hitomu:
  [Casa di Kaori] Il Sole splende in alto nel cielo in una giornata tranquilla nel Villaggio della Foglia. Gli abitanti passeggiano tranquillamente tra le vie di Konoha lasciandosi alle spalle l'ormai inverno passato. C'è chi chiacchera, chi lavora duramente per portare soldi e pane in casa e infine ci sono gli shinobi del Villaggio. Il loro obiettivo è quello di mantenere l'ordine nella Foglia e proteggere tutti gli abitanti da qualsiasi pericolo, dal più grande al più piccolo, interno o esterno. Tra le strette strade del Villaggio oggi si può trovare anche il più alto rappresentante dei ninja di Konoha, colui che guida il Villaggio ogni giorno e in ogni occasione: l'Hokage. L'uomo passeggia con calma per la Foglia direzionandosi verso la casa di Kaori visto che la Hyuga lo ha invitato a pranzo per parlare delle novità accadute durante l'ultimo periodo in cui si sono visti sporadicamente. Il jinchuuriki del Kyuubi indossa una maglia blu a maniche lunghe con sopra il giubbotto senza maniche di colore verde. Nella parte inferiore, porta un paio di pantaloni di colore nero e dei sandali da ninja del medesimo colore. Inoltre, l'haori da Hokage di color bianco e rosso è indossato sopra le spalle del biondo. Lo sguardo del Kyudaime è rivolto davanti a lui mentre lui riflette sulle novità che la ragazza vuole raccontargli. Il Nono non sa proprio cosa aspettarsi e non vede l'ora di scoprire cosa gli debba essere raccontato. Aumentando leggermente il passo, l'uomo arriva davanti all'abitazione della Hyuga. Gli ultimi passi compiuti dal Nono lo portano a trovarsi di fronte alla porta di ingresso della casa e la mano destra viene alzata all'altezza del petto per poi essere battuta tre volte sull'anta con tocco leggero. Il biondo attende, dunque, silente l'apertura della porta. Nella mano sinistra il jinchuuriki porta una sacchetto contenente una scatola con vari dolciumi al suo interno. Gli occhi del Nono rimangono fissi davanti a lui aspettando che la figura di Kaori si palesi davanti a lui dandogli il permesso di entrare all'interno dell'abitazione. [chk off]

15:26 Azrael:
 Una bellissima giornata si affaccia in quel di Konohagakure no Sato. Il Villaggio della Foglia pulsa di vita, una vita che al Nara era mancata terribilmente. L’odore del ramen, i visi delle nuove leve che si affacciano a diventare il futuro della Foglia, la Volontà del Fuoco quasi palpabile, tanto è intensa, tra le viuzze che formano quella che, per tutta la propria vita, è stata casa sua. Ma non è la propria dimora quella in cui si trova attualmente, anzi. L’abitazione che occupa attualmente è quella di Kaori. La Hyuga ha preparato quella giornata affinché egli possa ricongiungersi con l’amico, il compagno di mille battaglie, il Nono Hokage. Il Dainin attente in una mise non proprio usuale per uno shinobi del proprio grado ed importanza. Indosso ha una delle proprie solite camicie nere, perfettamente iamidata e stirata, un paio di pantaloni in cotone della stessa tonalità. I piedi sono scalzi, ma quello che spicca più di tutto è un grembiule da cuoco bianco, legato in vita ed appeso al collo del Nara. Sta cucinando, non ha fatto altro per tutta la mattina, in attesa dell’arrivo di Hitomu. La cucina è piena di ogni sorta di piatto, magari non preparato alla perfezione, ma sicuramente l’impegno c’è. Solitamente avrebbe sequestrato il personale di Ichiraku e lo avrebbe costretto a fare al posto suo, ma – magari – sarebbe stato un po’ troppo illegale per un pranzo in compagnia del possessore della Volpe, nonché governatore del Villaggio. Al batter delle nocche sulla porta di ingresso il corvino solleva il capo, drizzando le orecchie ad assicurarsi che quello non fosse stato un rumore prodotto dalla propria immaginazione. No, non lo è. Forse il suo ospite è finalmente giunto. < Asia! > Si volta in direzione del soggiorno, ove l’enorme tigre riposa acciambellata su di un tappeto < Se ti azzardi a mangiare qualcosa vedrai chi è l’animale, qui! > Intima in direzione della fiera, prima di dirigersi a grandi falcate nel corridoio antistante all’ingresso. Prende un profondissimo respiro, carica i pomoni di aria ed, infine, solleva la mancina per aprire la porta. Nel farlo la destra va a ravviare i capelli spettinati, ma che gli incorniciano sempre iil volto pallido in quella che pare tutt’altro che incuria, ma che comunque sente di dover sistemare prima di dare il permesso a chunque si celi dietro la soglia di entrare in una casa non propria. < Hitomu. > Ne pronuncerebbe il nome, abbozzando un sorriso tra l’entusiasta ed il timido. < Prego, entra pure. > Mormorerebbe poi, infine, studiando l’intera figura dell’altro con gli occhi scuri, ma carichi di gioia, la gioia che solo l’aver ritrovato un amico dopo così tanto tempo può donare. [ Chakra ON ]

15:51 Hitomu:
  [Casa di Kaori] Il jinchuuriki attende qualche secondo dietro l'ingresso dell'abitazione. Nulla di quel che sta per accadere può essere lontanamente immaginato dal Kyudaime in questo momento. Lo sguardo inizia a muoversi a destra e sinistra, lontano dalla porta, mentre l'attesa inizia a farsi incessante ad un certo punto. Ma ecco che, in un attimo, la porta di ingresso si apre lasciando che la luce del Sole entri all'interno della casa e abbagli la figura che si celeva dietro l'anta. Le iridi azzurre del jinchuuriki si posano sopra quelli scuri del Nara che da troppo tempo non vedeva. Le parole di Azrael vengono ascoltate ma il Kyudaime rimane immobile, fermo davanti l'uscio di casa. <Azrael?> sì, è una domanda la sua. Dopo tutto questo tempo, dopo tutti i giorni passati pensando di non ricevere più una sua notizia.. Azrael riappare così, aprendo la porta dell'abitazione di Kaori. Il jinchuuriki inizia a guardarsi attorno. Dietro di lui, ai suoi lati, oltre la figura di Azrael all'interno della casa. Il Nono quasi non ci crede. <Spero non sia un brutto scherzo..> afferma con voce bassa compiendo qualche passo che lo porta all'interno dell'abitazione della Hyuga insieme al Nara. Talmente è sconvolto il biondo che non riesce a reagire in nessun altro modo alla vista del suo vecchio amico. Il cuore è sollevato dal vederlo lì, sano e salvo, davanti a lui. La mente riflette su tutto quello che può essergli capitato in tutto questo tempo. <Sei davvero tu, Azrael?> domanda come se volesse avere una conferma di aver davanti a lui il vecchio compagno. <Cioè.. Dopo tutto questo tempo.. Ritrovarti qui è strano, in casa di Kaori> si guarda attorno iniziando a pensare di aver sbagliato magari casa. Trovarlo qui è strano perchè non si sarebbe aspettato mai una situazione del genere, come se niente fosse successo. Le iridi azzurre fissano l'amico ancora dritto negli occhi iniziando a riflettere attentamente sulla situazione. <Mi sei mancato.. Azrael> rivela infine usando un tono misto di felicità per averlo ritrovato e di malinconia per averlo perso per tutto questo tempo. Lui è uno dei pochi che gli era rimasto. Potrebbe fare una lista delle persone che sono state accanto a lui e sono sparite o hanno perso la loro vita con il passare degli anni lasciando il jinchuuriki in una solitudine colmata dall'avvento delle nuove leve della Foglia e dalla sua famiglia. [chk off]

16:12 Azrael:
 La porta si apre, lenta. La mano del Nara quasi trema, freme nell'aspettativa di quel che sta per accadere. "E' qui, Hitomu è qui!" Comunicherebbe mentalmente all'indirizzo di Kaori, che ha lasciato loro la possibilità di ritrovarsi in un contesto meno formale di quello della Magione, a casa propria. La felicità è tanto intensa sul proprio viso, quanto rumorosa nei propri pensieri. Le iridi scure brillano e luccicano di quella gioia che quasi stona su un volto che ha freddamente strappato centinaia di vite dal loro corpo qualche giorno prima. Il corvino lascia spazio al proprio amico per entrare nell'abitazione, richiudendo la porta alle loro spalle. Sono così diversi, per aspetto e per ideologie, eppure non sono mai stati divisi. Per quanto possano differenziarsi nel carattere si sono sempre aiutati, sempre sono stati presenti l'uno per l'altro, fedeli prima ancora come amici che come shinobi della Foglia davanti al proprio Hokage. Ed i ricordi che li hanno legati, che li hanno visti insieme riaffiorano in una valanga incontrollabile che viene accresciuta d'intensità dalle parole del biondo. Pronuncia il nome del Nara, dopo tanto tempo. Lo chiama, nel domandargli e nell'assicurarsi che lui sia davvero lì, in quella casa. Ed è nel rispondergli che un pezzo di sé torna a scandire la propria presenza assieme al battito del proprio cuore, come se adesso si sentisse davvero a casa. La sicurezza di quattro mura domestiche, il calore quasi familiare di Konoha, la presenza dell'amico che mai e poi mai ha dimenticato. Gli occhi si velano di lucida malinconia, piccole stille di felicità che restano rintanate ed intrappolate tra le palpebre, ma che minacciano furiosamente di uscire in un pianto che tutto vorrebbe esprimere, fuorché tristezza. < Hitomu... > La voce è profonda, ma quasi rotta dall'emozione, dal trasporto di quel momento che - temeva - mai più sarebbe giunto. < ... amico mio. > Le palpebre si richiudono sugli occhi, petali d'alabastro ad abbassarsi su quelle perle d'onice, le rosee leggermente tremanti e la destrorsa che va al petto, in corrispondenza del cuore. Il busto si chinerebbe in avanti in un inchino di riverenza e di profondo rispetto. < Sono tornato. Sono tornato per restare e avevo bisogno di dirtelo. Al mio Hokage, al mio vecchio amico- > Permarrebbe ad occhi chiusi e capo chino, un po' incerto all'idea che il jinchuuriki possa riaccoglierlo così semplicemente e senza fargli troppe domande. Eppure è così, eppure gli è mancato tanto quanto ui è mancato al Nara. < Mi sei mancato anche tu, Hitomu. > Chioserebbe in sua direzione, risollevando il capo e rimettendosi dritto sul proprio busto, accorgendosi solo in quell'istante del fatto di non essere particolarmente presentabile. < Ti- ti ho preparato da mangiare. Kaori mi ha aiutato a far in modo che potessimo rivederci, ha organizzato lei tutto questo, ma non volevo che restassi a stomaco vuoto. > Nell'imbarazzo del momento, va sfilando il grembiule bianco, riponendolo sulla propria spalla destra, passando poi la mancina tra i capelli corvini in un gesto abbastanza teso e nervoso. < Non è casa mia, ma- seguimi. > E si avvierebbe lungo il corridoio, per arrivare nel soggiorno, in cui già li aspetta una tavola imbandita con due posti a sedere.

16:38 Hitomu:
  [Casa di Kaori] Lo sguardo del jinchuuriki di Kurama si soffermerebbe sulla lucidità degli occhi di Azrael. Un sorriso si disegna sulle labbra del Kyudaime al notare di quell'emozione evidente sul volto del Nara. Quanto tempo è passato dall'ultima volta in cui hanno parlato? Troppo, forse. Quelle mura diventano il luogo perfetto dove rivivere certi ricordi e certi sentimenti come quelli che legano Hitomu e Azrael. Non ci sarebbe niente di troppo formale e il ringraziamento andrebbe a Kaori. Il Nara si inchina mostrando il suo rispetto davanti al jinchuuriki mentre le sue parole vengono udite attentamente dal Nono Hokage della Foglia. <Tirati su, stupido..> cerca di afferrare la mano destra di Azrael con la sua destrorsa. Se ci fosse riuscito, andrebbe a stringerla con forza e tirarlo su dalla posizione in cui si trova. Infine, si avvicinerebbe a lui mantenendo la presa alla mano mentre la sinistra avvolgerebbe il corpo del Dainin battendo un paio di colpi dietro la sua schiena. Una stretta di mano e un abbraccio. Un saluto degno di due vecchi amici. Le parole di Azrael rimangono impresse nella memoria dell'Hokage che, sicuramente, dovrà parlare con lui di tutto quel che è successo e delle sue intenzioni. Non vuole riempirlo di domande in questo momento, però. Si sono appena ritrovati e l'emozione è ancora forte dentro entrambi. Le iridi azzurre del biondo studiano il volto del Nara cercando di scrutare in lui ciò che ha passato in tutti questi anni. <Ah, Kaori.. Non me lo sarei mai aspettato> sorride quando il Nara rivela il piano riuscito della Hyuga. <Mi domandavo perchè fossi vestito così, in effetti..> cerca di rompere quel clima pieno di ricordi e emozioni con una battuta sul vestiario di Azrael per rendere più rilassata la situazione e viverla al meglio possibile. <Andiamo> afferma seguendo i passi del compagno fino in soggiorno. <Questo era un pensiero per Kaori.. Ce li mangeremo io e te> alla faccia di Kaori, con affetto. Posa la scatola con i dolci sul tavolo per poi prendere posto a tavola. <Hai cucinato tutto tu? Non ero a conoscenza che fossi un abile cuoco> rivela il jinchuuriki guardando nuovamente il Nara. [chk off]

16:57 Azrael:
 E' sempre così, in fondo. Il Nara tenta anche solo per gioco di mostrarsi rispettoso e professionale, ma alla fine resta solo il sincero affetto che li lega come persone, non come ruoli. La mano si stringe attorno quella del Kyudaime, in un unirsi tra i due palmi che li porta vicini, ad abbracciarsi in un gesto che il Nara ricambia specularmente, battendo la mano libera sulla schiena del biondo. Le lacrime che minacciavano di fluire incontrollate dalle palpebre del Dainin vengono ricacciate indietro al sentire la battuta del Kage, le iridi scure a specchiarsi in quelle cerulee dell'altro ed un sorriso ad allargarsi presso le proprie rosee, snudando i denti candidi e curati. < No, non indosso un grembiule perché la Consigliera mi ha assunto come cameriere o cuoco, proprio no. > Si lascia andare in una leggera risata, nel percorrere quel corridoio che li porta nel salone principale. Al loro ingresso persino Asia alzerebbe il capo, posando lo sguardo sulle due figure e sbuffando sonoramente per poi tornare a sonnecchiare pigramente sul proprio tappeto. < Se proprio dovesse avanzare qualcosa, lo lasciamo a lei. O alla tigre, più probabilmente. > Uno sguardo viene rivolto verso Asia, che riprende quasi a russare, incurante della presenza dei due giovani. < In effetti non sono chissà quanto bravo, ma- ho mangiato da Ichiraku talmente tante volte che credo di saper fare tutti i tipi di ramen che ha in menù. > Risponde a quella frivola curiosità del Nono, direzionando il proprio passo rapidamente verso la cucina, per tornare in soggiorno con due fumanti ciotole di brodo di manzo caldo, ricolme di spaghetti. Ne poserebbe una dinanzi al jinchuuriki e l'altra al proprio posto, di fronte a lui, sedendosi finalmente. Le bacchette sono poste in orizzontale sulla ciotola fumante, in equilibrio, ma il Dainin ancora non osa sfiorarle, tormentato quasi dall'assenza di domande tra i due. Ci sarebbe così tanto da dire, così tanto su cui aggiornarsi. Lo stomaco gli si chiude al pensiero che, in quei tre anni circa, non ha potuto affiancarlo nella protezione del Villaggio della Foglia. Glielo aveva promesso, prima di seguire Akendo tra le fila dell'Akatsuki e, sebbene fosse in loro compagnia, non ha mai smesso di sorvegliare Konoha, partecipando sempre attivamente ad ogni combattimento servisse per fermare le minacce all'interno del paese del Fuoco. < Beh- > Un sospiro gli uscirebbe dalle labbra lievemente schiuse, senza saper esattamente cosa dire, cosa chiedergli. < Come stai? > Questa l'unica domanda che gli interessa, l'unica di cui vuole sapere la risposta. Starà bene? Sarà afflitto da qualche pensiero o difficoltà? In che modo potrebbe, il Nara, rendersi utile all'amico, per fare ammenda di quei tre anni di esilio forzato dal mondo? [ Chakra ON ]

14:55 Hitomu:
  [Casa di Kaori] Quando vivi certi momenti, quando vivi certi legami, è impossibile mettere davanti la cordialità all'amicizia. L'abbraccio in cui si uniscono i due shinobi è il gesto più naturale che potesse nascere in un momento del genere. Il jinchuuriki ascolta la risata del Nara in riferimento al suo ruolo in casa. Ed è proprio in questo momento che il Nono inizia a porsi due domande sul legame che unisce Azrael e Kaori. Cosa c'è tra loro? <Non sapevo conoscessi Kaori..> afferma il Kyudaime lasciando che il Nara possa aggiungere quel che vuole sulla loro storia. Il biondo non vuole fare domande scomode da metter in imbarazzo il vecchio compagno. Il jinchuuriki nota con lo sguardo la tigre posato sul pavimento, dal nome Asia. Ascoltando nuovamente le parole del Nara, le iridi azzurre seguono la ciotola di ramen che arriva sul tavolo davanti a lui. Il profumo della pietanza giunge all'olfatto del Nono che ne rimane particolarmente attratto. <Mmmmh.. Deve essere ottimo> rivela il jinchuuriki. Azrael prende posto al tavolo e i due si trovano ora uno davanti all'altro. Il Kyudaime prende nella mano destra le bacchette con l'intenzione di iniziare a mangiare e riempirsi lo stomaco. La domanda di Azrael, però, interrompe il movimento del biondo. L'Hokage alza il viso mostrando il bagliore azzurro dei suoi occhi al Nara. La mano viene posata nuovamente sulla base del tavolo mantenendo la presa sulle bacchette. Ad un tratto, un sorriso si disegna sopra il volto del Nono che separa leggermente le labbra lasciando uscire la sua voce <Bene, Azrael.. Grazie> risponde brevemente esponendo solo successivamente la sua attuale situazione, senza entrare troppo nei dettagli. <La mia famiglia sta bene e il piccolo Tobirama cresce forte e sano. Il Villaggio è in crescita, anche se i pericoli non mancano mai ma il futuro della Foglia è in ottime mani. Le nuove leve crescono molto bene e hanno la mia piena fiducia> conclude la sintesi della situazione sulla sua famiglia e su Konohagakure. <Io sono sempre al lavoro cercando di mantenere la Foglia protetta e sempre più forte. Non mi posso lamentare> spiega mostrando un altro sorriso all'uomo davanti a lui. <Te, invece?> il tono si fa leggermente più serio ora. L'Hokage vuole sapere cosa gli sia successo in questi anni e, soprattutto, se ora stia bene o no. [chk off]

15:41 Azrael:
 Ci sono tante, tantissime cose che potrebbero essere dette, ma quell’allusioe al rapporto che intercorre tra il Nara e la Hyuga lo porta a riflettere attentamente su cosa dire. Non perché voglia omettere qualcosa all’amico, l’idea non lo sfiorerebbe neanche, ma proprio perché non sa cosa dire. Percorre silente il corridoio, serve la pietanza a tavola ed asvolta tutto ciò che il Nono ha da dirgli. Le domande trovano risposta, la Foglia sta bene, Hitomu sta bene e la sua famiglia anche. Il piccolo Tobirama cresce sano e forte e questo non sa cosa fare se non sorridere gioiosamente. La mancina raccoglie le bacchette, facendole volteggiare a mezz’aria. Accarezza l’aria che si mischia al fumo della ciotola di ramen. < Mh- > Si umetta le labbra, passando la lingua tra le sottili rosee, prendendo tempo prima di prender parola. < L’ho conosciuta anni fa, quando era solo una deshi. > Principia, prendendo un primo boccone di spaghetti per mangiarne un po’ e mandare giù con essi anche quella strana ansia che prova nel parlare di quell’argomento. Kaori è un concetto piuttosto delicato ed incerto nella propria vita, eppure non c’è nulla che sia più concreto e reale, al momento. < Parlai con lei la prima volta da Ichiraku e le diedi il mio coprifronte, come regalo di buona fortuna, con la promessa che sarei tornato a prendermelo quandoo il suo nome mi avesse raggiunto ovunque fossi per fama ed importanza. > Ed è successo, eccome se è successo, ma con modalità diverse da quelle che avrebbero potuto aspettarsi entrambi. < Così, appena tornato ho… tenuto fede alla promessa che le feci. E da lì, ecco- > Prende una breve pausa in quel dire, senza saper bene che parole utilizzare. Si schiarisce la voce, abbassando lo sguardo da quello azzurro dell’amico al brodo di manzo che gli sosta dinnanzi, a specchiarsi in quel liquido caldo e scuro. < -diiamo che ne ho fatta una delle mie. > Concluderebbe, con un mesto sorriso imbarazzato ed intenerito. < Sono contento che Tobirama stia bene, era appena un bambino. Mi sembra quasi ieri, sai? Quando ancora mi sorprendevo che tu avessi trovato una donna con cui trascorrere la tua vita. Ed ora siete una famiglia. Sono contento. > Si fermerebbe ora, per prendere un’altra boccata di noodles e portarsela alle labbra in un movimento fluido, mandandoli giù senza un singoolo rumore se non un flebile schiocco di labbra. < Per dirti come sto devo raccontarti quel che mi è successo, ma non prendermi per folle, per favore. > Ripone le bacchette sulla ciotola e rialza lo sguardo, anch’egli più serio, adesso. Il ricordo di quel che ha passato è doloroso, ma è necessario rivangarlo affinché il compagno possa capire appieno le proprie motivazioni. < Sono stato bloccato a letto. Preda di un’entità che, nella mia testa, rivaleggiava con me cercando di annullare la mia volontà, cercando di convincermi che a questo mondo non occorreva ricordarmi, non occorreva che esistessi più. Kurako, Nan, il suo radicale cambiamento che lo ha portato all’autodistruzione- si trattava dello stesso principio. Ma io non ho voluto arrendermi, per quasi tre lunghi anni… > Riabbassa lo sguardo, il sorriso spento, le labbra uite in una linea dura e le sopracciglia leggermente aggrottate per il rammarico, per la colpa di non aver terminato quel supplizio in un tempo accettabile. E, silente, aspetta una risposta dal biondo che, magari, lo sta prendendo per pazzo davvero. [ Chakra on ]

16:04 Hitomu:
  [Casa di Kaori] Le bacchette iniziano ad inumidirsi dentro la ciotola afferrando quel che si trova all'interno della zuppa. Con un gesto lento, la mano destra si avvicina alla bocca del jinchuuriki ingerendo quello che prima è stato afferrato dalle bacchette. Il Nono assapora ogni gusto di ciò che i suoi denti masticano e ne rimane sorpreso dalla bontà. Azrael inizia a spiegare quando abbia conosciuto Kaori spiegandone le circostanze. Il Kyudaime ascolta attentamente le sue parole rimanendo concentrato sul viso del Nara e sulle sue espressioni facciali. Una storia che potrebbe essere approfondita ma di cui il jinchuuriki non chiederà nulla di più. Quelle parole di Azrael, 'ne ho fatta una delle mie', gli fanno comprendere la situazione e difatti le labbra del Nono si allungano leggermente all'insù guardando dritto negli occhi il Dainin. Dopo di che, l'Hokage riprende a mangiare abbassando lo sguardo verso il piatto <Sono contento, dai..> durante l'assenza del Nara, il biondo e Kaori sono diventati molto amici stringendo un legame forte. Se davvero il Nara e la Hyuga si sono uniti in una relazione, il jinchuuriki non può che essere felice per loro due. I discorsi tra i due vanno avanti mentre Azrael rivela la sua felicità per le condizioni in cui versano Hitomu e la sua famiglia. Successivamente, il Nara inizia a spiegare ciò che gli è successo rispondendo alla domanda dell'Hokage. Una storia particolare, alquanto strana, che potrebbe far credere pazzo Azrael a suo dire. Il jinchuuriki del Kyuubi ascolta con attenzione tutto ciò che l'uomo davanti a lui ha da dirgli. Azrael cita inoltre Kurako nel suo discorso spiegando che quel che gli è successo ha portato lui all'autodistruggersi e sicuramente il biondo gli chiederà di più sul Senjuu, in futuro. <Sono sicuro che, dopo questi tre lunghi anni, tu non abbia la minima voglia di inventarti una storia e dirmi una menzogna.. Credo alle tue parole, Azrael> spiega inizialmente il Nono lasciando la possibilità al Nara di continuare la sua spiegazione. <Come ne sei uscito, quindi?> domanda il Kyudaime tornando in silenzio. [chk off]

16:22 Azrael:
 Il discorso che prende forma e piede lo mantien concentrato, non un altro boccone viene prelevato da quel piatto. Si sarebbe complimentato con se stesso per la bontà di quel piatto che, c’è da ammetterlo, è uscito bene per essere stato preparato da uno che sa solo come si mangia il cibo, non come si prepara. Ma è fin troppo preso in quanto sta narrando. Se solo avesse un modo per riversare nel Kyudaime le proprie esperienze senza possibilità di nascondersi lo farebbe, lo farebbe senz’altro. Ma persino con il sigillo dell’empatia l’altro potrebbe pensare che i propri ricordi sian falsati. Eppure si affida alla propria capacità di esprimersi e alla volontà di Hitomu di credergli senza troppe riserve. < Nella mia mente avevo di fronte- me stesso. Un piccolo me stesso che con le sue lusinghe mirava a lasciarmi andare, ad abbandonarmi a quanto aveva da offrirmi. Non so se fosse morte o semplice possessione o cos’altro. > In effetti, cos’è che gli stava domandando Kenbosho? Di essere dimenticato per sempre, che tutti potessero vivere senza il peso di averlo conosciuto in passato o di poterlo incontrare in futuro. Assurdo, ma che ne sarebbe stato di lui, se avesse accettato. < Sono stato ai suoi giochi finché non ne potevo più. Ho- minacciato di porre fine alla mia vita, suppongo io possa definire così quel che ho fatto. E avrei davvero compiuto quel gesto, se non fosse stato lui ad arrendersi a me. Credo non volesse morire con me, o qualcosa del genere. > In fondo era solo un bambino, una parte di sé, per quanto poteva saperne il Nara. Gli occhi scuri puntano in quelli azzurri del Nono, le labbra si schiudono in un sospiro stanco, di chi ha combattuto una battaglia interminabile e faticosa. < Quando mi sono svegliato ero distrutto, non mi reggevo in piedi ed ero totalmente privo di forze. Smagrito e malconcio, senza neanche sapere bene dove fossi ho raggiunto Mekura con il poco chakra che sentivo di poter utilizzare e poi- sono tornato qui. > Ecco, brevemente, quanto gli successo e come ne è uscito. Riabbassa lo sguardo ora, passando stancamente entrambe le mani sul viso, a scacciar via le rimembranze di un periodo così oscuro e così lungamente protratto. < No, non ne avrei motivo. Sarei potuto sparire in mille altri modi, ma non sarei più tornato. Non avrebbe avuto senso, sai, rimettermi a proteggere Konoha, tornare da te, Mekura, Kaori… > Un sorriso gli sfiora brevemente le labbra nel pronunciare il nome della Hyuga, di entrambe le Hyuga, in verità. E questo gli fa venire in mente un’altra cosa, quasi un aneddoto divertente, per quanto parli di un pericolo che ha messo a dura prova il villaggio della Foglia < Hai dato un’occhiata alle scartoffie in Magione? C’è una missione, contro un certo pirata Sharper Hook… l’ho risolta qualche giorno fa, prima che bombardasse il porto ed i civili con i suoi cannoni. Insomma, un bel rientro in scena. > Terminerebbe, riprendendo a mangiare quel gustoso pasto, in attesa di una risposta, che sia positiva o negativa, a quanto ha appena descritto e detto. [ Chakra ON ]

16:49 Hitomu:
  [Casa di Kaori] Le bacchette rimangono ferme durante il discorso di Azrael. Le iridi azzurre del jinchuuriki sono posate su quelle scure del Nara fissandole attentamente. Il Dainin spiega cosa sia successo e cosa abbia dovuto passare per uscire da quel confronto contro il suo nemico interno. Una storia complicata, difficile da credere se raccontata ad una persona qualunque. L'Hokage conosce bene l'amico, però. <Devono essere stati momenti difficili per te, Azrael..> lo guarda ancora con attenzione. <Quello che hai passato non è qualcosa di banale, purtroppo. Se hai bisogno di riposo, prima di riprendere qualsiasi tipo di attività, è bene che tu lo prenda> consiglia il compagno cercando di curarsi della sua salute, se ne avesse bisogno, senza trascurare il minimo dettaglio. Ascoltata tutta la storia di Azrael, il jinchuuriki vorrebbe capire di più sull'attuale situazione del Nara e sul suo futuro. <Sono felice di averti qui ora e, soprattutto, che tu stia bene> questa è la cosa più importante per il Nono. <Vorrei porti alcune domande, però. Prima di perdere le tue tracce, sapevo che eri agli ordini di Akendo nell'Akatsuki. Hai già deciso cosa fare nei prossimi mesi? Tornerai da lui o resterai al Villaggio?> una domanda importante da parte dell'Hokage. Il jinchuuriki non forzerà sicuramente una sua scelta ma vuole essere a conoscenza dei suoi piani. Avere Azrael al Villaggio è un conto, non averlo cambia totalmente la situazione. Siccome è suo compito l'organizzazione della Foglia e visti gli ultimi eventi, vorrebbe avere una risposta da parte del Nara. <Se non hai ancora preso una decisione, non voglio metterti fretta. Prenditi del tempo per pensarci> qualora non avesse pensato ancora al suo futuro, il biondo non vuole aggiungere pressione dopo il periodo che il Nara ha vissuto. <Una missione contro un pirata? Mmhh.. Sarà sicuramente sulla mia scrivania. Ci sono troppi fogli lì sopra, però. Devo fare un po' di ordine> sorride verso Azrael terminando di mangiare il suo ramen. <Un ottimo pranzo, ti ringrazio Azrael!> aggiunge con vivacità verso il compagno. Il pranzo terminerà tra una chiacchera e l'altra assaggiando i dolci portati dal Nono, ricordando vecchie missioni e assoparando quell'infanzia che non tornerà più. Un misto di felicità e nostalgia che accompagneranno i due fino a quando l'Hokage non saluterà il Nara ringraziando per la giornata e ripetendo quanto sia felice di vederlo nuovamente in buone condizioni. Infine, lascerà l'abitazione di Kaori tornando dalla sua famiglia. [end]

17:08 Azrael:
 Non ha molto altro da aggiungere sulla propria condizione mentale e fisica, in verità. È solo lì come l’Hokage può vederlo.in una forma che dà l’idea di starsi riprendendo così com’era prima che quel supplizio avesse inizio. < Non preoccuparti, mi sto riprendendo bene. Insomma, c’è Kaori e ho Ichiraku a pochi passi. Sto bene. > Sorride nuovvamente, andando a finire anch’egli il piatto che ha preparato con tanta cura per quel pranzo atteso con infinita ansia. < Le mie intenzioni, mh. > Questa è una bella domanda. Adesso si sta parlando di un qualcosa che, davvero, il Nara ancora non sa. Eppure ci sta pensando, ci ha pensato da quando è tornato alla vita. < Ti promisi che mi sarei sempre preso cura del Villaggio, anche dall’esterno. Da quel che mi ricordo tu e Akendo avete sempre avuto un buon rapporto e tra l’Alba ed il Villaggio c’è sempre stato un patto di aiuto reciproco. > Dai tempi di Kuugo ricorda chiaramente di aver vito il possessore del Rinnegan entrare ed uscire dalla Magione in tutta tranquillità, addirittura sostare lì per lunghi periodi. Anche per quel motivo si prese la briga di mettersi tra le file della sua organizzazione. < Non ho ancora preso una decisione. O meglio, non ho più un posto qui. Non ho più un ruolo ed i motivi per cui mi allontanai persistono ancora. Ma vorrei riprendere un ruolo attivo per dare una mano al Villaggio, essere parte delle difese che, anche solo dall’esterno, lo proteggono. > Questa sarebbe l’idea del Nara, evitare di stare in mezzo a dei civili quando, come già successo, il marchio prenderà il sopravvento su di lui, tramutandolo in un pericolo pubblico, eppure mqntener fede alla promessa che fece proprio al biondo anni prima. < Ma non posso darti una risposta, attualmente. Non sono ancora andato da Akendo, magari non mi crederà e mi ucciderà. Quindi, in caso—insomma, addio. > Ridacchia sommessamente, alzandosi dalla propria seduta per riportare in cucina le ciotole vuote, continuando a far risuonare la propria voce sicura e decisa dalla cucina < So che Mekura è Consigliera, considerando la sua posizione, più o meno è la stessa cosa, no? > Domanda retorica, la propria. Non tanto indicando la presenza della Hyuga nella stessa Akatsuki, ma riferendosi più al suo essere sfregiata dal clan. Una personalità non propriamente ben voluta, ma comunque pronta a lavorare in Magione come Consigliera. Dopodiché torna nel salotto principale e terminerebbe quel sentimentale incontro con l’Hokage, finché lui non dovrà lasciare l’abitazione. [ end ]

Due vecchi amici si incontrano di nuovo dopo tre lunghi anni. Tra ramen, ricordi e racconti, i due iniziano a parlare del ruolo che potrà avere Azrael in futuro.
TO BE CONTINUED..