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Esame pratico - Kaime

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con Azrael, Kaime

Prego, fai il tuo ingresso. Le direttive principarli te le ho date, le altre arriveranno col fato.

11:35 Kaime:
 Giorno dell’esame, un giorno che la deshi stava aspettando da tanto, così da confermare il proprio ruolo in un mondo basato su leggi e trame che portano allo sviluppo di nuovi eventi e di nuove ere, dove ogni singolo shinobi tesse piccoli filamenti di fato per rendere il mondo migliore o peggiore, a seconda dei propri scopi personali. Il giorno si apre come uno dei tanti, ma lo stomaco gira, il cuore batte forte mancando di qualche battito di tanto in tanto, la testa gira e si rende pesante…pesante per lo stress di fallire, pesante per le opinioni che l’altrui gente può avere del suo operato. La routine della giovane è la solita, fino a trovarsi avanti al suo armadio dove…alla base dello stesso trova una scatola. La giovane si inginocchierebbe, portando i propri glutei nell’incavo formato tra talloni e polpacci, andando, con entrambe le mani, in un movimento delicato, ad aprire la suddetta scatola. All’interno vi sarebbe un biglietto recante la scritta ‘spero che la mia tuta possa portarti fortuna, Mamma’ e sotto il messaggio, appunto, una tuta bianca con particolari in fili dorati. Gli occhi si spalancherebbero, si idraterebbero dando inizio ad un senso di pianto, ma il tutto resta fermo dietro quelle grandi iridi ambrato. La posizione andrebbe a farsi retta, portando nel movimento quella scatola che, in seguito, verrebbe poggiata sul letto e, posato sul talamo il messaggio, la giovane andrebbe a prendere quegli indumenti per, prima osservarli, poi indossarli rapidamente ma con attenzione a non ledere ad eventuali cuciture. La tuta è formata da una maglietta aderente bianca, lasciando l’ombelico scoperto. Le maniche sarebbero lunghe, come anche il colletto sarebbe alto, in modo da ricoprire la gola della deshi. Le maniche, per quanto lunghe, sarebbero larghe, così da permette l’agevole inserimento di vambraci, comprati per l’occasione dell’esame. I pantaloni, anch’essi aderenti in principio e allargandosi sulle caviglie, andrebbero a scendere setosi sulle leve inferiori della giovane, andando a ricamare lungo tutta la gamba destra, con fili dorati, varie stilizzazioni di origami di uccellini. Il tutto si adatterebbe al suo corpo come un guanto, quasi da suggerirle che la madre, in un tempo passato, avesse il suo stesso fisico, ma al momento non si fa troppe domande, sono cose su cui penserà a giornata completata. Sotto i pantaloni andrebbe, infine, indossati schinieri, allacciati al polpaccio, e stivali shinobistici bianchi, chiusi sul davanti. La preparazione è quasi ultimata…coda alta, tenuta in un vincolo formato da un nastro bianco, non molto elegante ma utile per l’occasione, portaoggetti sul fianco destro, al cui interno vi sarebbero tre fuuda, al cui interno sarebbero rinchiusi tre tronchetti per la sostituzione, e null’altro. Alla coscia della medesima leva andrebbe ad indossare il portakunai, al cui interno sarebbero contenuti sei kunai. Le manca solo una cosa per reputarsi pronta..l’arma principale di ogni ninja: il chakra. La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia primordiale e fondamentale per l’utilizzo di qualsivoglia capacità magica, sia questa ninjutsu, genjutsu o fuuinjutsu, andrebbe a chiuder le palpebre, celando quelle ambrate iridi, quelle iridi che, se potessero, esprimerebbero tutte le emozioni che caratterizzano la psiche della ballerina…i suoi dubbi, la sua sofferenza, il suo morboso affetto nei confronti di Karitama, suo fratello e sua ispirazione di tutte le azioni che svolge lungo la giornata, lungo la sua vita. Il femmineo corpo andrebbe a rilassarsi, a cercare una pace interiore che mai, se non in questa pratica, riesce a trovar, tranne per quanto riguarda gli arti superiori, le cui estremità andrebbero a porsi all’altezza dello sterno nella rappresentazione del caprino sigillo. Le leve inferiori verrebbero, leggermente, divaricate; il respiro si farebbe regolare, melodioso, ritmico; la testa si abbasserebbe delicatamente e lentamente, a causa del rilassamento ed, infine, la mente si sgombrerebbe, si sgombrerebbe da tutte le preoccupazioni, da tutte le brame, da tutte le distrazioni o impulsi che potrebbero distoglierla dalla azione appena intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, quasi come fosse un riflesso di uno specchio, ma uno specchio ingiusto, in quanto, il riflesso parrebbe spento, inanimato, indefinito, distorto, manufatto…un contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Solo e soltanto due forme andrebbero a distinguersi all’interno di quella immagine: una piccola rappresentazione dal femminil sesso, all’altezza dei seni nasali, dallo smeraldino colore, il color dell’erba bagnata, il color dello smeraldo, il color di un prato di Ame che, nutrito dalla pioggia, è sempre luminoso, radiosi, felice, una figura dal lungo manto, il quale ondeggerebbe dietro la sua sinuette, sinuette non dissimile a quella della Ishiba, dalle curve appena pronunciate e dalla sottile vita, dalla quale andrebbero ad estendersi due leve inferiori, lunghe ed affusolate. L’altra figura, invece, sarebbe quella di un ragazzo, dal violaceo colore, un colore non facilmente spiegabile, né, tantomeno, facile da ritrovar in natura, facile da ricollegare…è un viola che solo la ragazza sa cosa rappresenta, è un viola che accende il suo animo. Questo verrebbe rappresentato con una capigliatura spettinata, dalla media lunghezza e posta un corpo snello quanto elegante, ma non per questo debole, un corpo definito e tonico, corpo di una figura rappresentata all’altezza della bocca dello stomaco. Mediante la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbe cominciar a muoversi, lentamente, l’uno verso l’altra, per poi, presi dal loro impulso, prender velocità, ricercando quel contatto con bramosia, desiderio…lussuria. Nel muoversi le due figure andrebbe a dar vita ad un evento…la femminea figura andrebbe a rilasciar, dietro di sé, una velata sfumatura verdastra, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentale, mentre la sua parte maschile andrebbe a rilasciar alle sue spalle, in modo analogo, una fitta linea di denso fumo, sinonimo di potenza del corpo e dell’aggressività dell’impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuar a correre fino a giungere all’altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene fermo il sigillo della capra, dove, dunque, riuscirebbero a congiungersi. Il lor contatto è basato su un semplice gesto: prender le mani del partner e cominciar, con questi, una leggera danza, un semplice movimento orario, il quale permetterebbe alle due figure di sfumar nel colore opposto, prendendo parte dell’altro e rendendolo proprio. Il ballo continuerebbe fino a quanto, ormai omogenei nel colore, non si unirebbero, infine, mediante un bacio, un tenero bacio che nulla ha a che fare con la sessualità, con la mera passione fisica, ma un bacio di amore, un bacio basato sul sincero sentimento che l’uno prova verso l’altra, un bacio che permetterebbe,, dunque, la composizione dell’energia in tutta la sua potenza, sancendo così quell’amore che due amanti, impossibilitati dalla distanza, qualsiasi questa sia, possono sancire almeno una volta nella loro vita. Un’ amore, un’ amore inscindibile, dal quale verrebbero a nascere centinaia, migliaia, milioni, o anche miliardi di filamenti dalla sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale, la suddetta energia, andrebbe ad irrogare interamente la figura della kunoichi, rendendo così possibili, attraverso la fuoriuscita di chakra dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo in trecentosessantun punti differenti, le più disparate tecniche ninja, o semplicemente azioni precedentemente impossibili per la ballerina. Or dunque la giovane si troverebbe ad aprir le palpebre, come un sipario che riapre all’atto successivo di uno spettacolo, con una lucentezza nello sguardo maggiorata rispetto al solito, se il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi. Fatto ciò, la giovane andrebbe ad avviarsi verso la porta della propria dimora, facendo attenzione a non svegliare, eventualmente, il fratello, uscendo ed incedendo verso l’accademia ninja, dove, nella palestra, la aspetta la prova, la prima prova da superare nel suo percorso da kunoichi. [tentativo richiamo chakra][chakra 10/10][equip: portaoggetti: fuuda per la sostituzione x3; portakunai: kunai x6]

E' mattina. Una usuale mattina nel Villaggio dell'Erba. Il cielo è cupo, le nubi grigiastre formano una coltre che ferma i raggi solari e rendono l'atmosfera cupa, scura. Il meteo si mantiene su questo andazzo finché l'esaminanda di oggi non compie il proprio ingresso nella palestra. Un forte rombo di tuono squarcia i cieli, la pioggia inizia a battere violenta sulla struttura che forma l'Accademia di Kusa. La destinazione da raggiungere le è già stata resa nota: la palestra. Non conosce altro, non ha idea delle modalità in cui andrà a svolgersi l'esame, né tantomeno chi o cosa si ritroverà di fronte. Giunge nella stanza designata per lo svolgimento dell'esame pratico in tranquillità e senza incontri particolari o degni di nota. La palestra in questione si sviluppa su pianta circolare di venti metri di diametro. Gli attrezzi sono ammassati sui lati, per lasciare il centro libero e privo di intralcio alcuno. Una grossa X rossa campeggia verso il centro della locazione, si può intendere che sia quello il punto di partenza per la Deshi. Il soffitto è alto, le gocce di pioggia vi battono violentemente contro, creando un piacevole sottofondo ritmato e tambureggiante che ha avuto inizio, per fortuna della deshi, dal momento in cui ha fatto il proprio ingresso in accademia. Qualche istante passerebbe, non di più, prima che dalla porta da cui è entrata la stessa Kaime faccia il proprio ingresso un altro individuo. Alto, esile, dal profilo curato e perfetto. I capelli violacei sono scompigliati ad incorniciare il volto candido, due splendidi e grandi occhi indaco a scrutarla. Un sorriso gentile quello che gli si forma sulle rosee nel momento in cui e proprie iridi si posano sulla figura della Ishiba. Figura che potrà riconoscerlo anche prima che proferisca verbo. < Buongiorno, principessa. Pronta per l'esame? > Tali sono le sue parole, prima che vada a posizionarsi esattamente a tre metri dalla posizione della croce vergata di rosso sul pavimento in legno della palestra, di fronte a lei - se vi si fosse posizionata correttamente -. Il suo vestiario è composto di un aderente pantalone bianco, vviola le cuciture che gli ripercorrono i lati delle leve inferiori, un paio di calzari da shinobi neri com'è nera anche la maglietta che gli ricopre il torso. Le spalle sono coperte da un lungo manto che riprende quasi il colore del crine, lo avvolge interamente, terminando in un voluminoso pellicciotto di cromatura più scura che gli attornia le spalle. E' perfetto, bellissimo, non una singola incuria a marchiargli il corpo, non una singola goccia di pioggia ad avergli appesantito la figura, rovinando quell'acconciatura che sembra aver richiesto ore ed ore per essere messa a punto in maniera così magistrale. < Dovremo combattere. Se vogliamo diventare genin, ninja di Kusa, è questo il nostro dovere. Se non lo facessimo- ci bocceranno. Quindi vediamo di dar loro spettacolo, entrambi. Senza far brutte figure, che sul palco tutti gli attori devono recitare alla perfezione la propria parte, mh? > Ultime parole, le sue, prima di posizionare la gamba sinistra in avanti e quella opposta leggermente più indietro, le braccia piegate rasenti al busto ed i palmi rivolti verso di lei, in attesa di una mossa della sua tanto amata sorellina. [ Hai impastato correttamente il chakra. Distanza da Karitama: 3 metri ]

12:41 Kaime:
 Un tuono annuncia l'ingresso della Ishiba nella grande palestra dell'accademia, un struttura circolare, ampia, spaziosa, in cui stumenti e armi sono poste ai lati e...una 'x' rossa al centro. D'istinto la giovane andrebbe a scrutare il soffitto, andando a ricercare se vi è qualcosa penzolante. Fosse stato Kyurem che, per insegnare la sostituzione a qualche deshi, avrebbe posizionato una enorme palla di ferro chiodata? Sarebbe nel suo stile, ma in realtà non vi è niente, se non il rumore della pioggia che tamburella sulla superficie esterna del tetto stesso. I passi sarebbero lenti, andando a ricercare la presenza di un sensei, mentre la femminea figura si avvicinerebbe al punto prefissato. Non vi è nessuno, se non lei sulla posizione, fino a quando i suoi ambrati occhi, rivolti alla porta, non vedon entrare un...Kami, il suo Kami. Quei capelli violacei, quelle iridi indaco dalla profondità degni oceani e dalla intensità di migliaia di tempeste, il suo stile, curato ma anticonvenzionale, il suo incedere delicato ma virile...il suo Karitama. Mille sono i pensieri che le passano per la testa, ormai in tilt. Sarà andato a fare da spettatore, forse voleva darle un sostegno psicologico o forse era andato solo per darle il suo augurio e come giunto sarebbe sparito per quelle mediocri via di un villaggio mediocre. Il cuore sta cercando in ogni modo di uscirle dal petto, le lacrime salgono, le rosee si allargano in un sorriso, i passi stanno per cominciar a muoversi verso la di lui figura ma...tutto si distrugge. Le parole di lui la pietrificano. Devono combattere l'uno contro l'altra per superare l'esame. Gli occhi si sgranano, le lacrime che salgono lungo i condotti lacrimali si tingono di dolore, amarezza, le labbra si schiudono, in un sussurro..<n-non è possibile>. Il peso della notizia la sconforta, gravando sulla sua schiena come un mulo che traina un carro. Poi come può combatterlo? Dove dovrebbe colpirlo? Non colpirebbe mai il suo viso, un viso che le dà sicurezza, pace, felicità...un viso che tende alla perfezione, il volto di Dio. Le mani? Non può, non toglierebbe mai lui la possibilità di dipingere, di disegnare, di creare meraviglie con la sua arte di...non esser più la sua musa. Ma infondo qualsiasi zona del suo corpo è intoccabile...un esame potrebbe distruggere tutto, tutto quello che sono, che hanno costruito...tutto ciò che è lei. Ma le ultime parole rimbombano più di qualsiasi tuono, colpiscono rapide più di un lampo, la appesantiscono più di qualsivoglia maremoto...sono artisri, e il pubblico deve esser soddisfatto dallo spettacolo. Le lacrime non riescono più a celarsi, cadono lente sulle rosee gote della Ishiba, tangendo quelle labbra, dove istintivamente la lingua va ad asciugare, riempendosi la bocca di quel sapore amaro...il sapore del dolore. La leva destra andrebbe a porsi dietro la gemella, la quale manterrebbe tutto il peso del corpo, poggiandosi di punta sul pavimento, mentre il corpo andrebbe a flettersi leggermente in avanti, portando la destrorsa in avanti, palmo verso l'alto, leggera, ed infine il suo chiosare, fintamente deciso...<bene...mi concede questo ballo monsieur?> Per poi rimettersi in posizione retta, senza una vera e propria posizione da combattimento, attendendo la prima mossa di lui, come quando giocavano alla guerra con i cuscini da piccoli, per poi dormire abbracciati. Una lacrima scesa fino al mento cadrebbe al suolo, ed allora la giovane attenderebbe la replica di LUI.[chakra on][equip: invariato]

La giovane non attacca, coinvolta dalla presenza del fratello. Di quel fratello che tanto ama ed ammira, ma anche lui la ama e la ammira di rimando, di fatti non permetterebbe mai e poi mai all'affetto che li lega di frapporsi ai loro sogni, ai loro doveri. Non lascerà che lei possa intendere della mancanza di rispetto nel suo trattenersi, ed è questo che va a comunicarle con la propria voce, virile e soave al tempo stesso < Balliamo, madame. > E, detto ciò, altro non fa che trarre dall'interno del proprio pesante mantello, con l'uso della destrorsa, un kunai il cui manico è avvolto da un fuuda esplosivo. Punta gli occhi sulla sorella, su Kaime e fa viaggiare l'arto che tiene la presa sull'arma in un moto verticale, atto a lanciare lo strumento oltre il di lei viso. Kaime vedrà sfiorarsi il volto da quell'arma che non ha il reale intento di colpirla, ma di superarla, atterrando sul pavimento della palestra a due metri alle spalle della Ishiba. Dopodiché compone rapidamente il mezzo sigillo della capra per far risuonare in tutto l'ambiente un sonoro < Kai! > Quasi a voler richiamare la parte iniziale del nome della sua principessa.Poi, dopo la deflagrazione della carta bomba, unirà anche l'altra mano al petto, la mancina, per comporre il sigillo completo della capra e, dunque, va a formare due perfette copie di sé. Una sulla destra ed una sulla sinistra, ad esattamente un metro di distanza l'una dall'altra ai rispettivi fianchi. Gli occhi sempre fissi su di lei, ad accertarsi che la ragazza esca incolume da quel primo potente attacco, probabilmente. Ed attende, silente, il prossimo passo di quello che potremmo quasi paragonare ad un'esibizione di danza tra due fratelli. [ 2/4 per schivare la carta bomba, pausa pranzo per me. ]

09:53 Kaime:
 Le lacrime vanno ad esaurirsi e, con l’inizio dello scontro, una sana dose di competitività va a farsi spazio nell’anima della ballerina, la quale nota il ‘ballo’ richiesto al fratello, Karitama, è ben accetto, ed è lui che vuol dar inizio alle danze. I movimenti di lui sono aggraziati, rapidi, esperti, mentre un kunai viene estratto da quell’indumento molto ampio e pesante, contornato dalla sua solita pelliccia scura. Il lancio viene svolto alla perfezione, se non fosse che non colpisce minimamente la giovane, che lo vedrebbe sfiorarle il viso angelico, per poi sentir, alle proprie spalle, l’impatto dell’arma al suolo. Tutto sarebbe un esempio di un attacco poco esperto, se non fosse per un piccolissimo particolare. Un fuuda attaccato al kunai, un fuuda che conosce molto bene, essendo scampata alla morte durante la lezione riguardante la tecnica della sostituzione svolta da quel bambino bombarolo. Il fratello le aveva lanciato una carta bomba? Non può pensare a questo, la risposta deve essere repentina, soprattutto dato che il fratello è prono a chiosar quel fatidico ‘kai’. Gli occhi si spalancherebbero, si sgranerebbero al loro massimo, palesando terrore…non per l’attacco, ma per l’idea del fratello, il quale potrebbe portare ad una rapida fine la sua ‘principessa’. Il chakra, dalla sua sfera fondamentale, andrebbe a ricreare un flusso, come una madre dà vita alla sua prole. Il flusso andrebbe a scendere lungo il poco addome da superare, il bacino, ed è qui che questo unico flusso andrebbe a duplicarsi, a dividersi in due esseri a sé stanti, come sono Kaime e Karitama, due esseri forgiati dalla stessa essenza. Questi due nuovi flussi, speculari l’uno all’altro, andrebbero a scendere lungo le cosce, i legamenti del ginocchio, i polpacci, le caviglie, ed, infine, i piedi, energizzando con la loro energia entrambe le leve inferiori, attivandone gli tsubo in queste presenti e, con una gran dose di adrenalina, causata dalla paura dell’attacco e dalla circostanza che la giovane sta vivendo, andrebbe a ricreare quel mix necessario ad attuare una delle tecniche acquisite in accademia, la tecnica della sostituzione del secondo tipo. Se tutto fosse stato svolto correttamente, essendo in più una tecnica che non necessita sigilli per il jutsu, questa dovrebbe spostarsi al triplo della sua normale velocità massima, comportandone giramento di stomaco, giramento di testa e scarso equilibrio, il quale durerebbe giusto l’attimo successivo al termine del movimento. Deve essere razionale, deve essere pronta allo scontro come lo è quel fratello, che le ricorda tanto la lezione della sostituzione quanto, per il suo ingresso annunciato dal tuono, quella della sostituzione, dove la sensei entrò in aula con il medesimo suono di rompo di pioggia…pioggia. Gli occhi si assottigliano, notando solo ora che, appena lei fosse entrata nella palestra dell’accademia, il tempo mutò dando il peggio di sé e quindi…lui come fa ad esser asciutto? Lo squadrerebbe, ricercandone dettagli sul suo corpo, che ella conosce a meraviglia, alla perfezione, vedendolo sia da desta che nel mondo dei sogni, essendo il suo soggetto principale. È impossibile che non sia lui…deve esserlo per forza, i suoi occhi sono così profondi, il colore del suo crine è così inusuale, il vestiario è inconfondibile, le sue mani smaltate…e senza anello, senza quell’anello che Karitama non ha mai tolto da quanto, regalatogli per il suo compleanno dalla sorellina, e che mai sfilerebbe con il rischio di perderlo. Nel mentre la figura del fratello andrebbe a svolgere un’altra tecnica imparata durante gli studi accademici, quella della moltiplicazione del corpo, e come il principale non indosserebbero gli anelli. Sarebbe stato possibile che quello che avrebbe di fronte fosse solo una copia precedentemente creata per lo scontro…il fratello ha idee geniali per i combattimenti, molto più argute di quanto possano essere quelle di Kaime, ma sa perfettamente che una copia, o almeno quella di un deshi, non può, a sua volta, svolgere delle tecniche ninjutsu. Quindi, mentre lui si impegnerebbe nella suddetta tecnica, la giovane andrebbe a fare una semplice domanda…<Karitama, ma non hai indossato la collana? ...non l’avrai mica persa?!>. La cosa potrebbe sembrare poco professionale per una kunoichi, che chiacchiera amabilmente durante uno scontro ma…questa domanda cela due inganni: il primo è che lei non lo chiama mai Karitama, o almeno quando sono soli ed inascoltati, il secondo è, appunto, che il regalo fattogli era un anello con un kanji riportante il simbolo di ‘fiore’, e non una collana, la quale non sarebbe potuta essere indossata durante le ore di sonno, e la eventuale catenina sarebbe potuta rompersi a distanza di anni, al contrario di quel massiccio anello. Attenderebbe la risposta, così da riprendere anche le forze per un successivo contrattacco, non essendo al momento in grado di muoversi dopo lo sforzo dovuto alla tecnica, e aspettando così anche la conferma a quel dubbio esistenziale che la porta a supporre che tutto questo sia una mera illusione, cominciando a pensare che quell’insegnante, alla quale aveva, in un momento di rabbia, affibbiato un aggettivo non molto gentile, anzi, abbastanza offensivo, ma il quale aveva già chiesto perdono…il perché pensa sia lei? È, a sua ammissione, stata lettrice dell’animo della Ishiba e…lei stessa vittima del medesimo infame gesto per amore. [chakra 6/10][equip: invariato][turni 2/4 tecnica della sostituzione del II tipo; 2/4 impossibilità di agire causa sostituzione II tipo]

La sostituzione del secondo tipo. Quella stessa sostituzione che, alla lezione relativa, tanto aveva spaventato la giovane. La pensata che ha fatto è corretta, sarebbe stato il modo migliore per evitare quell'attacco che, istantaneo, l'avrebbe fatta ardere come Giovanna D'Arco sulla pira infuocata. Il chakra viene spostato verso le leve inferiri e mescolato a quell'adrenalina provocata dalla voglia di sopravvivere alla carta bomba tato magistralmente lanciata dal fratello. L'esecuzione è quasi sopraffina si potrebbe proprio dire perfetta, non fosse che- le gambe non si muovono. Il chakra le inonda, le pervade, se facesse anche solo un passo potrebbe risultare più rapida dei lampi che imperversano sul tetto della palestra, ma nn lo fa. Che sia per dimenticanza, per distrazione, per l'emozione della situazione che sta vivendo... poco importa ai fini dell'esito dell'attacco. La carta bomba deflagra a due metri di distannza dalla deshi e a cinque metri esatti da Karitama e dalle sue due copie che non vengono toccate o smosse da uanto sta avvenendo. Quella che ne sente le conseguenze è, invero, la sola Kaime. La schiena avvertità un bruciore intenso, come ferro rovente che le si poggia sulle carni. Non subisce sbalzi o spostamenti, come se non avesse effettivamente avvertito l'impatto dell'esplosione, ma ne avverte unicamente la dolorosa sensazione termica. Una lieve coltre di fumo le si dipana alle spalle, il kunai sparito dal proprio alloggio all'interno del parquet della stanza, liscio e chiaro. La confusione per quanto accaduto non è da sottovalutare, difatti la giovane non sarà colta dalla solita sensazione dovuta al movimento a velocità triplicata, ma dal forte rumore dello scoppio e dalla sensazione di bruciore intenso. Pone comunque le propie domande alla figura fraterna che non muta nell'espressione, permanendo sempre tranquillo e placida < L'ho lasciata in camera nostra, non l'hai vista? Ma ora non è momento per parlare di questo. > E, come a voler rafforzare le proprie parole, va a portare verso la Ishiba un altro attacco. Approfittando della di lei confusione, le copie prenderebbero movimento opposto a quello in cui sono state create, quella di sinistra si muove in diagonale a destra e viceversa, l'originale al centro. Si tratta di uno scatto repentino, che lascerà la giovane Kaime leggermente confusa su chi sia l'utilizzatore della moltiplicazione e chi sia, invece, una mera copia. Ben presto si troverà a dover fronteggiare i seguenti attacchi: un pugno alla volta del proprio fianco sinistro, una spazzata orizzontale proveniente da destra verso sinistra, atta a falciarle le caviglie ed un calcio frontale, diretto alla bocca dello stomaco. Senza sapere a chi appartengano quali arti, avrà giusto il tempo di provare ad evitarli tutti o venir colpita da almeno uno di questi. Dopodiché avrà il tempo di intavolare una strategia, anche d'attacco, se desidera. [1/4 per schivare, non sottrarti il chakra per la sostituzione.]

12:22 Kaime:
 La giovane si era persa nei pensieri, nel truma di dover affrontare quel fratello, nell'ansia di dover superare un esame tanto importante...l'ansia di fallire le stava facendo compiere degli errori banali, e la conseguenza è solo una: la schiena duole, come se fosse stata usate come incudine per forgiare delle armi con del metallo incandescente. Le mani giungerebbero alla schiena, alla ricerca di eventuali ferite e sangue ma...non può constatare la presenza di ferite se queste son coperte da un morbido tessut...'con un'esplosione del genere i vestiti non si son danneggiati?' penserebbe un istante la giovane, prima di veder la successiva mossa del fratello. Un attacco combinato delle copie, che andrebbero muovendoai ognuna in una direzione differente, così da sferrare colpi, presumibilmente, a zone diverse del corpo della ballerina. Non ha tempo per inventarsi nulla...alcuna tecnica, alcuna conoscenza da shinobi...l'unica cosa che deve fare al momento è spostarsi il prima possibile. Il movimento dei tre andrebbero a mirare tutti una parte del corpo della giovane, la quale rocorrerebbe alle sue doti artistiche per questo movimento: voltatasi di mezzo angolo retto verso destra, le gambe andrebbero a flettersi, portando il baricento in avanti, ma tenendo il fondoschiena all'indietro, le braccia andrebbero a tendersi in avanti, ma non rigide, in quanto, nel movimento, devono sferzare l'aria e annullare al massimo consentito la forza di attrito. A questo punto le braccia andrebbero lanciate all'indietro ed, aiutate dallo slancio proveniente dalle leve inferiori, la cui forza partirebbe dai polpacci, i quali andrebbero a scaricare la forza verso i piedi e da questi al pavimento, gli addominali andrebbero a sforzarsi consentendo così l'esecuzione di una capriola all'indietro senza l'utilizzo delle mani che, se poste al suolo, avrebbero potuto darle una maggiore stabilità al movimento, ma un ennesimo punto da colpire. Il movimento la porterebbe a distaccarsi dal punto di partenza, trovandosi infine a circa mezzo metro in un movimento diagonale tendente alla propria sinistra, o alla destra degli attaccanti. Il crine smaraldino andrebbe a creare un effetto ottico che ha dell'artistico. Una sferzata di una coda di cavallo che, dal punto di vista del fratello, o quello che ad esso assomiglia, vedrebbe la suddetta coda come fosse una lancetta d'orologio in un moto orario. Il movimento terminerebbe portando il piede destro al suolo, un istante prima che il gemello seguisse lo stesso esempio, mentre, appena 'atterrata' le braccia andrebbero a dispiegarsi, allargarsi andando a tendersi verso le due posizioni opposte, così da ritrovare, teoricamente, l'equilibrio, portando il baricentro al punto centrale della propria femminea figura. Se il movimento fosse stato compiuto al meglio, la giovane, stanca di quella falsa, andrebbe a tentare la tecnica del rilascio illusorio. Altri sono i fattori che le fanno sospettare che il tutto sia un'illusione, in aggiunta a quelli scoperti precedentemente: le copie non sono state minimamente intaccate dall'esplosione, per quanto esposte ad essa, se anche solo per potenza marginale; i suoi vestiti sono intatti, cosa molto strana essendo esplosa una carta bomba a soli due metri dal proprio essere; il dire di lui, affermando che i due fratello condividono una stanza ed, infine, notato solo ora, susseguito al movimento, il pavimento... come va un'esplosione a non aver danneggiato una pavimentazione lignea? Sono indizi sufficienti per farle pensare che la seguente mossa sia necessaria. Le mani andrebbero ad unirsi nel sigillo della capra, all'altezza del plesso solare, andando in seguito a chiudere gli occhi e, ricercando la concentrazione, escludendo tutto ciò che la circonda, andrebbe a lavorare nuovamente sulla massa fondamentale del chakra, la quale, sotto volontà della deshi, andrebbe a smettere di roteare, fermando quel valzer tra le due energie, mentali e fisiche, ormai amalgamate, per poi rifarle prendere a danzare, ma in senso opposto. L'intero sistema circolatorio del chakra andrebbe a seguire il nuovo ritmo, invertendo l'incedere del flusso, in modo tale, come spiegato a lezione, un eventuale genjutsu andrebbe a perdere la presa sul chakra avversario, rompendo così quel collegamento, disturbando quel segnale illusorio. Questa è una sola delle varianti della suddetta tecnica, ma al momento pensa sia quella più adatta, non sapendo se riuscirebbe, sotto pressione, a far espellere il chakra dai proprio tsubo e...non ha nessun compagno che possa donarle neanche una minima dose del proprio chakra. Fatto la giovane andrebbe ad aprire gli occhi per veder se l'inganno fosse terminato. [chakra 7/10][equip: invariato][turni 1/4 salto a metà portata; 3/4 rilascio illusorio]

Ricapitolando la situazione, ecco cosa accade: la spazzata è portata da una delle copie, da destra verso sinistra, indirizzata alle caviglie della giovane, un calcio basso che non trova bersaglio poiché, in quel salto acrobatico e ben eseguito, le estremità inferiori hanno perso contatto col terreno. Il pugno proveniente da sinistra, anch'esso da parte di una delle due copie, è un colpo preciso, che non si trascina per una vasta area, ma che semplicemente mira ad un punto specifico del corpo della giovane. Corpo che, librandosi in aria, non si trova più nella traiettoria nemmeno di questo colpo. Per quel che riguarda l'assalto frontare, invece, un semplice salto avrebbe potuto non essere sufficiente, se fosse portato in linea retta, dato che la lunghezza degli arti inferiori dell'avversario avrebbe potuto ugualmente raggiungere il bersaglio. Invece no, ciò non accade. La schivata è studiata, portata in modo da togliersi dalla traiettoria rettilinea del calcio ed evitare, al contempo, gli altri due assalti. La giovane si porta nuovamente in posizione eretta, ad ergersi sulla schiena dopo quella spettacolare mossa d'acobazia. Osserva attentamente i dettagli e comprende, comprende che quello non è altro che un genjutsu. I dettagli erano sottili, quasi invisibili, non fosse per la profonda conoscenza che la Ishiba ha del soggetto della stessa illusione. Il rilascio viene dunque effettuato e le tre figure si disperdono in quella che sembra a tutti gli effetti un'interferenza elettromagnetica, scomparendo alla vista degli occhi ambrati della deshi. La palestra si rivela esattamente come l'ha vista inizialmente, ma con un inquiino di troppo. Assieme a Kaime, nella palestra, v'è infatti Anaka, la sensei dai lunghi capelli rosa che si è occupata di farle la lezione sul rilascio illusorio. Un'illusionista, per l'appunto, che ha utilizzato la figura del fratello per mettere alla prova diverse capacità della futura - si spera - kunoichi. Schiocca la lingua sul palato mollemente, avvolta nell'elegante abito nero ed in piedi sulle scarpe alte, dotate di un tacco quasi vertiginoso che neanche risuona sul parquet della palestra. < Hai saputo riprenderti, è una buona cosa. Hai saputo riconoscere gli indizi per liberarti dalla mia illusione, è un'ottima cosa. > Ma, a quanto pare, ancora non le basta. Incrocia le braccia sotto quei seni appena accennati, le iridi rosa puntate sulla deshi, esattamente a tre metri da lei, sulla destra < Ho bisogno di vedere come sei in grado di attaccare. Avanti, colpiscimi. > Un ordine, più che una richiesta che dovrà essere accolta dall'allieva, se ha intenzione di superare lo scoglio rappresentato da quell'esame. [ Distanza con Anaka: 3 mt sulla destra ]

13:06 Kaime:
 Illusione, è stata tutto solo una illusione che mirava alla non belligeranza da parte della deshi Ishiba, la quale vedrebbe i tre Karitama sparire nel nulla, come se avessero spento un , magico, interruttore. Dalla sua posizione potrebbe sentir alla propria destra una melliflua e femminile voce, un chiosare che le è noto, la sensei Anaka, la quale, nella sua altissima, magrissima e splendida figura, andrebbe a chiosar parole di merito riguardanti il suo sapersi riprendere da errori e situazioni avverse, aver saputo riconoscere l'essenza dell'illusione, ma che non le basta. Vuole una dimostrazione di qttacco, cosa che per tutto lo scontro la giovane ballerina aveva evitato, ricorrendo solo a difese, più o meno efficaci, e a tecniche. Lo sguardo ambrato andrebbe a spostarsi sulla figura della genjutser, andandone a studiare i lineamenti, i suoi occhi meravigliosamente rosa, colore condiviso con il manto, il quale andrebbe ad incorniciare quel pallido viso. Tutto il corpo andrebbe a muoversi, girandosi per mettersi di fronte alla kunoichi, molto più esperta di lei. Il suo invito ad attaccarla fosicamente le dà da riflettere...una genjutser che accetta uno sxontro corpo a corpo? Allora è possibile, per quanto eccellere in un'arte ninja, utilizzare discretamente anche le altre. La cosa le da una dose di autostima, quella che le serviva in questa giornata. I pugni si stringono, le tattiche vengono pensate ed infine...scartate. Non può fare delle tattiche troppo complicate, in quanto qualsiasi tattica, la sensei, l'avrà vista già diverse volte. Quindi la decisione sarebbe solo una. Andrebbe a muoversi verso la donna, macinando quei tre metri di distanza nel minor tempo possibile, caricando la mano destra alta, serrata a pugno. Arrivata a circa mezzo metro da questa, la ragazza compirebbe, invece, un attacco differente...la mano chiusa a pugno andrebbe ad aprirsi e, con un movimento più preciso che rapido, andrebbe a portare, con conseguente 'inchino' la mano al pavimento ligneo. Le gambe si staccherebbero da terra, andando a ritrarsi verso il bacino, mentre il braccio sinistro andrebbe lungo il corrispondente fianco, così da non creare eventuali attriti molesti con l'aere. Una volta postasi in quella sorta di verticale, le gambe, di slancio, andrebbero a sferrare un colpo verso l'alto, incrofiandosi nel movimento e sovrapponendo il piede destro al sinistro, così che il colpo possa sfruttare la forza somma di entrambe le leve. Il destinatario di tale attacco è, ovviamente, il mento della sensei, la quale, se non evitasse il colpo, potrebbe esser sbalzata. La coda penzolerebbe di lato, posta sulla spalla destra come una sciarpa, prima che la posizione della ballerina, riportando il peso nella direzione da cui è giunta, tornasse retta, aiutando il movimento con un semplice trucchetto, poggerebbe prima un piede al suolo e, sfruttando il moto circolare del movimento, andrebbe in seguito a porgere il gemello, il quale ha il compito di interrompere quell'incedere caotico. Se il tutto fosse stato svolto come pensato, la giovane andrebbe ad arretrare di due metri, così da aver un minino di distanza in caso la donna, in seguito, volesse contrattaccare. [Chakra 7/10][equip: invariato][1/4 turno movimento di 3 metri; 2/4 turno attacco; 1/4 turno movimento di 2 metri]

Resta una sola cosa da fare alla deshi che aspira a divenire a tutti gli effetti una kunoichi dell'Erba: attaccare. Per quanto non sia evidentemente portata allo scontro corpo a corpo, è comunque capace di portare degli attacchi che siano frutto di istinto e doti artistiche. Quel che va a fare con successo è, invero, fingere di muovre il proprio pugno serrato nei riguardi della Sensei, per poi compiere una mossa che definire acrobatica è dir poco. Poggia una mano a terra e si erge con le leve inferiori per caricare un'offensiva ascendente diretta al mento della genjutser. Sebbene la potenza fisica della giovane non sia elevata, la coordinazione che dimostra nel proprio fare è invidiabie, piuttosto evidente il fatto che gli allenamenti da ballerina l'abbiano notevolmente temprata a questo genere di pratiche. E l'attacco le pare che arrivi a destinazione, le sembra davvero di colpire la donna dal roseo crine, non fosse che i piedi non ne tastano la consistenza. Nel suo indietreggiare, ottima mossa atta a non concedere che il proprio attaccare impavido ed inusuale la esponga a contrattacchi diretti, la deshi potrà notare che la figura che pensava di aver colpito altro non è che una semplice immagine residua di Anaka, che continua a guardarla, indagatrice, di qualche metro più indietro. Evidentemente ha utilizzato la sostituzione per evitare di essere colpita da un attacco che è così fuori dalle proprie corde. Le iridi rosate non lasciano mai la figura di Kaime, pronta ad avviare uno scontro fisico e reale, ma l'insegnante non è del medesimo avviso. < Va bene così. La tua prova è terminata. > Le comunica, andando con naturalezza e semplicità ad avviarsi verso l'uscita della palestra, per lasciare l'Ishiba ai propri pensieri. < Nella vita da ninja non v'è tempo e modo di ragionar troppo su cho si ha di fronte. Se il dovere te lo impone, potresti essere obbligata a separarti persno dall'uomo che ami. Anche, addirittura, ad ucciderlo. E' la prima cosa che mi insegnò il mio maestro ed è quel che voglio impari anche tu. > Chiosa, infine, chiudendo la porta alle proprie spalle. Non un tonfo da parte di quelle ante, il rumore che ne esce è, invece, un pesante rombo di tuono. E la pioggia cessa. [ END ]

Resoconto: Esame pratico per Kaime. La Sensei genjutser che si è occupata di farle la lezione sul rilascio illusorio, si occupa anche si mettere la Deshi in un genjutsu che la vedrà confrontarsi col fratello amato. Dopo qualche scambio di colpi la giovane si avvede di quel che sta succedendo e smaschera la donna, che le chiede di mostrarle un'ultima offensiva, prima di far terminare la prova.

Commento OFF: non sta naturalmente a me dirti l'esito, per quello mi rimetto al CV e alla sua valutazione. Per quel che mi riguarda, però, mi complimento per aver colto gli indizi che ho disseminato perché tu ti accorgessi dell'illusione. A livello di turnazioni non hai compiuto errori, l'unico sbaglio che hai fatto è stata quella sostituzione, descritta molto molto bene, ma a cui non è seguito il movimento... non sai quanto è stato un peccato. Ho cercato poi di farti descrivere quanti più movimenti possibili, tentando di verificare se lo avessi omesso perché non ne eri capace o per semplice dimenticanza e penso si sia capito che era solo perché ti sei distratta. L'impasto... lasciamo perdere. Dico solo "buona fortuna Ryuuma" che dovrà rileggerselo tutto. Niente EXP in quanto esame pratico. See ya.