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[ Ricerca I ] - Foglioline in gabbia.

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con Kaori

11:01 Kaori:
 Ancora, piove. Il temporale che la sera precedente ha fatto da sfondo alla distruzione della flotta di Sharper Hook continua ad imperversare -violento, sulla Foglia. Kaori, seduta nel suo ufficio alla Magione, osserva il cielo nero fuori dalla finestra sentendo il suono dell'acqua che colpisce il vetro, il vibrare delle lastre trasparenti che tremano per via della forza del vento. Il respiro è profondo a gonfiarle i polmoni mentre mille pensieri le si ammucchiano nella testa. Il pirata è stato assicurato alla giustizia la sera precedente ed è stato portato d'urgenza in ospedale per venir salvato e medicato così da non rischiare di vederlo morire prima di averlo potuto interrogare. Una volta salvato gli ANBU si sarebbero occupati di lui per recuperare le informazioni necessarie a capire chi ci sia dietro quegli attacchi mirati e diretti al Paese del Fuoco. Ha stilato un rapporto circa gli eventi della sera precedente ed attende semplicemente che Hitomu si liberi dai propri impegni per poterglielo portare. Nel mentre, però, c'è un altro pensiero che va ronzando nella sua mente impedendole di concentrarsi lucidamente su qualsiasi altra questione. Le parole di Azrael circa il destino della sua madre adottiva l'hanno colpita del profondo; quella donna è ancora in carcere per aver salvato suo figlio dalla violenza di un uomo che più volte aveva abusato di lui nel tempo. Quella donna non ha potuto veder crescere suo figlio perchè punita dalla legge per avergli salvato la vita. Il solo pensiero le risulta intollerabile e le distorce le viscere. Così, umettandosi le labbra, va dirigendosi verso il lato opposto della stanza per aprire la porta e ritrovarsi in corridoio. Si ritrova ad attraversare le vie della Magione diretta all'archivio, il suo haori raffigurante l'effige del clan Hyuga a far sfoggio di sé sulla schiena, le ampie maniche a ondeggiare ad ogni passo. I lunghi capelli viola sono tenuti legati in un alto chignon morbido e vaporoso mentre il coprifronte della Foglia è legato attorno al collo e copre, sulla nuca, il sigillo dell'Hiraishin imposto da Azrael. Quello dell'empatia è invece nascosto dalle vesti le quali -allo stesso modo- coprono anche il tatuaggio che l'altro le ha inciso sulla scapola destra. Sotto l'haori -aperto sul davanti- la special jonin indossa uno yukata lilla stretto in vita da una fascia viola scuro che termina in un grande e rigido fiocco dietro la schiena mentre le gambe sono lasciate scoperte e terminano in un paio di calzini bianchi alla caviglia, utili per muoversi sui sandali in legno coi quali si muove per la struttura. Avanza con passo spedito fino a raggiungere l'archivio della Magione salutando, nel passaggio, i vari colleghi e compagni che incrociano la sua strada. Giunta nella stanza ricercata la giovane si avvicinerebbe al ninja responsabile della catalogazione di tutti i documenti presenti, salutandolo con un cortese inchino del capo. < Buongiorno. > saluta la Hyuga rialzando poi il viso per fissarlo in volto. "Kaori-sama, buongiorno. Come mai in archivio di persona? Le serve qualcosa?" domanderebbe l'uomo stupito di vedere una Consigliera in tale stanza. Solitamente la gente chiede ai propri subordinati di portar loro qualunque cosa possano voler consultare. Kaori tuttavia ha un buon motivo per volersi occupare personalmente di questa ricerca. < Sì, a dire il vero sì. Vorrei leggere tutta la nostra documentazione su-- > Un brivido di eccitazione e colpevolezza le attraversa il corpo sentendosi quasi in torto nel voler frugare così a fondo nella vita privata del Nara. Non che sia per mera curiosità che si stia ritrovando a svolgere questa ricerca, comunque. < --Kaime Kazama, per favore. > [ Chakra: on ]

11:35 Kaori:
 L'uomo, un ragazzo sulla trentina alto più o meno quanto lei e dai folti ricci castani, annuisce sistemandosi gli occhiali sul naso e digitando rapidamente qualcosa sulla tastiera posta dinnanzi al proprio sguardo. Kaori stringe le labbra prendendo a torturarsi le dita con fare nervoso mentre l'altro osserva i risultati della sua ricerca comparire sullo schermo. "Sì, un attimo signora Consigliera." Kaori vorrebbe specificare che signora ancora non lo è ma alla fine si limita ad annuire inspirando a fondo per gonfiare i polmoni. Si sente tesa all'idea di reggere quei documenti per le mani, all'idea di intromettersi in maniera così diretta e scortese nella vita del Nara. Non è per mera voglia di spettegolare, però, che si ritrova a chiedere quei fascicoli. La storia di quella donna -a prescindere dal fatto che in qualche modo la riguardi così indirettamente, l'ha colpita: non è solo perchè si tratta della madre di Azrael che si sente così coinvolta, ma è per il semplice fatto che questa persona sta ancora pagando il prezzo di un'azione compiuta ormai una ventina d'anni prima per salvare il proprio bambino. Questa consapevolezza le consuma lo stomaco, la logora e fa dannatamente male. Perchè lei, che questa notte ha ucciso quasi un centinaio di persone, è considerata una eroina e viene celebrata mentre quella donna è rimasta in cella come una criminale qualunque per aver fatto la stessa identica cosa? Uccidere una minaccia che stava rischiando di portarle via il suo amato figlioletto? Il pensiero le fa salire la bile alla gola. L'uomo ritorna dopo poco tempo con una semplice cartellina di cartoncino giallo chiaro contenente diversi fogli. Non è un file molto corposo, quella donna non deve aver fatto null'altro per essere nota alla legge. Solo una macchia. Solo una unica inestinguibile chiazza scarlatta a macchiarle le mani, la fedina penale. "Ingiusto" pensa la Hyuga stringendo le labbra. "Ecco a lei, Consigliera. E' tutto qui." chiosa l'uomo poggiando il fascicolo sul bancone e guardandola. "Deve prelevare altro? Così segno tutto sui nostri registri." [ Chakra: on ]

11:48 Kaori:
 La Hyuga sta già per ringraziare il collega e dirgli che non ha bisogno d'altro quando la consapevolezza la colpisce in pieno. Kaime non è la sola. Se la legge prevede che per una simile azione vi sia tale punizione allora devono esserci altri che, come lei, hanno dovuto patire la stessa sorte. Quanta altra gente starà marcendo in carcere per aver difeso qualcuno? Per aver ucciso una persona in procinto di fare del male a qualcun altro? Le labbra le si schiudono con la voce che rimane bloccata in gola, boccheggia fissandolo con le palpebre a calare rapide sugli occhi, le ciglia a salire e scendere in un moto incerto. < --Sì. A dire il vero, sì. > risponde dopo un lungo attimo di silenzio tenendo ben dritta la schiena, umettandosi le labbra. < Vorrei che venisse fatta una ricerca. Vorrei leggere i file personali di tutti i prigionieri konohani che abbiamo attualmente in cella per omicidio. > chiede con tono fermo e autorevole guardando ben dritto il ninja in faccia. Questi strabuzza leggermente gli occhi in una chiara espressione di sorpresa ritrovandosi a boccheggiare incerto per un istante nel fissarla. Si sistema gli occhiali in volto aggrottando poco dopo le sopracciglia con fare titubante. "Tutti..? Ne è-- ne è sicura?" domanderebbe deglutendo, stranito da questa richiesta. Kaori tuttavia si lascia scivolare addosso la perplessità dell'altro e schiocca la lingua sul palato. < Sicurissima. > replica con tono pacato ma serio, umettandosi le labbra quando nota l'altro fissarla in silenzio senza muoversi di un millimetro dalla sedia. < E avrei anche fretta. > aggiunge quindi, a quel punto, con uno sguardo eloquente diretto allo shinobi. A questo punto, questi, va annuendo rapidamente mettendosi dunque al lavoro. "Oh s-sì, si signora Consigliera!" esclama rigidamente tornando a digitare rapidamente sulla tastiera alcuni dati trascritti sulla cartellina della donna che ha dato inizio a tutto. Kaori lascia vagare le iridi su quella copertina, sull'inchiostro che grida a chiare lettere il nome della donna che le ha concesso di conoscere Azrael ed averlo al proprio fianco. Si sente le mani sudate, il cuore esploderle in petto mentre l'uomo termina di registrare sul suo apparecchio la consulta di quel fascicolo. "F-fatto Kaori-sama. Mi metto subito all'opera per recuperare gli altri registri. Controllo il database del carcere e-e.. provvedo." annuisce l'uomo con vigore, deciso, portando la ragazza a sorridergli con cortesia. < Grazie. > [ Chakra: on ]

12:02 Kaori:
 Prima di allontanarsi dall'archivio, tuttavia, Kaori va aggiungendo qualcos'altro. < Andrò a consultare questo file nel mio ufficio. Ti lascio una mia copia per portare di sopra gli altri fascicoli intanto che fai la tua ricerca. > Lo informa con fare cortese portando le mani al petto a comporre i sigilli del bue, del cane, del drago e del cinghiale. Andrebbe a visualizzare nella propria mente l'immagine mentale di se stessa così com'è vestita quest'oggi: un haori bianco col simbolo Hyuga cucito sulla schiena, uno yukata lilla dalla cintura viola, gambe agili e magre coperte di pelle nivea e lattea, sandali in legno e calzini bianchi. Il corpo sarebbe esile, giovane, piuttosto sottile e non particolarmente alto, con un viso dai lineamenti dolci e dalla forma ovale circondato di lunghi capelli viola. La crocchia verrebbe riprodotta mentalmente sotto le palpebre della Hyuga, così come la forma del coprifronte attorno al collo e delle labbra morbide sul viso. Si soffermerebbe su ogni dettaglio prima di andare a concentrarsi sul chakra dentro il proprio corpo e spingerlo verso gli tsubo presenti sul petto. Andrebbe a far fuoriuscire l'energia di modo tale da portarla al proprio fianco e quindi plasmarla secondo l'immagine mentale appena riprodotta, modellando come fosse creta un proprio duplicato. Una volta che tutto questo fosse avvenuto ecco che Kaori sarebbe andata a rilasciare il chakra ed una seconda se stessa dovrebbe prender forma accanto a sé. < Può darti una mano a recuperare i fascicoli dagli archivi una volta che le elenchi i nomi da cercare, oppure limitarsi a portarli da me una volta che hai finito di registrare il tutto. Sentiti libero di indicarle in quali limiti può aiutarti. > lo informa con fare serio, tranquillo, portando quindi lo sguardo sul file già recuperato. Preso il fascicolo dal banco, infatti, Kaori andrebbe a stringerlo al petto quasi come se volesse proteggerlo da chiunque altro attorno a sé. Col braccio sinistro lo tiene stretto al seno mentre col destro lo regge di modo tale da non lasciarlo aprire e far scivolare via fogli e documenti preziosi e, dopo un breve inchino di saluto alla volta dell'archivista, ecco che lascia la stanza per tornare al proprio ufficio a grandi passi: le sembra quasi di sentire i fogli bruciare sotto la sua stretta, impaziente di poterli consultare lontano dagli sguardi indiscreti dei compagni presenti in Magione. [ Moltiplicazione superiore del corpo x 1; copia: 10 pt chakra | Chakra: 90/100 ]

12:36 Kaori:
 Entrata in ufficio Kaori si chiude la porta alle spalle e tira un profondo sospiro di sollievo sebbene, in verità, si senta ancora piuttosto tesa e nervosa all'idea di leggere quanto v'è in quei fogli. Sente il cuore batterle forte in petto e diversi pensieri combattere nella sua mente: il desiderio di voler fare qualcosa di giusto e di migliorare un sistema forse troppo arretrato per quello che è l'attuale governo della Foglia a scontrarsi con il timore di essere spinta da motivi probabilmente sbagliati dalla semplice giustizia. Non può certo nascondere di essere stata mossa da principio dal vivo desiderio di fare qualcosa per togliere dal viso del Nara quella espressione di sconfinato distacco, quel sentimento di profonda malinconia. Tuttavia, al tempo stesso, è realmente toccata dall'ingiustizia di quel verdetto: come può una donna come la madre di Azrael marcire in cella mentre una Akane Hyuga è libera di vagare per il Villaggio dovendo solamente sottostare all'esilio dal Clan? L'idea è inaccettabile e, un po', va a provocare il rancore sopito della ragazza. Deglutisce scacciando via quei pensieri dalla propria mente e si siede dietro la propria scrivania aprendo immediatamente il fascicolo dinnanzi a sé. Una foto della donna le si pone dinnanzi mostrandole per la prima volta il viso della madre adottiva del Nara. Era una bella donna, dai tratti eleganti, gentili e dalla bellezza innegabile. Folti capelli scuri, carnagione candida e, tuttavia, non vede nei suoi tratti quelli di Azrael per quanto si sforzi di scorgere somiglianze sostanziali nei loro lineamenti. Si sofferma sulla foto per una manciata di minuti prima di espirare e proseguire con la lettura dei fogli presenti. Dati anagrafici, generalità, informazioni sulla famiglia e sul suo passato e quel nome che richiama irrimediabilmente la sua attenzione. "Figli: Azrael Nara." Butta giù un groppo amaro leggendo e rileggendo quel nome più volte, carezzando inconsapevolmente con le dita le lettere che formano quelle parole, quasi possa sfiorare il suo viso con quel gesto. Sente un calore gentile irradiarsi nel petto al pensiero di lui e, al contempo, il dolore per la situazione che ha dovuto vivere fino a quel momento. Si morde il labbro inferiore recuperando dalla scrivania un paio di occhiali dalla montatura sottile, afferrando con l'altra mano una penna dall'apposito contenitore lì presente. Inforca gli occhiali ed inizia a leggere il verbale stilato a seguito della sua incarcerazione. La donna si è costituita alla polizia di Konohagakure a seguito dell'omicidio del marito avvenuto quella sera in casa propria. L'uomo, che già in passato aveva dimostrato atteggiamenti violenti e che era già noto alla legge per alcuni reati minori, quella sera era particolarmente di cattivo umore. In uno dei suoi soliti attacchi di rabbia aveva preso a colpire e picchiare il figliastro di neppure dieci anni portando la donna ad agire d'istinto per la protezione dello stesso; Kaime ha afferrato uno dei giochi del figlio -un trenino di legno comprato appositamente per il suo compleanno proprio quel giorno- e l'ha sbattuto violentemente contro la testa dell'uomo col solo desiderio di fermarlo dalla violenza che stava esercitando sul bambino. L'uomo è caduto a terra senza un lamento e non ha più preso conoscenza. La ragazza deve interrompere la lettura perchè il velo di lacrime che le sale agli occhi le offusca la vista. Tutto diviene sfocato oltre le lenti degli occhiali e un verso strozzato le si blocca in gola. La mancina si porta dinnanzi le labbra mentre soffoca i singhiozzi contro le dita, sfilandosi gli occhiali per poggiarli nuovamente sulla scrivania, fissando il fascicolo sotto di sé senza vederlo davvero. [ Chakra: 90/100 ]

13:01 Kaori:
 Sente il cuore agitarsi nel petto, il pensiero di un piccolo Azrael disteso a terra a difendersi il viso con le sue esili braccia da bambino le spezza il cuore e le toglie l'aria dai polmoni. Il pensiero della sua vocina infantile che chiama la mamma per essere salvato, che grida a suo padre di fermarsi, che si chiede perchè i Kami gli avessero riservato un così crudele destino. Le budella le si contorcono nel ventre, la nausea le stringe la gola e i denti si stringono contro la mano per impedirle di piangere forte come vorrebbe. Per un istante dimentica Kaime, dimentica la donna in cella e riesce solamente a vedere il viso di Azrael che sorride sotto i raggi della luna, Azrael che la provoca stendendola sotto di sé, Azrael che le scompiglia i capelli in una carezza divertita. Azrael che le fa una buffa boccaccia con quel pezzetto mancante di lingua che lo rende così unico e bizzarro. Azrael che vive e va avanti nonostante tutto, con forza. Il solo pensiero le fa venir voglia di scappare da lì per poter solo correre da lui e stringerlo forte fra le sue braccia. Dirgli che le dispiace, che non è giusto anche se lei di colpe non ne ha. Vorrebbe dirgli qualcosa, qualsiasi cosa per poter cancellare quanto ha dovuto passare ma sa che qualunque cosa possa mai dirgli non sarebbe mai capace di farlo. Non può cancellare il passato, non può cancellare quello che è stato. Ma forse può dargli un futuro migliore. Forse può fare qualcosa per cambiare il suo presente. Ed è solo questo pensiero, questa consapevolezza, che la aiuta a respirare di nuovo, a calmarsi. Con le mani tremanti e il respiro rotto Kaori tira su col naso asciugandosi gli occhi con i palmi. Deglutisce cercando di rasserenarsi, di ricomporsi, tenendo gli occhi chiusi per diversi istanti e respirando a fondo così da placare la martellante sensazione del cuore che le batte nelle tempie. Lì dove, probabilmente, quel trenino di legno ha tolto la vita a quell'uomo. Rialza le palpebre ritrovando un nuovo controllo e, schiarendosi la voce, indossa nuovamente gli occhiali per tornare a leggere i fogli sotto i suoi occhi. La donna non ha opposto resistenza all'arresto, non ha cercato di difendersi, non si è ribellata. Ha collaborato con la legge e acconsentito all'arresto senza mai creare alcun tipo di problema o disturbo durante il suo periodo di detenzione. Più di una volta sembra che qualche prigioniero abbia cercato di attaccarla per mandare un messaggio al figlio -causa della presenza di molti di quegli uomini nelle celle di Konoha-, ma la donna non è mai stata ferita gravemente. I fogli successivi mostrano risultati di test clinici, visite mediche di routine e verbali per perizie psichiatriche che -ovviamente, non hanno mostrato alcun tipo di disturbo. La lettura termina nel giro di un'oretta e lascia Kaori col cuore pesante e un senso di vuoto a perdere nello stomaco mentre, fuori dalla finestra, un lampo illumina Konoha per un eterno istante della sua luce abbagliante, svanendo nel giro di un secondo per far calare, una volta ancora, le tenebre. [ Chakra: 90/100 ]

16:27 Kaori:
 Continua ad osservare quel fascicolo rigirandosi la penna fra le dita con sguardo perso ed assorto. Non riesce a smettere di avere sotto gli occhi flash di un Azrael bambino che viene colpito. Flash di una donna che stringe fra le mani un giocattolo insanguinato per proteggere il suo bambino dal marito ubriaco. Flash di un bambino ferito con le manine sporche di sangue. Fa male. Le fa male il cuore, lo stomaco, la testa. Si sente stordita, rattristata e al tempo stesso caricata dalla consapevolezza di poter cambiare le cose. Stringe le labbra, deglutendo e si china sulla scrivania a segnare alcune informazioni su un foglio pulito, il dossier di Kaime Kazama a venir scostato di poco per concederle un po' di spazio. Segna in cima al foglio il nome della donna e quindi la sua data di nascita, la data della sua incarcerazione e la data odierna. Segna un riassunto del verbale della polizia e schematizza i punti importanti del suo fascicolo. Il suo essersi costituita, l'aver salvato suo figlio e il non aver mai cercato di sfuggire alla legge. Segna con grafia elegante ogni cosa rileggendo poi tutto per assicurarsi di non aver saltato nulla e, solo a quel punto, si rende conto di una cosa. "Incarcerazione: 16 Dicembre 48 DK." Il giorno del compleanno del suo bambino. Il compleanno di Azrael. La notizia la riempie di tenerezza e tristezza assieme; le sarebbe piaciuto festeggiare quel giorno con lui, magari fargli un bel regalo, una festa. Una sorpresa inaspettata. Ma al tempo stesso il pensiero che possa odiare quella data le trivella violentemente le cervella: come potrebbe ricordare con gioia la ricorrenza dell'arresto di sua madre? Della morte di suo padre, di quella giornata all'insegna del sangue e del dolore? Quanto gli era stato sottratto senza che nessuno se ne rendesse conto? Una famiglia, l'affetto genitoriale, persino i compleanni... E come lui, quanti altri? Osserva persa il foglio sotto i propri occhi fino a quando non avverte la porta aprirsi e la sua copia comparire con una scatola contenente qualche decina di cartelle recuperate dagli archivi. La copia si dissolve dopo aver richiuso l'ufficio e aver poggiato lo scatolone sulla scrivania trasferendo nella mente di Kaori le informazioni raccolte. Quelli sono tutti i konohani ancora vivi, in cella, che stanno scontando una pena di omicidio. La Hyuga annuisce, inspirando, osservando le cartelle accuratamente riposte nel contenitore. Non c'è tempo per piangere nè per fermarsi a pensare a quanto ingiusta sia stata la vita in passato per alcuni: adesso deve pensare al presente per rendere migliore il loro futuro. Per questo, con rinnovata determinazione, Kaori va alzandosi per recuperare una nuova cartella e dedicarsi alla lettura dei relativi documenti. Si prospetta, per la Consigliera, una lunga giornata di lavoro. [ END ]

Dopo essere venuta a conoscenza del passato di Azrael e delle condizioni di sua madre adottiva, Kaori va a fare una ricerca negli archivi della Magione per scoprire i dati ufficiali dell'incarcerazione della donna.

Qui si ritrova a mettere in dubbio il sistema giudiziario in atto e decide di proseguire le ricerche studiando i file degli attuali konohani incarcerati per omicidio.

Seguirà una seconda role dove analizzerà i suddetti dossier.