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Abbi paura di me

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con Rasetsu, Shisaki

11:02 Rasetsu:
  [Terzo Cerchio] :

La giornata non è sicuramente delle migliori. Un Mostro che cammina. Rasetsu non può essere definito altrimenti. Schiena diritta, coperta dal giaccone color bordeaux. E' lasciato aperto sul davanti, mostrando un paio di pantaloni grigio scuro con linee verticali più chiare. Il busto è invece coperto da una camicia bianca e un gilet dello stesso tessuto e colore dei pantaloni. Ai piedi, un paio di scarpe nere. Nascosti dagli abiti, vi sono i vambraci metallici attorno agli avambracci e gli schinieri attorno ai polpacci. I capelli rossi come il sangue scivolano lungo la schiena del giovane, sin quasi a raggiungere la vita. Sulla punta del naso, son presenti degli occhiali dalla montatura rossa, con dei teschi ai lati, sotto le asticelle, con una sottile catenina appesa che sparisce oltre i capelli. Nelle tasche interne ed esterne del giaccone, son presenti Kunai, Shuriken, Tonici Coagulanti e Recupero Chakra, il Bisturi. Il Chakra è di già attivo nel proprio apparato circolatorio, affinché possa usarlo nel migliore dei modi, qualora ve ne sia veramente la necessità. Capelli scarlatti come il Sangue - non come il suo, sicché nero - che scivolano lungo la schiena del giovane, rendendolo palesemente un androgino fatto e finito. Non un accenno di barba su quel volto liscio come il culetto di un bimbo. Non è mai cresciuta, ipoteticamente non succederà mai. Non ha mai sentito il bisogno di trovare un sistema sostitutivo ad essa. È un figuro insolito nel centro cittadino, abituato a starne fuori, nei pressi del Tanzaku piuttosto che lì dove si trova adesso. Persino il sole par coprirsi di tanto in tanto con le nubi al di lui avanzare. Passi costanti, sicuro, ghigno che s'espande sul volto quando qualche bambino si spaventa nel ritrovarselo così vicino. E lui ghigna, perché altro non sa fare, se non dimostrare al mondo, a chiunque, quanto sia vicino ad essere un Mostro. [Chk ON]

11:21 Shisaki:
  [Terzo Cerchio] Non una giornata ottimale per farsi una passeggiata tra i locali del Terzo Cerchio. Nonostante ciò, c'è tanta gente che passa e va. Tra questi, anche Shisaki. Indossa una semplice tuta blu celeste - felpa e pantaloni - con linee verticali color ghiaccio. Ai piedi, un paio di scarpe grigio scuro. Come al solito, i capelli lunghi, neri e arruffati sembrano come il dorso di un istrice, eccezion fatta per un paio di ciuffi che segnano le forme del volto, gli occhi che richiamano lo stesso colore dei capelli. A detta dell'età, si nota un fisico abbastanza tonificato e snello. Mentre cammina, immerso nei suoi pensieri, passa al fianco di quello che pensa essere un ragazzo dai capelli scarlatti come il sangue, con un ghigno inquietante. Non appena lo passa,sente un brivido corrergli lungo la schiena...Shisaki si stava chiedento chi fosse...

11:36 Rasetsu:
  [Terzo Cerchio] A differenza di qualche tempo prima, or qualcuno lo riconosce. Pur non possedendo in alcun modo una fama negativa, la gente lo scansa, lo evita, ne ha timore. Ne gioisce, prova piacere in tutto questo, poiché incuter timore è uno dei suoi divertimenti, un toccasana. Androgino, par quasi figlio del Demonio con quei capelli lunghi e cremisi come il sangue appena sgorgato da una ferita. Infila le mani nelle rispettive tasche del giaccone, proseguendo a schiena china innanzi, con un sogghigno che non cede neppur di un millimetro. Con la dritta, coperta da un guanto nero, inserita ancor nella tasca corrispondente, sta giocherellando con il coperchio del flacone di Sbrilluccica, contenente pillole su pillole di quella droga da lui stesso creata. Sua produzione, sua figlia quasi, venduta nei peggio sobborghi di Kusa e al Tanzaku, sotto espresso ordine del capo della Yakuza, Jinto in persona. Guadagni che fruttano molti sacrifici e soddisfazioni, per quanto sia costretto a dar un corrispettivo proprio a Jinto. Nel camminar, con le mani ancor in tasca ed i gomiti sporgenti, urta qualcuno non molto distante da sé, che lo ha appena superato e che par guardarlo. Shisaki. Nel caso in cui esso non si sia spostato eccessivamente dalla posizione precedente, il gomito dovrebbe urtar la di lui spalla, tant'è che si girerebbe insoddisfatto, con gli angoli delle labbra rivolte dabbasso. <Fa attenzione!> Sbotta, come se la colpa fosse del ragazzino e non del suo esser maldestro. Magro e gracile come uno scheletro poi, non fa neppure così tanto male quando urta, se ciò accadesse, s'intende.

11:50 Shisaki:
  [Terzo Cerchio] Come il misterioso ragazzo si volta verso di lui, e ne vede per intero il volto, rimane paralizzato dall'aspetto quasi demoniaco e mostruoso dello stesso, tant'è che non ha la forza di dire quasi nulla - è come se avesse un'aura oscura che lo accompagna. Ritornato in sè, sospira, e risponde al ragazzo. <O-ok...anche se mi hai urtato t-tu...> dice, anche se in sè rimane ancora intimorito non dall'aspetto in sè, ma dal terrore che incute la figura a lui dinanzi nei confronti di chi gli passa accanto. <C-comunque...io sono Shisaki...o-originario di Kirigakure, ma abito con i miei qui a Kusa da alcuni anni o-ormai...>

12:13 Rasetsu:
  [Terzo Cerchio] Oh, l'aura oscura non gli manca. Potrebbe farla uscire a comando, se soltanto ne avesse voglia o l'intenzione. Ma, a ben vedere, riesce ad incuter timore anche così. Con poche e semplici parole, con il suo mero aspetto. Come accade con il ragazzino, il quale viene urtato dal braccio del Mostro e, per di più, non è neppure colpa sua. Lo squadra dalla testa ai piedi, serio, sbuffando dalle narici come un cavallo imbizzarrito. <Perché avrei dovuto urtarti io?> Commenta in tutta risposta, seppur quel che dice il ragazzino non è altro che la nuda e cruda verità. Lo sovrasta, con ancor le mani nelle rispettive tasche, nonostante la destrorsa abbia smesso di giocherellare con il coperchio del flacone arancione, tipico dei tossici a ben vedere, e lui non è da meno. Quando sei capace di crear droghe senza spender soldi, sballarsi diventa piuttosto semplice ed a buon rendere. Tornando al povero Shisaki, incappato in un incontro decisamente spiacevole. <Chi vuoi te l'abbia chiesto?> Ribatte prontamente alla domanda altrui, inarcando il sopracciglio destro verso l'alto, con far interrogativo, perlopiù, per quanto modifichi la sua faccia cadaverica. <Tu sai chi sono io?> Che sia una domanda trabocchetto? Cosa avrà in mente Rasetsu? Qualcosa di megalomane, come al solito? Sta di fatto che non si muove dalla precedente posizione, fronteggiandolo, squadrandolo. Ha trovato un passatempo, si direbbe. [Chk On]

12:33 Shisaki:
  [Terzo Cerchio] reazione del ragazzo misterioso è inaspettata, al punto che rimane ancor più paralizzato, e stavolta all'aspetto si aggiunge anche la voce imponente, anche se a guardarlo sembra essere quasi un fuscello, rispetto a Shisaki. Anche se incute timore, il nostro Shisaki si fa coraggio. <N-non ho idea d-di chi tu sia...ma il tuo aspetto s-sembra essere quello di un demone i-infernale...> La sensazione che il misterioso ragazzo lo aggredisse era sempre più forte, e sempre più forte era la paura che rispondere a costui fosse stata un'idea malsana.

12:53 Rasetsu:
 La di lui altezza non è poi molto imponente al pari di Shisaki, sicché la differenza è minima. Però, come un demone, come se potesse avvalersi di una aura cattiva, malvagia, atta a sovrastare proprio il ragazzo. Riprende a giocherellare con il flacone, tramite la mano infilata nella tasca del giaccone. Resta piacevolmente sorpreso di quel che vien pronunciato da Shisaki, con l'angolo destro delle labbra che si alza, mostrando un piccolo ghigno di soddisfazione? Divertimento? <NYAHAHAHAH..> Una risata squarcia la normale quiete pubblica, con molteplici visi che si girano rapidi verso la fonte del suono. <..AHAHAHAHAH!> E prosegue, con far megalomane, rimettendosi in pieni diritto. Raddrizza la colonna vertebrale, or mantenendo quello stesso sorrisone a trentadue denti, simili più a zanne di squalo che a denti veri e propri. <Penso che nessuno mi abbia mai fatto un complimento simile!~> Perché, esattamente, lo ha preso proprio come un complimento da parte del Deshi e non di una constatazione fatta più per paura che per far ridere/sorridere il mostro che ha davanti. <Il mio nome è Rasetsu.> E si presenta persino, perché sotto sotto lo sta quasi prendendo in simpatia, grazie a quel mero commento fatto da quegli che, appunto, gli ha reso la giornata meglio di quanto già non fosse. <Perché non sei rimasto a Kiri?> Così, di punto in bianco, come se gli interessasse davvero. Però, è sicuro che Shisaki per oggi si è salvato (?). [Chk On]

13:13 Shisaki:
  [Terzo Cerchio] Questa non se l'aspettava. Lo sconosciuto, ora presentatosi come Rasetsu, comincia a ridere clamorosamente, e d'un tratto, sembra quasi che Shisaki si sia salvato la pelle sul filo del rasoio. Che fosse riuscito a rallegrare un essre simile in qualche modo? Chi lo può sapere? Tornando alla domanda rivoltagli...<È stata una decisione molto difficile, dal momento che entrambi i miei genitori erano Jonin di Kiri, e mio padre in particolare era affiliato al Clan Kori. Si erano fatti una folta schiera di nemici all'esterno di Kiri, e spesso mi lasciavano alla residenza del clan quando andavano in missione. Un giorno - che ricordo molto bene - uno sconosciuto è riuscito a penetrare le difese di Kiri ed infiltrare il villaggio. Si scoprì essere un assassino prezzolato per uccidere i miei genitori, ma non trovandoli pensò di rapire me per poi chiedere un riscatto ingente. Fato volle che nel momento in cui fuggì dal villaggio, si trovò davanti mio padre, che senza pensarci troppo lo impalò con una colonna di ghiaccio. Io non mi feci nulla fortunatamente. Dopo quell'episodio, si decise di cambiare villaggio. Parlammo prima con il Mizukage e poi con il capoclan Kori, ed entrambi accettarono la scelta. Alcuni giorni dopo, scortati da alcuni Anbu, fummo accompagnati fino al confine del Paese dell'Erba, e quindi arrivammo qui a Kusa.>

11:23 Rasetsu:
 Ne ascolta tutta la storia, senza fiatare, concentrato su quel che potrebbe uscirne. Difficilmente qualcuno si ferma così tanto a parlare con Rasetsu, a meno che non siano colleghi di lavoro, ed anche qui il numero resta piuttosto basso. Sarà il timore che incute a far sì che, finalmente, riceva risposte quando e come vuole, specialmente da chi. Shisaki racconta la sua vita, di come prima abitasse a Kirigakure ed ora, per colpa di alcuni elementi, si son spostati a Kusagakure. La domanda sorge spontanea: <E tuo padre..> Poiché par proprio quell'elemento che ha deciso di cambiar aria e proteggere la propria famiglia. <..qui, cosa pensa di trovare?> È ovvia come domanda, ma non ha ancora asserito cosa ricerca nelle risposte future. <Che si sposti o resti dov'era..> Inizia, allargando ambo le superiori leve verso l'esterno, con far teatrale. <..cosa cambierà? Pensa veramente che qui nessuno cercherà di uccidere qualcuno?> Fa spallucce, poiché lui di sangue ne ha visto e ne ha fatto versare. <Ovunque vada, deve tenere conto che il mondo è pieno di guerre, di omicidi, ovunque tu giri il capo.> Spiega al ragazzino, attento alle parole da usare. <Venuti qui, potrebbe succedervi la stessa cosa. E allora che fare? Cambiare di nuovo Villaggio?> Ridacchia sommessamente, allungando l'angolo destro delle labbra verso l'alto, abbastanza per mostrar il suo solito ghigno mostruoso. <Andrete a Konohagakure e poi? Suna?> Lo sta prendendo in giro, a ben vedere. <NIAHAHAH!> E ride, perché all'apice di tutto, lui non può farne a meno. [Chk On]

11:38 Shisaki:
 <Penso che mio padre abbia fatto una scelta drastica e dolorosa, e l'ha fatto per noi - per me, innanzi tutto.> dice, osservando il ghigno prima e la risata di Rasetsu. <Rimarremo a Kusa e non ci muoveremo di nuovo. Siamo consapevoli che prima o poi, chi ha tentato di rapirmi verrà a riprovarci. Ma quando tornerà, se dovesse tornare, non troverà più il bimbo indifeso di una volta, ma troverà uno shinobi dinanzi a lui, e puoi star certo che farà la fine del primo...questo è uno dei motivi per cui desidero ardentemente diventare uno shinobi - anzi, il mio cardine di riferimento.> Mentre parla, si ammogia leggermente, come se gli si destano vecchi e brutti ricordi, e le nuvole che correvano gli ricordavano proprio Kiri. Prima di riprendere, sospira. <Quello che mio padre spera di trovare è semplicemente un pò di tranquillità per la sua famiglia...beh, almeno per il momento. Si sa che un ninja non ha mai una vita tranquilla.> Lo dice come se lo è già - la mente lo proietta in avanti nel tempo. Ritornando in sè, conclude. <Al momento sono ancora un Deshi, un allievo - e difatti frequento l'accademia di Kusa, e ho ancora tanta strada da fare...>

12:00 Rasetsu:
 Gli si può spiegare l'affetto paterno o genitoriale, ma Rasetsu non lo comprende. Ha sempre odiato i suoi genitori, non li ha mai sopportati per ciò che gli avevano fatto; per il Mostro che avevano creato. Se la prese prima con la madre che lo mise al mondo nonostante le premesse, non dandole modo di comprendere neppure i motivi. Ed il padre.. quando si mise a protezione di sua moglie? Non bastarono i tentativi. Meri civili, anziché shinobi, differenti dal resto dei Kusani e dei villaggi limitrofi. Contadini, agricoltori, niente di veramente entusiasmante. E quando veniva trattato allo stregua di una ragazzina, tutto andava in malora. <Perché lo avrebbe fatto per te?> Una domanda sciocca a chi è avvezzo all'avere una vita normale, con dei genitori che dimostrano il loro affetto al figlio. Rasetsu, come precedentemente detto, questo affetto non lo ha ricevuto. Non sa neppure cosa sia, seppur l'abbia provato e lo provi ancora per poche anime. Lo fissa, attendendo replica. Prosegue nell'ascoltare quanto vien aggiunto da Shisaki, raddrizzando or la colonna vertebrale, rimettendosi ben più dritto. <Perché mai dovrebbero tornare a prenderti? Cos'hai di speciale per loro?> Par quasi un interrogatorio e il Rosso si sta divertendo, se non fosse che la mente è annebbiata da ricordi spiacevoli di un affetto mal interpretato e ben poco ricevuto. <Bello..> Sarcastico. <..hai una ambizione!> Diventare shinobi, intende. E lo guarda col sorriso di chi non ripone nessuna fiducia nell'altro, un sorriso che è più un ghigno, atto a far ricredere qualsiasi buona intenzione. <Beh.. Piccola notifica per tuo padre: non troverà mai la pace.> Sgrana le palpebre, mostrando uno sguardo diabolico, ma completamente folle. <NYAHAHAH!> E ridacchia, ancora ed ancora, quasi fosse l'unica cosa che sia in grado di fare. <Frequenti quella topaia?> La odiava quella struttura, poco da fare! [Chk On]

12:53 Shisaki:
 <Lo si può definire affetto genitoriale. Se un tuo genitore compie un'azione o un gesto che può sembrare considerato quasi irresponsabile, vuol dire che ci tengono a te al punto di sacrificarsi.> Sembra quasi che Rasetsu non ha avuto o provato quello che dice Shisaki. Tornando all'ironia sull'accademia... <Eh si, devo frequentarla per forza, se voglio diventare Genin. Tutti i Deshi la devono frequentare.> Si sente strano, come se assistesse ad una specie di sfogo da parte di Rasetsu - magari i suoi non erano presenti? O non l'hanno aiutato, o protetto? Shisaki si chiedeva tutto ciò...

13:58 Rasetsu:
 Rasetsu, ancor fermo e statuario nella posizione precedentemente assunta, volge il proprio sguardo in sua direzione. Dubbioso, ascolta le papabili motivazioni che spingerebbero un genitore a far del bene per il proprio figlio, a rischiare la vita per esso. <Sembra una bella storiella assieme ad un lieto fine.> Commenta verso Shisaki, stringendosi nelle spalle. Alza per un attimo gli occhi giallo verdi al cielo, osservando il cielo sopra di loro, ancor mattutino, volgente al pomeriggio. <Io non conosco nessun genitore che si sia sacrificato per il proprio figlio. Siamo solo esseri nati da sperma ed ovuli, crescendo e maturando subito dopo. Tutti noi siamo meri esseri viventi dovuti e nati dalla riproduzione.> Questo è il suo classico pensiero, basato sulle nozioni mediche che ha studiato e che conosce bene. Studia quella materia ormai da molto tempo. Inoltre, le sue ideologie son basate sul poco affetto avuto durante tutta la sua vita. <Questo lo so. L'ho dovuta frequentare anche io.> Ammette, sbuffando pesantemente dalle labbra secche, sottili, pallide come il resto della propria pelle. [Chk On]

14:15 Shisaki:
 Shisaki rimane un attimo a fissare Rasetsu mentre alza lo sguardo al cielo, pensando a come le sue esperienze lo abbiano trasformato in quello che è adesso. Ascoltando la sua riflessione, gli viene una risatina. <Beh, siamo tutti nati così, no?> dice, ridendo. Per un momento alza gli occhi al cielo, osservando le nuvole che corrono senza sosta solcando il cielo sopra di loro, poi sospira. <Penso che sia ora che m'incammini.> dice, rivolgendosi a Rasetsu. <Lo ammetto: all'inizio mi ha veramente fatto paura a causa del tuo aspetto e del tuo ghigno malefico, ma in realtà, sotto sotto, sei simpatico. Mi è piaciuto parlare con te, sai?> Shisaki comincia ad incamminarsi. <Magari ci rivedremo di nuovo, chi lo sa? Intanto, a presto!>

14:37 Rasetsu:
 Il capo vien mosso dall'alto al basso appena un paio di volte. Annuisce, ma non resta in silenzio. <Questo è certo. Eppure io sono diverso da chiunque altro.> Lo ha sempre supposto, sperato, pensato. Ed alla fine queste sue vane illusioni son state accontentate. Or discende da una stirpe demoniaca, è egli stesso al pari di un demone, potente, saccente ed immortale. E non solo. Continua ancora ad asserire come il suo cuore non batta un colpo, che sia immobile nel di lui petto, perché inutile che si muova quando si è ormai immortali, quando si è ormai dei mostri. Non cambia la solfa pur studiando medicina, una materia per la quale egli dovrebbe sapere esattamente come funzioni il muscolo cardiaco. Ma chi è il folle che oserebbe replicare a quel che dice, alle sue convinzioni? <Perché io devo incutere timore. Non devo esser simpatico a te o a chiunque altro.> Vocifera, serio, raschiando la gola nel dirlo. <Non devo piacerti, devi sapere, capire, avere timore del mostro che hai davanti!> Sbotta, irrigidendo la muscolatura del volto, nello specifico della mandibola. Non si sa mai quali parole e frasi usare innanzi al Demone Mangia Uomini, del resto. <Non credo sia nei miei pensieri il fatto di incontrare le persone, se non per affari.> Illeciti, tra l'altro ed illegali. <E a meno che tu non sia interessato..> Agli affari, ovvio. Scrolla le spalle, osservandolo andar via, ammesso non si fermi di nuovo. Detto ciò, probabilmente anche egli prenderà vie diverse. [Chk On]

Incontro tra Shisaki e Ryuuma. Argomentazioni sul vero senso della famiglia(?).