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Aishite. Aishite. Aishite.

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Giocata di Clan

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con Hanae, Junpei

Stanza Creata: Scantinato.

Attendere fato

Piccolo bocciolo di rosa, apri gli occhi e splendi, perchè oggi è un altro giorno..forse l'ultimo, per quanto ne sai. Sono successe parecchie cose recentemente, come se la tua vita si fosse ricordata di non essere regolare hai improvvisamente incontrato i Goryo, una famiglia della quale sei entrata a far parte all'oggetto dei tuoi desideri: tua sorella. Tua sorella che ti ha spinta a compiere scelte, che ti ha portata all'accademia ninja in maniera parecchio manipolativa. Tua sorella che-- ah, ma non è molto importante parlarne adesso, è l'ultimo dei tuoi pensieri . La tua lenta ripresa di coscienza parte con un forte mal di testa, ci vorranno pochi attimi a ricordarti che non hai sognato nulla. Un locale, tre goryo, Chara, la stanza, sangue violaceo a miscelarsi ad altro sangue, ed infine, i tesserini. Ah, i tesserini! Se solo non li avessi raccolti..forse le cose sarebbero andate meglio. Con i tuoi occhi chiusi tutto il mondo cade a terra già a pezzi, ma aprili, per vedere davvero cosa è caduto a terra. < Toc toc? Kaine? > Qualcosa batte sulla tua testa, ticchettii che rimbombano come scoppi al tuo udito. Qualcuno ti sta toccando la fronte, e aprendo gli occhi, potrai ben vedere una ragazza. Lunghi capelli e occhi blu, una pelle tanto chiara dall'apparire quasi di porcellana, una fonte di luce alle tue spalle ad illuminarla come surreale, come se quel corpo, quei capelli, quegli occhi risplendessero di una luce tutta loro. Camicia bianca accompagnata da una giacca nera ed un paio di lunghi guanti neri, cravatta del medesimo colore ad accompagnare quello stile e conseguentemente una corta gonna e calze parigine semi-trasparenti, a coprire le gambe dalle ginocchia in giù. Una ciocca di capelli viene sistemata dietro l'orecchio destro da quella figura, mentre la tua vista riesce finalmente a mettere a fuoco correttamente l'ambiente circostante. Davanti a te sbarre ed una porta in metallo, alla tua sinistra una parete in roccia solida, alla tua destra una larga tenda rossa che copre l'intera parete. Ma più importante..vicino a te, col busto piegato in avanti, una ragazza che non faticherai a identificare come l'immagine riflessa di tua sorella..o di una te stessa Goryo con capelli più lunghi e sguardo più volpini. Sul tuo corpo soltanto una maglietta bianca dalle maniche corte ed un pantalone color sacco-di-patate. I piedi sono scalzi, e al collo hai uno strano collare. < Dei, dove ti hanno portata.. > sospira quella figura davanti ai tuoi occhi, guardandosi attorno. Sei attualmente coricata su una sorta di lettino da clinica ospedaliera..non che importi. [ambient per cane] [tempi liberi]

21:33 Junpei:
 Che giorno è oggi? O per meglio dire che tipo di giorno sarà oggi. E' sera è giorno? Sarà una giornata tranquilla o qualcos'altro? Questo, Kaine non lo può ancora sapere. Un forte mal di testa pervade la sua mente, insieme anche ad una voce che la sta chiamando. Una voce quasi familiare. Uno strana sensazione sente sul collo, come se vi fosse qualcosa stretto attorno, ai piedi non sente la comodità delle proprie scarpe, e sotto di essa potrà sentire la morbidezza di un materasso che tiene il suo corpo. Nella sua mente oltre la voce e il mal di testa, cerca di ricordare ciò che è successo e perché si sente così. Piano piano inizia a ricordare per bene del locale, quel maledetto locale, lo stesso dove insieme a tre compagni di clan stava svolgendo la missione di infiltrazione, ma sopratutto dove ha incontrato Chara e la rabbia che ha provato. Gli occhi come delle serrande iniziano ad aprirsi facendo apparire davanti a se, piano piano l'ambiente circostante. Ma nella posizione in cui è ora l'unica cosa che può vedere è il soffitto di un colore talmente deprimente da essere quasi rivoltante. Ma sopratutto ciò o per meglio dire chi, vede è la cosa più importante che potrebbe osservare dopo essersi svegliata, una ragazza. Una ragazza vestita in modo elegante e dai formosi e lunghi capelli blu con il busto piegato in avanti verso di lei e che la sta osservando con le sue iridi dello stesso blu dei capelli. La genin con gli occhi quasi completamente aperti la osserva e la scruta cercando di capire chi possa essere, finché qualcosa in lei non scatta. Quei colori che distinguono la sua forma Goryo insieme anche a quello sguardo, quella voce che sentì in quel sogno mesi fa e infine la lunghezza di quei capelli, fluenti e lucenti come un cristallo. Non c'è dubbio per Kaine e quasi ignora l'affermazione che quella figura fa davanti a lei, cercando di concentrarsi per riuscire a far scaturire la parole dalla bocca, le iridi verdi vengono sgranate, e per quanto non sappia ancora in che situazione sia la Goryo si concentra principalmente su quella figura davanti a lei, e in tono quasi stanco ma anche speranzoso in certo senso, la ragazza esprime le seguenti parole. <S...so...sorellona?> sperando con tutto il suo cuore una conferma da parte della ragazza. [Chakra off]

Sapere e non sapere, la sensazione di trovarsi su un filo che porta verso l'oscurità. Come si sentirebbe davvero una persona in una situazione simile? Avanzare, avanzare, continuare a muoversi mettendo in gioco tutto per continuare a muoversi sullo stesso filo. Verso la stessa oscurità. Sopra lo stesso identico abisso. Sembra una situazione impossibile, ma alla fine dei conti non è che un significato allegorico per una ricerca apparentemente infinita. Idealmente eventi simili trascinano verso la follia, l'abisso sotto il filo-- ma se improvvisamente riuscissi a vedere la meta? Come ti sentiresti? Stanco, speranzoso, ma al contempo confuso. < mmh. > Un cenno del capo da parte di quell'entità, che va puntando il suo sguardo sul tuo corpo, così esposto e debole, privo di chakra in circolazione. Così fragile. < Dove l'ho messo..> mani ad ispezionare il suo intero vestiario, fino al momento nel quale non riesce ad estrarre con successo un frammento di giornale. Un articolo è ritratto, ma dalla tua posizione non riesci a leggerlo-- non che ti serva. < Famiglia brutalmente assassinata, prima pagina. > Le labbra della lei ad incurvarsi, inspirando profondamente e riponendo quel foglietto in una tasca della giacca indossata. < Non è rimasto molto tempo. > Lo sguardo di lei si sposta verso la tenda che sta al lato destro della stanza, pochi istanti prima di abbassare nuovamente le iridi su di te. < Il problema è che sei fatta di frammenti, altrimenti non ti troveresti qua. > Le parole non sono severe, ma neppure dolci, come la stesse rimproverando senza troppo impegno riguardo qualcosa che ha fatto o al quale è stata resa partecipe. < Ciò che sapevi, ciò che non sapevi. Ciò che credi di sapere e ciò che non sai ancora. Sembri tutta d'un pezzo, ma da abbastanza vicino sei piena di crepe. > Il significato di quelle parole è sia ovvio che non ovvio, sia semplice che complicato. Kaine può capirlo, ma al contempo non ci riuscirà davvero fino a che..fino a che? Meglio non divagare adesso. Qualche istante di silenzio ed un urlo potrà essere sentito in lontananza, l'urlo di chi ha visto o subito improvvisamente qualcosa di spaventoso, un urlo che rapidamente sembra strozzarsi fino al silenzio. La direzione non è precisa, e anche quella figura che sembra tua sorella si guarda appena attorno. < Voglio aiutarti. Prova a dirmi la tua storia. > Ti lascia spazio, facendo un passo indietro ma mantenendo costante il contatto visivo. [quest per x=E]

22:27 Junpei:
 La ragazza non risponde, anzi sembra quasi ignorare ciò che Kaine ha appena detto, e questo non fa che confonderla. Che sia semplicemente una persona che vi assomiglia? Oppure non vuole rispondere, le somiglianze sono fin troppe per essere solo una coincidenza ma per ora asseconda la situazione. La presunta sorella, ispeziona il suo vestiario tirando fuori un pezzo di giornale da cui sta leggendo un articolo per la genin non osservabile. A quel punto Kaine approfitta di quei pochi secondi in cui è distratta per alzare il busto e osservare meglio lo spazio circostante. Con la mano destra tirato all'indietro, fa leva per riuscire a piegare il busto in avanti creando quasi un angolo di 90 gradi tra gambe e corpo. Nel mentre tenta di portare in su il ginocchio della gamba destra per rendere la posizione più comoda, e allo stesso momento osserva lo spazio circostante, girando lo sguardo e un poco la testa, quanto serve. Alla sua destra nota delle strane tende rosse mentra a sinista una parete di roccia che fa chiedere esattamente dove possa essere lei. Mentre davanti a lei in fondo alla stanza, una porta in sbarre di ferro, un oggetto così semplice ma alcontempo così opprimente e inquietante, sopratutto perché la genin non sa assolutamente dove possa essere. Dopo poco la ragazza parla e fa qualche strana, affermazione, almeno alle orecchie di Kaine. Che potrà significare che non è rimasto molto tempo? Che vuol dire essere fatta di frammenti? Utilizza parole così vaghe ma allo stesso momento così intriganti. Ma piano piano la genin capisce cosa potrebbe intendere con quelle parole, forse intende la sparizione e frammentazione dei propri ricordi oppure potrebbe star intendendo qualcos'altro? Di certo non ne può essere sicura. L'atmosfera ambigua e a tratti inquietante viene spezzata, o forse accentuata da un urlo proveniente da lontano facendo scattare quasi per riflesso la testa della ragazza a guardare in direzione dell'urlo, che poco dopo viene come spento da qualcosa, e un brivido gelido scende giù per la schiena di Kaine e vorrebbe fare migliaia di domande alla ragazza, ma non ha il tempo visto che lei subito dopo gliene porge una. Aiutarla, ma prima vuole sapere la sua storia , che non sia davvero sua sorella? Oppure ha un altro intento. Nonostante questo la ragazza va raccontando. <no..non ricordo molto del mio passato> le parole vengono su con difficoltà anche per la pressione dell'ambiente circostante. <Dai 9 anni in giù, ricordo poco del mio passato, tutto ciò che so l'ho ricordato una notte in un locale> la ragazza prende una breve pausa <que...quella sera> la ragazza deglutisce e cerca le parole giuste, ancora il ricordo del dolore di quella notte la pervade <quella sera una donna mi approcciò e all'improvviso iniziò a dire cose senza senso, o almeno sembravano così. Dopo poco però delle ferite che non sapevo come mi ero procurata iniziavano a bruciare e fu come.... fu come se si fossere riaperte> dicendo questo la ragazza con la mano destra va a toccarsi verso l'altezza del rene destro <Lentamente iniziai a ricordare parti di cose successe, anche se non sono certa siano memorie affidabli. Il mio originale padre era apparentemente morto, mentre mia madre era impazzita e....> la ragazza dglutisce e un brivido pervade ancora una volta la sua schiena mentre il suo pollice si muove come per una specie di tic. <......iniziò ad abusare di me e un'altra ragazza, mia sorella. I capelli erano uguali ai tuoi compresi gli occhi, avevano la stessa lucentezza e bellezza, per questo ho detto sorellona prima> Kaine abbassa leggermente lo sguardo per terra <quelle torture ho memoria che andarono avanti per settimane e poi non ricordo più nulla, solo quelle sclere buie come la notte e ile iridi gnettate di un rosso sangue di mia madre....*gulp*...> ancora una volta deglutisce e un altro brivido scende mentre il suo stomaco si contorce al solo ricordo di quell'orrore. Però poi si calma un poco per poi rialzare lo sguardo verso l'altra ragazza. <Questo è ciò che ricordo, però......Dimmi..... dove siamo? Che cosa era quell'urlo di prima? E perché sono vestita così?> Kaine si preoccupa e una goccia di sudore scende lunga la fronte. La risposta che potrebbe dare la ragazza dai capelli blu, probabilmente non sarà niente di positivo. [Chakra off]

Una storia che viene ripetuta una volta ancora. Ma questa volta le circostanze non sono tanto piacevoli, all'apparenza. Non si trova dentro le calde pareti dell'Anteiku ed il suo olfatto non è pervaso dal piacevole profumo del caffè. Ora che dai più spazio ai tuoi sensi, fa decisamente freddo qua dentro, fa freddo e l'aria circostante non è molto fresca. L'umidità è tale dall'avere la sensazione di trovarsi chiusi dentro una grotta. Al polso destro, dove hai ricevuto il taglio, rimane il segno di una ferita rimarginata, ma non è una..cicatrice. Sembra più che la tua pelle sia stata tinta, per quei pochi centimetri di lunghezza, di un color cremisi secco. Ultimamente ti stai ritrovando in parecchie situazioni che ti fanno pensare che la tua prima giornata all'Anteiku sia stata una fantastica giornata, e di questo passo perderai davvero il conto. Un urlo, e poco dopo la ragazza inizia a parlare di sè stessa, rispondendo alle domande di quella persona. Forse perchè assomiglia tanto alla sorella, forse perchè sente il bisogno di parlare, forse perchè qualcuno potrebbe ricordarsi di lei, quando tutto sarà finito. Maa..sfortunatamente, quei desideri presto muteranno. < Come si fossero riaperte..> Un cenno del capo, osservando in basso, in direzione del tuo rene destro. Pochi istanti, e ti parrà di sentire un graduale aumento di temperatura dove presenti quelle vecchie ferite. La tua maglia bianca inizia a tingersi di rosso. Questo è ben più che un bruciore, che la sensazione che le ferite si siano riaperte. A tutti gli effetti quella ferita è adesso aperta. Fa male, è calda, ed è capace di rievocare in te il momento nel quale l'hai subita. < E' facile riaprire vecchie ferite. > Atona, osservandoti. < Adesso capirai tutto. > Si avvicina a te, stringendoti a sè. La sua pelle è calda e al contatto il dolore della ferita aperta sparisce, senti di essere al sicuro, tra quelle braccia. < Il mondo ti ha rovinata..> una carezza alla tua testa, il sangue sui tuoi indumenti è ora sparito, lasciando la sola vecchia cicatrice. < Kaine. > Solo adesso si scosta, come volesse guardarti meglio. E tu potrai osservarla-- tuttavia, il suo volto adesso è diverso, così come l'aspetto generale. Capelli di un verde sfumato in diverse tonalità, occhi verdi e pelle chiara. Non è difficile per te riconoscerla, è Chara, con meno trucco e vestiti decenti. Sembra un'altra persona, in verità..non avete una fisionomia poi così differente, per quanto riguarda volto e altezza. L'occhio destro è coperto da una ciocca di capelli, ma per il resto, ti sta osservando. < Sei qua perchè voglio aiutarti a uscire dal tuo bozzolo. Ma prima di tutto devi cambiare. > Fruga nuovamente nelle tasche, tirando fuori tre bastoncini di legno sul quale son presenti incisi i numeri uno, due e tre. <Scegli tu come. > Te li porge, invitandoti a sceglierne uno. Non dimenticare, Kaine, sei libera. Libera di scegliere ciò che ti vien proposto. [quesoajaoad]

23:26 Junpei:
 La ragazza racconta la propria storia, e ora come ora si può accorgere di sentire freddo in quella stanza e l'aria è quasi sporca. Sembra di essere sottoterra o in una grotta per quel che vale. Osservando il polso sinistro dove vi era la ferita fatta da Chara per fingersi morti, non vi è una cicatrice ma quasi un segno di colore rosso. La ragazza ignora le domande di Kaine e presto qualcosa accade. Come quella notte all'Anteiku, un luogo tanto spiacevole, quanto confortevole e tranquillo, la ferita sul suo rene destro inizia a scaldarsi e la sua maglia inizia a tingersi di rosso mentre la ferita per davvero inizia a riaprirsi. <Aah!> Come per istinto la ragazza copre la parte della ferita per fermare l'emorraggia mentre inizia a scaldarsi sempre di più e fare male come la prima volta. <AAAAH!> un urlo esce dalla bocca di Kaine per il dolore. Il cuore palpita e batte freneticamente, mentre gocce di sudore escono da tutti i pori del suo corpo misti a qualche lacrima. Presto però quel dolore e calore inizierà a sparire. La ragazza dagli splendenti capelli blu, si avvicina a Kaine, la stringe, l'abbraccia. E' una sensazione confortevole e serena qualcosa che Kaine non ha mai provato. Il dolore sparisce e il sangue sulla maglietta anche, mentre il suo corpo è pervaso da quella piacevole sensazione e il suo cuore si calma e inizia a battere normalmente. La ragazza va parlando e Kaine desirerebbe quasi che questo momento non finisca più, sembra quasi che il luogo freddo e inospitale in cui è ora non sia più ma per scrutare meglio la genin la ragazza si scosta un poco ma non ha più l'aspetto di prima, è diventata qualcuno che ha sicuramente già visto , Chara. <Cos...?> Le iridi di Kaine scrutano con stupore e preoccupazione la ragazza, e tutto potrebbe aver più senso ora nella testa della genin. Chara assomigliava fin troppo a lei e come lei era una Goryo, e se fosse veramente sua sorella che la sua forma possa essere...? Ma non c'è tempo per pensare a queste elucubrazioni, visto che poco dopo Chara o comunque la ragazza inizia a parlare. <A...Aiutarmi?> che la voglia aiutare a recuperare i ricordi? Kaine viene posta dinanzi a una scelta rappresentate da tre diversi bastoncini. Non può fare molto se non decidere quale prendere. La ragazza pensa e pensa quale scegliere anche se non ha molti indizi per sapere quali tra i tre potrebbe essere una buona scelta. Detto questo Kaine prende la sua decisione e con la mano destra allungata verso il bastoncino numero 1 indicandolo con l'indice. [Chakra off]

Stanza Creata: Scantinato.

Preparo la OST e il fato!

Il fato di Kaine sembra esser stato lasciato dalla stessa ragazza. Tre bastoncini, ognuno un percorso che Kaine avrebbe potuto percorrere. Uno porta alla distruzione. Uno porta alla fine. Un altro porta alla chiarezza. Quando afferri quel pezzetto di legno senti il peso delle tue scelte, la paura e l'ira. La sensazione di essere nel posto sbagliato. Non dovevi finirci tu, in quel lettino. Una parte di te vorrebbe urlare quanto tutto ciò che sia successo fino ad ora sia sbagliato, ma..hai le idee confuse. E chi sta parlando con te non ti aiuta a capire, al contrario ti da risposte frammentate. Ti definisce come qualcosa di rotto, dice di volerti aiutare. Ma la sua identità è confusa, così come sei confusa tu, ma non temere, l'oscurità è necessaria in ordine per comprendere la luce. Segue silenzio, i vostri sguardi si incrociano ma nessuna parola viene pronunciata, e ciò va avanti per diversi secondi. < Ah. Comunque..non importa con cosa tu voglia riempire gli spazi vuoti, per ora. > Un altro consiglio che non sembra portare davvero da nessuna parte. Batti le ciglia, riapri gli occhi, e improvvisamente sei sola nella stanza. Non è cambiato niente se non per l'assenza di quella figura. Allo stesso tempo nel quale torni sola, tuttavia, qualcuno bussa alla porta metallica della tua cella. Una chiave viene inserita, lentamente, e soltanto pochi istanti dopo la porta si apre, e ad entrare nella stanza.. < Kaine! > Una voce femminile che appare frizzante e quasi eccitata ad anticipare passi in tua direzione, dalla penombra del corridoio oltre la tua cella potrai vedere farsi strada..una ragazza. Gli occhi sono neri come la notte ed i capelli verdi con sfumature più o meno scure. Il vestiario è composto da una maglia aderente nera, accompagnata da un pantalone corto al di sotto del quale son presenti diverse fasciature bianche. Anche il petto è fasciato, puoi notarlo da una piccola scollatura presente. La mano sinistra ha un guanto rosso e la destra bianco. < Scusa il ritardo, non credevo ti saresti svegliata così presto..> incrocia le braccia dietro la schiena e ti sorride, velando un certo imbarazzo. < Il collare è una precauzione, ma in ogni caso..dato che sei già ben sveglia, non farò convenevoli. > Un cenno del capo, dandoti per qualche istante le spalle e trascinando all'interno della stanza un carrello in alluminio. Su di esso, potrai notare subito strumenti molto specifici. Pinze, chiodi, pesi da 5 chilogrammi, catene, bisturi di diverse dimensioni, ma specialmente..diverse piccole gabbie. Sono tutte coperte da un panno, ma puoi vedere ombre agitarsi all'interno. < I goryo..mi hanno insegnato davvero un sacco di cose. > Le labbra s'allungano in un sorriso malinconico, passando il guanto bianco sopra quello rosso, come lo stesse letteralmente accarezzando. < Avevi qualcosa di diverso, e quando ti sei trasformata..quei capelli-- > agita la testa come stesse avendo un improvviso brivido, sospirando pesantemente poco dopo. < Comunque. > Un paio di colpi di tosse, seguiti da lei che passa lo sguardo sugli strumenti trascinati fin qua. < Parteciperai ad un torneo. Ma per farlo devi.. > le dita ad andare avanti e indietro nell'aria, vicino al suo volto. < migliorare, evolvere. E dopo esser evoluta devi perfezionarti. Per questo, sono qui per farti scegliere. Preferisci torturare o essere torturata? > I palmi delle mani ad allinearsi l'un l'altro all'altezza del petto, proseguendo rapidamente in quel parlato più che inquietante. Ora sai cosa puoi scegliere, tra due opzioni molto pericolose. < La terza opzione è rifiutarti. Ma se lo farai in circa una settimana sarai disposta a mangiare un corpo umano. > Il fatto che sottolinei che sarà lei a volerlo, può inquietare parecchio. < Ma non preoccuparti, di base sei al sicuro con me. > Si tocca il mento, sorridendo appena come se stesse rievocando vecchi ricordi. E dopo di che, silenzio. Prendi il tuo tempo Kaine, pensa alle scelte e alle loro conseguenze, scegli dove puntare-- perchè le strade da te percorribili continuano a diminuire. [queest]

21:40 Junpei:
 Il legnetto con il numero viene afferrato, le sensazioni che la ragazza prova sono innumerevoli. Paura, rabbia, preoccupazione, tutto potrebbe accadere ora, e il mondo della ragazza potrebbe frantumarsi da un momento all'altro. La ragazza, Chara, sua sorella, o chiunque possa essere in realtà, le parla le dice qualcosa, un'altra risposta vaga come quelle di prima, una risposta oscura che va a intricarsi nella mente della giovane. Kaine sbatte le palpebre e le riapre, Chara non c'è più e il cuore inizia a battere in modo più frenetico <Do..dove sei andata?> in questo momento è sola, l'assenza di Chara le da più preoccupazione che sollievo. Dalla porta d'acciaio dei bussettii possono essere uditi dalla genin, e una goccia fredda di sudore scende dalla fronte della ragazza, fino alle guance. La porta cigola e una figura vestita in maniera peculiare fa la sua comparsa dentro la stanza, e senza neanche presentarsi esclama il suo nome. Il tono è eccitato, e la voce è femminile ma sopratutto sconosciuto, la preoccupazione di Kaine inizia a salire di più e lo stomaco inizia a contorcersi, il sudore aumenta, i denti vengono stretti, le iridi vengono sgranate mentre piano piano indietreggia nel materasso per l'ansia. <Ch...Chi sei?> di riflesso Kaine va chiedendo l'identità di quella donna anche se la risposta alla sua domanda è l'ultima delle sue preoccupazioni. Il suo sorriso imbarazzato, il suo fare il suo parlare del collare, quella tranquillità che trapela da quella persona, non fa altro che aumentare la preoccupazione di Kaine, sente quasi il cuore bruciare come se potesse scoppiare da un momento all'altro e inizia a espirare e inspirare in maniera un po' rumorosa. Il completo senso di ignoranza e incertezza sul luogo in cui potrebbe essere ora, ma sopratutto la sua permanenza li con quella donna sente....sente che non succederà nulla di buono. Difatti poco dopo girandosi verso la porte fa entrare da fuori dentro la stanza un carrello in alluminio, un carrello della tortura per dire. Pinze, chiodi, pesetti, catene, non sono strumenti certo per preparare un pranzo o qualcosa di simile. la ragazza aumenta ancora di più il fiatone e indietreggia velocemente verso l'anta del lettino fino a quando non vi sbatte la schiena sopra. <*anf* *anf* > Un sogno deve essere per forza un sogno questa situazione non può essere reale, o almeno questo spera la genin ma purtroppo il destino non sembra essere dalla sua parte. Commenti a dir poco inquietanti escono dalla bocca di quella figura, la genin sente centinaia di brividi lungo la schiena e il corpo inizia a tremare, non è per niente comparabile a ciò che è successo all'Anteiku. La genin si sente impotente davanti a quella situazione e una lacrima di disperazione scende sul suo viso, e a peggiorare la situazione, ella viene posta davanti alla scelta più difficile di tutta la sua esistenza. Torneo? Evolvere? Torturare? Mangiare un corpo? La genin quasi scoppia in lacrime, ma alcune vengono trattenute, mentre altre decisamente amare per la disperazione bagnando il materasso su cui è posta. Con Chara non ha avuto una buona esperienza, ma quella sensazione di pace, quell'abbraccio datogliele, lo vuole ancora sentire, vuole ancora sentire quella sensazione di pace e serenità che la ragazza le ha dato, vuole uscire da questo incubo, ma per lei sembrerebbe impossibile. Al sicuro è l'ultima cosa in cui Kaine si sente in questo momento, il silenzio cade sovrano su quella stanza e la ragazza è posta davanti a quella infame e terrificante scelta. Torturare? Non ne avrebbe ne il cuore ne il coraggio, per quanto possa essere un modo per sopravvivere non può neanche pensare di riuscire a fare una cosa del genere. Il solo pensiere di mangiare un corpo umano le fa venire il voltastomaco tanto che trattiene un conato di vomito reingoiandolo <*gulp*> l'unica opzione rimasta è.... é-..... essere torturata. Non è l'opzione che vorrebbe, ovviamente l'unica cosa che vorrebbe è essere fuori di qui, non vuole più restare in questo luogo ma non vuole neanche morire di certo, chissà che altro potrebbero farle. Perchè è costretta a subire tutto ciò, già adesso sta venendo torturata, perché è costretta a subire tutto questo male. Che cosa ha sbagliato? Ha sbagliato? Se si di quanto per meritarsi un simile scherzo del destino? Kaine non sa se riuscirà mai a trovare una risposta ma la vuole trovare, non può accettare così mestamente un qualcosa del genere. E' nel fiore della sua vita, ma sembra che potrebbe finire da un momento all'altro appassendo e seccandosi fino a morire. Kaine cercando di tirare fuori le parole dalla propria bocca, il sudore aumenta, il battito ancora di più, il corpo trema come una molla, e piange, piange come se fosse una bambina indifesa, cosa che in realtà è. Quasi con le parole strozzate in gola la ragazza va dicendo quello che deve dire. <la *sigh*...l...la sec..*gulp* ….onda..:> dire ciò è stato senza ombra di dubbio la sua più grande sfida fino a questo momento e il solo pensiero di quello che le accadrà le fa quasi perdere i sensi. [chakra off]

L'unica domanda che la ragazza di fronte a te sente è la seconda posta in ordine cronologico da Kaine. Lo sguardo si abbassa su di lei, la fronte si aggrotta appena, con uno sguardo confuso. < Sono Chara..il colpo ti ha confusa così tanto? > Domanda, battendo le ciglia e inspirando profondamente. Poco dopo, seguono tutte le sue parole, tutto il suo dire accompagnato dall'esposizione di una serie di strumenti che Kaine ha osservato benissimo. Ognuno di quelli, assieme al dolore che potrebbero infliggere, se solo messi nelle mani di una persona creativa. Ma non sembra che Kaine voglia far viaggiare la sua mente, piange, si dispera ad un destino che non ha ancora iniziato ad immaginare. Non capisce e non vuole capire nulla di una realtà così malata e contorta, perchè non vuole perdere tutto ciò che è. La sua identità. La sua percezione di sè stessa. < Anche se Chara non è il mio vero nome. > Borbotta tra sè e sè, sbuffando e scuotendo il capo. In ogni caso, si avvicina a te, guarda il tuo viso, ogni singola lacrima che va scendendo. Forse, continuando così, in un paio di giorni non riuscirà neppure più a piangere. Il sorriso presente sul volto della lei va scemando rapidamente quando Kaine decide di essere coraggiosa, selezionando la sua seconda possibilità. Coraggiosa..o forse non abbastanza dal prendere in mano quegli strumenti. Preferisce subire. <..DEI! > La mancina batte sul carrellino in alluminio, facendo cadere qualcosa a terra e al contempo lasciando un solco sul materiale. < Preferisci esser ferita che ferire, OK. > Inspira a fondo e sembra trattenersi appena, mentre la mano sinistra afferra rapidamente lo stantuffo di una siringa. < OK, KAINE. > Il tono trattiene ira, mentre la mano destra va a sorreggere appena la fronte. Sembra parecchio infastidita da qualcosa, e per diversi secondi sta in silenzio a sbollire quel sentimento. Non sembra più tranquilla, tanto meno divertita. Lo sguardo è serio e in conflitto. < Oggi dovevamo festeggiare, ma rimandiamo. > Uno scatto rapido verso di te, tanto dal non permettere ai tuoi occhi di vederla, lasciandoti soltanto una sua immagine residua. Il tuo braccio sinistro viene afferrato e potrai sentire qualcosa pizzicare sulla tua pelle, laddove si trova l'arteria ulnare. Reali gocce di sangue ad uscire da quel punto, e soltanto ora potrai notare "Chara" che inietta nel tuo corpo un liquido dalle sfumature giallognole. < E' un neurostimulatore. > Pochi secondi, e improvvisamente tutto ai tuoi occhi diventa diverso. I colori sfumano e collidono su loro stessi, creandone di nuovi. Le pareti diventano più larghe e il soffitto più alto, l'aria fredda sembra quasi come un flusso visibile ai tuoi occhi. Il tuo naso sente di poter percepire qualsiasi cosa nel dettaglio, il tuo udito può ascoltare ancora l'eco dell'urlo precedentemente sentito. Tutti i tuoi sensi si ampliano, ma nello specifico, il tatto. La variazione di pressione. La percezione della temperatura. Se conosci metadone, tecnica del clan Goryo, questo è esattamente l'opposto. Sei ipersensibile a tutto, il tempo letteralmente rallenta-- ma in compenso, fai fatica a muoverti, ti senti quasi paralizzata se non per la testa, le labbra e gli occhi. Osservando Chara, la puoi vedere avvicinarsi ad una gabbia, il velo viene rimosso, mostrando un gruppo di tre piccoli ratti. < Sono a digiuno da un po'. Prima erano quattro, uno di loro lo hanno mangiato. Per questa notte ti terranno compagnia. Il carrello viene portato fuori dalla stanza, la gabbia che tiene Kaine al sicuro dai topi viene aperta, e la porta della sua cella viene chiusa. Non ci vorrà molto perchè i topi inizino a muoversi, curiosi. Si avvicinano a te, passando dai piedi verso lo stomaco, dallo stomaco verso la testa. Iniziano a morderti qua e là, a strapparti piccoli pezzi di carne. E tu, Kaine, sei tanto ipersensibile dal percepire ogni singolo dettaglio. Dalle più piccole ferite puoi sentire persino l'odore del tuo sangue. Sarà una lunga notte, ma non aver paura di urlare, perchè nessuno ti ascolterà. [FINE][exit necessaria]

22:51 Junpei:
 Chara? A quanto pare potrebbe essere, la paure e la sua improvvisa sparizione potrebbe averla confusa così tanto. Ma sicuramente questo è il minore dei problemi. Alla scelta della genin, la ragazza esclama, quasi urlando, trattenendo un tono iracondo. Il tono così opprimente spaventa ancora di più la giovane impotente difronte a ciò. Vuole scappare non riesce più a stare in quelal stanza. Quella ragazza, quella sorella che le aveva così tanto dato una sensazione di conforto, perché, perché , PERCHE' sta facendo tutto ciò a lei. Violentemente la mano di Chara viene sbattuta sul carrello facendo spaventare la ragazza e facendola sobbalzare un poco, aumentando ancora di più il battito. La giovane dai capelli blu, la persona di cui pensava di potersi fidare che pensava fosse un qualcuno di gentile e caritatevole, ora non può quasi guardarla in faccia che abbia i capelli verdi o meno, senza provare paura, disgusto ma sopratutto rabbia. Il suo sguardo serio le sue parole, la rabbia che scaturisce da ciò la fa rabbrividire. Senza neanche poter reagire, la figura di Chara afferra uno stantuffo di una siringa dal tavolino e sparisce lasciando un immagine residua. All'improvviso ritrovatasi subito davanti alla genin, la ragazza prende con decisione il braccio sinistro di Kaine, pungendo la sua arteria ulnare e iniettando quello che scoprirà poi essere un nuerostimolatore. <!> sente poco dolore, dopotutto è solo una puntura, ma poco dopo qualcosa accade. Il mondo intorno a lei si distorce le pareti diventano larghe, il soffitto più alto, non riesce quasi a muovere il corpo, la temperatura nella stanza la sente come se fosse dentro al suo corpo, i suoi sensi sono stati tutti alzati compreso il dolore. Ancora però può usare la bocca, e i propri occhi, per osservare Chara che si avvicina ad una gabbia. Il cuore di Kaine batte forte e quasi riesce a sentire i battiti come echi che si muovono nel suo corpo. Nella gabbia vi sono dei topi, a digiuno a detta di Chara, addirittura uno è stato mangiato dagli altri per la fame. Osserva la gabbia, con paura altre lacrime scendono disperate e amare dai propri occhi, sentendo il loro umido tocco sulla propria pelle come non mai. I topi vengono liberati, il carrello portato via dalla stanza e la porta chiusa insieme a Chara che se ne va. I topi si muovono e Kaine al contrario non può, rimanendo li impotente davanti a quello che gli sta per succedere. Si muovono dai suoi piedi allo stomaco dallo stomaco alla testa, può sentire ogni cosa, i loro passi sul corpo il loro odore ma sopratutto i loro morsi. I topi iniziano a ad azzannare parti della pelle scoperta della ragazza, e il dolore è atroce, peggiore di quanto non mai, sente tutto dal sangue scorre, alla pelle staccata all'odore del liquido. Un topo stacca parte della pelle della pianta del piede sinistro andando a masticarla un altro sullo stomaco un altro ancore prende parte dell'orecchio sinistro staccandone un pezzetino e masticandolo davanti a lei. L'unica cosa che può fare è urlare e piangere. <AAAAAAAAAAAAAAAH!> urli atroci potranno essere uditi da chi , se c'è qualcuno fuori dalla stanza . Non riesce neanche a contorcersi è completamente immobilizzata i morsi continuano piccole parti diverse della propria carne vengono staccata a poco a poco, e ogni pezzo è un urlo più forte e lacrime più amare, che però hanno un loro limite andandosi a scemare piano piano e consumarsi. <AAAH!> <AAAA!> lo stomaco si contorce il battito del cuore aumenta con i suoni che echeggiano per tutto il suo corpo, e nella testa di Kaine si visualizza il volto di Chara in tutte e due le forme, e una rabbia e paura immensa che vanno a costruirsi misti a una strana sensazione, di curiosità, neanche lei riesce a spiegarselo. Ella si è posto un quesito. Perché le sta succedendo tutto questo, ha fatto qualcosa di sbagliato o no? E se si quanto grave,? Perché il destino è così crudele con lei, perché farle passare questo, perché metterla davanti a quelle tre terribili scelte, perché farla rapire in primo luogo? Forse Kaine una risposta ce l'ha e tra le urla di dolore il sangue che scorre e il materasso che si bagno di un rosso cremisi andando a inzuppare anche i vestiti, un pensiero viene in mente alla ragazza, una risposta che potrebbe darle un idea sul suo quesito “E se fossi io stessa lo sbaglio?” [end]

Kaine si sveglia dopo il suo rapimento. Una ragazza simile a sua sorella la accoglie, le parla e la confonde. Un abbraccio e la sorella prende la forma di colei che l'ha rapita, con gli occhi verdi. Un battito di ciglia e tutto ciò avvenuto precedentemente a sparire, come non fosse mai accaduto. Entra Chara, la ragazza che l'ha rapita, offrendola la possibilità di torturare per evolvere. Kaine rifiuta, ed il suo destino diventa più incerto.

Niente exp per il primo ambient, dato che ce ne saranno altri v.v In compenso goditi qualsiasi drop ne venga fuori.

Prima del prossimo ambient, fai una free in solitario, prima di iniziarla scrivimi per qualche piccolo dettaglio.