Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Lo chiameranno: lo Scuoiatore di Maiali [Conciatori]

Quest

0
0
con Rasetsu, Gekko

Ci troviamo nel Quinto Cerchio, sotto ad un cielo nuvoloso, grigiastro. In lontananza, il rombo dei tuoni è costante, come se la pioggia si stesse man mano avvicinando al Villaggio dell'Erba. In alcune zone esterne, potrebbe già piovere. Per il momento, all'olfatto giunge l'odore dell'acqua piovana. Lo stesso Gekko potrà rendersene conto, in giro per il Centro del Villaggio. Ovunque vada, potrà sentire mercanti urlare per vendere la propria merce. "VENITE A VEDERE LE PIU' BELLE PELLICCE DEL VILLAGGIO!", anche se detto nel Quinto Cerchio, si potrebbe anche pensare ad una bufala bella e buona. "LASCIATE STARE QUEL CIARLATANO!", sbotta un altro in direzione opposta, due metri oltre il primo mercante. "LE MIE SONO MIGLIORI! BEN TRATTATE, CURATE!", come se si volesse mettere contro l'altro per fregargli qualche malaugurato cliente fermatosi qui. Le porte delle botteghe sono aperte, alcuni banconi sono stati sistemati al fianco dell'ingresso, sempre all'esterno, con il vario pellame poggiato in bella mostra, di vario colore, di varia tipologia. Alcune sciarpe penzolano dall'alto, smosse dalla lieve brezza che soffia quest'oggi. "NON PREFERITE QUESTA BELLA CARNE? LE PELLICCE NON SI MANGIANO MICA!", eccone un altro, ipoteticamente un macellaio, vestito col camice bianco sporco di macchioline rossicce, alcune più scure. [ Ambient ]

15:05 Gekko:
  [Strade] con passo tranquillo si muove per le vie del centro di Kusagakure no Sato un giovane Deshi. Uno straniero in terra straniera, eppure le sue lontane origini hanno le loro radici proprio nel Paese dell'Erba e nello stesso villaggio di Kusa... origini di cui conosce poco, forse meno degli shinobi con cui ha avuto modo di parlare dal momento del suo arrivo. Ne saprà di più solo quando sarà effettivamente pronto per rientrare in famiglia e presentarsi al Clan che gli ha dato i natali come un ninja di Kusa; fino ad allora può continuare a rimanere un mercante straniero, che ha preso residenza entro i confini del territorio del villaggio.
Da quando è arrivato a Kusa, il migliore clima che abbia trovato è stata la nebbia, non che a lui dispiaccia in assoluto la pioggia, o anche i temporali: l'aria ha sempre un buon odore quando è pervasa di umidità... certo in città è meno piacevole che mentre ci si trova in viaggio, ma non è per godere dell'odore dell'aria che Gekko è uscito allo scoperto. Il ragazzo dai capelli neri, che danno sempre l'idea che si sia appena svegliato e si sia fatto una doccia, asciugando poi rapidamente i capelli, abbigliato in abiti civili, con dei semplici calzari di cuoio, brache di stoffa ed una casacca con una leggera imbottitura trapuntata ha deciso di non pesare sull'economia della sua famiglia adottiva, mentre frequenta l'Accademia Ninja e pertanto è in cerca di lavoro e dirige quindi i suoi passi verso la conceria, per offrire i suoi servigi nel mestiere che ha già iniziato a conoscere, essendo quello praticato dai Nakajima, la coppia di mercanti che lo ha preso con sé da piccolo.
Gli occhi verdi, del colore dell'erba bagnata, si muovono da un lato all'altro, per controllare che i piedi stiano effettivamente conducendolo nella giusta direzione.
Le voci dei mercanti giungono familiari alle sue orecchie; quante volte nella sua vita ha sentito queste frasi, il tentativo di attirare un cliente verso la propria merce e allo stesso tempo allontanandolo dalla merce altrui... alla fine il guadagno di uno è sempre il mancato guadagno dell'altro, quando si "combatte" sulla stessa merce.
Macellai e conciatori vivono sovente una sorta di simbiosi ed è quindi facile che si trovino a breve distanza, preferibilmente con il laboratori di conceria più nascosti, ad evitare che gli odori sgradevoli contaminino l'aria, togliendo la voglia ai clienti d'acquistare la merce degli uni e degli altri.
Il ragazzo, ancora non perfettamente integrato nel villaggio dell'erba, non sa esattamente a chi rivolgersi, ma difficilmente potrà sbagliare a chiedere un'indicazione ad uno dei due pellicciai, dunque si avvicina, prestando attenzione alle merci esposte e fermandosi davanti a quello dei due che sembra avere la merce più curata, di qualità migliore o, semplicemente il più vicino dei due, lungo il suo cammino.
<Buongiorno signore.> saluta con fare affabile e cortese, chnando leggermente il capo <Mi chiedevo se potesse essere tanto gentile da aiutarmi.> sorride <Sto cercando lavoro come conciatore> esordisce <Conosco il lavoro, anche se non ho molti anni di pratica sulle spalle.> fa una pausa mantenendo sempre il tono affabile e cordiale dell'inizio ed il sorriso <Mi chiedevo se potesse indirizzarmi verso chi possa avviarmi al lavoro in questo villaggio.>

Altre urla provengono dalle botteghe nei dintorni. "MA STAI ZITTO! SONO MOLTO PIU' BRAVO DI TE NEL CONCIARE LE PELLI!", colui che parla in questo momento si trova distante da Gekko soltanto un paio di metri, sulla di lui destra. Sbatte la mancina mano sul bordo del bancone che ha sistemato all'esterno. "Mphf", sbuffa sonoramente dalle labbra, il commerciante. Trattasi d'un omaccione con un bel pancione che sciaborda oltre la cintura dei pantaloni. Pelato, con una barba folta su guance e mento, ma non troppo lunga. Gli occhi, sottili e scuri, scrutano la figura dei vari passanti, ignorando, tramite un'alzata di mano per una mandata al paese silenziosa, l'altro mercante. <Bah!> Non fanno altro che discutere, poiché si presuppone che non sia la prima volta che si mettendo a ciarlare all'esterno delle rispettive bettole. <Mh?> Arcua un sopracciglio sottile, fissando lo Shoton in avvicinamento e che par rivolgersi proprio a quest'ultimo. <Il mio ultimo aiutante se n'è andato a lavorare per quello lì.> Indica il negozio del conciatore con cui stava litigando precedentemente. <Oltre a rubarmi il lavoro, pensa anche bene di rubarmi i clienti e il personale.> Sbuffa sonoramente dalle labbra, superando la soglia del proprio negozio, così da entrarvi. <Se vuoi, puoi venire a farti un giro dentro, se sei davvero interessato. Mi piacerebbe sapere cosa sei capace di fare.> Poiché ha appena accennato di aver fatto già qualcosa di simile. Il tono del proprietario è piatto, atono, quasi stanco di qualsiasi cosa gli succeda attorno. A Gekko la scelta. [ Ambient ]

15:48 Gekko:
  [Strade - 5° Cerchio] un inchino più profondo segue le parole del mercante. La figura del giocane è sottile, al confronto del pancione dell'uomo, ma si sa i benefici della gioventù sono molteplici e comprendono anche una parte di entusiasmo per il lavoro, che la lunga abitudine può andare a corrodere, anche se per esperienza questa corrosione nella passione colpisce più chi lavora chiuso tra le mura di una città, rispetto a chi viaggia... gli pare di aver capito che c'entrino qualcosa le tasse. Una pratica dei governi molto invisa alla gente comune, che in larga parte si sente spremuta da chi per mestiere, si fa pagare per non far nulla... O almeno questo è ciò che ha sentito varie volte, assieme ai vari "si stava meglio quando si stava peggio" riferiti ai maggiori guadagni che gli abili mercanti riescono ad ottenere in tempo di guerra. Gekko è cresciuto in viaggio, si può dire, e fin da piccolo ha seguito il lavoro dei Nakajima <Lavorare non mi spaventa.> rassicura l'omone, senza perdere il tono affabile e cortese e neppure il sorriso <Sono cresciuto in una carovana di mercanti e chi mi ha allevato concia pelli e le vende per vivere, quindi è l'unico lavoro che io abbia mai svolto: scuoiare animali cercando di non rovinare la pelle ed il pelo, quando questo ha pregio.> fa una pausa <Chiaramente è tutto più facile se chi ha ucciso l'animale non ha già rovinato in parte il vello.> aggiunge con un'alzata di spalle <E una volta scuioato l'animale, trattare il lato interno, in modo da prevenire il processo di putrefazione. Cosa più difficile quando si deve preservare la pelliccia.> fa una pausa, dopo avere esposto i passaggi che conosce del lavoro ed annuendo leggermente come per confermare a sé stesso di avere detto tutto <Ovviamente poi c'è la parte più creativa, che consiste nel raffinare il materiale grezzo e nell'utilizzarlo per realizzare i capi desiderati.> aggiunge alla fine, rendendosi conto che questa dimenticanza deriva dal fatto che questa parte, più delicata, gli è stata affidata poco spesso e solamente per le realizzazioni più semplici. Sorride, annuendo di nuovo. Questa volta ha proprio ricordato tutto. Ovviamente non si cura di tenere riservata la conversazione.

Il mercante ascolta quel che vien detto da Gekko, senza interromperlo. Fermi sull'uscio, aspetta che lo Shoton entri, seppur la porta verrà comunque lasciata aperta, sperando così di attirare dei clienti. Ascolta tutto quel che vien detto dal ragazzino, muovendo il capoccione dall'alto al basso appena un paio di volte. La di lui altezza supera il metro e ottanta, nonostante il pancione che si porta dietro, coperto da una camicia a scacchi, tipica dei boscaioli in verità, che pare andargli persino stretta. <Diciamo che, per quanto riguarda la teorica, ci sei.> Ammette, stringendosi nelle spalle, poggiandosi con i glutei contro il bancone. L'interno del locale non è grandissimo. Al lato sinistro, laddove all'esterno v'è il bancone con la merce, è stato posizionato un altro bancone, con varie tipi di pelli per diverse opere, quali armature et simili che differiscono per resistenza e rigidità. Ce ne sono di vario tipo esposte, con alcuni prezzi attaccati qui e là, ma pur sempre ben visibili per far sì che la merce attiri maggiormente dei clienti. <E' pur sempre la parte pratica quella che m'interessa maggiormente.> Asserisce, mantenendo un tono pacato, lisciandosi la barba sulle guance, con le unghie a graffiar la cute coperta dalla medesima. <Sai come trattare una pelle affinché duri nel tempo e possa essere resistente? Rammente che, principalmente, possono essere utilizzate per dare vita a delle armature più o meno resistenti, oppure a foderi, a vestiti. Non tutte hanno le stesse proprietà.> Specifica verso il ragazzo, or piegando appena il capo di lato con un mesto sorriso. <Se mi vengono dette delle date di scadenza, io devo terminare per quella specifica data.> Dà ulteriori spiegazioni alla di lui volta, giusto per assicurarsi che capisca com'è lavorare lì. [ Ambient ]

16:33 Gekko:
  [Strade - 5° Cerchio] annuisce alle parole dell'uomo. Certamente conosce molto bene la teoria, ma la pratica non può esser detta, va mostrata e questa è una cosa decisamente chiara. Del resto chiunque potrebbe aver visto o semplicemente aver letto come si conci il pellame per poi andare a millantare abilità che conosce solamente a livello teorico. Certo questi vengono rapidamente scoperti e sarà la fine del loro lavoro come conciatori, però se i calzari prodotti da loro si spaccano, perché le pelli non sono state adeguatamente trattate, questo è un grave danno per chi le ha acquistate, un danno che va oltre la spesa di denaro... quando si tratta di protezioni per il corpo, ciò ha un peso ancora maggiore, perché il "fastidio" ulteriore rispetto alla spesa del denaro, in questo caso può essere addirittura la morte o nei casi migliori ferite più o meno gravi. Il ragazzo annuisce a queste considerazioni dell'uomo <Certamente, mi è stato insegnato come rinforzare le pelli, in alcuni casi anche usando inserti, oppure predisponendo le protezioni a ricevere questi inserti. Questo soprattutto per le parti che possono venire utilizzate per bloccare, come vambracci o schinieri, o il dorso dei guanti, talvolta.> annuisce <E comprendo anche le scadenze. Può sembrare che la vita itinerante non ne ponga, ma quando si è prossimi a giungere in un villaggio, si deve avere della merce pronta, altrimenti si perdono tempo e clienti. Questo mi è stato spiegato a dovere.> continua ricordando le nottate di lavoro senza sonno, per essere certi di avere abbastanza merce pronta, almeno per i primi giorni. <Chiaramente ora lei ha sentito solo le mie parole, ma quello che vuol vedere sono i fatti.> sorride mostrando sicurezza <Del resto lei ha un nome da difendere e non può permettersi che venga rovinato da un aiutante maldestro oppure che è bravo solo con la teoria.> conclude e nel corso del discorso ha osservato con cura l'interno del negozio, per prender nota mentale degli oggetti esposti e valutando i metodi che conosce per realizzarli.

Gekko prosegue nel pronunciarsi alla volta del Conciatore. Quest'ultimo lo squadra dalla testa ai piedi, attento ad ogni minimo particolare. Sicuramente, non l'ha mai visto prima. <Ho capito, ho capito..> Esordisce, quasi a voler fermare la continua tiritera di nozioni che vengono proferite dallo Shoton. Agita la dritta nell'etere, poiché bene o male quel che vien detto dal ragazzo è corretto, è giusto. Questo fa comprendere come egli si sia impegnato, al tempo, o che stia veramente dicendo la verità a proposito del di lui addestramento come conciatore. Non che si possa parlare di vero addestramento, ma ha avuto sicuramente un insegnamento su tal materia davvero niente male. <Ed è esattamente quello che stavo dicendo.> Giusto per confermar le parole pronunciate dal ragazzo. Fa spallucce, rimettendosi nuovamente eretto, prima che quella scrivania soccomba sotto il di lui peso. Non è certo una piuma e quel ventre sciabordante n'è la testimonianza certa. <Di là, ho un maiale che mi hanno portato poche ore fa. Devo scuoiarlo e dar a quel macellaio..> Quello che precedentemente era uscito per frenare i due litiganti. <..la carne, eccetto la pelle che posso tenermela io. Dice d'averne in abbondanza, ma a che cosa frega? L'importante è che mi sia utile in futuro.> S'avvia verso la porta, facendo cenno all'altro di spostarsi dall'uscio, affinché possa chiuderla. Un campanello, posta sopra l'anta, emana un piccolo suono, zittendosi subito dopo. E' quasi un avviso nel caso in cui qualcuno entri mentre son sul retro. <Vuoi venire?> Non che sia un obbligo, ma sicuramente non può rifiutarsi dopo essersi presentato in quel modo e con quelle richieste. <Vediamo che sai fare.> Il corridoio da percorrere è minuscolo, passati da una porticina sulla destra con del tendaggio a coprirla. Gekko seguirà o meno il commerciante? [ Ambient ]

17:47 Gekko:
  [Strade - 5° Cerchio] annuisce nuovamente. Chiaro che quelle nozioni il conciatore le conosca anche meglio del ragazzo. Anni ed anni di esperienza del resto hanno un gran valore in ogni lavoro e specie in quelli di taglio più pratico; forse altri mestieri basano più sul talento o le conoscenze teoriche, ma quando si tratta di scuioiare un animale, la teoria vale giusto per trovare il coltello più adatto ed iniziare dall'attaccatura corretta. Silenziosamente lo Shoton segue l'omone, quando questo si sposta nel retro. In fondo si aspettava di essere messo alla prova. Anzi, in fondo è contento di questo, perché qualcuno che assuma un aiutante senza voler vedere cosa sa fare è una persona poco seria, che ha poco a cuore il suo lavoro ed i suoi clienti o, ancor peggio, potrebbe essere qualcuno che non ha la minima voglia di insegnare e di far concretamente lavorare il proprio apprendista... se non per fargli spazzare a terra e pulire gli attrezzi. Una prospettiva davvero poco entusiasmante. "Un maiale" pensa "Pelle non spessa come quella di un bue, ma più spessa di quella di una pecora o una capra." ripensa al tipo di lama più adatta. Sicuramente una buona impugnatura con una lama molto affilata e rigida per l'incisione inniziale, poi sarebbe meglio una lama più flessibile per staccare la pelle dai tessuti muscolari, senza correre il rischio di danneggiarla, bucandola. E del resto senza nemmeno danneggiare la carne che poi andrà al macellaio. Il rapporto simbiotico tra i due mestieri esige che ci sia rispetto e che quindi si renda un materiale perfettamente utilizzabile al macellaio, come lo dovrà essere quello che terrà il conciatore. Con questo pensiero arriva nel retro ed osserva l'animale. A questo punto cercherebbe il coltello più adatto per incidere la pelle, meglio se dotato di una lama corta, oltre che rigida e molto affilata, in modo da non provocare un taglio molto profondo. Per prima cosa ne saggerebbe il filo, quindi si avvicinerebbe all'animale e ne disporrebbe la carcassa in modo da avere davanti a sé il fianco. Se fosse su un tavolo da lavoro andrebbe bene, ma anche lavorarlo a terra, non costituirebbe un problema. Prima di iniziare a lavorare di lama, però, si doterebbe di un grembiule, onde non rischiare di trovarsi a passeggio per le strade di Kusa sporco di sangue di porco. A questo punto praticherebbe un'incisione continua all'attaccatura della testa, dato che la pelle del muso non è utilizzabile in conceria ed anzi in macelleria ha uso nella cottura del musetto. Quindi proseguirebbe, incidendo il fianco con una linea che parte dal collo e passa sotto l'attaccatura degli arti, sia a destra che a sinistra. Continuerebbe incidendo per lungo la pelle lungo gli arti, fino al "piede" dell'animale, dove procederebbe ad una incisione orizzontale intorno alle "caviglie". Fatto ciò riporrebbe il coltello, vicino al lavabo e si munirebbe di una lama più lunga e flessibile, idonea ad infilarsi sotto cute per procedere allo scuioiamento. Trovatala, tornerebbe alla carcassa dell'animale ed inizierebbe a separare la pelle delgli arti, partendo dall'incisione che li percorre per lungo, ma senza separarli dalla pelle del dorso. Infine, sempre partendo dal collo, inizierebbe a scuoiare il dorso tenendo la pelle in tensione in modo da esporre i tessuti connettivi e rendere più agevole l'operazione. Subito provvede a dare una iniziale generosa salatura all'interno della pelle, prima di disporre la pelle "sdraiata" sul lato esterno e tornare alla carcasssa. Qui tornato il ragazzo procederebbe a scuoiare il ventre, lasciato per ultimo considerando l'eventualità che i tessuti muscolari dell'addome possano separarsi e lasciar fuoriuscire le interiora, partendo dal collo fino ad arrivare con delicatezza, ma anche decisione, fino all'inguine, andando poi a salare anche questa parte, come ha fatto prima con la pelle del dorso e procedendo infine ad un maggaggio che faccia assorbire meglio il sale ai tessuti, prima della pelle del dorso e arti e poi a quella del ventre. Terminata anche quest'ultima operazione andrebbe a ripulire gli strumenti utilizzati e osserverebbe la sua opera e quindi il conciatore. <Fatto.> sarebbe il suo unico commento dopo la lunga operazione.

Superato il piccolo corridoio, possono entrare in una stanza dalle pareti bianche, asettiche. Una piccola ventola d'areazione, mantiene l'aria quantomeno pulita, affinché non si senta troppo l'odore del sangue, delle pelli in sé e di tutto il trattamento che ne consegue successivamente. Ovviamente, Gekko, qualora ritorni nella stanza principale, non potrà riconoscere tutte le pelli presenti sul bancone, stessa cosa quando uscirà fuori. Sulla teoria bazzica bene, ma ci sono molteplici pelli esistenti e di varia tipologia. Dovrà imparare molto più di quanto già par conoscere. La via dei Conciatori è infinita! Un po' come quella di qualsiasi mestiere, prima di giungere alla perfezione di sé. Sul bancone metallico, posto centralmente in quella stanzetta asettica, v'è appunto il maiale che gli hanno consegnato in mattinata. Son passate soltanto un paio d'ore, ma è anche vero ch'è bene mettersi all'opera e far sì che il mestiere venga svolto a dovere. Il grembiule, di quelli plastificati, proprio per ovviare agli schizzi di sangue o fluidi corporei animali, può trovarlo appeso ad un gancio affianco all'ingresso, precisamente sulla sinistra. Una volta messo, potrà anche occuparsi dei guanti e del potenziale necessario. <Vedo che ti sai muovere, ma devi anche metterti un paio di guanti. Davvero faresti tutto a mani nude?> Insomma, non è molto igienico, per dire, per cui è questa la prima pecca del settore. <Ti consiglio di utilizzarli. Assicurati anche che il coltello sia affilato..> Come per altro compie. <..e che sia pulito. Non voglio che la pelle si rovini, quindi inizia col praticare un incisione centrale, come se volessi fare una autopsia a quel maiale.> Tagliando sul ventre, infatti, sarà più facile per loro - o per Gekko, per la precisione - scuoiarlo, così da avere una pelle rigida, precisa. <Sta attento e non rompere la pelle. Deve essere un blocco unico, almeno quella dell'addome.> Specifica alla di lui volta, incrociando le braccia a ridosso del petto largo, sopra la pancia. <Ora, procurati quel coltello lì.> Che va subito dopo a prendere, dal momento che soltanto il proprietario sa dove son riposti i coltelli, e sicuramente non li tiene esposti come trofei, rischiando che si sporchino o altro. <Okay, fin qui ci siamo.> Non effettuerà la salatura od altro, bensì soltanto l'incisione e la scuoiatura in sé [//OFF: troppe cose in una singola azione che ha durata dai 20 ai 40 secondi, ed in quest anche di meno]. Lo scruta, avvicinandosi per poter osservar meglio il lavoro compiuto. <Okay, non è esattamente male come taglio. La teoria sai metterla in pratica, ma necessiti comunque di un apprendimento. Se vorrai, con salario minimo..> Perché, giustamente, anche l'Hasukage ha fatto delle riforme (?). <..posso prenderti al mio fianco ed aiutarti a migliorare.> Sintetizza alla di lui volta, dandogli una sonora pacca sulle spalle degna di Kannava Ciuol, un Ninja Chef che lavora nei sobborghi di Kirigakure (...). A Gekko, replicare. [ Ambient ]

18:35 Gekko:
  [Strade - 5° Cerchio] cerca di correggere in corsa il suo fare, prendendo per prima cosa i guanti, a cui ingenuamente non aveva pensato, forse troppo desideroso di mostrare ciò che sa fare... quantomeno però ha pensato al grembiule ed ha controllato il filo delle lame... anche qui ha peccato nel non avere controllato che fossero pulite, però un professionista che ripone con cura i propri strumenti e non li lascia in giro, sicuramente li avrà anche puliti a dovere, prima di metterli via. <Grazie> direbbe accogliendo il complimento sul suo lavoro, senza commentare le critiche, legittimissime, nei suoi confronti, in parte frutto dell'inesperienza ed in parte della voglia di mettersi in mostra. <Beh. Certo.> sorride <Non mi aspetto di essere pagato più del dovuto> commenta senza neppure sapere quanto sia dovuto <Più avanti magari meriterò di più. Ma per ora mi accontento del minimo e di potere imparare ciò che mi manca per poterla meritare una paga superiore.> ciò dice, mentre termina ciò a cui aveva pensato, salando cioè l'interno delle pelli, per impedire l'inizio del processo di putrefazione e massaggiando, per favorire l'assorbimento. Infine lava i coltelli, li asciuga e li riconsegnerebbe al conciatore, accennando appena per un istante a riporli da dove lui li aveva presi,ma poi preferendo non permettersi tanta confidenza col laboratorio, per oggi. Ovviamente riporrebbe anche guanti e grembiule, dopo una ripulita dove necessario. <Se va bene, torno domani per iniziare.> direbbe prima di congedarsi e riprendere la via di casa [End]

L'uomo lo fissa, lo squadra. Gli permette di togliersi il grembiule, lavarsi le mani in un possibile lavabo, ammesso voglia, indicandoglielo con un cenno della mandritta, sollevata per l'occasione. Insomma, gli cede ben volentieri il luogo neppur fosse casa di Gekko. <Son contento che tu agisca e pensa in questo modo.> Asserisce con un sorrisetto, forse il primo che gli vede spuntare da quando è entrato nel negozio di questi. Il campanello emette il classico tintinnio, il che fa pensare che qualcuno sia entrato. "C'è qualcuno?", un vociare da quella stessa stanza fa scattar subito l'omone. <Ah, mi chiamo Gin.> Lo accompagna sino alla porta, comparendo nella stanza principale dopo aver attraversato, a ritroso, il corridoio precedentemente citato ed usato per giunger laddove si trova il maiale. <Certo, torna domani e rifiniamo tutto l'accordo.> Nel mentre, lasciando che lo Shoton vada via, Gin stesso si occuperà di trattare col cliente giunto, trattasi d'un uomo mingherlino, l'esatto opposto del proprietario. Ma questa è un'altra storia e non riguarda nessuno dei presenti. [ END ]

Gekko si reca nel Quinto Cerchio per far fronte alla di lui ricerca di lavoro come Conciatore.
Viene messo, ovviamente, alla prova, superandola discretamente.

Gran parte di errori/dubbi ed altro, te le ho riferite in via privata e trovo superfluo riscriverle anche qui.

No EXP, in quanto il premio è il Lavoro.