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con Kaime

09:27 Kaime:
 Nuovo giorno, nuove sole che splende da dietro a delle nubi malevoli, un corpo celeste, dalla così imponente stazza, dalla forza distruttiva di immensa potenza, dalla luminescenza così forte...ostacolato da delle stupide nubi nere, tenebrose, che non emetto piqnto, non emetton urla, non emetton nulla...ma sono lì, fisse come a torturar, con la loro presenza, i cittadini di Kusagakure no Sato. Ed è in questa giornata che la giovane avrebbe intenzione di far acquisti in vista dell'esame genin. Si alzerebbe dal letto, uscendo da quel manto di morbide coperte che la abbraccererebbero con fare materno, per poi dirigersi verso il bagno, scalza, con indosso solo una nera culotte e un reggiseno, anch'esso nero, con una trama di merletto sulle due, minute, coppe. I passi sono frettolosi...un incedere svolto sulle punte dei piedi, quasi fosse pronta per ballar, ma invece lo fa solo per evitare che il freddo della lignea pavimentazione possa introdursi in lei. L'entrata nella sua camera da bagno è traumatica, in quanto la pavimentazione, divenuta maiolica, andrebbe a risultare ancor più fredda della precedente, ma nulla che la giovane non possa superar...insomma, sta per diventare una kunoichi del grande paese della Piog...no, sta diventando una marionetta a Kusa. Quest'oggi non si vede grassa, non si vede sfatta, nessun segno di abbuffata notturna appare vicino alle rosee...tutto sommato sta migliorando la sua situazione, o meglio, le capita che qualche giorno non si senta obbligata nello svolgere quel gesto che, come lei sa benissimo, prima o poi la porterà al freddo abbraccio di uno shinigami.

09:42 Kaime:
 Posta avanti il lavandino, dalla struttura in ceramica, bianca, candida, adornata da accessori idraulici in rame, andrebbe a tirar fuori dalle ante del mobiletto sottostante un cofanetto, questo non è grande più di una ventina di centimetri e spesso poco piu della metà, fatturato in legno e decorato con pittura e abbellimenti in carta, per la precisione origami di rose, all'estremità rosate, che da anni e anni ormai accompagnano la routine della deshi, senza mai essersi danneggiate, senza mai essersi stropicciate, delle rose creare dal padre e resistenti, forse, ancor più del cofanetto in sé. Fu il regalo che il padre le fece dono al compimento dei suoi dodici anni, al suo interno, ella terrebbe tutto il necessario per la sua toelettatura. Rapida, ma cauta, andrebbe ad aprirne il coperchietto, estraendo uno spazzolino rosa, alla cui estremità inferiore sarebbe incastonata una perla di dimensioni adeguate all'oggetto, dalle morbide setole, non per comodità ma, piu che altro, per necessità, avendo, a causa dell'insano gesto quotidiano, problemi ai denti, leggermente erosi ed ingialliti. Il lavaggio sarebbe rapido ma accurato, per poi proseguire con un secondo gesto non molto consigliabile, ovvero, l'utilizzo di smalto bianco dentale, così da render quel sorriso, per quanto falso, gradevole alla altrui vista. Da lì il tutto diverrebbe più veloce, non avendo mai truccati la propria pelle, per paura che quanta, sul lungo andare, potesse danneggiarsi. Solo un velo di burro cacao verrebbe plasmato sulle rosee, le quali, andrebbero a snudare gli ormai bianchissimi denti in un sorriso finto, ma che con il passare degli anni, ha imparato a fingere.

09:58 Kaime:
 Uscirebbe dal bagno, dirigendosi verso il di lei armadio, aprendone i cassetti inferiori e andando a raccogliere un paio di calze nere, dalla sottile e doppia trama, andandole ad infilare quasi... sensualmente, facendo aderire queste alle lunghe leve, facendo attenzione a non smagliarle nell'indossarle. In seguito andrebbe a recuperare dei vestiti comodi, ma allo stesso tempo, piacevoli. Oggi la decisione ricade su un vestito intero, forse non troppo adatto alla situazione, ma non utilizza mai un vestiario del genere e vorrebbe veder come le persone si relazionano ad esso. Un lungo vestito quindi verrebbe indossato, dalla gonna bordeaux, la quale comincerebbe la sua discesa dalla sottile vita dell Ishiba. La parte superiore del vestito, invece, sarebbe composto da una trama a maglia, un nerastra, ma trasparente, maglia, ove dei ricami più marcati celan i punti più sensibili dei suoi seni. Al di sotto della gonna, anche se celati dalla stessa, verrebbero indossati degli stivali alti, neri, dal tacco di circa cinque centimetri ed, in ultimo, verrebbe posta sulle spalle un cappotto dalla nera cromatura e corrispondente nera pelliccia, posta sul colletto e sulle maniche, pronta così per uscir da quella dimora allo scopo di andar a far spese in occasione del suo esame prossimo.

10:16 Kaime:
 I passi si muoverebbero verso la porta della casa, con un incedere lento, ancheggiato, sicuro. Vicino la porta andrebbe a recuperar il suo borsello, powto nella tqsca deatra del cappotto, ed il suo solito ombrello, scudo necessario per contrastare i capicci del meteo caotico del Paese. Gli ambrqti occhi, appena aperta l'anta della porta, andrebbero ad indagar lungo le strqde, verso il cielo, e verso eventuqli presenri o passanti, per il semplice abituar gli occhi alla diversa luce. Le strade verrebbero intraprese, indirizzandosi il centro, dove spera di ritrovar lo stesso negozio di armature visto qualche giorno prima. I passi andrebbero a continuwre, svoltando i vari angoli per giungere al mezzo do trasporto per giungere al cerxhio giusto. I passi sarebbero scanditi dal rumore di quel tacco che andrebbe ad impattare con lq pavimentazione strqdale. Nel mentre lq ragazza però, conscia dei pericoli che per il villqggio sono tangibili, prenderebbe la decisione di impqstare il proprio chakra. La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia fondamentale per qualsivoglia tecnica magica, andrebbe a chiudere gli occhi dalle ambrate iridi. Il corpo andrebbe a rilassarsi, tranne per gli arti superiori le cui estremità andrebbero a porsi all'altezza dello sterno nel caprino sigillo. Le gambe sarebbero leggermente divaricate, respiro regolare, testa leggermente abbassata, a causa del completo rilassamento, e la mente sgombra, sgombra da tutte le preoccupazioni, da tutti gli impulsi, da tutte le brame, da tutte le distrazioni che potrebbero distoglierla dall'azione intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, come un riflesso in uno specchio, ma parecchio differente dalla sua reale forma, in quanto il riflesso sarebbe spento, inanimato, indefinito, quasi fosse un mero contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Due forme andrebbero a distinguersi nel vuoto del suo animo, una piccola rappresentazione femminile all'altezza dei suoi seni nasali, dallo smeraldino colore, capelli lunghi e dalla sinuette simile a quella della shinobi, mentre l'altra avrebbe fattezze maschili, dal violaceo colore e dalla corporatura snella e slanciata, capelli di media lunghezza e spettinati in maniera magnifica, situata alla bocca dello stomaco. Con la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbero cominciare a muoversi lentamente, l'uno verso l'altra, per poi prender sempre più velocità, ricercando quel contatto con bramosia e lussuria. La femminea figura andrebbe a lasciar dietro di sé una velata sfumatura verdina, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentre la sua controparte maschile andrebbe a rilasciare alle sue spalle una folta linea di denso fumo, sinonimo della potenza del corpo e dell'aggressività dell'impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuare a correre fino a giungere all'altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene saldo il sigillo della capra, prima di riuscire a congiungersi. La loro unione é basata su un semplice trattener le mani del partner con le proprie, dando vita ad una leggera sfumatura tra questi due colori, fino al tanto atteso bacio, al quale consegue una reazione incredibile: le due figure si unirebbero come sfera, come a sancire il proprio amore per l'altra figura, un amore inscindibile e dal quale nascerebbero centinaia, migliaia, milioni o anche miliardi di filamenti della sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale l'energia andrebbe ad irrogare interamente la figura della deshi, rendendo possibile, attraverso la fuoriuscita di tale energia dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo della ballerina in trecentosessantun punti diversi, le più disparate tecniche ninja o semplicemente azioni precedentemente impensabili per la shinobi, la quale andrebbe or ad aprire le palpebre, con una lucentezza maggiorata rispetto al solito, il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi.

10:30 Kaime:
 Giunta al cerchio adeguato, i passi della deshi riprendon il loro incedere inerziale, passando lungo le strade poste tra le varie costruzioni, decorate, per così dire, da varie tubazioni idrauliche, fili posti per la stesura dei panni e...ruggine, una rossastra ruggine che macchia l'ambiente e che rende il tutto così innaturale, così artificioso, così...orribile. pochi sono i passanti, forse per l'orario, o forse la popolazione più giovane è situata, nella sua interezza, nell'accademica struttura. Fatto sta che la giovane si sente quasi a disagio per quelle strade, quasi come se qualcosa, all'improvviso, possa capitarle. I passi si farebbero più rapidi, più frenetici, per poi giungere alla zona commerciale del villaggio, o almeno quella zona che interessa la Ishiba. Lanterne e insegne andrebbero a decorare il negozio di armature, mentre, ai lati della porta, vi sarebbero due vetrine con esposte delle armature o parti di esse...probabilmente le migliori che il negoziante può offrire e poste lì per attirare clientela.

10:41 Kaime:
 Giunta alla porta, la giovane, come riportato su un foglietto, ingiallito dal tempo, andrebbe a spingere l'anta, facendo risuonare il campanellino, situato lì per metter il commerciante a conoscenza della presenza di qualcuno nel suo locale commerciale. La giovane non ha il tempo di entrare completamente, che un vecchietto, si paleserrbbe, da dietro un angolo, fino ad arrivare al centro di un bancone. Questo sarebbe abbastanza basso, un metro e cinquanta, forse poco più. La stempiatura andrebbe a snudare gran parte del capo, fino a dove dei sottilissimi e bianchissimi capelli sarebbero tirati in un piccolo codino, interamente ricoperto da una nera fasciatura, facendone fuoriuscire solo un piccolo ciuffetto candido. Un lungo pizzetto e, anch'essi lunghi, baffi andrebbero ad incorniciare quelle labbra scolpite dal tempo, mentre un lungo kimono bianco gli cingerebbe il corpo esile, ma ancora in forma...probabilmente un vecchio shinobi ormai in pensione. La porta verrebbe richiusa alle spalle della deshi, andando a far attenzione di non sbatterla e, subito dopo, andrebbe a porre il proprio ombrello nell'apposito vaso, posto alla destra della porta. Fatto ciò, la giovane andrebbe ad avvicinarsi verso il bancone, per poter in seguito far le proprie richieste. La lingua andrebbe ad umettare le labbra, prima che un respiro possa esser preso e, arricciando un sorriso, sincero questa volta...dovuta alla simpatia che quel vecchietto, a prima vista, le farebbe...< Salve, vorrei acquistare delle protezioni in vista dell'esame genin...> Chioserebbe la ballerina, aspettando che il vecchietto possa accogliere, o meno, la sua richiesta.

11:01 Kaime:
 La domanda riecheggia nel negozio tutto, quasi fosse eco, cosa strana, data la presenza di un così abbondante quantiradivo di materiale e arredamento, i quali, solitamente, dovrebbero evitar un riverbero del genere. I passi del vecchietto comincia a trascinare quella anziana figura in un incedere lento, affaticato e, prima di questo movimento, la giovane non poteva sapere che il settantenne possedesse un bastone da passeggio, sul quale si reggerebbe per rendere i propri passi più coordinati. Questo si muoverebbe, superando il bancone e muovendosi alla destra, rispetto alla ragazza, ove vi sarebbero degli armadi, andando ad aprire, a mo' di scaletta, i cassetti, pronunciando, con una voce acuta e tremolante, l'invito a controllar lei stessa cosa potesse servirle. Il passo della giovane andrebbe a seguire l'anziano, andando ad affacciarsi nei cassetti e andrebbe a notare una multitudine di oggetti protettivi, così la giovane ne studierebbe, con le proprie poche capacità, le caratteristiche...probabilmente utilizzerà qualche oggetto in maniera del tutto sbagliata.

11:14 Kaime:
 Notando lo sguardo, abbastanza disorientato, della ballerina, il vecchietto andrebbe ad esplodere in una divertita risata, per poi affermar che l'oggetto che la giovane sta cercando, invano, di indossar all'avambraccio, é uno schiniero, quindi, deve essere indossato per la difesa degli stinchi. Una risata, un po' imbarazzata, proverrebbe anche dalla femminea figura, per vedere, poco dopo, il vecchietto piegarsi, con un sonoro e palese affaticamento, fino a giunger in ginocchio, portando il peso del proprio corpo tutto sui piedi, ove si è seduto. Una posizione antica e raramente utilizzata ai tempi nostri, che permette, però, all'uomo di poter controllare lui stesso la propria mercanzia. I movimenti sarebbero rapidi e sapienti, come se conoscesse alla perfezione la posizione di ogni suo articolo. Andrebbe a posare lo schiniero che la ragazza impugna, aggiungendo che non è della taglia giusta, prendendo, infine, un paio di vambracci, lunghi e rinforzati solo per protegger un lato dell'avambraccio, mentre, con la stessa meccanica difensiva, andrebbe a prender un paio di schinieri, dalla forma più allungata. Non vi è molta differenza tra quelli ora presi e quelli precedenti, ma al dire del mercante, la prima volta che li si compra bisogna prendere quelli più simili possibili alla parte da proteggere, e quelli presi in precedenza dalla deshi eran troppo bombati...e per uomo, facendo arrossire, ancora una volta per l'imbarazzo, dovuta alla sua ignoranza in materia, le gote della Ishiba, la quale preferisce, al momento, rimanere in silenzio, evitando così altre figuracce.

11:39 Kaime:
 La ragazza andrebbe, dopo essersi alzata facendo forza sulle leve inferiori, a raccoglier gli oggetti appena presi dal commerciante, di cui non conoscerebbe nemmeno il nome, per poi, porgendo la mancina in direzione dell'anziano, il quale, però, forse non notandola, andrebbe a tirarsi retto utilizzando il bastone come leva, portandolo perfettamente perpendicolare alla pavimentazione e facendo gravare su di esso tutto il suo, quasi nullo, peso. Una volta alzatisi entrambi, questi andrebbero a dirigersi, chi avanti, chi dietro, verso il bancone. Giunti, il vecchietto andrebbe a prender, da sotto il bancone, una busta di carta, ove andrebbe a riporre i due acquisti della deshi. Poco dopo, strano per una città illegale come questa, il commerciante andrebbe a digitar, su un'antiquata cassa, il prezzo dei due oggetti, andando a chiosar verso la ragazza che questa deve pagare cento ryu. La giovane, aspettandosi un prezzo maggiore, andrebbe a sorridere e, portando la destrorsa nella corrispondente tasca del cappotto, andrebbe a prelevare il borsello, dal quale caccerebbe due banconote da cinquanta ryu e le porgerebbe al vecchietto, il quale, di pronta risposta, andrebbe a scambiar, con la mano libera, il denaro con quella cartacea busta, il cui peso non affaticherebbe nessuno dei due. Fatto ciò la giovane andrebbe semplicemente ad inchinarsi, portando la busta alla mano destra, la quale andrebbe ad afferrar il manico di questa, per poi girarsi in direzione della porta del negozio.

11:52 Kaime:
 I passi si dirigerebbero verso la porta, stando attenta a prelevare l'ombrello dall'apposito contenitore, per poi aprir la porta e andar via, non prima di un ennesimo saluto al...nessuno, in quanto il vecchietto deve essersi andato a rifugiare nel suo angolino, forse lo stesso da cui è sbucato all'inizio del loro incontro. La porta, quindi, verrebbe chiusa dietro la di lei figura, facendo, per la seconda volta, far suonar quel campanellino con quel suono acuto. I passi della giovane sono rilassati, al contrario di quelli ansiosi della mattina stessa. Quel vecchietto...quel mercante non le ha venduto solo delle protezioni, le ha regalato un attimo di pace, le ha fatto capire che esiste anche qualcuno che non si è adeguato ad un villaggio disastroso, ma che continua, seguendo i propri princìpi, la propria vita. La destinazione attuale sarebbe quella della propria dimora, dove, data l'ora, andrebbe a preparare il pranzo per lei e per il fratello, Karitama. Gli occhi dalle ambrate iridi andrebbero a supervisionare l'intera strada da lei percorsa, cercando di ritrovare la via di casa...che, come al solito, non ha idea di quale sia. Le toccherà anche oggi chiedere informazioni.[end]

La giovane Kaime si prepara per andar a comprar alcune protezioni, così da poterle indossare in occasione dell'esame genin, facendo una piacevole conoscenza con il mercante, il quale la aiuta nel suo acquisto.

Off:ho svolto questa giocata in quanto in off abbia comprato l'equip e mi sembra incoerente non giocarmelo, a voi la decisione di valutarla o meno.