Esame teorico Hayate.
Quest
Giocata del 22/02/2018 dalle 17:50 alle 18:50 nella chat "Accademia Ninja - Konoha"
Inizia tu, ti trovi all'interno dell'aula grande per l'esame teorico, l'insegnante non è ancora entrato.
Con indosso la solita tuta nera, lavata e stirata con più attenzione del solito dalla madre in vista dell'occasione, malgrado le proteste del giovane, attraversa il corridoio dell'Accademia, diretto verso l'aula grande. Osserva distrattamente i bordi celesti delle sue maniche, domandandosi se siano mai stati così celesti, facendo intanto mente locale di tutte le informazioni apprese in questo periodo a lezione. Stringe forte il pennello e i quaderni, concentrandosi nel tentativo di non tremare per la tensione. Non può sbagliare. <Yama non porta sfiga. E io non credo alla sfiga.> Si ripete piano, in un sussurro, salutando con un cenno del capo i propri compagni. Le parole di Yama in merito all'eventualità di non passare l'esame lo martellano da giorni, e da giorni va ripetendosi quel mantra. Non crede alla sfiga. Ma non capisce perché le dita abbiano asusnto la posizione delle corna, con indice e mignolo tesi all'insù. Sospira, accelerando il passo, con gli stivali che seguono il ritmo martellante del proprio cuore. Si ferma davanti all'aula grande, notando l'assenza del sensei, domandandosi chi sarà a presiedere l'esame. Attraversa l'aula sorridendo nervoso ai compagni e prendendo posto in prima fila, proprio davanti alla cattedra, portando il pennello sul banco e giocandoci tamburellando sul legno. Inspira lento, e sospira, in attesa che tutto inizi.Nevica in questa giornata, una giornata fredda, ma accogliente all'interno delle mura accademiche. Oggi è giorno di esami, nell'aula magna si trovano tutti gli studenti che sono riusciti a completare le loro lezioni. C'è un gran vociare che si quieta appena entra nella stanza il sensei Tobimasu Aburame, uno dei sensei "anziani" della accademia <buon pomeriggio allievi> afferma salutandoli con cordialità. Tobimasu Sensei, è uno strano individuo, a tratti non sembra neppure umano, sopratutto perché nessuno ha mai saputo cosa si nasconde sotto l'armatura che porta COSTANTEMENTE e così coprente che nessun lembo di pelle è in vista.[https://it.pinterest.com/pin/377669118735895482/ ] Tra le mani porta dei fogli bianchi e come si può notare, su ogni banco vi è una matita ed una gomma, in pratica c'è tutto quello che serve per scrivere, offerto dalla scuola per evitare che si possa barare in qualche modo. <voglio prima di tutto congratularmi con voi per il traguardo di oggi, sappiate tuttavia che questo sarà solo un primo passo verso la vostra vita da ninja. Qui tra le mie mani si trovano le domande per il vostro esame: rispondete a tutte le domande entro 30 minuti da quando vi dirò di rigirare il foglio> passando nei vari banchi, poggerebbe il foglio tenendo il lato bianco verso l'alto, in modo che nessuno possa leggere cosa v'è scritto sopra. <solo quando dico "via" potete leggere le domande> finisce di consegnare i fogli e si porta dietro la cattedra mentre la porta si chiude lasciando la classe isolata <potete iniziare, via> [Aspetta le domande in missiva]
domande inviate alle 18:10 - consegna tempo max 18.40
stop! fare l'uscita.
Un rivolo di sudore gli bagna la fronte e anche la tuta nera che indossa non è più profumata come quando è arrivato. Posa il pennello sul banco, augurandosi che abbia risposto correttamente. Prende il pennello con la sinistra e con la destra tiene il foglio con le risposte, recandosi alla cattedra a consegnare la prova. Posa il foglio nella cattedra, guardando il sinistro Tobimasu Aburame e la sua armatura, non propriamente comoda per una verifica teorica o per la vita accademica. Scuote il capo, tornando alle domande della verifica. <Grazie sensei.> Afferma, eseguendo un rapido inchino e augurandosi di non rivederlo in quell'aula. Qualsiasi altro contesto andrà bene, ma non vuole sostenere l'esame un'altra volta. Alza il capo e lentamente, costringendosi a non fuggire a gambe levate, si dirige verso l'uscita, osservando con un rapido sguardo l'aula, augurandosi che sia un commiato definitivo. Oltrepassa la porta, sospirando e chiacchierando con i compagni di corso, domandando come abbiano risposto alle domande e se il test fosse uguale per tutti. Si stringe forte la sciarpa al collo, preparandosi ad affrontare nuovamente la neve all'uscita dall'Accademia. Non gli resta che tornare a casa ed attendere l'esito della prova. [END]