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Incontri nei Boschi, come belve affamate

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con Rasetsu, Itsuki

00:23 Rasetsu:
 Dove potrà mai avventurarsi un disadattato come lui? Nel Bosco, tra i Ciliegi, e perché mai? Di chi stiamo parlando? Lui, quello coi denti da squalo che non tranciano, quello del quale ancora s'ignora il vero sesso: Rasetsu. Il Demone Mangia Uomini, che di uomini non ne ha mai divorati, se non uccisi. Il Rosso si presenta con un giaccone lungo e bordeaux, poco più scuro dei propri capelli. Anche questi discendono lungo la schiena, sino ad arrivare in prossimità della vita e a contornare il volto del giovane, di per sé anche femmineo, androgino com'è. Sul di lui volto, tra l'altro, compare anche un sorrisone a trentadue denti, un sogghigno per la precisione. Denti da squalo, bianchi, ben allineati e sogghignanti come sempre. O almeno per chi lo conosce nei sottoborghi di Kusa. Sotto il giaccone lungo e lasciato aperto, compare una camicia bianca con un gilet grigio scuro e strisce verticali di un grigio invece più chiaro. I pantaloni son formati dallo stesso tessuto e hanno lo stesso colore del gilet appena citato. Ai piedi, un semplice paio di scarpe nere, più eleganti che da Ninja, effettivamente. Sulla punta del naso, compaiono un paio di occhialini dalla montatura rossa e una catenella che sparisce dietro le orecchie, tra i capelli sulle spalle. Nella tasca destra, vi sono svariati Tonici; alcune armi son tenute nella sinistra. Il suo fedelissimo Bisturi è nella tasca interna sinistra, vicino al cuore che lui decanta di NON avere. Nessun Badge, ormai. Ha lasciato la vita di tutti i giorni da un bel po', preferendo non lavorare più per AIUTARE gli ammalati, bensì per cercare ulteriori modi per distruggere l'umanità stessa. E' da un paio di mesi che gira, tra l'altro, senza meta. Non ha avuto più alcun contatto con il proprio Socio in Affari, tuttavia ha cercato di portare avanti quello strano.. Commercio. In assenza del Veleno Allucinogeno, non può garantire lo spaccio della Sbrilluccica 2.0. Deve trovare metodi.. Alternativi. E forse forse, c'è finalmente riuscito. Veleni alternativi. Non per niente, con sé ha sempre qualche bustina con delle pasticche bianche con una S incisa sopra. Sbrilluccica, of course. Dose personale. Passeggia, stranamente calmo col sorrisone stampato in faccia e i muscoli facciali tesi nel formarlo. [Chk On]

00:33 Itsuki:
  [Bosco] Luna piena, non fà ne caldo ne freddo, oramai la stagione volge lentamente verso quella metà, una di quelle di mezzo che si frappone fra vero e proprio caldo e il pungente freddo. Qualche nuvola nel cielo percorre quella distesa blu notte, andando a screziare la tela buia con qualche leggero tocco di sfumature girgiastre, illuminate dalla pallida luce della maestosa signora che si staglia nel cielo, adornata da qualche stella di contorno, più o meno visibile. Il tutto, adorno di quel rosa indistinguibile che regna padrone in quel che sarebbe il Bosco dei Ciliegi, o almeno così sarebbe se quelli fossero già fioriti. Probabilmente bisognerà aspettare ancora un pò, così come il nostro Itsuki starebbe attendendo ancora, per compiere il proprio dovere, per adempire alla propria personale missione, seppur per oggi, si limiterebbe a passeggiare appunto per quella distesa di alberi ancora abbastanza infreddoliti, forse con qualche sporadico bacello qua e là " Saremmo potuti andare all'Anteiku... Non hai voglia di scoprire altro sul tuo nuovo potere? " ridacchia truculento dall'interno, come se fossero state pizzicate corde di una demoniaca arpa che lascia risuonare un male particolare, quasi velato, apparentemente inesistente quanto nel contempo perennemente presente < Mh, no. Non oggi. Ho letto la copia del taccuino, per ora mi basta. > mormora tra sè e sè, mentre risponderebbe al Kagurakaza che da dentro vigila e mai si trattiene dal commentare e dire la sua insomma. Quelle che una volta erano solo volci nella testa, oramai è diventata una vera e propria entità, ben più grossa di lui, con la quale convivere. Nonchè, la sua nuova forza. Una maledizione? Un dono? Chi lo sà, bisognerà vedere dove tutto ciò lo porterà, anche se per ora, il prossimo passo è personale. Vestito come al solito, non c'è bisogno di scomporsi dal formale abito, giacca e cravatta, camicia candida e scarpe comode per quanto relativamente dal taglio raffinato, nulla di troppo costoso, ma allo stesso tempo di fattura migliore delle ultime volte. Sarà che quel Principe, in un modo o nell'altro inizi a influire? Sarà quel che sarà, per ora lui prosegue, scivolando come un'ombra tra i ciliegi, con la braccia che ciondolano appena al suo incedere, nessuna espressione sul volto, un paio di di un grigio scuro a coprirgli le mani, ne troppo sottili ne troppo spesi, in cotone, anch'essi di una certa fattura. Di certo, la sua innata non sà ancora controllarla, quindi, sempre che rischi di attivarsi o meno, eviterà qualsiasi rischio. Invece, non potrà - e non vedrebbe perchè dovrebbe - evitare Ryuuma, o Rasetsu se preferite, che giunge dall'altro lato, riconoscendolo dopo qualche istante, rimembrando la chioma rossa e quel sorriso particolare, distintivo, qualcosa che non vedeva da tempo effettivamente < ... Buonasera, Ryuuma-Sama. > non un'espressione, ne negativa ne positiva, un paio di attimi di attesa, un tono che non sa ne di carne ne di pesce, si sofferma i lunghi capelli d'ebano che si posano a loro volta, riflettendo appena la luce notturna, mentre da dentro, l'altro, di certo non si risparmierebbe dal proprio importunare, domandare, curiosare insomma " Mh, e questo? Sembra uno poco raccomandabile... " direbbe lui con un tono manco troppo allarmato, appena impigrito, senza troppa enfasi, concedendosi però poi un lieve declinare ad un languido sorriso " Oh beh, chissà che ci possa far divertire, dopotutto la gente normale è noiosa.. " e niente, nulla di più e nulla di meno, il giovane Goryo, dal canto suo, non gli risponderebbe nemmeno, semplicemente come al solito andrebbe puntando le iridi rossastre verso l'alto, quasi a potersi guardare la fronte e allo stesso modo nella propria testa, come spesso fà appunto, quasi tentando di ammonire quel qualcuno che quasi mai riesce a zittire < ... > e niente, eccolì qui, un ritrovarsi nel bosco, insolito.

  // Edit: " Buonasera Rasetsu-Sama ", non Ryuuma-Sama (non conoscendo il nome Ryuuma) my bad, mi ero confuso ~

00:53 Rasetsu:
 Le inferior leve del Mostro s'alternano con far costante. Non ha meta, non ha nessuno da incontrare o da raggiungere. Non è neppur sotto effetto di alcuna Sostanza Stupefacente, il che fa presagir che sia persino in sé. E, nonostante questo, s'è addentrato nel Bosco dei Ciliegi. Non è in prossimità d'un albero che vedrà la Morte per mano del suo Unico e Vero Amore? Oh, perché sì, pur essendo un cattivone, uno Scienziato pazzo come ama farsi chiamare, un Demone Mangia Uomini di cui ha preso il nome, ha provato anch'egli quel sentimento tormentato e tormentoso che costringe - sovente - gli uomini - di tutte le età, le etnie, comprese le donne - a soffrirne. Egli stesso ne soffre, perché la di lui Anima Gemella lo ucciderà, prima o poi, quando sarà abbastanza adulta per farlo. Ha incontrato un essere con cui ha instaurato un legame malvagio, subdolo, del tutto fuori contesto e per niente corretto. Di tanto in tanto, seppur sia passato molto tempo, la di lui mente vaga ancor alla ricerca della di lei presenza, senza trovarla. E' uno dei motivi per cui si getta a capofitto tra fiumi d'alcol e droghe, senza pensar alle conseguenze. E' perché dovrebbe? Non hanno effetto sul di lui fisico, non rischia un overdose, un coma etilico. L'essere Kokketsu ha pur sempre dei vantaggi: esser d'una stirpe di Demoni ti garantisce di non morir per mano di malattie - o simili - che possano debilitar il corpo e la mente. Sicuramente, però, non lo mantiene giovane a vita. Una voce singolare ne attira l'attenzione. Perché? Chi è? E perché - ancora - dovrebbe star in giro, a quell'ora tarda, in un Bosco dei Ciliegi? Qualcuno che lo cerca? Jinto ha assoldato qualcuno che possa metterlo alle strette? Non avrebbe molto senso: sta lavorando, sta facendo del suo meglio. Porta repentinamente le proprie iridi giallo verdastre alla di lui volta, fermandosi ad una distanza in realtà irrisoria. A malapena cinque metri, anche di meno, abbastanza per attirar l'attenzione l'uno dell'altro. <Il suffisso -Sama non penso mi s'addica.> Si stringe nelle spalle, quantomeno è onesto con se stesso. <Ma se proprio vuoi..> Angoli delle labbra che, febbrilmente, si piegan entrambi verso l'alto, mostrando quel consueto ghigno che mai - e poi mai - riuscirà a togliersi dal viso. <Chi sei? Dovrei ricordarmi di te?> Lo chiede direttamente ad Itsuki, come se volesse comprender cosa egli pensi di se stesso; valutarlo. [Chk ON]

01:11 Itsuki:
  [Bosco] Permane lì, immobile, senza battere minimamente ciglio e senza andare a ficcare il naso in cosa starebbe facendo di preciso il Kokketsu, visto che a lui non innteressa, come non interessa di molte altre cose a llo stesso tempo non gli interessa del fatto che pare il Rosso si sia dimenticato di lui. Non si scompone, non si acciglia manco, semplicemente concede uno dei suoi soliti lunghi silenzi a quel personaggio insolito, scienziato pazzo, dottore della morte, quel che sarà, sarà, lui rivolge sempre il solito sguardo di sufficienza a noia a chiunque. Probabilmentesarebbe in grado di rifilarlo anche alla morte stessa, nei suoi ultimi istanti < ... > piega appena appena il capo di lato dopo un paio di istanti, per finir dunque di rimembrare al meglio la figura di Rasetsu, senza aggiungere assolutamente nulla. Potrebbe rimanere così un'eternità, con le sole rossastre che saettano qua e là, senza alcuna ansia o la ricercad iq ualcosa di particolare, un pò nei dintorni un pò sulla figura di lui, senza timore, senza indulgenza, semplicemente, non dice nulla, e non ha ancora intenzione di farlo, anche perchè, pare che qualcun'altro stia parlando, per quanto il Rosso ne sia totalmente all'Oscuro " Conosci questo tizio? Certo chissà cosa starà facendo qui a quest'ora... " si beh, come se loro due invece sarebbero lì oer un qualche motivo normale in particolare. Comunque, dopo che siano passati quei lunghi attimi di silenzio, ecco che con lo stesso tono pigro, atono e senza che esprima nulla di particolare, il Goryo andrebbe rispondendogli < Dovresti aver preso un mio campione di pelle, una volta... Ma se non hai scoperto nulla, dubito possa ritenerti qualcuno di memorabile a mia volta... > direbbe lui, quasi già intento a girare i tacchi ed andarsene, quasi si aspettasse che quello scienziato da strapazzo andasse a casa sua e gli bussasse alla porta per dirgli che c'era qualcosa di sopito dentro di lui, o chissà che non abbia un brandello, qualche piccola cellula Goryo tra le mani. O magari l'innata era ancora sopita e in quella pelle le cellule del suo Clan non si erano destate, chi lo sà. Le ipotesi sono più quelle nella testa di Itsuki che di Ryuuma, probabilmente, freddo, analitico, calcolatore e capace di elaborare una motitudine di teorie anche nel mezzo del caos, alienandosi ora come molte altre volte dal Bosco dei ciliegi, senza curarsi minimamente di andare a pensare ad una possibile mancanza di rispetto nei confronti del Kokketsu. Ma insomma, l'ha detto lui che il suffisso onorevole non è necessario no? Quindi, facendo poi semplicemente spallucce, Itsuki vedrebbe di andare a volgere lo sguardo di lato, osservando gli alberi perlpiù spogli, privi di quasi tutto, senza andare a dire nulla in particolare, uscendono con tutto meno che una possibile prosecuzione del discorso, mantenendo le rossastre sugli alberi appunto < Certo, questo posto perde tutto il suo fascino nelle altre stagioni... > e niente, nulla di più e nulla di meno, sinceramente è già tanto che starebbe parlando. Sarà che effettivamente non stà parlando con nessuno in particolare se non con sè stesso, sempre con quel mormorare, sempre come se gli costasse qualcosa esprimersi più del dovuto.

01:23 Rasetsu:
 Specular ad esso, resta immobile. Ambo gli arti superiori son posati lungo i rispettivi fianchi, con sol il giaccone e il resto degli abiti - compresi i capelli - svolazzanti nella brezza notturna, lievemente gelida. E' ancor inverno, d'altronde. E anche lì, in quel Bosco non ancor fiorito, ci si accorge di questo. Gli alberi son spogli, eccetto per qualche superstite dall'autunno antecedente. Non son sicuramente questi i dettagli che Rasetsu va a notar, anche perché impegnato ad intrattenere una discreta discussione con Itsuki. A malapena si ricorda il di lui nome, ma l'affermazione che consegue alla domanda del Rosso, fa risvegliar in esso il ricordo. Lo ha già visto ed è talmente palese or quel che riaffiora che quasi si vergogna d'aver perso colpi. Possibile? E quanto tempo prima è successo? N'è passato così tanto da aver dimenticato chi abbia di fronte? <Io non ricordo il tuo nome.> E' passato troppo tempo, deve ammetterlo a se stesso, e non ha una memoria infallibile, seppur sia abbastanza intelligente dal canto proprio. <Non penso neppure d'averlo analizzato.> Alza il volto verso l'alto, socchiudendo per qualche istante le palpebre. Le riapre, terminata la posa del Pensatore ( che non è riuscito a trovar quel che cercava nei meandri dei propri ricordi ), rifocalizzando l'attenzione proprio sul Goryo. <E se l'ho fatto, molto probabilmente, non ho trovato assolutamente niente.> Probabile che, invero, sia successo prima che s'immergesse anima e corpo nella creazione, distribuzione, presentazione e spaccio della Sbrilluccica. <Me ne ricorderei se avessi trovato qualcosa d'interessante dallo studio della tua pelle. Se non lo rammento..> Com'è altresì intuibile dalle di lui asserzioni, per risponder al Goryo. <..è perché evidentemente non era necessario farlo.> Può dir la stessa cosa come scusante per aver scordato, persino, il di lui nome? <Si chiama Bosco dei Ciliegi per una ragione.> Ribatte, tornando al discorso antecedente, laddove il Bosco vien colpito d'inverno, muore. Ma si ridesta, in primavera, e mostra tutto il suo splendore. Basta saper attendere, osservare, sperare. [Chk ON]

01:34 Itsuki:
  [BOsco] Già, a quanto parole le parole elargite da lui andrebbero destanto qualcosa nella testa del Kokketsu, il quale dopotutto non si ricorda di lui, anche se effettivamente di tempo ne è passato, nemmeno poco, quindi non è colpa di Ryuuma se sicuramente è qualcuno di più sociale - e non socievole necessariamente - di Itsuki, il quale non è che effettivamente incontri o instauri nuovi rapporti con molte persone. Anzi, per ora a parte Nimura, Roma e gli altri due all'Anteiku, non è che abbia conosciuto recentemente chissà chì. Tutt'altro, forse meno gente si lega, meglio personalmente è, per lui < Mh, già. > direbbe lui semplicemente riguardo la questione dei Ciliegi, sentendo poi dall'interno un Eiji scostante, che andrebbe a storcere appena il labbro al pensiero del cedere un proprio pezzo di pelle ad uno sconosciito per un qualche esperimento " Non è normale andare in giro a regalare campioni della propria pelle sai? Tantomento ora che sei un Goryo, ti consiglierei di risparmiartelo, non si sà ma chi è amico e chi nemico... " e scuote appena appena la testa, sospirando mestamente dall'interno, quasi come se stesse addestrando qualcuno, giorno dopo giorno, lì dall'interno. Ma il Goryo in tutta risposta andrebbe annuendo alle parole del Kagurakaza al suo interno, vedendo di andare a dargli comunque ragione sicuramente, senza però andare a dirgli nulla di preciso a riguardo e senza mani andare a rispondergli direttamente, visto che comunque le proprie motivazioni erano altre. Magari un giorno glielo spiegherà, magari no, per ora semplicemente il moro si limiterebbe ad osservare Ryuuma e a lasciar trascorrere qualche altro lungo istante, senza dir nulla come al solito, senza proferire parola alcuna. Rivelarsi? Non rivelarsi? Per ora no, non è confidente del proprio potere e non è certo di possedere un qualcosa, un'esclusiva con la quale difendersi, quindi, per ora, semplicemente andrebbe a rinfrescargli la memoria con un < Itsuki. Forse, non sono nulla di così speciale. > direbbe lui, andando questa volt aa scomporre minimamente il porpio viso in un lievissimo, delicatissimo e sfumato ghigno, quasi un contagio che giunge dalla personalità Goryo che ospita, ma questi sono altri dettagli. Di sicuro non andrà in giro a sbandierare ai quattro venti che è un Goryo. La riservatezza non è di certo qualcosa che a lui spiace, anzi.

01:48 Rasetsu:
 Rammenta qualcosa, un discorso, un incontro. N'è passato di tempo ed entrambi non possono negar come la mente umana giochi brutti scherzi, facendo sì che aneddoti qualsiasi vengan rimossi, senza alcuna decisione dell'utilizzatore - nonché proprietario - del cervello posseduto. Non è poi molto il ribatter dell'altro a proposito del Bosco dei Ciliegi, ragion per cui lo stesso Kokketsu si limita a stringer le spalle. Cos'altro potrebbe aggiungere che possa esser di gusto per entrambi? A lui neanche piace il Bosco dei Ciliegi, ma ci deve passar in mezzo per tornare a Kusagakure o, comunque, uscir dalla stessa. V'è stato nel primo pomeriggio e, a dirla tutta, non vuol rientrar poi così presto tra quelle mura alte, di cemento. Lo scruta con attenzione, poiché a dirla tutta l'essere che ha davanti ha qualcosa di particolare, per quanto riguarda il Kokketsu. Egli stesso non sa dir con certezza cosa sia. Tuttavia, dopo aver avuto a che fare con Kouki che, dopo due secondi contati, si presenta come Mirako, non si sorprenderebbe più di niente. <Nessuno lo è a questo mondo.> Filosofico, agita la mandritta nell'etere, come un fazzoletto spinto dal vento, il medesimo che sposta le poche foglioline dagli alberi tutt'attorno al duo. Al trio? La vocina nella testa del Goryo vale? <Specialmente i comuni esseri umani.> Perché, come sempre, il Rosso si è prefissato d'esser un Demone, quindi s'etichetta automaticamente come tale, senza colpo ferire. <Che ci fai da queste parti, a quest'ora?> Non sembra neppure un moccioso, anzi, è persino più alto del Rosso di appena qualche centimetro che, però, fan comunque la loro sporca differenza. Si sistema meglio gli occhiali sul naso, spingendoli alla volta degli occhi, poiché rischia di vederci poco o sfocato, nel caso in cui non siano nel loro preciso posto e posizione. [Chk ON]

02:03 Itsuki:
  [BOsco] Lunghi attimi nei quali comunque anche lui non potrebbe far altro che ricordare più vividamente l'incontro dei due. Un ragazzo di poche, pochissime parole Itsuki, quasi da dar fastidio a volte, ma fidatevi, oggi sta parlando anche più del solito, il che è tutto un dire. Filosofico il suo dire, per quanto corretto, non sarebbe nient'altro comunque che una semplice perla, nulla di più e nulla di meno per il Goryo insomma, il quale comunque andrebbe riflettendo profondamente su quelle parole, vedendo di portare una mano sotto il mento, con il guanto che sfiora la carnagione relativamente pallida < ... > silenzio, chiaramente, lo sguardo andrebbe puntandosi in un'indefinito ed impreciso punto, lasciando che altri secondi passino senza che lui proferisca parola alcuna, con la voce nella testa - relativa nel contesto ma per nulla banale e di scarsa importanza per il Genin - che andrebbe concedendogliela al Kokketsu, sì insomma, tanto di cappello " Oh, quanta saggezza.. " che sia un dire sul serio o un presunto beffarsi di lui, questo non lo comprenderebbe il nostro moro, il quale nel mentre quell'altro dentro di lui scuote lievemente la testa, seppur divertito, Ikki, piatto come al solito, se ne esce con < Rasetsu, giusto... ? > e senza nemmeno stare ad aspettare una conferma, una risposta, come se fosse retorica la sua, ecco che continua < Sembra che tu non ti consideri tale, cosa ti eleverebbe oltre l'uomo... ? > curioso, ma allo stesso tempo per nulla entusiasta o titubante, non si scompone, analizza e cerca di trovare risposte, senza andare a cercare di svelarsi troppo, per pura curiosità personale, comprendendo il divario che c'è comunque tra lui e il rosso. Cosa ci fà lì? Riporta le braccia lungo i fianchi, e volgendo appena lo sguardo di lato andrebbe facendo spallucce, senza nulla di preciso da dire ma senza comunque non dire nulla < Dormire è una perdita di tempo. > quando può, se gli và, evita, le sue lievi occhiaie lo attestano, ma per il resto, durante le ore notturne può fare molto, sfruttando il tempo a dovere. Tra le tante cose, per esempio, improvvise passegiate con insoliti incontri, tipo questa, appunto.

00:14 Rasetsu:
 Non muta la posizione assunta dal Rosso né la distanza che tra i due ancor intercorre. Egli non s'avvicina, poiché è al tempo stesso incuriosito dal di lui modo di fare. Deve ancor comprendere come approcciarsi ad un tipo del genere. Rammenta, ormai, come gli abbia sottratto un pezzetto di pelle affinché potesse valutarlo, testarlo e studiarlo in laboratorio, ma non ha sortito gli effetti sperati. <Cosa guardi?> Nota come egli par guardare un punto indefinito, perso chissà dove forse nei propri pensieri. D'altronde, non sarebbe né il primo essere strambo che incontra né l'ultimo. Rasetsu stesso rientra nelle categoria, non c'è niente di cui possa sorprendersi ormai. O forse sì? Ambo gli arti superiori vengon sollevati, piegati all'altezza della bocca dello stomaco. Fermo, statico, vuol sol capire cosa possa tirar fuori dalla bocca, dalla mente dell'interlocutore che ha davanti. <Come hai detto che ti chiami?> Ma come, l'hai già dimenticato? Gliel'ha appena detto, tra l'altro, il che fa comprender come - molto probabilmente - il Kokketsu stia perdendo violentemente colpi! <Ah- Itsuki.> Rimembra, tutt'a un tratto, muovendo rapidamente la testolina dai capelli rosso cremisi dall'alto al basso, un paio di volte appena, giusto per fargli comprender come abbia ritrovato quel ricordo perduto. <Io sono un Demone della Famiglia Kokketsu. Un Mostro..> Con la M maiuscola, come disse una volta - qualche giorno prima - Naoko, la neonata, per così dire. <..siamo migliori della comune plebaglia che ci circonda. E io mi elevo al di sopra di questi, poiché non son neppur degni d'avermi al cospetto.> Sta DECISAMENTE accrescendo il proprio ego d'esser un Kokketsu fatto e finito, or che ha appreso nuove capacità che, fino a poco tempo prima, eran soltanto sopiti dentro di lui. Doveva esclusivamente trovar il pretesto affinché uscissero fuori. <Dormire è necessario per ricaricare le energie. Ma son problemi tuoi, alla fin fine, se non vuoi dormire. Il mio è un parere medico.> Come sempre, deve metter becco anche dove, per ovvi motivi, potrebbe soprassedere. Già con la questione di essere un Demone e credersi - al tempo stesso - un Kami sceso in terra, è qualcosa di eccessivo. [Chk ON]

00:44 Itsuki:
  [Bosco] Se non fosse che lo si potrebbe notare appena appena respirare, probabilmente lo si potrebbe definire anche morto. Permane, immobile senza muovere un muscolo, fissando quel punto impreciso per lunghi, lunghissimi istanti, quasi improvvisamente fosse finito in una sorta di coma ad occhi aperti, ignorando - o meglio non sentendo proprio lì per lì - quello che gli domanderebbe il Kokketsu, al quale non viene rivolto nulla che del silenzio < ... > nemmeno uno sguardo non si smuove, non sino a quando pare abbia raggiunto il proprio punto saldo, la propria meta in quei pensieri, in quel ragionare personale che appunto terrà per sè e sè soltanto, senza nemmeno esternarlo all'altra entità che ospita. Cosa avrà pensato in tutto ciò, non è dato saperlo ora, dopotutto, sono cose strettamente legate ad una logica personale, dubbi, domande, quasi rivelazioni o appunti da prendere per il futuro lì per lì. Chissà. < Nulla, ero sovrappensiero. > direbbe dopo quel minuto e mezzo buono, puntando nuovamente le rosse su di lui, smuovendo solo le labbra senza mai scomporsi di troppo, manco nell'enfasi, quasi sembri un morto in grado di parlare, come se tutto gli costasse una certa fatica, con quel perenne e vago piattume sul viso. Socchiude appena gli occhi quando domanda nuovamente il come si chiama, ma ancora prima che Itsuki non dica nulla - poichè di certo non si sarebbe ripetuto - Ryuuma avrebbe ricordato quanto dovuto, come se fosse un semplice scienziato smemorato, che non fa uso ne di droghe ne di alcolici ne nulla, è solo il duro lavoro. Si, eh. Dopodichè, inizierebbe ad incuriorisi, minimamente, ma perlopiù finalmente, nei confronti di quella figura dagli occhi rossi verso la quale comunque aveva mosso un minimo di curiosità avendogli concesso in precedenza quel piccolo campione, dal quale non è stato ricavato nulla, però insomma, si è fidato, se così vorremmo dire. Lo lascia discorrere, gli lascia enunciare quel breve monologo vedendo di andare a sentire il nome dei Kokketsu che gli risuona in mente, sgrana appena gli occhi, seppur la cosa è praticamente impercettibile, quello specifico cognome ha risvegliato dentro di lui un minimo di attenzione, tanto che appunto, andrebbe sollevando la dritta per portarla alla tasca interna della giacca, intento ad estrarre nè un'arma ne un rotolo, senza fretta, con un fare misto tra il flemmatico e il non, solito suo fare privo di qualsiasi precisa maniera. Quindi, fuoriuscendo una specifica copia di un dato taccuino, andrebbe mormorando un pò tra sè e sè e un pò nei confronti di quel Rasetsu stesso < Kokketsu, mh... > e quindi scorrendo quello che sarebbe il taccuino copia di Goryo Kokketsu, ecco che chiaramente potrebbe chiaramente ritrovare quel cognome che già gli era chiaramente risuionato in testa, dato che conosce a memoria il contenuto del taccuino, però insomma, accertarsene davanti a uno di loro, non fà mai male < Secondo me siete solo un passo evolutivo necessario per raggiungere il nostro potere. > sì insomma, gli starebbe spudoratamente dicendo che sono fuori moda, o meglio, sono il passo evolutivo precedente a loro, quell'anello primitivo dal quale sono nati poi loro, i Goryo veri e propri. Piega appena il capo di lato, di pochissimo, i capelli d'ebano vinti appena dalla gravità si smuovono a loro volta in un paio di fruscii delicati. Il tono con la quale ha detto il tutto non è per nulla ostile, minaccioso o intento ad insultare, è chiaro, conciso, piatto come un lago ghiacciato e atono quanto un'arpa incapace di suonare, privo di qualsiasi inflessione, la sua pura, nuda e cruda opinione. Essere come lui non è che sia sempre un bene, diretti nel bene e nel male insomma. Per quanto riguarda il resto, al sentire dell'essere migliori e quant'altro, quel Kagurakaza dentro di lui andrebbe decisamente lasciandosi sfuggire una risata, di quelle di un qualcosa che non ti aspetti, che se stai bevendo tipo sputi tutto, ma il Principe all'interno fortunatamente riserverebbe un semplice commento personale, semplice quanto affilato come la sua Katana di un tempo " Oh ma guardalo, tenta di essere me... " e sì insomma, languido e malevolo sorriso mefistofelico che si dipinge su quel volto introspettivo che verrebbe lasciato perdere e messo da parte ora come ora, visto che Itsuki a sua volta, dopo un brevissimo sospiro, senza il minimo nervosismo ne un briciolo di tensione che lo percorre, eccolo che di nuovo < Mi ripresento, Itsuki Goryo... E direi che dormo lo stretto necessario.. mh mh.. > annuisce a malapena, anzi, forse smuove appena appena la testa in quel cenno d'assenso vagamente percettibile, vedendo poi di andare ad infilare nuovamente il taccuino in tasca, senza curarsi precisamente di chi abbia davanti e di quale divario ci sia tra i due, consapevole che comunque vi sia ed indubbio riguardo al singolo fatto che il suo interlocutore sia un Kokketsu.

01:06 Rasetsu:
 L'essere che ha davanti ha qualcosa di diverso dall'ultima volta. Man mano che il tempo passa, si rende ulteriormente conto di come l'Itsuki incontrato qualche tempo addietro sia mutato, adesso. <Lo sei stato per parecchio, eh? Sicuro tu non abbia sonno?> Sicché gli ha detto che dormire non serve a niente, potrebbe esser la conferma di come, invece, ne abbia bisogno eccome di qualche ora di sonno buona. <Non che m'interessi, di nuovo.> Lo ribadisce, sia mai che tal asserzione non sia giunta alle di lui orecchie. E' soltanto poco più alto del Rosso, ma chissà che aria tira lassù! (?) Le iridi giallo verdastre si posan sulla di lui mano, la quale s'infila nella giacca e ne tira fuori un libricino? Un taccuino? Un quaderno? <Cos'è?> Pensiero che si palesa tramite la voce, che vien esternato senza pelo alcun sulla lingua, non preoccupandosi granché del fatto che potrebbe esser top secret. In tal caso, non avrebbe dovuto semplicemente tirarlo fuori. Ma è un discorso che, attualmente, non rientra granché nella situazione in sé, dal momento che n'è incuriosito, esattamente come vien attratto dalla anormalità dell'individuo che ha di fronte. Cipiglio, seccatura quel che ora appare sul viso del Kokketsu, al sol sentir di come i Kokketsu dovrebbero risultar inferiori a.. CHI? A qualcuno che non avrà mai sentito nominare? A qualcuno che si crede or più grande di lui sol perché egli ha peccato d'arroganza ed egocentrismo? <Di cosa stai parlando?> Il 'nostro' potere. Per quale motivo viene utilizzato il plurale? Cosa nasconde in realtà il ragazzo che ha di fronte che, tutto sommato, par comunque molto più giovane del Rosso che ha di fronte? <Goryo?> No, sicuramente non ha mai sentito parlare di niente di tutto ciò. <Non so di cosa tu stia parlando e sto perdendo la pazienza.> Sì, esatto, perché odia non saper le cose, seppur non sia direttamente colpa di qualcuno in particolare, neppure di Itsuki. D'altronde, si raccoglie quel che si semina e il Kokketsu ha seminato arroganza in ogni dove, vantandosi di qualcosa che, probabilmente, non ha testato abbastanza, non trovandosi mai di fronte qualcun altro come il Goryo stesso. [Chk ON]

01:27 Itsuki:
  [Bosco] È un incuriorirsi reciproco quello nel quale i due sarebbero incappati, rincorrendosi a vicenda con piccole velate frecciatine ed eventuali perle di saggezza filosofiche, anche pareri medici e insomma, chi più ne ha più ne metta. Una lieta quanto insolita e nel contempo delicata conversazione nel bosco, la quale andrebbe lievemente tendendosi, caricando l'aria di un pizzico di mistero e incomprensione, almeno da parte di Ryuuma, nel mentre che Itsuki cercherebbe di studiare in tutto e per tutto chi ha davanti a sua volta, cercando di capire quanto più possibile da ciò che dirà o farà. Scuote livemente il capo al rincarare la dose riguardo al sonno, andando poi a rispondere riguardo il taccuino piuttosto, con un tono che si usa quando si fa spallucce quasi, seppur più piatto del solito e manco si sprecherebbe nel gesto lui, andando a dirgli semplicemente < Memorie. > e quello basta e avanza, non sono memorie sue, non sono cose che gli appartengono direttamente poichè appartengono prima al Clan e poi a lui, dunque, non ha intenzione di far sì che quel taccuino possa cadere in mani sbagliate. Per quanto Nimura-sama non lo abbia specificato, la cosa è chiaramente sottointesa. Dunque, proseguendo in quel loro dialogare, ecco che il Kokketsu andrebbe lievemente perdendo la pazienza per quanto rimane perlopiù composto, permettendo ad Itsuki di comprendere almeno un paio di cose. La prima è che a quanto pare il nome dei Goryo non è particolarmente conosciuto, o forse, è strettamente tenuto segreto all'intero Clan Kokketsu dal quale praticamente loro derivano. In secondo luogo, sembra che per quanto scienziato o comunque Ninja abbastanza potente, Rasetsu non sia ad un grado tale, nel proprio clan o nelle proprie competenze, per venire a conoscenza degli studi di Goryo Kokketsu o comunque per sapere di un'eventuale consapevolezza dei Goryo, magari riservata al CapoClan Kokketsu. Terzo ed ultimo fatto, è certo di aver guadagnato l'interesse del Rosso, per quanto questo non era effettivamente il suo interesse, probabilmente potrebbe ottenere qualcosa di utile da quello sicenziato da strapazzo. Certo, ora Itsuki è però merce rara, e non c'è frase più azzeccata da dire se non che questa volta venderà cara la pelle. Per intenderci, no? Per il resto, Itsuki socchiude gli occhi per un paio di istanti, e dopo tutte queste silenti deduzioni, ecco che vedrebbe di andare a rispondergli semplicemente, con il tono di voce che sempre rimane freddo come la punta di un'iceberg se non peggio, quasi innaturale, inumano < Se ti sforzi, ti basterà ricordare il nome "Goryo". > chissà che qualche ardita e pericolosa ricerca negli oscuri archivi (?) del clan Kokketsu possa permettergli di scoprire qualcosa, magari la sola esistenza di un certo Goryo Kokketsu e poi nient'altro, chissà, lui semplicemente andrebbe rincarando la dose < Non puoi comprendere noi evoluti dal tuo involuto punto di vista. > non ancora, o almeno, in questo modo presuppone che lui non possa conoscere e lì per lì comprendere i GOryo in nessun modo, andando forse ad intimare che non importa che lui non può effettivamente sapere di cosa stanno parlando e allo stesso tempo sarebbe inutile tentare di comprenderlo, così come sarebbe cosa di poca utilità perdere la pazienza. Itsuki, dal canto suo, rimane perfettamente composto, non lo scalfisce e non lo smuove assolutamente nulla, nemmeno Eiji che da dentro mormora semplicemente " Dai ad uno scienziato qualcosa su cui curiosare e sappi che non te lo leverai più di dosso... " sarà che lui ha avut oa che fare con scienziati e simili? Mah, sarà quel che sarà, per ora Itsuki non fà caso al Kagurakaza e semplicemente mantiene le rosse sul rosso, senza dire nulla di più e nulla di meno. Senza risultare ne ostile ne favorevole.

01:51 Rasetsu:
 Il tema a favore del taccuino termina molto presto, prima di quanto immaginato dal Kokketsu. A quanto pare, che vi siano o meno contenute delle Memorie lì dentro, non è evidentemente qualcosa che deve conoscere il Rosso. Quest'ultimo è soltanto parecchio curioso, poiché trattasi di uno Scienziato. Non dei migliori, si potrebbe asserir anche dei peggiori. Ha ancora molto a cui lavorare per riuscir a diventare qualcuno d'importante. Il semplice fatto di non aver più libero accesso alla struttura ospedaliera ha fatto sì che i di lui studi arrancassero un poco. In Ospedale, aveva molti più modi per apprendere qualcosa di nuovo ed affinare maggiormente le di lui capacità. Peccato che sia anche oscenamente stupido come essere. <Baah!> Si lamenta, agitando la dritta nell'aere, come un fazzoletto sporco che viene spinto stancamente dalla brezza notturna, portato poi chissà dove, destinato a scomparire come la curiosità che, fino a poc'anzi, stava mangiando vivo il Kokketsu e che, adesso, par sparita. Infastidito, e non poco, sta già optando per prender tutt'altra direzione, via, tornare al Villaggio, al Locale Kukoku od ovunque sia ben accetto, fuorché questa zona del Bosco. Vuol allontanarsi da chi non gli dà quel che vuole sapere: è più come un bambino viziato che, non avendo ottenuto quel che cercava, è or costretto a rifugiarsi chissà dove, per piangere sul latte versato o per maledire chi non gli ha voluto consegnar il tanto ambito giocattolo. <Sei tu ad esser quello involuto di fronte ai Kokketsu. Devi ancor imparare ad usar bene il cervello.> Ipoteticamente. S'avvicina alle offese gratuite e prive di senso, una ragione in più per doversi allontanare dal loco in fretta, prima che faccia più danni di quanto sia necessario fare. <Me ne vado!> Magari a cercar qualche informazione in più a proposito dei Goryo. Yukio-sama potrebbe saper qualcosa - in quanto Arufa - su questi fantomatici Goryo che, dal canto proprio, Rasetsu non ha mai sentito nominare né in cielo né in terra: non accetterà mai il fatto che facciano parte dell'anello evolutivo successivo al Sangue Nero. Si dilegua, infine. Ombre nelle ombre. Figlio delle Tenebre. [END]

02:04 Itsuki:
 Un pò acido e abbastazna riservato il nostro Genin, per quanto comunque astuto abbastanza da riuscire a far trapelare quel che basta per stuzzicare l'interesse di quell'altro interlocutore, il quale comunque pare che, a lungo andare, si sia praticamente stufato del fare criptico ed enigmatico del Goryo. Quindi lo nota in quel suo gesto di scacciare il nulla, senza andare a dire nulla a riguardo ma mantenendo il solito rigoroso e ligio silenzio, osservando quel suo fare infastidito quanto buffo, qualcosa che semplicemente fa parte del suo essere, non è un recitare ne un voler apparire, è così di suo quel Rosso e piani piano Itsuki starebbe iniziando a capirlo. Per il resto, sente quello che lui gli rifila prima di andarsene e in tutta risposta Itsuki non direbbe nulla di particolare se non un < Sarà... > e niente, è il solito taciturno da mettere il nervoso, ma non ci si può fare niente e le parole non gliele si strapperebbero nemmeno con la forza probabilmente, privo di una qualsiasi cosa, sentimento, inflessione, nulla che lo possa far vacillare nel tono o nella compostezza mentale, almeno sino a quando non si trovi in piena battaglia, si intende. Sangue freddo, anzi gelido, o meno, lui semplicemente andrebbe salutando con un lievissimo cenno del capo il Kokketsu, vedendo di accompagnare il tutto con un < Alla prossima, Rasetsu. > direbbe lui, senza ne più ne meno, senza suffissi onorifici ne niente, voltandosi a sua volta ritornando pribabilmente sui suoi passi, con le mani in in tasca ai pantaloni scuri così come è scuro il resto del suo vestiario, camicia a parte, scivola a sua volta tra le ombre sino a casa, con il sottofondo di Eiji che scuotendo lievemente la testa, con un sorrisetto " Quel tizio mi fa morire... " e niente, molto probabilmente è più un complimento che altro da parte del Kagurakaza, però chissà, quello scienziato ha ancora molto da dimostrare e da dare secondo i due, magari, un giorno se ne uscirà con una qualche invenzione che gioverà entrambi, chissà, questo solo il fato potrà deciderlo, come si intrecceranno i loro cammini di lì in poi, nel bene o nel male, sarà, appunto, solo e soltanto il fato a decretarlo. {END}

Incontro casuale, come tanti.
Itsuki distrugge le credenze di Ryuuma, tra Goryo e Kokketsu che si credon entrambi vittoriosi e a capo della catena alimentare. Nuovamente, è Ryuuma ad abbandonare il campo da gioco stizzito.