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Una chance per Kusa

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con Rasetsu, Kaime

11:39 Rasetsu:
 Ha perso molto tempo nonché molteplici ore di sonno per cercare di sintetizzare delle nuove droghe, le quali saranno ben presto sul commercio. Tramite un lavoro ben retribuito e un luogo nel quale nessuno può fargli alcunché, sta lavorando senza sosta, riducendo persino al minimo sindacabile il tempo che perdeva dietro alle cavie da laboratorio, ai cadaveri e a studi di Medicina migliorati, in base alle basi che già possiede per essere un ottimo Medico. O Scienziato. Perché sì, lui preferisce essere definito così esattamente come ama il soprannome che s'è dato e che gli hanno permesso d'usare. Un Demone Mangia-Uomini che di Demoniaco ha poco se non lo sguardo e i poteri che riesce a sfruttare per i propri scopi. Quel volto ha lineamenti troppo femminili, privo d'alcun pelo simile o meno ad una barba; le guance morbide al tatto, come se la pelle fosse vellutata, liscia. Il fisico asciutto è privo di muscolatura che possa essere definita tale, avendo di per sé poca forza mascolina da mostrare al mondo. C'è una motivazione se ha scelto, infatti, d'utilizzare le Arti Magiche a discapito di quelle fisiche nelle quali non è affatto portato. Ha cambiato abiti, probabilmente perché gli altri son andati distrutti durante qualche missione o per il semplice fatto d'aver finalmente trovato gusto nel cambiarsi d'abito, ogni tanto. Indossa, quindi, un paio di pantaloni neri, eleganti come suo solito a vedersi, ma molto più da "ninja" che da "normale civile senza spina dorsale che non prende parte alla difesa del villaggio". Non ch'egli sia propenso alla difesa di Kusagakure, anche se qualcosa è cambiato da quando v'è Yukio come Hasukage. Son poche le persone nelle quali prova un briciolo di stima, e il Kokketsu è tra questi, se vogliamo dir le cose come stanno. Ritornando ai capi di vestiario, oltre a quei pantaloni scuri, porta anche una t-shirt del medesimo colore, aderente al di lui fisico decisamente troppo magro con un lieve scollo a V sul petto. Anche quello è privo di qualsivoglia peluria: fortunatamente, non ha seno, altrimenti la situazione sarebbe molto più grave di quanto già non sia. Sulle spalle, è gettato un haori scuro con sfumature violacee, tendente quindi a colori tra il viola e il nero, tipici particolarmente dei Kokketsu. E non per niente, svetta quello ch'è un simbolo che accomuna quel Clan, proprio tra le scapole, per quanto sia semi-nascosto dai capelli lunghi e rossi, arrivanti sino al fondoschiena. Le mani son coperte da un paio di guanti del medesimo colore del resto degli abiti. Ad essere onesti, l'unica cosa di diverso che spicca in lui son i denti bianchi simili a zanne di squalo, placcate lì in un perenne ghignare, e i capelli color del sangue che gli incorniciano il volto pallido, simile ad un cadavere. E lui i cadaveri li seziona. Sulla punta del naso, brilla la montatura rossa degli occhiali da vista dai quali mai si separa, anche perché rischierebbe di inciampare nel primo sassolino che incontra, senza. Un sospiro dalle labbra sottili e pallide anch'esse, un ghigno che aumenta d'intensità assieme all'alternarsi delle proprie leve. < Nyahahah~ > Immancabile, ben udibile, mai nascosta o dimenticata. Non ha particolari armi con sé, fatta eccezione per il bisturi nella tasca destra dei pantaloni e la sua follia, nel cerebro. Se vogliamo essere precisi, nelle tasche dei pantaloni, vi sono anche delle bustine in plastica sigillate, con svariate pasticche. Sa lui quelle prive di Veleno e quelle che, invece, le comprendono. No, per fortuna, non è sotto effetto di Sbrilluccica. Stavolta, perlomeno. E per chissà quale ASSURDO motivo, quest'oggi ha deciso di passeggiare per le strade di Kusa, tra Quarto e Quinto Cerchio, i suoi preferiti. Quelli più distanti. Sfoggia un sorriso a trentadue zanne -perché chiamarli denti vuol dire sminuirli soltanto- mentre prosegue in quel suo inceder lento. Chakra, ovviamente, attivo per lo Special Jonin -a malapena sa d'esserlo, talmente è menefreghista nei confronti di Kusa-. [Chakra ON]

11:48 Kaime:
  [Centro di Kusa] Kusagakure no Sato, città sviluppata ad anelli e villaggio in cui Kaime vive, non per sua volontà. La giovane camminerebbe per le vie del villaggio, andando alla ricerca della zona commerciale, per poter, così, giudicare o semplicemente acquistare abiti o accessori per arricchire il proprio vestiario. Ella indossa una maglietta grigia a maniche lunghe, un jeans aderente, oltre il cui orlo andrebbero a comparire degni stivaletti in bianca pelle e con un tacco da cinque centimetri. Infine, sulla grigia maglia vi sarebbe una felpa bianca, con dettagli avorio, il cui cappuccio sarebbe posto sul capo della deshi a coprirne, non nella sua interezza, la smeraldina camigliatura. I passi sarebbero svelti, aggraziati, mentre le ambrate iridi scorrerebbero rapide tra vicoli, negozi e cielo, pericolosamente cupo. Non sa bene dove si trova al momento...di solito lei segue il fratello per le strade di quel villaggio tanto grande quanto, a lei, estraneo. Ame, il suo villaggio nativo, non ha niente a che fare con questo, se non per la posizione geografica che vedono entrambi pallini di uno stesso stato. Diversa è l'architettura, diverso è il clima, diversa è l'aria e il profumo di essa...ma pur se tutto fosse uguale, diversa sarebbe lei, il suo stato d'animo con cui vive la sua vita, essendo qui solo uno sgraziato riflesso della sua vera forma, una figura che non sorride, che non ama, che da quando è in questo maledetto villaggio odia se stessa, quella se stessa che ha lasciato nella stanzetta in casa Ishiba ad ame, quella bambina che dorme sorridente, e che mai si sveglierà.

12:11 Rasetsu:
 Passeggia, come se fosse sicuro di sé, privo di qualsiasi macchia, persino dell'onore. Non l'ha mai avuto. Volge le spalle ai propri compagni senza remora alcuna, se ciò servisse per aver quello che vuole. Solitamente, le uniche due persone degne di fiducia son i due Doku, i quali lo aiutano nella preparazione della Sbrilluccica 2.0. Neanche a farlo apposta -o forse sì?- ha sempre con sé un paio di campioni di ogni tipo, dei tre creati fino ad adesso. Schiena diritta, mani calate nelle tasche delle brache. Scruta la zona circostante con far attento, seppur non abbia alcun timore o problema di sorta. Per qual motivo un Demone Immortale -come crede di essere- dovrebbe aver paura di qualcuno o di qualcosa? Dal canto proprio, tutto ciò sembra assurdo. Nel di lui peregrinar -pallido e assorto, neanche a farlo di proposito- abbassa lo sguardo verso una matassa di capelli verdi. <E poi si lamentano dei miei.> Cinguetta, con quella sua voce che, raramente, ha qualcosa di maschile. Solitamente è tenue, niente affatto roca, poco alta in alcuni toni, ma mai baritonale. Non riesce. Par proprio che lo sviluppo si sia fermato prima del finale, oppure Madre Natura lo ha punito per i crimini commessi. Chi lo sa? <Ammettilo..> Si sta rivolgendo proprio a Kaime, la quale non dovrebbe distar molto dal Rosso. <..i tuoi sono finti.> I capelli, ovviamente. Ma difficilmente si può comprender cosa egli stia dicendo o a cosa si riferisca. Sempre poco chiaro, come se prendesse per i fondelli le persone da quand'è nato. [Chk On]

12:30 Kaime:
  [Centro di Kusa] La giovane ballerina continuerebbe ad avanzare per quelle anguste strade, guardandosi attorno con fare dubbioso, sussurrando fra sé e sé...<dove diavolo sono?...> direbbe, con un tono abbastanza preoccupato. Sa che le strade di Kusa non sono sicurissime e, conscia di non avere capacità difensive che le permetterebbero di uscire da brutte situazioni, la giovane andrebbe a ricercare, nella sua memoria, tutto il percorso svolto per ripeterlo al contrario. Andrebbe per voltarsi, ma ascolterebbe quella voce...la quale è tanto delicata che potrebbe essere ricondotta ad un essere femminile. Gli occhi ambrati andrebbero in quella direzione, inquadrando quella figura che verrebbe messa a fuoco in qualche istante. L'affermazione fatta le sembra strana, ma soprattutto irreale!...< Scusami?!...> chiederebbe con voce quasi seccata. Come può una estranea fare delle insinuazioni del genere? <Sono i miei capelli naturali...> Direbbe, portando la destra verso il proprio latteo viso, andando però a non tangerlo, ma invece andrebbe ad afferrare una ciocca di capelli e li svestirebbe da quel cappuccio, mostrando, ai di lei occhi, la ciocca, quasi a voler dimostrare con tutte le proprie forze che i suoi capelli fossero naturali, ignorando completamente che quel gesto potesse essere solo un tentativo per l'avvicinamento, da parte di un killer, alla propria vittima o un tentativo di rapimento.

12:49 Rasetsu:
 Tentativi di approcci fallimentari. Quando mai riesce a farne uno che possa esser decente? O che possa anche soltanto esser definito tale. Ella si gira, lui le si pone frontale, ma ad una distanza di appena un paio di metri. Né arretra né si allontana. Non ha timore di una ragazzina. C'era una sola persona che gli incuteva paura ed è morta molto tempo fa. Or non gli resta che aver come compagna, neppur fosse su una spalla come un falchetto, la Signora Morte, in attesa che lo raggiunga e lo prenda con sé. Lo porti dove soltanto i Demoni possono continuar a vivere, anche successivamente alla vita terrena che han vissuto. Ma tornando a cose ben più serie e reali, le iridi giallo-verdi del Kokketsu volgono a quelle altrui, seguendone i movimenti. L'altra abbassa il cappuccio, gli mostra meglio i ciuffi verdi che formano il di lei parrucco. E non parrucca, anche se Rasetsu ci ha pensato. Decisamente. <A me fanno sempre domande sui miei. Nel senso, che son tinti, finti.> Agita la dritta nell'etere. Non si è mai chiesto che, se gli fan tali domande, è perché sembrano femminili? Son lunghissimi, apparentemente meglio tenuti di quelli di una ragazza qualsiasi. Inoltre, son colori molto vivaci -sia i suoi che i propri- tanto da farsi venir simili quesiti. <Quindi.. Se lo sono i miei, perché non possono esserlo i tuoi?> Le fa, con far dubbioso, incerto. <Dovrei studiarli questi fenomeni.> Che parolona grossa è 'fenomeni'? Come se qualcuno non potesse aver i capelli di colori particolari. Difetti congeniti? Sul serio sta ragionando come uno scienziato scappato dal manicomio? Oh- Ma lui è uno scienziato pazzo. È sol uscito dal suo cunicolo 'sotterraneo', dove crea le sue benedettissime droghe. [Chk On]

13:15 Kaime:
  [Centro di Kusa] Il losco figuro le si avvicina, con un passo abbastanza lento da permetter alla giovane Kaime di studiarne la fisionomia, il vestiario, dai colori che le risultano ostici, adatti, però, nell'insieme della figura. I vermigli capelli, che ondeggiano delicati come i propri, e quegli occhiali dalla rossa montatura. La giovane non ha capito ancora chi abbia di fronte, probabilmente una malata di mente, dato che continua a parlare da sola. Andrebbe a replicare, quasi infastidita per l'atteggiamento di quella ragazza...<emh...comunque io sono qui, cioè parla con me se devi...>. kaime porterebbe la mano destra al corrispondente fianco, la gamba mancina si andrebbe a porre, retta, verso sinistra, dalla quale verrebbe sgravato tutto il peso corporeo, che verrebbe portato alla gemella, la quale diventa colonna portante della ballerina. La mano sinistra, inutilizzata, andrebbe ad allungarsi leggera lungo il fianco, cominciando a far tamburellare quelle unghie lunghe e trasparentemente smaltate sulla coscia, con un fare frenetico ed irrequieto, innervosita per come si sta svolgendo quel dialogo...o meglio, quel monologo, nel quale vorrebbe intervenire con un violento..<potrei sapere chi sei?!> Restando in silenzio, in attesa della di lei risposta.

13:58 Rasetsu:
 Piega ambo le sopracciglia verso il centro della fronte, con far ancor più dubbioso di prima. Il viso liscio, a malapena paragonabile a quello maschile per via dei lineamenti, resta rilassato, seppur venga arcuato il sorrisetto, il ghigno. Denti dritti, da squalo, ghignanti e volgenti alla di lei figura. Egli resta statico, in piedi, con l'Haori che gli svolazza attorno ai fianchi magri e sottili. <Il problema fondamentale è che sto parlando con te.> Ergo, non stava affatto parlando con qualcuno di invisibile o tra sé. Solleva e abbassa le spalle, giusto una singola volta. Niente di più e niente di meno. Ne scruta, a propria volta, le movenze altrui, senza dir granché, ma osservandola con attenzione, quasi come se fosse qualcosa di etereo, di fantastico. <Rasetsu Kokketsu.> Fa anche rima, a ben vedere, nonostante Rasetsu sia un soprannome e non il nome vero e proprio. Tuttavia, ha sempre preferito farsi chiamare in tal modo, odiando quello precedente. <Tu, invece? Posso chiamarti Tizia dai Capelli Verdi, altrimenti.> Perché mai dovrebbe far qualcosa di simile? A quanto pare, sta cercando di tirar fuori la propria ironia, quella che non ha mai usato in vita sua, che non sa neppur come possa esser utilizzata per apparir quantomeno divertente. <Sei una Shinobi?> Giusto per far due chiacchiere, anche perché non nota il di lei coprifronte -assente- e vuol indagare. Non che lo Special Jonin lo porti comunque, eh. A malapena, riesce ad indossar abiti diversi da quelli eleganti. [Chk On]

14:17 Kaime:
  [Centro di Kusa] La giovane si sentirebbe finalmente elemento nel discorso, dato che quelle parole, pur se rivolte a lei, le sembravano un vivace monologo pieno di domande retoriche. La figura davanti il di suo viso andrebbe, inaspettatamente, a presentarsi. Al pronunciare quel nome lo shinobi dalla vermiglia capigliatura potrebbe, potrebbe notare un attimo di smarrimento negli occhi ambrati della deshi. Non ritarda troppo la sua risposta...<Kaime Ishiba>, per poi ritornar a guardare lo shinobi, pensando a sole due opzioni possibili: la figura avanti a sé è una giovane con un nome maschile, o quello che ha davanti è...un ragazzo! Lo fisserebbe, quasi studiandolo nei dettagli, cercando di vedere se fianchi e petto fossero forniti di quelle femminee forme che contraddistinguono lei e tutto il genere femminile, non osservando, ovviamente, zone genitali, più che altro per un pudore inconscio. Il suo studio dell'altrui anatomia verrebbero però di colpo interrotti ad una domanda postale da...Rasetsu, nome ancora troppo strano per essere accostato a quel fine e femminile viso. La domanda andrebbe a rimbombare nei propri padiglioni auricolari, per poi trovar in mente la formulazione della risposta, che con vigore, ma estrema educazione, andrebbe a palesarsi al colloquiante. <Non ancora, sono una studentessa dell'accademia e solo al termine della stessa potrò esser chiamata in tal guisa> direbbe, con un vocabolario non proprio banale, e che non le è neanche solito, ma gli estranei considerano in primis il modo di parlare e di vestire, essendo nascosti, in questi fattori, alcuni punti deboli da poter usare in combattimento.

14:46 Rasetsu:
 Ishiba. Dove ha sentito già quel cognome? Quel Clan! <Ishiba..> Ripete ad alta voce, seppur questa volta si tratti effettivamente di un monologo. <Cos'hanno di particolare gli Ishiba?> Le iridi vengon poste alla di lei volta. Poggia la mandritta sul fianco corrispondente. Se Kaime lo osserva bene, potrà notare l'assenza di seno, quindi totale piattume del petto, non nascosto dagli abiti in modo eccessivo, poiché aderenti. I fianchi son stretti e le spalle larghe. È assente la muscolatura sia su braccia che su gambe, poiché dotato di poca forza fisica. Lei, d'altro canto, appar quasi interessante agli occhi curiosi ed indagatori, dietro le lenti, del Demone Mangia Uomini. <Mhm.. Quindi, sei soltanto una Allieva qualunque.> Si stringe nelle spalle, facendole placidamente ed indirettamente capire come non sia di suo discreto interesse, in questo preciso momento. <Ricordo che erano così noiose le lezioni accademiche.> Giusto per tirar fuori qualche parolina, per cercar qualcosa da cui instaurare un qualsivoglia discorso. Lui trovava qualsiasi pretesto per scappare dalle lezioni, ma or inizia quasi a sentirsi vecchio. Ha ventisette anni suonati, ipoteticamente, seppur essendo un Kokketsu, un Demone, ha semplicemente perso la voglia e la normale consuetudine di tenere conto del tempo che passa. [Chakra ON]

15:08 Kaime:
 La ragazza ascolterebbe il dire del, ormai certa, di lui vociare, andando però a soffermarsi sul sottolineare così tante volte il suo aristocratico cognome...<gli Ishiba sono un clan antico di Amegakure no Sato, un clan che ha reso l'arte dell'origami e del fuuinjutsu, grazie a Konan Ishiba, una delle arti più rispettate del mio villaggio...> Il tutto detto con un orgoglio che la rende la persona più sicura del mondo in questo momento. Le labbra, secche, andrebbero ad esser umettate con un movimento di lingua, prima di farle schioccare per farle emettere, con voce piuttosto saccente...<invece lei deve appartenere al clan del Kage...il signor Yukio Kokketsu, erro?> Direbbe per poi far silenzio, assimilando anche quell'ultima parte del cremisi ragazzo, replicando rapida...<io, non avendo modo di imparare le arti shinobistiche in altro modo, credo invece che sia interessante e costruttiva. Certamente non divertente ma basta darci quel minimo di importanza e la lezione più lunga e ostica volerebbe via come una falena verso una luce.> Le parole volerebbero verso l'altrui persona, riprendendo a chiosare con una domanda personale, dato che, altrimenti, diverrebbe un...interrogatorio. le palpebre batterebbero, così da inumidire la superficie oculare, e riprendere, con uno sguardo limpido, a chiedere...<leicinvece...come posso definirla? Shinobi dal grado superiore al mio? Assassino? Patriota della nazione?>...aspettando risposta, così, almeno, da sapere concchi ha a che fare

15:34 Rasetsu:
 Ascolta i cenni storici a proposito del Clan di Amegakure, gli Ishiba. <Konan Ishiba..> Annuisce un paio di volte, giusto per far sì ch'ella comprenda come il Kokketsu le stia prestando attenzione. Non la lascia parlare a vanvera, memorizza quel che gli sta dicendo. <Non sono mai stato ad Ame. Penso di aver vissuto sempre tra Kusa e dintorni, non uscendo mai dai confini.> In effetti, non s'è ancora mai neppure avventurato nel Paese del Fuoco, nel Villaggio della Foglia. <Del tuo Villaggio? Deduco, quindi, che tu sia a Kusa da poco, allora.> O vi si è trasferito quand'era piccola. Son molteplici le motivazioni che potrebbero averla spinta lì, assieme a quelle idonee alla domanda posta da Rasetsu, fatta ovviamente senza pensare. Difficilmente ha peli sulla lingua, ragion per cui non si cruccia praticamente di quel che spesso dice, purché gli sia passato per il cervello almeno una volta, collegando quest'ultimo con la lingua. <Esatto. Diciamo che son mezzo imparentato con Yukio..> Ci ragiona su, come se tal informazione potesse esser utile alla giovane. Tuttavia, a ben pensarci, è vero. Kurona-chan è pur sempre la sorella di Rasetsu: un legame creato dalle loro menti demoniache malsane. Si proteggono a vicenda, l'una ascolta l'altro, come soltanto dei Demoni potrebbero saper fare. <Tutti, prima o poi, siamo costretti a passare da quell'Accademia. Difficilmente, si riesce a crescere da autodidatti.> Basti pensare che, giustamente, ha dovuto chiedere aiuto a Kouki -o Mirako- affinché potesse ampliare i propri studi nell'ambito della Medicina, essendo stato radiato dall'albo e licenziato dall'Ospedale in cui apprendeva le sue sacrosanti abilità mediche. <Assassino? Nyahahah!> Ridacchia, assottigliando le palpebre, ampliando il ghigno sul volto, da orecchio ad orecchio. <Mi sembra-> Perché neanche di ciò se n'è importato. <-che mi abbiano dato una promozione. Onestamente, non m'interessa granché. Special Qualcosa è più alto di un Allievo, mi sembra di comprendere.> Sul serio, lui si tiene fuori dalle dinamiche e le normali leggi del Villaggio. Non è un Mukenin soltanto perché, indirettamente, Yukio-sama può coprirgli i fondelli in quanto Hasukage e poiché Rasetsu fa parte della sua stessa Famiglia. [Chk On]

15:54 Kaime:
 Quello strano ragazzo continua a chiosare, chiedendo riguardo al villaggio di appartenenza, alle solite frasi fatte riguardo lo studio e che questo è difficile assimilarlo per via autodidatta, fino a giungere ad affermazioni più...strane? Andrebbe a ridere riguardo quell'aggettivo..."assassino", al cui suono il ragazzo comincerebbe a ridere, in maniera un po' sfacciata, palesando un ghigno malefico sul di lui viso. A questo punto la giovane andrebbe a portare la leva sinistra di un passo più indietro, facendolo come se fosse solo un movimento che per trovare una posizione comoda, e non la preparazione ad una eventuale, e provabilmente inutile, corsa verso la salvezza. Non le sembra affatto una persona con cui avere molto a che fare, anzi, crede proprio che la prossima volta che alla sua vista si palesi l'uomo, ella cambierà strada per evitare il confronto... sempre se ci fosse una prossima volta. Un sospiro di sollievo giunge solo quando quell'androgena figura andrebbe a dichiarare il suo grado, o almeno parte di esso. Speciali...special, l'unico grado che ricorda cominciare con l'aggettivo special è quello di special jonin, quindi dovrebbe essere uno shinobi del villaggio dell'erba, ergo, dovrebbe proteggere e non danneggiare eventuali altri shinobi in quei territori, o almeno così ha imparato duranti le lunghe ore di lezione, nelle quali veniva spiegato il ruolo di ogni grado ninja. Solo ora la giovane, andando a gonfiar i polmoni nel petto, per poi svuotarli interamente, andrebbe a replicare...<sono del villaggio di Ame, mi sono trasferita allo spopolamento del suddetto e da allora mi hanno registrata come shinobi di Kusagakure> il tutto espresso con un tono non molto gioviale e, in alcuni tratti, perfino un po' iracondo...lei non vuole essere lì. chi vorrebbe vivere in un posto del genere, dove la luce è malsana, dove l'odore di priolina mi mischia a quella di ruggine, dove una città deve dividersi ad anelli per non riunire le stesse casate e le stesse tematiche...chi vorrebbe un villaggio del genere.

16:12 Rasetsu:
 Il problema principale di Rasetsu è la mancanza di buonsenso. O, quantomeno, è piuttosto raro. E' corretto il fatto che uno Special Jonin dovrebbe servire, proteggere e custodire il Villaggio e i suoi appartenenti, che siano Civili o Ninja qualsiasi. Tuttavia, lui non se ne fa cruccio affatto. L'importante è che tutto prosegua secondo i di lui piani e non vi sia niente d'intralcio che possa fermarlo. Dunque, a prescindere che siano amici o nemici - gli unici che non colpirebbe mai son i membri della Famiglia, ergo: Kurona, Yukio e la "neonata" Naoko - Rasetsu non ha particolar interesse nell'instaurar un rapporto. Non ha neanche alcun interesse per la difesa del Villaggio: qualora quest'ultimo cadesse, sarebbe compito di Yukio-sama ergerlo, proteggerlo, secondo il suo modesto parere. Non a caso, la maggior parte delle volte, se non la quasi totalità, bazzica all'esterno del Villaggio o massimo nel Locale Kukoku di Zashiki. Altrimenti, passa il di lui tempo lungo i vicoletti del Tanzaku - specialmente s'è sera, quando quel luogo s'anima a festa - o comunque fuori dalle Mura che circondano il Villaggio, a protezione dello stesso. Per soldi, potrebbe addirittura arrischiarsi a far qualcosa del genere, ma chi è il folle che gli proporrebbe qualcosa del genere, d'altronde? La vede arretrare, spaventata? Forse. E la cosa non può che.. Soddisfarlo! Lo diverte talmente tanto che effettua egli stesso un altro passo in avanti, corrispondente a quello che, invece, Kaime effettua indietro. Vuol constatare se stia arretrando per il semplice fatto che non vuol star così vicino al Kokketsu. <Oh- Compreso. Interessante! E quando non sarai più costretta a sostare all'interno di queste mura, tornerai a visitare la tua terra natìa?> Curiosità, nient'altro. Nuda e cruda. [Chk ON]

16:25 Kaime:
 La ragazza vedrebbe quel passo, quel tentativo di accorciare le distanze tra i due corpi, ma, avendo ormai capito il livello ninja dell'altro, è inutile continuare ad arretrare, quindi, impavida,o meglio, grande gesta teatrale, la ragazza si imposterebbe quasi come se non avesse paura. Il silenzio, anche se breve, dopo quel passo sembra eterno, quasi come se la morte le si stesse avvicinando lentamente, con calma, gustandosi la fine della deshi. Solo al verbare di lui tutta questa finta diverrebbe realtà, anzi, prenderebbe le energie per fare un passo ulteriore verso lo special, cosi per andare a rispondergli, a voce bassa, decisa, acida...<per quanto riguarda ci ritornerei all'istante, anche se questo dovesse significare non divenire mai shinobi...questo villaggio è orribile e maledico ogni singolo secondo passato in questo letamaio...>. Le ambrate iridi sarebbero accese, brucianti, le pupille strette, le labbra corrucciare, quasi a far vedere il ringhio. Le nubi sono addensate sulle loro teste, ma ormai non le importa nulla di ciò che la corconda, non le interessa nulla di cio che la sovrasta, non le importa nulla di nulla...in quel posto è presente solo una cosa che ama, Karitama, e lo porterebbe via con sé...per il resto, per quanto le riguqrda, bruciasse Kusa con tutti i kusani.

16:38 Rasetsu:
 Il di lui test non va in porto come sperato. Kaime non arretra nuovamente, non appare affatto intimorita dal Demone Mangia Uomini. Anzi, preferisce avvicinarsi, spronarsi da sola a far uscir il di lei Io temerario. Rasetsu potrebbe farle del male, questo è assodato. Potrebbe, è corretto. D'altronde, non ha granché interesse di vedersela con un Deshi, specialmente tra le mura del Villaggio sotto la protezione di Yukio-sama. Per concludere, non ha neppur particolar interesse, dopo aver avuto sotto le grinfie due Chunin che, in tal momento, spera ancora che possano esser tre metri sotto terra. Sepolti vivi, magari. Sarebbe un giusto traguardo con tutto quel che gli han fatto passare durante l'ultima missione. <Com'è - o com'era - Ame?> Non v'è mai stato, come su precedentemente asserito proprio dal Kokketsu. L'unico Villaggio visitato è stato Otogakure e neppure v'è entrato per chissà quanto tempo. Ha superato sì e no le Mura d'ingresso. E non v'è più tornato da quel giorno. <Per quale motivo pensi che Kusa sia così malefica? Cosa ti han fatto per far sì che tu pensassi ciò?> Assottiglia ancor le palpebre, con gli angoli delle labbra che s'arcuano, per l'ennesima volta. Sogghigna, perché è bravo a farlo e gli vien così facile, che quel ghigno par far parte del volto stesso, incollato e impossibile da mutare. E' incuriosito, tuttavia, da quello che viene espresso dalla giovane Kaime, giacché nessuno, oltre a se stesso, ha mai pensato che il Villaggio potesse essere oltremodo noioso. La Deshi, invece, sembra proprio odiarlo ed i Demoni si nutrono del male, dell'odio, di incubi.. Perché non deve farlo anch'esso? Gli ingranaggi del di lui cervello camminano, cercano, trovano, nascondono segreti infausti, non degni di esseri umani comuni! [Chk ON]

17:12 Kaime:
 Il movimento della smeraldina ragazza sembrerebbe non soddisfare la brama di terrore che quel cremisi demonio ricerca. Il suo sfogo è rapido, acido, forse troppo e, per chi non conosce la vita della Ishiba, potrebbe sembrare uno sclero immotivato. La cosa sorprendente, che comporta anche lo sbigottamento sul viso della giovane, vivido, bocca semiaperta, occhi dilatati, sopracciglia inarcate e...problemi nel replicare, aspettandosi, a dirla tutta, un pugno, nelle migliori delle possibilità, ovviamente. Cercherebbe di concentrarsi e riprendere un tono di voce più tranquillo, adeguandosi a quello dello shinobi che la fronteggia...<era...piovosa, ma non umida...> Portando gli occhi al cielo, quasi come se stesse visualizzando visivamente la descrizione iniziata...<...vi era quasi sempre l'arcobaleno, l'odore della priolina ti inebriava ogni mattino quando aprivi la finestra, i campi si illuminavano di un verde vivo, quasi come se fosse un quadro dalla pittura fresca...>. Gli occhi comincerebbero a farsi più lucidi, creando delle goccioline di lacrime agli angoli esterni degli occhi, con conseguente nodo in gola, mentre lei continuerebbe a descrivere...<...il vento di scompigliava i capelli, non avendo edifici come qui, che a stento ti permettono di vedere le strade, vi erano poche persone, ma queste si conoscevano tra di loro, potevi uscire con la famiglia per prendere un gelato o andare a festeggiare il festival estivo, ma qui...solo case, edifici, strutture e ruggine ovunque!>. Il tutto sarebbe esagerato, sarebbe a volte falso, ma quel luogo è stato imposto alla giovane, non avendo possibilità di scelta, non potendo scegliere la propria casa, non potendo sentire l'erba umida sotto i piedi scalzi...non potendo riavere la felicità che aveva da bambina, felicità la quale è rimasta chiusa in quella villa, e lì rimarrà per sempre.

17:47 Rasetsu:
 Incuriositosi dalle di lei affermazioni, non si rende comunque conto del tempo che passa. Cerca di memorizzare le ultime notizie a proposito di Amegakure, poiché argomento interessante rispetto a quanto abbiano parlato fino ad adesso. <Quindi, dici che Kusa è totalmente diversa da Ame e che, per questo motivo, debba essere dannata?> Si riferisce sempre a Kusa, come soggetto. <Non hai visto la zona esterna al Villaggio.> Vuol dar un vantaggio al Villaggio d'appartenenza proprio, in qualche modo. <Il Bosco dei Ciliegi durante la fioritura è bello. E se te lo dico io..> Scuote mestamente il capo. <..NYAHAHAH!..> Ridendo, tra l'altro, come un qualsivoglia megalomane che stia parlando di come far esplodere il mondo intero. <..devi prenderlo per veritiero. Quando raggiungerai il grado necessario ad uscire dalle mura, prova a dare un'altra opportunità a Kusa. Non che a me interessi, ovvio, se a te questo Villaggio possa piacere o meno. Io posso uscir fuori quanto voglio.> Come se volesse sbeffeggiarla, quasi volesse prenderla in giro perché lui può andare dove vuole, persino ad Ame se soltanto ne avesse anche la più lontana intenzione. Alla fin fine, son preferenze della ragazzina, allo stesso modo di come son le proprie. <Anche qui ci sono delle festività, se indette dall'Hasukage. Probabilmente, stai criticando un libro dalla copertina perché ti manca casa tua.> Ora fa anche da psicologo? [Chk ON]

18:03 Kaime:
 Il dire del giovane le sta aprendo la mente. È vero, lei non ha dato alcuna possibilità al villaggio in cui sta vivendo. È un villaggio che, semplicemente, non rispetta la sua psicologia, il suo carattere...o ad essere sinceri, i suoi desideri. Le è stato imposto, tipo un piatto imposto al bambino che fa i capricci e non vuole mangiarlo, a prescindere da quanto questi possa essere delizioso. In più le da anche consigli, proponendole di visitare l'esterno della mura, partecipare agli eventi indetti dal Kage Kokketsu. Lei non vi ha mai partecipato per scelta, considerandoli sicuramente più brutti di quelli svoltisi ad Ame, o forse semplicemente per paura che questi possano essere più belli di quelli che ne decorano la memoria. Gli occhi della Ishiba, dai poteri ancora assopiti, continuano a fissare quella figura, dopo che la manica destra passerebbe sulle palpebre chiuse, andando ad asciugarle, per poi chiosare verso il kokketsu...<un giorno potresti accompagnarmi? Non riesco a orientarmi molto bene in questo villaggio...> Direbbe, per attendere replica da parte del sanguigno ragazzo.

18:30 Rasetsu:
 Attenzione totale che ancor rivolge alla volta altrui. Non distoglie le iridi giallo-verdi dal viso della giovane, poiché interessato ad una possibile replica da parte sua. Non sa cosa stia passando per i pensieri della Deshi né onestamente vuole immischiarsi negli stessi. Anzi, par proprio che abbia colto nel segno quando ha esplicato che Kaime non abbia dato nessuna chance al Villaggio di ''farsi accettare'' dalla futura Shinobi. Alla di lei ultima domanda, scrolla le spalle. <Se vi sarà possibilità o motivazione, se vorrai darmi qualcosa in cambio..> È una mente criminale volta agli affari, d'altronde. <..potrò farci un pensiero. Fino ad allora, io sarò fuori dalle mura. Verrai tu a cercare il sottoscritto..> Si tocca il petto tramite ausilio della mandritta, nello specifico il pollice. <..alla prossima, Ishiba.> Nessun legame, perciò la chiama col nome. Al contempo, dopo poco, prenderà strade diverse, proprio per raggiungere l'esterno delle mura, uscendo da Kusagakure, ovviamente. [End]

18:39 Kaime:
 La giovane andrebbe ad ascoltare la di lui risposta, più o meno affermativa. Tranne per quel riferimento ad un compenso...di cui non è chiara la forma o la natura. Ma probabilmente è soltanto una possibilità che non verrà mai vissuta. Molti sono gli impegni degli shinobi, ma ancor di più sono gli impegni di una deshi o neo-genin, ruoli i quali devono dimostrare il loro valore con lunghi ed inutili missioni. Il ragazzo dai cremisi capelli andrebbe ad allontanarsi, salutando, infine, la ragazza con un saluto impersonale, ma cosa poteva aspettarsi da un giovane, a tutti gli effetti, estraneo. La giovane così andrebbe a rimettere il cappuccio sulla smeraldina crine, occultandola e riprendendo il suo incedere. I passi sarebbero ancheggiati, lenti, e, forse, diretti nella direzione sbagliata. La giovane non ha la minima idea di dove si trovi al momento, quindi continuerebbe ad avanzare tra quelle strade e quei vicoli, dove, probabilmente, fermerà qualche passante per chieder loro indicazioni sul dove andare per riprendere la via di casa.[end]

Primo incontro tra i due, dove viene reso noto da Kaime come preferisca Ame e come odi Kusa. Tra discorsi vari, Ryuuma la induce a far sì che possa dare, col tempo, una chance al Villaggio in cui ora vive.