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Perchè i demoni escon solo di notte~

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con Rasetsu, Mikami

15:24 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] La sera è sopraggiunta in quel di Kusagakure e la voglia di tornare in quella stanza d'albergo è poca, molto poca. E' arrivato solo da pochi giorni e l'unica persona che ha incontrato è la piccola Yakushi a cui ha insinuato più di qualche dubbio ritenendosi soddisfatto, inoltre deve cominciare a portare avanti anche altri suoi obiettivi e prima di arrivare all'organizzazione, deve farsi strada nel mondo sottostante, nel mondo dei criminali, solo così può arrivare ad avere un controllo tale da potersi permettere qualsiasi movenza nella più completa tranquillità. Il posto più indicato è Tanzaku Gai, un luogo dove il peccato della carne, dove i peccati dell'uomo sono all'ordine del giorno ed è anche il posto più indicato per cominciare a fare qualche ricerca, qualche indagine più approfondita e precisa. Indosso porta uno dei numerosi smoking in suo possesso, quello odierno consiste in una camicia blu chiaro tendente all'azzurro, una cravatta bianca legata al collo che ricade lungo tutto il busto fermandosi poco sopra la vita; pantaloni di tessuto bianchi a ricoprire le gambe, scarpe lucide bianche e sopra la camicia una giacca bianca chiusa con tre bottini posti sul ventre mentre il petto permane scoperto con uno spacco a V. Si ritrova seduto nella sala da gioco di un pub a luci rosse dove ballerine e spogliarelliste la fanno da padrone insieme a molte cerchie criminali. Il tavolino su cui è seduto è ricolmo di carte da poker e, insieme a lui, altre 3 persone. Sta giocando a poker, giusto per non dare nell'occhio e osservare tutti coloro che arrivano in quanto la sala si affaccia sulla zona dello spogliarello. Vicino a se, sulla sinistra, vi è un bicchiere di vetro con del Whisky al suo interno, la mano destro, invece, regge una sigaretta tra indice e medio. La carte sono tenute coperte sul tavolo mentre punta abbastanza soldi da comprare tutto quel locale se solo volesse ma si diverte così. Gli occhi passano in rassegna chiunque, nessuno sfugge al suo sguardo e alla sua vista, tiene d'occhio tutto quanto. Alla fine tutti girano le carte, c'è chi ha un full, una doppia coppia ma quello che lo sorprendo è il tipo alla sua sinistra che gira una scala reale ovvero dalla K al 9 di cuori <Mh> la mano sinistra si muove andando a scoprire le proprie ovvero una scala minima di picche che va dall'asso di picche fino al 5 e, secondo le regole del poker, essa batte la scala reale <Mi dispiace> commenta con un mezzo sorriso mentre tutti e tre lasciano il tavolo facendolo rimanere solo. Poco male, almeno ha vinto qualche soldo. [Chk on]

15:41 Rasetsu:
 Spesso e volentieri, esce fuori dalle mura del Villaggio, pur di non respirare la stessa aria degli altri cittadini, comune plebaglia nei confronti della stirpe demoniaca dei Kokketsu. Passa la stragrande maggioranza del suo tempo tra il Locale Kukoku, di proprietà di Zashiki, laddove detiene la proprietà di un magazzino dove lavora alla propria Sbrilluccica; ulteriore tempo, viene speso al Tempio dei Kokketsu per ovvie ragioni, avendo ritrovato sua sorella Kurona. Spesso e volentieri, più per dovere che per altro, bazzica lungo il Tanzaku, poiché Jinto gli ha espressamente ordinato di non oltrepassare quella linea per quanto riguarda lo spaccio della Sbrilluccica e della 2.0. Ed è proprio lungo quei vicoli che attualmente s'aggira, come un Vampiro nel suo tenebroso mantello. Inoltre, gran parte del profitto, se lo intasca esattamente quest'ultimo, neppure il Kokketsu che n'è creatore e proprietario. E, in più, quel che ne guadagna, deve ripartirlo tra tre persone, dove ovviamente egli detiene parte della percentuale più alta. L'unica nota positiva è essere avanzato nella gerarchia della Yakuza e poter continuare a fare quello che desidera. Questa volta, stranamente, non è da solo. Coi Vicoli agghindati a festa, cosa che succede esclusivamente durante la notte, sta avvicinandosi ad un Pub a luci rosse, per mero cruccio. Il Locale Kukoku, dopo un po', diventa monotono, almeno per quanto riguarda le bamboline. Sventola, dietro la propria schiena, ondeggiando tra le di lui gambe man mano che avanza, il proprio spolverino bordeaux, più scuro dei capelli ch'egli porta, lunghi sino al fondo schiena, i quali gli son valse, più di una volta, insulti a suo carico per il di lui apparire poco uomo, ma molto donna. E' lasciato aperto sul davanti, pur la temperatura esterna sia non esattamente idonea a portarlo in quella maniera. Al di sotto, compare un maglione nero, aderente con il collo a V. Il bavero del giaccone è, ovviamente sollevato, sfiorandogli le guance e tenendole, al contempo, al caldo. Le lunghe e sottili gambe son coperte da un paio di pantalone, anch'esso nero come la pace, con due tasche laterali, esattamente come il giaccone. Nel primo, infatti, specificamente nella tasca destra, vi ha un paio di bustine, contenenti delle pillole con una S stampata al di sopra. Altre, invece, son prive della stessa lettera, ma comunque dalla identica forma e colore. Nelle tasche dello spolverino, ben più ampie, ha qualche tonico di recupero del chakra e coagulante, assieme ad un paio di shuriken che, spesso e volentieri, non utilizza affatto, affidandosi alle arti magiche. Sul naso, sbucano un paio di occhiali dalla montatura rossa, e specialmente quel sorriso da squalo che mai si toglie. Inspira lento, pacato. Entra, si guarda attorno, per niente ispirato, almeno finché gli occhi giallognoli non finiscon su un tavolo da gioco. Come sperperare il proprio denaro, se non tra mignotte e gioco d'azzardo? [Chk ON]

16:00 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] Gli occhi continuano a muoversi in ogni direzione, la sigaretta viene portata alla bocca, il filtro viene posto tra le labbra, aspira dalla sigaretta la quale va a bruciarsi consumando la cartina e il filtro stesso. Trattiene il fumo nei polmoni per qualche secondo prima di buttare fuori tutto quanto, tanto è un'area dedita ai fumatori, non si fa problemi. La mano destra afferra il bicchiere, lo agita leggermente per poi portarlo alla bocca facendo giungere il Whisky alle labbra e portandolo a scendere lungo il palato, la gola, scende fino allo stomaco. Un piccolo sorso, niente di più, non si lascia mai andare troppo e non si ubriaca mai, non è nel suo stile e non vuole che i suoi sensi vengano soppressi dai fumi dell'alcol, ha bisogno di una costante lucidità per ragionare e parlare con chiunque evitando, in questo modo, di perdere. Odia perdere le guerre, guerre di qualsiasi tipo e cerca sempre, in modo costante, di trovare una vita per la vittoria. La cenere della sigaretta viene lasciata cadere nel posacenere, batte su di essa con l'indice destra. Per il momento è rilassato, molto rilassato, tranquillo anche se le indagini non danno i frutti sperati, non subito almeno però, una figura appena entrata attira la sua attenzione, è la figura di Ryuuma Kokketsu, lo special jonin di Kusagakure. Non lo conosce, non sa minimamente chi sia ma conosce il tipo. Se è entrato in quel posto vuol dire che è un uomo dedito ai piaceri della carne, qualcuno che si sfoga in questi posti e quell'espressione da scienziato pazzo che sul viso ne è la prova più concreta. Ne osserva le movenze e nota come il suo sguardo si concentri sul tavolo da gioco, un chiaro segno che è interessato a scommettere, per fortuna il Jonin è un ottimo baro, capace di non farsi scoprire. Il bicchiere viene nuovamente ripreso, beve un nuovo sorso di Whisky prima appoggiarlo sul tavolo e portare la sigaretta in bocca. Le carte vengono raccolte tutte quante e con la mano fa segno allo stesso Ryuuma di avvicinarsi e accomodarsi proprio davanti a lui. Attende i minuti necessari per farlo avvicinare, per permettergli di arrivare al tavolo <Frequenti molto questi posti?> non gli chiede se vuole giocare, quello è abbastanza esplicito visto che si trova li. Comincia a mischiare le carte, le mischia con molta calma, moltissima calma e pazienza. [Chk on]

16:21 Rasetsu:
 Non s'avvicina fin da subito al tavolo, bensì resta ad ascoltare, a guardare, quel che succede nei suoi immediati dintorni. Non conosce nessuno, invero, poiché preferisce l'ambiente familiare del Locale Kukoku, rispetto ad uno esterno a cui deve nuovamente riabituarsi come questo. Non conosce il Jonin seduto al tavolo, poiché non ha mai avuto modo di vederlo prima. Frequenta da poco il Tanzaku Gai, ragion per cui è altresì la primissima volta che mette piede in quel Pub a Luci Rosse. <Ma chi, io?> Si guarda attorno come se credesse che Mikami abbia rivolto a qualcun altro quella domanda. Non si capisce se stia scherzando o se sia davvero convinto che non sia rivolto ad egli. Si guarda attorno con fare dubbioso, interrogativo, piegando il sopracciglio destro per palesar anche sul di lui volto quell'espressione ebete di fraintendimento. <Io non frequento mai questi locali.> Or è palese, invece, la menzogna nelle di lui parole, giacché non fa niente per nasconderle. Fa spallucce, avvicinandosi ulteriormente all'Uchiha, visto e considerato come il locale sia piuttosto affollato di notte. Recupera una delle sedie maggiormente vicine, affinché possa ivi sedersi e poggiar la schiena contro lo schienale, così da mettersi comodo e frontalmente al nuovo individuo conosciuto. <Tu, invece? Sembri esperto.> E lo denota soltanto da come stia mischiando le carte? E' presuntuosa come affermazione, specialmente se crede di saper già molte cose dell'altro. Rasetsu, d'altronde, è fatto così. [Chk ON]

16:37 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] Ha capito tutto del tipo ma la cosa che gli è sfuggita è di quanto sia incredibilmente idiota. Un sorriso si forma sul viso del Jonin nel guardarlo recitare quella commedia. Resta seduto sulla sedia, la schiena poggiata contro lo schienale a guardarlo, a fissarlo ed osservarlo <Si, tu> non serve a niente rispondere ma lo fa giusto perchè deve e perchè quel tipo gli sembra sospetto non poco, che possa condurlo dove vuole? Forse o forse no, non può saperlo per il momento e forse non vuole nemmeno saperlo visto il soggetto con cui si ritrova a dialogare. Una cosa è certa, non sa mentire e quella è la prova lampante, una vera prova che lo porta ancor di più a sorridere <Se lo dici tu> non ribatte, non avrebbe il minimo senso al momento ma ha capito ed è questo l'importante <Allora cosa ci fa un uomo tanto affascinante in un posto del genere?> comincia con la sua operazione, d'altronde i suoi gusti sono prevalentemente questi. Si trova con un uomo brutto come la fama che può essere paragonato a una donna per l'aspetto ma deve agire in questo modo sempre e comunque se vuole giungere ai suoi obiettivi e portare a compimenti i propri fini. Lo osserva sedersi finalmente con una sedia presa da un altro tavolino, peccato che li ce ne fossero tre liberi ma questi sono dettagli su cui non vogliamo soffermarci troppo, non di certo, anzi, bisogna passare oltre. Ne ode quella domanda mentre la sigaretta viene portata alla bocca, la sinistra si porta in tasca andando ad estrarre il pacchetto per porgerlo alla di lui figura con una sigaretta alzata in attesa di essere presa. Attende la presa per poi porgere anche un accendino e si, non accetta un no come risposta, non gli piace che gli si venga detto di no, questo è poco ma sicuro. Butta fuori il fumo completamente, lo butta verso l'alto <Dici? Cos'altro riesci a dedurre di me signor...?> un modo come un altro per chiederne il nome e sapere come si chiama. Non si fida di nessuno li dentro, vi è la peggior feccia ed è certo che tra tutti i nomi che ha chiesto quella sera, il 90% di essi sia falso come non mai ma non può pretendere troppo, deve andare adagio e con la dovuta calma, alla fine ottiene sempre ciò che vuole, in un modo o nell'altro. [Chk on]

17:02 Rasetsu:
 Commedia o no, Rasetsu si diverte solitamente con poco. Sedutosi, tuttavia, alza la mandritta - coperta da un guanto nero - per attira l'attenzione di qualsivoglia cameriere possa esservi nel locale. <Un Gin.> Per quale motivo un Gin? Con quel sapore amaro, quando vi son decisamente alcolici - e superalcolici - migliori di quello? Riporta le di lui iridi alla volta dell'Uchiha, seduto frontalmente ad egli. <Pfft.> Fa spallucce, poiché non gli interessa granché ch'egli creda o meno al fatto che sia la prima volta - oppure no - all'interno di quei locali, negati alla gente comune che sia priva di vizi. <Affascinante? Nyahahah!> Sta ridendo, e ride ancora per qualche altro secondo, poiché veramente preso in contropiede dal di lui complimento. Ultimamente, spesso e volentieri, ha preferito portarsi a letto donne, di qualsiasi genere, etnia, età. Non s'è crucciato particolarmente, purché rispettassero i suoi canoni: almeno la maggiore età. <Sei la prima persona sulla faccia del mondo che mi viene a dire qualcosa del genere.> Non che ciò possa interessargli davvero. In fondo, ha lasciato da troppo tempo la vita terrena, da uomo normale, per soffermarsi sulla bellezza di se stesso. Sa d'esser un Demone e tale resterà per il resto dei suoi giorni, finché Bahaa - la sua assassina, la sua adorata Morte - non arriverà per ucciderlo. E' consapevole di ciò ed è altrettanto sicuro che la di lui morte avverrà presto, perché è nato per uccidere e morirà venendo ucciso. E' questo il suo Credo, se n'è talmente convinto da renderlo tale. <Ad ogni modo, il Tanzaku è la mia seconda casa.> Il che fa palesar come, effettivamente, non sia la prima volta che vi viene. Ma, ovviamente, non s'è crucciato neppur prima d'esser scoperto innanzi alla verità dei fatti. Non ha particolare interesse su tal ragionamento, poiché preoccupandosi d'altro. <Che sei troppo curioso..> In risposta a cosa Rasetsu possa aver capito di lui. <..e che non ti ho mai visto prima.> Spallucce. <Rasetsu. E togli il Signore.> Indirettamente, lo scruta come a volergli chiedere l'altrui nome, ma non lo dice, non esplica altro se non quanto già detto. [Chk On]

17:18 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] Una scelta non proprio consona al posto in cui si trova, il Gin è qualcosa che si prende a un bar, non in un locale come quello dove la lussuria e i peccati la fanno da padrone. Non si muove, non vuole muoversi anche se fuma e continua a mischiare quelle carte ancora per pochi secondi prima di poggiarle al centro del tavolo composte, una sopra l'altra, in ordine, proprio come quello che lui vuole imporre a questo mondo, l'ordine più totale. Purtroppo è anche costretto a fare dei complimenti, non finge, non ne ha bisogno perchè quella figura potrebbe sempre rivelarsi davvero affascinante a dispetto dell'aspetto da squalo pazzo <Si, affascinante> quella risata conferma soltanto i suoi sospetti, è pazzo, completamente andato e la pazzia non è altro che un nemico per qualsiasi essere umano mentre la follia, la follia è tutt'altra cosa. La follia rende gli uomini grandi, la follia permette agli uomini di spingersi in posti e direzioni inimmaginabili <Sul serio? Pensavo che una persona come te fosse circondata da ammiratori, spasimanti. Come si vede che il mondo non capisce niente> prende il bicchiere con il Whisky iniziando a bere, gli occhi sempre fissi sullo special mentre un sorriso si forma sul volto dell'Uchiha, un sorriso quasi ammaliatore possiamo dire. Lo fissa intensamente cercando di carpire ogni informazione possibile dalle sue parole, dalle sue movenze, capire chi effettivamente si trova davanti senza soffermarsi a quell'apparente pazzia che l'altro dimostra di avere. <Una seconda casa? Un uomo come te dovrebbe ambire a posti più elevati di queste semplici frivolezze terrene, guardati intorno> e comincia a muovere la mano sinistra avente il bicchiere, allarga il braccio indicando tutti in modo generale <Giocatori, alcolizzati, puttane, questo posto è la decadenza dell'uomo e dell'umanità> prova disprezzo per certi posti? Si e molto anche ma non si nega mai un giro ogni tanto, può capitare di trovare qualcuno o qualcosa di interessante, proprio come oggi alla fine. Lo ascolta in silenzio continuando a bere, piccoli sorsi prima di ri-poggiare il bicchiere sul tavolino da poker <Hai ragione, ho delle curiosità che voglio soddisfare come, ad esempio, chi gestisce tutto questo, chi comanda a Tanzaku> getta l'amo stavolta, vedere se può venire a sapere qualcosa di più concreto e più utile. Non risponde alla frase, non è di vitale importanza raccontargli qualcosa di se, non ancora almeno <Rasetsu e basta? Nessun cognome o appartenenza?> fa parte di un clan? Non fa parte? Appartiene a qualcosa? Insomma, piccole domande ma ancora non dice il proprio nome. [Chk on]

18:19 Rasetsu:
 Non trae nessuna sigaretta dal pacco. Fa soltanto un cenno di diniego col capo ed evita accuratamente d'allungar le dita alla volta del malevolo veleno sotto forma di sigaretta. Comprendete l'incoerenza della cosa? E' avvezzo all'uso di Sostanze Stupefacenti, eppur disdegna il fumarsi una sigaretta. Rovina i polmoni, lui è medico, eppur è altresì consapevole che, in caso di Cancro o malattie generiche come quelle umane, non lo ucciderebbero affatto. Il Sangue Kokketsu ha tutt'altro gene, modi diversi d'affrontare le problematiche che potrebber condurre chiunque a morte certa. E nonostante questo, non vuol prendere quella sigaretta. Preferisce un Gin che, come ben notabile, non è affatto adatto a luoghi simili. Non gli importa neanche questo, esattamente come non gli tange minimamente il rifiuto - che potrebbe risultare scortese - ai danni dell'Uchiha. Non sa neppure chi egli sia, il che è una ragione in più per non fidarsi di chi ha di fronte. Potrebbe esser un nuovo acquirente, ma finora non si son neppure gettate le basi al fine di compiere qualche trattativa. E, poco ma sicuro, non sarà egli stesso a tirar fuori l'argomento, almeno in questo preciso momento. Giunge anche il bicchiere col Gin, posato delicatamente sul tavolo di fianco a colui che l'ha richiesto, il quale allunga l'arto superiore mancino alla volta del cristallo. Soppesa il bicchiere, scruta l'interno e il liquido da esso contenuto. Lo fa girar un po', quasi ipnotizzato, conducendo il bordo dell'oggetto stesso contro le labbra sottili, chiare. Ne deglutisce giusto un sorso, a malapena avvertito sulla lingua, ma che vien riscontrato lungo tutto l'esofago e lo stomaco, quando vi arriva. <Nessuno mi vorrebbe. Ed io stesso non voglio nessuno. Non pretendo tu capisca un legame simile.> Lui è legato indissolubilmente ad una ragazzina incontrata ad Oto. Ma nessuno, NESSUNO- neppure Kurona, può capire il vero legame -d'amore ed odio, di vita e di morte - che lo lega a Bahaa. Osserva il di lui sorriso e, sotto sotto, riesce a comprendere qualcosa di Mikami. Cosa voglion dire quelle occhiate, se non un certo interesse? Solitamente, le adopera anche lui, con qualche occhiolino da cernia che, tre volte su quattro, desta soltanto risate e zero cuccata a letto. Due di picche nei tre quarti dei casi. E' stato constatato e studiato, eh. <E' il viale della perdizione di ogni essere vivente, mortale od immortale. Chi ha da perdere, qui perde tutto. Eppure la mente umana ne trae beneficio, divertimento. Sai spiegarmi il motivo? Frivolezze o meno, a me non dispiace affatto.> A differenza di Mikami, dal momento che sembra esser contrario a tutto questo. <Tuttavia.. > La domanda sorge spontanea. <..se per te son soltanto frivolezze, per qual motivo ti trovi all'interno di una palese decadenza?> Chiede, stringendosi nelle spalle, ma palesando sul volto pallido un sorriso sghembo, divertito. Folle. <Chi comanda a Tanzaku? E perché mai dovrebbe interessarti?> Non lo sa neppure lui. Che sotto sotto ci sia lo zampino di Jinto? Non può negar che la risposta potrebbe esser più vicina di quanto egli creda. <Tu non ti sei ancor presentato. Io faccio parte della Famiglia Kokketsu.> Non Clan. FAMIGLIA. [Chk ON]

18:43 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] Nessuno dei due si fida, cosa buona e giusta ma li dove il Kokketsu potrebbe trovare simpatia, l'Uchiha non ne vede, non prova simpatia per quell'individuo, non prova un vero e proprio interesse nei suoi confronti, sta solo cercando di indagare a fondo e avere più informazioni possibili su quel mondo, su quel posto in cui si trova. Tante sono le curiosità da soddisfare e solo il tempo può aiutarlo a soddisfarle tutte quante, una per una senza alcuna fretta o esitazione, deve fare tutto quanto nel miglior modo possibile, un modo preciso e concreto. Il Gin dello special jonin arriva, giunge alla sua portata e chi glielo porta? Una ragazza in bikini di colore rosso la quale porta un vassoio marrone con sopra un bicchiere ricolmo del suo ordine. Forse una goduria per gli occhi del giovane ma non per quelli dell'Uchiha il quale prova solo schifo e disprezzo verso quella creatura che si è lasciata andare alla debolezza della carne senza saperla sfruttare a dovere ma, anche in quel caso, gli farebbe comunque schifo. Lo ascolta in completo silenzio mentre la sigaretta viene rifiutata. Il pacchetto rientra nella tasca dal quale è venuto, la propria viene spenta nel posacenere per poi andare a prendere un nuovo sorso di Whisky dal bicchiere mentre lo ascolta in silenzio, un silenzio praticamente tombale il suo <Di quale legame parli?> ovvio che non capisce se parla senza spiegare ma quella particolare frase non gli è sfuggita <Un legame con te stesso o con qualcuno?> altre domande fatte per indagare più a fondo possibile, capire la figura che si trova davanti. E' vero, il suo sguardo è quello di chi è interessato ma è solo finzione, una recita che è costretto a fare altrimenti dovrebbe usare la forza ma lui è tutto meno che un combattente, preferisce la parola alle mani <Il motivo? Perchè la mente umana è debole, si lascia abbindolare da ciò che da piacere al corpo impedendogli di ragionare lucidamente> ma lui è li e il Kokketsu lo nota, eccome se lo nota e la domanda, ovviamente, viene posta. L'uomo è dannatamente prevedibile, riesce ad anticipare le sue domande e le sue mosse come se gli stesse leggendo la mente, se ne scrutasse i pensieri e li facesse suoi <Ciò che cerco, purtroppo, si trova soltanto in posti del genere> criptico e deve esserlo altrimenti rivelerebbe troppo di se e delle sue intenzioni <Perchè ho degli affari da proporre, da trattare> è li per affari e che affari, ha qualcosa in mente, qualcosa di molto ma molto preciso. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, una notizia che ne scatena l'interesse a livelli inimmaginabili. Posa il bicchiere lentamente, lo sguardo fisso su Ryuuma, lo fissa. E' un Kokketsu, appartiene alla famiglia di Yukio e questo vuol dire che, molto probabilmente, possiede anche il suo stesso potere <Kokketsu, interessante> davvero molto interessante <Sei come Yukio Kokketsu immagino> riflette, pensa ad alta voce ma ancora una volta omette il proprio nome. [Chk on]

16:21 Rasetsu:
 Con la coda dell'occhio, riesce facilmente a notare la figura slanciata della giovane cameriera in abiti succinti. Non gli dispiace affatto, a differenza di Mikami, tant'è che la scruta con occhio malizioso e attento. <Però~> Cinguetta, umettandosi le labbra tramite la punta della lingua, neppur fosse un serpente, facendola rientrar rapidamente. Quand'ella passa oltre, allunga la mandritta affinché possa toccare, sfiorare al massimo, il sedere della donna che, con parzial cruccio, gli schiocca un'occhiataccia ed il dito medio. <Uhuh~> Divertito e al tempo stesso infastidito, seppur prevalga il primario stato d'animo sul primo. Torna, infine, alla volta di Mikami, scrutandolo affinché possa notarne i lineamenti del volto e il mutamento degli stessi, dell'espressione facciale, mentre gli si rivolge. E viceversa. <Con qualcuno, ma sono restìo a parlarne con qualcuno che non conosco e che, ovviamente, non potrebbe affatto capire.> Gesticola tramite l'ausilio della mandritta, precedentemente usata per palpar il sedere della cameriera, riportandola attorno al cristallo contenente il Gin. L'avvicina alle labbra e ne termina -in pochi sorsi- il contenuto marroncino, giallognolo. Prevedibile, ad ogni modo, non è sinonimo di stupido. Il cervello vien usato anche dal Kokketsu, per quanto spesso e volentieri possa esser profondamente stupido, ritardato e specialmente ignorante. <La mente umana, se stimolata a dovere, è tutt'altro che debole. Ovviamente, v'è da considerare che non tutti son dotati d'intelletto. Ma, a prescindere da questo, è il corpo, la carne, ad esser debole. Non la mente. Quella la si può spegner assieme al senso di colpa, al buonsenso, a tutti quei sentimenti che potrebbero far di te un uomo senza colpe.> Peccato che lo stesso Kokketsu abbia più colpe e macchie di un capo da lavare, sgualcito e puzzolente. <Che tipo d'affari?> Drizza le orecchie, facendosi lievemente più serio. Palese è che potrebbe esser qualcosa d'interessante, però lungi dall'esplicar la di lui appartenenza alla fazione malavitosa. Ignorante sì, fesso no. <Confermo.> Che sia come Yukio. <Ma non mi hai ancora detto il tuo nome. Mi sta infastidendo.> Il non sapere, il definirlo soltanto un comune umano senza nome. [Chk ON]

16:41 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] Lo stuzzicamento alla ragazza non lo infastidisce più di tanto a dire il vero, in posti come quello capita veramente ogni giorno e non si disdegna poi molto. Guarda la scena facendo finta di niente mentre Ryuuma tocca qua e la prendendosi la giusta risposta alla sua maleducazione. Un mezzo sorriso si forma sul viso dell'Uchiha che va ancora a bere qualche sorso dal suo bicchiere, il Whisky sta lentamente finendo e, difatti, alla prima ragazza che passa fa segno con la mano agitando leggermente il bicchiere, un modo per dirle di portarne un altro praticamente. Il discorso, per fortuna, riprende e comincia a farsi leggermente interessante. Ryuuma inizia a dimostrarsi più profondo di quanto non sembra, ha qualcosa di nascosto anche lui, qualcosa a cui tiene in modo particolare. Posa il bicchiere sul tavolo, le gambe vengono incrociate portando la destra sopra la sinistra, le mani vanno a porsi sul ginocchio e osserva, osserva il Kokketsu e ne ode le parole con molta, moltissima attenzione <Non posso dici? Mettimi alla prova, la cosa mi intriga> ora un pizzico di curiosità viene suscitata nel Jonin e si evince dal di lui sguardo che viene assottigliato, portato con maggiore attenzione sulla figura dello special jonin il quale potrebbe rivelare grosse sorprese in questa serata d'inverno. Non si discosta dal suo pensiero, la mente umana è debole e lo sarebbe rimasta per sempre, nessuno avrebbe potuto cambiare una cosa del genere, nessuno può fare niente in merito a una cosa simile e lui ne è fin troppo conscio, sa perfettamente che è così. Il pensiero di Ryuuma è a sua volta qualcosa di interessante ma discosta fin troppo da quello di Mikami che crede e pensa ben altro avendo, di persona, ricevuto le conferme necessarie <Avere la mente debole non significa non essere dotati di intelletto, anche le menti più geniali di questo mondo possono essere deboli> si prende pochi attimi di pausa, pochissimi per poi ricominciare <La carne è debole perchè la mente glielo permette, chi si lascia andare a quei piacere spegnendo l'unica cosa che ci rende superiori a chiunque, non merita di essere definito uomo o donna. La carne va usata con criterio, essa, come tutto il resto del corpo, deve servire a un preciso scopo nella vita, non solo al puro piacere. E' la mente che ci rende grandi, non il corpo> la mente può vincere su ogni cosa, le grandi menti possono letteralmente fare di tutto, compiere qualsiasi tipo di azione. E' difficile far comprendere il proprio pensiero agli altri, molto difficile ma non pretende di essere capito, poche persone ci possono realmente riuscire <Un uomo come me che tipo di affari può trattare?> un quesito per vedere se il giovane lo sta capendo ma la successiva conferma lo porta a respirare in modo soddisfatto, molto soddisfatto. Resta in silenzio per pochi secondi <Mikami> pronuncia il proprio nome e soltanto quello. [Chk on]

17:14 Rasetsu:
 Vuotato il bicchiere, fa cenno ad un'altra papabile (paLpabile) cameriera, affinché gliene possa portare un altro. Attirata l'attenzione, agita il bicchiere tramite la mancina, sollevandolo. Le fa notar come sia vuoto, mimando con le labbra proprio "Gin". <Non ti metterò mai alla prova, perché sono conscio di come nessuno possa capirmi. Allo stesso modo degli altri, tu stesso non ne saresti capace..> Riprende fiato, socchiudendo per un attimo le palpebre. <..e dunque io non voglio perdere il mio tempo con chi, a mio discapito, non potrebbe capir quel ch'è un mio pensiero profondo.> Allunga il brodo di proposito, poiché non è così stupido come si potrebbe pensare a primo acchito. Bisogna conoscerlo bene, a fondo, prima di tirar le somme nude e crude. E, spesso e volentieri, neppure conoscendolo a fondo, si può sapere tutto d'una persona. Questo è, ovviamente, un dato di fatto del quale - si presume - tutti ne tengono conto, prima o poi nella propria vita. <Non concordo con il tuo pensiero.> Ammette, sfilandosi per un attimo gli occhiali dal naso, cosicché possa soffiar sulle rispettive lenti. Trae un lembo della maglietta nera indossata, cosicché possa pulir ogni lente con meticolosità, purché non siano più né appannate né sporche. D'altronde, li ha sempre inforcati, dalla mattina finché non va a dormire, per cui necessitano spesso e volentieri d'una pulita approfondita. <Io ho una mente geniale..> Sotto sotto, lo si può anche ammettere. Ciò che ha creato non è qualcosa che s'è mai visto prima. <..sono uno Scienziato..> E non si vergogna ad ammetterlo, anzi ADORA dirlo, farlo presente, farsi conoscere in quel preciso ambito scientifico. <..eppure mi lascio andare ai piaceri della carne perché MI PIACE. Perché la mente non deve esser sempre proiettata all'esser geniale, all'elaborare qualcosa di grandioso o meno. Devi iniziare anche a credere che non vi siano soltanto affari, seppur questi ultimi facciano girare l'economia ed il mondo Ninja stesso.> Asserisce, con tono pacato e attento ad ogni parola utilizzata. Riporta lo sguardo alla di lui volta dopo aver pulito e rimesso sul volto gli occhiali, con uno dei suoi classici sorrisetti a far da contorno al contesto. Fastidioso, al contempo. <Cosa vuoi che ne sappia io che affari puoi trattare tu.> Biascica, sbuffando sonoramente dalle labbra socchiuse, seppur ancor piegate verso l'alto in un ghigno statico. Onnipresente! Come la di lui Follia. <Mikami.. E basta?> Indaga, a suo modo, divertito di mettersi a confronto con una mente come quella altrui. Non è uno dei soliti Ninja privi di cervello, ma pieni di muscoli e ideologie differenti dalle proprie. [Chk ON]

17:40 Mikami:
  [Pub a luci rosse | Sala da gioco] Questo pensiero profondo che tanto tiene stretto a se, questo mistico legame che accomuna il Kokketsu a un'altra figura è qualcosa di intrigante, dannatamente intrigante e viene presa quasi come una sfida da parte dell'Uchiha. Il viso rimane con la solita espressione, non da a vedere questa presa, rimane calmo, pacato, con il sorriso a deformargli il viso e gli occhi fissi sulla di lui figura <Così come predico la debolezza della mente umana dico anche che l'uomo, a volte, può sorprendere ma di questo non si può mai essere sicuro se non viene messo alla prova> schiocca leggermente il collo piegandolo prima sulla destra e poi sulla sinistra in modo che un sonoro "crack" vada a sentirsi anche seppur in forma leggera <Io non sono come tutti gli altri e una persona intelligente come te dovrebbe averlo capito> lui è diverso, non è un semplice umano che va avanti su queste terre, lui è diverso da tutti quanti <I miei pensieri vanno ben oltre il semplice essere umano come invece, molti, fanno> non è un tipo superficiale ma qualcuno che indaga a fondo l'essere umano stesso, qualcuno che lo scruta e lo scava a fondo fino a che non rimanga niente di nascosto <Quindi, si, io potrei capire questo pensiero, comprenderlo> e la sicurezza nel suo tono di voce, nelle sue parole si evince come non mai in quella conversazione. Per la prima volta si vanta di un qualcosa o meglio, rende chiaro quel qualcosa, molto chiaro. Nel frattempo giunge al tavolo una cameriera con due bicchieri, uno con del Gin e uno con del Whisky con ghiaccio. Due bevande completamente diverse tra loro che rispecchiano, in un certo senso, la loro personalità <Questo lo si era capito> non ci vuole un genio a comprendere che hanno pensieri e modi di pensare diversi, la conversazione è fin troppo chiara su questo fronte e ribadirlo ad alta voce è praticamente inutile a parer suo ma oramai è stato detto. Prende il bicchiere con la destra portandolo alla bocca e un piccolo sorso viene fatto, deglutisce buttando giù l'alcolico per poi posare il bicchiere facendo cenno alla ragazza in bikini di andarsene tranquillamente. Ascolta il dire di Ryuuma e sta apprendendo molte informazioni su di lui, un Kokketsu, uno scienziato che si definisce geniale e un sorriso gli viene spontaneo <E' affermazione grossa e di un certo peso dire di avere una mente geniale, cosa hai fatto per definirti tale?> una legittima curiosità quella del Jonin ma anche un modo per indagare più a fondo e con maggior precisione ma dalle sue parole si evince che non ha capito niente di quello che ha detto. Un respiro viene fatto, il petto si gonfia leggermente <Non ho detto che una mente deve essere per forza geniale e nemmeno ho detto che non bisogna lasciarsi andare ai piaceri. Quello che intendo dire è che la mente non deve essere mai spenta o soppressa, ho detto che il piacere fine a se stesso non serve a niente ma è solo d'intralcio. Guarda me> allarga le braccia tenendo il bicchiere nella destra <Sono in una sala da gioco a giocare, a bere ed a fumare eppure non mi sfugge niente e, come ho detto, sono qui per un motivo. In questo modo unisco l'utile al dilettevole portandomi, sempre e comunque, un passo avanti agli altri> e questo lo porta anche ad avere un consistente vantaggio sugli altri. Come volevasi dimostrare, riesce a celare i propri affari bene, nessuno capisce cosa gli passa per la testa, non il Kokketsu almeno e un sorrisetto va a crearsi sul di lui viso <Ciò che basta sapere> dire il proprio cognome non è di vitale importanza ma <Però, se vuoi conoscere ciò che viene dopo, vorrei sapere chi comanda qui e dove poterlo incontrare> probabilmente il Kokketsu avrebbe fatto delle indagini e deve tenersi pronto. [Chk on]

18:19 Rasetsu:
 Si gratta la nuca tramite la mancina, frattempo che un'altra cameriera gli riempie rapidamente il bicchiere con due dita di Gin. Evita di sfiorarla, dal momento che la di lui attenzione è or rivolta esclusivamente all'Uchiha. <Stiamo facendo argomenti di dubbio interesse e gusto.> Almeno da parte propria, non abituato più ad affrontare discorsi simili con qualcuno. Ben poche persone - da quel che lui sa - lo superano per intelletto, ma ciò non toglie che, se soltanto volesse, potrebbe affrontar quei discorsi anche meglio di come stia facendo. <Infatti.> Scrolla le spalle alla di lui prima asserzione. L'uomo può sorprendere, ma bisogna conoscerlo a fondo. La loro conoscenza, per contro, non può affatto definirsi tale, anzi. Rasetsu inizia ad aver problemi a star tranquillo, mascherando il fastidio di far discorsi simili con un ghigno: angolo del labbro destrorso piegato verso l'alto. <Da quel che sto constatando, in effetti, non sei un tipo qualunque. Prima di tutto, utilizzi vocaboli migliori di qualsiasi altro ninja io abbia ascoltato, finora. I tuoi stessi pensieri son su un livello superiore rispetto alla normale plebaglia che, ogni giorno, sono costretto ad avere attorno.> Come sempre specificato, venendo dalla Famiglia Kokketsu, una famiglia di Demoni, esso stesso si pone al di sopra di chiunque altro. Non di un solo o di un paio di gradini, ma proprio della scala intera. <Tu dici di poterlo comprendere, ma tra il dire ed il fare c'è di mezzo un mondo!> Allarga ambo gli arti superiori verso l'esterno, con un gesto che ha del teatrale. Dovrebbe essere altresì palese come, nonostante tutto questo ciarlare, non aprirà bocca a proposito del suo legame con la morte. Non l'ha fatto neppure con Zashiki, col quale è quasi ogni giorno in contatto, ragion per cui non lo farà a sua volta, con Mikami. <Ben presto sentirai parlare di me in questi vicoli sporchi di sesso e sangue. E son troppo egocentrico..> Quantomeno, lo fa presente. <..e geniale..> Ne consegue scrollata di spalle. <..per dirti tutto io! Lo scoprirai a tempo debito, Mikami.> Sogghigna ancora, sempre, ogni istante che i Kami gli hanno concesso di vivere tra i mortali. <Per me..> Lo sottolinea col timbro vocale. <..puoi fare quello che più ti aggrada, ma, allo stesso tempo, non mi interessa quello che pensi tu. In minima parte, forse.> Non lo nega che c'è quel minimo di interesse, ma niente che possa attrarlo più del dovuto necessario. <Io faccio ciò che voglio. Annullando, se necessario, la mia psiche e lasciandomi andare. Son qui per divertirmi, d'altronde.> Glielo mette in chiaro, anche questo dettaglio. <Credo proprio che non potrò sapere quel che viene dopo, dal momento che non ho una risposta alla tua domanda.> Fa spallucce, sincero. [Chk On]

18:42 Mikami:
 Le parole dell'altro giungono forti e chiare ma non ne è molto convinto, non con uno del genere <Io non credo> sono discorsi che difficilmente si possono fare anche se, volendo, può fare anche di peggio ma con il Kokketsu si trattiene, non va altro il suo pensiero fisso perchè di quello si parla, un confronto di pensieri, tutto qui. Bene o male sta cominciando a capire il giovane Ryuuma, ne inizia a comprendere il carattere a fondo e quel suo ghigno continuo dice tanto, sicuramente non è a posto con la testa, la pazzia lo rende a dir poco strano ma bisogna rimanere a vedere, ad osservare meglio tutto quanto. Non crede abbia un carattere molto complesso, quasi sicuramente non lo è, deve solo capirlo leggermente meglio prima di tracciare un profilo psicologico dello special jonin e ci sarebbe riuscito, magari non oggi, magari non domani ma ci sarebbe riuscito. Il tempo è dalla sua parte e non ha fretta di fare niente, di fare letteralmente alcunché, se la sta prendendo dannatamente comoda. Per fortuna, il ragazzo, concorda con quanto detto, l'Uchiha non è qualcuno di normale è stupido e lui stesso lo sa, sa che può elevarsi sopra la comune marmaglia, elevarsi a qualcosa di più e lo fa, lo fa con tranquillità, con naturalezza e calma. Gli fa cenno con il bicchiere ed esibendo un piccolo sorriso prima di bere il proprio Whisky, la propria bevanda buttandolo giù. Non gli fa effetto, non sente più niente, l'abitudine che ha fatto a quel tipo di alcolico è troppa per poterne risentire <Tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare, questo è il detto> lo corregge anche, la sua dedizione all'ordine delle cose si evince anche in queste piccolezze ma solo chi lo conosce a fondo può capire un tale dettaglio, per gli altri non è altro che un semplice precisino arrogante, tutto qui. Non avrebbe parlato di quel legame ed è un vero peccato, avrebbe potuto imparare di più sulla figura che ha davanti ma è presto, deve conoscerlo meglio, almeno, questo è quello che spera ma ciò che viene dopo lo porta a tutt'altra idea. Qualcosa di interessante viene ancora fuori, avrebbe sentito parlare di lui, questo vuol dire che ha qualcosa in ballo, un progetto che sta portando avanti e chissà di cosa si tratta, scoprirlo non gli farebbe di certo schifo ma altre rivelazioni arrivano. E' egocentrico ed è un'informazione troppo importante per lasciarsela scappare. Adesso sa che, per ottenere ciò che vuole da lui, qualsiasi cosa sia, deve fare leva sul suo ego e non ci vuole poi molto, è bravo nell'adulare le persone se serve. Non risponde ma lo guarda interessato, fintamente interessato ma lo fa. Resta silente, oramai non può più contestare il di lui pensiero, questo è certo e non servirebbe a niente farlo, è fermo su quei pensieri troppo terreni per lui, è troppo attaccato alla carne ed al piacere per capire. Finisce il Whisky tutto in un sorso per poi posare il bicchiere <Un vero peccato> risponde alla di lui ultima frase. Si alza dalla sedia cominciando a muoversi portandosi vicino al Kokketso, il braccio destro si solleva, la mano leggermente aperta e, con il dorso delle dita, proverebbe ad accarezzare delicatamente la guancia dello special <Spero di incontrarti nuovamente Rasetsu Kokketsu> e se il ragazzo glielo avesse concesso, adesso, se ne andrebbe verso l'uscita del locale per continuare le sue indagini e le sue ricerche e chissà, magari incontrare qualcuno di più Interessante. In una situazione normale avrebbe mandato al diavolo Ryuuma ma il fatto di essere un Kokketsu fa di un lui un individuo ancora utile e da tenere buono, molto buono. [END]

01:58 Rasetsu:
 Alla fin fine, non c'è poi molto da dire. Mikami non risponde in modo così eclatante, anzi glissa quasi tutte le affermazioni tirate fuori - a forza - dal Rosso. <Si chiamano pensieri discordanti. Siamo persone ed abbiamo entrambi potere decisionale su ciò che pensiamo.> Fa spallucce. Braccio manco che si distende, dita che si serrano, dritte e cadaveriche, attorno al bicchiere precedentemente riempito dalla cameriera. Lo conduce, tramite il bordo, alle labbra socchiuse e sottili. Piega il capo all'indietro, tanto quanto basta per far scivolar il liquido lungo l'esofago, bruciando in parte tal zona sino allo stomaco. Un sorso ed è tutto finito. Riporta gli occhi giallo verdognoli alla di lui volta, poggiando con poca grazia il cristallo sulla superficie lignea del tavolo da gioco, attorno al quale s'eran precedentemente seduti. <Il mare, il mondo. Vedi? Tu hai affermato il corretto proverbio, io vi ho messo all'interno qualcosa che potesse distinguerlo dalla normale plebaglia. E' questo che intendo: ognuno la pensa come vuole. Ed io non seguo la massa.> S'alza, dunque, Mikami, salutandolo ed allungando la dritta verso il di lui volto pallido. Rasetsu sgrana gli occhi, scruta con attenzione, intimorito ma più per un probabile attacco che per altro, e resta zitto. <Io spero di no.> Ribatte, allontanando la di lui mano con un gesto secco della mancina, e alzandosi per poter a sua volta lasciare il loco. Bene, l'Uchiha non è di suo gradimento. [END]

Incontro, bevute, discussioni di rilevante importanza, ma non scoppia la scintilla e quello infastidito, questa volta - strano ma vero, è il Kokketsu.